Oggetto del Consiglio n. 2870 del 14 luglio 2017 - Resoconto
OGGETTO N. 2870/XIV - Parere sullo schema di decreto legislativo concernente norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e regionale.
Rosset (Presidente) - Con 32 Consiglieri presenti possiamo riprendere i lavori. I lavori riprendono dal punto n. 27.01: le norme di attuazione. Ha chiesto la parola il collega Bertin, ne ha facoltà.
Bertin (ALPE) - Questo è un provvedimento importante che è stato approvato il 23 giugno scorso dalla Commissione paritetica Stato-Regioni; tra l'altro, Commissione paritetica che si era riunita qui ad Aosta. È composto da otto articoli che rafforzano l'autonomia finanziaria della Regione: più che rafforzarla, le danno una maggiore stabilità attraverso un quadro più chiaro e certo dei rapporti finanziari tra Stato e Regione, cosa che permetterà una maggiore programmazione per le risorse finanziarie disponibili. Questo si inserisce in un discorso generale che era iniziato proprio da questo Consiglio con un ordine del giorno approvato all'unanimità, seguendo le indicazioni anche dei lavori della I Commissione durati diverso tempo. In particolare, si era concentrata sull'articolo 14 dello Statuto che riguarda la zona franca e aveva dato come indicazione alla parte valdostana della Commissione paritetica di concentrarsi sulla manovrabilità fiscale della Regione. In poco tempo la Commissione paritetica ha prodotto questo documento, che è un documento importante che avrà degli effetti positivi negli anni a venire. Giovedì scorso all'unanimità lo schema di decreto legislativo concernente le norme di attuazione dello Statuto in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e regionale è stato approvato dalla I Commissione.
Ricordo che i rapporti finanziari tra lo Stato e la Regione sono disciplinati per la Valle d'Aosta attraverso norme di attuazione dello Stato. Siamo l'unica Regione a Statuto speciale che prevede questo particolare procedimento. Ricordo, ad esempio, l'accordo di Milano, tra Bolzano e Roma, piuttosto che tutti gli altri accordi, compreso quello della Sardegna, e gli ultimi, che sono delle semplici leggi ordinarie. Per la Valle d'Aosta invece è previsto questo procedimento particolare che rafforza i rapporti e gli accordi trovati e allo stesso tempo ovviamente li rende più rigidi e più difficilmente modificabili, una norma di rango superiore che dà maggior valore e stabilità a questi rapporti finanziari.
Si tratta di un atto molto importante che, se approvato dal Consiglio dei ministri, fornirà degli strumenti efficaci per orientare lo sviluppo economico della nostra Regione. La Valle d'Aosta avrà una significativa manovrabilità fiscale, che consentirà un maggior adattamento alla realtà locale. In effetti si potrà, se ne avremo le capacità, adattare molti tributi alla nostra realtà, orientando lo sviluppo di questa Regione in determinati settori, una norma senza oneri per lo Stato, ma che accrescerà l'autonomia e le responsabilità della Regione. La maggiore autonomia deve corrispondere a maggiore responsabilità; da federalista quale sono, questa è sempre stata l'idea che ho dell'autonomia. Purtroppo in questi tempi si è affermata l'idea di un'autonomia soltanto di spesa, ma l'autonomia non è soltanto sul versante della spesa, deve essere guardata da tutti i punti di vista, anche dell'entrata, e questo provvedimento dà proprio maggiori responsabilità dalla parte delle entrate attribuendo un'autonomia più piena e responsabile alla Regione.
Con questo provvedimento la nostra Regione potrà intervenire significativamente in materia fiscale riducendo o aumentando i tributi: per esempio, quelli locali. Dovremo avere la capacità di utilizzare in modo intelligente questa possibilità, questa maggiore autonomia, su questo si misurerà anche l'efficacia delle prossime politiche regionali. È un momento importante, come dicevo, che va tenuto in considerazione. Ringrazio la Commissione paritetica presieduta dal professor Robert Louvin per il lavoro svolto in poco tempo e che dà alla Valle d'Aosta uno strumento efficace di politica economica.
Ci auguriamo che la norma di attuazione concluda al più presto il suo iter, dopo il passaggio in Consiglio dei ministri, con l'approvazione. Ricordiamo a questo proposito che a tutt'oggi ancora tre schemi di attuazione approvati dalla Commissione paritetica giacciono nei cassetti addirittura da sette anni. C'è da augurarsi pertanto che questo non sia il caso e che al più presto questo provvedimento possa essere approvato e diventare finalmente legge dello Stato e norma di attuazione. Sarà un momento importante e, da questo punto di vista, la nostra parte, per quanto riguarda almeno la celerità di approvarlo, l'abbiamo fatta perché in poco tempo, se oggi il Consiglio regionale approverà lo schema di norma di attuazione, abbiamo deliberato il nostro parere. Ci auguriamo che altrettanto possa fare il Consiglio dei ministri.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Fabbri, ne ha facoltà.
Fabbri (UVP) - Prima di tutto, come movimento dell'Union Valdôtaine Progressiste, esprimiamo anche noi la nostra gratitudine alla Commissione paritetica e ai dirigenti regionali che l'hanno supportata in questi lavori così complessi e così difficili.
Oggi affrontiamo un passaggio molto importante per la vita dell'autonomia della nostra Regione. Approviamo infatti il decreto che prevede la norma di attuazione in materia di coordinamento e di raccordo tra finanza statale e regionale. Dietro questa espressione tecnica e un po' asettica si cela in realtà un importante atto legislativo, che vede finalmente applicare il principio dell'esercizio dell'autonomia in un settore di notevole importanza per la vita economica e sociale della nostra Valle, in un settore dove il centralismo statale aveva sempre esercitato una totale supremazia poiché era necessario questo passaggio statutario per poterlo attuare. La mancanza di questo passaggio è stato motivo oltretutto del ritardo di tale diritto che altre Regioni hanno già esercitato.
Vale la pena di ricordare le finalità di tale provvedimento richiamate all'articolo 1. Il decreto rafforza l'autonomia finanziaria della Regione attraverso la definizione di un quadro più chiaro e certo dei rapporti con lo Stato, che permetterà una migliore programmazione delle risorse finanziarie disponibili. Diciamo qui come inciso con quale brutalità gli uffici finanziari ministeriali intervengono sugli accordi finanziari non tenendo in minimo conto la difficoltà che creano in un bilancio ridotto ormai da anni da ingiuste richieste. Pare di ricordare i tempi del Seicento-Settecento del Ducato di Savoia in cui si imponevano gabelle durissime ai valdostani che così si impoverivano pur di mantenere la loro libertà. Finalmente si potrà intervenire sui tributi locali, naturalmente sempre nel rispetto delle norme statali ed europee, con azioni atte a stimolare, con incentivi fiscali mirati, l'economia regionale, intenzione più volte annunciata ma che finora non era stato possibile attuare. Si tratta di quella famosa "fiscalità di vantaggio" che finalmente sarà possibile e sarà opinabile attuare attraverso questi meccanismi, analogamente sarà possibile intervenire sui tributi locali con una razionalizzazione degli stessi. Abbiamo visto come in altre situazioni, in altre Regioni questi tipi di tributi sono stati razionalizzati con enorme vantaggio sia dal punto di vista fiscale che dal punto di vista burocratico per le zone montane in cui sono stati applicati. Ricordiamo le nostre particolarità territoriali. Dicevo che le Province autonome e le Regioni a Statuto speciale ce lo hanno già dimostrato. Sarà certo una sfida molto impegnativa per coloro che affronteranno questi difficili passaggi.
Come movimento e gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine Progressiste, siamo particolarmente soddisfatti nel vedere l'approvazione in Consiglio di questo decreto attuativo, anche perché abbiamo sempre sollecitato che si affrontasse questo problema fondamentale, producendo nel passato studi e raffronti sull'attuazione dell'autonomia finanziaria già ottenuti in altre Regioni e in altre Province a Statuto speciale, e che oggi vediamo finalmente in via di attuazione nella speranza che vi sia una celere volontà di considerare la legge a livello ministeriale. Il collega Bertin ha già accennato come l'iter non sia concluso, speriamo che si concluda anche rapidamente a livello ministeriale.
Allo stesso modo il nostro movimento ha sempre proposto l'obiettivo dell'attuazione e del riconoscimento dell'articolo 14 dello Statuto: quello in cui si prevedeva l'istituzione della zona franca nel passato compensato con modalità fiscali ora non più possibili vista la normativa europea, ma la cui attuazione andrebbe ripresentata con nuove modalità. Quando si riporta alla luce questo concetto dell'articolo 14 della zona franca, tante volte viene tacciato di essere trattato come uno slogan, o al massimo con delle buone intenzioni... In realtà, ci deve essere veramente uno sprone ad attivare queste possibilità per portare linfa rivitalizzante per l'autonomia e per l'economia della nostra Regione. Ricordiamo inoltre anche l'impronta europea che questo decreto attuativo porta nel suo articolato, inserendo le direttive europee l'attenzione al territorio di montagna. Forse è proprio in questo solco che si potrebbe intravvedere l'attuazione dell'articolo 14, che a questo livello potrebbe diventare una direttiva europea applicata ai territori disagiati, interessando tutte le zone di montagna europee, come si diceva prima con questo concetto di "fiscalità particolare". Sarà la fine del suo iter una grandissima opportunità per la nostra Regione, sta a noi non lasciarla sfuggire.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Vicepresidente Fosson, ne ha facoltà.
Fosson (AC-PNV) - Anch'io due parole per sottolineare l'importanza di questo atto dell'approvazione di questa norma di attuazione. Annuncio chiaramente il voto positivo del mio gruppo e ringrazio, come già è stato fatto, chi ha lavorato in vari tempi per l'approvazione di questa norma. L'hanno già detto i colleghi che mi hanno preceduto, non mi ripeterò, l'importanza e la necessità poi e la responsabilità - diceva giustamente il collega Bertin - di applicare correttamente questo strumento che adesso abbiamo, che prevede - vorrei sottolineare alcune specificità - all'articolo 1 un riconoscimento della specificità geografica, sociale ed economica della Valle d'Aosta.
Zona montana. Si parlava tanto di definire il concetto di che cos'è la montagna, questo articolo riferisce che la Valle d'Aosta è una zona montana, senza specificare le caratteristiche, però se non altro siamo riconosciuti in questa nostra particolarità.
L'articolo 2 è un consolidamento della nostra autonomia per quanto riguarda i tributi propri, quindi è una nostra possibilità su alcuni settori di modificare le aliquote. Il Consigliere Contoz aveva fatto un intervento positivo in commissione chiedendo alcune cose e ha avuto anche risposte mi sembra qualificate e pertinenti.
L'articolo 3 prevede, come già diceva il collega Fabbri, una maggiore autonomia sui tributi locali, sempre sottolineando la neutralità dello Stato su questo e la separazione tra i tributi propri e i tributi nazionali. Certo, non è l'attuazione della zona franca, però è un passo in avanti nell'autonomia finanziaria della Valle d'Aosta.
Termino con una riflessione politica: quando si discute con Roma in modo corretto, quando si aprono dei tavoli appropriati, c'è la possibilità di un accordo, c'è la possibilità di un lavoro proficuo e c'è la possibilità di un riconoscimento della nostra specificità.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Intervengo anch'io per manifestare il compiacimento perché questa normativa di attuazione è stata approvata dalla Commissione paritetica.
È un importante segnale in un momento di grande difficoltà dal punto di vista dei rapporti che ha la Regione con lo Stato, per cui ci dà la possibilità di intavolare con lo Stato una serie di problematiche, questa normativa di attuazione comunque ha un importante rilievo. Mi ricordo che eravamo in questo contesto in Consiglio regionale appena dopo le elezioni quando Trento e Bolzano portarono a casa un importante obiettivo, tra le altre cose dicendo che avevano presidiato i Palazzi romani, che avevano piantato le tende davanti ai Palazzi romani per portarsi a casa la possibilità di avere la facoltà sul discorso della fiscalità locale. Noi con questa normativa di attuazione, ricordo approvata in Commissione paritetica, apriamo una strada molto importante: perché, al di là di tutto - e chi mi ha preceduto lo ha già sottolineato -, è importante portare a casa almeno un po' di autonomia fiscale e la possibilità di intervenire sulla fiscalità locale in un momento in cui comunque il discorso della zona franca viene messo in discussione per tutta una serie di normative europee che, di fatto, impongono una frenata sull'obiettivo ambizioso della Valle d'Aosta.
Vi sono degli articoli che, a mio parere, sono importanti: sicuramente l'articolo 2 sull'autonomia per la determinazione delle aliquote; l'articolo 3 sui tributi locali; l'articolo 4 sui tributi relativi all'agricoltura montana e alla proprietà e gestioni collettive. Ci sono anche degli articoli importanti che probabilmente sono passati sotto traccia, vale a dire l'articolo 6, che è quello che dispone in questa normativa di attuazione per legge la compensazione ai minori introiti delle accise. È un passo importante perché noi fino ad oggi abbiamo avuto questa compensazione di 70 milioni solo a seguito di leggi finanziarie e mai di leggi statutarie. È chiaro che questo apre un percorso totalmente diverso, un riconoscimento che io mi auguro poi nel tempo abbia la possibilità di avere l'effettiva compensazione della perdita relativa alle accise, che in questo momento è solo parziale.
C'è, a mio parere, un articolo molto importante: quello sulla neutralità finanziaria, perché dice: "qualora siano istituite nel territorio nazionale nuove forme di imposizione, in sostituzione totale o parziale di tributi vigenti, sono adottate...le misure atte ad assicurare la neutralità finanziaria delle predette normative nei confronti della Regione e dei suoi Enti locali". Non è poca cosa, rubo il termine che ha usato il professor Louvin quando è venuto in commissione ad illustrarcela, dove ci ha parlato di "catalogo di opportunità". Mi pare un termine molto attinente a questa particolare situazione, perché io ricordo - come chi mi ha già preceduto - che inizia adesso la difficoltà per quello che riguarda questo iter, perché è un percorso di attuazione che entra in una fase molto delicata. Io ricordo che abbiamo ancora - mi pare - tre leggi in un limbo da sei, sette, otto anni che sono state approvate nella Commissione paritetica, ma non nel Consiglio dei ministri. Questo è un percorso ad ostacoli - dopo io mi auguro, anzi sono certo che ci sarà il voto unanime di quest'Assemblea - dato che andrà poi portato in un pre-Consiglio dei ministri, poi al Consiglio dei ministri e alla fine il Presidente della Repubblica dovrà emanare il decreto legislativo recante la norma di attuazione. È un segnale importante di cui la politica dovrebbe farsi carico per arrivare finalmente a definire una serie di norme che non mettano in discussione l'autonomia valdostana, anche perché - e l'ho già detto più volte - si può anche perdere l'autonomia se si perdono le disponibilità finanziarie per dare piena attuazione alla nostra autonomia.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Il problema delle norme di attuazione è stato fin dall'inizio un tema molto delicato con dei percorsi molto accidentati. Voglio ricordare che la norma di attuazione sul Catasto è stata approvata da tempo immemorabile, sono state fatte le leggi conseguenti, quindi vi è stata l'approvazione a livello ministeriale, è stata fatta una legge regionale dove si normavano le possibilità operative che da questo doveva discendere, e ad oggi non si riesce ad applicare questa norma a livello locale. Noi siamo ancora in attesa di avere la possibilità di esercitare questo diritto da sei anni. Stesso discorso - lo ricordava bene il collega Gerandin - per le norme che sono state approvate dalla Regione e non sono ancora state approvate a livello ministeriale: il problema dell'ISPEL, il problema della linguistica, il problema dei beni culturali sono temi che sono ancora giacenti malgrado siano stati oggetto di discussione, di approvazione. Dico questo perché nell'iter che in qualche modo caratterizza queste norme di attuazione c'è sicuramente tutta una serie di passaggi e soprattutto di difficoltà legate a incomprensioni - per usare un eufemismo - con i rappresentanti ministeriali, che, di fatto, molte volte non vogliono accedere a questa ulteriore possibilità di gestione autonoma, come in questo caso dei tributi. Andando a vedere, questa norma è declinata in sette-otto articoli, cosa possiamo utilizzare di questa norma? Il fatto è che fino ad oggi noi non riuscivamo ad essere competitivi in alcune materie, soprattutto in alcune possibilità di essere in qualche modo concorrenti con le altre Regioni nel prevedere delle facilitazioni per gli insediamenti industriali in Valle d'Aosta, cosa che in quest'aula è stata lungamente ripetuta ed è stata anche evocata nel momento in cui abbiamo parlato del concetto di "zona franca" dicendo che, purtroppo, tale concetto in quanto tale non poteva più essere sviluppato per le ragioni che conosciamo a livello europeo. L'unico modo per trovare dei meccanismi che in qualche modo vadano nella direzione auspicata nel momento in cui si parla di "zona franca" è di avere la possibilità di utilizzare dei meccanismi compensativi quali quello che con questa norma noi andiamo oggi ad illustrare. Voglio sottolineare il termine "compensativo", perché dobbiamo subito specificare che, nel momento in cui diamo delle facilitazioni, dobbiamo trovare le coperture perché utilizziamo fondi nostri. Non è che questo è qualcosa che ci viene in più ed è scritto in tutte le salse. Attenzione, anche nell'articolo 1 è scritto ben chiaro. Questo per dire che se utilizziamo questo meccanismo, com'è giusto utilizzare, si sappia che noi ipotizziamo che ci siano delle entrate maggiori legate al fatto che ci sia quindi un'azienda che lavora, che dà lavoro, che paga le tasse e quindi conseguentemente dobbiamo ottenere dei riscontri finanziari che compensino l'utilizzo di questi fondi per la parte legata alla possibilità di dare delle facilitazioni.
Com'è stato ricordato, questa norma era pronta da un anno praticamente, poi c'è stato il problema del cambio di Governo a livello nazionale, per cui è stata messa in discussione l'operatività della Commissione paritetica, che non ha più potuto lavorare per dei mesi e ora abbiamo avuto quasi un anno di ritardo. Questa norma però era già pronta - come ha ricordato anche il collega Bertin - da tanto tempo, tant'è che se ne voleva discutere già allora.
Per quanto ci riguarda, quindi, sicuramente questa norma va nella direzione auspicata, sottolineando ancora una volta che il dare attuazione a questa norma in tutte le sue declinazioni va nella logica di utilizzare al meglio determinate risorse, sapendo che in qualche modo si possono riavere dal calcolo che viene fatto nel momento in cui si pensa di avere delle entrate in più, perché altrimenti non c'è copertura. Questo bisogna che sia chiaro, perché non è un regalo...sia nei vari settori...vale nel settore - e lì è più delicato - dell'agricoltura dove immaginare degli introiti maggiori...diventa in qualche modo proprio problematico. È più facile per quanto riguarda il discorso delle aziende, in quanto l'azienda in qualche modo pagando i tributi a livello locale, oltre a dare la possibilità di aumentare l'occupazione, dà sicuramente un indotto che può essere calcolato. Per altri settori sarà un problema un po' più da guardare con attenzione. Comunque, per quanto ci riguarda, con l'attenzione che dovrà essere tenuta per l'iter che questo dovrà avere e per l'applicazione successiva, sicuramente è un passo avanti importante che noi condividiamo e che seguiremo con molta attenzione.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - Diversi colleghi hanno già messo in evidenza l'importanza di questo schema di norma, di questa nuova opportunità dal punto di vista della nostra autonomia e della nostra comunità tutta. Indubbiamente declinerei questa norma sicuramente come una grande opportunità, ma, dall'altra, come una grande responsabilità, perché ci dà la possibilità di ampliare la manovrabilità a livello di tassazione: quindi IRAP, IRPEF, altre importanti tasse e tributi nel settore agricolo.
A saldo invariato, sarà dunque possibile sostenere il settore produttivo, creando le condizioni per chi investe, per le aziende sane o anche per quelle che magari non sono sanissime in questo momento per permettere la ristrutturazione dell'azienda andando a modificare le aliquote dove questa norma ce lo consente. Grande responsabilità quindi da una parte ma, dall'altra, indubbiamente delle grandi opportunità che devono essere però ponderate all'interno del bilancio e della politica fiscale del prossimo triennio, o del prossimo quinquennio.
Il collega Gerandin metteva in evidenza un articolo importante, che va a codificare la conversione in norma di attuazione del trasferimento sostitutivo dei 70 milioni di euro a parziale compensazione della perdita di gettito subita dalla Regione per effetto del mutato meccanismo di devoluzione del gettito di accise sulla birra e sull'energia elettrica; ciò nella finalità di consolidare la programmazione finanziaria, soprattutto quella tendenziale quanto meno, in modo da poter garantire comunque certezza nei prossimi trienni.
L'altro elemento da non sottovalutare è legato alle facilitazioni potenziali. Nel momento in cui il cerchio normativo sarà chiuso, quindi con l'approvazione della legge a livello nazionale, ci sarà una nuova sfida finanziaria e culturale da affrontare all'interno di questo Consiglio per il prosieguo dei prossimi anni. Visto e considerato che non c'è più il Patto di stabilità, abbiamo un bilancio armonizzato, quindi, in base alle nostre entrate, noi potremo dall'altra parte utilizzare le risorse per servizi, per far crescere comunque la nostra fragile economia.
Terzo elemento non secondario è garantire anche alle comunità più in difficoltà servizi essenziali. In quanto Regione, dobbiamo indubbiamente porci il problema su come garantire, con meno risorse, il mantenimento dei servizi essenziali per tutta la comunità valdostana.
Termino dicendo che questo è sicuramente un passaggio importante, ma ci responsabilizzerà ancora di più, quindi opportunità da una parte, ma, dall'altra, sicuramente una sfida culturale e finanziaria per il prosieguo.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore Viérin, ne ha facoltà.
Viérin (UVP) - On a commencé à parler dans cette législature de relancer une autonomie non seulement dans ses principes fondamentaux, qui sont à la base institutionnelle de notre communauté, mais avec l'idée de relancer, comme d'autres collègues l'ont dit et comme cela a été très bien résumé par ceux qui m'ont précédé, une envie de nous voir réattribuer ces compétences et une autonomie aussi financière et d'autodétermination, dont la Vallée d'Aoste discute non seulement dans les sièges politiques, mais aussi dans sa communauté au sens le plus large depuis des décennies.
Les mouvements culturels se suivent dans les décennies; cette année une jeune autrice valdôtaine, une fille qui a composé un cd de musique traditionnelle, a intitulé une chanson à zona franca, une fille jeune, qui s'appelle Franca. Il s'agit donc d'une zona franca, dont les politiciens parlent seulement en campagne électorale et puis ils s'en oublient; il y a le Palais de la Région qui est décrit comme un lieu où il y a des grandes bagarres et où à la fin on oublie les intérêts des valdôtains. Avec d'autres collègues on s'est interrogés sur comment la musique populaire, souvent avec le théâtre populaire, a stimulé les institutions dans notre histoire et non seulement pour cela, mais un signal est arrivé pour dire que l'administration, la politique souvent annonce des choses, mais ne les fait pas. Nous croyons qu'après avoir lancé dans cette salle une idée moderne de zone franche, car évidemment notre Statut d'autonomie parle d'une zone franche qui n'a jamais été appliquée, un travail des différentes forces politiques a été mené, cela a été rappelé, nous nous étions penchés sur cette idée avec d'autres collègues, surtout avec l'aide d'experts pour vérifier l'actualisation d'une zone franche au moins pour réaffirmer des principes, car bien évidemment ce sont des dispositions financières, qui doivent être compatibles avec une idée nationale de finances et avoir des disponibilités financières, mais c'est quand même un principe et les principes sont très importants.
Nous voulons donc signaler l'idée d'avoir uni les forces sur un thème aussi important dans ces années, une idée autonomiste, développée et déclinée à travers ceux qui ont cette sensibilité. Dans un moment où il y a peut-être la crise de la politique, où certains renient les mouvements politiques, nous croyons que les mouvements politiques sont quelque chose de très important par contre et qu'à leur intérieur et à travers la politique on peut réussir à intervenir pour étudier des solutions intelligentes car dans ce moment sur certains thèmes est le fonds commun qui fait passer l'idée d'une politique qui, au-delà de la division sur les thèmes administratifs, a une vision commune ou quand même a des objectifs communs qu'on peut mener. Dans ce sens donc je crois qu'il faut remercier toutes les sensibilités qui ont travaillé à ce dossier et c'est un peu dans un moment où la politique s'interroge sur ce qu'on doit faire pour réaffirmer une autonomie, qui est de plus en plus attaquée, ce qu'on peut faire est, au moins pour certains thèmes, avoir un front commun. Celle-ci est une synthèse de cet acte qui aujourd'hui arrive à ce Conseil: c'est l'exemple de comment sur certains thèmes on peut travailler et être concrets pour réaffirmer certains principes.
Lo hanno ricordato i diversi colleghi, ma voglio sottolineare che tra le varie disposizioni la preminenza per una possibilità di deduzioni anche totali in materia di tasse e tributi relativi all'agricoltura è un segnale che effettivamente arriva in un settore delicato. Quando spesso si parla di montagna, di agricoltura di montagna, di difficoltà di lavorare nei nostri territori, questo pezzo importante dell'articolo 4 sancisce una prerogativa della nostra comunità, che da decenni viene perseguita non solo qui nelle istituzioni locali, ma anche nelle istituzioni nazionali e anche nei momenti in cui abbiamo avuto a livello internazionale dei nostri rappresentanti. In questo senso quindi, come già è stato peraltro espresso, esprimiamo grande soddisfazione per questo atto, che segna uno sviluppo della nostra autonomia in senso moderno.
Presidente - Non ci sono altre richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Marquis (SA) - Tutti i colleghi che sono intervenuti hanno evidenziato l'importanza di questa norma, di questo argomento che oggi è in discussione. Si tratta di aumentare le possibilità, le disponibilità nelle mani del Governo regionale, dell'Amministrazione regionale per poter creare le condizioni di sviluppo. Oggi è importante poter pianificare e programmare la crescita del proprio territorio. La crescita del territorio passa anche attraverso la possibilità di fare della programmazione economica. Credo che questo sia importante perché questo è uno strumento evoluto che, com'è stato sottolineato da chi è intervenuto prima di me, richiede anche responsabilità. È un meccanismo che richiede anche un cambio culturale che porta a differenziare le politiche di approccio rispetto a quelle della contribuzione individuale. Con la leva dell'intervento sulla fiscalità c'è una maggiore possibilità di creare le condizioni per favorire i territori svantaggiati, creando anche delle politiche differenziate all'interno delle singole zone sui vari tributi e sulle varie imposte. Sicuramente c'è ancora tanta strada da fare su questo argomento perché, per poter applicare i contenuti di questa norma, occorre che quello che noi oggi esaminiamo come proposta sia poi approvata dal Governo centrale.
Voglio sottolineare che questo è un argomento di cui si è parlato molto nel Consiglio regionale, sul quale abbiamo approvato un ordine del giorno al momento della discussione della finanziaria 2017-2019, dopodiché la Commissione paritetica ha preso in carico l'argomento e nell'arco di quattro mesi è addivenuta all'approvazione di questo schema di norma. È stato un lavoro impegnativo, di cui siamo grati soprattutto al Presidente Louvin che ha dato ritmo, ha impostato l'attività anche grazie al supporto dei suoi colleghi e delle strutture regionali che hanno garantito tutto il loro apporto, e mi riferisco soprattutto a quelli degli Enti locali e degli uffici delle Finanze.
È questo uno strumento che ci consentirà di recuperare dei ritardi rispetto a delle applicazioni che ci sono già in alcune Regioni ordinarie per ciò che i concerne tributi e le imposte regionali, ma anche nei confronti di altre autonomie speciali quali quelle di Trento, di Bolzano, della Regione Friuli Venezia Giulia e della Regione Sardegna, che hanno già la possibilità di intervenire nell'ambito delle imposte, il cui gettito va al 100 percento alla loro Regione e lì possono già effettuare della manovrabilità. Mi riferisco in particolare all'IRAP, che credo sia una leva molto importante per poter contribuire allo sviluppo delle attività produttive valdostane, ma nello stesso tempo anche per attrarre degli investimenti dall'esterno. Questi sono strumenti evoluti, che sono già utilizzati anche in Regioni a Statuto ordinario quali la Lombardia, la Toscana. Credo pertanto che nei prossimi giorni, quando sarà attivato il tavolo di confronto con lo Stato per affrontare le difficili questioni finanziarie che abbiamo richiamato in questo periodo, porteremo anche sul tavolo questa questione della manovrabilità fiscale e andremo a sollecitare l'approvazione quanto prima di questa norma, che oggi è all'esame del Consiglio regionale. Auspichiamo che il Governo abbia tutta la sensibilità per darci le risposte quanto prima, quelle che ci aspettiamo su questo argomento, perché per noi è estremamente importante poter intervenire sull'argomento.
Al di là della possibilità di intervenire sulla manovrabilità dei vari tributi, ci sono anche delle importanti innovazioni dentro questo schema. Si parla anche di poter gestire le modalità di riscossione, di pianificare il modello di riscossione dei tributi in Valle d'Aosta e credo che anche questo possa essere un tema molto importante da prendere in carico e in attenzione da parte dell'Amministrazione regionale, perché si dà la possibilità di poter intervenire in termini anche di semplificazione, nei rapporti con il cittadino, della gestione e della riscossione dei tributi.
Come ha evidenziato anche il collega Gerandin, questo è un catalogo di opportunità, di possibilità su cui il Governo, l'Amministrazione e il Consiglio regionale potranno lavorare nell'interesse di creare le condizioni per favorire le situazioni di maggiore difficoltà e utilizzando questa leva per concorrere allo sviluppo della nostra economia.
Io voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato a quest'obiettivo e sono sicuro che tutti insieme, unitamente anche ai nostri Parlamentari, sapremo farci sentire nei confronti dello Stato per determinare le condizioni necessarie affinché questo schema possa diventare il prima possibile legge.
Presidente - Dichiarazioni di voto. Ha chiesto la parola il collega Rollandin, ne ha facoltà.
Rollandin (UV) - Je voulais seulement souligner...et je crois qu'on a déjà expliqué les raisons pour lesquelles on est d'accord sur ce thème...il a été présenté il y a une année et demi, et pas quatre mois, un travail sur ce thème ; donc, je crois qu'il y a toute la condition de ce qui a été présenté aujourd'hui. Malheureusement ce n'est pas pour des difficultés de la commission, mais pour des entraves liées au fait qu'on a eu le changement du Gouvernement au niveau national que la commission n'a pas pu travailler. C'est donc en conséquence du débat qu'il y avait eu sur l'article 14 qu'on avait entamé ce sujet, qui avait été déjà préparé il y a une année et demi. Donc, on va voter avec conviction sur cet acte, qui sûrement sera impactant pour notre futur. On espère qu'il y aura une approbation, qui, malheureusement, n'a pas encore été faite pour d'autres règlements d'actuation et je crois que ce sera là l'attention que nous aurons vis-à-vis de ce thème.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, possiamo porre in votazione. Dichiaro aperta la votazione. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti : 33
Favorevoli: 33
Il Consiglio approva all'unanimità.