Oggetto del Consiglio n. 3335 del 27 marzo 2018 - Resoconto
OGGETTO N. 3335/XIV - Inizio della votazione del disegno di legge: "Primo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2018/2020. Modificazioni di leggi regionali".
Farcoz (Président) - Point n° 20.01 de l'ordre du jour. Procediamo ora con l'esame dell'articolato.
Articolo 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti : 28
Favorevoli: 19
Contrari: 9
Astenuti: 4 (Borrello, Fosson, Norbiato, Restano)
Il Consiglio approva.
All'articolo 2 c'è l'emendamento 1 della II Commissione che sostituisce il comma 1. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (CC-MOUV) - Intervengo sull'articolo 2 nel suo complesso, comprensivo dell'emendamento. È semplicemente per ribadire quello che già nel question time avevo evidenziato. In questo articolo trattiamo quelle che, ai sensi della variazione di bilancio, vengono presentate come risorse aggiuntive, vale a dire risorse in disponibilità. Parliamo di disponibilità giacenti sul fondo di rotazione temporaneo per quello che riguarda Finaosta, di somme derivanti da entrate extratributarie (partecipate e quant'altro). Il mio intervento varrà anche per l'articolo 3, dove andiamo a recuperare una parte di entrate in merito al discorso delle società partecipate. Semplicemente per dire che, quando è nata questa variazione di bilancio, i presupposti erano sicuramente diversi, però - come già ho detto nel question time - io sono assolutamente convinto che la situazione sia totalmente diversa in questo momento. È palese che chi in quest'aula dovrà esprimersi su questa variazione di bilancio - i dirigenti che hanno dato parere favorevole e il Governo regionale che l'hanno presentata - non possa far finta di non sapere, di fronte a queste maggiori entrate definite "risorse disponibili" per mitigare questi 99 milioni in meno, che comunque c'è una comunicazione formale da parte di Finaosta in cui viene comunicato che 156 dei 371 milioni approvati in quest'aula con leggi finanziarie in questo momento non hanno copertura finanziaria. Però con delibera di Giunta regionale sono stati fatti impegni giuridicamente già perfezionati, e in politica significa che tali cifre sono già state destinate, erano in disponibilità alle strutture per dare incarichi progettuali, eventualmente per procedere ad aggiudicazioni, se non per bandire gare o quant'altro. Purtroppo è scritto chiaro: queste disponibilità finanziarie, autorizzate con legge regionale e soprattutto destinate con delibera di Giunta, in questo momento non hanno tiraggio.
Ora nella pubblica amministrazione, un po' come nella buona famiglia o comunque nelle buone imprese, c'è gente che comunque sa come si gestisce un bilancio. Quando si ha conoscenza che una parte di risorse importanti vitali per il prosieguo dell'attività o del bilancio familiare non sono in disponibilità, la prima cosa che bisogna fare - vale anche per la pubblica amministrazione - qualora ci siano ulteriori risorse in disponibilità è che queste vengano usate per mitigare tale problema. È davvero incomprensibile che, a fronte di una comunicazione ufficiale pervenuta prima, non se ne tenga conto in questa fase di predisposizione della variazione di bilancio. Non solo non se ne tiene conto, ma si dice che, a fronte di oltre 45 milioni in disponibilità, si autorizzano ulteriori spese, perché è successo questo: si autorizzano ulteriori spese. Questo significa che le strutture regionali, a seguito di questa variazione di bilancio, potranno rivedere quella delibera di Giunta che comunque in parte bloccava l'impegno di una serie di risorse, verrà modificata quella parte, ci saranno risorse in disponibilità, e tutto questo a fronte di avere una comunicazione formale. Peraltro questo è confermato anche dalla risposta fatta dal Coordinatore delle Finanze che dice: "Si comunica che l'Amministrazione regionale non procederà pertanto ad ulteriori impegni nelle more di una verifica puntuale delle coperture rese disponibili dalle nuove modalità prospettate". Ora, se da una parte si dice di voler procedere e non autorizzare ulteriori impegni, dall'altra parte si sblocca una parte del bilancio regionale. Non voglio tornare sulla storia del bilancio, perché qualcuno mi direbbe che abbiamo dovuto fare fronte ad una situazione così delicata non per colpa nostra, ma per colpa dello Stato.
Io ribadisco - affinché tutti i valdostani lo sappiano - che, a fronte di questa sentenza della Corte costituzionale citata dal collega Fabbri, c'era un emendamento in Commissione finanze in cui si sapeva già prima che la Valle d'Aosta avrebbe dovuto contribuire per questi famosi 100 milioni in più. Si è voluto procedere lo stesso, si è fatto un bilancio e si è spesa una parte di queste risorse, perché qualcosa è già stato speso, si è promesso e si è già speso, io immagino. A fronte di una variazione del genere così delicata, in cui si tagliano tanti settori, come mai alcuni settori sono stati comunque privilegiati e hanno avuto trasferimenti in più? Viene molto difficile spiegare poi ai valdostani come mai qualcuno è beneficiario di trasferimenti aggiuntivi e qualcun altro invece non avrà questa possibilità. Il peccato originale non giustifica questa operazione, perché purtroppo nella contabilità pubblica ci sono aspetti che vanno comunque e sempre rispettati.
Aggiungo anche - e mi pare legittimo, perché probabilmente nella relazione si è dimenticato - che questa Finanziaria ha avuto il voto favorevole nella fiducia al Senato, per cui qualcuno che adesso probabilmente ci piange su ne era a conoscenza e ne era consapevole. Non si possono sempre accampare giustificazioni per poi cercare di salvare il salvabile. Non è così che si amministra nella pubblica amministrazione e noi lo abbiamo detto sin da subito.
Volevo pertanto solo ribadire che quest'aula, in questo momento, è a conoscenza che a bilancio regionale ci sono 156 milioni autorizzati con legge, soprattutto resi disponibili e impegnati giuridicamente con delibera di Giunta, che non hanno copertura, benché si proceda comunque ad impegnare e a dare in disponibilità 45 milioni con una variazione di bilancio.
Président - La parole au collègue Borrello.
Borrello (AC-SA-PNV) - Per dichiarazione di voto sull'articolo 2 e per una spiegazione ed esplicitazione per quanto riguarda il nostro voto sull'articolo 1. All'articolo 1 il nostro gruppo si è astenuto. Essendo tra le disposizioni generali, proprio in virtù di come è stato modificato questo articolo e degli effetti favorevoli derivanti dall'eventuale provvedimento di ricorso promosso dalla Regione, non abbiamo ritenuto opportuno produrre un voto negativo rispetto a questo tipo di percorso a salvaguardia delle prerogative della Valle d'Aosta.
Detto questo, solo per sottolineare l'aspetto più di carattere generale istituzionale, entriamo nel dettaglio delle analisi tecniche dell'articolato della variazione di bilancio. In continuità con quanto avevamo definito all'interno della votazione del bilancio regionale, laddove avevamo detto che vi erano problematiche concrete per quanto riguarda le disponibilità finanziarie rispetto alle risorse e vedendo le risultanze all'interno di questa variazione di bilancio, noi, come gruppo, esprimeremo un voto negativo.
Président - La parole à l'Assesseur Testolin.
Testolin (UV) - Per replicare senza polemica al collega Gerandin, che evidentemente ha riespresso le considerazioni già palesate questa mattina.
Mi limiterò a ribadire che i due discorsi trattati dal collega Gerandin viaggiano su due binari paralleli. Quello che lui auspicherebbe all'interno di questa variazione di bilancio - il desiderio di alleggerire gli impegni assunti tramite un mutuo Finaosta utilizzando questo tipo di variazione - ribadisco che non è possibile, ma non è neanche la strada che tecnicamente potrebbe portare delle soluzioni. La strada che porta le soluzioni è quella indicata nella lettera del Coordinatore Bieler che è stata comunicata alla II Commissione e i Consiglieri ne hanno preso visione. Il collega Gerandin si è però soltanto limitato a riprendere la frase finale con la quale si esplicitava il fatto di non andare ad attivare iniziative che non avessero ancora avuto uno start amministrativo. All'interno della stessa si evince che la Regione ben abbia la copertura complessiva del mutuo di 371 milioni, ma il problema è che in questo momento - e oggi ripeto qua quanto ho detto in Commissione qualche settimana fa - la possibilità di concedere mutui da parte di Finaosta è la stessa dello scorso anno e dell'anno ancora prima. Pertanto è una soluzione tecnica con dei limiti temporali che verranno superati con una disamina attenta, precisa e puntuale, e con un contraddittorio tra le proposte dell'Ufficio regionale delle finanze e un confronto con Finaosta. Tutto ciò permetterà di trovare la soluzione tecnica che darà la copertura, peraltro già garantita da una delibera che predispone un piano di ammortamento per tutti i 370 milioni potenziali di erogazione di mutuo, e che garantirà nel prossimo futuro gli impegni già assunti che devono andare avanti.
Ci tenevo a dire questo, ma senza spirito polemico, perché sennò c'è il rischio di creare sempre dei presupposti per poi porre dei problemi in maniera non troppo corretta. Non mi permetto, ma certe volte sembra quasi che l'obiettivo sia quello di creare confusione, quando invece c'è solo un'attenzione operativa, che giustamente viene richiamata e che deve trovare, nei tempi e nei modi, le soluzioni, sapendo che a monte c'è una garanzia ed è quella la pietra miliare sulla quale si fondano tutta una serie di ragionamenti.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Proprio su questo articolo noi pensiamo che la situazione sia sicuramente complessa, a conoscenza delle strutture da più di due anni, quindi non è una novità.
Collega Testolin, dobbiamo però essere onesti dal punto di vista intellettuale: tutto questo ci obbliga a rimodulare e a dare delle priorità all'interno di quel perimetro. Lei non può nascondere che oggi il tiraggio non può essere fatto sui 371 milioni, probabilmente non ne abbiamo neanche bisogno, perché all'interno di quelle delibere di Giunta votate c'è una programmazione e, all'interno della programmazione, tutta una serie di leggi che finanziano per il tramite di quel mutuo non sono state ancora applicate, per cui dal punto di vista amministrativo non è ancora stato avviato l'iter. Pertanto per la macchina amministrativa probabilmente le soluzioni ci sono e sono i tecnici all'interno del suo Assessorato che dovranno confrontarsi con Finaosta.
La politica ha però un onere in più: l'onere in più dell'Amministratore, del nostro Consiglio regionale è programmare non meglio, ma molto meglio. Questa è la sintesi che faccio io e che facciamo noi come gruppo ALPE. Abbiamo dei paletti, abbiamo dei parametri che c'erano già, ma sta alla buona politica e al buon Amministratore saper riprogrammare non meglio, ma molto meglio. Questa è la grossa differenza: no all'allarmismo, no al qualunquismo del "non ci sono le risorse". Le risorse ci sono, la riduzione sarà fatta annualmente, probabilmente ogni sei mesi, perché comunque la riduzione sarà di circa 10/11 milioni di euro all'anno, ma obbligherà - non questa legislatura, perché questo sarà l'ultimo Consiglio - la prossima legislatura a riprogrammare le priorità. I paletti ci sono, la Banca d'Italia ci mette un paletto, l'indebitamento tra Finaosta e Regione esiste con quel tetto che c'è tra Regione e Finaosta, ma occorrerà comunque rivedere completamente la programmazione e la riprogrammazione. Questa secondo me sarà la sfida più difficile per i prossimi anni, al di là del merito legato alla variazione che affronteremo nei prossimi articoli.
Io penso che su questo dobbiamo tutti fare un passo indietro per farne tre in avanti, non è il momento di fare del qualunquismo, mettere in campo slogan che potrebbero fare solo male in un periodo così difficile. Bisogna però cambiare marcia, cambiare rotta, soprattutto programmare in maniera diversa. Questo è ciò che vorrei mettere in evidenza come gruppo, proprio per analizzare, anche a seguito degli incontri avuti con il Direttore generale, il Presidente di Finaosta e i funzionari della nostra Finanziaria. Io penso che compito della politica - e della prossima legislatura, per chi vi farà parte - sia quello di fare molta più attenzione nella programmazione, ora più che mai. Il libro dei sogni non c'è e non esiste. Le disponibilità ci sono ancora, ma vanno riparametrate, ricalibrate e, nel momento in cui si decide un percorso, si decide che questo sia sostenibile.
Collega Testolin, lei dice che abbiamo parlato più volte del discorso dei 100 milioni e il relatore Fabbri prima ci ha detto che sono fatti noti, più volte discussi in Consiglio regionale: purtroppo sì, collega Fabbri. Probabilmente potevamo evitare questa variazione di bilancio; se ci aveste ascoltato a dicembre, probabilmente non saremmo qui a rivedere quello che avete messo in campo qualche mese fa. Questo però non ha nulla a che vedere con l'articolo 2, che è legato invece al discorso degli indebitamenti per il tramite di Finaosta.
Presidente - Metto in votazione l'articolo 2, comprensivo dell'emendamento n. 1 della II Commissione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 33
Favorevoli: 20
Contrari: 13
Il Consiglio approva.
Articolo 3. La parola al collega Gerandin.
Gerandin (CC-MOUV) - Senza nessun tono di polemica, Assessore, ma semplicemente per ribadire che io non ho mai detto che il problema riferito a questi famosi 156 milioni era riferito alle garanzie: le garanzie ci sono. Però il vero problema, Assessore - forse lei si è dimenticato di dirlo - è riferito al fatto che Finaosta è tenuta al rispetto dei limiti posti dalle regole della vigilanza della Banca d'Italia sulle grandi esposizioni che ammontano al 25 percento dei fondi propri della società. È questo il paletto, Assessore! Voi potete mettere tutte le garanzie che volete, ma il limite del 25 percento è una regola della Banca d'Italia che in questo momento ingessa la possibilità a Finaosta di elargire queste risorse. Le ricordo anche che, a termini di questo, la nota della finanziaria invitava la Regione a rivedere il programma degli interventi richiamati nelle delibere regionali n. 453/2011, n. 1338/2012 e seguenti, vincolando le autorizzazioni di spesa degli Assessorati o altri enti o aziende al limite di indebitamento nelle disponibilità di Finaosta S.p.A. che in questo momento è 215 milioni rispetto ai 371 che avete deliberato.
Assessore, le voglio poi ricordare un'altra cosa: a me non interessa creare allarmismi, le dico quella che a mio parere è una regola e che in questo momento vige, perché non c'è nessuno che obbliga l'Amministrazione regionale a fare investimenti indebitandosi. È una scelta politica, c'è una finanziaria che la autorizza, c'è una delibera di Giunta che di fatto impegna giuridicamente queste risorse. Però, a fronte di una comunicazione in cui vi dicono che 156 milioni non sono elargibili e non sono disponibili, a fronte di impegni giuridicamente perfezionati, io penso che un saggio amministratore, con 45 milioni di risorse disponibili, decida di non indebitare ulteriormente la Regione mediante la gestione speciale Finaosta, ma riduca questo indebitamento utilizzando tali risorse. Non so se è chiaro il concetto che voglio esprimere. Probabilmente non era chiaro, perché le sto dicendo che, a fronte di ulteriori spese, non è il medico o qualcun altro che obbliga la Regione ad indebitarsi. Un saggio amministratore ne prende atto e riduce questa indisponibilità, vale a dire questa mancanza momentanea di risorse per impegni giuridicamente perfezionati, per cui riduce questi impegni e utilizza risorse proprie. È questo il concetto, Assessore!
Presidente - Se non ci sono altri interventi sull'articolo 3, lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 33
Favorevoli: 20
Contrari: 13
Il Consiglio approva.
Articoli 4 e 5: stesso risultato.
All'articolo 6 c'è l'emendamento n. 2 della II Commissione. Non vi sono interventi, per cui mettiamo in votazione l'articolo 6 con tale emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 33
Favorevoli: 20
Contrari: 13
Il Consiglio approva.
L'emendamento n. 3 della II Commissione inserisce l'articolo 6-bis. Non ci sono interventi, per cui lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 33
Favorevoli: 20
Contrari: 13
Il Consiglio approva.
All'articolo 7 c'è l'emendamento n. 1 dei colleghi Cognetta e Ferrero che sostituisce il comma 3 e che ha parere finanziario negativo. Collega Cognetta, intende comunque illustrarlo? Le do la parola.
Cognetta (GM) - Questo emendamento evidenziava una cosa molto semplice: il dimezzamento dell'importo con cui si è finanziata la Monterosa, quindi in sostanza dei 16,1 milioni lo spostamento di 8 milioni dalla società Monterosa alle casse regionali per finanziare gli investimenti in ambito sanitario. È poca cosa rispetto a quello che bisognerebbe fare in ambito sanitario, ma era comunque un segnale. Ha avuto un parere negativo, in quanto - leggo - "la società Monterosa ha già provveduto all'aggiudicazione definitiva degli interventi previsti dalla deliberazione della Giunta n. 70 del 29 gennaio". Al di là della questione tecnica, io credo che comunque la Monterosa possa trovare questi fondi attraverso il sistema bancario, quindi sono molto contrario rispetto al parere tecnico che è stato dato. Ribadisco che sicuramente la Monterosa ha le possibilità per accedere ai canali tradizionali di finanziamento e quindi sottolineo il fatto che questo parere negativo non è per nulla accettato.
Io credo che 8 milioni dati al Servizio sanitario, in particolare alle attrezzature, sarebbero stati un ottimo segnale rispetto a ciò che è stato tolto e a ciò che non potrà più essere finanziato, come ricordato dai colleghi e anche da me rispetto a quanto detto da Finaosta e ai famosi soldi di investimento.
Presidente - La parola al collega Restano.
Restano (AC-SA-PNV) - Intervengo sull'articolo 7, in particolar modo sui tagli previsti agli investimenti in sanità riguardo all'adeguamento tecnologico delle strutture sanitarie e sociosanitarie, all'adeguamento tecnologico delle apparecchiature sanitarie e ai tagli previsti per la realizzazione del sistema informativo aziendale: si tratta di 5,5 milioni di euro. È vero che noi manteniamo l'operatività senza fare tagli sulla spesa corrente, sul personale, ma mi chiedo come questo personale possa operare serenamente e mettere in campo le proprie capacità in assenza del rinnovo delle apparecchiature tecnologiche.
Noi siamo fortemente contrari a questi tagli in sanità. Se si erano previsti in bilancio con tutte le perplessità che si avevano sul bilancio, sono soldi messi sul bilancio, per cui riteniamo che queste siano spese doverose a supporto soprattutto dell'utenza e non dei professionisti che vi lavorano. Noi pertanto esprimeremo sicuramente un voto convinto contrario.
Presidente - La parola al collega Chatrian.
Chatrian (ALPE) - Proprio su questo articolo in questi anni abbiamo dedicato tante energie alla situazione sanitaria regionale e, al di là del voto contrario, al collega Bertschy vorremmo fare qualche considerazione in merito.
Siamo una regione in cui il costo pro capite è molto elevato e diamo meno prestazioni di altre regioni. Il costo elevato e le prestazioni sono inferiori. Abbiamo tempi di intervento territoriale per le emergenze superiori alla media del Nord Italia, ci avviciniamo a quelle intermedie dell'Italia e a quelle del Sud. Abbiamo una spesa sanitaria privata molto alta. Assessore, lei conosce molto bene la situazione. Abbiamo tempi di attesa per prestazioni diagnostiche spesso eccedenti in termini di legge e potremmo fare degli esempi, perché solo con questi probabilmente si può fare una diagnosi per mettere in campo una terapia. Perdiamo professionalità, abbiamo professionalità che ci abbandonano e vanno in altri posti per molteplici motivi. Abbiamo una mortalità evitabile più alta. Sono tutte caratteristiche, dati e risultati che abbiamo ad oggi. Questa è la fotografia che ben conosciamo. Abbiamo una vita media più bassa e questo è un altro dato importante, da non sottovalutare, paragonabile praticamente al Sud.
Il ricorso al privato non deve essere obbligato per carenza del pubblico, ma una libera scelta del cittadino. Sono tutta una serie di elementi che noi riteniamo molto importanti. Tutte le specialità di base devono essere garantite, quantitativamente e qualitativamente, ma non sempre è così. Le alte specialità devono essere garantite con risorse ad hoc e con accordi di confine (che ad oggi non ci sono ancora) che dovrebbero garantire anche volumi di attività sufficienti per la qualità. Il punto di atterraggio è la qualità. Vanno costruite sinergie con tutti i presìdi sanitari, che ad oggi non abbiamo ancora e che devono essere non solo implementati, ma messi in maniera strategica e capillare in un percorso lungimirante, soprattutto con una visione. La sanità può essere utilizzata come motore di sviluppo. Dal nostro punto di vista questo è un atout, dal momento che la nostra principale industria è il turismo. Noi lì possiamo fare la differenza, una differenza che ci può dare delle risposte lavorative di qualità, ma anche di appeal dal punto di vista turistico. Dobbiamo garantire quell'appropriatezza che si è persa in questi anni nelle funzioni, nei bisogni reali, nelle capacità, nella qualità, nei tempi utili. Potremmo dilungarci e dettagliare in maniera puntuale, a fronte di tante risorse, chi è più bravo di noi, perché bisogna guardare chi è più bravo di noi, chi ha territori simili ai nostri, perché io penso che altre Province autonome e Regioni autonome - sono i dati a dirlo - siano più brave di noi, pur con meno risorse. La questione non è solo legata alla riduzione delle risorse, ma è utilizzare meglio quello che lei ha a disposizione in questo momento, quello che l'Azienda ha a disposizione.
Sicuramente il segnale all'interno dell'articolo 7 non va nella direzione auspicata. Dal nostro punto di vista era l'unico posto in cui non si doveva tagliare, e non solo non tagliare, ma avere quel coraggio, quella voglia e quella determinazione di modificare le criticità esistenti che sono quasi sotto gli occhi di tutti. Nel momento in cui uno ha la possibilità di entrare nel merito, di sapere e di conoscere, si fa una propria idea, soprattutto riesce a capire se ci sono margini di manovra e di miglioramento. Faccio un esempio: noi abbiamo da una parte la Medicina nucleare, una struttura complessa, e dall'altra non riusciamo a dare risposte ad una semplice risonanza (i tempi per una semplice risonanza sono di oltre 70 giorni). L'articolo 7 ci dice "meno investimenti per la sanità", oggi è così, questa è una scelta; dall'altra abbiamo però un costo sanitario che è il più alto d'Italia e con meno servizi. Mi sembra che su questo settore si debba veramente prendere il toro per le corna, cambiare rotta, prospettiva e - io dico anche - mettere le persone giuste al posto giusto.
Presidente - Colleghi, la proposta è la seguente: si vota l'articolo 7 e poi ci si riaggiorna nel pomeriggio per continuare con l'articolo 8. Se sull'articolo 7 non ci sono altri interventi, lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 31
Votanti : 31
Favorevoli: 19
Contrari: 12
Il Consiglio approva.
.
Il Consiglio riprenderà alle ore 15:30. La seduta è sospesa.
---
La seduta termina alle ore 13:02.