Oggetto del Consiglio n. 2876 del 26 luglio 2017 - Resoconto
OBJET N° 2876/XIV - Communications du Président du Conseil.
Rosset (Presidente) - Con 30 presenti, possiamo iniziare i lavori con il punto n. 1 all'ordine del giorno.
Je vous communique que les projets de loi suivants ont été déposés à la Présidence du Conseil:
- projet de loi n° 113, présenté par le Gouvernement régional le 18 juin 2017 (Secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017-2019), à l'examen de la 2ème Commission;
- projet de loi n° 114, présenté par le Gouvernement régional le 18 juin 2017 (Disposizioni collegate al secondo provvedimento di variazione al bilancio di previsione finanziario della Regione per il triennio 2017-2019), à l'examen de la 2ème Commission.
Je vous informe aussi qu'à partir du 13 juillet les réunions suivantes ont eu lieu:
Bureau de Présidence: 2
Conférence des Chefs de groupe: 1
1ère Commission: 1
2ème Commission: 4
3ème Commission: 1
5ème Commission:1
Ha chiesto la parola il consigliere Cognetta, ne ha facoltà.
Cognetta (M5S) - In merito ai disegni di legge n. 113 e n. 114, volevo far presente che il Governo e la maggioranza sono stati del tutto incapaci di gestirli in Commissione. In particolare, Presidente, è accaduto che questi due disegni di legge sono stati presentati e votati nel giro di due giorni e non è stato permesso a nessuno, a noi dell'opposizione in particolare, di fare gli approfondimenti giusti e corretti che andavano fatti. Ma oltre al danno anche la beffa, perché sapete benissimo che dovrete presentare un nuovo ordine del giorno e richiedere un Consiglio straordinario, proprio per l'approvazione di questi due disegni di legge, perché il CELVA non ha dato il suo parere. Però, siccome avete già votato in Commissione questi due disegni di legge, non è possibile proseguire con il lavoro. Ci avete impedito di lavorare e in più non li presentate in questo Consiglio.
Presidente, mi rivolgo a lei. Credo che lei debba far passare un'informazione ai consiglieri di maggioranza: di gestire i lavori in maniera più corretta, completa e soprattutto rispettosa dell'opposizione. In particolare, non so se lo ricorda, quando ci fu l'approvazione in quest'aula della "legge scuola" e la maggioranza di allora forzò i tempi, venne approvata una risoluzione con la quale si diceva che mai più sarebbe accaduto che si forzassero i tempi in quella maniera. Invece arriviamo qui e, oltre ad averli forzati, in più non abbiamo la possibilità di approfondire e di fare i giusti rilievi. Quindi la prego, per cortesia, di rivestire il ruolo di correttezza e di imparzialità e di informare la maggioranza di comportarsi in maniera più corretta. E soprattutto vorrei chiederle, a questo punto, come poter fare gli approfondimenti del caso rispetto a queste leggi, visto che non c'è più modo di farlo in Commissione.
Presidente - L'unica promessa che posso fare è di sollecitare che l'operato sia corretto nel più breve tempo possibile. Ovviamente posso fare delle comunicazioni nel momento in cui mi arrivano i documenti: non è che posso prendermi delle competenze di altri. Chiaramente ho già esternato il mio pensiero e mi auguro che questo possa non avvenire in futuro.
Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Credo che sia stato detto molto bene qual è l'approccio che ha avuto questa maggioranza. Però permettetemi: siamo andati un po' oltre, perché chi lavora è possibile che sbagli, ma qua c'è stata proprio una volontà! In Commissione l'assessore Chatrian, in modo candido, ci ha detto "abbiamo voluto arrivare all'ultimo momento", giustificando questo fatto con l'armonizzazione del bilancio e con la necessità di fare degli approfondimenti. E diceva: guardate che non è semplice. Assessore Chatrian, forse gli unici che pensavano che la cosa fosse semplice eravate lei, Marquis e questa maggioranza, perché questa cosa è difficilissima. È chiaro che quando si è seduti nei banchi dell'opposizione, sembra tutto facile, ma qua avete sottovalutato i problemi e, nella sottovalutazione dei problemi, avete poi adottato un atteggiamento che fa carne da porco delle istituzioni e delle regole.
La presidente Morelli, che teneva la II Commissione, ha fatto poi un comunicato stampa, dicendo: ci rendiamo conto di avere un po' forzato la mano, ma lo facciamo per il bene della comunità. Io rimango veramente basito. I paladini della centralità del Consiglio vengono qua e ci dicono: noi siamo il verbo, noi abbiamo a cuore il bene dei cittadini e quindi possiamo permetterci di forzare la mano.
Ho letto oggi un'intervista in cui si dice che non cambia la sostanza, ma noi non entriamo in tale questione: ne discuteremo poi quando sarà il momento. Che ci sia la coda di paglia lo dimostra il fatto che, dopo l'audizione del presidente del CELVA - con un po' di buon senso, che io le riconosco sempre, e con un po' di garbo - la collega Morelli si è scusata con il CELVA stesso per l'atteggiamento tenuto.
Io credo che ci sarà modo nel prossimo Consiglio di entrare nel dettaglio, però credo che sia stata scritta veramente una gran brutta pagina. Probabilmente all'interno dei documenti ci sono anche delle cose positive, ma che vengono assolutamente umiliate e annacquate da questo atteggiamento. Non abbiamo avuto modo di fare nessun tipo di approfondimento. Probabilmente qua e là qualche intervento migliorativo poteva essere concordato. Pertanto mi associo veramente all'invito che si fa al Presidente del Consiglio, affinché delle leggi così importanti non possano neanche essere immaginate con un percorso di tre giorni! Lunedì scaricati in Commissione, due o tre giorni di audizioni e via andare. Ma mettetevi veramente una mano sulla coscienza: se un atteggiamento del genere fosse stato preso dalla precedente maggioranza, avremmo dei bonzi che bruciano!
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Intervengo per aggiungere anche la mia indignazione, che ho già espresso in Commissione, per questo iter che - uso un termine più forte - è stato un po' scandaloso. Un iter che credo non si sia mai avuto o che non sia mai stato replicato da nessuna maggioranza, neanche quelle che sono state accusate di autoritarismo da chi oggi peraltro siede nei banchi della maggioranza. Io lo dico, perché da settimane gli uffici avevano nei loro cassetti o sulle scrivanie le variazioni di bilancio; da settimane la documentazione era già predisposta e si aspettava solo che la politica desse il via, perché questa potesse trasformarsi poi in un provvedimento organico. Quindi non è vero che i tempi sono stati necessariamente brevi, perché bisognava limare - come ci è stato detto - i provvedimenti dirigenziali, per cercare di fare i trasferimenti. Questo per quanto riguarda la parte finanziaria.
In più, io credo che ci sia da rilevare anche il fatto che la legge di variazione del bilancio - quantomeno il testo votato in Commissione - presenta anche degli interventi di tipo normativo su leggi sulle quali era, a nostro parere, necessario fare altro che degli approfondimenti! Cito una per tutte la legge n. 18 del 2015 sull'inclusione attiva, che il progetto di variazione di bilancio modifica sostanzialmente e profondamente. Io ho chiesto in Commissione com'è stato possibile che siamo stati un anno sulla legge n. 18 del 2015 a romperci la testa per cercare di trovare delle mediazioni che andassero bene a tutti, mentre oggi voi arrivate con un provvedimento buttato lì. Qualcuno ha parlato - forse il collega Marguerettaz - di due o tre giorni di audizioni: una mattina, collega! Non due o tre giorni. Lei è sempre gentile, ma io dico che in una mattina noi ci siamo "panati" tutti gli assessori, dal primo all'ultimo, e quello è stato il "grande confronto". Sulla legge per l'inclusione, per esempio, a me sarebbe interessato sentire le organizzazioni sindacali e avere dei dati. Visto che era una legge che tra l'altro fissava anche un tempo sperimentale e un tempo di verifica degli effetti, c'era da cercare di capire attraverso i dati degli uffici: quei famosi dati che qualcuno della maggioranza invocava quando non voleva votare la legge. Lo stesso vale per esempio per altre normative: l'entrata dell'ARER nel comparto unico. Ci sono tutta una serie di disposizioni normative che voi avete infilato dentro questo provvedimento omnibus, che richiedevano un'analisi individuale di ogni provvedimento. C'erano delle leggi che andavano analizzate, prese in Commissione e magari passate addirittura in commissioni diverse. La legge n. 18 doveva essere trattata in V Commissione, non in II Commissione, per gli effetti inclusivi che la legge doveva avere. Così come molti altri provvedimenti. Quindi io credo che questa modalità e la "casa di vetro", come qualcuno l'ha chiamata, voi l'avete tradita completamente.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (EPAV) - Semplicemente per condividere quanto è stato detto dai colleghi di minoranza Cognetta, Marguerettaz e Guichardaz. Questa vostra Giunta era nata con dei motivi guida molto forti: la "casa di vetro", la trasparenza, la condivisione, elementi forti che avete in qualche modo evidenziato in ogni ambito. Vi siete presentati, invece, a questo appuntamento importante con una legge omnibus significativa, che coinvolge tante e ulteriori strutture, tante leggi e tante modifiche, senza nessun confronto, nessun approfondimento e nessuna possibilità di entrare nel merito. Abbiamo anche ricevuto come capigruppo una nota da parte dell'ARER, dove all'articolo 8 si evince chiaramente che non c'è stata nessuna condivisione: nemmeno il contatto con la struttura dell'ARER! Quindi è chiaro che questo è il vostro metodo, che questo è il vostro modo di agire e avremo modo di approfondire molto meglio nel prossimo Consiglio straordinario, che sarà convocato sui vari punti messi in discussione dalle due leggi.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, posso proseguire con le comunicazioni.
Scuso l'assenza dell'assessore Chantal Certan alla seduta mattutina di oggi, in quanto impegnata a Roma per un incontro con il Ministro dell'istruzione. Sarà presente nel primo pomeriggio.
Legge Severino. Comunico che il 21 luglio è pervenuta alla Presidenza del Consiglio la rinuncia del Consigliere Perron al ricorso al Tar della Valle d'Aosta, contro gli atti consiliari del 10 marzo scorso per "sopravvenuta carenza di interesse", conseguente all'ordinanza del Tar stesso, che il 9 maggio scorso ha rigettato l'istanza cautelare.
Informo inoltre che nella giornata di lunedì 17 luglio la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative regionali, alla quale ho partecipato, si è soffermata sulla tematica dell'efficacia della sospensione di diritto dalla carica di Consigliere regionale, ai sensi della cosiddetta "legge Severino". Infatti a seguito di alcune problematiche scaturite dai primi casi concreti di applicazione di tale legge nelle Assemblee regionali, la Conferenza ha conferito un incarico al professore Nicola Lupo, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico presso l'Università Luiss di Roma, per la redazione di un parere pro veritate. In particolare, dal parere emerge che la giurisprudenza ormai consolidata dalla Suprema Corte di Cassazione, da ultimo la sentenza di aprile 2017, ha chiarito che è la notifica al Consiglio regionale a determinare l'efficacia della sospensione di diritto del consigliere. Nel corso dell'assemblea plenaria della Conferenza, il parere è stato esaminato e condiviso dai Presidenti, i quali hanno concordato di trasmetterlo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo di recepire l'orientamento della Suprema Corte di Cassazione nell'ambito dei futuri provvedimenti volti ad accertare la sospensione di diritto, in modo da evitare che ci possano essere incertezze interpretative sulla decorrenza dell'efficacia della sospensione, come successo nei decreti dove si parlava di retroattività della data del provvedimento di condanna, da cui discende la sospensione. La soluzione indicata avrebbe, quindi, il vantaggio di evitare ulteriori dubbi e contenziosi nell'espletamento, da parte dei consiglieri regionali, dei conseguenti adempimenti di legge. Dal parere del professore emerge inoltre che le disposizioni della legge Severino in materia di quorum prevalgono sulle eventuali difformi discipline regionali, anche qualora di rango costituzionale, come nel caso del nostro Statuto speciale.
Detto questo, si conclude definitivamente una vicenda che, per certi versi, è stata molto sgradevole, sia per gli attacchi contro la mia persona, politicamente comprensibili, sia per le accuse assolutamente incomprensibili rivolte ai dirigenti del Consiglio, dimostrando così di non percepire la distinzione dei ruoli fra organo politico e apparato amministrativo. Dirigenti dei quali ho sempre avuto piena fiducia per il percorso suggerito riguardo all'interpretazione delle norme, prima in merito alla decorrenza dell'efficacia della sospensione e dopo in ordine al quorum per la validità della seduta del Consiglio. La bontà del percorso è stata confermata dal parere del professore, oltre che dall'ordinanza cautelare del Tar, attestando così che l'insediamento di questo Governo è avvenuto nel rispetto del Consiglio, del suo regolamento e delle norme vigenti. Ritengo pertanto che un ringraziamento, e forse delle scuse, siano quindi doverose nei confronti dei dirigenti che hanno dovuto gestire tematiche di difficile interpretazione in una fase politicamente convulsa. Non posso quindi che accogliere con favore la rinuncia al ricorso al Tar, che dimostra senso di responsabilità politica e rispetto istituzionale in una delicata fase della nostra Regione. Concludo infine che copia della documentazione è stata trasmessa al Presidente della Regione, ai capigruppo consiliari e all'Ufficio di Presidenza.
Ci sono richieste di intervento? Non ci sono richieste.
Non ci sono comunicazioni del Presidente della Regione, per cui passiamo al punto successivo all'ordine del giorno.