Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3154 del 24 gennaio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3154/XIV - Interpellanza: "Realizzazione di nuovi modelli organizzativi sanitari sul territorio regionale".

Farcoz (Président) - Point n° 17 de l'ordre du jour. Pour l'illustration, la parole au collègue Fosson.

Fosson (AC-SA-PNV) - Questa interpellanza, questa iniziativa, condivisa con il Consigliere Norbiato, vuole porre in evidenza quanto scritto sul DEFR presentato e votato nel mese di dicembre proprio sull'assistenza territoriale. Rileggo quanto è scritto: "riorganizzare i servizi territoriali, sanitari e sociali innovando modelli organizzativi e processi, favorendo la diffusione su larga scala dell'utilizzo di nuove tecnologie, al fine di garantire una distribuzione più capillare dei servizi e contrastare lo spopolamento delle valli laterali". Nelle premesse noi sottolineiamo come questa istanza, questa necessità di riorganizzare i servizi sul territorio sia condivisa e quanto è stata al centro della nostra attività da sempre, perché pensiamo che il medico di famiglia presente sul territorio sia una figura straordinaria, soprattutto quelli che operano lontano da Aosta, che ha ancora la visione dell'uomo malato in tutta la sua interezza e non a spicchi, però questa figura eccezionale, straordinaria che opera sul territorio deve avere la possibilità di nuovi modelli organizzativi, perché ormai l'unicità del rapporto con il malato in una medicina che si occupa, che ha tecnologie, che è condivisione e sintesi c'è sempre sembrato un modello da superare. Ora, leggendo quanto è scritto, le chiediamo, Signor Assessore, di specificare che cosa intende per modelli organizzativi, in questo DEFR non è scritto, su che cosa sta lavorando. Le chiediamo anche che cosa intende per "nuove tecnologie", perché è molto interessante, ma soprattutto le chiediamo di dare concretezza a questo impegno, magari fornendoci dei tempi e dei programmi precisi.

Président - Pour la réponse, la parole à l'Assesseur Bertschy.

Bertschy (UVP) - Grazie collega Fosson. Gli obiettivi indicati nel DEFR evidentemente hanno una visione che permette di programmare una gestione delle politiche sanitarie collegate a quelle sociali sul territorio, anche perché alcuni effetti, alcune ricadute delle scelte che facciamo hanno sempre questa doppia valenza e l'obiettivo del DEFR si concretizza nel tempo con la definizione di processi e modelli da mettere in campo, la rivisitazione di percorsi e di nuove scelte che sono affidate, attraverso il DEFR, anche evidentemente a tutte quelle scelte che abbiamo fatto rispetto agli obiettivi di mandato che la nuova Direzione strategica sta perseguendo per realizzare queste politiche. L'attenzione che viene data alle vallate laterali, in generale al territorio va anche a sottolineare i dati che poi nel corso del prossimo mese presenteremo rispetto al welfare. Il dato sull'invecchiamento della popolazione è un dato sempre più presente, che ci obbliga a ragionare su una riorganizzazione del welfare in generale e soprattutto ci impone di valutare scelte che, per il futuro, sappiano dimostrare la presenza di servizi sul territorio. Intendiamo quindi proseguire nell'azione di implementazione della rete dei servizi sanitari attraverso quello che diceva lei: il coordinamento dei medici di assistenza, dei medici di base e con il potenziamento, che è iniziato, dei percorsi di studio anche dei nostri giovani, della valorizzazione di queste borse di studio con promozione di azioni che permettano di mantenere in futuro giovani specializzati in Valle d'Aosta a sostituire nel tempo quel 60 percento di medici di medicina generale che nei prossimi anni andranno in pensione. L'implementazione dell'assistenza specialistica nei poliambulatori è iniziata e sarà sempre più concreta, man mano che anche i procedimenti concorsuali per la realizzazione dell'implementazione dei servizi delle nuove professionalità e delle sostituzioni, quelle che sono in questo periodo fuoruscite dall'Azienda, troveranno la loro collocazione. Implementazione dei servizi delle cure a domicilio: è in corso in questo senso un potenziamento dei servizi di assistenza infermieristica, di assistenza agli anziani portatori di malattie croniche; è in corso una valutazione per un potenziamento delle cure palliative oncologiche, della consegna a domicilio dei prelievi e di dispositivi medici, dell'assistenza al puerperio, atti che sono stati presentati in questo periodo con la possibilità di avvicinare ai centri di servizio sanitario i nostri percorsi e i nostri servizi di salute. Evidentemente poi la volontà è quella di stringere patti e alleanze sempre più forti con coloro che erogano servizi sul territorio a partire dalle farmacie, cercando collaborazioni sempre più strette con i Comuni, valorizzando le associazioni di volontariato.

L'azione va nella direzione di garantire un'assistenza sanitaria di prossimità distribuita sul territorio, al fine di spostare il cittadino il meno possibile e di dare la possibilità al cittadino di trovare presidi sempre più attenti a questa forma di organizzazione del servizio.

Per quanto riguarda la tecnologia, la telemedicina, ma anche gli strumenti che sono stati dati in dotazione ai medici di medicina generale devono permetterci di conoscere, da un lato, lo stato di salute della nostra popolazione, di lavorare con progetti di prevenzione che sono attivati, altri che stiamo attivando, di collaborare insieme alle istituzioni per far sì che, da un lato, si inverta la tendenza, si cerchi di costruire sul territorio questa casa di cura e per evitare che tutto poi si riversi, per quanto riguarda poi le acuzie, sul nostro presidio ospedaliero. In questo senso bisogna trovare un equilibrio giusto tra i servizi erogati, l'innovazione e la spesa per garantire a tutti un servizio equo e facilitato.

L'Azienda intende consolidare l'ospedalizzazione domiciliare, pazienti a domicilio con sorveglianza centralizzata. È iniziata con il progetto Partout di telemedicina per garantire al paziente prestazioni che normalmente vengono erogate in ospedale: il monitoraggio dei parametri vitali quali la frequenza cardiaca e le cose che sappiamo. È un progetto che prevede l'assistenza domiciliare segnatamente nelle aree disagiate tramite il collegamento tra la struttura complessa di Geriatria e le strutture di Pneumologia e si rivolge ai malati dimessi dall'ospedale e a malati anziani cronici, che, in alternanza alla permanenza in un reparto ospedaliero in condizioni spesso di grave disagio, possono ritornare in famiglia e usufruire di un piano di assistenza completo.

Per quanto riguarda l'assistenza primaria, in questi giorni abbiamo modificato alcuni orari dei MAP. È una scelta che stiamo cercando di incentivare, di potenziare, perché, oltre i medici di medicina generale, si possa dare ai cittadini una presenza sempre più presente e una presenza sempre più efficace anche rispetto all'orario di servizio coperto. I dati di quest'ultimo periodo ci fanno anche dire che si sta cominciando ad evitare alcuni accessi dal territorio verso il Pronto soccorso, quindi su questo si intende sviluppare un'azione forte, mirata a sostegno del lavoro che stanno facendo i medici presenti in questi servizi. Si sta cercando di valorizzare ancora la medicina di gruppo, sono stati firmati accordi con i pediatri affinché questo possa avvenire, oltre che per i medici di medicina generale, anche per la pediatria e si stanno organizzando processi perché le professioni sanitarie, soprattutto quelle infermieristiche che hanno specializzazioni particolari, possano essere impiegate sul territorio per la formazione che hanno acquisito nel tempo. Ci sono azioni puntuali che si stanno realizzando a partire dal 2017, che verranno realizzate nel 2018, altre che avranno un arco temporale di almeno il periodo di raggiungimento degli obiettivi da parte dei servizi. Gli obiettivi sono stati assegnati quest'anno all'Azienda e sono in corso riunioni mensili tra tutti i soggetti portatori di interesse per valutare l'efficacia di queste risposte sul territorio, soprattutto per sottolineare le criticità riscontrate e per dare concretezza alle azioni. Nel triennio 2017-2020 l'Azienda svilupperà questi modelli assistenziali, attuerà progetti innovativi in aree territoriali circoscritte (alcuni di questi sono stati presentati negli scorsi giorni), intende sviluppare progetti di collaborazione attraverso anche convenzioni con tutti i soggetti che abbiamo prima evidenziato. Bisogna migliorare i sistemi informativi ed è un processo iniziato e che porteremo avanti in questa fase di legislatura avendo dato nuove risorse per potenziare il fascicolo sanitario, evitare la migrazione di persone dal territorio per l'ospedale per ritirare i referti. È stato da poco presentato il "percorso gravidanza", che va nell'ottica di avvicinare le attenzioni verso le mamme e soprattutto, anche qui, di evitare una migrazione da un poliambulatorio all'altro per l'esecuzione di servizi che fino ad ora sono stati sottolineati come una criticità. Ci sono poi una serie di forme di coordinamento, soprattutto nel nuovo atto aziendale, che prevedono un'attenzione particolare tra ospedale e territorio, perché una dimissione clinica dell'ospedale va valutata anche in termini sociali e organizzativi. Una dimissione clinica non sempre è sufficiente per rimandare a casa un anziano o una persona che magari non ha ancora a casa la rete di servizi necessaria per essere supportata.

Il tempo non mi permette di concludere la risposta, evidentemente sono a disposizione per presentare tutte le azioni in commissione che sono presenti e anche per inviare, se è il caso, una relazione alla commissione competente.

Président - Pour la réplique, la parole au collègue Fosson.

Fosson (AC-SA-PNV) - Grazie Assessore. In modo pacato mi permetta solo di dire che l'assistenza territoriale è così importante che non penso sia solo un compito da demandare alla Direzione dell'Azienda. Qui si tratta proprio di indicazioni politiche. D'altronde lei parlando l'altro giorno, rispondendo al collega Chatrian, ha dato un'indicazione politica ben precisa sui medici di emergenza da mettere a Morgex.

Quando io chiedo: quali modelli organizzativi innovativi, non le chiedevo quali prolungamenti o miglioramenti di azioni lei ha posto in atto, ma quali modelli organizzativi nuovi, perché c'è scritto così. Io non invento nulla, però andando a vedere il Patto della salute che lei cita, quindi conosce sia lei che i suoi dirigenti in modo preciso, il Patto della salute al punto n. 5 portò una proposta di cambiamento dei modelli organizzativi molto importante. Sull'aggregazione dei medici di famiglia introdusse, sempre all'articolo 5, le AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) e le UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie) con un organico e un responsabile. Il Patto della salute quindi introduce e ha già iniziato a realizzare in tutta Italia questi nuovi modelli organizzativi. Secondo me, non dobbiamo andare molto lontano da quanto previsto dal Patto della salute. Le dico subito che i medici di famiglia, soprattutto i vecchi (quelli di Aosta) non sono molto contenti di cambiare il tipo di aggregazione, ma questo è il percorso previsto a livello di Ministero, quindi non c'è proprio da inventare nulla, ma andare a studiare e vedere bene quello che c'è scritto all'articolo 5. Su questa organizzazione territoriale sicuramente una rivoluzione era già cominciata. I medici di famiglia nei poliambulatori sembra forse una cosa scontata adesso, ma ci fu un anno di gestione della cosa proprio per portare da una dimensione individuale del medico di famiglia ad una dimensione di gruppo e, dai numeri che lei ci ha fornito, anche recentemente e questo ha funzionato: 6500 passaggi nei poliambulatori. Sarà quindi da modificare qualche cosa, perché che a Morgex sia aperto fino alle otto di sera e non si inizi prima per questioni amministrative... sicuramente gli orari vanno modificati. Io dico che l'innovazione territoriale è pensare a queste nuove aggregazioni che il Ministero ha già ipotizzato nel 2014. La rivoluzione c'era stata anche quando i medici di famiglia hanno ricominciato ad andare a lavorare in RSA sia ad Antey che qui ad Aosta, con dei grandi risultati e quando il medico di famiglia è stato inserito nell'organizzazione delle strutture socio-sanitarie. L'informatizzazione è una cosa che ha raggiunto i medici di famiglia e i pediatri in Valle d'Aosta molto prima che in tutte le altre regioni e questo è anche importante. Così il fascicolo sanitario che è stato iniziato e che adesso forse ha bisogno di un nuovo slancio, mi permetta, perché siamo al 52 percento mi dicono e forse va fatto quest'ultimo percorso.

Quando poi si parla di nuove tecnologie, lei ha citato la telemedicina molto correttamente, ma mi permetto di dire che su questo ci sono fortune e sfortune, mi sembra che su questo lei abbia un po' di fortuna, nel senso che la telemedicina non ha mai avuto un supporto giuridico che ci permettesse di utilizzarlo in un territorio di montagna, perché l'atto medico era sempre e solo l'atto che il medico faceva al letto del malato. Ora, la legge Gelli-Bianco dell'8 marzo 2017 introduce il concetto di telemedicina. Io quindi penso che sia il momento per fare dei grossi passi avanti. Sempre in tema di fortuna, le citavo l'altro giorno la legge Gadda che permette di utilizzare le eccedenze alimentari diminuendo e facendo uno sconto su chi conferisce i rifiuti. La modifica del massimale... lei dice le borse di studio ai giovani, io mi sono già permesso di dirlo, ma avendo modificato il massimale a favore dei grandi medici portandolo a 1700, vuol dire che i medici giovani che si inseriscono nell'ambito della medicina di base sono poco invogliati, perché il loro massimale avrà difficoltà a crescere quando i grandi medici sono saliti fino a 1700. C'è un'aggregazione di medici qua vicino, in cui uno di questi medici anziani va in pensione e non c'è nessuno dei giovani che vuole subentrare.

Sul modello organizzativo dell'emergenza, mi permetta, io non ho detto niente, ma lei rispondendo a Chatrian l'altro giorno che vuole assolutamente i medici a Morgex e a Châtillon, ha promesso dei medici lì. Io non so che tipo di medico, se anestesista o no, perché lei sa che i dati, per esempio, dell'emergenza in Lombardia ci dicono che sono ben diversi i dati laddove è presente l'anestesista e dove non è presente l'anestesista. Mi dicono che anche a Donnas stanno sostituendo l'anestesista con degli altri medici soprattutto di giorno; l'avessimo fatto quando noi eravamo lì, chiaramente chi era all'opposizione al fondo valle ci volava addosso, perché si poteva cambiare tutto ma non togliere gli anestesisti da Donnas, cosa che è giusta. Assessore, scusi, ma i modelli organizzativi che si possono applicare sono ben precisi e indicati dal Patto della salute. Io non vorrei che si parlasse di innovazione, di nuovi modelli organizzativi e non si facesse niente, quando, per esempio, sulla telemedicina abbiamo una normativa che prima non avevamo e ci dà delle grandi opportunità.

Dalle ore 11:58 assume la presidenza la Vicepresidente Morelli.