Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1841 del 25 febbraio 2016 - Resoconto

OGGETTO N. 1841/XIV - Interpellanza: "Mancata realizzazione di interventi di ristrutturazione dell'edificio Gran Baita in località Breuil del Comune di Valtournenche".

Follien (Presidente) - Punto n. 40 all'ordine del giorno. La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Parliamo un po' di investimenti e di strutture ferme, di grandi strutture che impattano anche dal punto di vista ambientale, di quelle cose che da anni nella Valtournenche, e non solo, sono il brutto biglietto da visita di una delle località forse più importanti dell'arco alpino, cioè di Cervinia.

Faccio qualche premessa prima di entrare nel merito dell'iniziativa che abbiamo voluto porre al governo regionale e alla quale credo che risponderà l'Assessore Marguerettaz. Qualche anno fa, nel 2008, il governo regionale autorizzava Finaosta ad acquisire il pacchetto azionario della Cervino S.p.A., la quale dal punto di vista economico e finanziario ha delle grandissime potenzialità che tutti conoscete.

La prima è l'altitudine della località, che va dai 2050 ai quasi 3800 del Matterhorn, e la stagione invernale, a differenza delle altre stazioni sciistiche, inizia a metà ottobre e termina ormai da decenni il 2 o il 3 maggio. Una stagione molto lunga, più di sei mesi, e sono i numeri alla mano a dirci che c'è trippa, c'è economia, c'è clientela, ci sono grandi potenzialità.

L'ente pubblico acquista quasi tutto il pacchetto azionario tramite Finaosta. Torniamo indietro di qualche decennio: nel 1973 ci fu un rogo che semiditrusse la palazzina principale denominata Gran Baita, che è un po' la partenza del tronco principale che porta gli ospiti e gli sciatori da Breuil fino a Plan Maison. È l'impianto di arroccamento principale dove tutti passano, è il biglietto da visita. Una ovovia importante, rifatta diverse volte proprio per l'usura dei numerosissimi ospiti, e poi una funivia che invece è più datata e che ha avuto qualche restyling negli ultimi anni. Tutto questo per dire che abbiamo un immobile pseudo diroccato, semidistrutto, quasi pericolante, che è un po' il biglietto da visita di tutti gli ospiti, delle centinaia di migliaia di sciatori che transitano da anni nel comprensorio del Breuil.

Volevo fare queste premesse, perché sono importanti. L'ente pubblico decide di investire nella Valtournenche, decide di acquistare il pacchetto azionario per la collettività, per l'indotto diretto e indiretto, per far crescere le comunità e dare ricchezza, creando quelle condizioni in modo che ci siano persone, imprenditori, artigiani, piccole imprese che investano.

In questi sette otto anni, dalle informazioni che abbiamo, poche cose sono state fatte su questa struttura. Qui faccio qualche considerazione in più. Una delle cose fatte è stata una modifica dal punto di vista urbanistico, per svincolare il fabbricato, in modo da poter eventualmente ristrutturare singolarmente l'edificio, alienarlo, permutarlo, trovare delle soluzioni alternative pubblico/privato o altrimenti un imprenditore che voglia investire.

La preoccupazione più alta, il grimaldello di tutto, è: perché sono passati otto anni da quando l'Amministrazione regionale, tramite Finaosta, ha acquistato le azioni e quindi ha la proprietà, ma si lascia ferma questa struttura? Non la si mette sul mercato e non si trova o si cerca altre soluzioni. Capiamo che dal 2009 siamo entrati in piena crisi e questo pomeriggio parleremo con il collega Perron di piano vendite, di alienazioni, sappiamo che siamo in totale e piena crisi, ma ci sono delle zone dove le difficoltà sono inferiori, e io penso che questa località sia una tra quelle. A maggior ragione ci chiediamo come gruppo: perché lasciare ferma questa struttura? Perché lasciare fermi comunque dei posti letto potenziali caldi, che potrebbero dare delle risposte a una località che sta tirando, numeri alla mano, che sta dando delle risposte puntuali, e magari ci sarebbero persino degli imprenditori o investitori interessati.

Non vorremmo - il buonanima diceva che a pensar male qualche volta ci s'azzecca - non vorremmo pensar male che tutto sia stato congelato, perché poteva fare magari concorrenza a qualcuno. Nel momento in cui stiamo parlando di collettività e di denaro pubblico, io penso che ci debba essere comunque una visione più generale e che sia quantomeno il momento di fare delle scelte.

Nelle ultime settimane abbiamo cercato di avere un po' di informazioni e qualche elemento in più, abbiamo fatto delle ricerche sui siti degli atti che sono stati fatti nel Comune di Valtournenche, abbiamo cercato persino Comunità montana. Abbiamo iniziato a fare questa ricerca all'inizio di gennaio e, caso strano, a fine dicembre/inizio di gennaio spunta fuori un piccolo avviso preventivo di un'eventuale trattativa privata per la compravendita di immobile. Potrebbe essere un caso, ma se questo stimola il presidente di quella società, allora è positivo. Il presidente, il signor Maquignaz, emette un avviso preventivo molto nascosto - bisogna essere dei rampanti per riuscire ad arrivare all'avvisino che viene messo nero su bianco con tanto di firme - ma quando tutto questo? Breuil Cervinia, 2 febbraio 2016. C'è un avvisetto a firma del presidente del consiglio di amministrazione che dice: "Avviso preventivo di eventuale trattativa privata per la compravendita di beni immobili. Il presente avviso è volto alla sollecitazione - quindi si stimola un po' - di manifestazione di interesse alla partecipazione di un'eventuale trattativa privata per la compravendita, anche separata, dei seguenti beni immobili nello stato di fatto e di diritto in cui si trova". Uno di questi immobili è proprio questo: "Immobile denominato Gran Baita, contraddistinto nel Catasto fabbricati del Comune di Valtournenche al foglio 7".

Da una parte questo è positivo, dall'altra invece un altro quesito che non abbiamo posto nella nostra iniziativa, ma immagino che l'Assessore Marguerettaz ci dirà qualcosa di più, è che questo avviso preventivo piccolino di una paginetta A4, nascosto all'interno del sito importante di una società altrettanto importante, scade il 26 febbraio. Non sono neanche quattro settimane e stiamo parlando di potenziali 200/240 posti letto, di centinaia e centinaia di metri quadri, di migliaia di metri cubi, parliamo di ricettivo al centro di Cervinia, proprio alla partenza degli impianti, importante (non utilizzerei altri vocaboli) dal punto di vista logistico e urbanistico. E questo piccolo avviso pubblicato il giorno 2 scade già il 26!

Noi gradiremmo sapere dall'Assessore i motivi per i quali la società in questi otto anni ha proceduto a ben poco, se non a questo avviso che vi citavo poc'anzi. Non pensiamo di essere stati noi, in questi due o tre mesi di ricerca di informazioni, non pensiamo di avere tutto quel peso, collega Marguerettaz. Vorremmo conoscere: "il valore patrimoniale iscritto a bilancio del bene e i programmi della Società Cervino S.p.A. per la sua restituzione ad un uso produttivo con la contemporanea riqualificazione ambientale e paesaggistica del sito; nel caso sia prevista una futura destinazione d'uso ricettiva, di quale tipologia si tratti, quanti posti letto siano previsti, quali i tempi e le modalità di intervento...; in caso negativo, quali siano gli intendimenti in merito e i relativi tempi".

Termino dicendo che ci è difficile capire l'intento della presidenza, perché su questo avviso non c'è neanche un minimo di base d'asta, non c'è un minimo di relazione per capire se stiamo parlando di 2 milioni di euro, di 10, di 20 o se stiamo parlando di abbattere eventualmente questo immobile. Queste sono le richieste che abbiamo posto al governo regionale e attentamente seguiremo le risposte che vorrete darci.

Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Mi permetterà l'amico Chatrian di riprendere il suo incipit, quando dice che a forza di pensare male si fa peccato ma, a volte ci s'azzecca; a volte! Non è che con questo bisogna legittimare il fatto che noi dobbiamo pensare male, perché sarebbe un incitare a vedere il mondo alla rovescia. A volte ci s'azzecca, però tante altre volte si sbaglia, quindi non legittimiamo sempre dei pensieri che sono assolutamente scorretti.

In realtà, il collega Chatrian ha già in qualche modo risposto nella sua presentazione, sui motivi per i quali la società non ha ancora proceduto ad alcun intervento di ristrutturazione e riqualificazione. Qualsiasi proprietario, privato o pubblico, fa tutta una serie di approfondimenti per valorizzare la sua proprietà, quindi tutta una serie di valutazioni di natura urbanistica che servono a massimizzare le potenzialità di questo fabbricato. Lei come architetto sa bene che non è così semplice intervenire su un bene che è stato costruito in periodi antecedenti (mi verrebbe da dire al 1945) e che ha tutta una serie di vincoli. Quindi tutti questi approfondimenti e queste attività, se fossero stati fatti in determinati periodi, avrebbero riscontrato tutta una serie di limitazioni e di vincoli che la società sta approfondendo in modo tale da superarli. Anche perché lei sa benissimo che noi abbiamo un complesso articolato, dove oggi ci sono degli uffici, dove ci sono le vecchie stazioni che quindi non sono teoricamente dei volumi civili, che però hanno degli ingombri. Pertanto il tema non è così banale e la posizione di quell'immobile è particolarmente pregiata, per cui bisogna cercare di trovare delle soluzioni che massimizzino le potenzialità. Ed è proprio questa la strada, per cui quegli approfondimenti che sono stati fatti, vanno esattamente nella direzione della terza domanda dell'interpellanza, cioè nell'avere un immobile a destinazione alberghiera e ricettiva.

È vero che la Valtournenche, così come altri comuni, hanno fortunatamente ancora un appeal e delle potenzialità importanti, ma non è così scontato trovare degli investitori che mettano sul tavolo svariati milioni di euro. Lei, come grande conoscitore della zona, sa che ci sono dei Pud e ci sono delle proprietà che ancora oggi non hanno avuto uno sviluppo, pur essendo disponibili. Bisogna creare quelle condizioni positive di una comunità, che diano delle certezze e delle garanzie.

Nell'avviso che giustamente lei ha ricordato, quello del 2 febbraio, è proprio scritto: "il presente avviso ha soltanto lo scopo di sollecitare manifestazione di interesse e non produce gli effetti di una proposta contrattuale". Volevo semplicemente dire che all'interno di questi beni ci sono delle ville e varie proprietà, quindi di volta in volta ci sarà quell'attenzione.

Per quello che è dell'immobile denominato Gran Baita, sicuramente non sarà questo lo strumento definitivo per accoglierle tutte, però se andiamo a vederci le relazioni di presentazione dei bilanci degli anni precedenti, c'è sempre stato nelle corde del consiglio d'amministrazione questa potenzialità di vendita, che non veniva espletata perché in quel momento il mercato non era così frizzante. Ultimamente abbiamo dei segnali incoraggianti e quindi anche in modo spontaneo si sono fatti avanti dei richiedenti interessati. Ecco perché, oggi rispetto a qualche anno fa, la procedura ha delle condizioni migliori e può dare delle soddisfazioni.

Per intenderci, cerco di farla pensare bene e non male. Questo è un percorso avviato, l'obiettivo è quello di trovare quelle condizioni soprattutto urbanistiche per massimizzare questa proprietà pubblica, attraverso una società che è la Cervino S.p.A., al fine di avere un complesso alberghiero prestigioso in un luogo di prestigio. Gli interventi che sono stati fatti in precedenza da parte della Cervino sono stati di tipo conservativo, per poter continuare nell'esercizio dell'attività degli uffici, ma da ora in avanti il progetto è proprio quello di rilanciare la vocazione alberghiera di quella struttura e creare le condizioni per fare una cosa giusta e che può dare uno sviluppo interessante al comprensorio di Breuil-Cervinia.

Presidente - Per la replica, la parola al consigliere Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Un elemento positivo nella risposta del collega Marguerettaz: rilanciamo la vocazione ricettiva di questo fabbricato. Sa perché è un elemento positivo questa sua considerazione? Perché gli attuali amministratori dichiararono poco tempo fa (non qualche anno fa) che butteranno giù la struttura per lasciarla a terra. Quindi per noi è un elemento positivo che lei oggi ci parli di un rilancio per riqualificare la vocazione ricettiva alberghiera.

Qualche considerazione ulteriore, dopo aver ascoltato attentamente le sue risposte e le sue riflessioni. Va bene, Assessore, che lei mi dica che sono un architetto, che posso conoscere e che sono della zona. Va tutto bene, ma non che lei mi dica che ci sono voluti otto anni per approfondire. Lei è otto anni che fa l'assessore al turismo e sono otto anni che avete acquistato la Cervino S.p.A., lei è stato anche uno degli attori insieme al Presidente. Otto anni per approfondire dal punto di vista urbanistico, per verificare se c'erano delle possibilità, per capire se si poteva mettere sul mercato. Capisce che chi ci ascolta, pensa che siate stati un po' scarsi! Lo lasci dire a me: un po' lenti quantomeno, un po' come le tartarughe, to plan to plan [traduzione letterale dal patois: piano piano]. Però capisce che le centinaia di migliaia di ospiti che transitano tutti gli anni nella località, avrebbero gradito un cambio di passo un pelino più veloce!

Un passo alla volta per poter svincolare e trovare delle soluzioni. Come ha detto bene lei, da una parte si deve cercare di massimizzare, ma dall'altra bisogna anche trovare l'investitore intenzionato a metterci dei soldi e far partire e decollare dei posti letto, oltretutto caldi. Questo era un po' l'intento della nostra iniziativa.

Domani scadrà questo mini avviso, dove ci sarà probabilmente qualcuno che sarà interessato, lo diceva lei precedentemente. Torneremo sicuramente su questo dossier per conoscere gli andamenti, le scelte e soprattutto magari per cambiare marcia e dare delle risposte alla località come collettività innanzitutto, e non invece dal punto di vista solo ed esclusivamente privatistico. Grazie.