Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 960 del 2 ottobre 2019 - Resoconto

OBJET N° 960/XV - Communications du Président de la Région.

Rini (Presidente) - Punto n. 2 all'ordine del giorno.

Pour ces communications la parole au Président Fosson.

Fosson (PNV-AC-FV) - Mi sembra opportuno riferire in quest'Aula a tutti i Consiglieri sull'emergenza che si è verificata in questi giorni nel ghiacciaio di Planpincieux, sulle misure messe in atto, sui problemi di comunicazione che ci sono stati. Da Montagna Sicura, fondazione che monitora i ghiacciai, era giunta una segnalazione di variazione e scivolamento del ghiacciaio della Val Ferret già all'inizio dei primi giorni della settimana passata. Questa comunicazione fu inviata correttamente al Dipartimento di assetto idrogeologico e bacini montani della Regione. I tecnici dell'Assessorato, valutata la persistenza di questi dati, che dimostravano un movimento aumentato e anomalo di una grande parte del ghiacciaio, avvertono l'autorità comunale, che è competente, che esiste il rischio di un'imponente frana di ghiaccio.

C'è quindi un grande apparato di sicurezza che lavora insieme al CNR e che è sicuramente - lo si è dimostrato in questi giorni - un aspetto particolare di eccellenza della Valle d'Aosta. Vi ricordate che già l'anno scorso era stato scoperto quel lago superficiale attraverso questo sistema di rilevamento e che era stato svuotato impedendo una bomba d'acqua. Il Sindaco, per le sue specifiche competenze, decide per motivi di sicurezza di chiudere la strada della Val Ferret e di evacuare qualche casa a rischio. Dà notizia di questo, notizia che viene accolta da alcuni giornali in modo allarmistico e non oggettivo. Il Premier Conte all'ONU la enfatizza citandola come esempio di cambiamento climatico grave. Scoppia a questo punto l'allarme: "i ghiacciai stanno collassando, i ghiacciai sono bolliti, rischio per tutto Courmayeur e la Valle d'Aosta". L'immagine della grande tragedia supera quella che è stata sin da subito una comunicazione corretta e oggettiva dei dati, dati che però dicevano alcune cose. Tutti hanno paura di questo, arrivano a Courmayeur decine e decine di truppe televisive per monitorare e descrivere questa immane tragedia di cambiamento climatico. Arriva Al Jazeera per esempio, arrivano truppe dall'America ed è difficile riprendere in mano questa situazione. La competenza dei tecnici, la professionalità del nostro Ufficio stampa però riescono a riprendere in capo la notizia. L'attesa del disastro imminente fa breccia però, è facile rispetto a quello che dicono che tutto è sotto controllo.

Già diverse conferenze stampa erano state fatte, l'Assessore Borrello era corso anche alla Protezione civile. Sabato 28, di mattina, abbiamo voluto riunire tutti gli attori interessati con una conferenza stampa a Courmayeur, con il Sindaco, con tutte le Forze dell'ordine che erano state sollecitate in seguito a questa comunicazione all'ONU dalle loro dirigenze, con la Protezione civile, e da tutti emerge la necessità di comunicazione univoca, corretta e precisa. Da tutti arriva l'indicazione negativa su quanto era stato enfatizzato in modo non corretto.

Domenica ho avuto con il Premier Conte - che mi ha sentito personalmente - un'interlocuzione molto proficua con la quale ha voluto conoscere la situazione, sapere cosa stava succedendo e verificare che non c'era un rischio. In futuro si rapporterà con i nostri servizi, verrà presto a Courmayeur per un sorvolo e per vedere la situazione, non per tenere su il Monte Bianco, ma per rendersi conto direttamente di quanto gli avevano riferito in modo forse non corretto, soprattutto per rendersi conto di quanto la Valle d'Aosta sta facendo con i sistemi di allerta, di esamina di quanto succede in seguito ai cambiamenti climatici. Dalla negatività di questa informazione, che è stata data indipendentemente da noi e che è esplosa, si può notare sicuramente una positività per la Valle: c'è una Regione che fa molto per mantenere il suo ambiente, che studia l'evoluzione dei climi e i mutamenti in montagna, cosa che abbiamo potuto ribadire con un grande numero di Assessori l'altro giorno quando abbiamo ricevuto e colloquiato con i ragazzi che avevano partecipato allo sciopero per il clima.

La Valle d'Aosta si propone come un modello di studio e di attività in questo settore e questo non è solo formale. Il radar è stato installato subito e il report di ieri e nelle ultime 24 ore dice che il movimento dei tre settori è costante. Lunedì 30 settembre c'è stato un crollo di 5 mila metri cubi di ghiaccio. Le temperature che si spera scendano e aumenti il freddo, dovrebbero, se non bloccare questo movimento, comunque porre quello stato di clima a cui siamo abituati in quest'epoca e che è alterato per le alte temperature.

Come secondo argomento vorrei riferire quanto in concreto il Ministro Boccia ha portato nell'incontro che ha voluto e richiesto lui (sta girando tutte le Regioni di Italia, la nostra è la prima Regione a Statuto speciale che ha visitato): oltre all'elencazione del suo programma come Ministro degli Affari regionali, ha preso degli impegni - questo è un dato politico - che ci sembrano importanti e da riferire a quest'Aula. Intanto ha preso l'impegno di ricostruire entro il mese di ottobre la parte statale della Paritetica, così importante per quella norma sulle concessioni delle acque e così importante per la vicenda dei Vigili del fuoco. Come secondo punto si è impegnato di prestare particolare attenzione alle nostre richieste di mantenere una posizione effettiva all'interno del Comitato delle Regioni per la Valle d'Aosta, che oggi è in rinnovo, e di aprire a breve un tavolo per i rapporti bilaterali fondamentali tra la nostra Regione e lo Stato centrale. Per quella emergenza che la Valle d'Aosta sta vivendo in questi giorni, anche lui ha raccolto il discorso che la Valle d'Aosta diventi capofila nello studio dei cambiamenti climatici, un laboratorio da proporre a tutta l'Italia; la nostra rappresentanza dell'ARPA già oggi è a Roma per un tavolo in questo senso. Gli Assessori hanno poi formulato alcune problematiche al Ministro per chiedere un suo intervento e il Ministro ha preso ulteriori impegni che verificheremo chiaramente nel tempo.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Io penso che ogni tanto ci vada anche un briciolo di onestà intellettuale e penso che, in occasione delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri all'assemblea dell'ONU, quelle che hanno portato un danno immenso alla Valle d'Aosta, il Presidente Fosson questa volta abbia fatto il suo dovere; lo dico tranquillamente: non risparmio le critiche, ma in questo caso ha fatto il suo dovere. Bisognerebbe forse spiegare al Presidente del Consiglio dei Ministri che differenza c'è tra l'assemblea dell'ONU e il Bar Sport. Non si può parlare di collassamento del Monte Bianco quando c'è uno spostamento relativo ad una porzione di ghiacciaio. Io ho ricevuto decine di messaggi da persone di tutta Italia, che mi conoscono e che vengono a sciare a Courmayeur, che mi hanno chiesto che cosa sta succedendo in Valle d'Aosta. Noi abbiamo avuto un danno di immagine. Mi chiedevano: "Ma potremmo ancora venire a sciare a Courmayeur?". È inutile dare colpa ai media, il messaggio sbagliato è stato quello politico, quello che è pervenuto dall'assemblea delle Nazioni Unite in occasione degli interventi che sono stati fatti. È una cosa gravissima. Noi adesso dovremo tirarci fuori da questa situazione, dovremo recuperare, perché è passato un messaggio decisamente sbagliato.

Ora io penso che in campo di Protezione civile la Regione abbia dimostrato, anche in passato, di essere all'altezza di avere i mezzi, le competenze e la volontà di...

Presidente - Silenzio, colleghi, per cortesia.

Ferrero (MOUV') - Ho sentito adesso di visite da parte del Presidente Conte. Ecco, io mi sento di rappresentare qui - lo dico democraticamente - quella gran parte di valdostani che dicono cortesemente al Premier Conte di evitare la passerella sotto il Monte Bianco, di evitare il giro in elicottero, di evitare questo tardivo interessamento e di rimanere a Roma, e glielo dico in maniera molto rilassata. Io penso che quei soldi possano essere risparmiati ed investiti per studiare bene qual è il fenomeno di criticità della glaciazione in tutto l'arco alpino, tanto tra una storia e l'altra, tra giri in elicottero ed aerei di Stato, Polizia, lì vengono fuori tranquillamente qualche centinaia di migliaia di euro. Mettiamoli invece per studiare qualcosa.

Se il Presidente Conte è interessato ai fenomeni della glaciazione, io gli consiglierei in questo periodo di monitorare bene i tre "ghiacciai romani": quello di Montecitorio, di Palazzo Chigi e di Palazzo Madama, nei quali si sono formati dei crepacci molto preoccupanti. Il "crepaccio Renzi" è sicuramente quello più problematico. Ecco Presidente, si occupi delle sue questioni e quando parla della Valle d'Aosta abbia, se non altro, quel minimo di rispetto che deve avere chi non conosce a fondo le problematiche. Prima deve informarsi e poi deve parlare. Questa è una questione. Risparmiamo quindi soldi, risparmiamo parole inutili e risparmiamo passerelle. Noi tranquillamente lo saluteremo dalla Valle e speriamo che rimanga a Roma.

Presidente - La parola al collega Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Grazie Presidente, chiedo ancora scusa per prima, ma ho un raffreddore un po' comunista che mi sta devastando in questa giornata, non me ne voglia la collega Pulz.

Volevo allinearmi a quanto detto dal collega Ferrero, anche perché, per ovvie ragioni, conosco molto bene la zona. Collega Bertin, non mi dia del marchettaro, ma ci tengo a dirlo: vorrei espandere in realtà a tutta la Valle d'Aosta la problematica, perché oggi è il ghiacciaio di Planpincieux, ma ieri come domani avremo problemi ovunque poiché, essendo intramontes, avremo più che un problema.

Quello che dico a lei Presidente, ma soprattutto agli Assessori competenti - intravedo per esempio il collega Borrello - è che sempre più la vera necessità di queste situazioni è sicuramente la parte operativa, quindi di soccorso e di prevenzione idrogeologica. Ci rendiamo conto - lo abbiamo visto sulla nostra pelle - che bisogna sempre più gestire la comunicazione e l'allarme. Ci sono numerosi studi, numerose strutture, dobbiamo rafforzare questo tipo di apparato, soprattutto perché noi abbiamo la fortuna/sfortuna di essere piccoli e il rischio c'è, come è già successo: lo abbiamo vissuto qualche anno fa con il vallo di La Saxe e stiamo rivedendo la stessa situazione con Courmayeur evacuata. Se non erro, Il Corriere della Sera, che non è l'ultimo arrivato, l'ha riportato. La gestione dell'allarme e della crisi è quindi complessa, soprattutto in un mondo come quello dei social, quello della comunicazione molto breve che finisce per semplificare, e io dico anche per "terrorizzare" e passare dei messaggi non corretti.

Un plauso va sicuramente all'Amministrazione locale, alla Protezione civile, a chi sta seguendo. Le do atto che su questo Presidente non presenterò alcun intervento per dire che non ha lavorato bene, anche se l'invito al Presidente Conte forse se lo poteva evitare, ma questa è una semplice battuta. Piuttosto ci mandino degli schei [traduzione dal dialetto veneto: "soldi"], che è meglio, e direi anche per l'attività di Fondazione Montagna Sicura, perché fino a qualche anno fa non c'era nulla di tutto ciò, è un'attività che sicuramente va potenziata. Lo dico anche a chi vorrebbe fare della Valle d'Aosta un laboratorio: okay per il laboratorio, ma che non ci chiudano soltanto ad essere un laboratorio e a comunicazioni di allarme e di allarmismo, perché altrimenti la locomotiva del turismo finisce male. Non lo dico a caso, perché comunque quello che diceva il collega è vero: soprattutto numerose compagnie, che lavorano in questo ambito, hanno chiesto e stanno valutando di disdettare tutta una serie di prenotazioni che già c'erano per la stagione invernale. Ricordiamo che la Val Ferret è uno dei polmoni del turismo valdostano, come altre valli. Purtroppo - dobbiamo dircelo - quello che sta succedendo lì potrà succedere, magari è già in atto e non riusciamo a monitorarlo o a prevederlo, perché comunque sono fenomeni che, al di là delle grida di una giovane e piccola svedese, noi conosciamo da moltissimo tempo. Chi vive in montagna, chi sa cos'è l'erosione, penso conosca benissimo il cambiamento climatico, senza bisogno di ripeterlo. Dobbiamo lavorare e quindi le chiedo di lavorare su questo.

Per quanto riguarda poi il Ministro Boccia - che non è mai stato un grande amico delle Regioni e delle piccole patrie del Nord - chiedo di vigilare, a maggior ragione del fatto che abbiamo un Senatore che, se non erro, è anche un Deputato. Dico ai colleghi della minoranza di vigilare, e comunque spero che non ci sia un trattamento di standardizzazione e livellazione delle autonomie, perché sinceramente, conoscendo un po' l'esperienza e il passato del Ministro, mi preoccupa moltissimo rispetto a chi guidava invece egregiamente quel Ministero in precedenza.

Presidente - La parola alla collega Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Presidente Fosson, anch'io non ho nulla da dirle in relazione alla gestione della questione del ghiacciaio, che mi pare abbia condotto nella maniera più corretta, però volevo anch'io fare le mie rimostranze in relazione alla mancata comunicazione in questa sede delle posizioni del Ministro Boccia riguardo alla nostra Autonomia speciale, al nostro Statuto speciale.

Questo per dire che quando il Ministro per gli Affari regionali del Governo leghista, Erika Stefani, era venuta in Valle d'Aosta, la prima richiesta che io ho fatto esplicitamente era stata quella di rispondere pubblicamente in relazione alla sua posizione riguardo alle Regioni a Statuto speciale, riguardo al discorso dell'Autonomia. Il Ministro Erika Stefani ha quindi parlato della spinta all'autonomia delle altre Regioni, al discorso dell'autonomia differenziata, di tutto il lavoro che stava facendo per portare anche le altre Regioni ad un determinato livello di autonomia, ma poi la domanda esplicita è stata: "E le Regioni a Statuto speciale?". Il suo impegno è sempre stato esplicitamente quello di tutelare assolutamente le Regioni a Statuto speciale, non solo non toccando niente delle attuali prerogative delle Regioni a Statuto speciale, ma impegnandosi anche a dare ancora altri livelli di autonomia e quindi di maggiorare ancora il livello di autonomia di cui già la nostra Regione gode. Questo è stato detto davanti a tutti, sulle testate giornalistiche, nelle interviste e quindi la posizione del Ministro Erika Stefani, leghista, era chiarissimo, era di tutela dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta.

Al Ministro Boccia l'avete fatta questa domanda? Questa era la prima domanda: una dichiarazione espressa rispetto a cosa vuol fare della Valle d'Aosta. Questa domanda gli è stata fatta? O non gli è stata fatta apposta perché si sa benissimo che invece è un punto assolutamente dolente? È questo che dobbiamo capire, perché sappiamo che cosa pensa il Ministro Boccia, perlomeno cosa pensava in passato, e vedremo cosa penserà adesso delle Regioni a Statuto speciale, delle Regioni del Nord. Questo è un punto estremamente dolente ed era il primo da chiarire. Non è stato chiarito, perlomeno non l'ha detto qua, perlomeno non sono uscite dichiarazioni esplicite a tutela e a difesa dell'Autonomia della Regione Valle d'Aosta, e questa è una cosa assolutamente preoccupante.

Presidente - La parola al collega Bertin.

Bertin (RC-AC) - In questi giorni abbiamo avuto la visita del Ministro Boccia, il quale ha annunciato che al più presto la Commissione paritetica verrà rinnovata. Se entro fine mese sarà nominata la parte statale, la Commissione paritetica potrà riprendere i suoi lavori; è certamente un fatto molto significativo e positivo, perché i dossier sui quali sta lavorando sono importanti per la nostra comunità e al momento, purtroppo, la Commissione paritetica non può essere operativa. Speriamo pertanto che entro fine mese si raggiunga questo obiettivo.

Bisogna anche rimarcare che, al di là della Paritetica, un'interlocuzione con il Governo nazionale è necessaria, tenendo presente che non esistono governi amici, cara collega Spelgatti, lo abbiamo visto che non esistono governi amici nella maggioranza precedente, ma esistono governi più o meno attenti e disponibili ad un rapporto. Credo che l'interlocuzione che vada attuata con il Governo centrale non sia quella condotta sinora, di amicizia politica, perché abbiamo visto che poi non porta a grandi risultati, una cosa è il piano istituzionale, un'altra quello politico. Abbiamo visto annunci del passato Governo leghista che aveva un'amicizia politica, il cosiddetto "governo amico", che in realtà poi non ha prodotto nessun risultato, dalla variante dei Comuni di Étroubles e Saint-Oyen - che rimane ferma - ad altre problematiche che riguardano la nostra Regione. Non è però questo il problema, nel senso che non esistono - lo ripeto - governi amici, è l'illusione di un rapporto sbagliato tra centro e periferia. Esistono governi più o meno attenti, al limite.

Da parte nostra bisogna mettere tutta l'attenzione affinché alcuni importanti dossier nei quali il Governo è oggettivamente un attore importante vengano risolti. Peraltro fortunatamente, diversamente da quanto dice la collega Spelgatti, la nostra Regione non è nelle mani del Ministro Boccia. Noi abbiamo uno Statuto, un rapporto costituzionale con lo Stato e, fortunatamente, non eravamo nelle mani del Governo Salvini come non siamo nelle mani del Governo Conte bis, e tantomeno del Ministro Boccia. Sono rapporti costituzionali e istituzionali e su questo piano vanno mantenuti, senza continuare a confondere il piano politico propagandistico con quello istituzionale.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - A proposito del Ministro Boccia ho anch'io da dire qualcosa perché ieri sera, al TG3, sono sobbalzato dalla sedia quando sentito le parole del Ministro Boccia, intervistato dal bravissimo Mannello, che riporto: "Mi piacerebbe che sia le Regioni a Statuto speciale che le Regioni a Statuto ordinario che chiedono autonomia differenziata ai sensi del 116, comma 3, possano rientrare nella stessa cornice di sostegno automatico alle aree meno sviluppate. Se riusciremo a fare questo in Parlamento avremmo fatto un grande passo in avanti e saremmo stati a livello di padri costituenti". Ho riportato integralmente le parole del Ministro Boccia.

Io vorrei proprio sapere che interpretazione dà questo Governo autonomista a dichiarazioni così agghiaccianti, soprattutto nello spirito dei padri costituenti. Ricordiamoci che i valdostani l'autonomia l'hanno ottenuta prima della scrittura della Costituzione; ragazzi non saremo quindi nelle mani di Salvini, né di Boccia, ma qui avete parecchio da fare. Se il punto non fa parte del cronoprogramma mi spiace, ma inseritelo immediatamente perché la cosa è preoccupante.

Sul discorso delle emergenze - e concludo - da che mondo è mondo i ghiacciai precipitano e sarà sempre così, quindi va bene monitorare. A me ha sempre fatto paura l'espressione "la situazione è sotto controllo" perché ero sul torrente Comboé quel 15 ottobre 2000 quando la gente telefonava preoccupata e la Protezione civile rispondeva: "La situazione è sotto controllo". Per "sotto controllo" si intende monitorata o che riusciamo a controllare anche gli eventi atmosferici e le catastrofi che poi sono accadute? Pertanto monitoriamo pure, ma non montiamoci troppo la testa, saremo sempre in montagna. Troviamo piuttosto delle soluzioni legislative per chi poi diventa responsabile durante i fatti calamitosi e lavoriamo in quel senso piuttosto che andare a sorvolare i ghiacciai.

Presidente - La parola alla collega Nasso.

Nasso (M5S) - Ho ascoltato gli interventi dei colleghi, che ringrazio, e volevo fare due considerazioni personali.

Si è detto che c'è stato molto allarmismo, molto terrorismo da parte dei giornalisti, addirittura qualche giorno fa ho letto che un giornalista è stato molto criticato - non ricordo neanche più di quale testata - perché scriveva che il ghiacciaio stava scivolando di un metro al giorno quando in realtà mi pare fosse di circa 50 centimetri. Mi ha fatto anche un po' specie questa critica perché, sebbene la cifra fosse sbagliata, è comunque un dato di una gravità importante. Dopo di me vedo prenotato l'Assessore Borrello e spero che ci dia maggior contezza di quello che sta succedendo.

Per fare una sorta di polemica un po' bipartisan ad alcuni colleghi di minoranza e alla maggioranza, a volte noi sentiamo parlare di invasione quando vediamo un lupo, sentiamo parlare di invasione quando vediamo passeggiare per la città un ragazzo di colore, e invece adesso che un ghiacciaio sta scivolando a valle ed è davvero una questione preoccupante, allora sentiamo: "No, no, è terrorismo psicologico, è allarmismo". Ecco, io sono molto contenta che la situazione sia sotto controllo e che se ne stiano occupando i tecnici, però credo che tale fatto debba essere affrontato sotto molti aspetti, non solo quello tecnico; ne abbiamo parlato già ampiamente in questo Consiglio e con cautela, perché è veramente di una gravità e di un'importanza estrema. Non è che la cautela nelle notizie si ha a piacimento, questa è davvero una questione grave, quindi si tenga l'attenzione alta. Sono molto contenta di ascoltare poi l'Assessore Borrello che ci darà maggior contezza.

Presidente - La parola al collega Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Sarò felice anch'io di ascoltare quello che ci dirà l'Assessore Borrello.

Torno però solo un momento - visto che abbiamo affrontato l'argomento - sulla questione delle dichiarazioni del Ministro Boccia che in realtà, a differenza del collega Lucianaz, non mi hanno stupito. Il collega Boccia ormai storicamente ha assunto quelle posizioni e sono le stesse identiche posizioni che il PD ha sempre avuto a livello romano, centralista, soprattutto quel PD di Matteo Renzi che all'interno del suo libro - vi invito ad andarlo a vedere, è un pezzo molto, molto bello, un libro che ha scritto Matteo Renzi prima di diventare Premier e che si chiamava "Stilnovo", se poi volete andare a vedere vi darò la pagina - scriveva che bisognava cancellare le Autonomie speciali. Lo scriveva perché secondo lui le Autonomie speciali - per lui noi siamo dei fastidiosi privilegiati - bisognava cancellarle, ovviamente per livellare a livello più basso tutto quanto il sistema poiché, se siamo tutti livellati sul gradino più basso, siamo tutti uguali. Sì, probabilmente siamo tutti uguali, ma siamo tutti uguali in negativo. Questo mi ricorda un pochino quando parlavo con degli operai della Repubblica ceca, mi parlavano della loro esperienza di quando c'era il comunismo e mi dicevano che loro lavoravano 8, 10, 12 ore al giorno e prendevano quello stipendio, ma poi c'era qualcuno che non faceva niente e prendeva lo stesso stipendio. Non erano felicissimi di questo sistema, ma chiaramente dicevano: "Se io lavoro voglio ottenere, se io sono bravo voglio avere quello che mi spetta" e questa cancellazione, questa livellazione delle Autonomie speciali, così come le richieste legittime che arrivano dai territori dalla Lombardia e dal Veneto che hanno fatto dei referendum per chiedere una competenza primaria su alcune materie, fa sinceramente presagire che l'attenzione non soltanto verso la nostra ma verso tutte le Autonomie, verso le giuste richieste di autonomia di ogni Regione che compone il nostro Paese, saranno assolutamente frustrate finché il "Governo del bis Conte" continuerà a dettare legge.

Dalle ore 10:28 assume la presidenza il Vicepresidente Farcoz.

Farcoz (Président) - La parole au collègue Bianchi.

Bianchi (UV) - Entro in questa discussione che è più una discussione a livello nazionale, se il Primo Ministro Conte venga in Valle o se è meglio che non venga oppure se il Ministro è passato e ha incontrato il Governo regionale... permettetemi di dire innanzitutto, prima di entrare nel merito, che a mio avviso avremmo dovuto forse già probabilmente nello scorso Consiglio dire qualcosa, in quanto il Senatore della Valle d'Aosta ha dato comunque una fiducia condizionata, ma condizionata proprio per delle motivazioni che qui dentro... mi sembra di averlo sentito sia da una parte che dall'altra... una fiducia sull'ottenimento di risultati, ma risultati per chi? Per la Regione Valle d'Aosta, per i valdostani. È quindi questo, a mio avviso, l'approccio che dobbiamo avere.

Condivido appieno il discorso del collega Bertin sui governi di destra e sui governi di sinistra, a dimostrazione che l'Union ha sempre detto "ni droite, ni gauche". A mio avviso nelle Regioni autonome è importante che ci siano delle forze politiche regionaliste e autonomiste, proprio perché sono fuori da questi paradigmi, da questi punti di destra o di sinistra. Guardiamo quindi i risultati, a mio avviso.

Vengo ad un punto: questo Governo Conte, che obiettivamente mi può piacere quanto quello di prima - poco, ma non mi piace nessun Governo nazionale - bisogna dire che nell'ultima frase dell'articolo 20 del suo programma ha però scritto: "Infine garantire il rispetto delle Autonomie a Statuto speciale e la tutela delle minoranze linguistiche". C'è scritto, poi a cosa porterà lo valuteremo e lo vedremo, però lo valuteremo.

Ricordo sicuramente che anche governi prima del primo Governo Conte hanno impugnato leggi regionali, però ricordo all'Aula che il "Governo Conte uno" ha impugnato la bellezza di 5 leggi regionali: la legge regionale n. 3 del 20 marzo 2018 (Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione Valle d'Aosta derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea) impugnata il 7 giugno 2018; la legge regionale n. 5 del 29 marzo 2018 (Disposizioni in materia di urbanistica e pianificazione) impugnata il 27 giugno del 2018; la legge regionale n. 1 del 27 marzo 2019 (Modificazioni alla legge regionale 24 dicembre 2018 n. 12 - Legge di stabilità regionale per il triennio 2019/2021) impugnata il 30 maggio 2019; la legge regionale n. 4 del 24 aprile 2019 (Variazione di bilancio) impugnata il 19 giugno 2019; la legge regionale n. 5 del 24 aprile 2019 (Disposizioni collegate al primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario) impugnata il 19 giugno 2019. Ho fatto l'elenco di queste leggi più che altro per far capire che, o bene o male, governi amici, che siano di destra o di sinistra, non ce ne sono, o ci autotuteliamo noi o sennò non vedo altre strade.

Termino il mio breve intervento ricordando al collega Lucianaz, che ha portato come esempio l'alluvione del 2000 - la prossima settimana ci sarà senz'altro la ricorrenza -, che sì, è vero, sicuramente è stato un grande cataclisma, e condivido anche sul fatto dei cambiamenti climatici, perché quando ero Assessore in quel periodo ho cercato di far capire, per quanto potessi, che in ogni caso i cambiamenti climatici andavano ad incidere su tutta una serie di scelte che avremmo fatto poi in futuro, però ricordo anche al collega Lucianaz che come vigile volontario ero già stato allarmato il giorno prima. Poi quello che è successo...

Président - Collègue, je vous invite à conclure.

Bianchi (UV) - ...non si poteva vedere e valutare già dal giorno prima.

Président - La parole au collègue Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Bianchi che ha introdotto uno spunto di discussione davvero molto interessante. È molto interessante perché finalmente in quest'Aula posso fare affidamento sulle numerose nozioni che hanno costituito il mio percorso di studi, ovvero quello di Scienze Politiche e Relazioni internazionali, ed è stato meraviglioso fare quel percorso, perché tutti i professori che ho avuto di scienza politica mi hanno invitato a studiare alcuni testi di alcuni massimi politologi nazionali ed internazionali. Tutti questi politologi, da persone avvedute e con una solida preparazione alle spalle - siccome bisogna fare un pochino la tara tra la fuffa e la concretezza - ci spiegavano che in un programma elettorale, per distinguere fra questioni concrete e questioni fuffa, basta fare un piccolo esercizio di stile, ovvero mettere al contrario la proposizione che viene inserita nel programma e vedere se funziona.

Ora lei ha citato giustamente che nel programma viene detto che bisogna tutelare le autonomie locali, però provi a pensare se nel programma avessero scritto che occorre non tutelare le autonomie locali e mi dica se questo funziona! Certo, le Regioni a Statuto speciale, quindi mi dica se effettivamente mettendo al contrario la proposizione questo programma di Governo può filare o meno. Si sarebbe potuto scrivere che occorre non tutelare o non bisogna tutelare le Regioni a Statuto speciale, le minoranze linguistiche e quant'altro? Assolutamente no. È quindi evidente che questo non è che un esercizio di stile ed è un esercizio di stile - mi stupisce che lei non lo abbia colto - esattamente per cercare di raccogliere il voto di qualche gonzo che, grazie a quella proposizione inserita all'interno del programma, magari trova la giustificazione da dare a casa per poter votare la fiducia a quel Governo. In questo caso mi pare evidente che un gonzo è stato trovato. Che questa rimarrà lettera morta ce lo dice - anche qui faccio ancora appello ai miei studi di scienza politica - l'articolo 3 della Costituzione che, per chi si dilettasse negli studi della nostra Costituzione, è l'unico articolo che sostanzialmente rileva nella società un problema e ne chiede la risoluzione. L'articolo 3, al suo secondo comma, recita: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Questa Costituzione, scritta non certo ieri, si proponeva degli obiettivi che, per quanto nobili, sono stati puntualmente disattesi e questo sarà esattamente quello che accade per quel paragrafo di questo programma di Governo.

Président - La parole au collègue Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Volevo anch'io ringraziare il collega Bianchi che mi ha dato la possibilità di esprimere un concetto.

Io penso che un governo amico non si misuri da quante norme sono o vengono impugnate, c'è anche un'attività amministrativa, legislativa. Perché dico questo? Perché in quest'Aula tempo fa è stata approvata una legge che, già nei documenti preparatori e già nelle missive che ci si è scambiati con il CPEL, si teme possa essere in parte impugnata. Io dico quindi che spesso e volentieri succede che uno "ci prova" - lo semplifico, non me ne vogliate -, tenta di portare avanti giustamente la sua politica autonomista soprattutto di prerogative e poi, ovviamente, sappiamo che i meandri del diritto sono molto più ampi dei meandri a me tanto cari dell'economia. Io penso che un buon governo, un governo amico si distingua da altre cose. Pensiamo ad esempio alla "politica dei rubinetti" che fu a suo tempo utilizzata a livello centrale, forse quella esprime più di quanto un governo può essere amico o può essere nemico, più che il numero di leggi impugnate. Io credo che una cosa sia ovviamente la simpatia politica di ognuno, un'altra che sia quella dell'attività amministrativa. Purtroppo sappiamo che noi abbiamo - come già si diceva precedentemente - un peccato originale, siamo piccoli e numericamente in Parlamento contiamo molto poco; non siamo un'altra autonomia speciale che può vantare, al di là delle appartenenze politiche, una potenza notevole dal punto di vista dei rappresentanti a Roma che quindi sicuramente può far bilanciare o sbilanciare a suo favore molto di più gli aghi della bilancia.

Io credo che soltanto il prosieguo ci dirà se questo o altri governi sono stati più o meno amici della Valle d'Aosta. Dall'altro lato ritengo che l'invito del collega Lucianaz sia da cogliere al volo perché, come giustamente diceva il collega Bianchi, all'interno del programma di governo un punto specifico è stato scritto, e questo può essere ovviamente un rafforzativo, per cui vi invito anche a scrivere un passaggio nel cronoprogramma che avete sottoscritto, perché comunque io penso che possa contribuire al rafforzamento della nostra autonomia.

Président - La parole à la collègue Spelgatti.

Spelgatti (LEGA VDA) - Collega Bianchi, la ringrazio molto per il suo intervento, perché mi dà modo di risponderle e di specificare qualcosa.

Non ho fatto in tempo all'epoca ad insediarmi che ho ricevuto le telefonate del Ministro Stefani - siamo due colleghe, siamo entrambe avvocati, abbiamo lavorato insieme negli anni precedenti e quindi ci conosciamo molto bene - la quale ha cominciato a dirmi: "Ho sul tavolo questa impugnativa, questa impugnativa, questa impugnativa". Le abbiamo sempre verificate dal punto di vista tecnico-giuridico e quindi chiaramente poi lei ha fatto quello che doveva fare guardandole dal punto di vista tecnico-giuridico. Attenzione, prima di tutto, tanto per incominciare, erano tutte leggi ereditate, ma al di là di questo il punto è: anche a livello di Governo regionale non è che se esce una legge fatta dal Consiglio regionale tutte le parti sono perfettamente d'accordo, perché all'interno del Consiglio ci sono posizioni differenti. Le battaglie che ci sono a volte portano a leggi che riteniamo tutti essere le migliori del mondo - per adesso io questa cosa non l'ho mai vista, ma potrebbe anche essere, riteniamo che siano perfette per la tutela della Valle d'Aosta -, ma quando escono delle leggi, queste escono a maggioranza, quindi ci sono anche posizioni differenti. Questo non significa che una legge che esce dal Consiglio regionale sia perfetta per la Valle d'Aosta e che comunque il Consiglio dei Ministri non la possa impugnare - questo vale per chiunque ci sia a Roma -, dipende da che cosa viene impugnata, e quindi non c'entrano gli aspetti tecnici sulle singole leggi. È una questione differente. Se invece vengono toccati dei principi è qualcosa di differente. Io però capisco benissimo che voi siate in enorme difficoltà, visto e considerato che quando si va invece a parlare di principi dovreste spiegarci - e avreste dovuto spiegarlo ai valdostani, noi l'abbiamo sempre chiesto - come facciate voi a tutelare l'autonomia appoggiando un Governo a guida PD, appoggiando - lo ricordo bene - un referendum Renzi che abbiamo scampato per miracolo e che avrebbe disintegrato la nostra autonomia, ma l'Union Valdôtaine aveva chiesto di votare sì! Queste cose i valdostani non se le dovranno mai dimenticare. Per fortuna quel pericolo è stato scampato, perché avrebbe significato la fine della nostra Autonomia speciale. Per fortuna il referendum è stato scampato, ma non solo, è partito un vento al contrario che ha voltato invece il referendum all'esatto opposto rispetto a quello su cui puntava Renzi; invece di portare al centralismo, ha portato alla richiesta di autonomia di tante altre Regioni, perché non ci sono soltanto il Veneto e la Lombardia, ma un'enorme quantità di Regioni si stanno muovendo per chiedere delle materie di competenza primaria. Il vento per fortuna è cambiato.

Collega Bianchi, preoccupatevi quindi veramente di chi state appoggiando e di chi avete appoggiato, perché ricordo che questa alleanza con il PD l'avete fatta anche adesso alle Europee e l'avete fatta voi qua. Preoccupatevi veramente, perché questa è una questione di principi e di visione politica, non di singoli aspetti di cavilli giuridici.

Presidente - La parola al collega Lucianaz.

Lucianaz (LEGA VDA) - Rapidement, sur la question du torrent de Comboé: bien sûr on était là ce jour, donc vous savez bien qu'on était là déjà le samedi, on est montés à Plan du Creux. On connait donc très bien l'activité des Sapeurs-pompiers volontaires et je crois que le gouvernement de l'époque n'a pas reconnu toute l'œuvre qu'ont fait ces Sapeurs-pompiers dans ce mois et demi d'activité.

Per la "questione emergenza", Presidente Fosson, se c'è un'emergenza in Valle d'Aosta non sono i ghiacciai che collassano; ripeto, sono i cambiamenti climatici che lo comportano, avremo altre glaciazioni, probabilmente non saremo più vivi noi, però ci sarà la prossima glaciazione che riporterà le infrastrutture presumibilmente fino in fondo alla Valle o alla piana di Ivrea, anche l'Arco d'Augusto e questo Palazzo probabilmente verranno spazzati dal prossimo ghiacciaio che avanzerà. L'emergenza è piuttosto l'infiltrazione mafiosa in Valle d'Aosta, ma non l'abbiamo mai sentita pronunciare una volta nelle sue dichiarazioni dal momento dell'arresto di un nostro collega Consigliere. Questa è un'emergenza di cui il Governo, secondo me, non dà comunicazione in Valle d'Aosta. Ai ghiacciai lasciamo pure fare la vita che devono fare.

Termino con la tutela della minoranza linguistica, effettivamente visto che ho parlato in francese e in italiano, termino con la trilangue "...é dìo que va bien que lo Sénateur Lanièce lutte peu la "minoranza linguistica" valdotèna, ma me l'amerìo que si consèille et seutta magioranse permettissan a qui predze lo valdotain de pousseilo utilisi dedeun seutta assemblou, baga que lo réglemen actuel no permé pa ancoa. Donc, meussieu de la magioranse, comme sise de la minoranse, attivade vo peu poussei utiliser seutta lenva ci dedeun, perqué n'atte eunna loué italiena que lo prévei. Merci.".

[traduzione dal patois: "... e dico che va bene che il Senatore Lanièce lotti per la minoranza linguistica valdostana, ma gradirei che questo Consiglio e questa maggioranza permettessero a chi parla il patois valdostano di poterlo utilizzare dentro questa Assemblea, cosa che il Regolamento attuale non permette ancora. Dunque, signori della maggioranza e della minoranza, attivatevi per poter utilizzare questa lingua qui dentro, perché c'è una legge italiana che lo prevede. Grazie.].

Président - Dans un bref délai on aura la possibilité de modifier le Règlement et donc on procédera dans cette direction, évidemment avec toutes les contraintes administratives et institutionnelles que nous devons vérifier, même avec nos dispositions d'applications.

La parole au collègue Bertin.

Bertin (RC-AC) - Quando dicevo che non esistono governi amici citando la collega Spelgatti, la questione era esattamente quella della telefonata con l'amica Ministro, che è il modo peggiore di instaurare dei rapporti di tipo istituzionale fra una Regione e l'altra, perché non è una questione di amicizia, ma sono rapporti tra enti autonomi che devono porsi su quel piano. Abbiamo già visto in passato che questi Governi cosiddetti "amici" non danno poi risultati, perché il piano è un altro, nel bene e nel male. Bisogna avere la capacità di instaurare un rapporto diverso tra centro e periferia ispirato a dei rapporti federativi, non a pacche sulle spalle e a telefonate dell'amico o dell'amica.

Il problema è proprio quello: avere un rapporto diverso fra centro e periferia, è un approccio culturale e politico diverso. Da questo punto di vista proprio non ci siamo, come non ci siamo sul discorso del "ni droite, ni gauche", non è questo il problema, sono altri i problemi, e si pone su un altro piano che non è quello.

Mi pare si sia esplicitato quello che non andrebbe fatto, che è stato fatto in passato e che si continua in parte a fare, vale a dire di creare un rapporto sbagliato tra il centro e la periferia. Peraltro è cambiato un governo e bisognerà anche che magari con i Parlamentari valdostani ci fosse un incontro, magari in I Commissione, per capire quali possono essere le nuove dinamiche che si stanno creando.

Presidente - La parola alla collega Morelli.

Morelli (AV) - Il collega Bertin ha già anticipato quanto intendevo dire per contribuire a questo dibattito.

Credo sia buona norma non contare sui governi amici, anche perché non è il nostro ruolo contare sui governi amici, il nostro ruolo istituzionale è quello di avere un rapporto corretto, interlocutorio con i governi che ci sono a Roma, indipendentemente dal loro colore, perché le telefonate amichevoli - come giustamente diceva il collega Bertin - sono degli escamotage che lasciano il tempo che trovano. Bisogna essere seri nei rapporti tra istituzioni e i sistemi non sono quelli. Noi siamo forti di un'autonomia storica che ci è stata riconosciuta e dobbiamo agire in virtù di quella, non delle amicizie particolari. Poi lo sappiamo benissimo che i rapporti personali possono facilitare le relazioni, ma non è assolutamente su quello che possono basarsi dei rapporti istituzionali corretti.

Ho sentito l'intervista che il Ministro Boccia ha fatto al TG3 e mi pare che abbia fatto una chiara distinzione tra le autonomie storiche e le autonomie differenziate. Poi è evidente che tutti dobbiamo essere vigili, dobbiamo difendere e valorizzare la nostra autonomia ed in questo senso è apprezzabile che da parte di tutti i gruppi consiliari ci sia questa attenzione, questa condivisione rispetto alla necessità di valorizzare e salvaguardare la nostra autonomia. Un pochino di perplessità rimane rispetto ai governi amici, perché mi pare di ricordare che l'ex Vicepresidente del Consiglio Salvini, ex Ministro Salvini, da convinto autonomista della Foire de Saint Ours si era trasformato in un nazionalista fervente. Io direi pertanto: diffidiamo dai governi amici e svolgiamo il nostro ruolo in modo istituzionale e corretto.

Président - La parole au collègue Marquis.

Marquis (SA) - Ho ascoltato anch'io con attenzione il dibattito che si è instaurato a seguito delle comunicazioni di cui è stata data informativa sull'incontro che c'è stato con il Ministro Boccia negli scorsi giorni. Si sente parlare sempre di governi amici, governi nemici, ma io credo che questo sia un modo completamente sbagliato di affrontare le questioni. La Valle d'Aosta non ha bisogno né di governi amici, né di governi nemici. Credo che noi abbiamo bisogno di sviluppare dei rapporti con lo Stato fondati sul principio di leale collaborazione, è questo che significa avere del senso istituzionale, perché si può avere un'amicizia di tipo personale con qualche referente a livello nazionale, ma questo non significa poi in automatico che si trasformi in un governo amico che possa favorire la nostra Regione.

Ho ascoltato con attenzione le parole pronunciate dal Ministro Boccia. Devo dire innanzitutto che ho apprezzato il modo e la forma, non abbiamo più quegli sganascioni che si esprimono in modo molto fondato sullo slogan, pertanto credo che questo sia già un passo avanti per potersi rapportare in modo corretto e leale tra istituzioni. Ritengo che la Valle d'Aosta, per poter difendere la sua autonomia, abbia invece la necessità di rafforzare l'amicizia e i rapporti con le altre Regioni speciali, perché solo mettendoci assieme, tutte le speciali, possiamo rivendicare le nostre prerogative, poiché diventa sempre più difficile avere dei rapporti con lo Stato; credo che questo possa prescindere dalla destra o dalla sinistra e c'è quindi la necessità di rafforzare questo momento di confronto.

A questo riguardo voglio solo ricordare, quando è stata fatta la riforma in senso federale, quanto diceva il Ministro Calderoli: "Vogliamo rendere più ordinarie le Regioni speciali e più speciali le ordinarie" e questa è già la dimostrazione che non c'è un governo amico. Le prerogative delle speciali, che sono numericamente meno rappresentate a livello elettivo e di popolazione, vanno difese da chi vive il territorio. Non ci sarà nessuno dall'esterno che difende le nostre prerogative. Sta nella nostra capacità di poter esprimere le nostre esigenze, quali sono i nostri diritti per fondare questo rapporto, rapporto che - ci si deve auspicare - sia fondato sul rispetto della Carta costituzionale che è la carta costituzionale regionale. Credo che, al di là di questo, sia quindi inutile scendere in inutili polemiche "Noi siamo più bravi, gli altri saranno più bravi adesso". Ritengo che noi dobbiamo lavorare per difendere la nostra Regione, ma in modo molto corretto e molto serio. Tutto il resto credo che bisogna lasciarlo andare, perché non porta ad alcun tipo di risultato. Entrare in queste sterili diatribe propagandistiche e politiche credo che non possa portare dei risultati utili e positivi per la nostra Regione.

Président - La parole au collègue Sammaritani.

Sammaritani (LEGA VDA) - Non mi interessava molto il dibattito all'inizio, ma mi è interessato invece dopo questi ultimi interventi, perché è proprio un dibattito politico interessante, anche di prospettiva: si è capito perfettamente il quadro politico di questi ultimi tempi in Valle d'Aosta.

Ci sono forze che erano autonomiste e che si sono perse per strada, hanno perso dei valori, hanno perso gli ideali e non sanno neanche più bene dove stanno andando. Ci sono invece forze nate già da tempo che sanno benissimo dove stanno andando e cosa vogliono. Infatti il consenso popolare sta dimostrando a chi sta dando il proprio favore e oggi è venuto fuori perfettamente. Si è cercato da parte di alcuni abili politici - che sono per esempio il collega Bertin e la collega Morelli - di banalizzare la questione come al solito, si parla di governi amici e di governi non amici, ma in realtà non è quello il problema, il problema è ideologico, bisogna capire cosa vogliamo. Noi lo sappiamo benissimo.

L'autonomia per noi è un tema fondamentale, è chiarissimo in noi il percorso che bisogna fare, e l'autonomia, se la si declina come una sorta di privilegio, sicuramente non andrà da nessuna parte, perché se la consideriamo appunto un privilegio di qualcuno, per esempio delle Regioni speciali, è evidente che poi ci sarà qualcun altro che ha degli interessi contrastanti e che vedrà non con favore questo tipo di cosiddetto "privilegio", che in realtà invece sorge da ben altre questioni storiche e che non sto qui a dire, perché spero che almeno quelle tutte noi le abbiamo molto chiare. Non è una questione di "governo amico", non è questa banalizzazione, il concetto è chiaro, lo sappiamo tutti, e questa professione di ingenuità che fanno alcuni colleghi mi lascia un po' perplesso. Sappiamo benissimo che i rapporti fra le persone sono fondamentali, lo sono sempre stati, basta leggersi qualcosa di storia e anche di semplice cronaca, non è questo il problema.

Il problema è un altro: il problema è che voi forze autonomiste ormai valdostane, quelle "storiche", chiamiamole così, state vivendo una perenne contraddizione. La contraddizione sta nel fatto che siete autonomisti ma vi alleate sempre con il partito più centralista che c'è in Italia, che è il PD, che è questa sinistra o destra, queste ormai sono distinzioni che hanno poco senso, ma vi continuate ad alleare con loro che sono esattamente invece i vostri nemici. Ecco, questi sì che sono i vostri nemici, ma non ve ne accorgete mai; non so se sia un problema di mancanza di lungimiranza o forse di mancanza di divisione politica, questo non lo so. Il fatto che nel programma del governo ci sia questa frasettina riferita alla tutela dell'autonomia sappiamo benissimo che non conta nulla, perché se usiamo il "sistema Renzi" sappiamo benissimo che se vogliamo fare una cosa diciamo esattamente il contrario, come è stato per esempio per la riforma costituzionale che è già stata citata anche dalla collega Spelgatti, che ci avrebbe tolto totalmente la nostra autonomia, ci avrebbe reso, questo sì, delle Regioni non solo più ordinarie, ma ancor meno. Pertanto questo concetto deve essere molto chiaro. Io non capisco perché ci sia sempre questa... e si vede anche in modo neanche tanto celato dagli interventi di alcuni colleghi, come anche nell'ultimo, quello del collega Marquis, quasi che la nostra autonomia debba essere difesa da qualcun altro impedendo ad altri di raggiungere la stessa autonomia. Invece il concetto dovrebbe essere esattamente lo stesso, il contrario, perché tutte le Regioni dovrebbero essere autonome quanto noi, è quello il vero federalismo, è quello il modo di governare i propri territori con governi di prossimità che conoscono il territorio e cercano di fare della virtù la principale modalità di governare un territorio; quello sì, non tutelare sempre il proprio piccolo orticello magari a scapito di qualcun altro. Questo è il principio.

Ricordo - e lo voglio dire anche questa volta negli ultimi secondi che mi restano - che l'anno scorso è venuta in visita il Ministro Stefani, la quale aveva questo concetto ben chiaro essendo della LEGA, naturalmente: ampliare le autonomie anche delle altre Regioni per andare veramente nella direzione giusta. Io, di voi colleghi appartenenti a queste forze autonomiste, non ho visto nessuno così interessato a questo principio. Forse bisogna andare ad ascoltare anche gli altri quando ci sono queste occasioni. Noi quel giorno abbiamo parlato di questi concetti, erano stati espressi molto chiaramente, ma sicuramente li abbiamo ascoltati solo noi, perché solo noi eravamo presenti in quella grande aula che è il Salone Maria Ida Viglino qua sotto. Pertanto forse siete voi che avete dei problemi e che dovete un attimo rifare pace con voi stessi per capire veramente dove volete andare.

Président - La parole au collègue Barocco.

Barocco (UV) - Io colgo da questo dibattito l'aspetto positivo: quando si parla di autonomia c'è un sursaut e quindi c'è la possibilità di portare a fattor comune dei ragionamenti sul concetto di autonomia.

Collega Sammaritani, io non la vedo proprio così nera dal punto di vista autonomista storico, dove vogliamo andare noi lo sappiamo. Mi permetta solo una cosa sulle scelte delle alleanze. Diciamo che nell'ultima estate abbiamo visto anche lì qualche tremblement sulla scelta delle alleanze; in politica capita, ci si confronta su dei temi e qualche volta si scelgono dei compagni di viaggio che poi, al momento dei fatti, si scoprono non così performanti, però questa è la politica.

Permettetemi di fare anche una chiosa di questo genere: è abbastanza strano che in un'Aula di una Regione a Statuto speciale si sprechino tempo ed energie per difendere gli atteggiamenti di Ministri della Repubblica, da una parte e dall'altra, c'è il governo amico o nemico a seconda dei... Io rimango abbastanza laico, mi piace giudicare i governi per quello che fanno e per gli atti, quindi cerco di dare dei giudizi sull'andamento del governo; bisogna poi anche essere oggettivi e cercare di uscire da questa diatriba tra governi pseudo amici. Io preferisco parlare a seconda dei governi, perché in questi ultimi decenni ci sono stati anche dei buoni governi, al di là del colore che essi rappresentavano. La polemica politica ci sta, però cerchiamo anche di guardare i risultati. Questo mi sento di dirlo.

Il metodo suggerito dal Consigliere Manfrin per verificare le attività o la rispondenza di certi governi rispetto a quello che dicono, vale a dire la conseguenza tra il dire e il fare, è speculare per tutti gli atti, sia per i governi amici, sia per i governi nemici e sia per noi stessi.

Io vorrei solo tornare a Boccia: è un Ministro della Repubblica, però permettetemi di dire che questi Ministri della Repubblica, o anche il Presidente del Governo, sulla "vicenda Courmayeur" sono stati un po' gaffeur. Uno va all'ONU e probabilmente qualche consigliere della comunicazione gli ha detto: "Guarda che c'è un ghiacciaio in Valle d'Aosta che ha qualche problema", per cui lui l'ha presa al volo e ha detto: "Sono sulla notizia e parlo di questo", senza pensare a che cosa accadeva. Probabilmente qualche dato dalla Valle d'Aosta è arrivato, non credo se lo sia inventato. Abbiamo poi un Ministro degli Affari regionali e delle autonomie che viene qua, parla di cose concrete e poi dice: "Ne parlerò con il mio amico collega di governo, Costa, e magari facciamo la Valle d'Aosta laboratorio". Quando sarà tornato a Roma, Costa l'avrà chiamato e gli avrà detto: "Guarda che l'ambiente è mio, stai nel tuo". Ci sono anche poi queste cose che, al di là dell'andamento delle polemiche, fanno un po' vedere... Allora diamo il giusto rilievo, uno è stato un po' gaffeur, l'altro è venuto qua a dirci: "Già che sono in Valle d'Aosta c'è la notizia del ghiacciaio e parlo anch'io di ghiacciaio, anche se questa non è una mia competenza".

Per finire, oltre a guardare cosa fanno i governi buoni amici o nemici, voglio solo dire che forse quello che ha detto il Consigliere Sammaritani è da tener presente. Dobbiamo anche noi farci una domanda: in questi anni, al di là delle posizioni, siamo riusciti a tutelare l'autonomia nella maniera dovuta?

Président - Collègue Spelgatti, pourquoi vous demandez la parole? C'est déjà la troisième intervention. Évidemment nous devons régler un minimum les débats, autrement on continue toute la matinée. Le Règlement permet "n" interventions ; donc je vous prie, collègue Spelgatti, vu qu'il s'agit de la troisième intervention, de la faire rapidement.

Spelgatti (LEGA VDA) - Sarò rapidissima. Ringrazio la collega Morelli come ho ringraziato il collega Bianchi e vi invito ad intervenire più spesso, almeno ci date la possibilità di rispondere.

Collega Morelli, le ricordo che l'ex Ministro Salvini è venuto alla Fiera di Sant'Orso tutti gli anni, a partire dal 2014; non è riuscito soltanto l'anno scorso perché era in piena campagna elettorale, questo sempre per dimostrare l'attenzione a tutti i territori e, soprattutto, al nostro particolarismo e alle nostre tradizioni. Venire a dire che è diventato un fervente nazionalista è quanto di più ridicolo si possa sentir dire, perché il fatto di fare politica allargando chiaramente il tutto ad una visione anche nazionale per portarlo al federalismo, e quindi portare tutto il discorso, in tutte le Regioni, del principio dell'autonomia differenziata, è quello per cui noi abbiamo sempre combattuto. Abbiamo sempre combattuto per tutelare le Regioni a Statuto speciale e tutte le Regioni perché avessero alti livelli di autonomia, proprio per portare a uno Stato federale. Le ricordo che il Ministro Stefani è il Ministro che ha messo Salvini e che tutta la politica della LEGA, da quando siamo nati, è sempre coerente rispetto a sé stessa.

Collega Barocco, le dico poi che se la difesa dell'autonomia voi la interpretate come avete sempre fatto in questi anni, portandoci alle cronache nazionali per tutti i processi con danni, mala-Amministrazione, la sanità che passa dall'essere un'eccellenza a diventare la peggiore in Italia insieme alla campagna, se tutto questo voi lo ritenete essere alla difesa dell'Autonomia speciale, siete sulla cattiva strada. Noi abbiamo altre idee, altre visioni, altri modelli.

Président - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (MOUV') - Non entrerò nel merito del ghiacciaio o quant'altro. Giustifico sicuramente l'assenza del Presidente, peraltro già annunciata, ma mi sarei aspettato magari una replica alla fine di questi interventi, perché ritengo soprattutto importante capire qual è la posizione del Presidente in questo caso e del Governo regionale, e anche capire, al di là di quelle preoccupazioni legittime sulla situazione del ghiacciaio di Planpincieux, se ci sono state altre interlocuzioni con il Ministro Boccia. Io non posso credere che un Presidente così navigato, con esperienza da Parlamentare, da Assessore e adesso da Presidente, una persona che ha saputo sicuramente cogliere occasioni e opportunità per arrivare ai ruoli importanti che ha ricoperto, non abbia posto al Ministro Boccia almeno due quesiti.

Siamo alla vigilia di un DEFR annunciato, in parte conosciuto, che sarà la stella cometa della Finanziaria regionale. Ora, che qualcuno parli di equiparazione per quello che riguarda le Regioni a Statuto speciale e le Regioni a Statuto ordinario può essere anche un bell'obiettivo, ma io penso che l'equiparazione vada fatta verso l'alto, verso la totale autonomia di tutte le Regioni perché, se l'equiparazione la facciamo al ribasso, ricordo ai valdostani che noi abbiamo già pagato abbastanza negli anni. La famosa quota per il risanamento della finanza pubblica l'abbiamo pagata a sufficienza, per cui immagino che una persona che ha a cuore il bene dei valdostani, che tutte le volte ci ricorda che ricopre con fatica quel ruolo di Presidente nel bene dei valdostani e solo per il bene dei valdostani, immagino che questa richiesta l'abbia fatta.

La seconda domanda è riferita sicuramente a qual è l'atteggiamento - al di là del contenuto finanziario - e qual è il pensiero sull'autonomia del Ministro Boccia. Negli anni ha brillato per essere un fautore del concetto che l'autonomia era un privilegio, per cui questo sicuramente mi preoccupa. Mi preoccupa anche quanto è stato sottolineato in quest'Aula da alcuni colleghi intervenuti precedentemente, che alcuni dei difensori che credono di più nell'autonomia, che si sono battuti per l'autonomia, che si sono battuti contro il "sì" del referendum - attenzione, contro l'approvazione del referendum di Renzi -, in questo momento dicano: "Vabbè, noi siamo tutelati dall'autonomia". Attenzione, se passava il referendum di Renzi a quest'ora non so cosa sarebbe stato della famosa autonomia!

Collega Bertin, le ricordo il rischio che abbiamo corso. Meno male che abbiamo lo Statuto speciale che ci tutela, ma attenzione dagli attacchi trasversali al nostro Statuto. Per cui vorremmo almeno capire qual è il pensiero del Ministro delle Regioni in questo momento e immagino che ci venga detto.

Non c'è il Presidente, ma c'è quasi tutto l'intero banco di Governo, per cui approfitto per chiedervi una curiosità: nel comunicato stampa dei principali provvedimenti approvati dalla Giunta regionale leggo l'atto di nomina della Commissione indipendente di valutazione della performance della Regione. Io ho provato a stampare tre volte l'elenco degli atti di Giunta, ma non ne vedo traccia. Vorrei capire se è il refuso di un comunicato stampa e l'atto è stato ritirato oppure se la nomina è stata fatta e sotto che voce è indicata questa nomina dei componenti della Commissione.

Président - La parole à l'Assesseur Borrello.

Borrello (SA) - Parlerò ovviamente della situazione del ghiacciaio di Planpincieux. Intanto cominciamo a dire e ad affermare quanto dovrebbe essere scontato: i ghiacciai sottostanno alle regole climatiche e quindi hanno delle variazioni dal punto di vista dei bilanci di massa.

L'Amministrazione regionale da più di vent'anni monitora le attività dei nostri ghiacciai e da qui l'esigenza dal punto di vista prettamente tecnico amministrativo di gestire un'emergenza che ha carattere comunale, tant'è che il fronte del ghiacciaio anomalo per quanto riguarda la massa, che è stata individuata di 250 mila metri cubi, andava a preoccupare un tratto di strada sicuramente importante della Val Ferret dal punto di vista turistico e dal punto di vista della fruibilità della valle stessa.

Detto questo, come abbiamo detto, come avete detto voi e come abbiamo avuto modo anche di esplicitare in diversi momenti di incontro con la stampa, il clamore mediatico è stato eccessivo rispetto all'evoluzione naturale che, ovviamente, deve essere monitorata in maniera continuativa. È importante l'attività dell'Amministrazione, perché - e qui mi riferisco ad alcune considerazioni dei colleghi - se il laboratorio sui cambiamenti climatici ci deve essere, pur rispettando e valorizzando l'aspetto dei cambiamenti climatici, deve essere visto non in maniera negativa ma positiva. Lo dico e l'ho ripetuto più volte: abbiamo la fortuna di avere 186 apparati glaciali. È normale in un contesto di cambiamento climatico che sono in sofferenza, ma noi li abbiamo, li monitoriamo. Venite a vedere i nostri ghiacciai con le nostre guide alpine! Il messaggio deve essere positivo. Noi siamo un laboratorio naturale in quel senso, nel rispetto della sinergia che i valdostani hanno storicamente con la natura, perché noi, da decenni, da centinaia di anni viviamo la montagna, non la spopoliamo. È questo il messaggio che dobbiamo mandare all'esterno, soprattutto a coloro che non conoscono il nostro territorio. Pertanto il rispetto dei valdostani della natura, la sinergia con gli eventi naturali che ci sono - l'elemento antropico è arrivato dopo l'evoluzione naturale - e da qui il messaggio è: sì al laboratorio, ma laboratorio positivo per capire le azioni poste dai valdostani per vivere la montagna e non abbandonarla. Questo è quello che noi riteniamo importante. È stato detto al Ministro Boccia anche dal collega Chatrian che la sfida è legata alla mitigazione, al rispetto e alla sinergia con la natura, con gli eventi naturali e all'adattamento dei popoli di montagna rispetto alle evoluzioni di carattere ambientale. Da qui laboratorio sì, ma laboratorio positivo. Abbiamo la fortuna di avere un bellissimo territorio di montagna, abbiamo 186 apparati glaciali, siamo disponibili con tutte le regole di rispetto della natura; ovviamente non bisogna andare nei ghiacciai con le ciabatte, come abbiamo già visto in qualche occasione, ma con le nostre guide alpine, con il nostro sistema turistico che è molto attrezzato per andare a far conoscere il nostro ambiente naturale. Noi siamo un laboratorio naturale in quel senso lì e rispettiamo la nostra natura.

Président - La parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (AV) - Rispetto al tema più politico credo che i gruppi abbiano avuto modo di esprimere le loro considerazioni, anche le loro valutazioni su quanto sta succedendo e sul fatto - che evidentemente ha dato fastidio a tutti quanti - di come non si possano trattare da un'assemblea così distante problemi così importanti che poi hanno una ricaduta immediata, visto il modo di comunicare di oggi sui territori. Mi fa piacere che sia stata apprezzata la reazione in questo senso.

Volevo però riportare su un tema più concreto l'incontro con il Ministro Boccia, del quale ognuno può fare la valutazione che meglio ritiene. Noi, in questo incontro, abbiamo evitato di entrare su questioni di sensibilità politica personale o anche di valutazione di appartenenza politica, ma abbiamo riportato l'incontro su temi molto concreti. Il Ministro rappresenta gli Affari regionali e con il Ministro abbiamo risottolineato l'importanza che legiferare sui territori vuol dire rappresentare i bisogni dei territori e cercare di interpretare al meglio le difficoltà e le differenze che ci sono tra questi. Abbiamo apprezzato il fatto che nel suo intervento ha da subito distinto le Autonomie speciali dalle richieste di maggiore autonomia dei territori e dalle Regioni ordinarie e, come voi, abbiamo evidentemente valutato con quello che si dice in gergo politichese "un'attesa del successivo intervento", quello di una cornice all'interno della quale poi andare a decifrare la composizione di una uniforme legislazione a livello nazionale. Evidentemente in quella cornice non ci possiamo stare, perché abbiamo una legislazione differente. Immagino che possiate comprendere che sugli incontri istituzionali poi ad un certo punto bisogna chiudere e, nel chiudere, abbiamo chiesto rispetto del nostro territorio, rispetto per le nostre leggi e abbiamo dato disponibilità, questo sì, a provare ad evitare dei contenziosi che sono assolutamente dannosi per il territorio e per il Paese tutto. Legiferare e andare in contenzioso vuol dire perdere tempo, costruire tensioni e, soprattutto, ritardi nell'esecuzione delle leggi. Allora, se la buona attenzione verso il territorio è rappresentata dal poter condividere un po' di più gli obiettivi e la legislazione che vogliamo costruire, da parte nostra c'è disponibilità.

Abbiamo però molto concretamente fatto osservare uno dei problemi: il legiferare dello Stato senza attenzione ai territori comporta - mi riferisco al comma 361 della legge di stabilità dell'anno scorso, e credo che in questo senso il collega Gerandin ne abbia contezza più di altri - il blocco delle graduatorie, anzi, l'impossibilità di utilizzare graduatorie. Il nuovo modo di bandire concorsi solo per i posti disponibili sull'anno ha creato, su tutto il territorio e sulla nostra Regione, una paralisi che ci ha visto impugnare questa norma, che tra l'altro vedrà un'espressione a febbraio.

Al Ministro degli Affari regionali abbiamo detto: in questo momento della discussione finanziaria vi chiediamo - per noi, ma non solo per noi - massima attenzione rispetto a questo tema, perché la paralisi non è solo dell'Amministrazione regionale ma, a cascata, anche degli enti locali. Pensare di introdurre norme così pesanti attraverso la discussione finanziaria vuol dire non rappresentare quello che invece a parole poi si vuole portare nei territori: rispetto per l'autonomia e rispetto per la discussione con chi rappresenta queste autonomie. Il Ministro ha preso la segnalazione e si è impegnato nei nostri confronti, attraverso il suo consigliere, a ragionare per evitare che tutto questo venga riportato nella nuova Finanziaria, soprattutto per allargare il modo di poter programmare il fabbisogno di risorse umane all'interno delle Amministrazioni regionali. Questo l'abbiamo apprezzato e dall'apprezzamento alla soddisfazione generale si passa agli atti che poi verranno approvati in Finanziaria da parte loro e da parte nostra. Nessuno sposa quindi le politiche di governi che devono ancora esprimere con le loro leggi la vera volontà di rispetto dei territori, soprattutto del nostro Statuto di autonomia del nostro Ordinamento.

Presidente - Sì, collega Manfrin, vale lo stesso invito che ho rivolto precedentemente alla collega Spelgatti. Prego.

Manfrin (LEGA VDA) - Colgo soltanto uno spunto rapidissimo dall'ultimo intervento del collega Borrello, solo perché ha giustamente citato le famose dichiarazioni del Ministro Boccia sul laboratorio della Valle d'Aosta. Ora, quando ho sentito quelle dichiarazioni, ho avuto due immagini: la prima era del Ministro Boccia con il cappello da apprendista stregone che rimestava in grandi pentoloni, e la seconda è il progetto HAARP che è stato fatto negli Stati Uniti su alcune reazioni della ionosfera, delle influenze elettromagnetiche e sulla loro reazione sul clima, tema tra l'altro molto amato dai complottari e dagli amanti delle scie chimiche alle quali ovviamente non mi ascrivo. Però, siccome il laboratorio solitamente è bello, è una frase molto piena ma non si comprende esattamente cosa significhi, chiedo: si è specificato questo argomento? Cosa vuol dire "laboratorio sul clima"? Si faranno degli esperimenti sulla Valle d'Aosta per vedere come funzionano le cose? Cosa comprenderà questo laboratorio? È una frase buttata a caso o si è effettivamente discusso, parlato, messo sul tavolo qualcosa di concreto che dica come si espliciterà questo laboratorio?

Président - La parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (AV) - Mi sono dimenticato che il collega Gerandin aveva chiesto notizie sulla delibera della Commissione indipendente di valutazione della performance della Regione. È una delibera di esame, perché va poi redatta d'intesa con il Consiglio permanente degli enti locali e con il Consiglio regionale. È stata inviata ed è per quello probabilmente che non è ancora pubblicata nell'ordine del giorno; comunque è un aspetto organizzativo di amministrazione che verifichiamo, però non è una delibera che ha concluso il suo iter.

Président - La parole à l'Assesseur Testolin.

Testolin (UV) - Solo per alcune considerazioni finali - purtroppo non è presente il Presidente, come hanno detto i colleghi si era prevista la sua assenza per un altro intervento istituzionale -, per chiarire quello che all'interno del confronto con il Ministro Boccia si è potuto disquisire. Due aspetti: uno è più politico, legato alla necessità di salvaguardare le nostre prerogative nel modo più corretto possibile, quello di agganciarsi alle norme costituzionali che sanciscono lo Statuto regionale e che inquadrano la nostra comunità ad un livello superiore rispetto a quello a cui ambiscono le Regioni che vogliono un'autonomia differenziata. Penso che questo passaggio espresso all'interno di questo confronto con il Ministro Boccia sia stato assolutamente apprezzabile.

A mio avviso il Ministro si è dimostrato un interlocutore serio perché, pur non avanzando promesse di sorta, ha manifestato l'attenzione dovuta e costituzionalmente riconosciuta alla nostra Regione. Penso sia una cosa fondamentale per noi, come anche questo scalino che c'è nei confronti di altre Regioni le quali possono ambire ad un qualcosa che però non ha nelle sue radici la storicità e le prerogative per cui la nostra comunità è da oltre 70 anni riconosciuta come particolare. È un interlocutore serio perché a questo proposito si è impegnato, proprio per trovare un confronto continuativo con la nostra Regione, a riattivare la parte di Paritetica dipendente dal Governo nazionale entro la fine di ottobre, il che ci potrà permettere di riaprire quell'interlocuzione necessaria sulle attività normative inerenti a specifici argomenti che risultano di assoluta importanza, in primis vedi l'utilizzo delle acque sul territorio regionale che ci stanno effettivamente molto a cuore.

Nel discorso delle impugnative, dei contenziosi createsi nel tempo, ci siamo poi permessi di sottolineare come non soltanto l'Amministrazione statale ha impugnato delle norme nei confronti della Regione, ma anche che la Regione, a sua volta, si è trovata in forte disaccordo su alcune iniziative legislative proposte dal Governo nazionale e su queste ci si è confrontati. Proprio in questa ottica di lavorare nel reciproco rispetto e nelle reciproche disponibilità - così come sottolineato anche dal collega Bertschy - penso che l'attivazione o la riattivazione di un tavolo bilaterale di confronto anche politico, che è stata così paventata ed accolta favorevolmente pure dal Ministro Boccia, possa essere un percorso che porti a dare risultati positivi nel lavoro serio, che esula da contatti personali, i quali - come è già stato ribadito in quest'Aula - in qualche caso possono agevolare il confronto, ma che devono istituzionalizzarsi per dare la possibilità di continuare a lavorare con quell'attenzione reciproca per noi assolutamente indispensabile per dare risposte puntuali.

Ci si è poi calati anche su altri aspetti, diciamo di ordine più pratico, che evidentemente in una riunione di un'ora e mezza-due ore non possono essere sviluppati nel loro dettaglio, ma che - come è già stato citato - sono stati sottoposti dai vari Assessori, come quello riferito alla possibilità di utilizzo delle graduatorie per quanto riguarda i concorsi pubblici, quello per addivenire in Valle d'Aosta ad un laboratorio che non si è definito come costruirlo, ma che sicuramente abbia dei ritorni, anche da un punto di vista economico, a favore delle popolazioni locali, le quali si confrontano giornalmente con criticità dettate con i cambiamenti climatici e una situazione geomorfologica del nostro territorio, che evidentemente può essere veramente rappresentativa anche delle soluzioni pratiche da attuarsi nei confronti di questi cambiamenti ed essere veramente pilota in un percorso da espandere fuori dai confini regionali. Questi sono degli input che credo il Ministro abbia raccolto e che abbia raccolto anche il nostro Senatore presente assieme alla Deputata all'incontro, per farne buon uso nel dibattito che poi ci sarà all'interno del Parlamento e all'interno della discussione sulla legge finanziaria per il prossimo anno.

Per chiudere, credo sia ancora doveroso sottolineare come la nostra Regione debba evidentemente vedere in questi appuntamenti che si sono programmati anche per il futuro un momento di interlocuzione seria, soprattutto per esprimere le proprie peculiarità e le proprie necessità, che molte volte dipendono da situazioni totalmente diverse da quelle che incontriamo in altri territori. Non a caso ci siamo anche permessi di sottolineare la necessità di poter utilizzare risorse statali che spesso vengono messe a disposizione in maniera più semplice e più adatta alle opportunità e alle esigenze di applicazione sul nostro territorio. Parlavamo di aree interne, e ci siamo permessi di sottolineare come da alcuni anni stiamo lavorando per dare a queste aree - a quella della bassa Valle e a quella del Grand Paradis - delle risposte concrete, con delle difficoltà burocratico amministrative che, per permetterci di investire tali risorse, ci hanno richiesto tanta energia e tanto tempo e non sempre ci permettono rispondere puntualmente come vorremmo. Questo solo per significare come sono state portate all'attenzione del Ministro una serie di problematiche che saranno sicuramente oggetto di futuri e interessanti sviluppi.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres qui souhaitent intervenir toujours sur les communications ? S'il n'y a pas d'autres interventions, nous procédons alors avec les réponses aux questions immédiates. Pardon, avant il y a collègue Luboz : à vous la parole.

Luboz (LEGA VDA) - Je voulais faire seulement moi aussi deux considérations d'ordre politique sur ce qui a été dit ce matin. Je croyais que quelqu'un aurait pu rappeler le débat intéressant qu'on a eu il y a déjà une dizaine de jours, ici, ci-dessous, organisé par le professeur Louvin suite aux travaux rédigés pour l'anniversaire du Statut spécial "Autonomie(s) en mouvement", avec la participation du professeur émérite Onida de la Cour constitutionnelle. C'est toujours intéressant et ça fait réfléchir quand il y a quelqu'un qui vient d'ailleurs à nous rappeler l'importance de l'autonomie ; souvent nous donnons cela pour acquis, mais il est important de rappeler ce qu'il a dit : que nous devons relancer jour après jour, année après année, chaque saison, l'importance de l'autonomie. Ce qu'il a affirmé c'est que la Vallée d'Aoste et les autres Régions à Statut spécial doivent ou devraient - dans notre cas je dis "devraient" - chercher à démontrer qu'administrer en soi-même c'est mieux qu'être administré par quelqu'un qui vient d'ailleurs. C'est donc l'importance de la capacité de gouverner, de l'efficience, disons sans perdre de l'argent, parce que si nous regardons la vie récente de cette Vallée combien d'œuvres ont été malheureusement projetées, faites, réalisées, mais finalement pas dans l'intérêt de la collectivité? C'est une réflexion que le professeur Onida nous a suggéré et dont nous devrons sûrement en faire trésor.

Ce que je voulais souligner aussi c'est que dans la "plate-forme Riccarand" il n'y a aucun rappel à l'autonomie et on souhaite que cela puisse paraître.

Président - Est-ce qu'il y a d'autres qui souhaitent intervenir sur les communications ? Je vous invite tous à vous réserver, autrement nous allons terminer les communications.