Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 592 del 26 maggio 2021 - Resoconto

OGGETTO N. 592/XVI - Comunicazione e presa d'atto delle dimissioni rassegnate dalla signora Chiara Minelli dalla carica di Assessore regionale.

Bertin (Presidente) - Punto n. 4 dell'ordine del giorno. Per quanto riguarda questo punto, abbiamo convenuto nella Conferenza dei Capigruppo, che il tempo a disposizione per ogni gruppo è di dieci minuti più un intervento dell'Assessore.

Il Presidente della Regione, con lettera del 14 maggio 2021, ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio, in base al Regolamento, la lettera con cui la signora Chiara Minelli rassegna le proprie dimissioni dalla carica di Assessore all'ambiente, ai trasporti e mobilità sostenibile. La normativa sopra indicata prevede che le dimissioni degli Assessori presentate al Presidente della Regione sono trasmesse al Presidente del Consiglio, che ne dà comunicazione al Consiglio stesso nella prima sessione o adunanza utile. Le dimissioni diventano efficaci dalla data di presa d'atto da parte del Consiglio regionale da effettuarsi nella medesima adunanza. Il Presidente della Regione assume a interim le funzioni assegnate all'Assessorato fino all'elezione del nuovo Assessore.

Si propone, pertanto, che il Consiglio prenda atto delle dimissioni rassegnate dall'assessore Minelli, assessore all'ambiente, ai trasporti e alla mobilità sostenibile. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Vorrei con questo intervento, con pacatezza ma anche con una certa amarezza e con sincerità, ripetere in aula le motivazioni delle mie dimissioni da Assessore all'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile.

Ho inviato la lettera di dimissioni al presidente Lavevaz il 14 maggio dopo aver manifestato il mio dissenso, come ha fatto anche la collega Guichardaz, capogruppo di Progetto Civico Progressista, sulla risoluzione che, di fronte a una petizione popolare che invitava tra le altre cose alla realizzazione di un nuovo Ospedale regionale, ha risposto invece che si accelerava nel dare corso alla progettazione esecutiva della variante del progetto di ampliamento, una scelta che reputo non sufficientemente ponderata fatta prima di aver approfondito tutti gli elementi e valutato le possibili alternative. Questo episodio ha fortemente accentuato un disagio preesistente, che in parte deriva dalle mie condizioni di salute già non ottimali e che sono state aggravate dal Covid, ma in parte deriva anche dalla constatazione delle difficoltà a svolgere una proficua attività amministrativa su vari e importanti dossier.

Progetto Civico Progressista ha deciso di partecipare a una coalizione di maggioranza sulla base di un accordo di programma definito con tre gruppi autonomisti, una mediazione che è partita da punti di vista diversi su vari aspetti, ma che nella sua sintesi e nel suo insieme conteneva una visione accettabile e degli obiettivi utili per la comunità valdostana.

Speravo allora, nell'ottobre del 2020 quando ho accettato di fare l'Assessore, in una collaborazione più lunga e produttiva sulla base appunto di un programma di legislatura a cui avevamo lavorato insieme con serietà e scrupolo. Purtroppo nei mesi successivi all'accordo mi sono resa conto che per alcuni esponenti della maggioranza, anche di spicco, quel documento programmatico conta poco, non solo, si è teorizzato anche che il programma non è un totem. Questa scarsa coerenza rispetto al documento è uno dei principali motivi per cui in questi 7 mesi mi sono sentita spesso a disagio e anche fuori luogo. Faccio subito un esempio non di poco conto: uno dei punti fermi del programma concordato era ed è l'elettrificazione della tratta Ivrea/Aosta. Io sono dispiaciuta e anche sorpresa dell'ostilità di vari esponenti nei confronti della politica ferroviaria che ho portato avanti in coerenza con tutta la normativa e la programmazione regionale, ostilità o comunque freddezza, compreso il capitolo più corposo: quello dell'elettrificazione della tratta. L'azione è stata coronata da un importante risultato perché l'inserimento del progetto nel PNRR ne assicura la copertura finanziaria e ne garantisce tempi certi nella realizzazione, eppure su questo punto molto rilevante ho avvertito l'isolamento.

Il contrasto sulla ferrovia non è l'unico capitolo dolente dei trasporti, la vicenda del piano regionale dei trasporti è un altro punto molto critico, è un piano previsto da una legge regionale risalente al 1997 che la Valle d'Aosta aspetta quindi da 24 anni e per il quale il Ministero competente ci ha già più volte sollecitati. C'è un testo pronto da due anni che non viene neppure avviato alla valutazione ambientale strategica. L'ho portato più volte in Giunta non per approvarlo, ma solo per trasmetterlo alla VAS, cioè a una procedura di consultazione pubblica, ma c'è un atteggiamento che definirei di ostruzionismo e non si riesce a procedere.

Grandi difficoltà e ripetuti rinvii, anche rispetto alla proposta di ridefinire chiaramente il ruolo futuro dell'aeroporto regionale, abbandonando una fallimentare opzione di aeroporto commerciale, e non certo perché è mancata la disponibilità al confronto e a tenere conto di un pesante passato. Cito solo un dato: l'ultima deliberazione che ho trasmesso alla Giunta su questa materia portava segnato sui miei appunti a matita che era la versione n. 14, per evidenziare come si è proceduto con gli uffici a continui affinamenti.

In campo ambientale la vicenda più significativa è quella relativa alle due discariche di Pompiod e Chalamy a cui è necessario porre dei limiti rigorosi. Purtroppo il disegno di legge che avevo predisposto per aggiornare la normativa, un provvedimento elaborato con gli uffici competenti, compreso l'Ufficio legale, è stato bloccato e così siamo arrivati alla sentenza della Corte costituzionale, che ha abrogato parti importanti della legge del 2020 e ora l'intervento legislativo è comunque necessario ma sicuramente più complesso.

Per quanto riguarda la valutazione di fattibilità del collegamento funiviario nel vallone delle Cime Bianche, è stata avallata anche una progettazione definitiva pur essendo il mandato del Consiglio regionale relativo agli studi preliminari, si è andati quindi ben oltre quanto faticosamente mediato nel programma.

Per finire, sugli aspetti ambientali segnalo che la Road Map per una Valle d'Aosta fossil fuel free passata in Giunta a febbraio non è stata ancora esaminata dalle Commissioni competenti, ferma da mesi, neppure un'audizione per sentire il gruppo di lavoro interassessorile che ha redatto l'importante documento, che però contiene solo le linee guida a cui dovrà seguire la stesura della strategia di decarbonizzazione vera e propria, che richiede sicuramente tempo.

A differenza di quanto ho letto in un comunicato del gruppo dell'Union Valdôtaine, io non ho sbattuto nessuna porta, ma certo non posso assistere inerte a voti che non condivido e ad atteggiamenti che impediscono di lavorare in modo produttivo. Avendo votato in modo difforme dal resto della maggioranza su una questione importante come quella dell'Ospedale e sulla base delle considerazioni che ho esposto, ho quindi rassegnato le dimissioni, pur nella consapevolezza di aver lavorato in questi mesi con impegno, responsabilità e onestà nel perimetro del programma concordato, ovviamente nei limiti delle mie capacità e con l'unico obiettivo di operare per la nostra comunità. Dalle dimissioni sono passati dodici giorni ma, purtroppo, sotto l'aspetto politico, non mi pare che sia emersa finora la volontà di un confronto reale sulle questioni che hanno portato alle stesse. Ho avuto con la collega Guichardaz un incontro con il Presidente della Regione e gli devo dare atto di aver ascoltato le nostre argomentazioni e di aver fatto i passi opportuni per riaprire un dialogo, ma ben diverso è stato finora l'atteggiamento di altri Consiglieri ed esponenti politici della maggioranza e così due giorni fa una riunione, che doveva essere finalmente di confronto costruttivo con lo scopo di capirsi e ragionare, ha visto gli interventi del solo Presidente e di quattro esponenti di Progetto Civico Progressista e un sorprendente silenzio da parte di tutti gli altri.

La Valle d'Aosta sta uscendo da un periodo drammatico, grazie soprattutto alla campagna di vaccinazioni, si incominciano a intravedere le possibilità di una ripresa della vita normale e dell'economia. È del tutto evidente che non è opportuno provocare delle crisi di maggioranza in una fase come questa, ma il buon governo esige anche chiarezza di idee, prospettive, strategie per guardare lontano e non solo per gestire gli interventi di ordinaria amministrazione. L'attuale maggioranza può ben operare se effettivamente affronta i problemi, li mette a fuoco e dà delle risposte convincenti e condivise. Se invece non c'è strategia, se non si riconosce neppure la necessità di rispettare un programma discusso e concordato a ottobre, allora non si può operare positivamente.

Da parte di tutto il gruppo di Progetto Civico Progressista e anche da parte mia c'è la massima disponibilità per unire le energie, per collaborare, ma la stessa disponibilità ci deve essere da parte di tutti. Se si pensa di continuare come nei mesi passati in cui spesso è mancata anche la lealtà rispetto al lavoro di esponenti della Giunta, a mio avviso, non si fanno cose utili per la comunità.

Concludo con un ringraziamento sincero ai dirigenti, ai dipendenti dei due Dipartimenti dell'Assessorato, che mi hanno aiutata con la loro professionalità e competenza a svolgere il mio compito. Un ringraziamento a tutto l'ufficio della mia segreteria e a tutti coloro con i quali ho lavorato in questi sette mesi.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Per chiedere una breve sospensione, Presidente.

Presidente - La sospensione è accordata.

La seduta è sospesa dalle ore 09:49 alle ore 10:26.

Bertin (Presidente) - Possiamo riprendere i lavori. Siamo al punto n. 4 dell'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il consigliere Cretier, ne ha facoltà.

Cretier (PCP) - Il mio intervento è come Vice Capogruppo in quest'aula e, come gruppo, com'è già stato detto precedentemente, siamo sostenitori di questa maggioranza in un momento di pandemia e di crisi economica. Sicuramente in tempo di pandemia il tempo è prezioso, è una corsa contro il tempo per predisporre degli atti legislativi a sostegno delle attività. Abbiamo costruito la legge per gli aiuti in modo celere e altri interventi legislativi necessari e ritenuti urgenti, l'abbiamo fatto e bisogna dare atto anche alla disponibilità delle minoranze rappresentate in Consiglio.

Sicuramente è opportuno un confronto serio tra i gruppi e all'interno della maggioranza per risolvere i temi che in questo momento premono sulla Valle d'Aosta. È chiaro che ci sono dei tasselli che vanno ancora messi a posto e noi crediamo che sia opportuna una dialettica e un sostegno per creare una stabilità di cui la Valle d'Aosta ha bisogno.

Ci sono state alcune incomprensioni, siamo un soggetto plurimo all'interno dell'aula consiliare, abbiamo diversità di veduta su certi temi ma sono convinto che l'idea è di proseguire sulla strada dei prossimi mesi che ci aspettano. Il faro per noi del programma è il DEFR, che è stato votato da ventuno Consiglieri di maggioranza, quindi noi guardiamo con ottimismo al documento che abbiamo sottoscritto.

Credo che questa sia una maggioranza possibile e siamo sostenitori del confronto aperto, legittimo ed essenziale in politica. Abbiamo una lettura diversa, ma siamo per un approccio che coinvolga le parti, diversi interventi lo hanno dimostrato ma credo che il lavoro che avviene nelle Commissioni sia per la ricerca delle soluzioni rapide in questo momento difficile. Sicuramente bisogna fare uno sforzo per rimediare e volgere lo sguardo al futuro trovando un punto di equilibrio in cui svolgere il programma che abbiamo sottoscritto.

Vorrei dire che il programma del PCP era molto dettagliato, molto preciso e puntuale su tanti temi; veramente credo che, per poi arrivare al programma di legislatura, ci sono stati dei compromessi, ci sono stati dei passaggi, delle condivisioni e quindi è stato sottoscritto da tutti.

Ribadisco quindi il concetto che è necessario proseguire con questa maggioranza e in qualche modo limare le incomprensioni che ci sono state. A proposito delle divergenze sul tema dell'Ospedale, ricordo solo che abbiamo votato delle soluzioni per quanto riguarda la Commissione, però poi nella lettura del DEFR il riassunto è quello che è stato detto, si è proposto di proseguire nel tema, quindi di raccogliere comunque le informazioni che erano scaturite nelle audizioni e proseguire, perché credo che i Valdostani abbiano bisogno di soluzioni ai problemi e non che gli stessi vengano rimandati nel tempo, perché, come mi è stato consigliato di guardarmi allo specchio la mattina, ho visto dietro di me una Valle d'Aosta che ha bisogno sicuramente di interventi urgenti e, laddove è possibile, sostenuti dall'attuale maggioranza.

Ci saranno dei temi che andranno affrontati e sicuramente ci saranno momenti di discussione, e credo che questo sia il punto fondamentale: occorre un confronto serio che sicuramente in qualche modo porti celermente a delle soluzioni, ricordando che c'è un Governo, c'è una prospettiva e sicuramente delle azioni da mettere in atto per dare sviluppo e corso alla Valle d'Aosta su tanti temi che sappiamo bene che la pandemia ha in questo momento complicato, ma con l'impegno di tutti sicuramente arriveremo a trovare delle soluzioni in breve termine.

Presidente - Il consigliere Aggravi ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Solo per esprimere qualche breve considerazione su quello che abbiamo sentito e una chiosa più di natura... che guarda al futuro.

Intanto penso che il collega Cretier abbia centrato uno dei problemi che sono alla base di quello che è successo, ovvero la celerità, lui ha parlato di soluzioni celeri, la legge sugli aiuti sinceramente la stiamo ancora aspettando, per quanto siamo stati contenti di dare il nostro contributo e vorremmo farlo anche con il voto in aula, ma io penso che la celerità l'abbia dimostrata la costruzione di questa maggioranza già subito dopo il voto.

Qualcuno che forse oggi deve nel silenzio pensare a quella che fu la scelta di accelerare, perché per l'appunto c'era una pandemia, bisognava fare delle scelte, c'erano delle visioni comuni di intenti... bene, lo abbiamo detto dai primi momenti di questa legislatura: sul programma c'erano troppi punti aperti, sul programma c'erano aspetti che non erano risolti e che in grossa parte sono stati oggetto dell'intervento della collega Minelli e forse all'epoca quella stessa celerità che oggi richiama il collega Cretier non è stata buona consigliera. Forse era necessario, ed è necessario, approfondire i temi perché, vedete, su Cime Bianche il pallone ha avuto un calcio in avanti, c'era la valutazione e quindi si è andati avanti.

Sul discorso dei rifiuti sarebbe interessante avere anche un approfondimento da parte del Governo, perché noi abbiamo sentito più volte dire dalla collega Minelli che l'ostacolo è nato già in Giunta, e qui guardo il Presidente o anche gli Assessori se ci vogliono spiegare quali sono state le divergenze su questo aspetto, potrebbe anche essere utile ai fini della comprensione di quale sarà il futuro della proposta di legge oggi in Commissione e soprattutto della gestione di questo dossier perché non è stato chiaro.

Come dicevo, parlando di Cime Bianche... e lo dico a chi soprattutto al di fuori ci prendeva in giro dicendo che facevamo della speculazione politica, in realtà forse avevamo ragione, era un esempio, come lo è stato il dossier dell'Ospedale, com'è il discorso dell'elettrificazione. Mi perdoni, collega Minelli, sul discorso dell'elettrificazione non vorrei smorzare il suo entusiasmo o l'entusiasmo di chi al di fuori di quest'aula ha iniziato la sua campagna politica per la sua conferma, non si sa se nel collegio della Valle d'Aosta o in un altro collegio magari prossimo, magari piemontese... e parlo degli ormai ex 5 Stelle, della Deputata che con l'aiuto del suo Sottosegretario fa grandi annunci, però lo vogliamo ricordare al di fuori... oggi come oggi, il PNRR è stato presentato in Europa, ci sono due mesi di discussioni, bisognerà capire se il massimale di finanziamento sarà confermato e soprattutto chi ha letto gli allegati al piano pubblico sa che l'elettrificazione è sì inserita ma all'interno di un cluster con altri progetti, non è un progetto singolo che verrà finanziato. Questo cosa vuol dire? Che se nel montante del finanziamento non verrà riconosciuto quel montante o le varie missioni subiranno degli accorciamenti, quel progetto sarà sicuramente in secondo piano. Ecco perché - e questo lo sottolineo poi a chi domani farà dei post o magari oggi dicendo: "Aggravi è contro la ferrovia, Aggravi è brutto e cattivo, è figlio delle multinazionali", per non dire altro - voglio specificare che forse è il caso di valutare un piano B, perché se quel finanziamento poi non ci sarà o magari interesserà soltanto il nodo metropolitano e il collegamento con le vie principali, perché questo è il cluster di finanziamento, forse noi ancora una volta avremo perso un'occasione. Non è quindi un contrario... parlo soprattutto da parte nostra e anche soprattutto al di fuori, perché è bene specificare che non ci sono i soldi, c'è una richiesta, c'è una valutazione molto complicata e soprattutto questo progetto è in secondo o terzo piano rispetto ad altri.

Io quindi per fare proclami... e invito soprattutto lei, collega Minelli, a stare attenta alle amicizie romane, che hanno un obiettivo: farsi campagna elettorale, come quello di anche rappresentare un sacco di soldi che arrivano agli Enti locali, che poi magari erano già previsti, ma comunque questo poi è sempre colpa della Lega che fa i post, ma c'è qualcuno che le conferenze stampa le fa e le sa fare bene... poi sul resto vedremo.

Sottolineo quindi e riprendo questo discorso per dire che cosa? Che all'epoca il fare presto o altre valutazioni non hanno sortito un programma completo, non hanno sortito una Road Map in cui i problemi erano risolti, semplicemente si sono mandati avanti perché bisognava fare presto. Qualcuno forse doveva consolidare la sua posizione all'interno della compagine di governo, però, come si vede, oggi uno dei primi dossier che necessitava di una presa di posizione più dettagliata rispetto ad altri che si continuano a mandare avanti... perché lo cito ancora: sulla parte rifiuti e sulla parte dei collegamenti intervallivi ma anche sulla strategia fossil fuel free mi è sempre sembrato che l'obiettivo fosse: "mandiamo avanti il problema".

Non è colpa sua, forse è colpa di chi deve coordinare l'azione di governo e chi deve dirimere questi problemi, e penso che chi deve coordinare debba pensare molto attentamente al significato di certi silenzi e forse anche in primis al significato del suo silenzio, perché se oggi nulla verrà detto da parte sua, sinceramente io penso che un problema non ci sarà soltanto in seno alla maggioranza ma in gestione sul futuro di questa consiliatura.

Per quanto riguarda invece il discorso relativo al faro del DEFR - e qui concludo il mio intervento -, bisogna stare molto attenti, perché sappiamo, collega Cretier, che le luci dei fari hanno delle zone cieche di buio pesto. Ecco, io non vorrei che qualcuno, cercando la luce del faro del DEFR, prendesse quegli angoli di buio pesto e portasse la Valle d'Aosta chissà dove ma perché bisognava fare presto.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Vede, collega Minelli, io, per certi versi, la invidio perché lei non ha mai un dubbio, lei è sempre dalla parte della ragione, lei non mette mai in discussione il suo pensiero. In tutto il ragionamento che ha fatto - mi dispiace sicuramente per i motivi di salute - non ha mai messo in discussione nulla della sua attività, ovviamente ha sottaciuto un dato eclatante: che del gruppo del PCP, che è composto da 7 persone, 5 hanno votato in modo diverso rispetto a quella che è stata la sua posizione. Allora, prima di fare tutto un discorso dicendo che gli autonomisti sono brutti e cattivi, le hanno teso una serie di trappole, le hanno impedito di lavorare, probabilmente avrebbe dovuto chiarire all'Aula il perché la sua posizione all'interno del PCP è minoritaria.

Ovviamente non è una questione personale, io non ho niente contro di lei, anzi, io credo che qua tutti abbiano la stessa dignità e si possa lavorare per creare i fondamenti per dare una risposta ai nostri Valdostani e mi permetterà una valutazione nell'ambito dell'Assessorato... le hanno chiesto la disponibilità, per carità, qualcuno gliela avrà chiesta, noi abbiamo preso atto delle indicazioni del PCP, ma è un Assessorato che non credo nessuno disconosca che è stato costruito a uso e consumo suo, le deleghe sono quelle che lei ha voluto. Allora, da questo punto di vista, io do un giudizio molto positivo e un giudizio molto negativo del suo lavoro.

Inizio con il giudizio molto positivo non come Assessore ma come politico perché lei ha interpretato in modo autentico il pensiero di coloro che l'hanno votata, non quello dei Valdostani. Se voi andate a vedere, tutti gli argomenti che lei ha citato hanno dietro dei comitati - e cercherò di fare buona compagnia al collega Aggravi nel ricevere una serie di insulti delle truppe armate che stanno dietro alle sue attività -, ogni volta che abbiamo avuto un argomento, abbiamo avuto persone che sono venute sotto la Regione, piuttosto che hanno fatto sentire la loro voce, quindi non è stata la ricerca di una soluzione di un compromesso, ma portare avanti in modo integralista le sue azioni. Noi quindi in questi mesi abbiamo parlato per delle ore di argomenti che, se va bene, avranno una ricaduta fra 4, 5-10 anni, abbiamo passato delle ore a parlare sulla riapertura dell'Aosta/Pré-Saint-Didier. Noi abbiamo una situazione di crisi nera, abbiamo delle persone che vengono qua sotto che non riescono a sbarcare il lunario e noi per ore parliamo dell'Aosta/Pré-Saint-Didier... lei addirittura ha detto che si sarebbe aperta l'Aosta/Pré-Saint-Didier, nessuno l'ha mai tirata fuori! Da questo punto di vista, quindi è riuscita, Presidente, ed ecco perché io do una valutazione positiva: perché è stata bravissima a parlare solo delle cose che interessano a lei e interessano questi gruppi che stanno dietro a lei.

Quando a un certo punto ha parlato delle discariche e ha detto: "ma io ho proposto una legge", ha detto bene Aggravi, ha proposto una legge che non risolveva nulla, tant'è che adesso con la sentenza della Corte costituzionale, quella legge va completamente riscritta perché era una legge farlocca, era una legge che non risolveva nulla, che lanciava il pallone in tribuna e non dava nessuna garanzia.

Allora, da questo punto di vista, sicuramente ha fatto un lavoro egregio, però per quella parte della società, quindi, da un certo punto di vista, lei ha parlato delle Cime Bianche, ma lei non ha mai fatto mistero sul fatto che lei quel collegamento non lo vuole, a discapito di che cosa? Di comunità che hanno fatto un referendum, a dispetto delle due società, a dispetto dello Stato svizzero, che ritiene che quella sia una soluzione che può dare sviluppo, può dare lavoro, può dare un'immagine alla Valle d'Aosta. Lei questa cosa non la vuole fare e lei la boicotta. Si ricorderanno tutti gli interventi, che hanno creato anche un po' di imbarazzo all'interno di quest'aula... lei su un'interpellanza dove doveva rispondere Bertschy è intervenuta dicendo: "no, ha sbagliato tutto, dico io che qua non si può fare niente".

Adesso invece vado sulle note dolenti come Assessore. Come Assessore, io le do un giudizio negativo perché lei ha interpretato il ruolo assessorile come una delega rispetto a quello che è stato scritto. Lei dice: "io a questo punto sono l'amministratore delegato", ma lei non sa che, quando lei è Assessore, comunque si deve confrontare con le Commissioni, con il Consiglio e con la maggioranza, ma confrontare non vuol dire: "io vado avanti perché c'è scritto questo nel DEFR".

Il discorso che ha fatto Aggravi sull'elettrificazione... lei non dice mai da nessuna parte che quell'investimento di 110 milioni fa risparmiare solo trenta secondi. Lei avrà visto ieri sul "Corriere della Sera" tutto un articolo dove c'erano tutte le ferrovie, tutti gli investimenti sulle ferrovie e in tutti gli investimenti si diceva quant'era il risparmio di tempo: il 20 percento, il 30 percento. È chiaro che quella della Valle d'Aosta non è manco censita, non è manco scritta, perché per risparmiare trenta secondi... Allora nessuno qua è contro la ferrovia, tutti vogliamo gli investimenti, ma ce ne sono tanti di investimenti da fare: i raddoppi selettivi, i passaggi a livello, il peso assiale.

Quando si è Assessori, non si è Assessori solo dei comitati, si è Assessori della Valle d'Aosta, quindi, da questo punto di vista, a me dispiace molto e sono molto contento anche delle parole di Cretier che questa maggioranza esiste, non c'è nessun caos, la Valle d'Aosta non è nel caos, a prescindere da posizioni che possono essere personali, noi andremo avanti cercando il dialogo, cercando di confrontarci, cercando di trovare delle soluzioni senza mortificare gli alleati e soprattutto non scaricare il peso sulle spalle degli altri di eventuali propri insuccessi.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Come gruppo consiliare, potremmo sicuramente utilizzare questi dieci minuti andando a dire che lo avevamo già detto, lo avevamo detto il 20 di ottobre quando stavamo discutendo del programma di governo da cui pareva già chiaro che le posizioni erano molto distanti ed era difficile trovare una sintesi. Possiamo dire che questo programma era sicuramente molto, troppo aperto e con troppi punti lasciati, e ancora oggi lasciati, senza una vera e propria linea, ma noi in questo momento non vogliamo assolutamente fare questo tipo di discorso che ci porterebbe a un muro contro muro che, a vedere un po' dalla discussione che si sta svolgendo, non ha necessità del nostro contributo.

Noi in quanto Consiglieri, però, dobbiamo chiedere a questo punto al Presidente e alla maggioranza chi sta in maggioranza e dove si vuole andare, perché se è vero che dobbiamo dare delle risposte - e di questo credo che siamo consci tutti -, è vero che la nostra azione politica in questo Consiglio è sempre stata collaborativa, è sempre stata al fianco del Governo laddove condividevamo il motivo che spingeva una determinata azione, siamo stati a fianco per diversi testi di legge, ma sicuramente anche e soprattutto per scrivere la legge sui ristori: una legge che abbiamo chiesto a partire da dicembre, che ad oggi non è ancora stata scaricata e che necessita di risposte immediate, sappiamo che ci sono i tempi tecnici ma il rendiconto lo abbiamo approvato un mese fa e ovviamente il rischio è che se andiamo avanti, poi i soldi verranno erogati in piena estate o magari addirittura i primi mesi di autunno, e questo sicuramente non vedrà contenti i Valdostani. Siamo qui, ovviamente non abbiamo delle deleghe e quindi la macchina amministrativa va avanti solamente se il Governo dà degli input di un certo tipo.

Non abbiamo mai in quest'aula fatto un'azione politica contro nessuno, non siamo sicuramente noi il gruppo consiliare dei "no". Non abbiamo mai alzato i toni all'interno di quest'aula e lo abbiamo fatto perché crediamo che questo momento storico abbia bisogno di tutt'altro: abbia bisogno di idee chiare e di progetti chiari. Ahimè, questi non li abbiamo mai visti rappresentati da questa maggioranza, non ci siamo mai tirati indietro e lo abbiamo sempre ribadito. Abbiamo notato spesso, troppo spesso, numerose divergenze, numerosi punti di vista distanti che necessitano di un approfondimento. Ovviamente mi pare di capire che vogliate fare questo approfondimento al vostro interno, vi chiediamo di farlo nel più breve tempo possibile perché la Valle d'Aosta ha bisogno di persone al Governo, di una maggioranza chiara con obiettivi chiari e che non ci vedano discutere ogni quindici giorni all'interno di quest'aula senza avere degli schieramenti che siano definiti, perché questo credo che sia il vero e proprio problema di questa maggioranza nata ormai sette mesi fa. Ormai sono passati sette mesi e se è vero che il tutto è stato anestetizzato da una situazione pandemica, che sicuramente ha usato e ha utilizzato diverse energie del Governo, è altresì vero che siamo pronti per la ripartenza, l'Italia è pronta per la ripartenza e la Valle d'Aosta è pronta per la partenza. Per ripartire, però dobbiamo sapere dove vogliamo andare e l'immobilismo di questi mesi che abbiamo più volte sottolineato non ci permette di capire dove vogliamo andare come Valle d'Aosta e, come Consiglieri, dunque vogliamo appunto capire dove si vuole governare e dove si vuole portare questa Valle d'Aosta senza troppi spot, ma con pochi progetti chiari e definiti e chi vuole portare, chi deve portare questa Regione appunto agli obiettivi che predisponiamo.

Mi sembra quindi di aver capito dai colleghi Cretier e Marguerettaz che la maggioranza esiste, speriamo di capire bene qual è il programma della maggioranza, chi ne fa parte e chi ricoprirà il ruolo di Assessore e dove vuole andare, perché ad oggi questo non c'è assolutamente chiaro e adesso che dobbiamo ripartire non abbiamo più tempo di stare fermi e di aspettare che gli eventi arrivino.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ne ha facoltà.

Chatrian (AV-SA) - Indubbiamente rincresce che si abbandoni solo dopo sette mesi, comprendiamo i problemi di salute che evidentemente hanno condizionato tale decisione. Detto questo, in un momento drammatico e in un momento dov'è saltata tutta la stagione invernale, in un momento dove la situazione socio-economica nella nostra piccola Valle d'Aosta è veramente non bella, brutta... io penso che questo momento sia un po' surreale e brutto nei confronti della nostra comunità. Non è il momento delle dimissioni, non è il momento dei primi della classe: è il momento che se ci sono delle cose che non funzionano, bisogna avere quella capacità di trovare delle soluzioni. Penso che in questo momento la politica degli annunci sia la cosa più brutta in assoluto, pensiamo che in questo momento i piedi per terra sia la cosa più importante per chi amministra la cosa pubblica, il bene comune e pensiamo che la cosa più importante sia far funzionare al meglio la macchina pubblica. Forse su questo c'è spazio per cambiare marcia, ce lo chiedono i cittadini, ce lo chiedono tutti, ognuno per il proprio ruolo, però la politica significa mediazione, significa dialogare con gli altri, avere la voglia di dialogare con gli altri e di questo me ne rammarico perché la collega si è impegnata in questi mesi, ma sovente con l'obiettivo di scaricare le criticità, di scaricare sugli altri o eventualmente allontanare, se ci sono dei problemi, prendere tempo.

Noi di Alliance Valdôtaine pensiamo che l'ambiente - e parlo di ambiente perché è forse il tema più importante - sia il bene più prezioso che ha tutta la Valle d'Aosta, non ci sono i brutti, i cattivi, i bravi e i buoni, penso che ci sia la necessità di avere una visione, la necessità di avere un percorso, che ci sia la volontà di creare quelle condizioni di giusto equilibrio in una Regione dove la salvaguardia è altissima, le percentuali sono altissime, ma con quell'obiettivo di creare quelle condizioni per la presenza dell'uomo che possa vivere, che possa crescere i propri figli, le proprie famiglie e che non stesso tempo tuteli una certa sostenibilità guardando comunque a una visione del 2040. Noi pensiamo che l'ambientalismo reale, quell'ambientalismo bello che riesce a creare quelle condizioni in Valle d'Aosta ci sia e soprattutto ci sia una prospettiva. Intendiamo però invece negativo quel modello ambientale legato al puro ideologismo del sofà, magari di quello che dall'esterno, non abitandolo, non vivendolo, ci danno la pagella tutti i giorni, tutte le settimane, senza però cercare delle soluzioni.

Faccio un altro esempio... e su questo veramente la III Commissione in questi mesi ha lavorato con una bella équipe, in squadra, con un bel gruppo a livello di maggioranza e anche di opposizione per trovare delle soluzioni, lo dicevamo negli ultimi Consigli che questo Consiglio veramente ha di nuovo la sua centralità, numerose sono le leggi che arrivano dalle Commissioni, numerosi sono comunque i pungoli e gli stimoli che questo Consiglio sta dando al Governo tutto, non solo sulle leggi, ma anche su tutti i percorsi di natura amministrativa, come per dire che si è preso di nuovo centralità. In tutto questo però è normale che ci vada quella volontà di accompagnare il percorso della macchina pubblica, che, ahimè, ancora purtroppo troppe volte è lenta e soprattutto forse non ha quella capacità di reazione. Non vorrei essere qui nel mese di marzo 2022 e non aver utilizzato un sacco di risorse e di soldi perché avremo di nuovo un avanzo di amministrazione altissimo. Questo vorrebbe dire che non siamo stati in grado di utilizzare bene le risorse pubbliche.

Vorrei fare un'ultima battuta sulle discariche: c'è "qualcosa" che non ci ha dato una risposta puntuale, non è che c'era una volontà di prendere tempo senza risolvere il problema o forse c'era già l'intenzione di dimettersi e quindi di lasciarci un problema su questo tavolo. Ecco non vorremmo pensar male perché a pensar male - qualcuno diceva - ci si azzecca e, purtroppo, sono dei temi talmente delicati... e illudere le persone fuori da quest'aula penso che sia la cosa più brutta, ma non in politica, nella vita, quindi correttezza, onestà intellettuale, capacità amministrativa e quel percorso che penso questo Consiglio, ognuno per il proprio ruolo, debba cercare di creare non solo quelle condizioni ma di fare meglio e di essere anche più rapidi.

Termino facendo un'ultima considerazione: quella legata al collegamento tra Alagna, Gressoney, Ayas, Valtournenche, Breuil e Zermatt. Noi pensiamo che questo sia uno degli atouts dei prossimi trenta anni per la nostra Regione. Noi sappiamo che lei in tutti i luoghi e posti ha sempre messo nero su bianco la sua contrarietà, ma lei ha votato con me, con noi un DEFR nel 2020 che diceva l'esatto contrario: correttezza, onestà intellettuale e trasparenza.

Presidente - Il collega Jordan si è prenotato, ne ha facoltà.

Jordan (VdA Unie) - Devo ammettere che mi dispiace essere qui oggi a parlare di dimissioni di un Assessore. Ognuno di noi ha ripetuto nell'ultimo anno, come se fosse un mantra, quanto la Valle d'Aosta avesse bisogno di stabilità, di un Governo stabile, di un Governo e di un Consiglio che lavori per risolvere le criticità: le criticità di allora e di adesso, criticità che mettono in difficoltà la Valle d'Aosta. Per questo giudico e giudichiamo negativamente le dimissioni dell'Assessore, soprattutto nelle modalità e nelle motivazioni con cui sono scaturite.

Ritengo che ci sia una differenza importante nell'essere al Governo e in maggioranza o all'opposizione: questo vale per i Consiglieri e vale soprattutto per i movimenti, infatti fare parte di una maggioranza, soprattutto quando questa è eterogenea, comporta necessariamente mediazione. In generale essere eterogenei è una ricchezza, non è una debolezza - e l'ho già detto in più occasioni - e anche all'interno dei gruppi consiliari possono esserci diversità di vedute ma non per questo, quando non si è d'accordo su un tema o non si è d'accordo con la maggioranza, ci si dimette. Non lo si fa usando, come pretesto, una risoluzione, non lo si fa senza confrontarsi con la maggioranza, con la maggioranza che l'Assessore ha votato. Non si può - e cito l'assessore Caveri - essere nello stesso tempo di lotta e di governo, non può l'Assessore chiedere alla maggioranza di sostenere le proprie tesi, quindi di conseguenza mediare rispetto a posizioni diverse soprattutto quando non si è disposti a mediare. Nello specifico questo mio ragionamento vale ancora di più nemmeno quando il proprio gruppo non ha raggiunto una sintesi e quando il proprio gruppo prende una posizione diversa su un tema, quindi ecco - e cito il collega Chatrian - che mi è sembrato più un alibi.

Occorre essere sinceri e io ho riconosciuto e riconosco anche in quest'aula all'assessore Minelli la determinazione, la tenacia, lo studio nell'affrontare il dossier e il suo impegno è stato evidente, ma credo che avrebbe dovuto mettere le stesse energie per riuscire a confrontarsi con tutti noi, libera da condizionamenti, senza porre dogmi invalicabili e con una maggiore fiducia da parte sua, una fiducia che in tutti i contesti deve essere assolutamente reciproca e quindi anche da parte nostra.

È fondamentale capire - e vorrei proprio capirlo in maniera evidente - se le dimissionarie si riconoscono ancora in questa maggioranza, è bene che questo sia chiarito perché è questo che noi attendiamo ed è questo che noi abbiamo atteso nei giorni scorsi; così come non ci è stato chiesto il nostro parere al momento di dare le dimissioni, così altrettanto noi aspettiamo che le dimissionarie ci dicano se vogliono ancora far parte della maggioranza e a quali condizioni. Ci dicano - ed è un problema che affronteremo in altre sedi - quale sarà il loro atteggiamento di lotta o di governo.

Il gruppo autonomista - e concludo - è coeso e non ha motivi, com'è già stato detto, per mettere in discussione il programma di legislatura, così come ritrovo e me ne compiaccio lo stesso atteggiamento positivo e costruttivo da parte del gruppo della Sinistra.

La maggioranza c'è e quindi è bene che lo si dica, assicuriamo la continuità di governo politica e amministrativa, è importante che la comunità valdostana lo sappia e capisca che queste dimissioni non ostacolano in nessun modo il lavoro della maggioranza, un lavoro, e ripeto cose che sono state dette, che deve proseguire in fretta, con decisione e determinazione ed è questo che ognuno di noi è chiamato a fare in quest'aula, in primis il Governo e poi tutto il Consiglio.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Innanzitutto vorrei esprimere la piena solidarietà alla mia collega Chiara Minelli da parte mia e da parte di tutto il PCP che le riconosce sicuramente delle grandi capacità e un ottimo lavoro svolto. Qualcuno l'ha già detto: Chiara è una donna forte e tenace che lotta per le sue idee e i suoi valori, per questo spesso è stata tacciata di ideologismo, integralismo ho sentito oggi. Sinceramente io credo che, quando una persona lotta per le sue idee, per le idee portate avanti da un gruppo di persone non può che essere un valore aggiunto per questa comunità. Le lobby e gli interessi sono stati il problema e il male vero della politica, non certo le idee e la lotta per i valori.

Mi chiedo poi: è un caso che siano due donne ad aver dato le dimissioni? È un caso che, parlando delle nostre dimissioni, si è parlato di istinto emotivo? Per dei colleghi maschi credo che nessuno lo avrebbe detto. È un caso che siano state proprio le donne in quest'aula, anche su lati diversi di questo Consiglio, a lottare per quella risoluzione? Non credo assolutamente nelle casualità, credo che ci sia alla base la voglia di approfondire, la voglia di far capire che un progetto nato nel 2010 non può essere pensato per il 2050 e soprattutto non può essere tolto da quello che è stato lo stravolgimento della nostra vita, ossia la pandemia.

Spesso è stato ricordato in quest'aula come le regole dopo il rogo del Tunnel del Monte Bianco sono cambiate, come le regole dopo l'alluvione sono cambiate, credo che, sotto questo punto di vista, anche la pandemia abbia insegnato delle cose e molto probabilmente dovevano essere approfondite. Questo c'era scritto anche nel DEFR, nella formulazione iniziale si parlava di dare corso a un progetto, nella formulazione attuale votata dai ventuno si parla di verificare la compatibilità. Ecco, la compatibilità non era riferita solo ai ritrovamenti, la compatibilità era proprio riferita ai bisogni della società valdostana.

Rispetto quindi il grande lavoro svolto dalla mia collega e mi dispiace che si sia accettata in fretta e furia la presa d'atto delle sue dimissioni, come trovo inaccettabile che non ci sia stato neppure un tentativo di congelare quelle dimissioni. Io più volte l'ho chiesto perché ritengo che lei abbia fatto bene, naturalmente questa è una mia valutazione.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Spelgatti per i minuti restanti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Mi rimangono pochi minuti, il collega Aggravi ha ben esplicitato i punti essenziali che dovevamo dire e, a seguito della discussione, aggiungo soltanto due piccole cose. In quest'aula il collega Cretier testualmente ha detto: "il tempo è prezioso, servono risposte celeri, serve stabilità". Abbiamo sentito dal collega Chatrian: "non è il momento di dimissioni, ma di soluzioni, di prospettiva", dal collega Jordan: "fare in fretta con determinazione". Abbiamo capito sostanzialmente che il problema di questa maggioranza è stato solo ed esclusivamente l'assessore Minelli su cui si sono scatenati chiaramente tutti gli strali ed è colpa sua sostanzialmente tutto quello che sta accadendo, ma la domanda è: la celerità per far cosa? Sono passati sette mesi, sette mesi pieni dal momento in cui state governando e che cos'è stato fatto?

Quali risposte sono state date ai Valdostani? Ma non solo da parte dell'assessore Minelli, l'assessore Minelli adesso l'avete messa... ma tutti gli altri? Sette mesi. Celerità, velocità, stabilità e la domanda principale che rimane è: adesso il problema Minelli per la maggioranza è risolto, il problema eventualmente appunto Guichardaz Erika è risolto, quindi tutto il resto della Sinistra su tutte le problematiche e gli scogli che c'erano a livello programmatico nel momento stesso della costruzione di questa maggioranza sono risolti? Su tutto il resto quindi evidentemente non avrete più problemi? Allora la Sinistra ha preso delle decisioni molto chiare su tutti i punti che erano i nodi cruciali che non sono stati risolti fino adesso, perché fino adesso questa maggioranza in piena pandemia risposte non ne ha date sotto nessun profilo, non c'è un solo Assessorato, a parte l'Assessorato della sanità, che ha lavorato ovviamente poi con luci e ombre e tutto quanto, ma non sta a noi in questo momento valutarlo... però è l'unico che abbiamo visto produrre qualche cosa, su tutti gli altri ci si domanda che cos'è stato fatto.

Presidente, abbiamo visto gli atti di coraggio, gli atti di coraggio significa appunto anticipare di tre giorni l'apertura rispetto alla questione nazionale, tanto per dire: abbiamo fatto noi qualcosa di differente, ma gli atti di coraggio per dare risposte alla comunità sarebbero dovuti arrivare molto prima quando c'erano le possibilità per farlo e avrebbero dovuto essere estremamente più intensi e più determinati, non certo questi che sono i contentini!

La domanda quindi è: veramente pensate di andare avanti così? Occupare le poltrone, occupare il potere significa governare? Governare significa dare delle soluzioni, significa avere una maggioranza che abbia una visione comune e che porti veramente ad accelerare il ritmo e dare delle risposte concrete. A oggi in sette mesi non sono arrivate e non si può dare la colpa alla pandemia, perché la colpa alla pandemia fa sì che la sanità abbia avuto determinati problemi, ma tutti gli altri Assessori potevano lavorare completamente e continuamente esattamente come potevano fare prima, anzi, ci siamo sentiti dire a noi dell'opposizione che continuiamo a cercare di fare dal nostro punto di vista il massimo che possiamo fare, cioè fare un'opposizione costruttiva perché in un momento di pandemia non puoi andare certamente a demolire, ma devi cercare di costruire nonostante tanti fuori ci dicano: "eh, ma dovete farvi sentire". Sì, ma c'è momento e momento, sappiamo fare l'opposizione dura, la sappiamo fare l'opposizione cattiva, ma, siccome noi siamo qua perché rappresentiamo i Valdostani e l'obiettivo è cercare di fare qualcosa di buono per la Valle d'Aosta nei limiti delle nostre capacità e delle nostre possibilità, sappiamo anche noi che c'è momento e momento, questo non è il momento per tirare giù: è il momento per cercare di costruire, però noi più che proposte non possiamo fare.

Ci siamo sentiti dire dal Presidente che neanche questo va bene perché parliamo di mille temi e facciamo mille proposte, però concretamente siamo in un momento di pandemia ma se non semini i frutti, quando li vedi? Se non pensi oggi a quello che deve essere il risultato dopo, nel momento in cui riparte non riparti, perché comunque non hai costruito niente, quindi? Quindi vedremo. Buon lavoro.

Presidente - Si è prenotato il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Anche a me spiace molto di essere qui in questa situazione dopo pochi mesi dall'inizio della legislatura. Intanto ringrazio ovviamente la collega Minelli per il lavoro che ha svolto in questi mesi nei quali sicuramente non si è risparmiata in quanto a quantità di lavoro fatto. La Giunta regionale, come tutte le Giunte, è un organo collegiale nel quale ci deve essere una condivisione, un confronto direi quotidiano e continuo, questo a prescindere che si sia uomo o donna, questo veramente credo che c'entri molto poco in questa discussione, una condivisione che deve essere continua e su tutti gli aspetti, su tutti i dossier.

Gli Assessorati di una Giunta regionale non sono - almeno dal mio punto di vista, poi qualcuno può anche pensarla in maniera diversa - compartimenti stagni nei quali se un'istanza non va avanti in maniera automatica ma se da questa nasce una necessità di un confronto politico e poi un confronto anche amministrativo su come questa deve essere portata avanti, questa debba essere letta come una mancanza di lealtà. Io non credo che sia così. Il programma di governo che gioco forza è in alcune parti generico, come lo è sempre, detta le linee programmatiche, il DEFR successivamente, com'è già stato detto, entra in un primo livello di dettaglio dettando tempi, dettando coperture, ma sono poi gli atti legislativi, gli atti normativi, anche gli atti amministrativi della Giunta, che sono l'ultimo atto poi dell'Amministrazione, quelli che però vanno in qualche modo animati, nel senso che bisogna dargli l'anima, bisogna dargli un corpo, vanno concretizzati, ma sempre credo attraverso un confronto all'interno dell'organo collegiale di governo, cioè all'interno della Giunta. Questo non vuol dire perdere tempo, questo vuol dire trovare la giusta condivisione, il giusto modo di procedere sia dal punto di vista politico che amministrativo, lo ripeto, contemperando anche le priorità e questo lo si può fare soltanto all'interno di una condivisione consensuale. Questa contemperazione delle priorità di cui qualcuno ha già parlato è naturalmente sempre importante, sempre fondamentale, ma lo è in maniera particolare in un momento di straordinarietà come quello che stiamo vivendo.

Il programma di governo ha, come ha detto prima anche il collega Aggravi parlando del DEFR, dei punti oscuri sui quali va puntato il faro a un certo momento della legislatura, il Covid ha naturalmente spostato questo faro almeno per questi primi mesi di legislatura in maniera importante su alcune priorità. Questo non vuol dire ovviamente che le altre non debbano essere portate avanti, ma per forza ci deve essere un impegno del Governo con delle priorità diverse in un certo momento della legislatura, questo credo che sia nella natura delle cose sempre e lo è in maniera assolutamente particolare nella situazione complessa nella quale ci troviamo a operare oggi. Questo non vuol dire non essere leali, questo non vuol dire uscire dal confine del programma di legislatura: vuol dire soltanto dare delle priorità di governo all'azione amministrativa che si deve portare avanti.

Com'è stato detto, il Governo non è in stallo, questo è il messaggio che deve uscire forte e chiaro da questa discussione di oggi, una maggioranza c'è e andrà avanti, nei prossimi giorni le forze politiche definiranno, insieme ovviamente agli eletti, quali sono i confini di questa maggioranza e si cercherà di ridare un giusto equilibro all'interno delle forze politiche.

Come giustamente è stato detto, non era questo il momento di rischiare di creare una crisi al buio e forse per questo non era il momento più opportuno per dare le dimissioni.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Malacrinò.

Malacrinò (PCP) - Il mio intervento sarà breve. Intervengo con un certo imbarazzo su questo tema, come detto dal collega Jordan, le dimissioni non sono state concordate né con la maggioranza, né con il resto del gruppo. Mi interessano poco le giustificazioni, anche perché ciascuno di noi potrebbe dare la propria versione su quanto accaduto. Certo che diventa molto difficile lavorare con chi non si confronta con i propri compagni e le scelte vengono dettate dall'esterno, soprattutto per chi è in Giunta. Si continua qua dentro a giocare su un equivoco: PCP è composto da diverse forze politiche, motivo per il quale, quando si parla a nome del gruppo, gli interventi dovrebbero essere condivisi.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Non credo che con il pochissimo tempo che ho a disposizione sia possibile rispondere in qualche modo alle numerose osservazioni che sono state fatte da più parti. Ci sono però alcune cose che vorrei puntualizzare. Innanzitutto credo di aver dimostrato in più occasioni, nel periodo della mia permanenza sia al Governo, sia in questa esperienza di quasi tre anni ormai trascorsi in quest'aula, di non essere una persona che non ha dubbi mai, anzi, io diffido delle persone che non hanno dubbi mai e i miei li ho esternati più volte.

La seconda questione: sono state dette varie cose relative al modo di condurre il ruolo che mi è stato assegnato; io non entro nel merito delle pagelle che vengono fatte, però un paio di cose le voglio dire, riguardo all'onestà intellettuale, riguardo alla capacità di stare con i piedi per terra, di occuparsi della comunità e della volontà di mediazione.

Proprio per richiamarmi a quella onestà intellettuale di cui si è parlato: chi ce l'ha e la possiede può facilmente rendersi conto che la volontà di mediare c'è stata. Su alcuni argomenti bisognerebbe avere il tempo di approfondire, su Cime Bianche ci sono fatti nuovi che confermano che ci sono problemi su quell'opera, sulla legge che è stata definita farlocca dico che avrebbe evitato in quel momento la sentenza, sull'elettrificazione ho già visto la traccia di cronoprogramma di FRI in questi ultimi giorni; la questione dei 30 secondi che sono stati citati per il recupero è una semplificazione, sappiamo che ci sono altri argomenti che riguardano l'elettrificazione, ma questo conferma la tenacia del consigliere Marguerettaz a non volere l'elettrificazione.

Ancora un'osservazione riguardo al fatto se ci si riconosca o meno nella maggioranza, mi è stato detto dal collega Jordan, che si aspetta di sapere se si vuole far parte di una maggioranza che condizioni. La riunione che noi avevamo chiesto, l'incontro di lunedì, era finalizzato a discutere questo e abbiamo ricevuto come risposta un silenzio, quindi bisognerà andare avanti.

In ultimo, proprio perché sono già oltre il tempo massimo, devo dire che, di fronte ad accuse di "ideologismo da sofà", mi arrendo perché veramente mi cascano le braccia.

Il Consiglio prende delle dimissioni rassegnate dalla signora Minelli dalla carica di Assessore regionale all'ambiente, trasporti e mobilità sostenibile e dà atto che il Presidente della Regione assume a interim le funzioni assessorili fino all'elezione del nuovo Assessore.