Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 192 del 18 ottobre 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 192/XV - Approvazione di mozione: "Impegno per ottenere la revisione delle concessioni autostradali stipulate con le società RAV e SAV".

Fosson (Presidente) - Punto n. 29 dell'ordine del giorno. La parola al Consigliere Bertschy per l'illustrazione.

Bertschy (UVP) - Non ruberò molto tempo, anche perché penso sia un tema che tutti i gruppi hanno avuto modo di approfondire e conoscono. Credo che tutti i gruppi, nonché noi eletti, sappiamo bene quanto questa situazione incide sul costo dei nostri trasporti, sulla qualità della vita dei valdostani e, in generale, sulla nostra economia e sul nostro sviluppo.

L'intenzione che ci ha motivato a presentare pubblicamente una nostra idea, un nostro studio, che sarà speriamo uno dei tanti che favorirà un dibattito e un confronto su questo argomento, è quella che ci porta a dire che, a distanza di numerosi dibattiti che abbiamo già fatto, sono successe purtroppo cose tragiche, come quella di qualche tempo fa a Genova, che hanno messo in condizioni il Governo, le società concessionarie e tutti coloro che svolgono attività politica di affrontare il tema delle concessioni e tutto quello che poi ne ricade sui territori. Noi riteniamo che il problema dei costi dei pedaggi e l'influenza che questi hanno oggi sulla nostra comunità non siano un tema dell'UVP e non siano patrimonio di un movimento piuttosto che di un altro, ma sia un argomento da affrontare con una forza corale, con un'azione se possibile collegiale, trasversale; non abbiamo la soluzione in tasca, ne abbiamo proposta una. Sicuramente l'obiettivo comune è quello di ridurre questi pedaggi e mettere in condizioni i valdostani in primo luogo, ma coloro che frequentano la nostra regione di poter utilizzare una delle due vie di percorrenza sull'asse centrale della nostra regione: una è la statale, l'altra è quest'autostrada. Per alcuni tratti abbiamo la strada che fiancheggia l'autostrada, però le due vie importanti sono la statale e l'autostrada e quest'ultima oggi vede vincolato il suo utilizzo dai costi che presenta percorrerla anche per pochi chilometri.

Siamo quindi a presentare questa idea, l'abbiamo presentata e data a tutti i gruppi, presentata a Confindustria, alla Camera di commercio, all'Associazione albergatori. Ripeto: non è che una formula che dà importanza ad uno studio che abbiamo realizzato, credo che non sia tanto della formula che ci siamo innamorati, ma quello che è interessante è capire se in Valle d'Aosta possiamo introdurre l'abbonamento, la vignette, il passepartout, come lo vogliamo chiamare, però un qualche cosa che ci permetta di utilizzare la nostra autostrada nei momenti di bisogno e per ridurre il traffico che oggi c'è sulla statale a un prezzo che non deve essere conveniente, deve essere un prezzo uguale a quello che c'è per tante altre tratte autostradali in Italia. L'idea di portare questa mozione e di creare un dibattito nell'aula è quella di cercare un consenso attraverso l'obiettivo da raggiungere piuttosto che lo strumento che mettiamo a disposizione e la nostra idea è quella che si possa raggiungere quest'obiettivo attraverso un abbonamento. In ogni caso siamo aperti al dibattito sul tema, ma soprattutto aperti ad aprire un'azione che esca dalla sterilità che c'è stata in passato dibattendo in quest'aula di questo tema, ne abbiamo parlato più volte. Solo noi abbiamo nello scorso Consiglio prodotto circa una ventina di iniziative, le cose non sono cambiate in maniera così importante. È vero che è stato ridotto il modello Telepass riducendo i passaggi da otto a quattro, con sconto del 50 percento, però si tratta sempre di abbonamenti a tratta fissa comunque su pedaggi ancora costosi. Qualcosa è stato fatto, ma si può fare molto di più e noi speriamo di poterlo fare con l'appoggio degli altri gruppi politici e di tutti coloro che vorranno unirsi a una battaglia, se così possiamo chiamarla, giusta nell'interesse dei valdostani e della Valle d'Aosta, come più volte un po' tutti ricordiamo in quest'aula.

Non sto a spiegare lo studio, i dati li avete visti, li avete letti, ci sono altri dati da aggiungere, vi chiediamo l'interesse per questo tema e anche l'interesse per sostenere insieme un percorso che ci veda convintamente uniti a dare una dimostrazione che su alcuni temi trasversali si può fare qualche cosa insieme per migliorare la vita dei valdostani e per raggiungere obiettivi importanti per la Valle d'Aosta.

Presidente - Apro la discussione generale. La parola al Consigliere Vesan.

Vesan (M5S) - Volevo ringraziare i colleghi di UVP per aver presentato questa mozione, è sicuramente un tema importante all'ordine del giorno, ho avuto l'occasione di approfondire, pur non avendo partecipato al loro convegno, gli atti dello stesso e le proposte presentate con l'occasione dalla vostra forza politica, che si sono poi tradotte in questa mozione in modo un po' semplificato rispetto a tutto quello che è stato l'argomentare del dibattito.

La nostra posizione rispetto alle concessioni autostradali, sia a livello nazionale che a livello locale, è sempre di estrema perplessità fin da prima del caso di Genova e adesso a maggior ragione. L'atteggiamento da parte dei gestori a maggioranza privata delle nostre due concessioni ci ha sempre sollecitato numerose perplessità: noi ci troviamo in una situazione di costo autostradale fuori da ogni possibile valutazione. In passato ci siamo preoccupati di avere sconti del 30-40-50 percento, ma che non sono assolutamente risolutivi di una situazione in cui il costo chilometrico è, per quello che riguarda il tratto SAV, tre volte tanto il costo medio nazionale e, per quello che riguarda il tratto della RAV, qualcosa di più: arriviamo a quasi a quattro volte tanto. Quattro volte tanto è un ordine di grandezza su cui uno sconto calcolato in punti percentuali non ha nessun significato. Perché costano così care le autostrade ci sono probabilmente molteplici valutazioni da fare, tra cui però non considererei in alcuna maniera quella climatica, perché il costo dell'Autobrennero da Trento al confine di Stato è più o meno equivalente al costo medio autostradale nazionale: siamo intorno agli 0,80 euro per dieci chilometri, quando noi arriviamo abbondantemente a superare i 2,50 euro o i 3 euro.

Non è un problema per noi appoggiare questo tipo di mozione, perché la soluzione prospettata, cioè la realizzazione di un abbonamento che consenta uno sconto a fronte di uno studio che garantisce una maggiore frequentazione dell'autostrada può essere almeno parzialmente una soluzione al problema. Le condizioni che vorremmo però evidenziare sono che l'abbonamento sia realizzato in questi termini: a fronte di uno studio che garantisca l'incremento di traffico da parte degli abbonati, perché se il riconoscimento di questo abbonamento si traduce con un aumento delle altre tariffe o della tariffa ordinaria per garantire un'utilità alla parte privata del concessionario, a questo punto per la Valle d'Aosta non sarebbe un vantaggio, ma sarebbe uno svantaggio terrificante. È vero che la proposta di abbonamento, per come ho potuto vederla, è aperta anche ai frequentatori turistici della Valle d'Aosta, ma proprio le modalità dell'abbonamento possono aver significato solamente per l'eventuale proprietario di seconda casa, mentre il frequentatore di albergo o chi frequenta la Valle d'Aosta per un breve periodo di vacanza naturalmente non avrebbe alcun vantaggio da questa soluzione. Chiederemmo quindi che fosse specificato nel testo della mozione il fatto che non ci sia nessun aumento per quello che riguarda le tariffe ordinarie.

Siccome noi parliamo di una revisione della concessione, purtroppo in passato le revisioni delle concessioni tutte le volte che sono state affrontate hanno comportato un aumento della durata della concessione. Noi ci troviamo di fronte a due tratte autostradali, di cui quella fino ad Aosta è stata completata nel 1973, quindi la durata della concessione ha permesso al concessionario di rifarsi in modo più che abbondante delle spese affrontate per la realizzazione dell'opera, quindi le ragioni per cui quest'autostrada non debba essere in mano al Ministero dei trasporti o, meglio ancora, alle Regioni Valle d'Aosta e Piemonte... ci sembra assolutamente non pensabile che si debba tradurre con un prolungamento della concessione. La posizione del Movimento Cinque Stelle relativamente a questa vostra proposta quindi è favorevole, siamo disponibili a votarla se riusciamo a modificare il testo inserendo il fatto che questa revisione non comporti un aumento della durata della concessione e un aumento delle tariffe ordinarie.

Presidente - La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (IC) - Questa questione del costo autostradale è stata oggetto di diversi dibattiti in questo Consiglio, come sottolineava anche il collega Bertschy, ma alla fine, dal punto di vista pratico, i risultati sono stati pochi per tante ragioni. In questa fase, com'è stato sottolineato anche nel precedente Consiglio, vi è un periodo nel quale le concessioni autostradali sono messe in discussione per i noti fatti che conosciamo. È un elemento nuovo che bisogna in qualche modo cercare di utilizzare, poiché la tratta Aosta/Pont-Saint-Martin, come giustamente ha sottolineato il collega Vesan, è ormai ultra pagata dal punto di vista economico, un investimento fatto tempo fa che è stato ampiamente pagato, oggi è soltanto una rendita per i concessionari o poco di più. Non ci sono giustificazioni né per allungare la concessione e nemmeno per dei costi così eccessivi, costi che fanno di questa tratta, come dicevo anche nell'altra occasione, certamente la più cara d'Italia con queste caratteristiche, probabilmente d'Europa e non è escluso del mondo. È qualcosa di assolutamente fuori da ogni logica un costo del genere, che non si giustifica per una tratta che è stata realizzata anni fa e che non ha neanche, dal punto di vista del tracciato, dei costi particolari. Se la paragoniamo all'Aosta/Courmayeur, le differenze sono del tutto evidenti. Immagino che il concessionario del Tunnel del Monte Bianco, la famiglia Benetton, stia facendo dei guadagni enormi e tutte le esternalità negative ricadono sui territori nei quali poi le attività sono svolte, in particolare in questo caso sulla nostra Regione. È il momento di affrontare anche tale questione, perché dei costi del genere non sono sostenibili per gli utenti e gli effetti negativi sono evidenti: da una parte, l'utilizzo della statale da parte di tutti, ciò che comporta rischi per chi intraprende la statale e un costo anche dal punto di vista ambientale, perché l'utilizzo della statale aumenta anche l'inquinamento delle automobili e tutta un'altra serie di disagi che poi ricadono tutti sul nostro territorio. È importante agire e agire in fretta per riportare, almeno per quello che riguarda l'accessibilità da un punto di vista dell'autostrada, a dei costi accettabili per questa Regione, perché è condizionata negativamente proprio in ragione delle difficoltà di accesso con una ferrovia degna dell'Ottocento e di un'autostrada con questi costi, poi non parliamo dell'aeroporto! È necessario intervenire in fretta per far sì che si ritorni a una situazione accettabile che non penalizzi eccessivamente la nostra Regione come in questo periodo.

Presidente - La parola al collega Ferrero.

Ferrero (MOUV') - Chi potrebbe essere contrario alla diminuzione delle tariffe dell'autostrada valdostana? Io penso nessuno sano di mente, quindi su questo ovviamente non penso neanche che ci sia da trovare un accordo. Siamo tutti sempre stati per una diminuzione dato che la nostra autostrada è provato sia una delle più care d'Italia. Dall'altro lato non vorrei che iniziassero quei discorsi di analisi del sesso degli angeli che si protraggono e continuano ad andare avanti, per cui ci si trova tutti d'accordo su una cosa che poi, dal punto di vista pratico, ha dei problemi grandissimi. Per sintetizzare, io di certo mi sono documentato personalmente, non ho fatto uno studio articolato come quello che hanno fatto i colleghi, però terra terra la situazione bisogna dire come sta e lo devono sapere anche i cittadini. Il regime di concessione delle autostrade non è regionale, è statale, quindi è lo Stato che può fare eventuali variazioni. Come funziona, usando sempre il linguaggio di tutti i giorni, la cosa? Funziona che l'incremento della tariffa, cioè quello che paghiamo noi dell'autostrada annualmente viene determinato con una delibera del CIPE che tiene conto dei costi di ammortamento dell'opera, di quanto è costato fare l'autostrada e anche dei costi di manutenzione dell'autostrada. Ci sono quindi queste due varianti che comportano poi degli aumenti, quindi sono dei ladri i titolari o gli amministratori delle autostrade che chiedono gli aumenti? Si avvalgono semplicemente di una norma che attualmente è criticata da tanti, non è stata ancora variata, speriamo che adesso a livello nazionale si riesca a fare qualcosa.

Nell'ottica di questa onestà intellettuale nell'affrontare l'argomento, per non fare propaganda, le vie per addivenire a una vignette, addivenire a una riduzione, addivenire a una facilitazione sono due: o con una legge che viene fatta ad hoc la Regione si impegna a dare del cash, dei soldi alle società delle autostrade per dire: "voi avete costo 100, ma noi copriamo costo 30, di conseguenza potete abbassare la tariffa" e, quando porti quello al CIPE, loro possono dire di avere comunque un bilancio a posto, sennò ce le compriamo. Attualmente, secondo me, queste sono due ipotesi molto interessanti, sarebbe altrettanto interessante sapere in questo momento dove andiamo a prendere i soldi.

Presidente - La parola alla Consigliera Minelli.

Minelli (IC) - Io ho letto con attenzione lo studio che è stato commissionato dai colleghi dell'UVP e che ci è stato girato e mi riconosco nelle osservazioni che ha fatto precedentemente il collega Vesan e le osservazioni che sono state formulate anche dal collega Bertin. A proposito di quanto detto poc'anzi dal Consigliere Ferrero, mi chiedo se sia il caso davvero di pensare di caricarci anche di un onere come quello dell'acquisto di un'autostrada che mi pare francamente qualcosa di assurdo. Quello che però volevo dire riguarda proprio la questione degli abbonamenti, che sarà ovviamente da discutere: nello studio che ho letto si parla di tre fasce di abbonamento, che dovrebbero essere sia per residenti che per turisti, che per operatori economici, io credo che su questo, nel momento in cui si dovesse arrivare a una discussione, bisognerà riflettere bene, perché, come diceva il collega Vesan, il fruitore occasionale della tratta autostradale valdostana potrebbe non essere ovviamente interessato a pagare un biglietto che abbia dei costi superiori che permettano invece di garantire un abbonamento come quello ai residenti. Ho letto che questa previsione potrebbe essere, per esempio, per la tratta Pont-Saint-Martin/Aosta di 30 euro mensili. Io mi chiedo se questa sia un'ipotesi davvero fattibile, perché i 30 euro mensili sono meno della cifra per i tre passaggi (un'andata e un ritorno e un'andata). Su questo, se si deve arrivare poi in futuro a un ragionamento, quindi mi chiedo se è una cifra che la società potrebbe accettare senza pensare a un ritocco delle tariffe del biglietto unico.

L'altra cosa che temo un po' è che, di fronte a un abbassamento sensibile dei costi che tutti auspichiamo, non ci sia anche il rischio di andare nella direzione di incentivare ancor di più il trasporto su gomma, e non pensare invece a un potenziamento del trasporto su rotaia. Per fare solo un esempio, l'abbonamento mensile della tratta ferroviaria Pont-Saint-Martin/Aosta costa 49,60 euro. È chiaro che l'abbonamento autostradale di 30 deve calcolare per chi viaggia il costo del carburante e l'ammortamento del mezzo. Sulle tariffe però credo che, se si arriverà a questo, bisognerà fare una riflessione, soprattutto tenendo conto che c'è chi attraversa la regione tre volte all'anno e non potrà di certo pagare un eventuale biglietto ancora maggiorato, altrimenti davvero c'è il rischio che questa regione perda in termini di frequenza turistica. Dobbiamo pensare sicuramente al passaggio dei pendolari, di chi lavora, studia, vive e si sposta all'interno della Valle, ma certo non possiamo non tenere conto anche di chi la nostra Valle la deve frequentare per altri motivi.

Presidente - La parola al Capigruppo Marquis.

Marquis (AC-SA-PNV) - Il tema è di grande attualità a più livelli, a livello nazionale e regionale. A livello nazionale per la disgrazia che è avvenuta qualche mese fa in quel di Genova ha riportato l'argomento di grande attualità e abbiamo sentito anche delle grandi speculazioni politiche sullo stesso, perché è un tema sensibile sull'opinione pubblica perché è un problema sentito dalla comunità intera a livello nazionale. Purtroppo anche su quello che è stato l'approccio a livello nazionale però ci si rende conto, man mano che passa il tempo, che ci sono delle regole a cui, al di là dell'enunciazione di principio, pian piano ci si deve adattare e se ne deve tenere conto.

Per quanto concerne la situazione a livello locale, sono anni che dentro quest'aula, come ha detto prima bene il collega Bertschy, parliamo di problemi delle autostrade, ce ne siamo occupati un po' tutti da ogni posizionamento che è stato occupato. È un tema su cui si è dibattuto su due livelli: quello astratto, dove si è cercato di dare delle soluzioni definitive, delle soluzioni di impatto per gratificare le esigenze della comunità e dei fruitori dell'autostrada e l'altro sul piano della concretezza. Sul piano della concretezza sono stati fatti tanti lavori in questi anni nel rispetto chiaramente dell'alveo legislativo, perché le prerogative nostre sono esercitabili nell'ambito delle previsioni di legge. Sotto questo profilo, quindi l'impegno che c'è stato come Regione è stato quello di rendere transitabile a livello gratuito la circonvallazione di Aosta, la tratta tra Aosta est e Aosta ovest, l'introduzione, anche se non risolutiva perché non soddisfa le reali esigenze, della riduzione del 50 percento, seppur su una tratta fissa, agli utenti dotati di Telepass del costo del pedaggio con un numero di passaggi massimo di 48 mensili, questo si è potuto fare dopo un grande impegno e grande fatica, perché rapportarsi con le concessionarie autostradali e ottenere questi obiettivi chi ci ha provato e chi si è adoperato ha avuto il suo bel da fare. Non sono state sicuramente delle operazioni semplici.

Per quello che concerne le due realtà che abbiamo noi, sono due realtà completamente diverse la RAV e la SAV. La SAV, l'Aosta/Quincinetto è una concessionaria che ha la concessione sino al 2032, ha dei proventi che sono molto positivi: 70 milioni di incasso nel 2017 e un utile di esercizio di 18 milioni, 15 milioni di dividendi, di cui 4,5 milioni alla Regione. La situazione della RAV è diversa: è un'autostrada che presenta ancora un disavanzo gestionale che ha delle problematiche sotto il profilo economico-finanziario, i conti devono essere riequilibrati. Qui in aula si parla sempre di ridurre le tariffe, ma io dico che il problema vero è evitare che aumentino, perché al 31 dicembre di quest'anno è di nuovo previsto un aumento di circa il 6 percento sulla tratta Aosta/Monte Bianco, la tratta della SAV non credo che preveda degli aumenti, quindi bisogna fare fronte a una situazione di oggettiva difficoltà. Bisogna intervenire a livello strutturale, perché il margine di manovra, al di là dei ragionamenti che facciamo noi senza tenere conto però del sistema legislativo, è ridottissimo allo stato attuale: è ridotto perché le concessioni non sono degli strumenti giuridici dove ognuno a sé stante, in funzione delle sue esigenze, modella il contratto, discendono tutte da un contratto unico, da uno schema unico nazionale che è stato introdotto con legge del 2006. Il problema pertanto è che bisogna cambiare quello schema. La titolarità di intervento su quello schema non è nostro, è del Parlamento, è dello Stato, è lo Stato che ha le prerogative per poter lavorare su quel piano: noi possiamo intervenire negli spazi che sono discrezionali all'interno della convenzione.

Mi dispiace, collega Vesan, doverla contraddire, ma l'unico margine per poter diminuire le tariffe è quello di allungare le concessioni. È una formula matematica, perché il problema sono gli ammortamenti degli interventi realizzati e i costi di costruzione. La formula pertanto è semplicissima: i ricavi sono dettati dalla tariffa chilometrica per numero delle auto o dei mezzi pesanti che percorrono quella tratta e che devono recuperare i costi di costruzione e di gestione. Pertanto, se la tariffa è elevata, per poterla diminuire, bisogna spalmare la concessione su un periodo più lungo. Oggi non è possibile farlo perché ci sono delle norme europee che lo impediscono e questo è il problema che sta affrontando oggi lo Stato. Fintanto che non vengono concesse queste possibilità dall'Europa, non c'è del grosso margine perché, al di là dei principi che anche a livello nazionale stanno annunciando, di fatto, il problema non è stato risolto. La nostra realtà, purtroppo, è la punta dell'iceberg del sistema autostradale italiano, perché siamo una delle tratte che è meno percorsa. Noi abbiamo circa 10.000 passaggi al giorno contro i 70.000-80.000 passaggi al giorno dell'autostrada del Brennero. È per questo che loro hanno una tariffa più bassa per poter ammortizzare i costi di realizzazione e di gestione dell'opera. Il problema quindi è molto complesso.

Ringraziamo i proponenti della mozione per aver voluto portare l'argomento all'attenzione e come maggioranza noi vorremmo proporre, per essere poi conclusivi, di intraprendere un percorso di audizioni dove andiamo a sentire i rappresentanti chiaramente del Governo, i Parlamentari, i rappresentanti delle concessionarie affinché ci venga detto con chiarezza quali sono, nell'ambito dello strumento legislativo attuale, le possibilità che abbiamo noi di intervento per rivedere o intervenire sulle concessioni per finalizzare la nostra azione di contenimento del costo o di riduzione. Credo quindi che questo sia un percorso corretto, importante, perché almeno tutta l'aula, tutti i Consiglieri possono avere contezza del nostro spazio di manovra. Diversamente rischieremmo di parlare tra di noi senza di fatto riuscire a rappresentare effettivamente delle soluzioni a dei problemi concreti che toccano tutti i fruitori valdostani dell'autostrada, non solo coloro che sono interessati a muoversi internamente alla regione, ma anche tutto il traffico turistico e di attraversamento. Il problema pertanto è complesso e come tale va trattato. Dobbiamo fare questo percorso, proponiamo di fare questo percorso di audizioni nel più breve tempo possibile chiaramente, per poter poi proporre delle soluzioni, perché diversamente rischieremmo di fronte all'opinione pubblica di proporre delle iniziative che, di fatto, poi non sono perseguibili, alimentando delle speranze che non possono essere poi concretizzate.

Presidente - La parola alla Consigliera Pulz.

Pulz (IC) - Io intervengo brevemente solo per sottolineare che ho trovato di grande interesse lo studio assai completo che il gruppo UVP ha commissionato sull'introduzione dell'abbonamento mensile per il libero transito autostradale, studio che forse sarebbe stato utile svolgere anni fa, perché è da tempo che la cittadinanza aspetta iniziative urgenti di fronte al caro autostrada. Una problematica che ci coinvolge tutti e che ha da tempo convinto moltissimi cittadini a utilizzare l'autostrada solo quando i tempi del lavoro non permettono di farsi un giro lungo la poetica statale che segue lo sviluppo della Dora, mettendo però di fatto, al di là della poesia, a rischio la propria vita, come dimostrano gli interessanti dati di confronto tra gli incidenti in strada statale e in autostrada presenti nel dossier, laddove si dice che lungo la statale 26 il valore degli incidenti per chilometro è del 341 percento maggiore rispetto a quello autostradale: un dato che mi ha colpito moltissimo, quindi spostare il traffico sull'autostrada sembra voler dire poter salvare delle vite umane. Se poi pensiamo allo stato dei collegamenti ferroviari, questo è stato detto tante volte, con insopportabili ritardi che si accumulano troppo sovente, è chiaro che l'autostrada, perlomeno in questo momento ancora e speriamo non per lungo tempo, è una scelta perlopiù obbligata. La propensione all'uso dell'auto come mezzo di trasporto principale è il dato che caratterizza il nostro contesto con - leggo sempre dal dossier completissimo - 1,17 autovetture pro capite a fronte dello 0,62 vetture pro capite a livello nazionale. La mozione quindi ci trova e mi trova favorevole e personalmente anche grata.

Propongo un piccolissimo emendamento tecnico: di sostituire alla parola "valdostani" il termine "residenti" soltanto perché, essendo più tecnico, questo termine è più adeguato a stare vicino alle categorie utilizzate dopo, che sono i turisti e gli operatori economici, che, tra l'altro, se ho capito bene, la categoria degli operatori economici comprende anche i mezzi pesanti che le aziende tendono a far circolare lungo la viabilità ordinaria, visti i costi dell'autostrada, il che però di nuovo aumenta i rischi di incidenti di cui parlavamo.

Penso che poi andrebbero specificate da parte vostra le formule che vorreste adottare, ma forse non è ancora questo il momento, se ho capito bene. La vostra mozione è generica, sarà un lavoro successivo. Mi piacerebbe però capire come verrà formulato, se si parla di abbonamento settimanale, mensile, annuale e con quali costi relativi.

Rispetto all'intervento del Consigliere Marquis, mi piacerebbe capire meglio che margine di manovra ha la Regione rispetto al Governo: quale possibilità di pressione ha la Regione sul Governo, in modo che a livello nazionale si tenga conto della peculiarità del nostro territorio di montagna.

Presidente - La parola al Consigliere Rollandin.

Rollandin (UV) - Je crois que, dès le début, la question de l'autoroute a été une question capitale pour notre Région. Lorsqu'on avait décidé de faire l'autoroute dans la Basse Vallée, il y a eu un débat extrême sur la question de devoir utiliser toute la zone plus importante pour réaliser l'autoroute, et je ne parle pas de l'autre tronçon de l'autoroute d'Aoste jusqu'à Courmayeur, où il y a eu des recours, des dénonces pour ne pas faire réaliser cette autoroute. Maintenant qu'on a les autoroutes, justement depuis des années, si nous allons voir les comptes rendus de toutes les législatures qu'il y a eu, on peut voir que chaque fois il y a eu la reprise de ce thème. Cela parce que c'est un thème capital, comme vous venez de dire, pas seulement pour les résidents, mais aussi, de plus en plus qu'on veut avoir les touristes, et je parle des touristes qui viennent et s'arrêtent en Vallée d'Aoste... mais quand même pour le tourisme en général est un thème strictement lié à la notre possibilité de faire de façon que les gens qui arrivent en Vallée d'Aoste ne doivent pas payer trop cher l'autoroute.

Je ne veux pas répéter ce qu'on a déjà dit, les collègues ont demandé ce qu'on va faire pour essayer de réduire les coûts de l'autoroute. N'oublions pas que nous sommes en société avec ces Autoroutes (28 pour cent pour ce qui concerne la SAV et 46 pour cent pour ce qui concerne la RAV) et je veux dire les pourcentages de participation pour dire que nous sommes directement liés aussi aux concessions. Pour ce qui est de la concession, évidemment c'est un fait de l'État, c'est l'État qui va allouer à une société plutôt qu'une autre, avec des termes que le collègue a déjà dit. Le débat qu'il y avait avec les Autoroutes s'était de dire que la RAV représente le problème le plus important, car c'est la société qui a des pertes, au contraire la SAV a une situation financière meilleure et les faits le disent parce que la Région, qui a cette participation, a un revenu proportionnel à sa participation. Je dis cela pour dire que ce que nous venons de demander - et nous le demandons chaque fois -: de réduire le coût de passage, est un aspect très délicat.

Le concessioni - è stato detto - sono statali, io 15 giorni fa avevo presentato un'interrogazione per capire quali erano i margini oggi possibili di trattativa con lo Stato, tenendo conto che adesso finalmente si sanno quali sono i termini delle concessioni, perché finora questo era tabù. Solo dopo la tragedia di Genova sono state rese pubbliche le concessioni, con tutto quello che ne deriva. Avere il quadro delle concessioni ci dà la possibilità anche di capire, e rientro nella logica di cercare di uscire da solo la richiesta di dire: "vogliamo lo sconto del", al che ti chiedono a che titolo, perché e come. Se invece abbiamo degli elementi di finanza, cioè di dire: "bene, sono previsti tot ogni anno e negli anni con uno scarto del 7-8 percento, in generale c'è un aumento di... c'è una decrescenza di...", bisogna che ci siano delle proiezioni che ci permettano di avanzare delle richieste e questo lo dico perché oggettivamente il tema di semplificare e dire: "noi potremmo anche risolvere il problema, compriamo il resto delle azioni"... non è così. Non è che comprando il tutto puoi fare quello che vuoi sul discorso delle concessioni. Il problema è che le concessioni hanno dei parametri che tengono conto rispetto ai costi della manutenzione, com'è stato detto, qual è la possibilità, il range entro cui lavorare. Credo che oggi, avendo coscienza e conoscenza di questi fatti, abbiamo qualche elemento in più rispetto a quello che abbiamo cercato di fare per ottenere qualche agevolazione che vada oltre a quello che abbiamo ottenuto fino adesso. Credo che questo sia un passaggio importante, ritengo che sia una situazione che va collegata anche con una sensibilità un po' maggiore oggi sul discorso della tutela dell'ambiente. Le autostrade prima venivano viste giustamente come la parte che offendeva l'ambiente, perché nella loro realizzazione, tranne ad Aosta e Courmayeur che passa tutto in galleria, nella parte bassa dell'autostrada sappiamo che dei problemi ci sono. Se lo guardiamo anche sotto questo aspetto, il fatto dell'autostrada con quelli che saranno adesso, come ci auguriamo tutti, i motori elettrici, i sistemi di trasporto anche su gomma meno impattanti di quanto non siano stati fino adesso... tutto questo deve portarci a dire in base a che cosa parametro il nuovo costo del pedaggio autostradale. Facciamo in modo di valorizzare anche gli studi, molti hanno ricordato lo studio che è stato fatto dai colleghi tramite un esperto sulle differenze, quelli che sono gli incidenti in meno... tutta una serie di valori che hanno in qualche modo una valenza importante oggi che si fa finalmente attenzione anche a questi parametri. Prima si diceva solo spendo dieci, devo avere dieci perché non posso andare sotto, oggi questa logica, per fortuna, sta cadendo e noi dobbiamo trovare il modo di far capire che l'implementazione del passaggio autostradale, in particolare nella nostra Valle, dove oggi obbliga tutti i mezzi pesanti a passare sulla strada; sulla strada statale, che veniva normalmente nei piccoli tratti utilizzata dai valdostani, non si può passare, perché bastano due camion che si fermano, al di là dei limiti di velocità.

Tutti questi fatti, senza farla troppo lunga, possono portare a un obiettivo che oggi può essere raggiungibile, sempre tenendo conto che, per quanto riguarda la trattativa, non possiamo decidere autonomamente, se non dire: "i soldi che non prendi di lì...", però il problema cambia radicalmente. Noi poi con questo daremmo anche una soluzione a tutto il traffico che va verso la Svizzera e la Francia, non dimentichiamolo, perché là abbiamo anche tutta la tratta per arrivare al Gran San Bernardo, che è tratta normale, ma è utilizzata come se fosse autostradale. Dall'altra parte lo stesso discorso: non dimentichiamo che con il Fréjus molto del traffico pesante prenderà quella via. Lo dico perché i conti oggi per la parte della RAV sono soprattutto legati alla resa del traffico pesante; se viene spostato, aumenta ancora il deficit della RAV.

Ora, messe assieme queste piccole osservazioni e questi possibili elementi che devono portarci ad aprire una trattativa, oggi abbiamo i dati, con il Ministero competente per dare la possibilità di valutare questa nostra situazione, che è obiettivamente aberrante, perché i costi sono aberranti. Non esiste e ce lo ripetiamo: la più cara d'Italia, la più cara d'Europa, non esiste! Questo deve portare a una riflessione che ci deve vedere in qualche modo prima ragionare sui dati, perché prima non li avevamo, adesso li abbiamo. Giustamente è stato detto: "ma se la SAV a questo punto guadagna 4 milioni, quale valutazione facciamo di questa riduzione dei costi?", togliamo "X" e, se già guadagna, ha ammortizzato i prezzi, le manutenzioni sono state fatte, e così via, quindi possiamo ragionare su un'integrazione di una concessione... che è più difficile per la RAV obiettivamente, perché lì la perdita è pesantissima, il discorso quindi è un po' più difficile.

Su questo siamo d'accordo di lavorare, premettendo che non bisogna fare in modo che la gente dica: "adesso da domani succede...", non succede! È inutile dare delle illusioni alla gente, meglio dire le cose come sono: trovare il modo di lavorare in un gruppo che sia un interlocutore tecnico prima di tutto, con i Ministeri competenti, che possa predisporre un tavolo su cui lavorare per ridurre questi costi, che obiettivamente hanno un peso altissimo per l'investimento che noi facciamo anche sul turismo. Noi facciamo propaganda, andiamo dappertutto, "venite in Vale d'Aosta", ma "come venite in Val d'Aosta? Voi ci spennate già solo per arrivarci!". Ma lo vediamo, molti escono a Quincinetto, mica vengono a Pont-Saint-Martin, vengono a Quincinetto per andare nella Val d'Ayas, questo la dice lunga!

Queste sono osservazioni che giustamente devono essere tenute in considerazione per un ragionamento che sia serio. Non è che si dica: "bene, da domani noi non paghiamo più l'autostrada"; cerchiamo di capire quali sono le valutazioni che oggi possiamo fare e che ci permettono di dire che questo tipo di logica giustamente, poi lo chiamiamo come vogliamo... i mezzi tecnici per ridurre questo impatto siano quelli che meglio la tecnica ci può dare, però dobbiamo partire giustamente con un percorso che possa portare a dei risultati, sennò è solo "propaganda". Noi non possiamo solo dire: "ho provato, non ci sono riuscito", dobbiamo cercare di utilizzare dei metodi e dei mezzi che siano plausibili con un sistema che sicuramente ha delle ricadute altissime per la nostra Regione.

Presidente - La parola al Consigliere Bertschy.

Bertschy (UVP) - Siamo disponibili a tutte le correzioni che si ritengono utili al testo, perché è un testo che presentiamo come punto di partenza di un lavoro e non come punto di arrivo assolutamente, anche per capire meglio la metodologia che abbiamo voluto portare fino a questo punto e quella che vorremmo continuare a inseguire, che non è quella di illudere nessuno, collega Ferrero - e la ringrazio per essere stato molto diretto così come tutti gli altri colleghi che sono intervenuti -, altrimenti l'avremmo fatto diversamente. Tra l'altro, è di questi giorni una petizione di 1.400 firmatari che chiede l'autostrada a 80-100 euro. Basterebbe fare un comunicato: "50 euro all'anno, vignette alla Svizzera" e abbiamo risolto il problema. Sappiamo, perché ne abbiamo parlato più volte, che l'argomento è complesso, complicato, il percorso è lungo e non dobbiamo illudere la gente. Su questo quindi credo che la serietà in quanto eletti ci deve rinvenire ed è il lavoro che dobbiamo fare.

Noi abbiamo semplicemente provato a fare un discorso partendo da un po' più lontano, visto che fino adesso abbiamo solo fatto parole e non abbiamo ottenuto grandi risultati. Abbiamo prodotto questo studio che speriamo sia utile, insieme ad altri studi, che vadano ad implementare questa banca dati in termini economici per mettere in grado tutte le persone che hanno una rappresentanza nelle istituzioni e in questo caso credo che i nostri due Parlamentari possano fare qualche cosa a riguardo, per dire che questa piccola Regione oggi è, purtroppo, ostaggio di un sistema di concessioni legittimo, ma che la danneggia fortemente. Il fatto che qualche parlamentare, addirittura un Ministro e più Ministri abbiano detto che il tema delle concessioni va oggi discusso, che non vuol dire risolto, ci ha messo in condizioni di dire qualche cosa di più in quest'aula. È chiaro che lo strumento da andare ad approfondire è quello delle concessioni, altrimenti le Autostrade oggi più lavoro fanno e più aumentano i pedaggi, perché questo crea la condizione per dire che i due equilibri devono stare in piedi. Dentro a questa concessione, che oggi è un contratto che danneggia la nostra Regione, quindi noi dobbiamo riuscire ad argomentare in termini politici per capire se poi in termini tecnici e amministrativi riusciamo a raggiungere dei risultati, questa banca dati ha questo scopo. Non dobbiamo immaginare che l'abbonamento porti degli aumenti delle tariffe per gli altri, perché sarebbe assurdo e neanche ci siamo spesi sul tema dell'allungamento delle concessioni, anche perché è molto più complesso. Noi in passato abbiamo addirittura provato a studiare l'argomento della libera circolazione delle merci, il Trattato dell'Unione europea perché ci sentiamo per qualche verso anche condizionati in questo senso, perché comunque qui il costo dell'autostrada è almeno di un terzo superiore a quello di altri territori.

Prendetelo per come ve lo presentiamo: un punto di partenza, non un punto di arrivo, non è la soluzione sicura, ma è un percorso che, se riusciamo tutti insieme a migliorare e a renderlo più solido e soprattutto a farlo uscire da questo Palazzo e quindi a raggiungere tutte quelle categorie e i cittadini che ci possono dare una mano, permetterà a chi ci rappresenta in Parlamento e in altre istituzioni di avere una voce più forte e solida. Dico anche che però gli abbonamenti oggi sono previsti su alcuni territori: SITAV e ATIVA hanno degli abbonamenti non su tratte dove ci sono i caselli all'uscita ma su tratte libere, però intanto è un sistema di pagamento dell'autostrada che esiste e che può essere utilizzato.

A noi fa piacere, grazie degli interventi con tutte le colorature del caso, compreso quello che non prendiamo più autostrade e meno ferrovia: abbiamo bisogno di tutte e due, anzi abbiamo bisogno soprattutto che tutte e due funzionino. Oggi le abbiamo tutte e due a mezzo servizio, quindi lavoriamo affinché il nostro territorio sia più raggiungibile, però proviamo anche a non essere troppo passivi e neanche remissivi. Sappiamo tutti che è una sfida difficile, probabilmente, per certi versi, anche quasi irraggiungibile, però io credo che se una comunità presenta un problema a uno Stato dicendo che questa situazione è ormai gravemente compromettente, se c'è uno Stato che ha voglia di ascoltarti, una soluzione tra tutti la si troverà.

Se quindi ci ripresentate l'emendamento... mi pareva che anche nella premessa, giustamente perché sia un tema condiviso, si chiede che venga tolto la presentazione dello studio, nessun problema, facciamo un testo che ci aiuta. Se ho capito bene, l'emendamento della maggioranza è quello in cui si chiedono le audizioni e poi di presentare delle soluzioni, quindi forse anche l'osservazione che veniva dai colleghi Cinque Stelle no aumenti in questo momento può ancora essere "osservata" nelle audizioni. Comunque troviamo la soluzione affinché il testo possa accontentare l'obiettivo comune, che è quello di fare un lavoro serio. Ci impegniamo a non presentare altre iniziative, così da non creare quella condizione che sembra che ogni tanto dobbiamo venire qua a farci lo spot. Se c'è la volontà di lavorare seriamente, questo è un percorso che noi vorremmo fare al di là del ruolo che abbiamo.

Dico anche che la base dati è fatta su un vecchio studio che ha valutato come in passato un certo flusso fosse finito sulla statale. Aggiornare oggi questo studio - e potrebbe farlo sicuramente il Governo in questo senso - secondo me, implementerà ancora questi dati, che, attraverso la formula dell'abbonamento, dimostrano che l'abbonamento, quindi recuperando del traffico sull'autostrada e diminuendo il traffico sulla statale... questa condizione, se viene raggiunta, supera quello che ci è sempre stato fatto osservare da parte dell'azienda e anche dai nostri rappresentanti. Il fatto che, se creiamo un danno alla società, questo non può essere un obiettivo neppure nostro che siamo soci. Se queste due condizioni vengono raggiunte, la società forse non guadagnerà tutti i milioni di euro, soprattutto la SAV, che oggi guadagna, ma sicuramente sarà sempre soddisfatta di avere un'azienda in Valle d'Aosta.

Presidente - La parola al Capogruppo Marquis.

Marquis (AC-SA-PNV) - A questo punto, data la disponibilità dei colleghi proponenti, chiederei la concessione di una breve sospensione per poterci raccordare a livello di tutti i gruppi politici per trovare una soluzione condivisa.

Presidente - Sospensione concessa.

La seduta è sospesa dalle ore 17:58 alle ore 18:04.

Fosson (Presidente) - Riprendiamo i lavori dalla discussione generale. La parola alla Presidente della Giunta.

Spelgatti (LEGA VDA) - Visto il tenore iniziale della mozione in cui nel testo c'era scritto proprio "al fine di ottenere la revisione delle concessioni RAV e SAV", avevo preparato tutta una lunga risposta in cui si specificava tutto quello che poi è venuto fuori ampiamente nella discussione generale in maniera precisa e tutte le varie difficoltà che si vanno a incontrare nel momento in cui si tenta di andare a ridiscutere le concessioni. Direi che posso quindi essere molto breve, soprattutto perché abbiamo trovato un testo condiviso, che tutti i temi sono stati ampiamente affrontati. Il testo definitivo della mozione che quindi chiederei a tutti di votare è diventato: "Rilevata l'importanza che il dibattito sulle concessioni autostradali sta assumendo a livello nazionale dopo i tragici fatti di Genova; constatata la rilevanza che hanno le concessioni RAV e SAV sulla comunità valdostana e sui flussi turistici ed economici in termini di costi e di pedaggi; ricordato l'ampio dibattito che si è sviluppato e arricchito negli anni sulla materia in Consiglio regionale, come nella comunità intera con l'apporto di tutti i gruppi politici, il Consiglio regionale impegna la commissione consiliare competente ad audire i parlamentari e i rappresentanti delle società concessionarie RAV e SAV per individuare le possibili azioni di intervento sulle concessioni esistenti per ridurre il costo del pedaggio per i valdostani, gli operatori economici e i turisti"...

(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

... aggiungiamo: "valdostani e residenti" o "valdostani residenti"? Non ho capito. Volete togliere "valdostani" e mettere "residenti"? Io preferisco "valdostani"...

(nuova interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)

... va bene, mettiamo: "per i residenti". Mi dicono gli uffici che sarebbe meglio mettere "residenti" perché "valdostani" è un termine generico.

Presidente - Non ci sono altri interventi, pongo pertanto in votazione la mozione come emendata. La votazione è aperta. La votazione è chiusa. Comunico l'esito della votazione:

Presidente: 34

Votanti : 34

Favorevoli: 34

Il Consiglio approva all'unanimità.