Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 1601 del 19 novembre 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 1601/XIV - Reiezione di mozione: "Impegno per l'attuazione di nuovi indirizzi politici per la gestione delle tratte autostradali valdostane".

Presidente - Sono arrivate nella mattinata al tavolo della Presidenza due risoluzioni e, precisamente, la risoluzione concordata con i Capigruppo e firmata da tutti i gruppi presenti in aula in merito alla condanna degli attentati di Parigi, una risoluzione sull'impegno per la riduzione dell'emissione di gas serra del movimento ALPE e anche quella del Consigliere Ferrero sul punto 33, che verrà iscritta automaticamente, perché fa parte di una mozione all'ordine del giorno. Facciamo quindi questo punto, poi, prima di affrontare il punto successivo, iscriveremo le due risoluzioni, che intanto distribuiamo.

Punto 32 all'ordine del giorno.

Bertschy (UVP) - Grazie Presidente.

Grazie anche per la pausa che ci ha accordato in anticipo questa mattina. L'argomento è conosciuto, questa volta vorremmo trattarlo anche un po' definitivamente in quest'aula, anche perché, a nostro avviso, è ora di prendere delle decisioni. È una mozione che presentiamo a nome dei gruppi UVP e ALPE e che riguarda un tema che diventa sempre più imbarazzante per quello che riguarda il nostro sistema di viabilità. Parto dalla Sicilia, parlando delle autostrade valdostane. La Catania/Palermo, che fa ben 210 chilometri, è da tempo memorabile gratuita per i siciliani: gratuita perché bisogna favorire - ben venga per la Regione autonoma isolana - la possibilità di collegamento tra le due città, favorire il superamento della zona montagnosa, le difficoltà legate all'agricoltura e nella primavera scorsa sono andati in difficoltà - poverini -, perché una frana ha messo in difficoltà il collegamento e si è interrotto questo collegamento, appunto, importante per loro e leggendo su internet mi ha fatto sorridere...ma ve lo voglio dire, voglio riportarlo qui per poi introdurre un po' il tema nella maniera politica che intenderemo poi sostenere. Allora, intanto erano tutti preoccupati, perché non si sapeva bene come ne sarebbero usciti. L'ANAS è poi riuscita ad intervenire, a costruire una bretella e qualche giorno fa è stata riaperta attraverso una bretella che supera questa momentanea difficoltà. In ogni caso l'ANAS poi ha già dato la disponibilità per intervenire su tutta la tratta e interverranno senza la famosa formula che poi mette in difficoltà i pedaggi di tutte le altre autostrade, soprattutto la nostra, perché ogni volta che c'è un lavoro c'è un balzello in avanti. Lì metteranno soldi italiani - Ministero, ANAS - e ce n'è per una bella zuppa poi per sistemare tutto, ma in ogni caso tutti tranquilli, perché non ci saranno aumenti dei pedaggi, anche perché è gratuito e non si possono fare aumenti. Ad un certo punto si dice: "allora, proviamo a fare i conti in tasca ai siciliani che, per lavoro, famiglia o per mille altri motivi, si trovano a spostarsi dalla Sicilia orientale all'occidentale e viceversa con altisonanti costi". Un palermitano che si recava a Catania fino ad una decina di giorni fa (prima della chiusura) o viceversa spendeva il costo del carburante, a seconda del mezzo a benzina, diesel o a GPL e della cilindrata, questo costo poteva variare intorno ai 50 euro, perché sono circa 400 chilometri. Le scelte sono oggi due: il percorso alternativo attraverso le Madonie e Polizzi Generosa, ma non sto a farvela lunga e comunque bisogna andare a prendere dei tratti a pagamento che - udite, udite - costano 3,70 euro da una parte e mi pare 11,30 dall'altra.

Allora, per fare 400 chilometri, tutto di un colpo anche i siciliani si trovano di fronte ad ingenti spese, che se noi durante la giornata ci dimentichiamo dalla Bassa Valle di salire ad Aosta o da Aosta di scendere in Bassa Valle per fare due commissioni, ce le mangiamo per fare 34 chilometri, non 210. Allora, pur sostenendo noi una bella battaglia per sviluppare un'autonomia sempre più forte per la nostra Regione, credo che in Italia questi esempi siano imbarazzanti! Perché non può essere che da qualche parte si viaggia ancora su autostrade gratuite, vengono fatti investimenti senza caricarli sulle tariffe e da altre parti, come da noi, ci si trovi a dover scappare e star distanti dall'autostrada perché i costi sono ingenti, sono enormi.

Ho avuto occasione nell'ultimo momento di dibattito in Consiglio di valutare in maniera negativa i risultati raggiunti attraverso le agevolazioni sui pedaggi: negativa non perché politicamente non sia stato fatto qualche cosa, anzi io credo che politicamente chi ha operato ha cercato di fare il possibile. Il problema è che il risultato è assolutamente irrilevante: irrilevante perché i 3.200 attuali telepass in sconto rappresentano una cifra ben misera rispetto alle circa 130.000 autovetture o alle 76.000 patenti di tipo B, ben misera e soprattutto non lasciano in nessuna maniera sviluppare una possibilità di sconto per tutti gli altri soggetti: le imprese, abbiamo avuto occasione di incontrare le associazioni e di leggere sui giornali di tutte le difficoltà che genera il costo attuale dell'autostrada. Credo che su questo fatto non debba star qui ad argomentare e ad arringare di più.

Siamo tutti convinti che le cose che, come UVP, sosteniamo insieme con l'ALPE in questa mozione siano le cose giuste, che la nostra autostrada sia assolutamente fuori scala; quello che però noi non accettiamo più - e a questo punto cercheremo di rivolgerci politicamente con azioni più forti anche all'esterno del Palazzo - è che si continui ad andare avanti in questa maniera, cioè le agevolazioni non sono sufficienti e mi pare che non ci sia margine per ottenere altre agevolazioni. Intanto la SAV ha portato i suoi ricavi da pedaggio da circa 45 milioni di euro a 65 milioni di euro; la SAV ha fatto negli ultimi 8-9 anni 100 milioni di ricavi di utili, dal 2011 ha fatto quasi 14 milioni di ricavi all'anno. È vero, l'Assessore Marguerettaz nelle vesti di Vicepresidente in un paio di occasioni mi ha voluto far capire che il margine di manovra è molto limitato, perché c'è un grosso mutuo in carico alla società dovuto a lavori che sono stati fatti in accordo probabilmente con l'amministrazione di allora. È vero anche che la società ha margini operativi sufficienti per affrontare le prossime sfide e allora politicamente la provocazione - ma non tanto - è quella di dire: "andiamo a prenderci le nostre autostrade". Se è così costoso gestirle, se è così poco economico da parte delle società - poco redditizio secondo quello che ci viene detto qua, perché ci sono tanti mutui - portare in avanti il governo di queste autostrade, andiamo noi a fare le nostre scelte, andiamo noi ad acquisire la proprietà di maggioranza delle nostre autostrade e poi vediamo che politica di governo sviluppare, anche pensando che ci sono forti pressioni ormai di tipo pubblico, forti attenzioni sulle lobby che gestiscono le autostrade, perché si sono stufati tutti di far utilizzare il territorio e far utilizzare investimenti di tipo pubblico per far fare solo soldi a pochi imprenditori in Italia. Ripeto: è una provocazione, ma per noi è anche un'azione politica, siamo curiosi di vedere cosa ci diranno. Se è tutto così costoso, se è tutto così fuori scala, ci diranno: "ma venite a prendervi la maggioranza dell'autostrada!" e, facendo un po' di conti con commercialisti e imprenditori, con cifre che potrebbero partire da intorno ai 40 milioni di euro, un pacchettino di azioni sufficienti per andare in maggioranza, soprattutto dove ci serve, si potrebbe acquistare. Facendo utili di quel tipo lì, si può anche pensare di fare un investimento.

Oggi però non è sulle cifre che siamo interessati ad argomentare, però, a distanza dal periodo di adozione dei telepass a sconto gratuito per i pendolari, è ora di fare un'analisi. L'autostrada costava 5,40 euro per salire da Pont-Saint-Martin ad Aosta nel 2007 e oggi costa 10,40 euro. Anche quei 3.200 telepass a sconto che oggi...se riescono a fare i moduli di 4 e 8 hanno il 50 percento di sconto, mal che vada la pagano come nel suo prezzo d'origine, tutti gli altri la pagano il doppio e potremmo fare lo stesso esempio per Aosta/Courmayeur. Allora, quale grande agevolazione hanno avuto i valdostani? Di riuscire a pagarla almeno come prima, mentre da Catania a Palermo si gira gratuitamente e abbiamo esempi dove il costo al chilometro è di molto, ma di molto inferiore a noi.

Allora, vorremmo capire una volta per tutte se c'è la forza politica di costruire un documento insieme che vada nei Consigli comunali, nelle piazze, in Parlamento e alla Commissione europea per denunciare quello che noi riteniamo essere un sopruso. Non abbiamo 10 strade statali in Valle d'Aosta e la possibilità di usare l'autostrada quando vogliamo, abbiamo una strada statale, con tutte le difficoltà che comporta - tra l'altro, sarebbe interessante fare un'analisi sugli incidenti che si verificano da quando c'è un maggiore traffico - e abbiamo un'autostrada che per 34 chilometri paghiamo a peso d'oro...non per 34, ma per i 60 chilometri paghiamo a peso d'oro, perché il costo è raddoppiato da Pont-Saint-Martin a Courmayeur: erano 9 euro e qualche cosa, oggi siamo intorno ai 17 euro. Siamo quindi anche un po' stufi di continuare a sentirci dire che i nostri rappresentanti nei CdA debbono fare una buona amministrazione delle proprie società. Certo, facendo così non si sbagliano, a far colpi di 14 milioni di utili fai buona amministrazione. Noi contestiamo il fatto che questa concessione data da ANAS a società che devono gestire degli interessi delle quote azionarie oggi lede in maniera importante, ma soprattutto lede in maniera profonda la nostra possibilità di sviluppo. L'anno scorso nel Consiglio straordinario sui trasporti l'unica via d'uscita che si è vista a breve è poter utilizzare a costi decenti l'autostrada, anche perché su tutto il resto purtroppo siamo in ritardo.

L'esposizione quindi credo sia sufficiente a livello di argomenti, di dati, se volete, ce ne sono tanti altri, tabelle e numeri da mettere a disposizione, però vorremmo anche capire se c'è la forza e la volontà di uscire un po' tutti insieme con un documento che finalmente ci permetta di sostenere e di far sostenere al Senatore Lanièce, al Deputato Marguerettaz e ai rappresentanti dei movimenti, dei partiti che sono interessati a sostenerla una battaglia per ritornare almeno ad avere prezzi equi decenti e rispondenti alle nostre necessità, soprattutto perché siamo vicini a Stati che per quanto riguarda l'autostrada hanno fatto ben altre scelte e hanno la possibilità soprattutto di spostarsi senza le difficoltà che abbiamo noi.

Sono curioso quindi di capire se quest'iniziativa può avere un sostegno politico da parte dei vari gruppi in Consiglio. Lo dico senza voglia di provocare, ma ci sono partiti politici, movimenti - la Stella Alpina su tutti - che hanno fatto battaglie prima di noi su quest'argomento, è inutile non riconoscerlo. Direi, cari amici e colleghi della Stella Alpina, che le vostre battaglie oggi producono risultati purtroppo non sufficienti per dire che possiamo dormire e stare tranquilli rispetto a questo. Vi vorremmo quindi di nuovo vedere in prima linea, vi vorremmo di nuovo sentire sostenere iniziative a riguardo della difesa e dello sviluppo della Valle d'Aosta, in questo caso rispetto all'autostrada, e soprattutto vorremmo capire in quale maniera pensate di poter portare un contributo - tutti quanti, tutti i gruppi che sono presenti - a quella che riteniamo una battaglia da fare tutti insieme. Annuncio anche che, come gruppo UVP, probabilmente questa sarà per un po' l'ultima iniziativa, perché se non troveremo una condivisione su questo, tanto vale che politicamente ognuno faccia la sua strada, perché non è neanche normale che si venga qua a parlare per 10 volte di quest'argomento e a girare intorno ai problemi. Se non c'è la forza di sostenere una politica diversa, lasciamo perdere. Contenti voi di portare avanti iniziative che comunque non danno sufficienti risultati, noi cercheremo di fare strade diverse.

Presidente - Grazie. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Per un intervento naturalmente a sostegno di quanto ha appena ben esposto il collega Bertschy. Come gruppo ALPE, anche noi ci siamo sempre fatti carico di questo problema: un problema dei trasporti che il collega Bertschy ha voluto affrontare in particolare sotto l'aspetto del pendolarismo e dei cittadini valdostani, ma che è giusto ricordare e sottolineare anche dal punto di vista turistico. Mi pare che la maggioranza concordi con noi nel dire che il turismo è il settore che può ancora essere il settore trainante della nostra economia, ma ci sembra quanto meno ridondante dover ripetere ancora una volta che un turismo senza un sistema di comunicazione e di trasporti agevole è un turismo monco. La nostra autostrada è la più cara d'Italia. Dalle città della Pianura Padana verso le località dell'Alto Adige le tariffe sono di un certo tipo; dalle città verso la Valle d'Aosta le tariffe raddoppiano, quando non triplicano. Andare da Verona a Bolzano costa 10 euro, andare da Torino a Courmayeur costa 23,90 euro. Naturalmente a questi costi si aggiungono poi per le famiglie che vogliono andare a sciare i costi degli impianti e capite bene che diventa difficilmente sostenibile, tanto più che il nostro turismo, specialmente il turismo invernale, è un turismo di pendolari dello sci e quindi è ancor più penalizzato dall'esosità dei nostri pedaggi autostradali.

Ritengo di voler ancora una volta sottolineare, tra l'altro, l'anomalia della tratta RAV. Quando noi parliamo di Valle d'Aosta dal punto di vista turistico, cerchiamo di fare un discorso globale, cerchiamo di vendere la Valle d'Aosta nel suo insieme come un prodotto unico, perché è una realtà abbastanza omogenea e ha delle distanze, tutto sommato, relativamente molto brevi. Per il turista che soggiorna in Bassa Valle andare a Courmayeur alla skyway quindi è normale, così come per il turista dell'Alta Valle andare a visitare il Forte di Bard è ugualmente previsto nel programma di visite di una vacanza anche breve in Valle d'Aosta. Vi faccio un esempio molto concreto: scendere dall'Alta Valle per andare al Forte di Bard, se si prende l'autostrada al casello di Aosta Ovest, costa più di 14 euro; se si prende l'autostrada al casello di Aosta Est, costa la metà. Capite che, quando i turisti si rendono conto di quest'anomalia, la vivono come quasi una truffa. Mi è successo di raccogliere le lamentele di turisti, stranieri in particolare, che hanno già sempre una visione un po' distorta dell'Italia come di una Nazione che cerca sempre di approfittare degli altri, ebbene, il fatto di rendersi conto che pochi chilometri di differenza portano a raddoppiare una tariffa capite bene che è inaccettabile per loro. È una questione di immagine che noi diamo di scarsissima attenzione nei confronti dei turisti.

Abbiamo affrontato il problema dei trasporti in modo condiviso, in modo approfondito, in modo anche abbastanza sereno quando abbiamo programmato la seduta sui trasporti e abbiamo concluso quella seduta con delle risoluzioni condivise che prevedevano certi impegni. Sono passati 5-6 mesi credo ormai da quella seduta, ma non è stato mosso niente, nulla è cambiato, nessun segnale è stato dato, quindi, assieme al gruppo dell'UVP, come gruppo di ALPE, siamo a sollecitare una presa di posizione da parte della maggioranza e da parte anche dei Consiglieri di maggioranza. Credo che siate tutti consapevoli di quanto la questione dei trasporti e la questione dei pedaggi autostradali penalizzino i valdostani dal punto di vista economico e dal punto di vista sociale e che veramente questa situazione non possa continuare in questo modo.

L'impegno della risoluzione può anche avere un carattere un po' provocatorio, ma riteniamo che, visto che le argomentazioni fondate non producono nessun tipo di risultato, allora forse ci sta anche una provocazione un po' forte. Aspettiamo da parte vostra delle risposte. Grazie.

Presidente - Grazie collega Morelli. Altri che chiedono la parola? Non vedo altre richieste. La parola al Consigliere Marquis.

Marquis (SA) - Grazie Presidente.

I colleghi che mi hanno preceduto hanno illustrato l'ordine del giorno che hanno proposto e come si può non condividere un ragionamento sull'autostrada? Effettivamente è un tema caro un po' a tutte le forze politiche, perché è un tema trasversale che interessa tutta la comunità valdostana sotto il profilo turistico per l'accessibilità della Valle d'Aosta, ma anche per il traffico internazionale di passaggio, perché l'autostrada valdostana è un'importante arteria che produce grossi volumi di traffico e garantisce anche un po' di apertura all'economia della nostra Valle. Ci sono non solo delle ragioni commerciali, ma anche di tipo socio-culturale che sono da evidenziare in relazione alla valorizzazione di questi tipi di assi e di infrastrutture.

Così com'è stato detto dal collega Bertschy, credo che occorra innanzitutto riconoscere quello che è stato fatto sino ad oggi, fatto in un contesto sicuramente difficile di tipo ambientale. Voglio ricordare che le prime azioni che sono state portate all'interno del Consiglio regionale risalgono al 1998, a 17 anni fa, quando per la prima volta Stella Alpina chiese la gratuità della tratta Aosta Est/Aosta Ovest. Il percorso sicuramente è stato lungo, non privo di grandi difficoltà. Voglio sottolineare che si è arrivati ad un primo risultato nel 2007, quando sono stati introdotti i primi sconti pendolari del 20 percento e poi con il tempo sono migliorati, sono incrementati pur non soddisfacendo ancora, chiaramente, le attese dei cittadini valdostani, ma comunque ci sono già 3.200 utenti che possono beneficiare di quest'iniziativa. Così come nel 2009 è stata introdotta la gratuità della tratta Aosta Est/Aosta Ovest che rappresentiamo comunque anche questo un momento importante per tutto ciò che comporta a livello di scaricare il traffico all'interno della città, quindi per ragioni di sicurezza e anche di inquinamento ambientale. Ecco, questo è quello che è stato fatto, ci rendiamo conto che le attese vanno oltre a questi obiettivi che sono stati raggiunti, anche perché nel frattempo le tariffe hanno avuto un incremento notevole in tutta una serie di anni che si sono succeduti. Questo per dire che tutto quello che è stato fatto, a mio avviso, non va mortificato, va valorizzato, perché comunque corrisponde ad uno sforzo significativo. Così com'è stato già anche evidenziato dagli interventi che ho avuto modo di ascoltare, la proposta è una proposta di evidenziare questo disagio, questa situazione di insostenibilità forse a livello istituzionale e credo sia giusto e corretto continuare nell'azione di sensibilizzazione dello Stato, perché alla fine è il referente unico per poter cercare di dare soluzioni a questi problemi, quindi farsi sentire a tutti i livelli credo sia una cosa opportuna, così come quella di discutere dell'argomento in seno al Consiglio regionale.

Quanto invece all'ultimo punto, che è stato definito anche un po' una provocazione, quella di dire: se non riusciamo a risolvere il problema, cerchiamo di acquisire le quote necessarie affinché ci possano mettere nella condizione di poter esercitare delle azioni incisive che ci possono mettere nella situazione di determinare le politiche gestionali e tariffarie. Su quest'argomento credo che valga la pena fare una serie di riflessioni. Parto sostanzialmente da questo: in primis, per fare un esempio, in RAV la Valle d'Aosta, la Regione ha una percentuale azionaria del 42 percento, non si può pensare di poter chiedere al nostro interlocutore azionista di cedere il 9 percento per passare al 51, perché credo che a livello di politiche o si ha un'acquisizione complessiva, o difficilmente possono essere riscontrate queste proposte, così come in SAV, con la partecipazione di circa il 28,70 percento, non è che possiamo limitarci, se si volesse andare in quella direzione, a chiedere l'acquisizione del 22 percento, perché nessun azionista privato che deve sostanzialmente gestire facendo del profitto per la sua azienda riscontrerebbe a questo tipo di offerta.

Volevo andare oltre. Non è che l'acquisizione delle quote azionarie, quando anche si riuscisse a farlo, risolverebbe il problema in modo così semplicistico, perché ci si troverebbe in una condizione di avere una maggioranza relativa, però il soggetto giuridico rimarrebbe lo stesso, pertanto cosa significa questo? Che i contratti in essere hanno valenza e andrebbero modificati unitamente ad una condivisione con lo Stato. Questo è un problema di non poco conto, perché non è che si avrebbe comunque l'indipendenza di poter gestire un'azienda, ma si dovrebbe comunque sottostare a quelle che sono le regole di carattere razionale. Le regole che sono state imposte dalla concessione unica del 2006 dal Governo Di Pietro e che hanno messo nelle condizioni tutte le società di essere gestite allo stesso modo, senza tener conto dei particolarismi. Noi, a mio avviso, come Regione siamo vittima di questo particolarismo che ci contraddistingue, perché le nostre arterie sono interessate da un volume di traffico nettamente più limitato rispetto a quella che è la media delle autostrade italiane. Questo quindi è per dire che comunque, quando anche si riuscisse ad acquisire la titolarità anche a carattere esclusivo della società, non ci sono allo stato attuale le condizioni per poter determinare le politiche tariffarie.

Oltretutto questa proposta andrebbe inquadrata nel contesto economico in cui viviamo, in cui si trova la pubblica amministrazione, di una contrazione delle risorse disponibili, ma anche in un contesto che tenga conto di quelle che sono le dinamiche di sviluppo del traffico nei prossimi anni, perché ci riferiamo a delle società che hanno delle scadenze contrattuali al 2032 e quindi il valore della società dipende anche da cosa succederà da qui allora. Io credo che anche su questo occorrerà fare del dibattito all'interno di questa sala, perché se fino ad oggi abbiamo visto il traffico crescente in modo continuo direi negli ultimi 10-15 anni, che ha interessato la nostra viabilità, credo che qualcosa potrebbe accadere in futuro che ci potrebbe portare ad andare in una direzione diversa. Come tutti voi sapete, nel 2018 aprirà al traffico il Fréjus, la seconda canna, quindi i collegamenti che oggi sono previsti dal Sud al Nord Europa che avvengono tramite il Fréjus e il Monte Bianco - che si dividono questa quota di traffico che attualmente prevede circa il 45 percento dei passaggi sul Monte Bianco - sicuramente dal 2018 subiranno delle variazioni rispetto alla situazione odierna, anche perché il Monte Bianco nel frattempo dovrà essere assoggettato a degli importanti interventi di risanamento strutturale, che in parte inizieranno a breve e che si riferiscono all'impalcato...e che invece interesseranno i piedritti e le strutture di volta a partire dal 2021 per andare al 2030 e quindi è verosimile anche pensare che questo tipo di infrastruttura si troverà ad operare in condizioni di difficoltà o potrà anche essere interessata da delle chiusure per determinati periodi dell'anno, quindi, diciamo, anche questo va considerato, perché le dinamiche del traffico di attraversamento sono molto importanti sui conti delle società. Questo per portare un contributo e alcune considerazioni alla discussione. Credo che nulla possa essere escluso sotto il profilo di partenza, però a determinate conclusioni pendo che si possa e si debba arrivare solamente poggiando su delle analisi che siano molto approfondite, perché stiamo toccando sicuramente dei ragionamenti che portano anche delle grosse implicazioni sotto il profilo economico. Con questo non è che voglio dire che bisogna demordere, bisogna invece continuare nella nostra attività di confronto con il Governo, con il Ministero delle infrastrutture e del territorio, con il Ministero dell'economia e delle finanze per addivenire a delle soluzioni che si stanno avvicinando a dei livelli tariffari di insostenibilità e soprattutto, quando anche questi livelli tariffari non vanno a portare delle implicazioni negative sui conti della società, sicuramente corrispondono ad uno sviamento del traffico dall'asse autostradale alla viabilità ordinaria, portando poi delle conseguenze negative a livello di sicurezza e di inquinamento.

Io credo che tutti assieme sia giusto lavorare in questa direzione ed eventualmente arrivare a condividere anche un ordine del giorno che preveda la valorizzazione di iniziative a tutti i livelli finalizzate ad esprimere il nostro disagio. Grazie.

Presidente - Grazie. Altri? Non vedo altre richieste di intervento in discussione generale. Chiudiamo la discussione generale? Prima di chiuderla, la parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Intervengo con la speranza che poi il dibattito continui, so che altri colleghi vogliono intervenire. Senza parlarci addosso, io sono curioso di sentire, per esempio, il Parlamento europeo quando la Germania...in Germania le autostrade sono gratuite, in Svizzera...non siamo lì dentro, ma si è in quella situazione territoriale dove c'è una vignette; in Austria ci sono abbonamenti di tutta altra natura. Quando andremo a dire che, per fare 34 chilometri, ci vanno tutti questi soldi, non so come reagiranno, ecco, se riterranno che questo in un contesto internazionale è una cosa che può funzionare. Al Parlamento italiano sappiamo che le autostrade forse godono anche di un occhio di riguardo, anche perché qualche tempo fa volevano allungare le concessioni anche in tutta vitesse, poi proprio una direttiva europea ha detto: "fermi tutti che guardiamo".

Collega Marquis, il non demordere ci fa piacere, è chiaro che noi vogliamo delle azioni, cioè le parole che abbiamo fatto qua dentro stanno diventando sterili e l'idea che mettiamo in campo è questa, se ce ne sono delle altre, ben vengano, ma, a nostro avviso, documenti chiari, cifre alla mano, 45 milioni, 65 milioni in nove anni...io voglio vedere quale impresa è riuscita a fare questi aumenti di entrate in tutti questi anni, portiamo dei documenti precisi dove vanno discussi...e che dicano se tutto questo è legittimo rispetto ad una popolazione, rispetto ai suoi interessi, come ha ben detto la collega Morelli. Se poi si riterrà che in Sicilia si può andare gratuitamente da una città all'altra per 210 chilometri perché hanno il mare intorno e invece in Valle d'Aosta, per fare 34 chilometri, perché ci sono le montagne intorno, bisogna pagare denari che ad altri non vengono richiesti, beh, ce lo diremo e ci diremo, cari valdostani, che non ci possiamo più permettere questi servizi. Le concessioni si possono ricontrattare soprattutto alla luce di danni come quelli che stanno facendo a noi e alla nostra Valle d'Aosta, ma sarà mica normale che in sette-otto anni vengano fuori dei disastri del genere!

Io, come ho ribadito, voglio assolutamente valorizzare quello che avete fatto, ci mancherebbe ancora! Si tratta oggi di non dircelo qua dentro. Se i 74 Comuni in Valle d'Aosta più il Consiglio regionale cominciano a scrivere e a mettere fuori documenti dove si denuncia che questo è un furto...è un furto ma non perché sono fuori dalle regole, ma hanno costruito delle regole per poter danneggiarci in maniera così evidente. Non c'è nessuno che sbaglia i calcoli, le formule sono perfettamente eseguite, ma il margine lordo che c'è...non abbiamo neanche parlato dei lavori in house e di tutta una serie di cose che sono state fatte in questi anni, delle possibilità che ci sono anche di fare economia, quindi il non demordere ci sta bene, ma l'azione qual è? La nostra azione è questa che stiamo provando a descrivere. Ce ne sono altre di più decise? Ma fatecele, vi veniamo dietro, ma noi sicuramente non verremo più qui a fare mozioni che rischiano di essere viste anche come interventi di demagogia e populismo dei quali non abbiamo bisogno. L'UVP non vuole fare né demagogia, né populismo, non siamo qua per dire: "vogliamo gli sconti per le tariffe", ma per dire che c'è un'infrastruttura che è stata costruita con i soldi pubblici. Se volete, vi posso documentare che ci sono degli articoli dove si dice che il beneficio non è solo di tipo economico, dato che portare della gente in autostrada, sgravare dai traffici quotidiani il traffico, il trasporto su gomma garantisce ritorni che non sono solo di tipo economico, ma sono di tipo sociale, con tutta una serie di ricadute che ci sono sulla società che vengono dietro.

Qual è quindi l'azione che Stella Alpina, UV e PD vogliono mettere in campo? Ce ne sono altre? Ripeto: vi veniamo dietro noi, ma non è più con l'interpellanza di un collega, piuttosto che di un altro che chiede gli sconti per l'autostrada che usciamo da questa situazione! Noi siamo per documentare e scrivere agli organi competenti. Se poi tutti quelli che possono dire qualche cosa, diranno che è normale che per 34 chilometri, per venire a Aosta e per il tratto che serve da Aosta per andare a Courmayeur, si debbano pagare tutti questi denari, vabbè, ce ne faremo una ragione e proveremo a vedere di fare qualche cosa di diverso. Lei ha giustamente ricordato una serie di difficoltà, io ho il piano finanziario soprattutto della società più importante che fa utili, compresi i debiti che ci sono, ma, se dovesse essere proprietà pubblica, si vanno anche a ricontrattare le concessioni, ma non perché si devono fare degli interessi e degli utili come fanno oggi i privati, ma perché si possa spalmare il debito per un periodo più lungo e tornare ad avere una gestione corretta nei confronti degli utenti, che siamo tutti noi. Potete poi considerare tutto questo inutile, ripeto: noi non faremo più "interpellanze fantasma" per farci rispondere che non si può fare niente e che le società vanno tenute in ordine, questa è la nostra azione. Ringrazio il collega Marquis per aver detto che comunque non bisogna demordere. Diteci quali azioni, secondo voi, possono essere sostenute e quale azione può essere messa in campo per fare qualche cosa di diverso.

Presidente - Altri chiedono la parola in discussione generale? Non vedo altre richieste. Chiudiamo la discussione generale. Qualcuno chiede la parola per la replica? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Sì, grazie Presidente.

Le considerazioni che sono state esposte dal collega Bertschy credo che siano il seguito di una serie di eventi, come ha detto lui stesso, che in quest'aula sono stati fatti in questi anni per, in qualche modo, sottolineare che c'è un divario indubbiamente alto tra l'utilizzo dell'autostrada e il pagamento rispetto ad altri. Credo che il paragone con la Sicilia, anche questo sia, come per tutte le altre leggi, un po' difficile da sostenere per la ragione che sappiamo: che da un certo parallelo in giù sono tutte leggi speciali. Tutte le Regioni a Statuto speciale, tranne la Sicilia, pagano la sanità, lì c'è un misto dove nessuno capisce chi rifonde i debiti della Sicilia. Oltretutto l'Agenzia per il Sud, la Banca per il Sud che è stata fatta...tutte andate a ramengo, pagati tutti...quelli che prendevano i soldi... Se andiamo a vedere la politica per il Sud, credo che abbiamo da divertirci, però questo non ci consola sul problema che invece correttamente è stato proposto, che è quello di dire: "ma ci sono ulteriori elementi per riuscire a ridurre il costo dell'autostrada?". Ora, le risposte che già sono state date, cioè quella che è la considerazione fatta a suo tempo da parte nostra sulle autostrade...tenendo conto che per la SAV noi non abbiamo partecipato alla costruzione, ma per la RAV noi abbiamo sborsato milioni per riuscire a rendere compatibile un piano finanziario che non stava in piedi per riuscire a fare l'autostrada fino a Courmayeur. Non è ancora nemmeno finito l'ultimo tratto che raccorda con il Tunnel del Monte Bianco, perché voglio ricordare che c'è sempre un famoso progetto aperto che non è mai stato chiuso, che doveva coprire l'ultimo anello di collegamento, chiamato "Collina dei ciliegi", che doveva raccordarsi definitivamente per rendere percorribile. Oggi si sbuca dall'ultimo tratto della galleria e poi l'ultima tratta non è di fatto autostradale, è strada statale. Perché ho voluto ricordare questo? Perché a parte l'avversione contro l'autostrada che vorrei ricordare ci è costata milioni di euro, perché hanno sospeso i lavori, ci sono state denunce...la storia dell'autostrada l'abbiamo vissuta tutti in modo diverso, perché qualcuno l'ha vissuta anche sulla propria pelle, in quanto, come dicevo, ci sono state denunce, perché "eravamo contro l'ambiente, eravamo contro quelle che erano le regole del sano vivere", e così è stato, oggi c'è quest'autostrada. La tratta autostradale della RAV è una tratta costosissima, credo che al chilometro quadrato sia la più costosa che sia stata costruita in Italia e non solo. Voglio ricordare che l'ultimo tratto nella zona che attraversa la parte più sensibile da Pré-Saint-Didier a Courmayeur, dove c'erano anche le rocce calcaree e le acque che poi sono state utilizzate come acqua minerale della Fonte Monte Bianco, ha creato dei problemi tecnici molto difficili con dei costi che, se volete, potrò fornirvi. Questo è per dire che il piano finanziario di quest'autostrada è partito non in salita, di più. Le conseguenze di tutto questo sono che i piani finanziari da sempre sono in perdita: mentre la SAV ha un piano economico in positivo, quello della RAV da sempre è in negativo, anno dopo anno.

Ora, le proposte che emergono sono sempre più delicate, perché da parte dello Stato non c'è la volontà di mettere nuove energie, cioè di mettere mano come hanno fatto per le autostrade di altre regioni, dove hanno messo dei fondi per risanare la situazione. Qual è la difficoltà? È che oggi - e credo che il collega Marquis sia stato anche Amministratore di questa società e lo potrebbe dire meglio di me - abbiamo una situazione deficitaria assolutamente al limite, perché gli ammortamenti, fatto salvo alla scadenza della concessione al 2032, sono a dei livelli quasi insopportabili, nel senso che non possono più essere supportati: questo lo dico per far capire qual è la situazione dei nostri tratti autostradali, non certo per dire che non si deve fare qualcosa per ridurre quelli che sono i pedaggi.

Nel contempo voglio dire che il traffico leggero è comunque non più in aumento, qualcuno ha detto che è in aumento: il traffico non è in aumento, è in flessione, ma soprattutto è in flessione il traffico pesante e lo sarà ancora di più, com'è stato detto, all'apertura del Fréjus, il che, per carità, può fare contenti alcuni perché dicono: "passano meno TIR e quindi inquinano di meno". Sì, sicuramente questo è corretto da un punto di vista ambientale, ma sicuramente i conti economici vanno a picco e, se non c'è più il traffico dei TIR in questa zona, voi capite che, passando dall'altra parte, qualche conseguenza anche sulla SAV la porta, meno drastiche che sulla RAV, ma ci saranno conseguenze sul traffico quando la terza corsia del Fréjus partirà, voi capite che la deviazione...e si sta già facendo di tutto, il Presidente della Regione Piemonte ha dichiarato che farà di tutto per convogliare i TIR verso il Fréjus. Con questi chiari di luna io quindi vorrei capire chi è che va ad investire ancora nell'aumento di capitale eventuale, per quello che sarà necessario, per la tratta della RAV oggi con questa situazione economica, perché dico questo? Perché il collega Marquis ha detto bene quando ha riferito del contratto unico, della convenzione unica voluta dall'allora Ministro Di Pietro, che ha portato ad un regime, che sicuramente avrà, sotto il profilo finanziario totale, dei vantaggi, nel senso di semplificare il quadro, ma, sotto il profilo economico e delle singole società, è una tragedia totale. Ora, con queste situazioni il problema della partecipazione nella RAV non solo a noi non ha mai dato utili, ma ci ha coinvolto per la parte che è di nostra proprietà in quello che è il deficit a cui noi partecipiamo. Questo per quanto riguarda la RAV.

È stato detto da parte vostra che quell'ultimo punto...è una provocazione dire: "ma allora compriamo le azioni", insomma, qui le azioni non le comprerebbe nessuno, perché non solo ci abbiamo rimesso fino adesso, ma ci rimetteremmo fino alla fine della concessione, anche se ce la dessero fino al 2064, che è un obiettivo per chi eventualmente ci fosse...se eventualmente ci fosse una parte tutta pubblica che è proprietaria di questa tratta autostradale. Ora, questo per dire che indubbiamente questa suggestione non risolverebbe il problema sia sotto il profilo di quello che è l'acquisto, sia sotto il profilo del fatto che la concessione è un discorso, la proprietà è un altro. Tu puoi essere proprietario del mezzo, ma la concessione è nazionale, la concessione era dell'ANAS e adesso è del Ministero. È il Ministero quindi che fissa le tariffe. Ora, da quello che risulta, sicuramente c'è una calmierazione nello status delle tariffe, ma non è comunque una variabile indipendente o legata al solo volere di chi possiede le azioni delle autostrade. Questo per quanto riguarda la RAV.

Per quanto riguarda la SAV, è vero che ci sono gli utili. Noi oggi siamo al 28 percento di quella che è la proprietà della SAV, di quella che è la società. Voglio ricordare che poco tempo fa abbiamo addirittura fatto un aumento di capitale versando altri 3 milioni e mezzo: si tratta della delibera di alcuni anni fa, dove di questi tempi, il 22 marzo 2004, sono stati versati 3.200.000 per mantenere il 28 percento, mentre si era comunque ceduto circa il 7 percento in precedenza. Ora, per dire che l'altalena sulla proprietà, su quelle che sono le condizioni della SAV la conosciamo. Anche lì è vero che ci sono degli utili, ma rapportati a un piano di investimenti che dovrebbe essere quello approvato dal Ministero e che comporta una serie di impegni che vanno in quella direzione. Ora, questo per dire due cose: che anche se fossimo proprietari totalmente, non risolveremmo il problema di dire: "benissimo, viaggiate tutti gratis o comunque a delle tariffe molto più basse", questo non lo risolverebbe, credo che lo capiate voi per primi, ma, come avete detto, è un modo per sollecitare una discussione su cosa fare. Ora, obiettivamente io credo che si potrà riprendere questo tema al di là adesso della mozione, perché dovremo vedere con quali forze noi riusciremo a farci riconoscere qui una situazione che noi abbiamo retto, a cui noi abbiamo partecipato e che dicevo è per la RAV e in parte per la SAV, perché altre formule per obbligare qualcuno a dire che ci diano dei soldi in più, o ci riducano quello che è il delta del prezzo del biglietto rimangono difficili da ipotizzare adesso come adesso. Maquis ha sottolineato quelli che sono stati i vantaggi della tratta autostradale gratis, non ha ricordato comunque anche il fatto che adesso si è arrivati al 50 percento delle corse gratis laddove c'è una destinazione collegata con il passaggio previsto da una tratta che viene scelta da chi segue in particolare determinati percorsi, anche per questo c'è il 50 percento in meno. Ora, sono delle agevolazioni che non coprono tutto, ma sono già sicuramente migliorative, si può fare di più, ci si può provare soprattutto per quello che è il discorso della SAV; credo che per la RAV sia molto più difficile per le condizioni economiche molto negative.

Da parte nostra quindi c'è la disponibilità a indicare o a cercare di seguire un percorso che francamente io non so ipotizzare oggi, perché ci abbiamo provato ad andare a chiedere al Ministero. Con le concessionarie sappiamo che cosa otteniamo, il massimo che abbiamo ottenuto. Possiamo fare di più? Lo abbiamo fatto, abbiamo fatto delle risoluzioni che abbiamo regolarmente trasmesso alle persone che abbiamo indicato nei rispettivi Consigli di amministrazione con relativi successi, perché non siamo riusciti ad andare oltre. Vogliamo coinvolgere di più e meglio anche i Comuni? L'abbiamo fatto per le barriere antirumore, abbiamo cercato di fare in modo che fosse più vivibile l'ambiente vicino alle autostrade e questo è stato fatto, adesso su questo tema noi siamo disponibili, perché ci rendiamo conto che questo è un tema importante.

La collega ha detto giustamente qual è l'impatto sul turismo, ci sentiamo dire: "non veniamo più lì perché l'autostrada costa troppo", ecco, ora, al di là di inventarci non so che cosa, bisogna oggettivamente tener conto che oggi la realtà è in questi termini. Per quanto ci riguarda, vi è la disponibilità a seguire un percorso se viene individuato, io credo che non ci siano problemi a mettere insieme le forze, però oggi io francamente un percorso che possa dire: "bene, ha la possibilità di arrivare ad un esito positivo" in questo momento io non lo so indicare. Sono quelli di ipotizzare che gli aumenti tariffari annuali non ci siano più o siano pari allo zero virgola, questo lo abbiamo già fatto, lo stiamo facendo. Sembra che ci sia un ragionamento in atto che porti ad un'ulteriore riduzione, l'anno scorso era stata dell'1,5, mentre gli anni precedenti era stata del 12,50, voglio ricordarlo, l'ultimo anno è stata dell'1,50, legata all'inflazione e a tutti questi... Ora, si può fare qualcosa? Possiamo intervenire? Sicuramente si possono ribadire una serie di concetti, però, al di là di alcune chiavi di lettura, che sono quelle che ho detto, diventa problematico, almeno per il momento, avere delle aspettative per cui si possa dire: "sì, lì possiamo arrivare perché la via è aperta", questo ad oggi diventa difficile. Francamente, pur apprezzando e condividendo il fatto che sicuramente questo è un tema difficile, questo però non vuole dire che viene di fatto lasciato cadere, bisogna trovare eventualmente con delle modificazioni anche di quelli che sono i percorsi fino ad oggi adottati per riuscire ad avere le agevolazioni che ho appena detto. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. Qualche altro collega intende prendere la parola per la replica? La parola al collega Bertschy.

Bertschy (UVP) - Anche questo dibattito dimostra - credo - che è inutile continuare a portare l'argomento qui. Immagino che l'atteggiamento anche del Presidente sia la conseguenza di anni di discussioni e di battaglie su questi argomenti, perché sinceramente va tutto bene che c'è un pezzo d'Italia che va per conto suo, però c'è un Parlamento dove viviamo tutti insieme. Se il Senatore Lanièce e il Deputato Marguerettaz si alzassero e dicessero una volta: "ci sono 200 chilometri gratuiti, invece ci sono 60 chilometri in Valle d'Aosta che costano a peso d'oro", un po' di scalpore lo farebbe. Se avessero il tempo, con tutto il lavoro che hanno da fare, di occuparsi anche un attimo dell'autostrada, ci farebbe piacere: ecco perché...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no ma glielo dico, Presidente...guardi, io rispetto anche le cose che ha detto, perché - ripeto - immagino che siano la conseguenza anche delle denunce, della RAV, di tutto quello che vuole, però un argomento così pesante per la nostra Regione noi non accettiamo di viverlo in maniera rassegnata, quindi state tranquilli occupatevi dei problemi che ci sono, noi andremo avanti in maniera decisa, magari non faremo niente, ma non vogliamo dare giustificazioni a nessuno.

È vero, il Fréjus ci toglierà del traffico e non stiamo neanche a discutere se poi a livello ambientale sarà meglio, ma sarà un elemento in più per andare a dire che non sono sostenibili oggi e domani questi pedaggi, quelle formule, il buon Di Pietro, ma sa quanti Ministri sono passati che hanno rifatto le cose e altri ne rifaranno? Leggevo sempre su questi articoli: "euro 840.000.000: l'ANAS investe in Sicilia nel prossimo periodo per mettere a posto queste autostrade", sì, ma voglio dire i soldi vanno sempre nella stessa direzione? È chiaro che tutti siamo convinti che non deve essere così, ben venga aiutare il Sud, ma questo non vuole dire uccidere una regione di 130 mila abitanti perché non c'è viabilità! Noi, per mettere insieme quattro soldi per fare dei paramassi, dobbiamo fare l'opera pia, ma bisogna essere...ci siamo, ci rendiamo conto, però non si può giustificare l'ingiustificabile! Sappiamo che c'è stata una presa di posizione nei CdA, finalmente da qualche tempo si evita anche di votare a favore, perché c'è stato un periodo che forse si sostenevano anche questi bei piani tariffari. I piani tariffari sono fatti dagli investimenti che si mettono in campo, il margine operativo lordo della SAV c'è, con 65 milioni di ricavi, 7 milioni di costo del personale, tutto il resto fa parte dei finanziamenti. Io sono convinto, Presidente, che se va lì, la fa vendere e ce n'è anche per la Valle d'Aosta. Se riesce a gestire quella società, stia tranquillo che si tirano fuori delle cose positive, invece noi lì tiriamo fuori qualche utile, dividiamo qualche utile e poi si pagano i finanziamenti. Guardi, ce l'ho qua la scheda dei debiti e tutto quanto. Non è quello...il piano è tutto politico e noi non lo accettiamo, ma non lo accettiamo non perché ce l'abbiamo con l'autostrada o con le società: non lo accettiamo perché non abbiamo altre scelte. In Sicilia si arriva con l'aereo, adesso forse Renzi risolverà l'ultimo problema che c'è, per carità, ma qua con l'aereo non si arriva. In treno...l'Assessore si nasconde...non ci arriviamo, in autostrada bisogna fare il bancomat man mano che si viene su per pagare, ma si potranno dire queste cose?

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...sì, però vanno dette nella maniera...si denuncia anche. Ripeto: sono convinto che le cose siano state fatte, però proviamo a farle in un'altra maniera. Qui non è mica più il problema di prendersi uno sconto in più, uno sconto in meno, ma qua perché non tutti i pendolari riescono ad usare questa roba qui? Parlate con la gente anche voi, per salire se uno si sbaglia...uno che avesse anche voglia di riempire la macchina per dividere le spese e esce a Nus, non può più avere lo sconto, perché o hai la tratta fissa, o lo sconto non te lo fanno. Sapete quanta gente deve prendere la macchina perché i servizi pubblici non riescono a star dietro alla regione Amérique, dove ci sono gli uffici da altre parti, cioè ci sono una serie di difficoltà. Questi qui sono ancora lì a dirci: "tratta fissa", "non tratta fissa", "quattro qua, quattro là", ma per noi per i prossimi anni, finché la ferrovia non funzionerà e l'aeroporto sarà così, c'è solo l'autostrada, non c'è altro!

Ho capito tutto quello che ha detto, ma allo stesso tempo non lo voglio portare avanti come discorso, sennò continuiamo a giustificare questa gente qua. È vero che la RAV ha un piano di rientro molto alto, però voglio dire gli utili, se non ci fosse quel finanziamento, ci sarebbero, perché anche lì all'interno del margine operativo...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, sto dicendo che è chiaro che c'è da pagare l'investimento, ma nei 17 milioni di euro dei ricavi della RAV se ci fosse solo la gestione, saremmo molto tranquilli perché ce n'è anche lì finché se ne vuole, tant'è vero che fino ad un certo punto si andava avanti, ma in ogni caso non è la RAV che può mantenere la SAV, è la SAV che può mantenere la RAV e alla RAV abbiamo solo il 9 percento da acquistare. Se tutto questo è in perdita, ma ben venga, lasciamoglielo a loro e noi andiamo a fare degli investimenti da un'altra parte, cerchiamo un'altra direzione...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...no, non sto facendo confusione, sto dicendo che, da una parte, si fanno utili di 14 milioni di euro e, dall'altra, si fanno debiti di 4 milioni di euro: gli ultimi piani tariffari SAV e RAV, guardi, i bilanci ce li ho lì...quindi mal che vada sarebbero 10 in più, ma - ripeto - nella SAV si fanno anche un sacco di lavori e c'è anche la possibilità di fare qualcosa. Se si allungano le concessioni per il pubblico e non per il privato, magari si riescono anche a fare investimenti diversi, ma questa non è la scelta giusta, la nostra non è la proposta giusta, fatecene una voi! L'unica cosa è non subire per i prossimi 20 anni...

(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...allora io voglio solo farmi capire, io ho capito che non c'è una proposta, noi ne facciamo una, può non essere quella giusta anche se, ripeto, non è che veniamo qua proprio sprovveduti. Qualche commercialista e qualcuno lo conosciamo anche noi, se abbiamo messo lì dei numeri, qualche ragionamento lo abbiamo fatto, non mi piace essere superficiale nelle cose, quindi ci possiamo anche vedere in commissione per documentare meglio queste cose, ma nei prossimi 20 anni che cosa facciamo? Stiamo qua ad impietosire, a farci fare l'elemosina dalle società o troviamo un'altra soluzione? O qualcuno ci dà una mano? Perché io non vedo altre soluzioni. Non vedo soldi che arrivano per sviluppare la ferrovia, non vedo possibilità diverse e noi siamo tagliati fuori. Ci rassegniamo?

Presidente - Grazie collega. La parola alla collega Morelli.

Morelli (ALPE) - Merci Président.

Mi piacerebbe capire cosa intende il collega Marquis quando dice di non demordere. Non demordere su che cosa? Su quale tipo di azione? Tutti siamo d'accordo dal punto di vista teorico che non dobbiamo demordere però poi concretamente su cosa non demordiamo? Giustamente la situazione generale dei nostri trasporti è talmente grave per cui a breve e a medio termine l'unico settore su cui sembrerebbe sensato poter intervenire è quello delle autostrade, perché con la ferrovia sicuramente i termini non sono brevi, e non demordiamo. Per quanto riguarda l'aeroporto, insomma, mi sembra che sia un capitolo alquanto delicato, quindi assolutamente o ci rassegniamo, oppure cerchiamo di trovare soluzioni che vadano al di là del semplice impegno di intenti condiviso. Io dico che non solo dovremmo cercare di arrivare a ridurre le tariffe. Presidente, lei ha detto che nel 2015 l'aumento è stato dell'1,50 percento, certo, però gli anni precedenti era stato talmente alto che...siamo arrivati al 18 percento, lo riconosce anche lei...

(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)

...sì, sappiamo che era del 12 e si è riusciti ad ottenere l'1,5, ma negli anni precedenti era stato talmente alto che ci sarebbe mancato pure un aumento del 12 percento nel 2015.

Riguardo alla questione delle tariffe della RAV, quella di far pagare tutta la tratta doveva essere una misura temporanea fino a che non si fosse completato tutto il percorso fino al Tunnel del Monte Bianco. Se verrà completato questo percorso fino al Tunnel del Monte Bianco non lo sappiamo, non lo possiamo prevedere, anzi molto probabilmente non succederà, ma tornare a ragionare sulle tariffe per far sì che gli utenti paghino in modo commisurato e proporzionato al servizio di cui beneficiano mi sembrerebbe soltanto una cosa giusta e credo che in questo senso dovremmo veramente cercare di operare. Grazie.

Presidente - Grazie collega. Altre richieste di intervento? Per dichiarazione di voto, la parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Le thème des transports et de l'autoroute en particulier est un thème qui depuis plus de 20 ans et même plus anime le débat à l'intérieur de cette salle. Nous avons souvent entendu dans d'autres époques historiques...nous avons grandi avec certains thèmes qui prêchaient le "maîtres chez nous" et dans le "maîtres chez nous" il y a beaucoup de choses, beaucoup d'idéaux. Je me souviens les années où on allait à la sortie de l'autoroute avec la Jeunesse à distribuer des tracts déjà sur cette histoire de l'autoroute. On est là après 20 ans, même plus, à discuter encore de comment on peut redevenir ou, mieux, devenir propriétaires de ce que la Vallée d'Aoste a. Pendant des années nous avons étudié un modèle, nous sommes propriétaires des remontées mécaniques, par exemple. Pourquoi la Vallée d'Aoste a choisi de ne pas faire venir les familles Agnelli, plutôt que d'autres grands groupes italiens en Vallée d'Aoste; d'ailleurs, même dans certaines périodes où certains groupes ont été ici il y a toujours eu la tentative de redevenir propriétaires de ce qu'on avait perdu. Sur les transports, au-delà des chemins de fer où il y a des discussions aussi constitutionnelles, rien ne peut être fait et c'est quelque chose de mortifiant.

È per questo che l'iniziativa che abbiamo avanzato e che si inserisce in una serie di iniziative che negli anni...nessuno vuole banalizzare ciò che è stato fatto nel passato, quello che ci dispiace spesso poi è la rassegnazione di chi ha fatto battaglie all'interno di quest'aula molto valide e che probabilmente vive la rassegnazione in modo tale da rinunciare addirittura a continuare a fare le battaglie. Noi invece non rinunciamo alle battaglie, siamo cresciuti con certe idee, con certi ideali e noi queste battaglie le porteremo fino in fondo. E se portiamo il dibattito qui per sollecitare anche chi, appunto, si è un po' atrofizzato, è semplicemente per far capire intanto alle istituzioni, ai colleghi e alla comunità che anche qui l'autonomia è sempre più un concetto sminuito e valorizzato fino ad un certo punto a parole, ma poi nei fatti, perché le azioni...tutto quello che è stato detto tecnicamente in quest'aula è giusto: le difficoltà, le società, i passaggi, sto facendo un discorso politico. Oggi, affinché si sgombri il campo da dubbi che ci sia effettivamente la volontà di diventare proprietari o comunque di risolvere parzialmente, totalmente il problema del costo dell'autostrada in Valle d'Aosta, noi vorremmo capire se effettivamente c'è un minimo di volontà, perché se già partiamo con l'idea che nulla si può fare, se già nessuno si attiva in nessun modo e se neppure c'è la volontà di andare in IV Commissione e di inviare una risoluzione ai Sindaci... C'erano delle parti da modificare in discussione generale, ci si parla, ci sono certe parti, tipo quella forte semi provocatoria di ottenere la maggioranza necessaria delle azioni, quello è un punto dove si può discutere, benissimo, ma troviamo una sintesi, ma se già siamo divisi addirittura sul fatto di dire attraverso un documento comune del Consiglio regionale - anche se ce ne sono stati altri - che sia un po' più forte e che rivendichi ancora una volta questo disagio che la comunità continua a manifestare al di là delle nostre sensibilità, secondo noi, significa che stiamo rinunciando ad un pezzo di rivendicazione della nostra autonomia, perché anche questa, secondo noi, è autonomia. Siamo proprietari del Tunnel del Gran San Bernardo, non c'è stato niente di acquisito nel tempo, ci sono state battaglie, c'è stata un'evoluzione: gli svizzeri, non gli svizzeri, il tema delle arterie di trasporto, tra l'altro, che non si esaurisce mai, è chiaro che le altre arterie si stanno muovendo e noi saremo inglobati in un certo ragionamento, ma noi qui stiamo parlando anche di attrarre turisti, per esempio, in Valle d'Aosta.

Al di là delle grandi vie di comunicazione, nessuno vuole fare diventare la Valle d'Aosta un posto dove on vient polluer. Altra cosa è sentirsi ogni giorno lamentele dai residenti che non ce la fanno già più, che per fare la tratta di autostrada i prezzi sono inabbordabili, i turisti escono addirittura a Quincinetto e salgono in certe valli venendo da sotto, altri si lamentano perché l'autostrada è cara, ci sono fiumi di parole in quest'aula su questo tema. Allora, è mortificante a volte che la politica in generale già si rassegni prima ancora di tentare nuovamente una via per risolvere un problema. Ora, è stato già evocato, abbiamo dei rappresentanti a Roma, ma altro Caminiti che chiede se ci siete o se ci fate, ma gli altri dove sono giù? Bisognerebbe quasi sollecitare qualcuno, magari che ha Parlamentari nazionali ad interpellare addirittura i Parlamentari della Valle d'Aosta per capire se ci sono o se ci fanno, cosa stanno facendo. È chiaro che magari un problema non è risolvibile, ma l'azione di sollecitazione soprattutto in Parlamento di un tema per denunciare qualcosa forse fa prendere coscienza chi governa che effettivamente c'è una situazione, ma se già noi qui diciamo: "vabbè, tanto non si può far niente, c'è l'impegno a fare ma è tutto molto difficile", beh, non abbiamo capito che proposta è la vostra, perché tutto quello che è stato fatto in questi anni non ha prodotto nessun risultato, perché, in base anche agli ultimi risultati, al di là del voto diverso di chi ci rappresenta, è stato tutto o vanificato, o non è andato in porto. Ora, la questione è veramente di capire se anche su questo tema c'è una visione diversa di prospettiva e si inserisce nel tema della pianificazione dei trasporti. Esiste una visione, esiste un'idea, una negoziazione, esiste una volontà almeno di dire: "benissimo, facciamo fronte comune su questo tema". Vabbè, si vede che ne riparleremo fra un anno in Consiglio, è chiaro che esistono tutta una serie di altre iniziative da mettere in campo, però se già non si parte dal Consiglio Valle, questo non è qualcosa che, secondo noi, va nella direzione giusta. Noi auspichiamo che almeno siamo tutti consapevoli che questo sia un dossier da portare avanti e l'idea di voler in qualche modo riportare all'attenzione di quest'aula quest'argomento andava anche nell'ottica di misurare un po' le diverse sensibilità, ma niente va avanti. Che cos'è che chiedevamo e che chiediamo? Uno sforzo anche per approfondire effettivamente questo tema, perché c'è anche tanta superficialità e tanti rivoli in un'evoluzione...poi chi ha amministrato le società o certe società lo sa, sicuramente noi non diciamo che è qualcosa di facile, però effettivamente se ci si confronta e se si fa una strategia comune, esiste una possibilità.

I contenuti poi - lo ha ribadito bene il collega Bertschy - sono una proposta. Avete altri contenuti da proporre? Lo potevate anche fare su questo documento, dire: "benissimo, creiamo...". Le idee sono quelle che fanno la differenza, le persone e le idee. Allora, visto che le persone teoricamente voi ce le avete, nel senso che siete voi stessi che amministrate, almeno quando arriva qualche idea, magari non è giusta, magari è migliorabile...o magari mettetela voi un'idea ogni tanto, ma una! I problemi della Valle d'Aosta sono dieci principali, prioritari, bene, ma che idea avete per risolverli? Poi vendetevela voi, fate il comunicato stampa, qui è il contrario della demagogia: è cercare di proporre soluzioni dopo due anni in cui si è sollecitato attraverso interpellanze, proposte, audizioni, cioè non è da questa mattina o da ieri! In questa legislatura - per non dire in tutte le altre legislature - sono due anni e più che vengono presentate iniziative. Allora, questa è un'evoluzione rispetto alla sollecitazione, al chiedere: "cosa state facendo? cosa pensate di fare?, al dire: chiamiamo gli amministratori, chiediamo loro perché addirittura votavano a favore degli aumenti. Questa è un'evoluzione, perché non facciamo qualcosa di più, facciamo fronte? Non c'è la volontà, anche perché anche su altri temi dove c'è stato poi fronte comune non è bastata poi neanche la risoluzione, lo abbiamo visto sulla questione della fiscalità: sì, una bella risoluzione e poi magari ne parleremo. Dov'è il suivi? Sulla finanziaria qualcuno ha fatto qualcosa a Roma?

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...poi ne parleremo. Bisogna che ci sia un raccordo, non stiamo parlando solo di qui. Quando si chiude il cerchio qui, se si ha la volontà di chiudere il cerchio, poi bisogna trasferire fuori a chi dovrebbe fare qualcosa, altrimenti veramente nella riforma del Senato chiediamo che tolgano il Deputato e il Senatore della Valle d'Aosta per quel che servono, altro che quelli della APF, collega Ferrero! Cosa ne mandiamo ancora giù due a fare? Ma è stato sollevato una volta a Roma questo tema in questa legislatura romana? Dopo tutte le iniziative che sono state fatte in questo Consiglio? Voi avete più rapporti di noi con queste persone, ma chiedete loro ogni tanto, quando fate le riunioni: "cosa state facendo?". Se volete, poi noi tutti insieme vediamo anche i temi, perché in commissione magari è più formale, nelle riunioni più informali riuscite anche a fare avere questi temi, ma qui tutto viene "cucinato" e tutti ci stiamo cercando di dare da fare per difendere certe prerogative. Abbiamo l'impressione che manchi un po' la cinghia di trasmissione fuori, questo è un altro spunto, una sfaccettatura. Questo per dire che ancora una volta...anche se forse effettivamente diventa un po' così faticoso parlare non diciamo ai sordi, perché non è così, ma a chi non vuole intendere. Veramente non abbiamo l'abitudine di fare le iniziative tanto per farle e neanche di fare populismo, cerchiamo di interpretare i sentimenti della gente e, come tutti voi, sappiamo benissimo che questo è un sentire comune e vorremmo da amministratori che la politica e l'Amministrazione dessero delle risposte e non dei "ma" e "boh", "adesso vediamo", "adesso facciamo" e poi nulla si fa, e non è solo su questo tema. Tutto è fermo sui grandi temi, principalmente sui trasporti, stiamo parlando di questo.

La comunità, come noi stessi, quindi si chiede: ma se di tre cose che sono state evocate e che dovrebbero garantire la mobilità dall'esterno e interna in Valle d'Aosta...sui tre volet abbiamo delle grandi difficoltà e non vediamo una prospettiva, è chiaro che poi diventa difficile anche capire gli investimenti. Questa è una proposta di acquisto, ma ci potrebbero essere anche altre proposte diverse, ma di proposte noi non ne vediamo. È con rammarico quindi perché noi pensavamo di avere sollecitato un tema modificabile e migliorabile, che poteva essere, tra l'altro, interpretato da chi l'aveva solleticato e sollecitato prima di noi con battaglie energetiche, piuttosto di trasporti e in quest'aula, probabilmente argomentando, incarnando in epoche diverse le stesse motivazioni che noi stessi oggi riportiamo. Ancora una volta non si riesce a trovare almeno delle soluzioni ipotizzabili o delle strategie comuni ipotizzabili partendo da una base di lavoro che è stata elaborata, tra l'altro, dal collega Bertschy, com'è stato ricordato, con degli studi, con un lavoro molto certosino, molto preciso proprio per non arrivare qui e - forse com'è stato fatto in passato - semplicemente buttare la boutade senza avere delle proposte concrete. Questa è la proposta che noi vi avanziamo, state pur tranquilli che, come abbiamo fatto per la fiscalità, non aspetteremo voi e ci muoveremo da soli per fare le nostre proposte.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Gerandin.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Mi pare veramente poco credibile che non ci si possa trovare su un tema così importante, perché sono convinto che le sensibilità sono comuni, su questo non c'è ombra di dubbio, perché la realtà che stanno vivendo i cittadini valdostani e il turismo di conseguenza per quello che riguarda il costo dell'autostrada è ormai palese, è sotto gli occhi di tutti, per cui certamente c'è questa sensibilità condivisa. Io non ho alcun dubbio, per cui il mio voleva essere un appello proprio nel senso di quello che ha fatto prima il collega Viérin, di dire: "beh, se c'è qualcosa da modificare, modifichiamo". Se il punto 3 è un obiettivo troppo ambizioso, beh, gli obiettivi ambiziosi la Valle d'Aosta se ne era messi anche nel passato e me ne viene in mente uno a caso: il discorso dell'acquisizione delle centrali dell'ENEL, mica tutti erano d'accordo quando si è parlato di acquisire tali centrali, certo, era un altro momento economicamente parlando, però adesso, per fortuna, che è stato fatto.

Detto questo, voglio proprio dire che non può dividerci un tema come questo e noi assolutamente siamo disponibili a valorizzare il passato, quello che ha detto prima il Presidente e anche il collega Marquis va in questo senso, nessuno vuole non valorizzare il passato, ma non vogliamo neanche banalizzare o, meglio, non abdicare a quello che è il futuro. Noi queste concessioni sappiamo che avranno una scadenza nel 2032, ci aspettano 15 anni di prospettiva, subiamo ancora per 15 anni? Abbiamo ancora per 15 anni questa rassegnazione? Non so, poi si parla di un rinnovo di altri due anni, per cui probabilmente il 2043. Siamo veramente di fronte ad uno scenario che può essere la fine del sistema valdostano. Io non voglio ripercorrere quella che è la Via Crucis del trasporto in Valle d'Aosta, perché qua non si può parlare d'altro che non di Via Crucis, però io veramente credo che non ci possa essere questo tono di rassegnazione che abbiamo udito nei due interventi di chi ha parlato per la maggioranza. Certo, non è facile, fosse un problema facile, probabilmente, Presidente, l'avrebbe risolto personalmente, su questo non c'è ombra di dubbio.

A fronte di una situazione che non è facile probabilmente bisogna mettere in campo azioni che sono fuori dagli schemi tradizionali. Dico questo perché? Perché quando si è parlato - faccio un esempio - e si è chiuso quello che era il pregresso della ferrovia, probabilmente a quel tavolo bisognava aggiungere anche quella che era la situazione e il futuro delle autostrade valdostane, perché la ferrovia non è indipendente dal sistema delle autostrade valdostane, ma fa parte del sistema del trasporto valdostano. Si è chiusa una parte, con un passaggio particolare all'interno di un accordo sulla finanziaria si è chiuso il pregresso per le ferrovie, ma non si è aperta nessuna prospettiva futura per le autostrade. Quel che diceva prima il collega Viérin è assolutamente quello che pensiamo, noi sul futuro delle autostrade...lei giustamente dice, Presidente, che lo Stato non vuole investire, che non riusciamo avere risorse, deve fare parte del pacchetto di quello che è il discorso dei trasferimenti, quello che dopo due anni e mezzo siamo riusciti a condividere. Se siamo riusciti a condividere dopo due anni e mezzo una proposta così forte da presentare al Parlamento tramite gli emendamenti che avete presentato al Senato, bene, noi crediamo che ci siano gli spazi per fare capire al Parlamento in primis, al Governo e, se non basta, dobbiamo andare fino al Parlamento europeo, e ci andremo, a dire che le nostre autostrade sono al limite dello strozzinaggio. Noi abbiamo delle tariffe con delle percentuali di usura, lo vogliamo dire questo? Nessuno ha chiesto di viaggiare gratis. Attenzione, il sistema siciliano lo conosciamo e su questo non c'è ombra di dubbio, ma tra viaggiare gratis e avere un sistema vessatorio, beh, ce ne passa, noi crediamo che ce ne passa. Allora, quello che le chiediamo, veramente, è se c'è da modificare, modifichiamo qualcosa, ma non può essere questo a dividerci se vogliamo fare un'azione comune, un'azione forte, perché per portare a casa qualche risultato - non entro nel merito dei conti che giustamente il collega Bertschy prima ha molto ben rappresentato -, non possiamo avere questo clima di rassegnazione, perché è chiaro che a qualunque tavolo ci siederemo con questo spirito saremo perdenti.

Presidente - Grazie. La parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Sì, grazie.

Anch'io volevo invitare i colleghi a ripensare a questa nostra proposta, anche perché siamo giunti ad un bivio, noi dobbiamo rilanciare lo sviluppo economico della nostra regione e tutti gli economisti insegnano che senza infrastrutture funzionanti e funzionali lo sviluppo economico sarà difficile ottenerlo. Ho sentito più di uno dire che la nostra proposta al punto 3 è una proposta provocatoria, io direi che più che provocatoria è una risposta stimolante a quello che dicevo prima, cioè a cercare attraverso le infrastrutture il rilancio della nostra economia. Giustamente è stato detto più di una volta sia da numerosi dei nostri Assessori che solo attraverso il rilancio dell'economia rinascerà la nostra Valle d'Aosta, ebbene, tenete presente che solo attraverso la rete infrastrutturale potremo rilanciare questa nostra economia soprattutto a livello turistico, com'è stato detto.

Per quanto riguarda la proposta stimolante del possibile acquisto delle nostre autostrade, mi riferisco a quello che ha già detto il collega Gerandin, è vero, erano altri tempi, però è stata fatta un'azione che allora poteva essere vista temeraria dal punto di vista finanziario, eppure ha prodotto i frutti che ha prodotto. Ora, io direi che nessuno di noi è un sognatore, nessuno di noi agisce con avventatezza, però, quando saremo nel nuovo tipo di contabilità e potremo di nuovo indebitarci - naturalmente facendo i conti, facendoceli fare da chi è esperto in queste cose -, potremo di nuovo pensare di indebitarci per ottenere questo scopo. Ripeto: i sogni a volte si possono realizzare.

Presidente - Grazie collega. La parola al collega Grosjean.

Grosjean (UVP) - Grazie Presidente.

Ieri mattina abbiamo aperto il Consiglio con una grossa discussione sui costi della politica: 10 percento, non 10 percento, 50 percento. Io credo che i costi della politica sono questi silenzi, questa non voglia di affrontare degli argomenti, se la gente fuori ci attacca per i costi della politica, è per questi motivi, perché rimaniamo qui senza prendere delle decisioni. Non sarà facile, non sarà semplice, sarà complicato, ma se rimaniamo qui a dire: "non sarà facile, non sarà semplice", "non possiamo fare niente", cosa ci stiamo a fare? Io credo che la vita sia una contrattazione unica. Cambiano i tempi, tutto è cambiato come diceva l'Assessore alle finanze e quindi, se tutto è cambiato, tutto va riprogrammato, tutto va ricontrattato, non possiamo far finta che vada ancora come 20-30 anni fa quando la situazione economica era un'altra. Veramente quindi sono basito, sono sconvolto da questo modo di non voler affrontare nessun argomento. Adesso stiamo discutendo di questo, ma è sempre la stessa solfa! Anche le risoluzioni che sono state approvate sono tutte dormienti, non si vede niente di reattivo, non si vede qualcosa che si muove, che si cerca veramente di dare una scossa a questa Valle, perché solo con una scossa riusciamo a partire, ma se rimaniamo lì tranquilli e continuiamo a sentirci criticare per i costi della politica, Signori, mi sa che veramente hanno ragione a prenderci a calci quando usciamo di qui.

Presidente - Grazie collega. Altri? La parola al collega Chatrian.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Presidente, ho ascoltato con molta attenzione gli interventi soprattutto dei colleghi di opposizione e...come dire? quando la sfida inizia ad essere pesante, difficile, non so se le nuove generazioni o le generazioni che magari hanno ancora qualcosa da mettere in campo, da spendere sono più incoscienti, ma ascoltando attentamente mi sono fatto questa riflessione. Facevo il quarto anno di università e la Regione autonoma Valle d'Aosta acquistò tramite l'ENEL e mise in piedi la Compagnia valdostana delle acque. Parliamo del 1999, ci fu un ampio dibattito in quest'aula, qualcuno era contrario, qualcuno non era così convinto, qualcuno era molto convinto e all'interno stesso del partito di maggioranza relativa all'epoca qualcuno era contrario. Mi sembra che dopo 16 anni possiamo dirci che forse quell'operazione è stata fatta molto bene politicamente: dico questo perché vorrei scindere, nel momento in cui si mettono in campo le decisioni grandi, forti, importanti, quella che è la questione di natura politica dalla gestione. Anche se ho ascoltato molto bene il collega Bertschy, che è entrato nel merito nella gestione delle autostrade, vorrei però suddividere la questione di natura gestionale dalla questione di natura invece più politica, poi di come, in che maniera sapremo gestire il discorso trasporti (in questo caso le autostrade) è ancora tutta un'altra cosa.

La questione quindi, dal nostro punto di vista, indubbiamente è più politica e il termine "non demordere" detto dal collega Marquis...

(interruzione del Consigliere Marquis, fuori microfono)

...però, collega Marquis, non solo a parole! Due settimane fa il Consiglio regionale ha modificato una nostra iniziativa UVP e ALPE sui rapporti con lo Stato e tutti insieme, tutto il Consiglio ha deciso di scrivere nero su bianco le criticità che sono avvenute negli ultimi cinque anni nei rapporti con lo Stato, andando a riscrivere quelle che sono le cose da mettere in campo da subito nei confronti dello Stato, quindi il discorso del pareggio di bilancio, il discorso del finanziamento, della compensazione del mancato introito, il discorso del criterio SIOPE con il criterio PIL e poi l'invito ai Parlamentari, ma neanche questo riusciamo a trovare dal punto di vista politico su una criticità così importante come quella delle autostrade? Non vogliamo neanche entrare nel merito del bilancio e nel merito della gestione, ma la criticità è totale dal punto di vista politico, comunque delle soluzioni dovremo pure trovarle. Dobbiamo urlare? Dobbiamo alzare i toni? Dobbiamo mettere in campo delle barricate? Dobbiamo mettere in campo i 74 Comuni con i Consigli comunali? Qualcosa faremo, ma non possiamo fermarci a "non dobbiamo demordere, ma ad oggi non abbiamo nessun tipo di idea di come poter affrontare la questione", cioè non è rinunciataria, di retroguardia, di più dal punto di vista politico. Nel 1999 quando questo Consiglio decise di acquistare tramite Finaosta le centrali idroelettriche sapendo perfettamente che avremmo avuto delle scadenze dal punto di vista di concessione nel 2024, 2027 e 2030, ma è stata una sfida, una battaglia, una volontà di natura politica messa in campo. Ripeto: persone importanti del partito, del movimento maggioritario relativo erano contrarie. Allora, in un momento così comunque difficile non possiamo essere rinunciatari così su un tema così delicato. Noi non abbiamo la bacchetta magica, sicuramente, ma quanto meno la questione politica che sia affrontata, che si trovino comunque delle soluzioni, delle idee da mettere in campo comunque nei confronti del Ministero, dello Stato, dell'ANAS, delle concessionarie tutte. È normale che gli elementi diversi devono trovare comunque una sintesi, ma la questione innanzitutto è politica. Consiglieri di maggioranza, siete interessati a trovare delle soluzioni? Capite che oltretutto per il singolo pendolare non è più possibile utilizzare quasi la statale perché da Châtillon ad Aosta ormai ci mettiamo più di 40 minuti, che l'autostrada è vuota e che continuiamo a perdere comunque dei treni, continuiamo a perdere comunque degli spazi e nello stesso tempo alla fine perdiamo anche dell'appeal dal punto di visto turistico? La risposta è: "eh, ma scusate...", abbiamo ascoltato un ex Presidente - e termino Presidente - che per cinque anni ha fatto il Presidente di SAV, che ci ha fatto il suo compitino dicendo: "no, ragazzi, scusate, ma la questione è questa dal punto di vista tecnico ed economico", ma noi abbiamo un altro ruolo, mica siamo dei nominati. Il collega Marquis era un nominato dalla politica, noi oggi abbiamo un altro ruolo che è quello degli eletti.

Come gruppo ALPE, ci spiace veramente che non ci sia stata una proposta, una volontà di sedersi un momento come Conferenza di Capigruppo e trovare quanto meno una sintesi dal punto di vista politico per rilanciare questo dossier, che, dal nostro punto di vista, è deficitario. Grazie Presidente.

Si dà atto che dalle ore 17,07 presiede il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Ci sono altri interventi? Chiede la parola il Presidente della Regione, ne ha la facoltà.

Rollandin (UV) - Je crois que ce qu'on a dit à l'occasion de cette motion ne peut pas être interprété comme une renonce, seulement et simplement on a dit les limites que ces propositions ont, surtout le troisième point. Justement, vu que la conclusion était le troisième point, si c'était, comme il a été dit, une provocation, à part le premier point là où on disait de présenter il 18 e 19 novembre une proposition, je crois qu'on ne peut pas aller quand même à modifier... Alors, je crois que, d'une part, on ne peut pas accepter qu'il y ait la considération que le fait d'avoir essayé de faire comprendre que les propositions ne pouvaient pas être celles évoquées ici signifie qu'on est contraires à trouver des solutions. Je crois que si on a des solutions, on puisse les dire; si on a des idées, bien sûr, on peut les mettre à la discussion, comme on a toujours fait, et, lorsqu'on évoque ce qu'on a fait il y a une semaine-dix jours sur d'autres questions on n'a pas des difficultés à le faire aussi aujourd'hui. On n'est pas contraires à aller dans la commission compétente et en discuter. Ce qu'on a essayé de dire est que le système qui a été évoqué pour résoudre le problème n'est pas concevable, il n'est pas possible le parcourir. Après on peut imaginer de solliciter l'intervention des Parlementaires, tout ce qu'on peut faire...on peut en discuter, très bien, on est disponibles.

Ce qu'on ne peut pas accepter et dire qu'on peut voter...c'est que la solution c'est acheter les actions des deux sociétés. Voilà la différence, c'est bien au contraire de renoncer à faire des batailles, tout au contraire. C'est justement pour dire que cette solution n'est pas aujourd'hui la bonne solution. Je crois que ce n'est pas seulement nous qui nous allons la dire, c'est la réalité qui nous le dit. Nous allons essayer de trouver d'autres solutions, on est disponibles. Allons voir en commission de présenter quelque chose qui puisse être par la suite voté aussi dans cette Assemblée, on est disponibles. Nous sommes disponibles si on veut aller en commission, si on veut faire un groupe de travail, ce qu'on veut, on est disponibles. Alors je crois qu'on n'a pas l'intention de renoncer, mais on est suffisamment à même de dire que les solutions ne passent pas à travers l'achat des actions. Autre chose c'était l'achat que quelqu'un a rappelé de l'ex ENEL, autre chose ce sont des achats qui même aujourd'hui on a fait pour des campi eolici, et cetera, et je crois qu'on l'a fait à juste titre en sachant où on y est, mais on ne peut pas dire que c'est la même chose d'acheter les actions de la RAV qu'on sait déjà chaque année perdent 5.000.000 in meno 2012, 4.600.000 2013, 4.700.000 2014. Alors, ce n'est pas seulement de faire un mélange de dire ce qui perd...l'autre société on va mettre l'argent pour dépasser la difficulté, ce n'est pas ainsi! Alors, on répète qu'on est disponibles à trouver la méthode pour travailler ensemble qui ne peut pas être la solution qui a été ici énoncée. Alors, évidemment maintenant on ne peut plus modifier, mais ce n'est pas même la solution présentée au point 1, elle n'a pas de sens, c'était aujourd'hui de présenter une résolution. S'il y avait une solution, on la discutait déjà aujourd'hui, mais la discussion n'est pas si facile, il faut imaginer d'y travailler et d'essayer de trouver d'autres solutions. Voilà la raison pour laquelle on peut réaffirmer qu'on est convaincus qu'il faut être à même de trouver des arguments suffisamment importants pour mettre le Ministère dans la situation de comprendre que notre réalité a l'exigence de trouver des solutions particulières. Je crois que c'est dans ce sens qu'on peut imaginer de travailler et on est disponibles, on le répète. Sur la motion telle qu'elle est on s'abstient, mais pour les faits que je viens de dire, non pas pour le fait qu'on renonce, je le répète encore une fois. Merci.

Président - Merci Président. Ha chiesto la parola il Consigliere Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Merci.

Intanto, Presidente, lei si ricorda bene che la mozione è rinviata. Se cerchiamo la forma, questa mattina abbiamo perso mezz'ora per provare a vedere se riuscivamo a trovare una risoluzione condivisa su un tema molto più complicato. Se qui la difficoltà era eliminare il comma 1 e cambiargli la data, è veramente poca cosa. Vorrei poi chiarire bene anche il punto 3, io l'ho definito provocazione, ma inteso per la maggioranza, per noi è una scelta, perché nel 2009 la RAV ha fatto 4 milioni di utili, nel 2010 10 milioni di utili, poi sono cominciati...non gli utili, perché sono andati in finanza gli investimenti. Io leggo quelli di SAV: 9 milioni di utile nel 2006, 13 milioni di utile nel 2007, quasi 7 milioni di utile nel 2008, 7 milioni nel 2009, 9 milioni nel 2010, 14,8 nel 2011, 14,3 nel 2012, 14,8 nel 2013, 14,4 nel 2014, quasi 100 milioni. Allora, come detto prima, da una parte si perde, dall'altra si guadagna, ma sappiamo che può essere una politica pericolosa, perché c'è il flusso di traffico che andrà a diminuire. È un'azione politica che va accompagnata a qualcos'altro. Prendiamo gli utili della SAV e cerchiamo di fare qualcos'altro se vogliamo, ma diteci cosa volete fare. Non nascondetevi dietro a qualche cosa che invece è di nuovo tornare in commissione, fare altro. Noi adesso ci fermiamo, le nostre proposte le abbiamo fatte, vogliamo sentire le vostre. Respingete questa mozione, tanto, rispetto a questo tema, mi pare che sia molto distante l'atteggiamento politico, non la soluzione, nessuno ha la verità in tasca, non ne abbiamo messa una, ma di altre non ne vediamo.

Quello che vuol fare passare però è che è tutto un debito, ma non è così e nei 65 milioni di ricavi della SAV ci sta il margine per fare anche altro, perché, oltre con i commercialisti, abbiamo provato anche a leggere anche con degli imprenditori questi bilanci, perché voglio scendere su un piano pratico, non sempre su un piano teorico e i bilanci li leggono tutti. Quelli che fanno i commercialisti riescono a renderli più credibili rispetto a...e quelli che fanno gli imprenditori vedono il margine di guadagno. Sono convinto che anche altri imprenditori in sala rispetto a questo bilancio vedrebbero risultati importanti, però è una mozione che sembrava solo da accompagnare con delle modifiche e tutto quello che si voleva, ma da accompagnare alla comunità, cioè quello che doveva arrivare è un messaggio alla comunità, non portare nei Consigli comunali una proposta della minoranza! Voglio vedere se i Sindaci potranno dire che non va bene una proposta dove si denuncia che in Valle d'Aosta le autostrade vanno quanto meno rimesse in una condizione normale. Io sì che ho provocato con la Sicilia, ma guardate che l'autostrada del Brennero costa tre volte meno della nostra e questo è lì! Ma vi portiamo un dossier così di numeri se volete far vedere che questa cosa qua non funziona! La provocazione stava proprio da una parte all'altra dell'Italia in quale maniera siamo messi, con una popolazione che...ieri il TG3 mi pare che abbia fatto un bel servizio sulla Bassa Valle: negozi che chiudono, facciamo altri esempi...

Noi non abbiamo mai intenzione di portare rassegnazione e neanche di portare...ma la speranza la diamo anche se vediamo una via d'uscita da qualche parte, ma dov'è la via d'uscita? Io voglio sapere se al Parlamento c'è una proposta per chiedere dei soldi sulla ferrovia, per chiedere a Renzi di mettere nel piano strategico la nostra ferrovia, io voglio sapere questo o è di nuovo come per il passante di Torino, dove questi qui ci hanno dimenticato, ci hanno chiuso tutto e abbiamo dovuto fare tutto questo casino? È questo che vi stiamo dicendo. Politicamente qual è la reazione alle difficoltà? È quello che non riusciamo ad intravedere. Allora, forse è meglio che facciamo due strade diverse. La maggioranza faccia la sua proposta, vedremo quale sarà la proposta vincente, la nostra abbiamo capito che non è una buona proposta perché si rischia di andare a fare un debito e che lasciamo invece che gli utili se li facciano quelli che oggi sono lì. Io vi leggo ancora un passaggio di un bell'articolo che poi vi farò vedere, ad un certo punto si dice: "l'attuale sistema tariffario per le autostrade non ha alcun senso economico, è tutto mirato alle logiche finanziarie per le singole opere e mai alla minimalizzazione dei costi per la collettività, cioè ad allocare i traffici sulla rete a pedaggio e non nel modo più efficiente".

Presidente - Altri interventi? Mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. Avete tutti votato? La votazione è chiusa.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Baccega, Bianchi, Borello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Viérin Marco)

La mozione è respinta.

Presidente - Passiamo al punto 33.