Oggetto del Consiglio n. 288 del 28 gennaio 2021 - Verbale
Oggetto n. 288/XVI del 28/01/2021
APPROVAZIONE DI MOZIONE: "IMPEGNO AD AVVIARE UN'INTERLOCUZIONE CON IL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA PER ASSICURARE ALLA REGIONE UN DIRIGENTE PENITENZIARIO A TEMPO PIENO E IN PIANTA STABILE PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI BRISSOGNE".
Il Presidente BERTIN dichiara aperta la discussione sulla mozione indicata in oggetto, presentata dai Consiglieri MANFRIN, SPELGATTI, SAMMARITANI, AGGRAVI, FOUDRAZ, LAVY e PERRON e iscritta al punto 46 dell'ordine del giorno dell'adunanza.
Illustra il Consigliere MANFRIN.
Intervengono il Presidente della Regione LAVEVAZ e il Consigliere MANFRIN.
IL CONSIGLIO
- ad unanimità di voti favorevoli (presenti e votanti: trentadue);
APPROVA
la sottoriportata
MOZIONE
IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA/VALLÉE D'AOSTE
RICHIAMATA l’irrisolta questione dell’assenza in pianta stabile di figure di vertice quali il direttore ed il comandante del reparto di polizia penitenziaria presso la casa circondariale di Brissogne e i riflessi che tale problematica, cronicizzatasi nel corso degli anni, ha avuto e continua ad avere sul funzionamento della struttura carceraria;
EVIDENZIATO come le funzioni attribuite dalla legge ai dirigenti penitenziari, ovvero le attività finalizzate a garantire il regolare funzionamento delle strutture penitenziarie, tra le quali, fra tutte, quella di salvaguardare costantemente, le condizioni di ordine e disciplina, nel pieno rispetto della dignità della persona, per il soddisfacimento delle esigenze di sicurezza della collettività nonché quella di controllo e verifica dei risultati e degli obiettivi conseguiti dal personale operante nelle strutture penitenziarie e di coordinamento e di indirizzo del personale di polizia penitenziaria, non possano essere svolte in modo efficace attraverso una presenza di pochi giorni al mese del direttore presso la casa circondariale, conseguente all’attribuzione allo stesso di doppi se non tripli incarichi di reggenza;
RICORDATO come anche l’efficace svolgimento delle funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria trasferite alla nostra Regione necessiti imprescindibilmente di un coordinamento costante e stabile con l’Amministrazione carceraria;
RILEVATO come il problema della carenza di dirigenti di istituto penitenziario sia diffuso sull’intero territorio ma che con riferimento alla nostra Regione il problema risulta acuito dal fatto che non ci sono Direttori (e Comandanti) disponibili a trasferirsi in Valle d’Aosta;
CONSIDERATE sotto tale profilo le dichiarazioni della direttrice reggente della casa circondariale di Brissogne, riportate dalla stampa nel maggio 2019, ovvero che "La soluzione più adeguata per garantire la presenza stabile di entrambe le figure professionali è l’istituzione di un concorso pubblico regionale. Potrebbe incentivare professionisti residenti." e ricordato inoltre come la stessa avesse rilevato la mancanza in Regione di un interlocutore con il quale confrontarsi e che la Regione Valle d’Aosta non avesse ancora firmato il Protocollo d’Intesa Regionale, già rielaborato dal Ministro della Giustizia;
VISTA la legge 27 luglio 2005, n. 154 "Delega al Governo per la disciplina dell'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria";
VISTO il D.lgs. 15 febbraio 2006, n. 63 "Ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria, a norma della L. 27 luglio 2005, n. 154" con il quale viene ridisciplinato l'ordinamento della carriera dirigenziale penitenziaria nella quale far confluire il personale dell'Amministrazione penitenziaria appartenente alle ex qualifiche di direttore d'istituto penitenziario, di direttore d'ospedale psichiatrico e di direttore di servizio sociale;
RICHIAMATO l'art. 2, comma 1, della legge n. 154 del 2005 prevede che "in considerazione della particolare natura delle funzioni esercitate dal personale appartenente alla carriera dirigenziale penitenziaria, il relativo rapporto di lavoro è riconosciuto come rapporto di diritto pubblico" e l'articolo 1, comma 2, lettera f) del D.lgs. 63/2006 che definisce quali "funzionari" il personale appartenente alla nuova carriera dirigenziale penitenziaria;
VISTO il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, recante "Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche" ed in particolare l’articolo 35, comma 5, che in ordine al reclutamento del personale prevede: "5. I concorsi pubblici per le assunzioni nelle amministrazioni dello Stato e nelle aziende autonome si espletano di norma a livello regionale. Eventuali deroghe, per ragioni tecnico-amministrative o di economicità, sono autorizzate dal Presidente del Consiglio dei ministri. Per gli uffici aventi sede regionale, compartimentale o provinciale possono essere banditi concorsi unici circoscrizionali per l'accesso alle varie professionalità.";
RICHIAMATO lo Statuto speciale della Valle d’Aosta e le relative disposizioni di attuazione;
VISTO in particolare l’articolo 38 che prevede che "Le amministrazioni statali assumono in servizio nella Valle possibilmente funzionari originari della Regione o che conoscano la lingua francese.";
VISTI gli articoli 50 e 51 della Legge 16 maggio 1978, n. 196 "Norme di attuazione dello statuto speciale della Valle d'Aosta che prevedono "Ai fini dell'attuazione dell'art. 38, terzo comma, della legge costituzionale 26 febbraio 1948, n. 4, le amministrazioni dello Stato, anche con ordinamento autonomo, osservano, nei concorsi per l'ammissione alle qualifiche iniziali delle carriere degli impiegati civili dello Stato, le norme del presente titolo." e " Per far luogo all'assegnazione di posti nei ruoli periferici delle varie carriere, che prevedano l'impiego in sedi della Valle d'Aosta, le amministrazioni dello Stato bandiscono apposito concorso per la copertura dei posti in detta regione, che deve aver luogo in Aosta e prevedere una prova per l'accertamento della conoscenza della lingua francese.";
RICHIAMATA infine la raccomandazione dell’11 gennaio 2006 delComitato dei ministri del Consiglio d’Europa il cui contenuto è stato riconfermato con l’approvazione della Raccomandazione 2012/5 del Comitato dei Ministri agli Stati membri sul Codice europeo di etica personale penitenziario che prevede al punto 84.1 "Ogni istituto deve avere un direttore, che deve essere ben qualificato per il suo incarico, con riguardo alle sue qualità personali e alle sue competenze amministrative, alla sua formazione e alla sua esperienza professionale. 2. Il direttore deve essere incaricato a tempo pieno e deve dedicare tutto il suo tempo ai propri compiti istituzionali. 3. Le autorità penitenziarie devono assicurare che ogni istituto sia costantemente sotto la completa responsabilità del direttore, del vice-direttore o di un funzionario incaricato. 4. Quando un direttore è responsabile per più di un istituto, deve esserci comunque un funzionario responsabile di ognuno di essi.";
CONSIDERATO che nel maggio scorso, a distanza di 23 anni dall’ultimo, è stato pubblicato il bando di concorso per 45 dirigenti penitenziari, (Decreto 5 maggio 2020) il cui calendario di svolgimento è stato rinviato al gennaio 2021 per l’elevato numero di candidati e per il quale si può ragionevolmente prevedere che i tempi per reclutare i nuovi direttori si allunghino di almeno due anni;
IMPEGNA
il Governo regionale:
1) ad avviare in tempi brevi un’interlocuzione con il Ministero di Giustizia finalizzata alla verifica delle condizioni per assicurare alla regione Valle d’Aosta un dirigente penitenziario, a tempo pieno e in pianta stabile, presso la casa circondariale di Brissogne, o attraverso l’espletamento di un concorso pubblico a ciò preordinato o attraverso la destinazione di uno dei 45 posti messi in concorso con il decreto soprarichiamato;
2) a concretizzare il nuovo Protocollo d’Intesa quale strumento di collaborazione volto ad assicurare i principi di sussidiarietà e cooperazione tra Stato, Regioni ed Enti Locali e finalizzato al miglioramento dell’attività amministrativa, che disciplini, nel rispetto delle rispettive competenze, settori di intervento congiunto nei quali operare, anche al fine di garantire alla Regione l’efficace svolgimento delle funzioni in materia di medicina e sanità penitenziaria;
3) a relazionare alla I Commissione consiliare sulle attività istruttorie e le risultanze delle attività poste in essere per il raggiungimento di quanto previsto ai punti 1) e 2).
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