Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 411 del 24 marzo 2021 - Resoconto

OBJET N° 411/XVI - Communications du Président de la Région.

Bertin (Presidente) - Possiamo passare al punto successivo all'ordine del giorno, punto 2. Presidente Lavevaz ne ha facoltà.

Lavevaz (UV) - Come di consueto un aggiornamento sulla situazione della gestione della pandemia. Ahimè, i dati del contagio anche in Valle d'Aosta stanno nuovamente crescendo, come sul resto del territorio nazionale. Le curve predittive per le prossime settimane non danno segni purtroppo di appiattimento e quindi c'è un po' di attenzione e di apprensione per questi aspetti. Stiamo monitorando in maniera particolare alcuni comuni, in particolare il comune di Ayas, il comune di Courmayeur, il comune di Donnas che hanno un'incidenza leggermente maggiore rispetto agli altri comuni.

Per la prossima settimana i dati sono, come lo sono già stati, ahimè, nella settimana scorsa, abbastanza al limite tra lo scenario di tipo 3 e lo scenario di tipo 4, quindi siamo comunque abbastanza vicini alla zona rossa.

Domani mattina abbiamo convocato alle ore 8:00 l'unità di supporto per valutare delle eventuali iniziative. Soprattutto si sta pensando, ad esempio, così come è stato fatto per il comune di Aymavilles dove c'era un'incidenza in un certo periodo un pochettino maggiore rispetto ad altre situazioni, di eventualmente fare uno screening, in particolare per il comune di Ayas che è quello in questo momento che ha una incidenza leggermente più alta.

Stanno andando invece piuttosto bene le attività di screening sulla popolazione scolastica con una discreta partecipazione, sempre migliorabile per carità, ma comunque una discreta partecipazione. Ma soprattutto, per fortuna, l'incidenza di contagi è abbastanza bassa, anche se i dati dei monitoraggi in generale dimostrano, questo in particolare con il diffondersi della cosiddetta variante inglese, un'incidenza molto maggiore sui ragazzi in età scolastica piuttosto che, come invece avveniva nella prima fase, nella popolazione invece più anziana.

Per quanto riguarda invece le misure economiche, come è noto in data 19 marzo è stato approvato il disegno di legge 41, il cosiddetto Decreto sostegni. Sicuramente la risposta che è arrivata dal Governo non era quella che ci aspettavamo. In particolare, le risposte per le popolazioni di montagna, per il mondo della montagna in generale, non sono le risposte che speravamo, quindi questo richiede, come peraltro stavamo già facendo, un lavoro ancora più puntuale e se possibile rapido e incisivo per dare, con le misure regionali, le risposte che la popolazione si aspetta.

Come abbiamo già avuto modo di dire anche nello scorso Consiglio, durante le comunicazioni, stiamo lavorando per arrivare quanto prima e possibilmente in maniera contestuale all'approvazione del rendiconto che, come sapete, sarà poi il passaggio che metterà a disposizione di questo Consiglio i fondi dell'avanzo 2020. Il nostro obiettivo è arrivare in quella stessa seduta con l'approvazione delle misure di assestamento che metteranno in campo qualcosa in più di 50 milioni di euro per le misure a sostegno delle nostre attività e dei nostri professionisti.

Oggi approveremo - spero, avendo appena votato l'iscrizione d'urgenza - una prima misura importante a sostegno in particolare di quelle persone che oltre a non aver lavorato hanno anche perso i requisiti per la Naspi. Lo ha ricordato poco fa il Presidente del Consiglio, la Giunta ha depositato un disegno di legge per sospendere la quota capitale dei mutui di Finaosta, che spero possa arrivare quanto prima all'analisi di quest'aula. Quindi si sta lavorando per non perdere possibilmente neanche un giorno utile a dare le risposte che le nostre imprese e le nostre aziende stanno aspettando.

Il y a des dates qui ont marqué profondément la vie de notre région, c'est ce qui est arrivé le 24 mars 1999 quand le tunnel du Mont Blanc a vécu le moment le plus triste de son histoire : trente-neuf personnes sont mortes il y a 22 ans dans l'incendie qui a entrainé la fermeture du tunnel pendant trois ans. Tout le monde se rappelle ce matin, où la nouvelle de ce désastre nous a frappé avec violence. Personnellement j'ai perdu une personne proche et d'autres que je connaissais, comme beaucoup de Valdôtains d'ailleurs. C'est en particulier à eux, les victimes valdôtaines, mais également aux autres trente-trois victimes, que j'adresse ma pensée et mon souvenir, ainsi que le souvenir évidemment de tout le gouvernement régional.

Au cours de plus de 30 ans le tunnel a été une possibilité quotidienne de contact direct avec Chamonix et la France. Ce jour-là nous nous sommes rappelés, à travers le drame, de l'importance de ce lien et de l'ambition de cet ouvrage. La sécurité du tunnel du Mont Blanc a été mise au centre de travaux importants où la technologie est au service du transport et de la rapidité de réaction face au danger. Il s'agit d'un parcours qui doit être continuel pour permettre à cet ouvrage d'être mis à jour de façon constante. C'est ce qui est en train d'arriver de nos jours aussi, avec les fermetures nocturnes qui permettront de travailler sur plus d'un kilomètre de route. Cette liaison précieuse entre la Vallée d'Aoste et la Haute Savoie est un axe indispensable pour l'Europe entière. La coopération entre les deux côtes du Mont Blanc est la seule route à suivre pour projeter le tunnel dans le futur, en gardant la mémoire de ceux qui sont morts il y a 22 ans.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Le matin du 24 mars 1989 un violent incendie à sept kilomètres de l'entrée française du tunnel du Mont Blanc a causé la mort de trente-neuf personnes et entrainé la fermeture du tunnel pendant une durée de trois ans à peu près. Une tragédie qui a frappé neuf pays d'Europe et toute la communauté des vallées du Mont Blanc. Les dynamiques du sinistre et les conséquences du procès ont produit une sérieuse rénovation des mesures de sécurité du tunnel et ont contribué à amener au premier plan la question de la sécurité dans les tunnels autoroutiers.

Sono fatti di questa gravità purtroppo che spesso ci conducono a valutare con maggiore attenzione il tema della sicurezza stradale e delle opere stradali in senso lato, così come è avvenuto anche a Genova con la triste vicenda del ponte Morandi. Ma non è così che deve andare. La prevenzione e l'attenzione a un tema così importante come la sicurezza stradale e, ripeto, delle opere stradali, deve costituire una parte significativa delle agende di ogni livello di governo.

Oggi il nostro pensiero va alle famiglie di quelle trentanove vittime e di tutti coloro che hanno sofferto per questa tragedia. Allo stesso tempo però questo momento deve farci riflettere sull'importanza quotidiana di porre in essere ogni azione necessaria a prevenzione di quanto accaduto.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Carrel a cui passo la parola.

Carrel (PA) - Il y a 22 ans la Vallée d'Aoste vivait l'un des drames les plus douloureux de son histoire après la guerre. Parmi les trente-neuf victimes du terrible accident du tunnel du Mont Blanc, six sont valdôtains : Mauriglio Bovard avec son épouse Nadia et sa fille Katia, Walter Pascal, Stefano Manno et Pierlucio Tinazzi, connu comme Spadino. Chaque année, le 24 mars nous nous retrouvons proches aux familles des victimes, en exprimant notre sentiment de solidarité. Ainsi aujourd'hui, dans cette salle et en occasion de cet anniversaire si triste et si émouvant, il est nécessaire de rappeler l'importance de la sureté du tunnel du Mont Blanc. Notre groupe Pour l'Autonomie a l'âme de poursuivre son engagement politique pour approfondir le dossier du réaménagement du tunnel.

Presidente - Si è prenotato il collega segretario del Consiglio Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Nella triste tragedia del tunnel del Monte Bianco perirono trentanove persone. A tutte queste persone, alle rispettive famiglie, va il nostro pensiero. Mi permetto di sottolineare che tra queste trentanove persone era presente Pierlucio Tinazzi, un dipendente della società che gestiva il tunnel, soprannominato da tutti "Spadino", che morì soffocato nel tentativo di soccorrere un camionista in difficoltà.

Da quel giorno Tinazzi è diventato una specie di eroe per i motociclisti italiani ed europei, che fino al 2019 si ritrovavano ogni anno a centinaia, e persino sono arrivati a migliaia, per ricordare il sacrificio. Le storie iniziali sulla morte di Tinazzi, che lo resero famoso in tutto il mondo, si rivelarono poi esagerate, ma non esagerato fu semplicemente il suo sacrificio e il suo atto di dedizione. Morto davvero mentre cercava di salvare un'altra persona, assunse contorni leggendari. Per anni si credette che avesse fatto avanti e indietro con la sua moto per salvare diverse persone, invece i fatti andarono diversamente. Lui entrò, probabilmente per un'azione di routine o perché aveva percepito qualcosa, ha individuato un camionista in difficoltà, l'ha soccorso, l'ha portato all'interno di un rifugio presente lungo il tragitto del tunnel e da lì ha avvisato la centrale dicendo che si erano rifugiati lì dentro. Purtroppo, il rifugio era progettato per resistere al massimo a quattro ore di incendio, invece l'incendio durò due giorni.

Era un tipo tranquillo, introverso, che amava il giardinaggio e fu scelto come simbolo positivo della tragedia del traforo. L'anno dopo, la Presidenza della Repubblica gli assegnò la medaglia d'oro al valore civile e la Federazione motociclistica internazionale gli conferì la sua più alta onorificenza. E sin dall'anno successivo alla tragedia del Monte Bianco vari gruppi motociclistici italiani, francesi e poi anche di altre nazionalità si sono dati appuntamento al lato italiano di ingresso al tunnel, per commemorare tra le vittime del rogo il loro compagno di sella, Spadino. E il gruppo motociclistico Celtics Road MC di Aosta, in origine Canister MC Aosta, ha sin da subito dato il massimo contributo logistico all'organizzazione e al presidio dell'evento, coinvolgendo nel lavoro di supporto anche altri gruppi motociclistici spontanei presenti sul territorio valdostano, per sostenere il lavoro della Federazione Italiana Motociclisti e della Fédération Française des Motards en Colère, insieme alle autorità comunali presenti per la commemorazione del Memorial Spadino.

Furono gli stessi membri dell'allora Canister MC che deposero una targa in memoria di un altro motociclista, Stefano Manno, membro del Canister MC Aosta, morto anche lui nel tragico rogo non in sella alla sua moto, ma alla guida del suo camion. Quello del 2019 è stato l'ultimo Memorial in ricordo di Tinazzi e Manno. Qualche anno prima i motociclisti partecipanti avevano raggiunto il numero di cinquemila equipaggi e la logistica era diventata davvero difficile da gestire.

Oggi da consigliere regionale, insieme a voi colleghi, ricordo tutte le vittime della tragedia e tutte le persone che vi hanno prestato soccorso, a partire dalle squadre dei Vigili del Fuoco e del personale in forza presso la società del traforo. Ma sempre oggi, come a ogni ricorrenza da diversi anni, nella veste di motociclista e a nome dei vari gruppi motociclistici dei free biker esprimo il mio ricordo a Pierlucio Tinazzi e a Stefano Manno con le parole di saluto tipiche dei motociclisti: Spadino e Stefano buona strada!