Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1173 del 27 dicembre 2019 - Resoconto

OGGETTO N. 1173/XV - Ordine dei lavori. Rinvio alla II Commissione consiliare permanente del DEFR e dei DD.LL. nn. 45, 46 e 47. Rinvio oggetti.

Rini (Presidente) - Colleghi, in seguito alla sospensione per le riunioni della Conferenza dei Capigruppo, dei gruppi dell'opposizione e di maggioranza, riprendiamo i lavori. La parola al presidente Testolin.

Testolin (UV) - Oggi, dopo mesi di lavoro per la redazione di un bilancio che confidavamo di poter approvare prima della fine dell'anno, per dare una tranquillità amministrativa e procedurale alla nostra Regione e cercare di evitare quelle impasse amministrative e anche nella quotidianità, che possono probabilmente portare qualche allungamento delle tempistiche, o delle risposte alla cittadinanza valdostana, avevamo predisposto un bilancio che, fino a dieci giorni fa, avrebbe avuto i voti per essere accolto positivamente all'interno di quest'aula.

Dal mese di settembre, quando abbiamo iniziato, tra assessorati e con il confronto con il territorio, con l'analisi delle situazioni che potevano richiedere un'attenzione particolare, o la dedizione di specifiche attenzioni, abbiamo cercato di costruire qualcosa che potesse essere condiviso all'interno di quest'aula e che è stato poi presentato, il 13 novembre, alla Commissione competente, in un clima evidentemente diverso da quello che ci troviamo ad affrontare oggi. Un clima che, politicamente, ha subito un bouleversement negli ultimi quindici giorni, un clima che ci ha portati ad avere una giunta composta da cinque assessori, dove il sottoscritto ricopre ad interim la carica di presidente. Un governo che aveva come obiettivo principale quello di mettere in sicurezza il bilancio regionale, che ha provato a lavorare, in queste ultime due settimane, per agevolare il ricambio, all'interno di quest'aula, di chi ha dovuto surrogare i consiglieri dimissionari. Un Consiglio che, fino a qualche giorno fa, poteva essere in grado di dare questa risposta.

Oggi, a malincuore, dopo un Natale di riunioni, di confronti, di valutazioni, abbiamo dovuto prendere atto ed esporre, prima nel confronto con i capigruppo e adesso in aula, una situazione che è difficile da spiegare a chi probabilmente vive l'amministrazione e la politica come qualcosa che dovrebbe dare delle risposte, come qualcosa che dovrebbe evitare delle problematiche e dovrebbe riuscire a dare dei contributi fattivi per migliorare la quotidianità.

Oggi abbiamo dovuto prendere atto che, per delle motivazioni fondamentalmente politiche, dovute anche a un susseguirsi di eventi che hanno caratterizzato i rappresentanti di questo Consiglio negli ultimi giorni, non siamo in grado di prenderci.

Le scelte fondamentalmente potevano essere di tre tipi. La prima, non lo nascondo, per molti di noi avrebbe rappresentato la conclusione corretta di un percorso svolto con serietà e con dedizione, avrebbe potuto essere la presentazione in aula di un bilancio, che però non aveva i numeri per essere approvato. Un bilancio nel quale molti di noi credono e su cui si sono spesi, un bilancio che da parte di molti consiglieri è stato analizzato, verificato, valutato e sostenuto e che si avrebbe avuto il piacere di presentare in una discussione aperta, ben coscienti che non tutte le risposte si possono dare - e non si riescono a dare - ma anche con la convinzione e la sicurezza che molte di quelle risposte che i cittadini aspettavano sono ancora contenute in quelle pagine che sono state presentate a questo Consiglio, ormai più di un mese e mezzo fa.

Senza entrare in altri percorsi, questa era la soluzione che avrebbe potuto portarci a uno scontro, magari, all'interno di quest'aula, senza ottenere il risultato che tutti noi potevamo auspicare. Abbiamo preso a malincuore coscienza che, non essendoci le possibilità di andare avanti, si potevano intraprendere altre due strade. Per quanto mi concerne, non è stata sottovalutata e scartata a priori la possibilità di fare delle scelte diverse, di prendere atto tout court di non essere in grado di portare avanti un percorso e di abbandonare una posizione di responsabilità, che in questo momento ci è stata affidata, a me, come agli altri membri del governo e come ai consiglieri che, in prorogatio, dovrebbero continuare a garantire l'ordinarietà di questa amministrazione; salvo atti urgenti e inderogabili, che ci hanno portato a presentare in questo Consiglio questo disegno di legge della finanziaria 2020-2022.

Allora, cosa dire? Di fronte alla prima opzione, che non abbiamo avuto la possibilità di portare avanti, di fronte all'abbandono di una responsabilità che, quando si entra in quest'aula, ci viene affidata e dobbiamo comunque onorare, con il lavoro, con la serietà e con le prese di posizione, qualche volta anche scomode e non piacevoli, che saranno sicuramente saranno soggette a delle critiche o, se non critiche, a delle illazioni, se non illazioni, a dei pretesti, che evidentemente potranno portare la politica a esplicitare le proprie considerazioni, così come è anche giusto che sia, noi siamo qua a chiedere la terza opzione, ovvero prorogare per qualche giorno, o per qualche settimana, l'analisi del bilancio, per cercare, rimandandolo in Commissione, di trovare quella base di voti che ci permetta di dare delle risposte ai nostri cittadini.

Risposte che, come diciamo, ci rammarichiamo di non riuscire a dare a partire dal 1° gennaio, perché, lo ricordo, era una volontà di molti. La consapevolezza di non avere questa opportunità ci attanaglia veramente il cuore, di non poter vedere altre strade se non quella di entrare in un esercizio provvisorio, che sarà supportato, così come concordato all'interno della Conferenza dei Capigruppo, da un percorso legislativo che gli uffici hanno iniziato a redigere e che probabilmente vedrà l'approvazione nel pomeriggio di oggi, con l'obiettivo di rimandare in Commissione un bilancio per delle verifiche che, a mio avviso, sono più politiche che tecniche. Perché la realizzazione di un bilancio è qualcosa di molto articolato, chi lo ha fatto prima di noi lo sa bene, è qualcosa su cui si può intervenire in corso d'anno, su cui già lo scorso anno ci si è portati avanti, nel prendere come valido un percorso che era stato costruito da altri e poi si è cercato di plasmarlo durante l'anno, con delle variazioni di bilancio. Questo è lo stesso spirito, senza voler rinunciare alle prerogative che sono state inserite nel percorso di realizzazione e di presentazione del bilancio che oggi avremmo dovuto presentare e che dovranno comunque essere salvaguardate, evidentemente mettendole a disposizione delle indicazioni dei vari consiglieri, per approdare di nuovo in quest'aula consiliare e dare un percorso definitivo al futuro della nostra regione.

Presidente - Come deciso dalla Conferenza dei Capigruppo, ogni gruppo ha a disposizione dieci minuti, tranne i gruppi da due o meno componenti, che hanno a disposizione cinque minuti.

Ha chiesto la parola il collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Io credo che in politica, come nella vita, come in amministrazione, ci sia una cosa che non bisogna fare, soprattutto in certi momenti, cioè fare finta di niente. A me spiace, perché, ultimamente mi sembra di dirlo spesso: io l'avevo detto; non ero l'unico, c'erano anche altri colleghi. Quando in II Commissione, con il collega Cognetta, avevamo chiesto la possibilità, come commissari, di valutare un disegno di legge sull'esercizio provvisorio, non c'era alcuna volontà di fare strane manovre, ma semplicemente si voleva avere l'accortezza e la possibilità di capire come poter mettere in sicurezza la nostra Regione.

Oggi ci troviamo, dieci giorni dopo quel fatidico 17 dicembre, in cui abbiamo avuto una II Commissione informale per prendere le misure e per capire come poter fare. Abbiamo perso dieci giorni. Nella mia relazione io avevo cercato di spiegare questo passaggio, proprio per dare atto di quello che era stato fatto e del perché l'avevamo chiesto, perché prima di tutto ci interessava il bene della regione. Perché c'era dell'incertezza e non possiamo fare finta di niente. Mi perdoni, Presidente pro tempore e pluriassessore, però - mannaggia! - noi l'avevamo detto, in qualche modo.

Oggi ci troviamo qui a dover correre ai ripari tutti assieme, perché comunque siamo tutti rappresentanti di questa regione e mi aspetto, appunto, di vedere cosa verrà proposto in II Commissione, per fare le dovute valutazioni.

Sinceramente, che ci fossero dei problemi...! Perdonate se rimango un po' stupito, ma mi sembra non ci sia bisogno di ricordarlo oggi: nelle ultime settimane qualcosa è successo e, se è successo, è bene che oggi ne stiamo prendendo atto. Oggi non approviamo e non discutiamo un bilancio, ma penso che un bilancio delle ultime settimane lo possiamo fare e lo stiamo facendo. C'è una regione in difficoltà, è vero, ha ragione anche lei, assessore Testolin, c'è una problematica, perché l'esercizio provvisorio comporta tutta una serie di problemi, ma mal comune mezzo gaudio noi non lo accettiamo, perché noi eravamo stati molto chiari e avevamo già messo in luce le problematiche che oggi si stanno verificando.

Si vede che il Natale ha portato consiglio, oppure ha permesso di aprire dei pacchi e in qualcuno di questi pacchi non si sono trovati tutti i voti necessari. Ripeto: secondo me già durante l'Avvento potevamo capire questo problema, perché, se i numeri c'erano, forse il giorno delle surroghe poteva essere gestito in un'altra maniera e il bilancio poteva essere approvato. Ciò non è avvenuto.

Noi all'epoca abbiamo fatto un'apertura che è anche costata delle critiche nei confronti di chi l'ha fatta, non lo dico a vanvera, però a me piace moltissimo un violinista che si chiama Paganini: io non so se oggi Paganini ripeterà. Vedremo cosa succederà in commissione, ma sicuramente quello che è successo oggi, perdonatemi, ma, con tutto il cuore, è qualcosa che non avrei mai voluto vedere. Non diamo colpe ad altri che non ne hanno. Chi ha portato oggi, come ho già detto anche a Natale, quando non ho fatto riunioni, il bilancio in aula senza avere i voti, se ne assume tutte le responsabilità.

Dalle ore 10:41 assume la Presidenza il vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Manfrin, pour six minutes.

Manfrin (LEGA VDA) - Mi rivolgo a lei, signor Vicepresidente della Regione e visto che, come ricordato ha il collega Aggravi, ha numerosi assessorati, possiamo anche definirla vicepresidente jolly. Evidentemente arrivare qui in aula e pensare ancora di proporre questo rinvio, dopo che ci è stato magnificato questo come un bilancio che dava tutte le risposte, ma si arriva qui capendo che invece tutte queste risposte in realtà forse non le dava, visto che nemmeno per i membri della maggioranza, che in teoria hanno partecipato alla sua scrittura - quelli che erano in aula e quelli che erano fuori, ma che lo hanno fatto tramite i loro movimenti - forse tutte queste risposte non le dava.

Quello che trovo molto grave è che si era chiesta una larga condivisione: questo era l'invito che era arrivato all'interno di quest'aula. Questa larga condivisione, a fronte di una disponibilità a rivedere alcune scelte, per il bene, questo sì, della regione, proprio perché noi il bilancio non l'avevamo predisposto, è caduta nel vuoto. Non solo, ci avete fatto arrivare fino in Commissione per dirci che questa disponibilità non c'era.

Io trovo vergognoso che si arrivi oggi a chiedere di rinviare e di fare l'esercizio provvisorio e ancora oggi si cerchi di attaccare l'opposizione per questo. Io lo trovo ridicolo, signor Vicepresidente, e trovo ridicolo anche che si utilizzi il bilancio - voglio pensare che non sia così, ma mi sembra sia così - per un regolamento di conti interno ai movimenti, rispetto alle eventuali dimissioni. Mi spiace, Presidente, ma questo sembra proprio che vada in quella direzione, cioè qualcuno non vuole abbandonare questa comoda poltrona e pensa di utilizzare il bilancio come minaccia, come leva, per far sopravvivere ancora questo Consiglio.

Evidentemente noi non siamo a favore né di rinvii né di traccheggiamenti, da questo punto di vista. Volete l'esercizio provvisorio per questa Regione? Portatelo, discutiamone, ma dopodiché la strada è finita. La certificazione che questa maggioranza non esiste più sta nei numeri, che non vogliono nemmeno approvare, ad oggi, il bilancio.

Termino dicendo che, quando avete presentato questa nuova maggioranza, avevate detto che volevate far fare un passo avanti alla nostra regione ed effettivamente ci siete riusciti, il problema è che la regione è sul ciglio del burrone.

Président - La parole au collègue Restano.

Restano (GM) - Inizio da dove ha terminato il collega Manfrin. Quando è nato il governo Fosson, aveva degli obiettivi fondamentali: la riapertura del dialogo, il confronto innanzitutto, la condivisione - mi rifaccio al suo intervento di insediamento - il cambio di modalità non corrette messe in campo dal governo che l'aveva preceduto. Si trattava di un accordo, per quanto ci riguardava, amministrativo.

Ebbene, forse parecchie persone, all'epoca del mio abbandono della maggioranza, si saranno chieste come mai: forse non ero stato chiaro. Tutto questo non era avvenuto, oltre ad altre cose. Il grande assente è sempre stato il confronto politico. I grandi assenti sono stati i movimenti, ma non dall'altro ieri, negli ultimi quindici anni i movimenti sono stato assenti e non hanno avviato il confronto politico.

Oggi ci vediamo obbligati a discutere questa proposta e, forse vado un po' controcorrente, ben venga, se si apre un confronto politico. Non deve essere solo la ricerca dei voti in Commissione per far passare un bilancio, ma deve essere qualcosa di più, deve essere un confronto serio, che poi porterà a delle decisioni. Se la politica non riuscirà ad andare avanti, si andrà alle elezioni, se la politica troverà delle sinergie e delle nuove aggregazioni, sulla base proprio di quel confronto che è mancato, allora ben venga. Però si sarà in grado di spiegare ai valdostani la posizione di questo Consiglio, che non si fonderà solo su atti amministrativi e decisioni estemporanee dei singoli, ma sull'intervento di un confronto politico.

Da parte nostra, per quella scarsa rappresentatività che abbiamo, lo abbiamo già avviato, lo abbiamo richiesto alle forze di minoranza. Noi facciamo parte della minoranza e sul bilancio ovviamente avevamo la nostra posizione, che era abbastanza chiara.

Come ho avuto modo di dire in Conferenza dei Capigruppo, Presidente, la ringraziamo per aver riavviato il dibattito. Se durerà due giorni, poche ore o qualcosa di più, non fa niente, per noi è importante che ci sia il dibattito e che non ci si limiti solamente alla raccolta dei quattro o cinque voti necessari per far passare un bilancio. Il bilancio, ovviamente, dovrà essere di tutti, con le necessarie modifiche, che chi lo approverà riterrà opportune. Non il bilancio di una parte del Consiglio che, basandosi su accordi amministrativi, intende portare avanti.

Président - La parole à la collègue Spelgatti, pour quatre minutes.

Spelgatti (LEGA VDA) - Povera Valle d'Aosta, veramente povera Valle d'Aosta. Come ha detto il collega Manfrin, la state portando sull'orlo del baratro, ma siamo già oltre l'orlo del baratro. Vi avevamo offerto un'ultima possibilità: ridiscutere in tempi brevissimi il bilancio, per poi tornare al voto. Su questo non si discute, con la Lega non parlerete d'altro, non ci sarà mai nessuna possibilità di trovare un accordo, di qualsiasi tipo. Noi vogliamo tornare alle urne, i cittadini vogliono ritornare alle urne. Gli unici che hanno il diritto di decidere quello che sarà del futuro della Val d'Aosta sono i cittadini.

Vi abbiamo offerto questa possibilità, si sarebbe potuto ridiscutere il bilancio in tempi brevissimi. Vi avevamo chiesto tempi brevissimi, lavoro serrato, per evitare di arrivare all'esercizio provvisorio. La risposta è stata, al solito: "no"! Bene, adesso vi arrangiate! Il problema è che si arrangiano tutti i valdostani e la colpa non è certo nostra, perché l'ultima mano, ai fini del bilancio, noi ve l'abbiamo tesa. Tutto questo si sarebbe potuto evitare, avreste semplicemente dovuto mettere in discussione il bilancio. Lo si sarebbe potuto fare, vi abbiamo chiesto tempi veloci e si sarebbe potuto lavorare serratamente durante tutte le vacanze, per evitare tutto questo. La risposta, supponente, come al solito, da parte vostra è stata: "no, il bilancio non si tocca, lo portiamo al voto". Perfetto, oggi i voti non ci sono e la Valle d'Aosta è a terra.

Complimenti, questo è il bene che voi volete alla Valle d'Aosta! Questo si chiama terrore delle urne ma, sapete, nella vita si può fare anche qualcos'altro, oltre alla politica. Soprattutto, ripeto, sono i cittadini a dover decidere chi deve rappresentare in quest'aula i cittadini, e saranno loro. Non vi aspettate, da parte della Lega, nessuna possibilità di chiarimenti o di discussioni. La nostra posizione è chiarissima, le nostre dimissioni ci sono. Se voi volete continuare in questa situazione, ve ne assumete tutte le responsabilità, esattamente come ve le assumete oggi.

Che figura!

Président - La parole à la collègue Morelli.

Morelli (AV) - Per illustrare la posizione del gruppo Alliance Valdôtaine vorrei riprendere alcuni concetti che ha espresso il presidente Testolin, che ha definito il bilancio come la conclusione corretta di un percorso. Questo per noi era il bilancio: la conclusione corretta di un percorso. Un percorso che ha preso del tempo, che è andato a fare una ricognizione delle esigenze del territorio e che ha prodotto una legge di bilancio. Probabilmente non era il bilancio dei sogni, ma era un bilancio di buon senso e noi crediamo che di buon senso, in questo tempo, in questa società, in questa valle, nella politica, ci sia un grande bisogno.

La posizione di Alliance Valdôtaine era, ed è, quella di votare bilancio. È la stessa che abbiamo espresso nella scorsa seduta del Consiglio, quando abbiamo detto a chiare lettere che per noi la priorità era mettere in sicurezza bilancio. Ora, a distanza di una settimana circa, sono successi alcuni fatti, all'interno di alcuni gruppi, che hanno coinvolto alcune persone, di quella che era la nostra maggioranza e che oggi portano ad assumere altre decisioni.

Evidentemente le decisioni maturate da alcuni componenti della maggioranza sono assolutamente legittime, dal loro punto di vista, e credo che avranno anche modo di illustrarle e spiegarle. Per noi, quella di votare il bilancio rimaneva la sola priorità.

Dobbiamo prendere atto, oggi, che la situazione è questa. Lo ha detto con molta onestà intellettuale il Presidente e credo che questo atteggiamento gli vada riconosciuto. La politica non può fermarsi, quindi chi si è assunto delle responsabilità di governo oggi deve farsi carico della situazione. È un compito ingrato, specialmente quando si hanno opinioni diverse e, a fronte della non riuscita di una soluzione, che per noi rimaneva una e una sola, credo che oggi dobbiamo adottare un altro tipo di atteggiamento. Lo facciamo con il consueto senso di responsabilità che credo abbia caratterizzato il nostro gruppo e, in questo senso, permettetemi di esprimere l'apprezzamento del gruppo intero ai nostri assessori, che in quel bilancio avevano sicuramente messo molti punti qualificanti.

Oggi però la situazione è questa e credo che dobbiamo farvi fronte con molta serenità, perché la Valle d'Aosta ha bisogno di soluzioni e dobbiamo essere in grado di fornirgliele.

Président - La parole à la collègue Pulz.

Pulz (ADU VDA) - Pare davvero tanto surreale trovarci qui ora, a cinque giorni dalla fine dell'anno, con un bilancio ancora da approvare e che viene ritirato, perché nemmeno chi lo ha costruito, durante tutto il 2019 - essendo l'atto politico più importante - nemmeno chi gli ha dato la vita ora sembra voglia riconoscerlo come figlio suo.

Triste, davvero triste, per la nostra comunità, questo desolante spettacolo del Titanic che affonda. Che cosa ha fatto l'equipaggio? Ha fatto come Schettino, ve lo ricorderete, che ha dimenticato le sue responsabilità. Anzi, ha fatto finta di non averle mai avute. Adesso dove sono le stampelle? Perché nessuno getta la rete civica per salvare questo bilancio? Dove sono i prodi cavalieri dell'apocalisse, che hanno permesso a un governo già infiltrato dai voti mafiosi di continuare a sopravvivere?

Perché non è vero che fa lo stesso, se questo bilancio non viene approvato qui e ora, pur con tutte le imperfezioni, stranezze e contraddizioni. Ci sarà l'esercizio provvisorio, certo, ma se questo ci sfugge di mano, non rischiamo di abbandonare a loro stessi 74 Comuni che entro il 31 marzo devono approvare, a loro volta, i bilanci? Oltretutto, con le elezioni amministrative a maggio. I Comuni sono le istituzioni più vicine ai cittadini e, quindi, noi abbiamo il preciso dovere di occuparci di loro. Siamo qui per questo, nel caso in cui l'avessimo dimenticato.

Da parte nostra, collaborazione ha voluto dire fare una seria e approfondita analisi delle leggi di bilancio, con tutte le difficoltà del caso, che abbiamo cercato di superare, di fronte alla complessità, e proporre emendamenti che abbiano una loro logica, un loro senso, persino al di là degli schieramenti politici; ma di discutere in II Commissione, che, mi sembrava di aver capito, è stata riaperta apposta, non c'è stata la benché minima volontà. Altro che governo del dialogo: è stato il governo del monologo per tutto l'anno.

Adesso io spero che non ci chiediate null'altro, perché noi non ci troviamo a caso in opposizione e a chi osa pensare e pure affermare che sia una posizione comoda, di chi sa solo criticare, ma poi le responsabilità le lascia prendere agli altri, in questa situazione io voglio rispondere con le alte parole di Piero Calamandrei, di cui proprio qui sotto, in via Piave, abbiamo la bellissima poesia sulla Resistenza, scolpita su pietra. Ora però faccio riferimento a un altro testo del noto giurista, il quale nel 1948 scriveva: "Per far funzionare un Parlamento, bisogna essere in due, una maggioranza e un'opposizione. La maggioranza, affinché il Parlamento funzioni a dovere, bisogna che sia una libera intesa di uomini pensanti, tenuti insieme da ragionate convinzioni, non solo tolleranti, ma desiderosi della discussione e pronti a rifare, alla fine di ogni giorno, il loro esame di coscienza, per verificare se le ragioni sulle quali fino a ieri si sono trovati d'accordo continuino a resistere di fronte alle confutazioni degli oppositori". E l'opposizione che cos'è? "Una forza propulsiva del Parlamento. Se si vuole che il Parlamento funzioni, anche l'opposizione non deve mai perdere fede nell'utilità delle discussioni e nelle possibilità che hanno gli uomini, anche uno contro cento, di persuadersi tra loro con il ragionamento. Anche se ridotta a un esiguo drappello di pochi isolati, l'opposizione deve essere convinta di poter prima o poi, con l'ostinata fede nella bontà delle proprie ragioni, disgregare la maggioranza e trascinarla con sé".

Purtroppo il tempo va veloce e quello che voglio dire, chiedendo magari mezzo minuto in più, è che sappiamo bene che la nostra poltrona, andando alle necessarie, inevitabili e auspicate elezioni, è a rischio più di molte altre, ma a noi interessa in definitiva, molto di più, che la Valle d'Aosta esca finalmente dalla schiavitù e, anzi, proponiamo fin d'ora, per la prossima legislatura, di sostituire le poltrone con sgabelli di legno, quelli della migliore tradizione artigianale valdostana. Gli sgabelli, infatti, a differenza delle morbide poltrone, obbligano a tenere i glutei stretti e la schiena dritta. Questo è il nostro più sincero augurio per la Valle d'Aosta del 2020 e successivi.

Président - La parole au collègue Vesan.

Vesan (M5S) - La surreale discussione odierna ha portato il gruppo del Movimento 5 Stelle a raggiungere la convinzione che questa legislatura sia ormai arrivata a fine corsa. Da ingenui quali siano, ci abbiamo messo un anno e mezzo, ma alla fine abbiamo dovuto constatare come questo Consiglio sia fondamentalmente composto da una grande maggioranza trasversale di persone completamente prive di qualunque spirito costruttivo.

Sostanzialmente, questa grande maggioranza trasversale è composta da tre categorie di persone. Ce ne sono di quelle che dai banchi dell'opposizione sono capaci di mero ostruzionismo sistematico, se non di campagna acquisti nelle file della maggioranza, finalizzata alla copertura delle poltrone della maggioranza.

Questo Consiglio è composto anche da gente capace di qualunque tipo di decisione, pur di restare in posizione di potere. Sono quelli dotati della vocazione governativa a prescindere.

Infine, c'è una terza categoria di persone, in quest'aula, che sono quelle che entrano ed escono da maggioranze e minoranze, quelle che cambiano il loro stemma, il loro simbolo di riferimento, quello con cui si sono presentati ai valdostani per essere eletti in quest'aula, con una disinvoltura di cui confesso di non essere capace nemmeno nel momento in cui devo decidere di cambiare i capi del mio abbigliamento intimo.

Sulla scorta di queste considerazioni, dichiariamo, come Movimento 5 Stelle, da adesso in poi - purtroppo siamo stati particolarmente lenti nei nostri tentativi di cercare di costruire qualcosa - la nostra assoluta indisponibilità a far parte di qualunque maggioranza. Chiediamo il ritorno alle urne il più rapidamente possibile, diamo la nostra disponibilità anche alle dimissioni congiunte, al fine di evitare l'ormai inutile agonia della prorogatio.

Président - La parole au collègue Sammaritani, pour deux minutes.

Sammaritani (LEGA VDA) - Faccio seguito agli interventi di chi già mi ha preceduto e devo prendere atto del fatto che a volte i detti sono utili perché, secondo me, non tutti i mali vengono per nuocere, nel senso che quello che sta succedendo oggi è sicuramente l'attestazione di un fallimento politico, che si riverbera anche in un'attestazione di un fallimento amministrativo, perché l'atto per eccellenza dell'amministrazione è il bilancio.

Non siamo certo qui, lo dico per chi è fuori, ad approvare un bilancio consuntivo. Siamo - eravamo! - qui per approvare e discutere un bilancio preventivo. E cos'è un bilancio preventivo? È il progetto, è quello che si vuole fare in futuro, da parte di un'amministrazione. Ebbene, concludo molto rapidamente dicendo: è giusto che il progetto lo faccia chi non ha più i numeri, chi di fatto non è più legittimato? Certamente no. È giusto allora che lo facciate voi questo bilancio? Secondo me no. Vi avevamo dato la possibilità di ridiscutere, di arrivare ad una soluzione, ma con supponenza e arroganza, riteniamo noi, ci avete detto di no. A questo punto allora è giusto che sia così: non tutti i mali vengono per nuocere e probabilmente la regione si merita ben altro.

Prendiamo atto con soddisfazione della decisione del Movimento 5 Stelle di uscire finalmente da qualsiasi tipo di impasse e di andare decisamente verso le elezioni. Questa è l'unica soluzione per la nostra regione. È giusto che finisca così, è giusto che gli elettori abbiano finalmente di nuovo voce e si vada a definire il futuro di questa Regione, ma non in questo modo veramente surreale.

Président - La parole au collègue Bertin.

Bertin (RC-AC) - Ci troviamo in un'altra situazione straordinaria ed eccezionale, certamente non positiva. Oggi vi era l'occasione per chiudere almeno questo capitolo contabile, con un bilancio che in ogni caso era, tra virgolette, provvisorio e limitato a un periodo, perché alla prima variazione il bilancio si sarebbe potuto cambiare totalmente. Era più un fatto tecnico che non politico ed era l'occasione per chiuderla. Non può essere così, bisogna prendere atto della situazione ed è certamente un fatto non positivo.

A questo punto, la scelta, come suggerita dal Presidente ad interim, è di cercare, con un esercizio provvisorio, di analizzare con più tempo la questione e trovare una maggiore convergenza su un bilancio possibile. È l'unica strada percorribile e comunque non si può che prendere atto dell'eccezionalità della situazione e della sua gravità. Ci auguriamo che questo si traduca in tempi relativamente brevi e che apra anche a una condivisione maggiore. È comunque un fatto negativo, quello che è successo oggi.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Posso dire che è un triste epilogo, per quel che riguarda la Valle d'Aosta. Un triste epilogo che penso i valdostani non meritassero.

Mai è successo in Valle d'Aosta un esercizio provvisorio È la prima volta, per cui, dopo aver preso i titoli di giornale per altre vicende, probabilmente li prenderemo anche per il fatto che una Regione come la Valle d'Aosta per la prima volta approverà un esercizio provvisorio.

Mi dispiace, perché avviene in un momento del tutto particolare, dopo anni di bilanci fatti con cifre incerte, bilanci dei sogni, con scritture di partite che alla fine avete dovuto cancellare, con variazioni di bilancio a fine anno. Ricordo quella in cui avete soppresso una parte consistente di quei fondi di rotazione che adesso non permettono di finanziare le domande per il mutuo prima casa e il mutuo ristrutturazione.

A me questo dispiace, proprio perché avviene in un momento in cui, per la prima volta dopo anni, la Valle d'Aosta ha a bilancio risorse certe. Avviene grazie a quei cinque-sei di governo in cui si è riusciti comunque a chiudere un contenzioso con lo Stato, che tanti di voi hanno anche criticato, ma che ha permesso di avere risorse certe per la Valle d'Aosta.

Mi dispiace che lei, Presidente - o, meglio, vicepresidente facente funzioni e con svariati assessorati - non abbia raccontato ai valdostani quello che è successo veramente, dopo quella Commissione in cui vi è stato chiesto di rimettersi al tavolo e di non stravolgere un bilancio, perché sappiamo che una parte del bilancio, quello dove ci sono le spese obbligatorie, nessuno può provare a rimodularla o cancellarla, ma di riscrivere quella parte in cui effettivamente, al posto delle mancette e delle marchette, magari era il caso di investire in alcuni settori in grave crisi per la Valle d'Aosta. In quella Commissione fu detto al presidente Marquis: "Vada, si confronti con il suo assessore di riferimento e chieda se c'è questa disponibilità politica", perché a noi era apparso certo in quel momento che, se da parte dei componenti di maggioranza in commissione ci fosse una sorta di apertura, certamente - e adesso ne abbiamo la controprova - da parte del governo si era forti dei numeri, come peraltro era già stato detto anche dall'assessore Bertschy, in occasione del Consiglio, quando diceva "Noi il nostro bilancio ce lo approviamo, perché abbiamo i diciotto voti".

Ora è successo questo e dispiace, perché le vere vittime sono i valdostani. Davvero c'è molta curiosità e nessuno ne ha ancora parlato, perché nei vari interventi dei gruppi di maggioranza non si è capito, ma almeno ai valdostani una risposta la dovete. Dite chi all'interno di questa maggioranza non è d'accordo ad approvare il bilancio. Abbiate il coraggio di dirlo!

Voce fuori microfono.

Ci mancherebbe, collega Morelli: ognuno è responsabile per sé stesso. Però, siccome fino a oggi si è sempre detto che i numeri ci sono, penso sia lecito che i valdostani si pongano la domanda di chi ha cambiato idea. Ognuno è libero di esprimersi, ci mancherebbe, e io posso anche dire che rispetto il fatto che qualcuno abbia cambiato idea, perché quando lei diceva, collega Morelli, che è la conclusione corretta di un percorso, è un percorso che avete condiviso, per cui chi ha cambiato idea lo dica. Lo dica apertamente, perché i valdostani meritano questo tipo di risposta.

È una giornata triste, per la Valle d'Aosta, per la politica e probabilmente qualcuno, correttamente, ha detto che all'interno di questa maggioranza c'è una sorta di presa d'atto. Io oserei anche chiamarlo un atto un po' più di coraggio da parte di qualcuno, di prendere atto che il percorso è finito. Non ci sono altre strade, se non quella del ritorno al voto.

Ci sarebbe piaciuto però che un bilancio ci fosse, anche se era il vostro bilancio, anche se non l'avremmo votato. Sarebbe comunque stato un percorso corretto per i valdostani. Non per la politica, perché la politica avrebbe già dovuto staccare la spina da molto tempo.

Président - La parole au collègue Barocco.

Barocco (UV) - Io ho cambiato idea! E non mi nascondo!

Io credo nel dialogo e credo, come ha messo in evidenza Elso Gerandin, che aveva visto giusto, probabilmente, che il dialogo poteva incominciare in Commissione. Non è cominciato? Non è vero che non è incominciato, è da lì che si è incominciato a dialogare e a fare certe considerazioni. Penso che mettere un po' del nostro tempo... Qui non si parla di mesi, anche perché il countdown è già iniziato e sappiamo già dove andiamo a finire, ma far finta che in queste ore, in questi giorni, non sia capitato niente, forse questo è essere irresponsabili.

Il mio movimento sta passando una fase travagliata. Non solo il mio movimento: penso che, in tutta trasparenza, il mio movimento l'abbia fatto e lo stia facendo. Penso però che, anche per dare una dignità alle nostre posizioni, ai nostri movimenti - l'ho detto più volte - io ritengo che in quest'aula ci siano delle intelligenze per cercare di costruire qualcosa.

Io apprezzo le posizioni di tutti. Qualcuno ha detto: "andiamo a vedere le carte", ma non si tratta, colleghi, di una partita a poker. Qui si tratta di trovare una soluzione per condurci dove, una volta messe sul tavolo le varie opzioni, concordemente decideremo di andare; o almeno, se si ritroverà una maggioranza. Io apprezzo la posizione del Presidente, come apprezzo la posizione della Giunta, che in questi mesi ha lavorato, ma in questi mesi, ripeto, sono capitate delle cose che non possiamo far finta non siano capitate.

So benissimo che questo costerà tanto alla Valle d'Aosta. Sui Comuni, permettetemi solo un piccolo passaggio tecnico: ci sono numerosi Comuni che hanno già approvato i bilanci e non stavano certo aspettando il nostro. C'è poi effettivamente un Comune, il Comune di Aosta, che è legato al nostro bilancio, mentre gli altri sono tutti legati al nostro, però i bilanci dei Comuni vengono redatti sullo storico e poi ci può essere qualche difficoltà su qualche revisore che pone qualche problema, ma vi posso dire che a oggi sono numerosi i Comuni e le Unités des Communes che hanno già approvato il bilancio. Su questo mi sentivo solo di fare questo appunto.

Torno al dunque: usare il tempo è responsabilità. Un giorno bisognerà che ci fermiamo, nel deleterio gioco di distruggere tutto: buttiamo via tutto, distruggiamo tutto. La politica è passione, ma è anche raziocinio. Le posizioni possono cambiare. Io certezze non ne ho, vivo nel dubbio, ma il dubbio che ho è usare i giorni del countdown per cercare di trovare delle convergenze, perché ci diano la possibilità di approvare un bilancio più condiviso e costruito meglio. Questo non vuol dire assolutamente che quello che è stato fatto sia negativo, cerchiamo solo una maggiore condivisione e delle idee nuove, che ci permettano, in questo lasso di tempo, di costruire un bilancio che ci permetta di affrontare i prossimi passi in tutta sicurezza, senza alcun dubbio su questo bilancio: dubbi di carattere tecnico o di quello che volete ma, soprattutto, torno a dirlo, un bilancio condiviso. Questo tempo vorrei che permettesse a noi tutti, se riusciamo, anche di regolare le cose di famiglia.

Président - La parole à la collègue Rini.

Rini (PNC-AC-FV) - Sicuramente è una mattinata un po' surreale. Molto brevemente, intanto vorrei chiarire a chi ha fatto riferimenti alle libertà di scelta. Come la collega Pulz, in queste che sono anche state giornate di festa, sto leggendo un bellissimo testo di Calamandrei, il quale fa un elogio profondo alla libertà di scelta, legata proprio alla nostra carta costituzionale. Ci sono dei colleghi che preferiscono fare incontri, telefonate sibilline, cercare sponde da altre parti, cercando di farlo sempre molto di nascosto, e restare invece formalmente in una casa che evidentemente gli va particolarmente stretta? Io credo, invece, che sia molto meglio essere trasparenti, sinceri, in primis con i propri elettori, con chi ci sostiene, e avere il coraggio delle proprie idee, il coraggio di metterci la faccia e di assumersi quella responsabilità a cui si faceva riferimento. Una responsabilità che io, personalmente, mi sono sempre presa, in tutte le sedi opportune, sempre, quando c'è stato da metterci la faccia, nel bene o nel male: sempre, però in maniera chiara, trasparente, pubblica! Credo che questo sia dovuto.

Tornando, invece, al tema di questa breve dichiarazione, credo sia un passaggio importante, come ha ricordato il collega Restano. Io ringrazio per questa disponibilità, ma credo che due puntualizzazioni siano da fare, perché, come ha ricordato molto bene adesso il collega Barocco, non si può dire che non sia successo niente. Io credo non serva a nulla, in un periodo così delicato, minimizzare o, peggio ancora, cercare sempre di scaricare la colpa su qualcuno o qualcosa. Semplicemente, io credo siano successi dei fatti, che sia oggettivo, anche perché altrimenti vi faccio una domanda: perché abbiamo deciso di rinviare il bilancio, quel giorno in cui già eravamo convocati? Si poteva andare avanti, la maggioranza, anche senza di me, sarebbe stata comunque a diciotto e si sarebbe continuato un percorso che era già iniziato. Invece, giustamente, si era deciso di riportare in Commissione, per aprire un dialogo. Ci sono stati, credo sia giusto ricordarlo, anche quattro nuovi ingressi, quattro colleghi che dobbiamo rispettare, che devono avere anche il tempo materiale di analizzare il testo. Non credo sia piacevole per nessuno arrivare e schiacciare un bottone, senza avere avuto il tempo necessario per approfondire un documento, che ovviamente richiede anche tempo e molta capacità immediata di comprensione.

Detto questo, in quest'aula, proprio in quel Consiglio, io avevo chiesto di poter rinviare questo documento così importante in Commissione, perché la fase politica oggettiva richiedeva una maggiore condivisione possibile su un atto così importante. Questo non è avvenuto e ripeto che riportare oggi lo stesso identico testo, senza apportarvi alcuna modifica, chiedo davvero che senso abbia avuto fare un passaggio in Commissione. Tanto valeva andare avanti magari lo stesso giorno delle surroghe e procedere alla votazione di un testo blindato.

Io però non amo mai piangere sul latte versato, mi piace guardare al domani, più che a ieri, perché ahimè, il passato non si può cambiare. Io spero che, come ha detto qualcuno, ci sia ora in Commissione la volontà di fare una vera condivisione su questo tema, perché crediamo che ci possa davvero essere un segnale di distensione, di condivisione, di volontà di un confronto serio sui temi, perché da qualche parte sento già dei toni un po' da campagna elettorale: se vogliamo scendere su quel livello, credetemi, qui dentro ci sono tante persone che sono capaci e brave, ma spero davvero che la campagna elettorale si faccia in altre sedi. Qui abbiamo un altro compito. Se vogliamo davvero dimostrare di essere delle persone responsabili, che credono nel mandato che i nostri elettori ci hanno dato, quest'aula è deputata ad altro. La campagna elettorale ognuno di noi la faccia nei propri comizi. Io credo che qui si debba davvero mettere il buon senso di chi ha voglia di dare delle risposte.

Président - La parole au collègue Marquis.

Marquis (SA) - Intervengo in qualità di capogruppo di Stella Alpina e di presidente della II Commissione Affari generali, che si è occupata dell'istruttoria e dell'analisi del bilancio. Non solo: anche nella veste di relatore di questi disegni di legge.

Sicuramente l'approccio a questo bilancio è stato molto complicato. Un approccio, come ha detto prima il collega Testolin, in un contesto ambientale e politico particolare, di difficoltà, dove non è sempre facile dialogare, anche a fronte delle situazioni politiche che si sono succedute negli ultimi tempi. Ma devo dire che avevo piena consapevolezza della difficoltà di approcciare questo documento, tant'è che ancora negli ultimi giorni, quando stavo predisponendo la relazione al bilancio, esortavo tutti a mantenere la massima prudenza in questa fase, consapevole della difficoltà che avremmo avuto per arrivare a questo momento di condivisione. Purtroppo così non è stato ma, legittimamente, credo che ciascuno, movimenti e partiti, possano esprimere le proprie posizioni su qualsiasi argomento e vicenda, e di fatto, ci siamo trovati di fronte a una situazione in cui abbiamo dovuto prendere atto che non c'erano più i numeri. A questo punto credo che dobbiamo guardare con senso di responsabilità allo scenario che abbiamo di fronte.

Sicuramente è uno scenario difficile, che bisogna affrontare portando ciascuno il proprio contributo, perché questo è l'atto fondamentale della pianificazione politica dell'anno: il bilancio della Regione. A volte stride un po' sentire quando si dice "i cittadini". Io dico che, prima di essere politici, siamo anche noi cittadini e siamo i primi destinatari di questa nostra attività. Pertanto, esorto a lasciare un attimo da parte la partitica, l'esigenza politica di portare un risultato ciascuno nella propria cassa, al proprio gruppo, ma di mettere davanti in questo momento, con senso di responsabilità un approccio improntato al dialogo. Dopo si può andare alle elezioni, ma c'è la necessità di approvare il documento contabile.

A chi dice che è la prima volta che la Valle d'Aosta finisce in esercizio provvisorio, voglio dire che bisogna anche conoscere la storia della Valle d'Aosta: la nostra Regione ha avuto vent'anni di esercizio provvisorio. Questo non vuol dire che sia l'obiettivo che si deve dare la pubblica amministrazione, quello di finire in esercizio provvisorio, però anche un approccio di descrizione di una situazione di baratro, di drammaticità, che porta a denigrare il nostro contesto e anche il contesto politico amministrativo, io credo crei del danno, del pregiudizio alla Valle d'Aosta, che sarebbe bene, in questo momento, cercare di evitare.

La Valle d'Aosta vive ancora una situazione di stagnazione, sotto il profilo economico. Ci sono delle difficoltà che sono strutturali nel nostro contesto e che hanno bisogno di essere affrontate, ma non è questo il modo, dicendo che tutto va male. Bisogna vedere uno spiraglio di luce, un qualcosa di costruttivo di fronte a noi.

Se il bilancio verrà nuovamente riportato in II Commissione, io mi auguro di poter condividere un percorso che sia il più breve possibile, ma che sia un percorso dove ci si siede al tavolo, come spesso ci succede in II Commissione - devo dare atto ai colleghi di opposizione che ne fanno parte - con uno spirito costruttivo; uno spirito senza il quale non si riesce a fornire un contributo positivo.

Ricordo quando abbiamo intrapreso questo percorso, quando è stato riassegnato il bilancio in II Commissione, che c'era stata una sorta di piccola apertura. Ci siamo confrontati demandando poi la scelta ai rispettivi gruppi consiliari, ma con grande senso di responsabilità. Ricordo che quel giorno avevo fatto presente che andare in esercizio provvisorio, così come era stato chiesto, come possibilità, da parte dei colleghi di opposizione, avrebbe significato occupare il mese di gennaio con questa attività. Io l'avevo detto in modo molto chiaro. Sottolineare, invece, che bisognava andare in esercizio provvisorio, per cinque, sette giorni, credo sia già questo qualcosa che stride, a livello comportamentale, perché, se si finisce in esercizio provvisorio per cinque giorni o per venti giorni, alla fine non è questo il problema. Il problema è fare uscire dalla commissione un documento che risponda alle esigenze dei valdostani.

Io credo che, se ci sarà questo approccio da parte dei commissari, potremo sicuramente arricchire questa proposta che è stata scaricata, anche con le considerazioni che sono state portate nel percorso di audizione da parte delle associazioni di categoria e da parte dei soggetti che sono intervenuti. Credo sia opportuno cercare di prendersi questo piccolo spazio, perché se così lo vogliamo affrontare, allora tutti assieme saremo in grado di fornire un contributo politico significativo al futuro della nostra regione. Credo che si debba provare a percorrere questa strada, ma farlo con l'approccio giusto, perché non volersi sedere al tavolo o sedersi dicendo "mi siedo già senza alcuno spirito costruttivo, di collaborazione, di iniziativa" in questo momento credo sia un approccio che nuoccia. Prima di tutto siamo cittadini valdostani e tutti vediamo lo scenario che abbiamo di fronte.

Pertanto, credo che, se si verificasse questa situazione, da presidente io mi porrò, assieme al gruppo Stella Alpina, con questo approccio al tavolo, e auspico che questo possa avvenire dalla maggior parte di chi siede in questo Consiglio. Dopodiché, se ne trarranno le conclusioni, però credo che noi dobbiamo perlomeno provare a fare questo passo, presentare un bilancio rinnovato in quello che si riuscirà a condividere, ma che sia un bilancio di cui ciascuno possa dire qualcosa per il futuro della nostra regione.

Président - La parole à l'assesseur Baccega.

Baccega (UV) - Io ho fortemente contribuito, insieme ai colleghi di Giunta e al Presidente, a elaborare nei mesi scorsi questo bilancio, che assegna alla sanità 293 milioni di euro, ai servizi sociali 83,5 milioni di euro, che dà risposte importanti ai LEA e alla sanità con un incremento notevole di investimenti, ma di questo parleremo nel Consiglio di approvazione.

Ci sono dei fatti che hanno generato questo intoppo e sono almeno due. Il primo riguarda le dimissioni del presidente e di altri colleghi consiglieri, che hanno avviato il percorso che ci porterà all'indizione delle elezioni. Questo deve essere chiaro: il percorso è già avviato.

Dall'altra parte, c'è un fatto politico importante, che è il Comité Fédéral de l'Union Valdôtaine riunitosi lunedì scorso - bisogna dirlo: inopportuna convocazione alla vigilia di questo appuntamento - che ha generato sicuramente alcune perplessità nel gruppo dell'Union Valdôtaine. Un movimento che non è mai stato in sintonia con il gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine, un movimento che spesso ha messo sotto accusa il gruppo dell'Union Valdôtaine e, quindi, devo dire che tutto questo è la conseguenza di un percorso, di un atteggiamento che francamente non mi sarei mai aspettato.

Io non so, colleghi, se si riusciranno a trovare delle convergenze. Mi sembra di capire, dagli interventi, che queste convergenze saranno difficili. Quello che è importante è che questo bilancio venga approvato e che ritorni in Commissione, che non venga stravolto, per quanto mi riguarda, ma, ovviamente, dovrà ascoltare le esigenze e le sintonie di tutti i gruppi e andare nella direzione di dare al più presto, quindi entro il mese di gennaio, delle risposte ai valdostani.

Io credo che la strada delle nuove elezioni sia tracciata. Credo che siamo destinati ad andare al voto e, ben venga, andiamo al voto volentieri, ma lavoriamo questi mesi per questa collettività che è fortemente in difficoltà.

Devo dire che, per quanto riguarda il mio rapporto con il gruppo dell'Union Valdôtaine, mi prendo qualche giorno di riflessione, per capire quale potrà essere il percorso futuro, nel quale poi dovrò individuare, eventualmente, una collocazione di carattere personale, ma soprattutto una collocazione di libertà. Libertà nel poter dire le cose, nel poter affermare ciò che sento e che provo, nel poterle dire in lingua italiana o in lingua francese e cercando di esprimere al meglio le mie visioni rispetto a un percorso politico che da sempre ho fatto. Un percorso che da sempre è stato di condivisione: condivisione con i sindacati, condivisione con le parti sociali, condivisione anche con gli altri colleghi del Consiglio regionale. Questo è stato il mio percorso e voglio andare in quella direzione.

Président - La parole à la collègue Favre.

Favre (AV) - Un brevissimo intervento da neofita. Non sono qui per costruire nuovi progetti politici, che sia ben chiaro. Offro, come ho già detto nello scorso Consiglio, la mia coscienza amministrativa, per votare insieme al gruppo di Alliance Valdôtaine, quando ci sarà concesso, questo bilancio o il bilancio che verrà costruito. Esattamente come offro, cosa che ho già detto e tengo a ribadire, la mia disponibilità a dimettermi immediatamente dopo l'approvazione di uno strumento di fondamentale importanza per la programmazione e il prosieguo amministrativo di tutta la Regione.

Aggiungo che lo spettacolo di oggi è tristissimo e credo stiamo tutti scrivendo un'indegna pagina della politica valdostana.

Président - La parole à la collègue Minelli.

Minelli (RC-AC) - Utilizzo il tempo che mi rimane dall'intervento del collega Bertin per fare qualche precisazione. Noi eravamo pronti a votare il bilancio con alcune modifiche e volevamo discuterne anche in Commissione. Effettivamente, la mancata presentazione e discussione degli emendamenti in II Commissione ci ha sorpresi e la consideriamo un errore. Rimane il fatto, però, che il bilancio va approvato al più presto, con qualche modifica. Io non credo che sia possibile immaginare un'impostazione radicalmente diversa, nei tempi che sono a disposizione, che devono essere stretti. Non è nemmeno necessario, perché, come è già stato ricordato, la normativa prevede che si possano fare, lungo il corso dell'anno, per chi dovrà farle, delle variazioni sostanziali.

Ora si tratta di trovare una mediazione ragionevole su alcuni punti, guardando, però, all'interesse della comunità e del territorio. Al di là di tutte le valutazioni politiche che sono state fatte, al di là dei problemi e delle lotte intestine che sappiamo esserci all'interno di alcuni movimenti, io credo che, nel bel mezzo di una crisi - perché è in una crisi che ci stiamo trovando - oggi sarebbe stato importante esercitare quel ruolo di amministratori per il quale siamo stati eletti e dare alla Valle d'Aosta uno strumento finanziario, discutendo, guardando gli emendamenti che potevano arrivare, ma approvando un bilancio di cui questa comunità, questo territorio, ha bisogno, e che le persone fuori di qui, almeno quelle che incontro io sul territorio, ci chiedono di dare.

Président - La parole à l'assesseur Bertschy.

Bertschy (AV) - La situazione che viviamo deve essere ben chiara all'opinione pubblica. L'intenzione dei gruppi che hanno proposto il bilancio è quella di approvarlo nel più breve tempo possibile. L'esercizio provvisorio deve durare il più breve tempo possibile e in questo breve tempo bisogna trovare i voti per poter approvare un bilancio. I voti per approvare un bilancio sono diciotto - erano diciotto, ma in questo momento non lo sono - e vedremo se recupereremo questi voti, per la sicurezza che bisogna dare alla comunità. È bene anche rappresentare, l'avete detto voi qualche giorno fa nei vostri interventi, che l'esercizio provvisorio non deve spaventare nessuno, lo ha ricordato il collega Gerandin. Non si paralizza la macchina amministrativa, ma evidentemente non è il modo di gestire l'amministrazione, anche perché si lavora - e in questo senso lavoreremo - sulle proiezioni del passato.

Il tempo che serve è per trovare un equilibrio per approvare questo documento, ma è anche il tempo che serve per metabolizzare quello che sta ancora succedendo in queste ore. Nasce un nuovo gruppo in Consiglio regionale, Vdalibra, e abbiamo sentito le parole dell'assessore Baccega: ci sono tante cose ancora che si stanno modificando e ci sono progetti che vanno avanti. Alliance Valdôtaine in questo senso è un progetto aperto e che sta continuando a crescere: i movimenti che stanno lavorando a questo progetto lo fanno per continuare a costruire. Da altre parti non mi pare che questo stia succedendo e ci sono progetti che stanno retrocedendo, rispetto al passato.

Con questa volontà cercheremo di lavorare, facendo quello che ha detto bene la collega Favre, che è entrata con il giusto pungolo in questo Consiglio regionale: noi non possiamo affidare le sorti di questa regione a progetti che non abbiano forte energia e anche forza progettuale a livello politico. Questa fase di discussione sarà anche la base di prova definitiva per capire se le tante osservazioni che pervengono fuori dall'aula, mai in aula, alla volontà di dare il proprio contributo ci saranno. Se non ci saranno, la volontà di dimissionare della collega Alessia Favre non potrà che essere seguita dagli altri componenti del gruppo. Non è tempo di scherzare, le elezioni sono alle porte e bisogna dare la possibilità alle persone di capire se stiamo facendo amministrazione o se stiamo facendo campagna elettorale, qui all'interno.

In questo bilancio non ho paura di dire che ci sono delle risposte, in termini di trasporto, ci sono delle risorse per quegli interventi che vorremmo fare per continuare a potenziare il trasporto pubblico, ci sono delle risorse per il lavoro e per la strategia degli affari europei. Quando ne discuteremo, avremo modo di spiegare che il bilancio è stato costruito per programmare e per dare sviluppo alla nostra regione, anche perché è quello l'unico modo con cui, personalmente, mi sono sempre impegnato all'interno dell'amministrazione pubblica. In questo senso, spero finalmente ci sarà tempo di dibattere, anche per capire quali sono le differenze sostanziali sulle quali andremo a costruire la visione politica di sviluppo della nostra regione.

Président - La parole à l'assesseur Chatrian, pour deux minutes.

Chatrian (AV) - Indubbiamente la nostra capogruppo Morelli ha esposto molto bene qual era e qual è la posizione del nostro gruppo. Noi oggi avremmo votato questo bilancio. L'avremmo votato perché questo bilancio dà delle risposte puntuali e, soprattutto, guarda a un domani. Poi però bisogna anche essere schietti e chiari: se non ci sono i voti, oggi il bilancio non può essere approvato.

Detto questo, il fatto che ci siano quattro nuovi consiglieri, entrati qualche giorno fa, forse porterà qualche idea in più, qualche soluzione in più, qualche emendamento in più, anche in Commissione, perché questo bilancio qualche collega non l'ha votato, come ex sindaco, quindi io spero ci sia la possibilità di migliorare l'atto in questione ma, diciamocela tutta, tutto alla luce del sole. Su questo da parte nostra e da parte mia, per com'è stato costruito questo atto, sarà fatto tutto alla luce del sole: dal punto di vista delle modifiche, dal punto di vista politico e, eventualmente, anche dal punto di vista dei cambiamenti e delle integrazioni che saranno fatte.

Vorrei essere chiaro per chi ci ascolta: non potrà essere stravolta questa architettura del bilancio, potrà solo essere integrata o, eventualmente, si potranno anticipare delle scelte che erano state posticipate in sede di assestamento a giugno e luglio 2020. Cosa vuol dire? Eventualmente portarci in pancia subito, nelle prossime settimane, delle scelte da anticipare per settori che magari in questo momento sono più in difficoltà e che avrebbero bisogno di risposte chiare, dirette e, soprattutto, possibili. Nei corridoi di solito si dice "avremmo... avremmo...", ma con il condizionale. Come qualcun altro oggi ha detto in quest'aula: dalle parole passiamo ai fatti, come abbiamo sempre cercato di fare e spero avremo modo di spiegare, nelle prossime settimane, quali sono i punti di forza di questo bilancio che, perché no, speriamo sarà ulteriormente migliorato.

Presidente - Se non ci sono altri colleghi che vogliono intervenire, convochiamo una riunione della Conferenza dei Capigruppo per capire come proseguire e poi ci riaggiorneremo.

La seduta è sospesa dalle 11:47 alle 11:53 e alla ripresa dei lavori riassume la Presidenza la presidente Rini.

Rini (Presidente) - Colleghi, chiudiamo la seduta per consentire le riunioni del Governo regionale e poi della II Commissione. I lavori riprenderanno alle ore 15:00.

La seduta termina alle ore 11:53.