Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3111 del 10 gennaio 2018 - Resoconto

OGGETTO N. 3111/XIV - Accettazione delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Andrea Rosset dalla carica di Presidente del Consiglio regionale e dal Consigliere Joël Farcoz dalla carica di Vicepresidente del Consiglio regionale.

Presidente (Rosset) - Procediamo con i punti n. 4 e 4.01 all'ordine del giorno.

Dalle ore 10:41 assume la presidenza la vicepresidente Morelli.

Morelli (Présidente) - Bonjour à tout le monde. Je vous informe que la Conférence des Chefs de groupe, réunie dans la journée d'hier, a décidé de traiter conjointement les deux points n° 4 et 4.01.

Je vous rappelle que par sa lettre du 29 décembre 2017, le conseiller André Rosset a présenté sa démission des fonctions de Président du Conseil régional et il est, donc, nécessaire que le Conseil régional procède à son remplacement au sein du Bureau du Conseil.

Également, je vous rappelle que par sa lettre du 8 janvier 2018, le conseiller Joël Farcoz a présenté sa démission des fonctions de Vice-président du Conseil régionale et il est, donc, également nécessaire de procéder à son remplacement au sein du Bureau du Conseil.

J'ouvre, donc, la discussion sur les deux points conjoints n° 4 et 4.01. Est-ce qu'il y a des propositions? Est-ce qu'il y a des requêtes d'intervention? Le collègue Rosset a demandé la parole.

Je rappelle que le débat pourra se faire avec des temps de 15 minutes pour la première intervention et de 5 minutes pour la deuxième. Je donne la parole au collègue Rosset.

Rosset (UVP) - È stato un onore per me ricoprire le funzioni di Presidente del Consiglio. Ho cercato di farlo con la massima responsabilità e il massimo impegno in un anno non facile, perché segnato da numerose difficoltà e lacerazioni politiche. Durante il mio mandato ho sempre cercato di salvaguardare l'autonomia decisionale e l'autorevolezza del nostro Consiglio, convinto come sono che la nostra Assemblea, in quanto massima espressione della democrazia rappresentativa in Valle d'Aosta, viva attraverso la pluralità delle sensibilità e delle visioni politiche che la compongono.

Per una questione di correttezza e al fine di onorare gli accordi politici tra le forze politiche di maggioranza autonomiste, ho ritenuto doveroso rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio, a seguito della richiesta di una disponibilità - ripeto: una disponibilità - a candidarmi alle elezioni politiche. Ho infatti creduto opportuno dare la mia disponibilità da Consigliere semplice e non da Presidente dell'Assemblea. Forse un fatto irrituale, qualcuno lo ha considerato tale, sicuramente inusuale. Inusuale, in quanto in tempi non sospetti qualcuno ha fatto la campagna elettorale da Presidente del Consiglio. Non sarà il mio caso, non è il mio credo. Io credo profondamente nelle istituzioni e ritengo che sia innanzitutto nostro dovere tutelarne l'integrità e la dignità, rispettando le regole e le procedure, anche quando non sembrano essere così confacenti all'azione politica.

In questo anno e mezzo ho cercato di guardare al bene della nostra istituzione attraverso un'azione di coordinamento, di impulso, volta a migliorarne il funzionamento e la gestione, oltre che a tutelare il lavoro dei Consiglieri, tutti i Consiglieri. Ringrazio i miei colleghi dell'Ufficio di Presidenza, con i quali ho condiviso l'esperienza di governo della nostra Assemblea.

Un ringraziamento particolare va poi al Segretario generale, ai dirigenti, all'ufficio stampa e a tutti i dipendenti che hanno sempre lavorato con profonda competenza, onestà intellettuale e grande spirito di servizio nei confronti dell'Assemblea e dei suoi componenti.

Ringrazio infine tutte le Consigliere e i Consiglieri per il contributo di idee e di progetti che rappresentano in quest'aula: un importante contributo di idee e progetti; c'è da superare un po' gli aspetti personali.

Chiedo scusa se a volte sono stato costretto a riprendervi, qualche volta a bacchettarvi, o perché troppo rumorosi, indisciplinati, o perché troppo veementi. Ma questa impetuosità è il segno di un dibattito e di un dialogo che non si arresta mai e non dovrà mai arrestarsi. È il segno di una democrazia viva e dinamica.

Grazie agli organi di stampa, ai giornalisti che seguono con costanza la nostra attività politica e istituzionale.

In conclusione, in quest'ultimo scorcio di legislatura il mio auspicio è che possano prevalere il senso di responsabilità, il dialogo, il rispetto e la cultura dell'ascolto e che si ritrovino le energie positive. Troppo spesso in questa Assemblea ultimamente, negli ultimi anni, è emersa un'energia negativa: non va bene nulla, tutto va male. Io credo che sia necessario riproporre energie positive, per favorire lo sviluppo che la Valle d'Aosta ci chiede a gran voce. Con questo auspicio, formulo al prossimo Presidente del Consiglio e al prossimo Ufficio di Presidenza i miei migliori auguri di buon lavoro.

Présidente - Merci, président Rosset. Est-ce-qu'il y a des interventions? Le débat est ouvert. A demandé la parole le collègue Restano.

Restano (AC-SA-PNV) - Intervengo per sottolineare alcuni aspetti, perché riteniamo e ritengo che questa elezione sia veramente un'occasione unica, in questo momento particolare a fine legislatura, in un momento che ci vedrà partecipare alle elezioni politiche nei prossimi giorni e a una campagna elettorale importante, nel momento in cui si parla di difesa delle prerogative della nostra Regione, momento delicatissimo dove forse combatteremo la madre di tutte le battaglie, come dicevamo poc'anzi. Un'occasione unica, questa elezione della più alta carica del Consiglio regionale, un'occasione per aprire un tavolo di confronto a trecentosessanta gradi.

Invece oggi ci accingiamo a discutere di un accordo tra le forze di maggioranza. Legittimo, direi forse una consuetudine, ma che, proprio perché tale, era il momento di smentirlo, di far vedere che la Valle d'Aosta è unita, è disposta al dialogo, è disposta a passare dalle parole ai fatti, a tradurre in operatività il Forum de l'Autonomie, il Rassemblement e tutti insieme dovevamo dibattere sull'argomento. Poi democraticamente sarebbe stato eletto chi fosse riuscito a ottenere il maggior numero di voti.

Abbiamo perso un'occasione, come abbiamo fatto anche altre volte in questi cinque anni. Mi riferisco alla Commissione speciale per le riforme istituzionali, che è morta pian piano facendo poche cose. Non c'era la volontà evidentemente di farlo, e forse la litigiosità politica che ha richiamato il presidente Rosset non ci ha permesso di lavorare. Ebbene, oggi avevamo, o forse abbiamo, un'occasione unica per dimostrare che tutti insieme sappiamo fare delle scelte. Ritengo che così non sarà, che tutto è già stato deciso. Il gruppo a cui appartengo ha sempre colto ogni occasione per dare la propria disponibilità a partecipare a dei tavoli politici per aprire la discussione. Da parte di altre forze politiche sono rimaste solo delle buone intenzioni.

Io credo che dai prossimi confronti politici, a partire dall'elezione di oggi, non ci saranno vincitori. Usciremo tutti sconfitti, per manifesta incapacità di tutti. Era un'occasione unica che non abbiamo saputo e non sapremo sfruttare. Proviamo a rifletterci.

Présidente - Est-ce que d'autres collègues demandent la parole? J'invite ceux qui souhaitent intervenir à se réserver. A demandé la parole le collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - Innanzitutto sarebbe facile rispondere che questo tipo di condivisione sull'elezione del Presidente del Consiglio non c'è stata fin dall'inizio. Comunque io non voglio entrare nella polemica.

L'Union Valdôtaine Progressiste, nel prendere atto delle dimissioni del presidente Rosset, lo ringrazia per l'opera sin qui svolta e per il senso di responsabilità politica e istituzionale che ancora una volta dimostra. Ricordiamo come abbia saputo condurre i lavori del Consiglio con la giusta determinazione, attraverso uno dei periodi più burrascosi della vita amministrativa e politica degli ultimi decenni. Si è trovato di fronte a situazioni istituzionali nuove e di difficile interpretazione: l'applicazione di nuove leggi, affrontate per la prima volta dagli uffici e dalla dirigenza. Grazie alla sua fermezza e alla competenza professionale di chi lo consigliava, ha saputo, con l'appoggio dell'Ufficio di Presidenza e di tutti i dirigenti, trovare la giusta via interpretativa per questi difficili passaggi. Questa interpretazione è stata poi convalidata nella sua correttezza ai più alti livelli. In tale frangente ha dovuto sopportare critiche che, nella foga dell'agone politico, si sono trasformate in violenti attacchi personali, sopportati con dignità e pazienza, conscio della difficoltà del momento. Applicando con fermezza i regolamenti consiliari, ha saputo gestire con correttezza l'aula, cosa né facile, né scontata.

Come provvedimenti, lascia in eredità la fase finale dell'approvazione della modifica dei Regolamenti consiliari e la deposizione di una legge che razionalizza la giusta richiesta di previdenza dei Consiglieri. Siamo certi che chi lo sostituirà saprà portare a compimento questi due importanti atti.

Ringraziamo, dunque, il collega Rosset per l'impegno profuso in questa sua Presidenza, augurandoci che la sua competenza possa esplicarsi in altri incarichi a servizio della nostra Valle. A chi lo sostituirà, certi che continuerà nel solco lasciato dal presidente Rosset, un augurio di proficuo lavoro.

Présidente - Est-ce qu'il y a d'autres interventions? Nous sommes toujours en discussion générale. J'invite les collègues qui désirent intervenir à se réserver. Est-ce qu'il y a quelqu'un qui désire prendre la parole? A demandé la parole le collègue Crétier.

Cretier (PD-SIN.VDA) - Semplicemente per dire due parole e per ringraziare l'operato del collega Rosset.

Questa è stata una legislatura molto travagliata, che io ho potuto valutare in questi ultimi nove mesi. A titolo personale vorrei dire che la sua conduzione dell'Assemblea è stata molto rispettosa delle istituzioni, sempre con il Regolamento interno all'ordine del giorno e con molta eleganza ha condotto il Consiglio regionale anche in momenti molto difficili, grazie altresì alla collaborazione degli uffici e al suo personale.

Ci sono state nel tempo alcune divergenze anche con il nostro gruppo, sempre rientrate in momenti di rispetto reciproco. Alcuni passaggi sono stati delicati, ma una cosa che chiaramente non deve spiegare a me è stata questa sua uscita in conferenza stampa: siccome abbiamo condiviso un po' tutto, sia nelle riunioni della Conferenza dei Capigruppo, sia in Consiglio regionale, personalmente ritengo sia stata un po' una improvvisata. Sono delle scelte comunque legittime che vanno rispettate: lei ha dichiarato che era una candidatura preventivata dal suo gruppo e quindi ha ritenuto opportuno di dare le dimissioni come Presidente.

Volevo augurargli un proficuo futuro politico e auguro al nuovo Presidente una continuità dell'attività dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio con semplicità, puntualità e determinazione, così come contraddistinto dal suo mandato.

Présidente - Est-ce qu'il y a d'autres interventions? A demandé la parole la collègue Certan.

Certan (ALPE) - Deux mots de la part de notre groupe. L'intervento del collega Rosset ha riportato e ha cercato di dare un contorno istituzionale a una vicenda che in realtà di istituzionale non ha nulla, ma che è unicamente il risultato e il frutto di accordi partitici portati in questa sede, dei quali noi, come gruppo ALPE, prendiamo atto, chiaramente non potendo di certo né condividere, né avallare o, ancor meno, poter portare il nostro contributo. È una scelta, è una decisione presa in seno agli organi partitici dei vari movimenti e partiti che compongono la maggioranza di ottobre, di cui prendiamo atto. Apprezziamo lo stile del collega Rosset nel dire che, con onestà intellettuale, vuole dare la sua disponibilità alla candidatura al Senato della Repubblica come consigliere semplice. Credo che questo sia assolutamente apprezzabile ed è stato sicuramente un beau geste.

Chi si occupa, però, di politica e anche molti cittadini e molti valdostani sanno che nel confezionare, nel cucire questa maggioranza, nello scrivere l'accordo, avete messo nero su bianco come do ut des che il presidente Rosset avrebbe dovuto dare le dimissioni, qualora avesse dato la disponibilità come candidato alle politiche, a favore del collega Rollandin. Mi pare che su questo ci sia stata poi una presa di posizione e un cambio dei patti fra di voi. Però questo è quanto è chiaro ed è uscito dall'opinione pubblica. Questo non vuole dire che, forse una regolazione di conti all'interno di alcuni movimenti, di colpo diventi un fatto istituzionale. È la ricaduta in seno al Consiglio, sull'istituzione che questa vicenda ha e della quale noi prendiamo atto. Ripeto, in questo momento - lo ha anche confermato nel suo intervento il collega Cretier che è intervenuto prima di me - dopo una legislatura così travagliata, non avevamo certo bisogno anche di questo cambio (l'ennesimo!). Non ce n'era bisogno e nessuno di sicuro ne sentiva la mancanza. Di sicuro, non ne sentivano la mancanza i valdostani che, per l'ennesima volta, forse non riusciranno neanche più a ricostruire quanti presidenti ha avuto questa legislatura. È cosa vostra, è cosa della maggioranza. Quindi noi prendiamo atto.

Credo che con molta responsabilità e anche dopo un'accesa discussione all'interno dei nostri gruppi consiliari, oggi noi siamo presenti in aula per poter permettere questo cambio. Credo che, con molta responsabilità e anche con discussioni costruttive all'interno dei nostri gruppi consiliari, oggi facciamo in modo che questa decisione presa all'interno dei partiti della maggioranza possa andare avanti. Certo è che nessun gruppo consiliare di minoranza è stato coinvolto o gli è stato chiesto, precedentemente chiaramente alla decisione di dare le dimissioni, nel mese di dicembre, quando si sono delineati i contorni, gli scenari possibili e gli accordi fra di voi. Nessun gruppo consiliare e neppure, a quanto ci risulta, i nostri movimenti sono stati coinvolti, come forse avrebbe dovuto essere, per la scelta di un nuovo Presidente del Consiglio. Quindi, ci ripetiamo: è e rimane cosa vostra.

Auguro al futuro Presidente del Consiglio e auguriamo come ALPE, per quel pochissimo tempo che potrà lavorare, ma che sicuramente potrà permettere di aprire gli orizzonti, di avere delle visioni e anche un ruolo di prestigio più grande, auguriamo naturalmente un proficuo lavoro per la nostra regione, oltre che per la nostra Assemblea.

Présidente - Est-ce qu'il y a d'autres collègues, qui veulent prendre la parole? Je rappelle également que, en annonçant l'ouverture de la discussion, j'avais demandé s'il y a des propositions de candidature à la charge de Président et de Vice-président du Conseil, parce que les deux points sont conjoints. A demandé la parole le collègue Rollandin.

Rollandin (UV) - Je crois qu'il serait été peut-être hypocrite de dire qu'on va faire un débat ensemble pour trouver une solution unitaire, afin de nommer un Président du Conseil pour trois mois.

Dès le début, dans cette législature, au moment où on avait demandé de voter le Président, il avait eu une attitude qu'on connaît et qu'a rappelé la collègue Certan. Et je remercie qu'aujourd'hui, au contraire, les groupes de minorité ont décidé de rester ici pour ne pas renvoyer le Conseil, comme a été fait au début de la législature; mais dès le début il y a eu cette attitude. Alors, je crois qu'il serait un peu drôle que pour voter un Président pour un temps si réduit il avait tout un débat.

De la part de la majorité, a laquelle revient justement de faire une proposition, on propose comme président du Conseil Joël Farcoz. Le collègue a déjà eu le rôle de Vice-président, donc je crois qu'il est presque normal qu'il puisse être chargé de diriger les travaux de cette assemblée. À ce propos, je crois que le rôle du Président du Conseil, comme a été rappelé, est d'être suffisamment neutre d'un côté et responsable de l'autre pour sauvegarder non seulement le travail de l'assemblé, mais surtout le respect des règles de la part de tous les conseillers qui y font partie. En remerciant pour le travail qui a été fait jusqu'à maintenant de la part du responsable de l'assemblée, je souhaite un bon travail à Joël Farcoz et au Vice-président qui sera nommé. Je suis sûr qu'il y aura la possibilité de vérifier que, tout étant très jeune, il aura la possibilité de gérer de la façon la meilleure cette Assemblée.

Présidente - La parole au collègue Fabbri.

Fabbri (UVP) - En tant que force de majorité, l'Union Valdotaine Progressiste propose, en tant que Vice-président du Conseil de la Vallée, Monsieur Vincent Grosjean.

Présidente - La parole au collègue Borrello.

Borrello (AC-SA-PNV) - Abbiamo sempre riconosciuto all'interno di quest'aula dei particolari momenti che assumono rilevanza, che sono sicuramente importanti e che sono quelli di carattere istituzionale. Ovviamente in continuità con quello che è stato l'atteggiamento da parte del gruppo consiliare che rappresento, noi riteniamo sempre opportuno partecipare attivamente al riconoscimento dei ruoli istituzionali. Questo dal punto di vista formale.

Dal punto di vista sostanziale, è già stato detto e ricordato da chi mi ha preceduto, che la nomina del Presidente del Consiglio risulta essere inserita all'interno di accordi di carattere politico propedeutici alla formazione di un nuovo Governo. Detto questo, noi riteniamo opportuno da una parte garantire la nostra presenza affinché possa essere data continuità alle rappresentanze istituzionali, ma parallelamente non possiamo condividere questo tipo di percorso, perché risulta essere palesemente ed evidentemente definito all'interno di accordi politici.

Ringrazio non solo il presidente Rosset, ma tutti i Presidenti del Consiglio della quattordicesima legislatura, caratterizzata da momenti di elevata tensione. Credo che l'interpretazione di questo ruolo sia importante per garantire i lavori e la rappresentanza istituzionale del Consiglio regionale.

Per quanto riguarda il collega Rosset, lo ringrazio soprattutto per la guida che ha avuto in alcuni momenti particolari. Ma se da una parte lui ha avuto l'onore e l'onere di gestire certi momenti, certi passaggi storici, bisogna ricordare e dare atto che la sua interpretazione, il suo ruolo era fortemente sostenuto dapprima dagli uffici, i quali hanno sostenuto con dei pareri e con tutta una serie di argomentazioni di carattere tecnico alcuni passaggi di rilevanza per quest'aula consiliare: mi riferisco a quanto successo nel mese di marzo 2017. Ma non è solo una questione di carattere amministrativo, è una questione anche di carattere politico, perché se lei ha potuto avere quella forza nell'affrontare alcuni dibattiti, è anche perché dietro di lei aveva dei movimenti politici e dei gruppi consiliari che l'hanno sostenuta. La ringrazio per il lavoro che lei ha svolto e auguro al Presidente in pectore un proficuo lavoro, nel bene dell'Assemblea regionale e nel bene della Valle d'Aosta.

Présidente - La parole au collègue Fosson.

Fosson (AC-SA-PNV) - Anche il mio sarà un intervento breve, perché non c'è molto da aggiungere. Il neo capogruppo dell'Union Valdôtaine ha parlato di una situazione atipica, per cui per tre mesi non è il caso di fare un dibattito su chi sarà il nuovo Presidente del Consiglio. Sicuramente la situazione è atipica e lo è stata in tutta questa legislatura che molti sperano finisca presto. Noi come minoranza abbiamo voluto mantenere il numero con la nostra presenza qui, perché è ora di finirla con i giochini politici che la gente mal capisce.

Volevo ringraziarla anch'io, presidente Rosset, per come ha gestito con la sua signorilità il ruolo che la poneva al di sopra di tanti conflitti, forse a volte personali. Le riconosciamo la capacità di averci provato sempre e comunque. Io ho avuto anche l'onore di lavorare con lei in Ufficio di Presidenza e ammirare queste sue capacità. Ho avuto anche l'onore di sostituirla qualche volta e la ringrazio ancora.

Sul fatto che il dibattito per un ruolo istituzionale, anche in una situazione atipica, potesse essere aperto, dico che era legittimo forse chiederlo ed è stato chiesto all'inizio della legislatura, quando non era una situazione atipica che la Presidenza del Consiglio fosse data alla minoranza. Ma questo non era stato riconosciuto neppure all'inizio della legislatura e forse è anche consequenzialmente giusto non riconoscerlo adesso. Noi sapevamo, presidente Rosset - lo avevo già detto in un mio intervento quando mi sono dimesso, io e il Segretario Norbiato - che c'era un accordo politico dietro a questa sua rinuncia. Un accordo politico scritto, quindi le sue dimissioni forse hanno anche avuto questa motivazione. Che poi lei abbia dato le dimissioni per una disponibilità a candidarsi, questa è un'ulteriore motivazione. Però avevamo saputo e letto tutti, il collega Perron lo aveva confermato qua in aula, che ci fosse anche un accordo politico in questo senso, che non scandalizza nessuno.

La nota positiva è sicuramente che viene un giovane a fare il Presidente del Consiglio, che si assumerà le sue responsabilità: questo lo giudichiamo molto positivo in questo desiderio di cambiamento di modo di fare politica all'interno dell'aula. Auguriamo di trovare la forza per essere sempre oggettivo. Riconosciamo anche al presidente Rosset la capacità e la lungimiranza di aver favorito l'insediamento alla Presidenza del Consiglio di una nuova figura e di un giovane, bloccando invece altre candidature. Quindi tanti auguri, presidente Farcoz e, pur nell'ambito di posizioni diverse, le assicuriamo il nostro rispetto e la nostra voglia di lavorare in modo oggettivo e bene.

Présidente - La parole au collègue Bertin.

Bertin (GM) - Oggi molto probabilmente l'Assemblea eleggerà il suo quinto Presidente del Consiglio... quarto o quinto: si perdono addirittura i conti! È difficile tenere il conto. Siamo a un numero estremamente elevato, il che è un'altra testimonianza di una legislatura che francamente non lascerà dei buoni ricordi. Una legislatura nella quale tutte le consuetudini e le regole, anche i comportamenti istituzionali che sono stati assunti nelle precedenti legislature, sono saltati. Abbiamo visto oggettivamente situazioni che mai prima si erano verificate, perlopiù negative e che hanno, anche per quel che riguarda la gestione dell'Assemblea, allontanato ancora di più la popolazione da questa istituzione. Il bilancio di questa legislatura, anche da questo punto di vista, è purtroppo estremamente negativo.

Come dicevo, oggi si conclude una vicenda nata da un accordo politico del mese di ottobre, nel quale la poltrona di Presidente del Consiglio era inserita in questo accordo. Oggi "fortunatamente" si conclude, poiché è stata una telenovela che ha tenuto impegnati i giornali e l'attenzione dei lavori anche di questo Consiglio per mesi. Prima, relativamente alla tempistica di questa sostituzione, era prevista al momento del deposito del bilancio, poi dopo l'approvazione del bilancio e poi, e poi e poi: siamo al 10 gennaio e se non altro questa triste telenovela, questa commedia che potremmo chiamare Una poltrona per due si chiude oggi. Se non altro un lato positivo c'è, perché qualcosa almeno oggi si chiude. Certamente il bilancio complessivo di questa legislatura, anche all'interno dell'Assemblea, è estremamente negativo.

Non si possono non fare gli auguri al candidato Rosset per una proficua campagna elettorale, che lo aspetta nel mese di febbraio. Faccio gli auguri a Rosset, come a tutti gli altri candidati per una campagna elettorale prossima per il Parlamento nazionale. E ovviamente anche un buon lavoro a Joël che - immagino - saprà svolgere il ruolo in modo serio.

Présidente - La parole au collègue Padovani.

Padovani (GM) - Visto che si era prenotato il collega Lanièce, magari per l'alternanza lascio la parola prima a lui.

Présidente - La parole au collègue Lanièce.

Lanièce (EPAV) - Ho avuto modo, in questa travagliata legislatura, di lavorare per quasi tre anni nell'Ufficio di Presidenza assieme al collega, nonché Presidente, Rosset. L'impressione che ho avuto è stata quella di un consigliere attento, preciso, disponibile al confronto e al dialogo, qualunque fosse l'argomento sia politico, sia istituzionale, sia regolamentare. La sua presidenza si è senz'altro caratterizzata come quella di un Presidente del Consiglio preparato, determinato e pronto responsabilmente ad assumere decisioni anche difficili. Come non ricordare quelle assunte nel marzo 2017, quando, con determinazione e con coraggio, fece scelte difficili, ma che poi i fatti hanno dimostrato essere giuste e veritiere. Infatti la sua corretta gestione è stata recentemente validata e riconosciuta dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali che, dopo aver chiesto in merito al professor Nicola Lupo, ordinario di Diritto pubblico presso l'ateneo Luiss di Roma, un parere pro veritate sulla vicenda, ha dichiarato l'operato del Presidente Rosset come istituzionalmente ineccepibile, corretto e adeguato. Così come altrettanto ineccepibile e adeguato è stato l'operato dei funzionari e degli Uffici della Presidenza, che si sono dimostrati pienamente all'altezza in una situazione davvero delicata e di difficile interpretazione. Mi sembrava giusto ricordarlo, andando un po' controcorrente in una legislatura strampalata e assurda come questa, facendo a titolo personale autocritica.

Penso quindi che il Presidente Rosset abbia dimostrato di essere un Presidente competente, rispettoso del regolamento e delle istituzioni, capace di assumere decisioni in modo determinato e responsabilmente. La ringrazio a nome mio personale e del Gruppo, pertanto, per l'impegno profuso e per il lavoro portato avanti.

Nel contempo, permettetemi anche di aggiungere una breve considerazione sul futuro Presidente del Consiglio. Io auguro al collega Farcoz, oltre ovviamente di essere eletto alla carica di Presidente, grazie anche al mio sostegno e al voto convinto mio e del Gruppo EPAV, di poter continuare nell'opera portata avanti dal collega Rosset, sicuro che il nuovo Presidente Farcoz, pur nella limitatezza del periodo a sua disposizione, saprà dimostrare le sue capacità di difensore del nostro Consiglio, dei valori della nostra autonomia e soprattutto del nostro particolarismo linguistico. In più, ritorniamo ad avere come a inizio legislatura, quando allora fu nominata la collega Rini, un giovane amministratore alla carica di Presidente del Consiglio. Un bel segnale in vista delle prossime elezioni regionali, dove mi auguro che, senza mettere obbligatoriamente da parte l'esperienza dei colleghi da più tempo presenti nella politica valdostana, i giovani politici candidati possano essere, in buon numero, premiati ed eletti, nell'ottica di valorizzare sempre più anche in politica le giovani generazioni, che sono sicuramente preparate e pronte a guidare il futuro politico della nostra Regione.

In conclusione, auguro al neo Presidente di poter essere esempio per i giovani che si avvicinano alla politica, dimostrando le sue capacità, la voglia e la determinazione di un giovane amministratore che ama la sua Valle e che vuole responsabilmente operare a tutela delle sue prerogative e specificità. A nome mio personale e del Gruppo le auguro buon lavoro.

Présidente - La parole au collègue Padovani.

Padovani (GM) - Oggi finalmente discutiamo di una questione che sui giornali e nelle notizie è presente ormai da molto tempo: quella dell'accordo tra due movimenti dell'attuale maggioranza per il cambio della presidenza del Consiglio. Io ho già avuto modo di dirlo ormai un paio di Consigli fa e ritengo che la questione della presidenza del Consiglio sia un tema che dovrebbe interessare tutti i gruppi presenti in questo Consiglio, perché il Presidente del Consiglio è il garante del buon funzionamento dell'Assemblea e quindi del lavoro di tutti noi. Ecco perché trovo questa vicenda irrituale: come ha avuto modo di dire prima il collega Fabbri, è stato un rito che si è ripetuto in questa legislatura il fatto che la presidenza del Consiglio sia stata una questione non di tutto il Consiglio. Questo non vuol dire, però, che si debba perseverare in questa direzione: si poteva cambiare direzione, si poteva provare a trovare una soluzione condivisa da tutto il Consiglio; magari se non proprio da tutto il Consiglio, da gran parte di esso. Invece la scelta è stata quella di trovare un accordo neanche di tutta la maggioranza: è uscito il testo dell'accordo firmato dai due movimenti più rappresentativi di questa vecchia/nuova maggioranza, vecchia nei metodi e anche in alcuni membri. Quindi io più che irrituale, lo trovo uno sgarbo istituzionale.

All'ex presidente e collega Rosset vanno i miei auguri per questa campagna elettorale che si appresta ad affrontare per le elezioni politiche, anche se in realtà non ho ancora capito se è davvero candidato o no, perché dal collega del PD prima si sono sentite delle parole che credo rappresentino il sentire del suo movimento, di critica per le modalità inusuali di annuncio della richiesta di disponibilità a candidarsi del collega Rosset. Al futuro Presidente, collega Farcoz, altrettanto gli auguri; lo chiamo già Presidente, perché i voti per essere eletto li ha (siete diciotto). Quindi le faccio da subito i miei auguri per il lavoro che penso saprà svolgere, seppure per breve tempo, visto che ormai mancano due o tre mesi alla fine di questa legislatura.

Come hanno già detto in precedenza alcuni colleghi, noi oggi responsabilmente restiamo in aula. È vero, collega Rollandin, che all'inizio di questa legislatura i colleghi dell'allora minoranza - io non c'ero - hanno fatto altre scelte. È anche vero che disertare quest'aula è stata pratica comune e oggi il collega Lanièce credo di poter dire che abbia fatto una specie di retromarcia sulle scelte di quei giorni. Giorni che - io devo riconoscere - il collega Rosset ha gestito con grande responsabilità e grande polso: di questo devo dargli atto.

Termino dicendo che finalmente si conclude questa vicenda, che vede ancora dei metodi vecchi, dei metodi spartitori, neanche di tutta la maggioranza, ma dei due gruppi più rappresentati di questa maggioranza. Si potevano fare scelte diverse, ma ovviamente nel solco dei vecchi metodi è stato scelto di non cambiare questa consuetudine e quindi il risultato è questo qui.

Présidente - La parole au collègue Marquis.

Marquis (AC-SA-PNV) - Ci avviciniamo alla fine della legislatura e, ancorché per pochi mesi, oggi abbiamo all'ordine del giorno le dimissioni e la nomina di un nuovo Presidente del Consiglio. Ho ascoltato con attenzione le parole dei colleghi che sono intervenuti nel dibattito e anch'io posso apprezzare - come hanno già fatto altri - la fermezza con la quale il presidente Rosset ha gestito alcune fasi del suo mandato: la fermezza del 10 marzo, quando ha interpretato il Regolamento interno con correttezza e anche con difficoltà, perché il momento non era sicuramente facile. Apprezzo anche le parole del collega Lanièce che abbiamo sentito oggi in aula, perché ha riconosciuto che il 10 marzo fu fatta una scelta giusta e veritiera, però voglio anche sottolineare che allora dagli stessi banchi si parlava di colpo di Stato. Io credo che la politica abbia assunto dei comportamenti poco lineari a livello comportamentale in quest'ultimo anno e credo che ciascuno nell'aula abbia delle responsabilità. I toni andrebbero sempre tenuti pacati. Io credo che la politica non abbia mai avuto un ruolo di irresponsabilità a livello comportamentale come in quel periodo, al di là di quelle che poi erano le rispettive posizioni politiche dei gruppi che sono presenti in aula, perché quel giorno è stato varato un progetto legittimo, ma così non era stato rappresentato e rappresentato ai valdostani.

Credo che noi oggi lavoriamo con un'altra responsabilità. Siamo opposizione, ma il nostro ruolo deve essere costruttivo, non deve essere per creare delle difficoltà strumentali a chi fa maggioranza. Noi oggi siamo in aula a discutere del punto all'ordine del giorno. Così non fu in quel momento: qualcuno scelse di scappare, di uscire dall'aula. Fu la più brutta pagina della storia della Valle d'Aosta dal dopoguerra a oggi, a parte il periodo del fil di ferro.

Credo che noi oggi dobbiamo avere la capacità di guardare al futuro. Credo che il presidente Rosset abbia gestito con fermezza anche questi ultimi momenti, perché c'è stato un allargamento di maggioranza, gli sono state fatte delle promesse e credo che i buoni valdostani la parola la dovrebbero rispettare. Quindi ritengo che si sia comportato in modo serio nel tenere duro, nell'essere fermo su questa posizione e rivendicare la candidatura che gli è stata promessa al momento dell'allargamento della maggioranza, quindi muovendosi nel modo in cui si è mosso.

Pertanto riteniamo che sia legittimo quello che avviene oggi e reputiamo legittima la candidatura del collega Rosset, al quale auguriamo ogni bene. Ma credo che sia stata persa un'occasione in quest'ultima fase all'interno del Consiglio, perché, nonostante la legislatura sia stata travagliata e si siano succedute quattro presidenze del Consiglio, proprio per difendere l'autonomia in questi difficili momenti che noi stiamo vivendo, credo che probabilmente - questo non è un rimprovero, ma una riflessione che voglio fare su quest'ultima gestione - la presidenza del Consiglio avrebbe dovuto adoperarsi per cercare di creare le condizioni per unire l'aula attraverso una candidatura condivisa per tutti i valdostani, o per far diventare la candidatura medesima la candidatura della Valle d'Aosta e non solo della maggioranza regionale. Credo che questo poteva essere perseguito come obiettivo, perché non basta fare degli slogan e dire "abbiamo aperto il tavolo", però i candidati sono questi. Io credo che il modo di lavorare debba essere un po' diverso, se vogliamo guardare con una prospettiva nuova ai problemi della Valle d'Aosta, difendere le prerogative dell'autonomia e dare le risposte che tutti i valdostani si attendono.

Io mi auguro e confido nella presidenza subentrante del collega Farcoz, che possa cogliere l'essenza di queste parole, che possa sfruttare questi due o tre mesi che rimangono per dare un segnale nuovo, un'attenzione di condivisione all'aula e per essere probabilmente, nonostante oggi noi non lo potremo sostenere, il Presidente di tutti e di tutte le forze politiche, nel rispetto delle prerogative di ciascuno di noi e dei pensieri di cui siamo portatori.

Présidente - La parole au collègue Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sebbene sia per poche settimane, a nome del gruppo di ALPE, facciamo un in bocca al lupo al nuovo presidente del Consiglio Farcoz. Sono poche settimane, perché avrà modo di gestire quest'aula per un mese e ventisei giorni - questo è il tempo che avrà a disposizione - ma le facciamo un in bocca al lupo per l'incarico che tra qualche minuto le sarà conferito.

Posso dirvi sinceramente che sono contento, siamo contenti che questa commedia si chiuda, dopo tre mesi abbondanti durante i quali c'è stato un chi non sapeva, chi sapeva, quando doveva essere fatto, il 20 ottobre, metà novembre, fine dicembre, prima del bilancio, durante, dopo. Io penso che a noi e ai valdostani tutto questo non interessi, quindi siamo contenti che questa staffetta, questo accordo che avete fatto si chiuda al più presto. Io penso che ai valdostani non interessi chi è il Presidente del Consiglio, non interessi chi doveva farlo o chi avrebbe dovuto farlo, non interessi se qualcuno lo sapeva e altri non lo sapevano. Noi pensiamo che in questo momento altre sono le urgenze e le necessità che la comunità valdostana si aspetta da parte nostra, da un'aula che legifera, da un'aula che approva le regole del gioco, approva delle leggi.

Una considerazione di natura personale vorrei farla al collega Rosset, dopo che per un anno e mezzo ha svolto questo incarico. Ritengo onesto il fatto di dare le dimissioni nel momento in cui il suo movimento/partito gli ha chiesto di candidarsi al Senato tra qualche settimana. Quindi, dal punto di vista intellettuale, mi sembra onesta la sua scelta.

Come dicevo prima, siamo contenti e sono contento che si chiuda questa telenovela durata tre mesi, proprio per il fatto che è una cosa vostra, è un accordo che vi siete fatti. In queste settimane e in questi ultimi mesi qualcuno ha sollecitato a mantenere gli accordi, ma avete voluto gestirvela, cantarvela e suonarvela. Io penso che avete capito molto bene che oggi siamo qui e che vi diamo la possibilità serenamente, senza fare melina e perdere tempo, perché non ci interessa. Qualcuno di voi lo ha ribadito poc'anzi: siamo qui vi permettiamo, collega Farcoz, permettiamo a lei di diventare Presidente, altrimenti lei oggi non potrebbe diveltarlo. Permettiamo a quest'aula, dopo tutte le vostre difficoltà, di avere subito un nuovo Presidente del Consiglio per un mese e ventisette giorni, perché l'ultimo Consiglio è calendarizzato il 7 marzo. Quindi dopo aver riempito le pagine dei giornali in questi tre mesi, finalmente si chiude questa pagina, questi vostri accordi e si può proseguire per quanto riguarda l'elezione del nuovo Presidente.

Un rammarico per il metodo, collega Farcoz. Lei sa che il Presidente del Consiglio è il garante di quest'aula, non è di maggioranza o di opposizione. Noi abbiamo avuto modo di conoscere l'ufficialità ieri a mezzogiorno, da parte del collega dimissionario Vicepresidente dell'Union Valdôtaine, nella Conferenza dei Capigruppo. Anche la forma diventa sostanza: non ci interessano le vostre staffette, diatribe, chi doveva farlo o chi avrebbe dovuto farlo, ma magari avere quell'accortezza di sapere e conoscere qual è stato e qual è il punto di caduta soprattutto.

Termino ringraziando personalmente il collega Rosset, facendogli un in bocca al lupo per la candidatura che il suo movimento/partito gli ha chiesto e per il prosieguo della sua carriera.

Présidente - La parole au collègue Gerandin.

Gerandin (GM) - Sarò brevissimo. Si chiude una partita politica che, per quanto mi riguarda, non ci sfiora minimamente. Fa parte di un accordo politico che, in quanto tale, deve poi essere rispettato. È stato un parto un po' travagliato, ma questo fa parte un po' del clima politico di questi giorni. Per cui io non ho nulla da aggiungere su questo passaggio, perché non mi sarei aspettato neanche di essere coinvolto, tenuto conto che non mi sarebbe assolutamente interessato nessun tipo di coinvolgimento né nelle decisioni e neanche della persona. Obiettivamente, quando ci sono i partiti e i movimenti alle spalle, i giochi sono fatti in ben altre sedi.

Penso che anche questa vicenda davvero interessi poco o niente ai valdostani, perché fa parte di quel teatrino della politica di questi quattro anni e mezzo di legislatura. Probabilmente il sogno dei valdostani è di dimenticare questi quattro anni e mezzo di vita politica della valle d'Aosta.

Non posso che associarmi nel ringraziare il presidente Rosset. È stata una persona comunque dal polso fermo che ha cercato di portare avanti sia il dibattito, ma anche a volte delle prese di posizione non facili. Gliel'ho detto oggi e lo confermo: sono felice che lei, collega Rosset, non abbia accettato nessun ruolo nell'Ufficio di Presidenza - ci tengo a ribadirlo pubblicamente - altrimenti il mio intervento avrebbe avuto anche un altro spessore. Sono felice che non l'abbia accettato, proprio per dimostrare che non tutti sono disponibili per tutte le poltrone. Questo è un po' il messaggio che è interessante far passare.

Sul resto, nulla da aggiungere. Al nuovo Presidente io auguro un lavoro proficuo. È una persona preparata, una persona giovane e, anche in questi pochi mesi, potrà sicuramente contribuire a dare un'impronta un po' diversa: è un augurio che faccio a lui ma anche alla politica valdostana in generale.

A lei, collega Rosset, auguro che la disponibilità si tramuti poi in un'effettiva candidatura. Altrimenti, anche per il suo percorso politico, per la sua correttezza e la disponibilità data al movimento, sarebbe un atto con poco senso, perché quando c'è una disponibilità nell'aderire a una proposta del genere, bisognerebbe essere poi conseguenti fino alla fine. Per questo, l'augurio che le faccio è di passare dalla disponibilità alla candidatura e di giocarsela. Poi probabilmente saremo su sponde diverse, ma questo ci sta, anche se abbiamo vissuto un passato, in cui abbiamo combattuto per delle battaglie comuni.

Présidente - Est-ce qu'il y a d'autres interventions? Il n'y a plus d'interventions, je vais clore la discussion générale. Discussion générale close.

À ce point, nous pouvons procéder à la prise d'acte des démissions du conseiller Andrea Rosset de la fonction de Président du Conseil régionale, par une votation qui doit être faite au scrutin public. Je mets, donc, en votation la prise d'acte de la démission du conseiller Rosset.

Résultat du vote:

Présents: 31

Votants: 18

Pour: 18

Abstentions: 13 (Bertin, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)

Le Conseil approuve.

Nous pouvons, donc, procéder à la prise d'acte de la démission du conseiller Joël Farcoz des fonctions de Vice-président du Conseil régionale, également avec une votation au scrutin public. Je mets en votation la prise d'acte de la démission du conseiller Joël Farcoz.

Résultat du vote:

Présents: 31

Votants: 18

Pour: 18

Abstentions: 13 (Bertin, Borrello, Certan, Chatrian, Cognetta, Fosson, Gerandin, Marquis, Morelli, Norbiato, Padovani, Restano, Roscio)

Le Conseil approuve.

Le Conseil a donc pris acte des démissions du conseiller Andrea Rosset de la charge de Président et de Joël Farcoz des fonctions de Vice-président du Conseil.