Oggetto del Consiglio n. 1523 del 21 ottobre 2015 - Resoconto
OGGETTO N. 1523/XIV - Reiezione di mozione: "Illustrazione alla Commissione consiliare competente degli indirizzi politici forniti per la realizzazione della bozza di accordo di collaborazione tra la Regione Piemonte e la Regione Valle d'Aosta per la gestione di percorsi assistenziali".
Presidente - La parola al Consigliere Fabbri.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Questa mozione che abbiamo presentato insieme ai colleghi del gruppo ALPE, come gruppo di minoranza, nasce dalla discussione che è stata fatta durante l'ultimo Consiglio e nasce anche dalla necessità di chiarire ciò che veniva evidenziato, a proposito del trasferimento del centro unico di soccorso a Grugliasco, operazione che veniva prospettata in una proposta di delibera di Giunta, in una bozza di proposta di delibera di Giunta, in cui si faceva riferimento ad un accordo tra Regione Valle d'Aosta e Regione Piemonte, per la costituzione di una rete interregionale dell'emergenza e dell'urgenza.
Ma al di là di questo fatto contingente, cioè del trasferimento del centro unico del soccorso, rileggendo la bozza, ci si accorge come la portata di tale bozza va ben oltre a questo fatto contingente. Infatti, viene anche scritto che le Regioni Valle d'Aosta e Piemonte concordano sull'opportunità di costituire reti di assistenza ospedaliera integrate e che sono già in corso collaborazioni tecnico-scientifiche tra l'USL Valle d'Aosta e alcune strutture sanitarie della Regione Piemonte. Sempre nella stessa delibera, si legge che, fra gli impegni previsti, le Regioni Piemonte e Valle d'Aosta si impegnano reciprocamente a predisporre gli atti necessari alla creazione di reti interaziendali ed interregionali di assistenza ospedaliera. Cioè, la portata di questa bozza è veramente dirompente su quella che può essere la sanità valdostana.
Ora noi siamo perfettamente consci che necessitano delle strategie e quindi delle decisioni importanti per rendere sostenibile il nostro sistema sanitario. Ieri stesso, il Presidente Rollandin, nel rispondere a un'interrogazione del collega Bertin, faceva cenno al fatto che determinate funzioni, determinate azioni, potevano essere assolutamente messe in comunione, rispetto alle Regioni viciniore, vicine, per poterne ottenere la sostenibilità.
È un nuovo concetto, anche questo, di sostenibilità dell'autonomia, perché effettivamente, vista la gravità della situazione, dobbiamo cercare di immaginare questi nuovi tipi di sostenibilità. Quello che noi chiediamo, con questa nostra mozione, è che decisioni così importanti non vengano prese da pochi e nella segretezza ma, considerato che il sistema sanitario regionale è un bene fondamentale che riguarda tutti i cittadini, si possa avere la possibilità di conoscere e magari discutere in Commissione quelle linee strategiche e quegli indirizzi, prima che la decisione venga presa in segretezza e che poi, a cose fatte, si debba fare marcia indietro a furor di popolo, come già è successo con le ultime delibere sul sociale.
Con questo, chiaramente, non è che noi vogliamo sostituirci ai tecnici, ai quali spettano le situazioni attuative di queste strategie, ma almeno essere informati sugli indirizzi di massima, sugli indirizzi operativi, che sono, che saranno la base di questo cambiamento. È assolutamente importante, anche perché, lo ricordiamo, l'opposizione rappresenta o almeno rappresentava quasi il 50 percento della popolazione valdostana, fino agli ultimi cambiamenti. Siamo anche consci della difficoltà economica del momento, e lo stiamo diventando sempre di più, dopo le ultime cifre che si sono state fornite in Commissione, per cui ben vengano questi tipi di ripensamenti. Più di una volta, l'Assessore ci ha ricordato che se dovessimo applicare quelle che sono le condizioni del patto della salute, la nostra sanità verrebbe drasticamente ridimensionata, quindi giustissimo riuscire a combattere per mantenere in loco le nostre specificità e le nostre eccellenze, però chiediamo che tutto questo venga riportato in Commissione e discusso tutti insieme. Anche perché, come si è ricordato già nella premessa, l'Assessore durante l'ultima discussione ci ha detto che queste non sono altro che bozze e che politicamente non è ancora stato deciso nulla. A maggior ragione, chiediamo, con questa nostra mozione, di riuscire a discutere, di riuscire a venire a conoscenza di quelli che sono questi indirizzi. Chiediamo, dunque, al Consiglio l'approvazione di questa mozione in quest'ottica che vi ho illustrato. Grazie.
Si dà atto che dalle ore 10,23 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.
Follien (Presidente) - Grazie Consigliere. La parola alla Consigliera Certan.
Certan (ALPE) - Sì, grazie Presidente.
Riguardo alla centrale unica di soccorso, si è ormai detto e scritto di tutto. La nostra posizione, posizione del gruppo ALPE, è stata chiara sin da subito, come ha peraltro già ricordato anche il collega Fabbri. Diciamo che riguardo a questo testo è ormai definitiva la smentita, perché l'Assessore ha detto: "il Governo regionale non ha mai approvato lo spostamento della centrale unica. La politica, viste le ipotesi tecniche, ha espresso il suo orientamento e non si sposterà nulla dalla Valle d'Aosta", quindi non entriamo nel merito di questo testo, anche se ci rendiamo conto che comunque non può passare inosservato e soprattutto non può passare inosservato il metodo con cui è stato affrontato questo argomento; anche nell'ottica di una razionalizzazione, noi non abbiamo mai creduto e non crediamo che spostare il servizio del centralino della centrale unica in Piemonte, con tutti i disagi che questo causerebbe, risolverebbe il problema economico.
Riguardo al testo della nostra mozione, - come ha ben spiegato il collega Fabbri - chiediamo a questo punto alla maggioranza e al Governo che vengano anche chiarite le future strategie, che si intendono attuare con le Regioni limitrofe, perché potete anche, all'interno della maggioranza, rimpallarvi tutte le responsabilità, se ritenete ugualmente responsabile...potete pure scaricare sui dirigenti o tecnici, cioè questo era solo un documento tecnico, una bozza tecnica, che è scappata fuori dagli uffici, ma nessuno aveva dato questa indicazione.
A noi non interessa né di chi è la responsabilità all'interno della maggioranza, né chi, fra i tecnici e i dirigenti o funzionari, abbia fatto questo testo. A noi interessa, però, essere chiari con i valdostani, perché nella proposta di deliberazione viene scritto da un funzionario, da un dirigente: "si rappresenta, infine, l'urgenza di un vostro riscontro - questo era indirizzato a dei dipartimenti - l'urgenza di un vostro riscontro in merito, in quanto le indicazioni ricevute dagli Amministratori di riferimento al riguardo, prevedono un'adozione dell'atto nel più breve tempo possibile, in occasione di una delle prossime due sedute di Giunta", quindi non possiamo continuare a rimpallarci le responsabilità e dire che questo nessun politico l'ha visto, è stato un tecnico che ha dato queste indicazioni.
Fare una bozza di accordo di questo tenore, senza che abbia ricevuto degli input e delle linee politiche, penso che sia impensabile. Ora abbiamo capito che si è cambiato idea, quindi le idee erano poche e confuse, comunque crediamo che la centrale unica di soccorso possa funzionare meglio e potrebbe essere anche meno costosa e più efficace, se rimane in Valle d'Aosta e viene coordinata meglio, quindi vogliamo avere da adesso in poi...ecco perché chiediamo il passaggio anche nella Commissione consiliare per le prossime azioni.
Saremmo stati piuttosto d'accordo di rivedere, per ottimizzare ancora di più questo servizio, che riteniamo essere fondamentale per il soccorso, di rivederlo coordinandolo meglio tra tutte le componenti che si occupano di soccorso - e questo è un tema che abbiamo già trattato in Consiglio regionale - saremmo stati piuttosto d'accordo di rivedere per ottimizzare ancora questo servizio, adeguandolo e aggiornandolo...aggiornando ad esempio i numeri di chiamata, adeguarli a livello nazionale e a livello europeo.
Perché questo - ce l'ha anche espresso in un precedente Consiglio l'Assessore Fosson - è uno degli argomenti che dev'essere rivisto, quindi poteva essere questa un'occasione per rivedere tutto, adeguare, e finalmente avere tutta la situazione dell'emergenza e del soccorso meglio coordinata e meglio ottimizzata. Tra le altre cose, ricordo che andava proprio in questa direzione la mozione che proponemmo più o meno un anno fa, insieme agli altri gruppi di minoranza, sulla costituzione di un tavolo fra rappresentanti che si occupano di soccorso pubblico e sicurezza. Allora, questa mozione, che tra l'altro è stata approvata da tutto il Consiglio, si riferiva, era più specifica, ai corpi dei Vigili del fuoco professionisti volontari. Però, in realtà, sarebbe bastato e basterebbe ancora provare ad allargare questo tavolo e a coordinarsi meglio, per fare funzionare il soccorso ancora meglio.
Sappiamo che questo tavolo poi si è riunito, perché comunque così era stato chiesto nella mozione, ma di fatto ha deciso ben poco, per non dire nulla. Ecco, noi quando parliamo di concertazione, parliamo anche proprio di metodi nuovi, o comunque di cercare veramente di ottimizzare tutte le forze, di metterle insieme, cercare di non rimpallarsi delle responsabilità che poi abbiamo visto porta a pasticci. Però purtroppo vediamo che questo spesso, lo ripetiamo...e poi sono foglie al vento, adesso in autunno poi questo esempio va bene, però foglie al vento che poi muoiono dopo una settimana e riiniziano i vecchi metodi, cioè quelli della confusione, del rimpallo di responsabilità.
Chiediamo veramente con queste mozioni, tra le altre, ne abbiamo anche altre su questa linea, che le Commissioni vengano utilizzate proprio per ottimizzare il lavoro fra tutti e per evitare poi di rivenire in Consiglio e poi dover fare questi, insomma, dover fare sempre queste precisazioni. Grazie.
Presidente - Siamo in discussione generale. Ci sono interventi? La parola al Consigliere Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Président.
Parto da una considerazione, il fatto che...almeno, mi pare che c'è stato un chiarimento politico, in merito al allo spostamento o meno della parte riferita all'USL per quello che riguarda il discorso della centrale unica, per cui è inutile polemizzare su quello che si è passato o meno...ma alcune considerazioni proprio in merito a quello che può essere un'analisi, un'analisi molto pacata, ma nello stesso tempo un'analisi di prospettiva.
Ora da tutto questo andare a cercare chi è colpevole, chi non è colpevole, mi pare che quello che si può chiaramente desumere da questo tipo di situazione, è uno scollamento tra quello che è l'indirizzo politico e l'azione dei dirigenti, poi non entriamo nel merito di chi sia la responsabilità. Dico questo perché in prospettiva noi siamo convinti che non si possa più improvvisare, non si possa più lavorare per settori che non si parlano o che, comunque, si parlano quando le decisioni sono già prese. Io ci tengo a ricordare che all'interno di questo sistema di centrale - forse è stato dimenticato - non c'è solo la componente sanitaria dell'USL, ma ci sono varie componenti che lavorano all'interno di questa centrale di soccorso: i Vigili del fuoco, il Soccorso alpino, la Protezione civile, per cui sono veramente tante componenti che operano all'interno di questa centrale. Ci tengo anche a sottolineare che la Regione ha investito in questa centrale di soccorso. Leggo quelle che sono le disposizioni finanziarie, sono 1.568.000 per l'anno 2008, 2.550.000 per gli anni 2009-2010, e due milioni e sette a decorrere dall'anno 2011, per cui sono risorse importanti in un momento di assoluta difficoltà come questo. E da questo si desume il fatto che ci andrebbe un minimo di coordinamento. La necessità di avere un progetto e un'azione di prospettiva, perché non possiamo più permetterci che ogni settore, ogni componente di questa centrale si muova in maniera autonoma.
Dico questo perché parlo di un settore che mi sta particolarmente a cuore; noi sappiamo che dopo la nomina del nuovo comandante dei Vigili del fuoco c'è stata una riunione col personale in cui il comandante ha detto che - in un primo momento, poi si è ricreduto, Presidente -, in un primo momento ha detto che pensava di togliere una parte del personale operativo di Courmayeur, per portarlo nella centrale di Saint-Christophe. Ora non possiamo più, ma lo dico in tutta sincerità, perseguire quelli che sono degli obiettivi di carattere personale, ci va un minimo di azione e di collegamento. Ho detto questo perché? Perché sul fatto e sulla necessità di dire che era assolutamente controproducente avere due centrali per quello che riguarda il discorso Vigili del fuoco...in quanto è emerso chiaro, quando se n'è già parlato una prima volta, la necessità di avere una sede operativa che coordinava gli interventi e sarebbe stata una sorta di doppione.
Detto questo, ci tengo anche a sottolineare il fatto che noi - come ben sappiamo - abbiamo operativamente, sul territorio, la possibilità di operare con due centrali, che sono assolutamente complementari tra loro. Sappiamo che ultimamente c'è stato addirittura un back-up da parte della centrale di Saint-Christophe, si sono spostati presso la sede dei Vigili del fuoco e mi pare che il giudizio che c'è stato, anche di chi ha lavorato, sia stato un giudizio positivo, nel senso che hanno operato in una sede che fortunatamente sta avviandosi verso la conclusione di quello che è il sistema, quella che è la manutenzione e la ristrutturazione della sede operativa, e mi pare che il giudizio sia stato sostanzialmente quello di dire: "bè è una sede che con pochissimi interventi, con importi minimi, potrebbe essere la vera sede della centrale operativa.
Questa è probabilmente una visione di prospettiva che andrebbe approfondita, io non so se l'indirizzo politico che darete sarà questo, ma perché non valutarlo? Nel senso che è una sede dove c'è una mensa interna, si può mangiare, c'è tutta una serie di servizi che in questo momento presso la sede di Saint-Christophe sono un po' più carenti. Perché questa azione di coordinamento? E perché questa preoccupazione che era nata da questa fuga in avanti - fortunatamente smentita anche da voi, dalla politica, dalla maggioranza - in merito a questo spostamento della centrale? Il collega Ferrero, mi pare ieri, sottolineava alcune difficoltà di coordinamento nell'azione di soccorso. Io penso che lei, Assessore, sappia che in questo momento è il medico, sulla base delle sue informazioni, che decide se far partire o meno il gruppo taglio nell'elicottero. Ora, se questa centrale veniva spostata a Grugliasco, avremmo avuto ancora qualche perplessità in più, rispetto a questa operatività sul sistema di protezione civile e di pronto intervento valdostano. Per cui, per farla molto breve, la nostra richiesta è proprio quella di avere questo momento di confronto, capire qual è l'obiettivo politico, se possibile condividerlo, ognuno per le proprie esperienze che si porta dietro, ma vedere se all'interno di queste importanti risorse che noi mettiamo annualmente a disposizione di questa centrale, di questo soccorso, di questo fiore all'occhiello che è stato per anni dipinto...e io mi auguro che, con gli opportuni accorgimenti, probabilmente migliori ancora l'azione, che magari alla fine costi anche un po' meno all'Amministrazione pubblica.
Detto questo, noi - la mozione va proprio in questa direzione - non chiediamo nulla se non avere la possibilità di capire qual è questo progetto di prospettiva, qual è questa volontà politica, eventualmente di usufruire, di valutare anche la diversa organizzazione, perché, e lo ripeto, noi in questo momento abbiamo comunque la possibilità di sfruttare anche quell'importante intervento di adeguamento che è stato fatto all'interno della caserma dei Vigili del fuoco, e perché no, fare una scelta, una scelta che sarebbe molto apprezzata, sicuramente, all'interno anche del soccorso, quella di avere una sede operativa...ed eviterebbe il problema della necessità di avere un doppio centralino, uno che gestisce gli interventi, uno che risponde al telefono. Se non c'è questa volontà, bè almeno si rivedano i protocolli. Questa è la base di partenza per ottimizzare queste disponibilità di risorse sia economiche, ma soprattutto dal punto di vista professionale, perché...e lo sottolineo, penso che il soccorso e la protezione civile in Valle d'Aosta siano un fiore all'occhiello da difendere. Grazie.
Presidente - Grazie Consigliere Gerandin. Siamo in discussione generale, ci sono interventi? Se non ci sono interventi, chiudiamo la discussione generale? Discussione generale chiusa. Per la replica la parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Merci Président.
Je crois que le thème qui a été évoqué, la motion, a comme centre de débat la centrale unique et le rappel à une ébauche de délibération, etcetera. Différente est l'intervention qui a été faite au début sur le thème des rapports entre les Régions, entre le Piémont et le Val d'Aoste. Je crois que sur cette question - je veux le rappeler, le collègue Fabbri a bien dit - nous insistons sur l'exigence, sur l'opportunité, voire la nécessité, d'avoir des rapports très étroits avec ce qui est l'organisation du Piémont et pas seulement.
Et dans ce sens les rapports entre l'Unité sanitaire locale de la Vallée d'Aoste et les Unités sanitaires du Piémont sont très étroits et doivent être maintenus. Surtout, pour ce qui est du raccord et du rapport du point de vue sanitaire, qui est déjà existant et qui va à améliorer et qui fait l'objet d'une partie de ce que vous rappeliez. Et ça c'est un débat ouvert, c'est un approfondissement qui doit être fait du point de vue technique, pour savoir de quelle façon ont peut réglementer ce qui n'existe pas en Vallée d'Aoste et qui peut être, en même temps, donné au Piémont et qui peut être donné en Lombardie, alors s'il y a un accord plus étroit avec le Piémont, pour une question de rapports entre les Régions, c'est opportun de gérer ces rapports d'une façon conséquente.
Ça c'est pour la question sanitaire, donc on n'a pas de problèmes à dire que sur cette question on a travaillé, on travaille, on travaillera davantage pour trouver des accords importants. Différente est la question, sur laquelle je ne veux pas revenir, de la centrale unique, là où on a fait tout un débat qui, à mon sens, ne devait pas être fait, pour la simple raison que le thème...une question c'est le thème du 112, qui doit être appliqué, que c'est une question générale qui devait déjà être appliquée il y a longtemps et on n'avait pas pu le faire, faute du fait que le 112 était déjà utilisé d'une autre force de police.
Alors, sur ces thèmes, je crois qu'il y a un débat évidemment ouvert et tout ce qu'on peut faire -, le collègue Gerandin disait : "la centrale unique, on peut faire, pas faire, c'est un débat même technique appréciable, le fait qu'il y ait une possibilité de..." -, tout est ouvert. Ce que je veux dire, c'est qu'en effet de plus en plus et je vais l'évoquer ici, le malheur c'est que des documents qui devaient être de travail, deviennent des documents qui sont à la une, qui viennent publiés n'importe où et comment, qui circulent et qui font l'objet d'un débat qui ne devrait pas être fait, étant donné qu'on est dans le moment où on peut faire des approfondissements, des études ou bien que quelqu'un a préparés et qui ne sont pas dans les adresses politiques. Les adresses politiques sont dans le moment où il y a des délibérations. Autrement, je crois que l'unique mot qui n'existe plus en Vallée d'Aoste c'est "riservato". Si on veut faire publier quelque chose, il suffit de dire "riservato"et on est sûr de l'avoir, le jour d'après, sur la presse. C'est l'unique mot qui existe en Vallée d'Aoste; et, si on ne l'écrit pas, quelqu'un justement a la possibilité de l'avoir, et, soit sur les journaux locaux ou en radio, on a toute la possibilité d'avoir la publicité nécessaire. C'est ce qu'on peut avoir, c'est ce qui se passe, chaque jour, chaque jour, on apprend par les journaux quelque chose qui n'existe pas. Et alors, évidemment c'est un peu la mode et il faut y travailler quand même. Alors, sur la question de la motion, étant donné qu'on part avec des considérations sur l'ébauche de délibération, que je répète n'est pas une délibération, car les délibérations sont telles au moment où sont approuvées, alors on est d'accord, et on le dit maintenant, on se prend l'engagement que, s'il y aura des accords avec le Piémont sur le point de vue sanitaire ou des adresses politiques, on est disponibles d'aller dans la commission compétente, avant de prendre la délibération définitive, mais face à cette motion telle qu'a été conçue, je crois qu'on ne peut pas "riferire alla competente commissione consiliare in merito agli indirizzi politici forniti per realizzare la bozza di accordo".
Alors, on ne peut pas accepter ça car il n'y a pas de références politiques sur la bozza di accordo. Je répète, je demanderai de retirer cette motion en prenant l'engagement d'ores et déjà, s'il y aura des accords surtout du point de vue, je le répète, sanitaire, là où je confirme qu'il y a des pour-parler, techniques, qui sont en train d'être faits, évidemment on donnera toutes les informations nécessaires à la Commission compétente. On ne peut pas dire d'autre, car toute cette motion est liée à des accords qui n'existent pas.
Presidente - Grazie Presidente. Chi chiede la parola? La parola al Consigliere Bertschy.
Bertschy (UVP) - Presidente, un minuto per non rifare il dibattito che abbiamo fatto la scorsa volta, e forse anche con toni diversi. Quello che noi mettiamo in discussione è che ci sia un documento di lavoro, tecnico, che non abbia un mandato politico. Allora, questo mandato politico è oggi, domani, dopodomani, potrà essere quando vuole, noi diciamo: "ci spiegate dove volete andare, se ritenete opportuno, se..." no, senza fraintendimenti, nel senso che oggi c'è un documento che andava in delibera, poi lei dice "era un documento riservato", per carità...eh, era nelle nostre mani e su questo documento c'era un protocollo che diceva: entro due settimane una deliberazione. Ed è quello che ha allarmato tutti, perché se ci fosse stato scritto "un documento di lavoro", nessuno si sarebbe allarmato. Ma "entro due settimane la deliberazione" presupponeva che era stato finito un lavoro. Ma no! Io non voglio mica mettere in discussione quello che avete fatto voi, noi diciamo: "se c'è un mandato politico per andare in una certa direzione, discutiamone in commissione, se ritenete di coinvolgerci.
Se volete andare avanti per conto vostro, non è un problema, però la mozione sta cercando di sottolineare questo. Magari non è scritto come volete, noi stiamo dicendo: se c'è un lavoro politico alle spalle, affidato a dei tecnici, per portare avanti un obiettivo che va in quella direzione, veniamo in Commissione e cerchiamo di capire questo mandato politico. Se invece i tecnici, come ho detto la scorsa volta, stanno lavorando per conto loro, ditegli che la smettano per un momento di modo che gli date degli impegni precisi su cose che, invece, pensate di realizzare. Quindi, in questo senso, la mozione rimane in piedi non per provocarvi, ma la mozione chiede semplicemente di dire cosa state pensando di realizzare ed era riferito soprattutto al lavoro che sta facendo l'Assessore Fosson in termini sanitari, perché era partito da lì. Lei dice: il 118 è un obbligo, il 112 è un obbligo, è un obbligo a livello regionale e lo si può fare a livello interregionale. Quindi c'è tutta una discussione da fare, ma è inutile oggi mettersi qui a fare discussioni che in Commissione possono essere fatte con più dettaglio e con più approfondimento. Però, l'origine della mozione è capire se c'è un mandato politico per andare in una direzione oppure no.
Presidente - Grazie. La parola al Consigliere Fabbri.
Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.
Ma nel prosieguo dell'ottica di quello che ha detto il mio Capogruppo, io proporrei di modificarla in questo senso: "Si invita il Governo regionale a riferire alla competente commissione consiliare, in merito agli indirizzi politici e alle future strategie e cooperazioni internazionali". Bypassando quello che è questa bozza, che era la pietra dello scandalo, ecco...sì, togliamo anche la premessa.
Presidente - La parola alla Consigliera Certan.
Certan (ALPE) - Sì, grazie Presidente per le sue precisazioni, ma non intervengo, hanno già chiarito i colleghi Bertschy e Fabbri su quanto riguarda il testo della mozione. Mi permetto solo di fare qualche precisazione sui testi riservati. Lei ha ragione, Presidente, di fare questo richiamo, però noi siamo un po'...cioè ci dispiace, siamo rammaricati, però ci pare che i documenti riservati -vostri! - escano sempre di più soprattutto da quando la maggioranza è più ampia e allargata, quindi non è un problema...non è sicuramente un problema che ci riguarda, noi di minoranza purtroppo spesso siamo solo uditori e siamo semplici servitori del popolo, ma non...assolutamente non abbiamo documentazione che possiamo elargire e far uscire, quindi questo è un problema, mi dispiace, ma è un problema assolutamente vostro e di maggioranza che dovete... penso che fosse un messaggio indirizzato chiaramente ai suoi 20 colleghi, perché non è certo un problema nostro.
Ci rendiamo conto, e abbiamo sottolineato questo aspetto, che è grave che delle bozze, come dice lei, bozze di delibera che non sono neanche bozze, perché non sono diventate delibere, siano uscite, però ripeto: è un problema, purtroppo, interno vostro.
Presidente - Grazie. Ci sono interventi? La parola al Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Grazie.
Ma credo che un mestiere che non potrà fare la Certan è l'interprete. Per il resto non sto nemmeno a commentare quanto è stato detto, perché credo che si commenti da solo. La verità è che, per quanto ci riguarda, noi abbiamo dato la disponibilità, e lo ripetiamo, nel momento in cui ci saranno degli indirizzi che potranno essere tradotti in una delibera, verranno portati in Commissione; tenuto conto del fatto che sia le premesse che il deliberato hanno, invece, una veste diversa, noi ci asterremo sulla mozione, tenendo conto che, comunque, manterremo questo indirizzo che abbiamo dato.
Presidente - La parola alla collega Certan.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente Rollandin. Guardi, le ricordo che io non ho bisogno di un lavoro, quindi quello di interprete l'ho già escluso prima.
Presidente - Non ci sono altri interventi? Possiamo mettere in votazione la mozione. Votazione aperta. Colleghi votate. Votazione chiusa.
Presenti 35
Votanti 14
Favorevoli 14
Astenuti 21 (Baccega, Bianchi, Borrello, Donzel, Farcoz, Follien, Fontana, Fosson, Guichardaz, Isabellon, La Torre, Lanièce, Marguerettaz, Marquis, Péaquin, Perron, Restano, Rini, Rollandin, Testolin, Marco Viérin)
Il Consiglio non approva.
Presidente - Punto 41 all'ordine del giorno.