Oggetto del Consiglio n. 2283 del 27 luglio 2016 - Resoconto
OBJET N° 2283/XIV - Communications du Président du Conseil régional.
Rosset (Presidente) - Con 32 presenti possiamo iniziare i lavori di questo Consiglio.
En ouverture de cette séance du Conseil je désire exprimer au nom du Conseil régional toute notre horreur face à la barbarie, qui a conduit à la mort atroce du prêtre de l'Église catholique de Saint-Étienne-du-Rouvray en Normandie. L'énième fait qui, se sommant aux attentats en Allemagne et à toutes les autres attaques, est en train d'affaiblir nos démocraties et notre savoir-vivre ensemble. Nous exprimons notre solidarité aux peuples français et allemand et nous condamnons avec la plus grande fermeté ces actes qui sont les fruits du fanatisme et de la folie. Quelqu'un veut prendre la parole à ce sujet ? Il n'y a pas des requêtes.
Poursuivons avec l'ordre du jour, avec les communications. Je vous informe qu'à partir du 14 juillet les réunions suivantes ont lieu :
- Bureau de Présidence : 1 fois ;
- Conférence des Chefs de groupe : 1 fois ;
- Ie Commission : 1 fois ;
- IIe Commission : 2 fois ;
- IIIe Commission : 1 fois ;
- IVe Commission : 1 fois ;
- Ve Commission : 2 fois.
Y a-t-il des requêtes ?
Porto a conoscenza che il 19 luglio scorso sono state depositate alla Segreteria generale del Consiglio due proposte di legge di iniziativa popolare: la prima, da sottoporre al referendum propositivo e corredata da 7143 firme, contiene disposizioni per una ferrovia moderna e un efficiente sistema pubblico integrato dei trasporti; la seconda, accompagnata da 6486 firme, è volta a modificare la disciplina dell'iniziativa legislativa popolare, del referendum propositivo, abrogativo e consultivo, ai sensi dell'articolo 15, secondo comma, dello Statuto speciale (legge regionale n. 19/2003). Entro l'8 agosto prossimo la Segreteria generale concluderà la verifica delle firme, che devono essere almeno 1500 per la proposta di legge semplice, mentre devono essere almeno 5261, cioè il 5 percento degli elettori della Regione al 31 dicembre 2015, per la proposta da sottoporre a referendum propositivo. Dopo l'attestazione del raggiungimento del numero di firme richieste, inizierà l'iter legislativo vero e proprio in Consiglio, con l'assegnazione alle commissioni consiliari competenti e il successivo esame in aula. Per quanto riguarda la proposta da sottoporre a referendum, qualora il Consiglio Valle non approvi la proposta di legge nel suo complesso o non recepisca i principi ispiratori dell'iniziativa, la proposta di legge di iniziativa popolare viene sottoposta a referendum propositivo: se viene raggiunto il quorum del 45 percento e vi è la maggioranza dei voti validi, la legge entra in vigore. Per quanto invece concerne la proposta semplice, l'iter si conclude con il voto in Consiglio regionale. Ci sono richieste in tal senso? Nessuna richiesta.
Porto a conoscenza dell'incontro con il Sottosegretario Bressa. Lunedì 25 luglio si è riunito a Roma il Coordinamento delle Assemblee delle Regioni a Statuto speciale e delle Province autonome per un incontro con il Sottosegretario del Ministero degli Affari regionali, Gianclaudio Bressa, al quale ha partecipato su mia delega il Vicepresidente Marco Viérin. Il confronto, fortemente voluto dal Coordinamento delle speciali, era nato dall'esigenza di definire la procedura di revisione degli statuti conseguentemente al progetto di riforma costituzionale. Durante la riunione è stato chiarito che la revisione degli Statuti speciali per l'applicazione della riforma costituzionale è subordinata a un'intesa che vede lo Stato e le singole Regioni in posizione paritaria. Inoltre il Coordinamento ha concordato con il Sottosegretario Bressa sulla necessità di riunire nel più breve tempo possibile la commissione tecnica per riprendere la discussione sulle procedure di approvazione delle norme di attuazione e sulle nuove procedure per le eventuali successive modifiche degli statuti speciali che riprendano il principio della massima condivisione tra lo Stato, le singole Regioni speciali e le Province autonome. Ci sono richieste di intervento?
Porto a conoscenza, come già alla riunione dei Capigruppo di ieri, le modifiche sul calendario del Consiglio. La Conférence des Chefs de groupe, réunie hier, mardi 26 juillet, a décidé une série de modifications au calendrier des réunions du Conseil de l'automne prochain. L'Assemblée se réunira mardi 8 et mercredi 9 novembre à la place de mercredi 9 e jeudi 10 novembre ; mardi 22 et mercredi 23 novembre à la place de mercredi 23 et jeudi 24 novembre ; mardi 13 et mercredi 14 décembre à la place de mercredi 14 et jeudi 15 décembre.
La Conferenza dei Capigruppo ha altresì deciso che il termine per la presentazione degli emendamenti ai disegni di legge iscritti all'ordine del giorno è fissato per le ore 12:00 di oggi, mercoledì 27 luglio; inoltre, sarà effettuata la trattazione congiunta dei punti 13.01, 14.01, 14.02 e 14.03.
Se non ci sono richieste, proseguo con le comunicazioni. Comunico infine che il Consigliere Elso Gerandin, con nota inviata nella giornata di ieri (martedì 26 luglio), ha dichiarato che non intende più aderire al gruppo Union Valdôtaine Progressiste e confluisce pertanto nel Gruppo Misto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gerandin, ne ha facoltà.
Gerandin (GM) - Semplicemente per dire due parole anche a seguito della mia decisione che ho comunicato a lei, Presidente, in data di ieri e al mio gruppo sempre ieri. Si tratta di una decisione che ho meditato a lungo, anche a seguito della mia posizione del tutto personale all'atto dell'approvazione del programma di governo della nuova maggioranza, quando ho dichiarato che io non avrei fatto parte organica di questa nuova maggioranza.
Prima di arrivare ad alcune considerazioni che hanno portato a questa scelta, io ci tenevo a ringraziare il mio gruppo di appartenenza, l'UVP, perché loro sin da subito erano a conoscenza del mio pensiero, delle mie perplessità in merito a questo, che io ho sempre considerato come un allargamento in maggioranza e mai un nuovo progetto. Pur nella diversità di idee, tengo a sottolineare che non è stato l'UVP a chiedermi di assumere questa decisione, ma è una decisione che ho meditato e che ho comunicato personalmente all'UVP, per cui le mie non sono rivincite personali, non sono prese di posizione a seguito di torti o eventualmente di rancori per non essere seduto su uno dei banchi di governo; non è così, ringrazio l'UVP, perché io sono sempre stato parte organica del movimento e ho sempre avuto la possibilità di esprimere quello che pensavo e, all'atto della stesura di un nuovo progetto, ho avuto le stesse opportunità date a tutti gli eletti dell'UVP, pertanto ci tenevo a sottolinearlo.
Perché questa decisione? Perché non avrebbe avuto alcun senso rimanere in un movimento con cui ho condiviso tutta una serie di battaglie, un percorso, un progetto politico che faceva parte di una coalizione. A me non è mai bastato sentirmi dire che per colpa di qualcuno che ha fatto altre scelte all'interno della coalizione ci siamo talmente indeboliti che l'unica alternativa che potevamo dare alla Valle d'Aosta era sederci sui banchi del Governo, io penso che una buona opposizione sia comunque un aspetto positivo e che accresca e soprattutto motivi la maggioranza, questo è il mandato, questo è quanto ci hanno chiesto, a mio parere, gli elettori. Queste cose le ho dette nelle sedi opportune e alla fine, quando si è su un percorso, su un cammino, si arriva a un momento in cui bisogna trarre delle conclusioni; in questo momento non sarei stato utile all'UVP in quanto movimento, ma sarei stato probabilmente un peso all'interno della maggioranza e soprattutto non ero a posto con la mia coscienza, perché io ho sempre creduto che prima di tutto ci debba essere il rispetto del mandato degli elettori; soltanto chi ha fatto scelte di questo genere prima, chi magari ha depotenziato la coalizione con cui abbiamo fatto sognare i valdostani...ognuno trarrà le conclusioni che meglio crede.
Passo ora ad analizzare l'aspetto più amministrativo. Il progetto è ambizioso, si tratta di un progetto che impegna sicuramente per più legislature; c'è una parvenza di cambiamento e di questo ne devo prendere atto, si sente un clima diverso, perché ci sono più discussioni all'interno delle commissioni, mi dicono che le maggioranze durano più tempo, per cui ci sarà un maggiore confronto, ma noi comuni cittadini, che non facciamo parte del gioco della maggioranza non abbiamo avuto questa percezione. Mi limito a citare due aspetti che, a mio parere, sono assolutamente significativi; a tal proposito leggo il punto 15 del programma di governo in cui si parla di: "sviluppo delle politiche energetiche e valorizzazione e attuazione della missione di CVA"; se cominciamo trattando la vera società, quella che di fatto porta un valore aggiunto nelle casse regionali e la trattiamo come un posto di governo o di sottogoverno da dare a compensazione quando ci sono delle partite di nuova maggioranza da giocare, a me pare un po' limitativo.
Presidente - Le chiederei di concludere, collega. Eventualmente sul bilancio potrà esprimere la sua posizione nel corso della discussione. In questo caso, si tratta solo della sua decisione di fuoriuscire dal partito.
Gerandin (GM) - ...come vuole, Presidente. So che a volte ha lasciato un minuto in più, ma non importa. Dirò quello che devo dire sugli Enti locali...concludo semplicemente dicendo che questa è una decisione da prendere...
Presidente - ...collega, le ribadisco che sugli Enti locali e su tutto quello che riguarda il bilancio avrà modo di fare le sue esternazioni nel corso della discussione sul rendiconto. Chiedo la sua posizione politica sulla fuoriuscita dell'UVP.
Gerandin (GM) - ...ci tenevo a concludere questo mio percorso e questa mia uscita dal punto di vista politico come lei mi chiede, perché arriviamo verso la fine di quello che qualcuno ha definito come l'anno della misericordia e io non volevo far parte di quella misericordia.
Presidente - Conseguentemente a questa uscita del collega Gerandin dall'UVP comunico all'Assemblea che il collega è sostituito come Vicecapogruppo dal collega Alessandro Nogara, questo su proposta del gruppo UVP. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UVP) - Credo sia opportuno un piccolo contributo alla discussione rispetto a quello che sta succedendo. Con il collega Gerandin abbiamo condiviso un progetto politico, abbiamo condiviso un percorso politico; oggi in termini politici le strade si dividono non ritenendo da parte sua convincente il progetto che a larga maggioranza l'UVP ha invece deciso di intraprendere.
Per quello che ci riguarda, ci sentiamo prima di tutto cittadini e poi politici e io credo che nessuno possa togliere a un cittadino la sua carica ufficiale di persona che vive un Paese, un movimento, una regione, una nazione, l'Europa, il mondo, quindi sono un cittadino come il collega Gerandin, sono contento che lui si senta più rappresentante di me dei cittadini, però faccio politica da molto tempo e nel corso della mia seppur breve carriera politica ho cercato di avere delle idee, ma anche di avere la capacità di confrontarmi con gli altri. Non ho mai inteso la politica come il "voglio, posso, comando", non l'ho mai accettata e non sono neanche mai stato d'accordo con chi in un momento d'insieme e di decisioni d'insieme non riesce poi a trovare un punto d'incontro o una sintesi. Rispetto quindi la decisione del collega Gerandin, allo stesso tempo non la condivido, perché indebolisce il progetto di cambiamento dell'UVP, ma non al punto di non darci nuova energia per essere ancora più convinti in questa fase. Al collega evidentemente auguriamo di trovare un percorso politico differente, soddisfazione; di lui conosciamo la competenza, la serietà, immaginiamo e speriamo di convincerlo nei prossimi mesi e nel prossimo periodo che questo che lui definisce "allargamento di maggioranza" e che invece noi chiamiamo "nuovo progetto politico", perché ne facciamo parte integrante, sappia dare delle risposte non a noi o a lui, ma alle persone che stanno ad aspettare queste risposte, quindi ai nostri cittadini, alle nostre imprese, alla comunità tutta. È quindi una bella sfida quella che il collega ci lancia, una sfida che noi raccogliamo con quello che deve essere utile, ovvero una sana competizione politica per fare il bene dei cittadini e non per fare bella figura con degli slogan populisti verso i cittadini. Ai cittadini si danno risposte con dimostrazioni concrete, per esempio: atti, leggi, con il lavoro di tutti i giorni, con discussioni insieme a quelli che non la pensano come te, perché se il mondo lo si potesse organizzare a propria misura, sarebbe un po' troppo facile. L'UVP si è resa conto di avere delle buone idee, ma di non riuscire a metterle in pratica nel posto dov'era prima, ha avuto la possibilità di entrare a far parte di un nuovo progetto, avrebbe voluto farlo in maniera diversa, non lo ha negato, ma fa parte del nostro stile il fatto di non rinnegare i nostri limiti, noi non siamo onnipotenti, non siamo ancora in grado di risolvere tutti i nostri problemi, però abbiamo accettato una sfida con l'Union Valdôtaine, con Stella Alpina e PD, che è quella di metterci in discussione in un progetto che ci vedrà a volte prevalere con le nostre idee, a volte soccombere, altre volte trovare una sintesi, ma la politica è questa.
Se quindi d'ora in poi il collega Gerandin è alternativo ai sei eletti che con lui hanno condiviso un progetto, faccia la sua strada giusta, vedremo fino a che punto quest'alternativa potrà tenere, perché il progetto lo abbiamo condiviso, i 27 punti li abbiamo decisi insieme, nel Conseil de direction si è lavorato insieme, da 30 giorni in Valle d'Aosta si vocifera di un nuovo progetto politico, oggi c'è l'evidenza finale di quanto detto sopra, perché ci sono stati incontri, siamo stati chiamati dai nostri iscritti dicendo che sono stati sentiti per fare questi incontri, oggi si dà conferma e si dà il via a qualcosa di nuovo che ha il diritto e l'interesse di essere fatto per la comunità, perché tutti i nuovi progetti possono portare un valore aggiunto. Noi siamo dell'idea che oggi sia molto più importante cercare di limare le differenze e di lanciare un nuovo progetto che aggreghi i valdostani e la comunità valdostana piuttosto che creare alternative tutte da verificare. Tuttavia, la politica è fatta di progetti, di idee, di proposte e, ripeto, per fortuna, con il collega Gerandin abbiamo condiviso tanto e credo che molte battaglie le condivideremo ancora, perché fanno parte di un pensare comune nell'interesse della comunità.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Chatrian, ne ha facoltà.
Chatrian (ALPE) - È d'obbligo l'intervento del gruppo ALPE. Naturalmente la questione è tutta politica, nel corso di questa legislatura diverse volte abbiamo assistito a un travaglio, a numerosissimi salti della quaglia nel momento in cui i progetti presentati agli elettori erano due o tre. Non starà dire a me chi sarà colui che rispetterà più o meno i cittadini e il rispetto del voto, ma voglio fare due considerazioni dal punto di vista politico. Il collega Gerandin, pacato nei modi, ha fatto un intervento robusto nei contenuti, ad ogni modo oggi inizia un nuovo percorso, è una partita importante; la sua presa di posizione, coerente e rispettosa della volontà degli elettori, contraria alle logiche delle poltrone evidenzia la voglia di battersi, secondo noi, per una Valle d'Aosta più libera, più solidale e rispettosa dei cittadini.
Secondo noi, dal 2013 a oggi nulla è cambiato, metodi, imposizioni, discriminazioni un po' da cerchio magico; insieme a UVP e PD avevamo presentato un progetto politico alternativo, che però non è stato sufficiente per governare nonostante il buon risultato ottenuto. È dunque arrivato il momento di rilanciare, di aprire, di coinvolgere veramente, lo abbiamo visto in questi giorni nelle commissioni come non si coinvolge, è il momento di includere e non di escludere, la sfida per la trasparenza è più aperta che mai, la criticità sta nel modello e non nella persona o nelle persone che lo rappresentano, noi non demordiamo, questa è l'occasione per rilanciare con forza un fronte basato su un progetto di prospettiva, innovativo in termini di visione strategica della Valle d'Aosta; sicuramente la politica deve dare delle risposte, a chi? È solo per pochi? Un progetto aperto a tutti quelli che non condividono questo modello vecchio, stanco e sovente per pochi, che tuttavia sembra non avere rivali, sembra non avere alternative reali, un modello a cui tanti si rassegnano a fare ritorno quasi non fosse neanche possibile immaginare qualcosa d'altro. Noi crediamo invece che si possa immaginare un progetto che prescinde dai personaggi della politica, ma definisce innanzitutto le priorità sul nostro territorio e nel nostro territorio in termini di servizi, di cui discuteremo più tardi, di trasporti, di infrastrutture, di rapidità, di politiche a sostegno delle imprese, di visione strategica di area.
Termino con due battute. Lo dobbiamo alla nostra comunità e in particolare a tutti i valdostani che vivono e vogliono vivere nei nostri territori e che dalle istituzioni si aspettano non pragmatismo per qualcuno, ma efficienza, vicinanza, lealtà, trasparenza e soprattutto soluzioni per il futuro; quindi non possiamo che apprezzare la posizione chiara che oggi il collega Gerandin assume. Speriamo che si possa lavorare serenamente, con tanta trasparenza, voglia, decisione, con tante idee nel rispetto dei ruoli, ma soprattutto tenendo la barra dritta nel rispetto dei cittadini che ci hanno dato un mandato molto chiaro, ovvero quello di creare le condizioni per una Valle d'Aosta sicuramente più libera.