Oggetto del Consiglio n. 837 del 11 luglio 2019 - Resoconto
OGGETTO N. 837/XV - P.L. n. 30: "Modificazioni alla legge regionale 15 giugno 2015, n. 14 (Disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d'azzardo patologico. Modificazioni alla legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza))".
Farcoz (Président) - Point 29.01. La parole au collègue Daudry.
Daudry (AV) - Seulement pour demander une suspension au nom de la majorité.
Président - Suspension accordée.
La seduta è sospesa dalle 15:39 alle 15:58, alla ripresa dei lavori assume la presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Siamo al punto 29.01. Il relatore, collega Bianchi, può procedere con la relazione.
Bianchi (UV) - Questo disegno di legge, di cui sono relatore in quanto Presidente della Quinta commissione, sottoscritto da tutti i membri della Commissione stessa, introduce "Modificazioni urgenti alla disciplina regionale in materia di contrasto alla ludopatia", al fine di chiarire l'ambito di applicazione dei divieti ivi previsti, anche in considerazione dell'anticipazione al 1° gennaio 2019 dei termini per l'applicazione delle misure di prevenzione e di contrasto alla dipendenza dal gioco d'azzardo.
La necessità dell'intervento di modificazione deriva dal dubbio interpretativo insorto in sede di applicazione, in ordine all'assoggettamento ai limiti di distanza dei locali al cui interno siano collocati i cosiddetti corner, destinati a giochi leciti diversi dalle new slot e dalle videolottery.
In particolare, l'ampia definizione contenuta nell'articolo 2 della legge regionale n. 14 del 2015 sembrerebbe precludere, sulla base di un'interpretazione letterale, l'apertura e il mantenimento dei cosiddetti corner situati all'interno di esercizi pubblici e commerciali (ad esempio tabacchini e bar), qualora si trovino a distanze dai luoghi sensibili inferiori a quelle previste dall'articolo 4, sempre della legge regionale n. 14 del 2015, non solo ove destinati alle slot e alle videolottery, ma anche ad altre tipologie di gioco lecito in concessione statale, come ad esempio esplicativo: le lotterie istantanee, i gratta e vinci, i giochi numerici a quota fissa, a totalizzatore e a base sportiva, come il Lotto, il Superenalotto e il Totocalcio. Con la modifica concordata in sede di Commissione s'intende specificare con chiarezza quali sono le attività che non sono soggette alle limitazioni delle distanze dai cosiddetti luoghi sensibili, al fine di non penalizzare oltre misura gli esercizi commerciali e, soprattutto, di andare incontro alle autorità di pubblica sicurezza che, come indicato dalle circolari del Ministero dell'Interno, sono deputate al controllo del rispetto della legge.
Va precisato che anche i membri della Quinta commissione, già dalla prima modificazione di legge, non intendevano far rientrare questa tipologia di gioco, lecita, nella presente legge.
Questa proposta di modifica di legge è composta da tre articoli: articolo 1, che modifica l'articolo 2 della legge regionale n. 14 del 2015, in particolare la lettera a) del comma 1, e che ha aggiunto infine il seguente periodo: "Sono in ogni caso esclusi dall'ambito di applicazione della presente legge le lotterie, i giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore e i giochi del Totocalcio, del 9 e del Totogol"; l'articolo 2 che prevede questa applicazione dal 1° gennaio 2019; e l'articolo 3 che decreta la dichiarazione di urgenza.
Presidente - Apriamo la discussione generale. È stato depositato l'emendamento del collega Daudry. Ci sono richieste d'intervento? Siamo in discussione generale, la parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - È con emozione che prendo per la terza volta la parola su un tema, come quello della lotta al gioco d'azzardo patologico, noto come azzardopatia, che da una parte sono lieto che abbia incontrato a più riprese il favore dell'unanimità di quest'Aula e che ci ha dotati di una legge che io credo sia all'avanguardia rispetto ad altre realtà, perché ha potuto coglierne il meglio, ma che è in linea con quanto fatto in tantissime altre realtà di tutto il nostro Paese.
Il collega Bianchi, che ringrazio per l'ottimo lavoro svolto in Commissione, ha già anticipato la finalità di questa legge. Una legge che, tengo a dire, perché rimanga agli atti, viene modificata nel suo articolo 2, che definisce quali sono i tipi di gioco soggetti a queste limitazioni, legge che esiste fin dal 2015. Tengo ancora una volta a sottolineare che dal 2015 a oggi nessuno - e sottolineo nessuno - aveva mai sollevato un dubbio, una criticità, qualcosa di specifico relativamente all'individuazione delle tipologie di gioco.
A qualche settimana di distanza dall'entrata in vigore di questa legge, si è arrivati con questa richiesta. Richiesta che, come è già stato ricordato dal collega Bianchi, è stata giudicata legittima dalla Commissione che, con un lavoro davvero corale, ha ascoltato le richieste, ha approfondito il tema e si è sì concentrata - come ha detto lei, collega Bianchi - nel dire che lo spirito originario del lavoro della Commissione era stato quello di dire che queste tipologie di gioco non rientrano all'interno dei divieti che vogliamo installare; e specifico ancora una volta, visto che è entrato in legge: è stato detto specificamente che l'idea iniziale era di escludere dall'applicazione della legge le lotterie, i giochi numerici a quota fissa e a totalizzatore, i giochi del Totocalcio, del 9 e del Totogol.
Va anche ricordato però - e su questo penso di non temere smentite - che lo spirito con cui ha lavorato la Commissione è stato anche quello di dire che le sale scommesse e le scommesse in generale devono essere ricomprese all'interno della legge. Questo è stato detto più volte, è stato ribadito più volte e si è arrivati così, alla fine, con un testo condiviso, che è stato frutto del lavoro di tutti e che va riconosciuto a tutti. Ecco perché mi auguro che su questa proposta di legge si abbia la più ampia convergenza possibile, che non si modifichi il testo che è uscito dalla Commissione e che è stato votato da tutti i commissari, che peraltro sono anche tra i firmatari della legge, e che poi, una volta modificata, così come concordato in Commissione, questo capitolo sia finito e la legge finalmente si applichi. Perché -, voglio che anche questo rimanga all'interno di quest'aula - nonostante la legge a oggi sia vigente, i locali che ospitano queste tipologie di gioco, che sono vietate, sono ancora in allegra attività.
Questa legge deve essere fatta rispettare. Ovviamente noi siamo legislatori e spetta a chi fa i controlli applicarla, però che emerga una definizione finale, che non si tocchi più questa legge, che secondo me è ottima, così come formulata, ma poi la si faccia rispettare.
Presidente - La parola al collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Innanzitutto ringrazio anch'io la Commissione per il lavoro svolto, il Presidente e tutti membri della Commissione che hanno lavorato, cercando di fare il meglio possibile, modificando una legge già votata nel 2015 - è stato ampiamente ricordato - e già modificata, proprio per andare incontro - questo tenderei a sottolinearlo - soprattutto alle problematiche che un dubbio interpretativo avrebbe potuto far sollevare in maniera anche pesante, perché l'interpretazione che le autorità di vigilanza e di pubblica sicurezza avrebbero dato di questa legge avrebbe potuto provocare seri problemi a tutti quegli esercizi che svolgono anche un'attività del tutto non normata da questa legge.
Parlo - come ha sottolineato il Presidente prima e come ha detto anche il collega Manfrin adesso - di giochi storici e tradizionali di questo Paese. Parlo del Lotto, parlo del Superenalotto, parlo dei gratta e vinci, che un'interpretazione molto letterale della legge avrebbe potuto far rientrare in quei giochi che avrebbero creato seri problemi a quegli esercizi che oggi ne sono dotati.
La discussione è stata anche abbastanza profonda su questo punto, e si è deciso comunque di mantenere una condotta unanime, alla fine di un compromesso che la Commissione ha trovato, mantenendo, in questo caso, nell'ambito della legge le scommesse che, quindi, non venivano esentate. Tutti i giochi che avevano come base la scommessa non sono rientrati in quest'esenzione. Credo che sia stato un punto fondamentale di questo dibattito, su cui credo ci sia stata una discussione che è andata al di là dell'appartenenza politica. Io do atto anche al Consigliere Manfrin, sappiamo che di questa cosa lui ha fatto una sua battaglia da tanti anni, ma credo che qui si vada al di là dell'appartenenza a uno o a un altro movimento. E un'altra cosa che secondo me va specificata è che questa legge non è che intenda eliminare il gioco d'azzardo, perché il gioco d'azzardo, così come è inteso nel nostro Paese, è legale, almeno questo gioco. Noi non potevamo dire "Togliamo il gioco", abbiamo cercato di normarlo, cercando di fare meno danni possibili. Credo che il lavoro corale sia stato abbastanza positivo.
Il risultato di questa modifica va nella logica di fissare delle regole. È chiaro che il tempo farà sì che, come è stato detto, probabilmente alcuni giochi scompariranno. Probabilmente il Totocalcio è ai suoi ultimi mesi, non so se il 9 o altri giochi del genere saranno destinati a scomparire. Le leggi sono fatte anche per essere una fotografia di quello che esiste, quello che succederà in futuro lo vedremo, però credo che questa sia una buona base di partenza, su cui si sono fissate delle regole chiare.
Ripeto: non è sicuramente il tentativo di debellare totalmente, ahimè, la ludopatia, che è una grave patologia, che dà dipendenza, come tutti sappiamo, ma è un tentativo di rendere molto più difficile l'accesso ai cosiddetti luoghi sensibili a situazioni che potrebbero generare un problema anche molto serio e che, purtroppo, ha generato problemi abbastanza seri nel nostro Paese e anche nella nostra regione.
Presidente - La parola al collega Daudry.
Daudry (AV) - Ne approfitto e ringrazio il collega Peinetti per l'intervento che ha fatto, che mi dà il la per quello che avrei voluto annunciare di qui a poco.
Approfitto della discussione: io credo che l'emendamento che ho presentato avesse un significato ben preciso, un significato che è comprensibile e leggibile; un significato - voglio rassicurare tutti - che assolutamente non va nella direzione di fermare l'impegno assunto nel 2015, portato avanti nel 2018, da quest'Aula, per quanto riguarda il contrasto alla ludopatia.
L'abbiamo detto, l'abbiamo ripetuto anche all'inizio di questa legislatura: tutte le forze politiche unite per contrastare un fenomeno dilagante e preoccupante, con delle conseguenze importanti.
Il fatto è - e penso che da questo punto di vista si possa essere unanimi - che nell'interpretazione del testo ci siamo resi conto, dobbiamo dirlo con onestà intellettuale, che vi era un effetto collaterale, probabilmente non previsto, e che probabilmente per alcuni - almeno per alcuni e io sono tra quelli, tant'è che non ho nascosto il mio sentimento - non rappresentava una misura di contrasto alla ludopatia.
Perché dico questo? Perché, rispetto a un'iniziativa importante, evitare la diffusione nel capoluogo, nei principali centri, in sale gioco ampie, grosse, mettere delle limitazioni sugli orari, mettere delle limitazioni sulle distanze, a fianco a questi ci siamo resi conto - e ce l'ha detto un'autorità terza - che avremmo colpito quello che anche il legislatore nazionale definisce "gioco consapevole". Nel senso che non tutto è ludopatia, ci sono delle percentuali, alte, di giocatori che si recano nei nostri piccoli negozi di vicinato - tabaccherie, una dozzina di attività, esagerando - dove trovano vari servizi, posso prendere un quotidiano, possono comprare un pacchetto di chewingum, un piccolo regalo per i loro figli, e giocano quella che è stata evocata: la cosiddetta schedina.
Credo che qui siamo tutti coscienti che stiamo parlando di un gioco consapevole, che non è compulsivo e che non arreca danni, che c'è sempre stato e non credo sia quello che andiamo a colpire, o quello che abbiamo voluto colpire, perché sono altri gli aspetti che riguardano la lotta alla ludopatia.
Cosa abbiamo detto? Qual è l'attenzione che dobbiamo portare in questo senso? Mi riallaccio all'intervento del dottor Peinetti. Semplicemente siamo disposti a ritirare quest'emendamento, ma chiedo qui, davanti a tutti e al Presidente Bianchi, che, nel momento in cui effettivamente lo Stato venga meno, per quanto riguarda il Totocalcio, il Totogol e il gioco del 9, si ritorni in Commissione a valutare lo scenario. Non chiedo di vincolare alcuna decisione futura, ma chiedo che effettivamente si guardi all'evoluzione della disciplina in materia e si rimanga, però, al passo con i tempi; non intervenire, come si dice, quando ormai i buoi sono già scappati dal recinto.
Questo non lo voglio dire con un'accezione romantica, ma semplicemente con un'accezione realistica e senza falso moralismo. La mia preoccupazione, per questo si è presentato l'emendamento, è semplicemente questa: non tutto il gioco è ludopatico. Ci sono delle persone che giocano in maniera consapevole. Con le norme che noi abbiamo adottato, questa massa di gioco si prende e si sposta in due scenari. Sicuramente si riduce, perché abbiamo introdotto delle restrizioni di distanza e di orario, però va a giocare a 500 metri più un millimetro dai luoghi sensibili, oppure va a giocare su Internet. Non penso che stiamo dicendo delle cose campate in aria.
La disponibilità quindi è nel ritirare l'emendamento, purché si tenga conto di quella che sarà l'evoluzione, nel caso in cui spariscano questi giochi tradizionali, a cui siamo tutti affezionati, ed è un impegno che chiedo formalmente al Presidente della Commissione.
Presidente - L'emendamento viene ritirato. Ci sono altre richieste d'intervento? La parola al collega Bianchi.
Bianchi (UV) - Come ha ben spiegato il collega di movimento, collega Peinetti, all'interno della Commissione, chiaramente, c'erano varie sensibilità, ma penso che in politica si debba fare anche sintesi, che i commissari sono stati capaci di fare, e si è arrivati a questo testo, che è stato firmato da tutti.
Sicuramente accolgo con favore la richiesta, da parte del collega Daudry, ma in ogni caso, come diceva il collega Peinetti, sappiamo cosa succede oggi, ma quello che succederà in futuro non lo sappiamo. Ben venga il fatto di poter poi ridiscutere se, nel tempo, ci accorgeremo che questa legge crea dei problemi che non pensavamo creasse, e quindi ben venga la discussione in Commissione. Non penso che da parte di tutti i commissari e firmatari di questa modifica ci sia alcun problema.
Presidente - Ci sono altri interventi? La parola al collega Vesan.
Vesan (M5S) - Accolgo con particolare favore il ritiro dell'emendamento da parte del collega Daudry e ringrazio il Presidente di Commissione di essere disponibile a riaffrontare in Commissione gli argomenti legati al problema della ludopatia e ai suoi successivi sviluppi, che è tristemente quello che non è successo fino a oggi. Noi abbiamo approvato una legge nel 2015, fissando dei tempi di adeguamento particolarmente comodi per i gestori del gioco d'azzardo, che hanno causato, in questi quattro anni, problemi gravissimi alla popolazione valdostana.
Finalmente siamo riusciti, quest'anno, con la prima modificazione di questa legge, a farla entrare in vigore rapidamente e a dare dei limiti di tutela sufficientemente rispettosi alle strutture protette e ci siamo accorti solo adesso che saltano su i vari gestori di gioco d'azzardo, per protestare, mentre la prima formulazione a loro andava tanto bene, perché la formulazione era: "Fate pure quello che volete".
Era talmente vaga che lo stesso collega Daudry, nella sua relazione, tende forse a evidenziare il fatto che non ha ben capito che cosa prevedesse la legge, quando parla di termini iniziali di sette anni, che sono assolutamente inesistenti, i termini erano di cinque anni per quel che riguarda i bar e le attività in cui il gioco era accessorio, e di otto anni per le altre strutture. In realtà, quindi, tecnicamente, anche quelli che lui cita nella relazione, cioè bar e tabacchi, che sarebbero tutelati dal suo emendamento, in realtà non avevano a disposizione tutto il tempo che lui ci racconta.
Inoltre, lui ribadisce che si tratta di un emendamento finalizzato a tutelare gli esercizi di bar e tabacchi ma, così come è stato scritto, si applica tout court a tutte le scommesse sportive di tutto il territorio valdostano. Vale, così come è stato scritto, esattamente come se avessimo potuto ammettere una sala scommesse di fronte a una scuola, a un asilo, oppure di fronte al SERD.
La politica, caro collega Daudry, è un'altra cosa. Sembra quasi che in quest'aula noi siamo qui non tanto a tutelare i nostri concittadini, ma siamo qui a mandare messaggi ai nostri personali elettori e, quindi, questo suo intervento, con richiesta d'impegno a valutare, in caso di fine del Totocalcio, la riapertura alle scommesse, sembra solamente una promessa nei confronti della lobby del gioco d'azzardo. Anche le sue dichiarazioni riportate dai giornali sono tristemente simili a quello che abbiamo sentito citare in Commissione, per esempio il fatto che il SERD valdostano abbia sempre meno ludopatici da seguire, quindi che il problema della ludopatia ad Aosta sia in calo e possiamo tutti serenamente, una volta abolite le videolottery, dormire sonni tranquilli sul fatto che il problema non esista.
Ebbene, non è questa la situazione. Non è che perché viene eliminato il Totocalcio... cosa che probabilmente succederà già dall'inizio del prossimo campionato, per cui dovremmo già rimetterci mano subito, viste le sue premesse. In realtà la situazione delle scommesse, che sono proprio quelle sulle quali il suo emendamento faceva un intervento di apertura, non tanto di mancanza di divieto, come lei dice, ma di mancanza di necessità di tutela per le categorie protette, non poggia su solidi dati.
Vediamo cosa dice l'Istituto superiore della Sanità. Dice tante cose, tra cui che i giocatori problematici in Italia complessivamente sono stimabili in 1,5 milioni, su tutto il territorio nazionale. I vari SERD, a livello nazionale, ne seguono 12.500. Questo vuol dire che ci sono tantissimi giocatori problematici, avviati purtroppo a gravi situazioni di ludopatia, che non vengono seguiti in nessuna maniera.
Sempre l'Istituto superiore della Sanità ci dice che i minorenni, - che non possono giocare, è già vietato - afflitti da gioco problematico sono, sul territorio nazionale, circa 70.000. Una stima più precisa rileva: 68.850. Dice sempre l'Istituto superiore della Sanità che questi minorenni - che abitualmente giocano d'azzardo e hanno seri problemi a smettere - praticano soprattutto scommesse sportive, nel 79,6% dei casi.
Non abbiamo un dato specificamente valdostano, anche perché è difficile per il tramite del SERD sapere quali sono le problematiche dei minori, dato che il SERD non prende nemmeno in carico le persone sotto i 15 anni, ma una stima numerica fatta sulla proporzione degli abitanti fra l'Italia e la Val d'Aosta, vuol dire che in Val d'Aosta ci sono 140 ragazzini afflitti da gioco problematico. Dieci di più? Venti di meno? Sono comunque troppi.
Possiamo anche pensare, dall'alto delle sue dichiarazioni, che noi viviamo in un'isola felice, dove il problema non esiste, ma se andiamo a vedere la pagina Facebook dell'associazione "Mi ripiglio" che, contrariamente al SERD, prende in carico centinaia di persone tutti gli anni, questo dichiara, il 31 dicembre 2018: "Nei nostri interventi nelle scuole riscontriamo che i minori giocano e scommettono, soprattutto nei locali, fisicamente. D'altronde, abbiamo preso in carico anche minori che hanno testimoniato questo. Alcuni di questi minori inferiori hanno 10 anni, in Valle d'Aosta".
Sulla scorta di questo, noi riteniamo che assolutamente anche le scommesse sportive debbano essere tenute ben alla larga dai nostri ragazzi, dai SERD, dalle strutture ospedaliere e da tutte le altre strutture protette che sono state individuate ai sensi di questa legge.
Anch'io, quindi - qualora finalmente riuscissimo a tenere i nostri ragazzi lontani dalle videolottery e dalle scommesse, come pure tutti i cittadini valdostani con problemi di gioco, che hanno causato danni a un sacco di famiglie, in questi anni in cui si godeva di questa felice proroga dell'entrata in vigore - vorrei che il Presidente Bianchi s'impegnasse a valutare attentamente, magari con dei dati alla mano un pochino più oggettivi, il fatto di dover applicare formulazioni più restrittive e non la riapertura alle scommesse.
Presidente - La parola al collega Daudry.
Daudry (AV) - Solo per precisare, mi ero ripromesso e mantengo la promessa a me stesso di non cadere nelle provocazioni. Sapevo benissimo, quando ho presentato quest'emendamento, che sollevavo una questione importante.
Io non ho mai giocato in vita mia, non voglio sicuramente giocare in quest'aula e non ho mai giocato in Commissione. La mia posizione sulla ludopatia è chiarissima. Forse ho sbagliato qualcosa, ma nel mio intervento sono stato molto chiaro. Io chiedo l'impegno formale - che apprezzo in parte lei accolga - al Presidente della Quinta di riconsiderare le questioni legate al gioco d'azzardo nel momento in cui si sviluppino nuovi scenari, non quando, come ho detto prima, i buoi sono già scappati, ma con un approccio che deve essere più laico, più onesto. Nel senso che se noi trasportiamo il gioco lecito, consapevole, in altre direzioni, non è che lo eliminiamo. So che è più difficile. Io stesso, se mi interrogo su queste problematiche, anche studiando e cercando di approfondirle, so che è difficile envisager le soluzioni, dobbiamo tenere altissima la guardia per quanto riguarda il contrasto alla ludopatia, però dobbiamo anche avere una visione più aperta e consona alla realtà. Ci sono casi molto gravi, ci sono devianze che vanno rintuzzate, però non si può fare di tutte le erbe un fascio.
Termino dicendole che, pur non essendo un membro della Quinta, anch'io ho partecipato ai lavori. Mi ricordo benissimo le audizioni, quella dell'associazione "Mi ripiglio" mi ha colpito molto e l'ho portata con me per tanto tempo.
Però su queste materie non possiamo solo avere un approccio unidirezionale, dobbiamo avere un approccio più consono alla realtà. Senza perdere di vista l'obiettivo, evidentemente.
Presidente - La parola al collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Voglio unirmi anch'io a quanto già detto dal collega Vesan, per esprimere la più grande gioia nel vedere ritirato un emendamento che avrebbe distrutto un lavoro fatto in Commissione, che io ritengo molto positivo.
Lo avrebbe distrutto, collega Daudry, se fosse passato, perché noi ci siamo posti, come obiettivo finale, quello di tutelare le persone che rischiano o che sono già ludopatiche. Allora, se il nostro fine è di tutelare questa tipologia di persone, la domanda che dobbiamo porci è: quali sono i giochi che rischiano di trasportare queste persone verso quel tipo di malattia? La risposta ci è arrivata sia da quello che ci hanno fornito gli esperti, che abbiamo audito in Commissione, sia dagli esempi che ci arrivano dalle leggi regionali di tutta Italia.
La stragrande maggioranza delle Regioni che, come sa, si sono dotate di una legge di contrasto alla ludopatia, hanno ricompreso nei divieti anche le scommesse. Tant'è vero che in ogni articolo che va a indicare e a chiarire le tipologie delle attività commerciali e le tipologie di gioco che rientrano all'interno del cosiddetto "distanziometro", sono le sale gioco e le sale scommesse.
Questo perché? Io ero convinto che fosse chiaro: quando in Commissione abbiamo parlato del rischio dell'insorgere della ludopatia, è stato detto molto chiaramente, da tutti quelli che sono intervenuti, che l'esposizione ai livelli prolungati di gioco compulsivo... e lei, collega Daudry, visto che ci ha presentato quest'emendamento, dovrebbe sapere qual è il gioco compulsivo e, se lo sa, questo emendamento non avrebbe dovuto presentarlo. Sa perché? Perché esiste la categoria delle scommesse virtuali, per esempio, fra le altre, o la categoria delle scommesse ippiche. Lei ritiene che le scommesse ippiche non si susseguano? Che non ci possa essere un gioco compulsivo sulle scommesse ippiche? C'è.
Lei conosce il sistema delle scommesse virtuali, dove ci sono delle partite che sono generate da un computer, che non si svolgono realmente, quindi io non scommetto, come per esempio nel Totogol, una settimana per l'altra e magari attendo il risultato, ma sono partite che si susseguono una dopo l'altra e che ingenerano, proprio con la scommessa compulsiva, l'insorgere di quella patologia?
Ecco perché, quando ho visto questo suo emendamento, e, soprattutto quando ho visto, incredibilmente, quasi in contemporanea, arrivare la sua intervista trionfante su alcuni organi d'informazione, che peraltro riportavano quello che alcuni rappresentanti che abbiamo audito ci avevano chiesto, pari pari, e questi articoli esultanti esaltavano la sua figura dicendo "Finalmente qualcuno che ha capito. Dobbiamo continuare a far giocare questa gente qua, mica possiamo mettere le distanze".
Il punto vero è questo: qui nessuno ha vietato il gioco d'azzardo, nessuno, ma per un semplice motivo: perché non ne abbiamo la potestà legislativa. Qui si sono volute porre delle distanze e si sono voluti far rispettare degli orari. Ma si sono volute porre delle distanze perché? Perché, per tutelare le fasce deboli della popolazione, è stato individuato, quale possibile rimedio, fare in modo che i giovani, gli anziani, le persone che attraversano delle difficoltà non siano indotti in tentazione e, quindi, queste sale, dove il gioco è lecito - dico anche purtroppo, ma è lecito - devono essere poste a mezzo chilometro di distanza. Chi vuole giocare può farlo, nei luoghi in cui le distanze vengono rispettate. Ripeto: purtroppo, perché, se fosse per me, questa tipologia di gioco sinceramente... però non abbiamo la potestà legislativa per farlo.
Quello che però vedo è che, se lei, collega Daudry, avesse veramente questa convenzione di far applicare questa visione, lei questo emendamento l'avrebbe portato al voto. Invece arriva qui, presenta un emendamento, poi lo ritira, però chiede un impegno e dice: "Quando poi, eventualmente, scompariranno le categorie di gioco che sono comprese nella legge, il Totocalcio, il Totogol e il 9, ne riparleremo". Questa, collega Daudry - mi spiace doverglielo dire e concordo con il collega Vesan - non è altro che una strizzatina d'occhi nei confronti di un certo tipo di elettorato, e mi dispiace, mi dispiace davvero, perché altri suoi colleghi, invece, hanno lavorato in maniera netta, non strizzando l'occhio a quel potenziale elettore, a quella potenziale lobby. Hanno lavorato per tutelare i cittadini; colleghi della sua maggioranza che hanno anche firmato questa legge. Mi dispiace molto che lei abbia fatto una cosa del genere.
Però, guardi, queste azioni non pagano, glielo posso garantire, perché io ero in Consiglio comunale ad Aosta, assieme alla collega Spelgatti, quando scrivemmo un primo regolamento che tutelava i cittadini dal pericolo della ludopatia, ed ero lì quando un'associazione venne, fece una riunione pubblica e disse: "Quelli che ci vietano il gioco d'azzardo noi non li facciamo votare più". Ero presente, quando lo dissero. "Quelli che ci chiudono le sale scommesse e le sale giochi non li facciamo votare più". Io c'ero.
Quelli che sono corsi dietro queste sirene non hanno avuto grande successo, glielo posso garantire. Probabilmente lei ha fatto questa mossa disperata, però, per quel che mi concerne, non accetterò modifiche in questo senso, non le accetterò perché è stato stabilito da diverse sentenze, oltre che da leggi regionali, che chiaramente non sono fatte intuitu personae...
Riunisco la Commissione, mi siedo lì e dico "Cosa possiamo fare oggi? Vietiamo le sale gioco e le sale scommesse"? C'è uno studio, dietro alle leggi, ci sono degli esperti che hanno lavorato, e ci sono delle sentenze, come per esempio quella del Tar Puglia, che parifica, anche se nella legge regionale non era scritto, le sale gioco alle sale scommesse. Non lo fanno a caso. Lo fanno a tutela della salute pubblica.
Partiamo da questo, partiamo innanzitutto dal far rispettare la legge esistente, perché, ripeto, questo è il vero problema oggi: la legge deve essere fatta rispettare, perché a oggi ci sono delle attività che sono ancora aperte, alla luce del sole. La legge prima deve essere rispettata. Vogliamo fare un monitoraggio sugli effetti positivi e negativi? Facciamolo, ma che poi le sale scommesse possano riaprire, per noi è escluso.
Presidente - La parola alla collega Russo.
Russo (M5S) - Il lavoro della Commissione è stato proficuo, mi è piaciuto, è stato effettivamente coinvolgente e tutti i commissari hanno lavorato, dall'inizio, nella stessa direzione. Abbiamo ripreso in mano la disciplina regionale in materia di contrasto alla ludopatia e ne abbiamo chiarito ulteriormente l'ambito di applicazione, con definizioni ancora più specifiche. Questo per non penalizzare ulteriormente gli esercizi commerciali e per andare incontro alle autorità di pubblica sicurezza; aspetti che comunque erano già presenti nella prima modifica di legge.
La legge, come ha detto il collega Manfrin, è oggi vigente ma non è ancora rispettata, ci sono varie sale scommesse, anche in centro, che oggi sono ancora aperte. Io sono molto soddisfatta che il collega Daudry abbia ritirato l'emendamento e sono decisamente d'accordo sul fatto che la Quinta commissione abbia anche il compito di monitorare i risultati di questa legge, però vorrei riportare l'attenzione di questo Consiglio - e anche della Quinta commissione - sul fatto che noi in quest'anno abbiamo davvero dedicato tantissimo spazio, tantissimo tempo, a questa patologia.
In Quinta commissione è necessario ed è urgente che noi affrontiamo tantissime altre priorità della sanità, delle politiche sociali e dell'istruzione. Parlo della sanità perché mi sembra che ce ne siano alcune proprio importantissime: una è già calendarizzata ed è quella dei ticket, poi abbiamo il problema della mobilità interregionale, abbiamo il problema grosso dell'organizzazione dell'USL nelle figure apicali e dell'organizzazione dell'Assessorato alla Sanità, il nuovo ospedale, la questione dei LEA, se siano effettivamente sostenibili economicamente, e la questione del ricorso al privato, che è li ed è una cosa che sinceramente ogni tanto io temo.
Abbiamo tantissimi temi e credo che alla ludopatia abbiamo già dedicato abbastanza tempo. Vorrei che la Quinta commissione andasse avanti.
Dalle ore 16:39 assume la presidenza il vicepresidente Distort.
Distort (Presidente) - Ha chiesto la parola la collega Morelli.
Morelli (AV) - Brevemente, perché i colleghi di maggioranza hanno già espresso molto bene il pensiero scaturito dalla discussione in Quinta commissione, però io credo che ci voglia del rispetto, comunque, per le opinioni dei Consiglieri, in quest'aula, e francamente, che si lapidi a tutti i costi chi non la pensa come noi, e si beatifichi chi invece la pensa come noi, mi sembra un gioco che lascia un po' il tempo che trova.
Il collega Daudry si è fatto lo scrupolo di esporre una posizione che è palesemente scomoda, perché è contraria alla sintesi della Quinta commissione, contraria al pensiero generale del Consiglio, ma lui si è sentito, comunque, di volerla esprimere. Credo che questo faccia parte del ruolo dei Consiglieri regionali.
Il fatto che lui chieda di tornare in Commissione su questo tema è previsto dalla legge, semplicemente. C'è una clausola valutativa, che prevede che ogni anno la Quinta commissione si occupi di ludopatia, che esamini i dati e che quindi faccia il punto e verifichi se la legge che è stata adottata sia adeguata, utile, oppure no.
Io credo che non ci sia molto da aggiungere. Ognuno di noi poi, su un tema come questo, ha la sua opinione. Sono questioni molto delicate. Io ho una visione molto restrittiva e ricordo che, quando abbiamo discusso la legge, nel 2015, la posizione predominante non era quella restrittiva, era piuttosto quella preventiva. Probabilmente non c'era ancora pienamente coscienza della gravità del problema.
Adesso il pensiero si è evoluto in questo senso e credo che il Consiglio regionale, giustamente, prenda un certo tipo di decisioni.
Pertanto, io credo che voteremo tutti convintamente questa modifica della legge, che va a meglio precisare quanto evidentemente per l'autorità che è preposta ai controlli non era così chiaro.
Presidente - Ha chiesto la parola, per il secondo intervento, il collega Peinetti.
Peinetti (UV) - Io vorrei solo fare un brevissimo intervento per definire il mio stupore su questa cosa.
Io non voglio difendere il Consigliere Daudry, che sa difendersi benissimo da solo, però credo che quello che è successo qui in aula sia quello che la gente si aspetterebbe di vedere da un Consiglio regionale: cioè che ognuno esprima - attraverso delle posizioni a volte anche personali o a volte scomode - un pensiero che non deve essere per forza il pensiero unico. Con il Consigliere Daudry io ho parlato anche al di fuori della Commissione, ci siamo confrontati, rimanendo ognuno sulle proprie posizioni, però io ho capito perfettamente qual era lo spirito del suo emendamento. Credo che sia stato un fatto positivo che ci ha costretti, forse, a parlare di più di un problema che magari avremmo liquidato in dieci minuti, mentre è un problema molto serio, importante, che sta emergendo in maniera significativa.
Mi associo a quello che ha detto la collega Morelli: credo che sia, non dico ingiusto, ma forse proprio sbagliato criticare la posizione di un altro. Uno può avere la sua posizione, che può essere giusta o sbagliata, su un tema che, peraltro, è vero che è anche politico, ma non è solo politico. È un problema estremamente di sensibilità personale, è un problema che va al di là, o al di sopra o a fianco della politica, e può, anche, all'interno degli stessi gruppi di appartenenza, riscontrare sensibilità diverse.
Credo che sia successo un fatto positivo, che anche un appartenente a un gruppo possa fare un emendamento contro lo stesso gruppo di cui fa parte. Penso sia una cosa normale, una cosa che dovrebbe succedere forse più frequentemente e magari è quello che la gente si aspetta di più da questo Consiglio regionale.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (GM) - Intervengo con piacere e mi complimento con il collega Daudry, perché chi l'ha fatto prima di lei è stato crocefisso. Questa è una prova di maturità della maggioranza e, soprattutto, una sua grande prova di coraggio. Convengo con quanto detto dai colleghi: la gente si aspetta che ognuno di noi si alzi e dica il proprio pensiero. È per questo che siamo stati votati. Lei, che oggi appare come un eroe - e ritengo che lo sia - non ha fatto nient'altro che il suo dovere. Complimenti.
Presidente - Ha chiesto la parola, per il secondo intervento, il collega Vesan.
Vesan (M5S) - Sono rimasto un po' perplesso nei confronti delle ultime dichiarazioni, per cui sembra quasi che stiamo esprimendo nostre opinioni personali. Qualcuno ha detto che non siamo qui per criticare le posizioni degli altri: invece sì, dottor Peinetti, siamo qui per quello, ma, soprattutto, siamo qui per tutelare la sanità dei Valdostani, e mi spiace doverglielo dire.
Non sono le posizioni di tipo personale, quelle che stiamo difendendo qui, anzi, purtroppo probabilmente sì, forse il collega Daudry, abilmente difeso dall'avvocato della maggioranza, ha fatto invece proprio questo, cioè ha cercato di portare in quest'aula posizioni di tipo personale. Noi invece vorremmo tutelare la salute di tutti i Valdostani, non solo quelli di una forza politica o di un'altra.
Sono stato invitato dal collega Daudry a non vedere tutto in modo troppo ideologico, a fare un bagno di realtà, ad affrontare i problemi guardandoli da tutti i punti di vista, quindi dedicherò i 13 minuti che mi avanzano per far fare a lui e al resto dell'aula - e mi scuso fin da subito - un piccolo bagno di realtà.
Quello che ho davanti è un blog, che si chiama Games Village, su cui intervengono ragazzini di 16 anni e discutono fondamentalmente di videogiochi. Uno di questi, un bel giorno, si sveglia e dice: "Teoricamente, per scommettere bisognerebbe aver superato la maggiore età, la mia domanda è: ma si riesce a scommettere anche se minorenni, oppure ci sono dei controlli?". Sono interessanti le risposte dei loro coetanei. Su questo blog ci sono ragazzini un po' da tutta Italia: Bari, Roma, Milano, dal Veneto. Ne leggo solo qualcuna perché, secondo me, invece, è abbastanza giusto confrontarsi con chi gioca, perché sono veramente contento per lei, collega Daudry, che non abbia mai giocato d'azzardo.
Prima risposta: "Noi giocavamo ogni venerdì e sabato pomeriggio senza che ci dicessero nulla, con un cartelle enorme campeggiante su ogni muro che recava la scritta Vietato ai minori". "Ho 16 anni e ieri ho fatto una giocata per la mia prima volta, mentre un mio amico, 16 anni anche lui, è stato rimbalzato". "Dipende tutto dall'aspetto. Se sembra che tu dimostri diciott'anni, ti lasciano fare, altrimenti no". "La cosa che mi ha colpito di più è che ieri al mio amico il commesso ha risposto: non hai diciott'anni, ma se vuoi fare una giocata fattela fare da qualche signore qua dentro". "Ve lo fanno fare lo stesso". "Hai voglia, da me può scommettere chiunque. Al massimo ti chiedono: "Ma hai diciott'anni?", E tutti rispondono sì". "Ci sono controlli, appena ti sgamano ti invitano ad allontanarti dal centro scommesse, anche se però questa passione mi è iniziata proprio in tenera età. Se proprio vuoi un consiglio, fai come facevo io all'epoca: fatti amico qualcuno che c'è lì, possibilmente maggiorenne, e fatti giocare le schedine da lui, tranquillamente dicendo che è tuo padre. Io e i miei amici all'epoca facevamo così e il più delle volte vedevi scene del tipo: Cassiere: "Signore, ma lei quanti figli ha?", scommettitore incallito, amico adulto: "Tanti, più e più per ogni schedina". "Tu rispondi che hai diciott'anni e passa avanti, tanto è come il divieto di vendere le sigarette ai minori di 16 o 14 anni, non se ne fregano". "I miei amici scommettono ogni settimana, anche ieri, e abbiamo tutti 16 anni o 17, qualcuno che li ha già compiuti, quindi si può scommettere anche se minorenni. Anche perché, se non ti fanno scommettere, chiedi a qualcuno che è lì di scommettere per te, e poi mandi tuo padre a ritirare la vincita. Parlo per esperienza personale". "Io quando ci vado le gioco senza problemi. Se qualche volta capita che ti dicono "solo per maggiorenni", chiedo che me la giochi un maggiorenne". "Un mio amico scommetteva quando aveva 16 anni". "Sì, possono scommettere anche i minorenni, alla fine". "Ogni tanto controllano, ma io a 17 anni giocavo tranquillamente, non mi hanno mai chiesto la carta d'identità o robe simili". "È da un po' di tempo che me la faccio giocare da un adulto qualunque, però a volte mi fanno giocare lo stesso da solo".
Ancora una, non infierirò ulteriormente, perché è carina: "Ho notato che rompono il bip solo quando devono pagare, 'sti maledetti. Di schedine te ne fanno giocare quante ne vuoi".
Questo è il gioco delle scommesse sportive sui minorenni in Italia. Su questo vorrei che facessimo un serio pensiero tutti quanti, perché, come ha detto Peinetti, non è una posizione ideologica e non è la posizione di un movimento, è la tutela dei nostri concittadini.
Dalle ore 16:47 riassume la presidenza la presidente Rini.
Rini (Presidente) - Ci sono altri interventi? Se non ci sono altre richieste, passiamo alla votazione. Era ancora aperta la discussione. Chiudiamo la discussione. Per la replica, l'Assessore Baccega.
Baccega (UV) - Ritorniamo un attimo alle concretezze, evitando di attribuire all'uno o all'altro affermazioni che sono comunque legittime e che vanno nella direzione di dare un contributo sempre fattivo al percorso.
Si conclude oggi un'altra tappa importante di questo lungo percorso che ha visto questa legge ritornare in Consiglio più volte. È un percorso che è nato nel 2015, da documenti e atti che noi abbiamo avuto modo di valutare attentamente e di approfondire: relazioni sociali che parlavano di famiglie devastate, e di persone sul lastrico perché avevano questo vizio convulso di giocare alle macchinette slot-machine, perché all'epoca erano le slot-machine quelle profondamente sotto accusa.
Ovviamente il lavoro fatto dalla Commissione, il lavoro fatto in questi anni, ha determinato che anche altri passaggi vadano nella direzione di migliorare e di adottare misure di contenimento, perché oggi noi stiamo facendo un buon lavoro per i Valdostani: ottimizzare e contenere un fenomeno che sta crescendo.
Oggi siamo nuovamente in aula perché, di fatto, avevamo già votato una legge che, a seguito di una circolare, doveva essere chiarita. Benvenuta fu, quindi, quella riunione del 20 maggio in Assessorato, quando incontrammo tutte le parti, ma in cui soprattutto si diede la parola al Vicequestore che, proprio in quel momento, indicò che "in sede di controllo, gli uffici della Questura si atterranno ai suddetti divieti, non essendo consentita all'organo di polizia alcuna discrezionalità interpretativa". Questo era davvero un passaggio importante, da chiarire.
Con questi approfondimenti della Commissione, che io ringrazio per il lavoro svolto e del fatto che si è appropriata del tema in modo significativo, ci si è confrontati con tutte le parti in causa. Io credo che adesso si debba semplicemente votare e guardare al futuro, un futuro che ci vedrà sicuramente ancora impegnati, perché il dibattito a livello nazionale è ancora aperto, ci sono ancora alcuni passaggi e alcune suggestioni che, secondo me, dovranno essere valutati e potranno andare nella direzione che abbiamo adottato noi, ma potranno addirittura farci ulteriormente intervenire su questa legge.
Noi avevamo già predisposto una campagna di comunicazione, perché era uno degli elementi venuti fuori anche in Commissione; l'abbiamo stoppata a giugno, a settembre partirà effettivamente una campagna che va proprio nella direzione di dare suggestioni importanti e di dire soprattutto che giocare fa male, fa male alla salute, fa male al portafoglio, fa male alla famiglia.
Credo comunque che la Giunta accolga sicuramente con favore questo risultato della giornata odierna. Ci sarà un appuntamento che ci dovrà vedere impegnati ulteriormente, per la lotta alle dipendenze, ed è quello sull'alcolismo. I dati anche in quel caso sono allarmanti e su questo stiamo lavorando; stiamo lavorando come Assessorato e vi assicuro che dovremo individuare dei percorsi importanti, per dare, anche in quel caso, una risposta in questo senso. Grazie a tutti per l'attenzione.
Presidente - Grazie, Assessore. Possiamo passare all'esame dell'articolo. Alla fine ovviamente potrete fare delle dichiarazioni. Articolo 1: ci sono dichiarazioni di voto? Collega Pulz, se è su tutto può fare la dichiarazione di voto alla fine. Apriamo la votazione. Possiamo chiudere la votazione.
Presenti, votanti e favorevoli: 34
Il Consiglio approva all'unanimità.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo 2 e per l'articolo 3? Prima di porre in votazione la legge nel suo complesso, chiedo se ci sono dichiarazioni di voto. La parola alla collega Pulz.
Pulz (ADU VDA) - Intervengo ora visto che non ho dato nessun apporto al dibattito generale. Vorrei soltanto dire che il nostro auspicio è che lo Stato e la Regione perseguano una politica di riduzione del danno, cosa che è assolutamente diversa dall'inutile proibizionismo.
La ludopatia è un enorme danno, per le persone e per le famiglie. Questo è il punto che mi sembra abbiamo ben presente tutti.
Crediamo quindi che si debba ricondurre l'azzardo in poche sedi lecite, regolamentare questo fenomeno, come in effetti stiamo facendo, e soprattutto, come diceva anche l'Assessore, attivare campagne d'informazione a tutti i livelli, perché senza una formazione adeguata è impossibile - come diceva in Quinta commissione la referente di Libera Valle d'Aosta - far passare davvero i contenuti innovativi della legge.
Secondo questa logica, riteniamo anche noi che i tabaccai e i baristi è meglio che facciano il loro mestiere e non gli allibratori, quindi siamo felici che sia stato ritirato questo emendamento, per buon senso. In effetti la relazione che lo accompagnava riportava dei punti di vista che però mi sembrano poco sostenibili, cioè che i giochi sportivi, basati su scommesse, non comportino dei rischi legati alla ludopatia. Questo sosteneva il legislatore, non so veramente su quali basi, perché, semmai, è proprio il contrario.
Teniamo quindi sotto controllo il più possibile il gioco d'azzardo nei luoghi deputati, che non sono certo i bar e i tabacchi; avere pochi spazi dedicati consente anche di facilitare il lavoro di controllo da parte delle forze dell'ordine, nello specifico. Il nostro voto, alla legge in generale, è sicuramente molto favorevole.
Presidente - Per dichiarazione di voto, la parola al collega Ferrero.
Ferrero (MOUV') - Ovviamente non si può non essere favorevoli a questa legge, che va in una direzione che è auspicabile. Forse una considerazione, che qualcuno penserà magari vada a confondere le acque, ma che io ritengo sia di coerenza: forse il paziente più ludopatico che ci sia stato in quest'ultimo decennio è la Regione autonoma Valle d'Aosta, che ha buttato centinaia di milioni di euro in una casa da gioco, perché dobbiamo ricordarci che i più grandi biscazzieri della Valle d'Aosta, purtroppo, siamo noi.
Quelli che hanno giocato di più sulla pelle dei Valdostani sono quasi tutti i governi che si sono avvicendati in questi anni. Felicitandosi per l'approvazione di questa legge, si nota, però, una punta d'ipocrisia, generale sull'ultimo decennio, da parte delle amministrazioni che si sono succedute.
Dalle ore 17:01 assume la presidenza il vicepresidente Farcoz.
Farcoz (Président) - La parole au collègue Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Solo qualche piccola considerazione finale. È stato detto che è bello che ognuno presenti qui la propria idea ed esprima le proprie convinzioni personali. Sono perfettamente d'accordo con lei, collega Peinetti, effettivamente se qui ognuno non seguisse gli ordini di partito, di maggioranza o di pseudo-maggioranza, sarebbe straordinario. Parlo per tutti, ovviamente.
Quello che però io mi permetto di contestare è questo: credo che lei non mi possa smentire - ma nessuno, di coloro che hanno partecipato alla Commissione - sul fatto che i lavori della Commissione si sono orientati nel dire "no" a tutta una serie di determinate categorie di gioco e, sulla base di questo spirito, è stata formulata questa proposta di legge, che va a emendare una legge già esistente. Questa legge porta anche il mio nome, perché l'ho sottoscritta. Lei immagini una legge che a un certo punto afferma il contrario di quello che lei pensa: di certo non le farebbe piacere. Così a me avrebbe fatto assoluto dispiacere che il mio nome venisse associato a una legge che in realtà riapre i giochi per alcune categorie, ciò che non impone le distanze per alcune categorie.
Ribadendo quindi l'assoluto piacere per il ritiro dell'emendamento e ribadendo che la Lega voterà convintamente questa legge, faccio semplicemente notare - ma è sicuramente un caso - la malaugurata assenza dell'assessore Bertschy nel voto di quest'aula, proprio colui che si era più speso in questi due giorni nel cercare di convincere gli esitanti a votare questo emendamento. È un dispiacere che proprio in questo momento sia assente dall'aula. Mi auguro che possa ritornare in quest'aula e votare il testo finale, così avremo l'unanimità e 35 Consiglieri che avranno dato il via libera a questa legge.
Président - La parole à l'assesseur Certan.
Certan (AV) - Io credo che oggi sia un passaggio importante per il Consiglio regionale. Non vado ad aggiungere chiaramente altro oltre a quello che già ha detto l'assessore Baccega, per quanto riguarda la posizione del governo regionale, vorrei solo riferire in merito all'esperienza maturata e su quale sarà il lavoro, come ha già anticipato lui, riguardo alla prevenzione e al lavoro di protezione dei giovani.
I dati che lui ha fornito - e che sono in possesso dell'Assessorato alla Sanità - riguardo a questo tema sono preoccupanti e lo sono, come ha detto lui, anche riguardo ad altri "vizi", ma sappiamo che sono malattie e che vanno assolutamente considerate come tali. Come educatori e come amministratori abbiamo il dovere d'intervenire.
Credo che negli incontri che ho avuto in questi mesi con i ragazzi dei consigli d'istituto, soprattutto delle scuole superiori, sia emerso un grido d'allarme, quasi un grido d'aiuto, da parte loro, nel dire: "Forse sì, ogni tanto non abbiamo più il tempo di fare altro, perché ci dedichiamo anche a cose che poi ci lasciano senza rapporti umani". Io credo che la ludopatia porti davvero all'isolamento e che mini i rapporti sociali e umani. Sicuramente è il nostro ruolo e oggi il Consiglio regionale prende questa posizione.
Però ho anche dei dubbi sulle poche sedi lecite, collega Pulz, io sarei molto più restrittiva. È vero che non è possibile, per la normativa nazionale. Credo che il lavoro fatto dalla Commissione sia stato davvero puntuale e anche molto profondo, però sulle poche sedi lecite io ho qualche dubbio, perché penso che lì poche persone facciano business, sulla pelle comunque di altri. Credo che anche su questo dovremmo aprire una discussione.
Non sarei però così negativa o pessimista, come lo sono stati altri colleghi. Credo nell'importanza di un buon lavoro di prevenzione e di cultura, perché siamo di nuovo a un passaggio culturale epocale e di educazione, e sappiamo che sono ancora le famiglie e gli adulti che spesso danno l'esempio ai ragazzi e spesso è la solitudine che li porta lì.
Credo che su questo oggi facciamo un primo passo, o comunque completiamo, sistemiamo meglio, perfezioniamo, forse questo è il termine, questa legge, che era stata presentata qualche mese fa, ma il perfezionamento non deve assolutamente farci abbassare l'attenzione e la guardia; io credo che adesso inizi il lavoro più duro, bisogna assolutamente non abbassare l'attenzione sui dati sui giovani, al di là di quello che si è letto sul web, che va tutto bene, sicuramente fa sangue e fa cronaca.
La legge l'abbiamo perfezionata e c'è, ma adesso bisognerà lavorare e cambiare culturalmente le abitudini di tante famiglie.
Président - La parole à la Présidente Rini.
Rini (PNC-AC-FV) - Molto brevemente, perché credo che il tema sia già stato sviscerato e i concetti siano stati riportati in maniera molto puntuale da chi mi ha preceduto, ma per portare in aula anche la posizione del gruppo di PNV Area Civica e Front Valdôtain. Noi votiamo in maniera davvero convinta questa previsione normativa e ringrazio il Presidente della Commissione Luca Bianchi e, ringraziando lui, ringrazio tutti i commissari, perché credo che davvero abbiate fatto un ottimo lavoro di approfondimento e si sia data una risposta concreta al nostro territorio.
Ribadendo la nostra posizione, vorrei concludere facendo un richiamo a quanto ha detto l'assessore Baccega: ha fatto un passaggio per me molto importante, ha fatto riferimento ad altre criticità c presenti sul nostro territorio e ha richiamato esplicitamente il problema dell'abuso di alcol. Io la ringrazio, Assessore, per aver avuto questa sensibilità. Stiamo parlando di altro, ma siamo sicuramente in emergenza, su questa tematica. Lo dico da amministratrice, ma lo dico anche da mamma perché, guardando i dati, davvero sono allarmanti, soprattutto per le età dei ragazzi.
Io credo che quella sarà un'altra sfida, che sono certa questo Consiglio, nelle sedi opportune, che sono ovviamente le Commissioni, saprà cogliere.
Président - D'autres déclarations de vote? La parole au collègue Bertin. J'invite les collègues à se réserver.
Bertin (RC-AC) - Soltanto una rapidissima dichiarazione di voto. Ovviamente il voto non può che essere favorevole per questa proposta legislativa che va a concludere un iter iniziato, come dicevamo, nel 2015. Nel tempo le cose sono cambiate e vi è anche maggiore consapevolezza - lo evidenziavano i colleghi in precedenza - rispetto a quattro anni fa, rispetto alla problematicità della ludopatia.
Pertanto è molto significativo che oggi, a conclusione di questo percorso di anni, venga approvato all'unanimità questo provvedimento, che certamente è un atto positivo, che va nella direzione giusta.
Président - Il n'y a pas d'autres interventions, donc j'ouvre la votation sur le texte. Votation ouverte. Votation fermée.
Présents: 34
Votants: 34
Pour: 33
Abstentions: 1 (Restano)
Le Conseil approuve.