Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 967 del 15 gennaio 2015 - Resoconto

OGGETTO N. 967/XIV - Rinvio di risoluzione: "Impegno per la revoca a Lorenzo Ardissone dell'incarico di Direttore generale dell'Azienda USL della Valle d'Aosta".

Presidente - Chi intende prendere la parola? La parola al collega Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Abbiamo presentato questa iniziativa a firma congiunta di tutti i componenti le forze di opposizione, riprendendo un tema che quest'aula aveva già affrontato l'anno scorso. In data 16 gennaio del 2014, quindi quasi un anno esatto domani, anche se forse pare sia passato più di un anno, venne depositata un'iniziativa da parte del nostro gruppo sulla verifica dei requisiti previsti dal decreto legislativo n. 39 del 2013, in merito alla designazione del direttore generale dell'USL. Un'iniziativa che noi portammo all'attenzione di quest'aula, in particolar modo dell'Assessore Fosson, perché dalla documentazione che era in nostro possesso e dagli atti di designazione di questo direttore generale, a noi pareva che la nomina fosse in contrasto con la normativa vigente. In quella occasione, abbiamo voluto anche sottolineare che la nostra iniziativa non aveva nulla a che fare con le persone, con le loro professionalità, con le loro competenze, ma che qui si rivendicava un altro principio, che era quello del rispetto delle norme, del rispetto delle regole, soprattutto nei confronti di altri che avrebbero potuto ricoprire questo ruolo.

La questione era diversa rispetto a quella che dibattiamo oggi, per elementi che poi si sono aggiunti, ma in pratica noi chiedemmo se esistevano le cause di inconferibilità o incompatibilità, soprattutto riferita ad una parte di articolo del decreto 39. Il decreto aveva e ha una ratio, che è quella di evitare, soprattutto a seguito delle vicende che toccarono la sanità lombarda, di avere una commistione o comunque quella di difendere un principio, con un articolo specifico che riguarda la sanità, che prevede l'impossibilità di ricoprire ruoli per chi ha o ha avuto incarichi nella sanità privata finanziata dal pubblico. In particolare si tratta dell'articolo 5 e nella costruzione dell'atto che noi cercammo di portare all'attenzione di quest'aula, le due delibere che l'Assessore portò all'attenzione della Giunta, una con il bando e l'altra con la scelta, c'era una dichiarazione sottoscritta dall'interessato, prodotta ai sensi dell'articolo 20 del decreto 39, circa l'insussistenza delle cause di inconferibilità; a fronte di questa dichiarazione c'era però anche un curriculum prodotto. La norma che, appunto, impedisce, per chi ha ricoperto il ruolo di direttore generale negli ultimi anni, di ricoprire l'incarico di direttore generale dell'azienda USL, era in contrasto con ciò che era invece l'atto, nel senso che, dalla documentazione e dal curriculum prodotto dall'interessato, risultava che nelle mansioni ricoperte c'era quella di direttore generale del gruppo del Policlinico di Monza e quindi della Clinica Eporediese; fra l'altro del gruppo Policlinico di Monza fa parte anche la clinica di Saint-Pierre, finanziata direttamente dalla sanità valdostana. Quindi una ratio che dal punto di vista generale aveva un suo senso, ma aveva anche un suo senso dal punto di vista dell'opportunità anche qui in Valle d'Aosta, perché proprio colui che è stato nominato a capo e al vertice dell'azienda sanitaria valdostana è colui che deriva da una parte di sanità privata che gestisce un pezzo di sanità valdostana.

Noi, in quella occasione di un anno fa, cercammo semplicemente di chiedere da un lato il rispetto delle regole e la verifica - la verifica! - della sussistenza di queste cause e dall'altra anche l'opportunità. Oggi noi stiamo alla risposta che lei, Assessore, ci diede un anno fa: tutto era in regola e addirittura lei ci disse che l'interessato non era direttore generale nella propria clinica di provenienza. Ci chiediamo allora perché nel curriculum questo è stato inserito, curriculum che peraltro è stato alla base della nomina e della valutazione dei requisiti. Ce lo chiediamo, oggi, alla luce delle vicende note che gli organi di informazione hanno portato alla ribalta delle cronache, cioè di un parere dell'autorità - sul sito si trova l'orientamento 107 del 4 novembre 2014 - che in modo specifico non solo conferma ciò che noi avevamo sollevato, ma addirittura cita come caso proprio il direttore generale dell'azienda USL della Valle d'Aosta, quindi in modo puntuale dice che sussistevano e sussistono i motivi di inconferibilità.

Noi oggi crediamo che questa sia una vicenda su cui bisogna fare luce ed ecco perché noi, dopo la sua risposta di cui non fummo soddisfatti, assieme a tutte le altre forze di opposizione presentammo una mozione che fu iscritta al Consiglio, ma che poi non fu discussa a causa della crisi e che per un protrarsi di qualche settimana fu iscritta nelle varie sedute del Consiglio, mentre oggi noi ripresentiamo questo atto attraverso una risoluzione che chiede la revoca dell'incarico al direttore generale dell'azienda USL. La considerazione, Assessore, al di là di tutto è che noi vorremmo sapere da lei che cosa è stato fatto in un anno, anche a seguito della presentazione della nostra interpellanza, perché quando in quest'aula si svolge un'azione ispettiva, non si svolge un'azione semplicemente per creare un disagio al Governo, per poi occuparsi di un altro argomento la settimana o i quindici giorni dopo. Noi cerchiamo di sollecitare argomenti sui quali, tutti assieme, cercare la soluzione dei problemi e soprattutto, se esiste un dubbio come quello che era abbastanza manifesto, da parte vostra vorremmo sapere come vi siete mossi dal giorno successivo per arrivare poi a questo parere che emerge a gennaio, ma che è di novembre. Vi chiediamo se voi eravate a conoscenza di questo orientamento e soprattutto se ci sono stati, a seguito della nostra interpellanza, dei contati con l'autorità in questione, perché noi - sono andato a rileggermi le questioni che le avevamo sollevato, Assessore - avevamo chiesto di prendere contatti con l'autorità appunto anticorruzione, con i referenti, per verificare questa cosa.

È chiaro che oggi la questione si è fatta un po' più pressante, semplicemente perché c'è questo orientamento, ma noi crediamo che sia un dovere istituzionale fare chiarezza, anche e soprattutto in quest'aula, in questa vicenda, affinché tutti gli atti che sono stati deliberati in questo anno siano in qualche maniera tutelati, e voi che avete deliberato certe somme e certe erogazioni, possiate essere tranquilli nell'espletamento del vostro mandato. Se sussistono dei dubbi di inconferibilità che vengano sollevati in quest'aula, voi attraverso i vostri uffici legali e attraverso le vostre strutture, probabilmente confortati da pareri e da professionalità che negli uffici regionali hanno ritenuto che questa nomina fosse regolare, avete continuato in una azione che invece oggi si scopre essere non in sintonia con la normativa vigente. Allora ci chiediamo se è stato fatto qualcosa, se vi eravate interessati presso l'autorità in questione per verificare se questa nomina era regolare. Soprattutto ci chiediamo se tutti questi atti che sono stati deliberati, perché sono ingenti somme che vengono tra l'altro erogate proprio in quel pezzo di sanità che è collegata con quella sanità privata da cui proviene il direttore generale, sono atti con un percorso corretto anche da un punto di vista della legittimità, e questo a tutela di tutti. È con questo spirito che i gruppi hanno ripresentato questa iniziativa, sperando che su questo caso si possa fare luce, un caso che noi avevamo definito una vicenda opaca.

Si dà atto che dalle ore 15,47 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie Consigliere Viérin. Ha chiesto la parola l'Assessore Fosson, ne ha la facoltà.

Fosson (UV) - Grazie Presidente.

Confesso che, di fronte ad una risoluzione di questo tipo, sono molto amareggiato. Non amareggiato per l'atto in sé dell'opposizione, che ci sta sicuramente, ma perché mai incarico fu dato, secondo la nostra responsabilità, ascoltando tutti i pareri legali dei servizi della Regione e anche dell'Autorità Nazionale Anticorruzione. Dopo la sua interrogazione, infatti, ci fu una richiesta documentazione ex 116, presentato dal Movimento Cinque Stelle e a questo gruppo si rispose in modo molto chiaro, nel senso che, ricordando anche che i pareri li avevo già presentati la volta scorsa - non è stato sollevato un minimo dubbio di illegittimità; tutto ciò anche a livello personale glielo posso garantire, perché sennò non ci sarebbe stata minimamente l'idea di confermare l'incarico al dottor Ardissone del quale, come ha detto lei, non discutiamo la professionalità, che conosciamo. L'incarico è stato dato nel novembre 2013, ma il dottor Ardissone era già stato richiamato qua da noi nel mese di luglio del 2012, come direttore amministrativo e aveva lasciato la sanità privata in cui aveva lavorato.

Il problema è proprio il dubbio, che già allora avevamo verificato, di una diversità di giudizio e di valutazione tra il curriculum, in cui lui dice di aver svolto le funzioni di direttore generale e l'accertamento di quello che faceva: lui era incaricato e aveva un contratto come impiegato di alto livello, e siamo anche andati a vedere i mensili. Questo può sembrare non corretto, ma nella sanità privata è un contratto particolare, per cui se dal punto di vista figurativo c'è un direttore generale, però questa figura, come è stato nel caso del dottor Ardissone, lo stesso non aveva nessuna delle funzioni proprie del direttore generale, cioè non firmava nessun atto, non aveva nessuna responsabilità gestionale, ma era, come vi ho detto, inquadrato contrattualmente come impiegato. Le assicuro che questo dubbio ci fu, e noi con gli esperti lo valutammo. Prima ci fu la presentazione delle candidature, poi tutta un'istruttoria degli uffici legali, che alla fine confermò l'assenza di vizi di illegittimità. Furono assunti anche altri pareri e soprattutto quello incluso nelle risposte all'articolo ex 116 e che ci ha liberati da ogni dubbio, con l'autorevolezza che io non ho e che invece i nostri uffici sicuramente hanno.

Ora è arrivato questo "orientamento" e lei mi chiede se lo sapevo. No, io l'ho conosciuto dai giornali. È un orientamento che però non ha avuto nessun rapporto, mi dicono i tecnici, e nessuna interlocuzione con gli stessi uffici che avevano dato invece un parere di legittimità. Per cui gli uffici si sono mossi in questo momento ed è di ieri una lettera del segretario generale dottor Luigi Malfa che, se lei mi permette, leggo: Ieri 13 gennaio lo scrivente, titolare dell'incarico di responsabile della prevenzione della corruzione per questa Amministrazione, ha appreso per il tramite di un articolo pubblico... eccetera, eccetera ... sull'applicazione dell'articolo 5, sostenendo l'inconferibilità. Nessuna notificazione del predetto orientamento è pervenuta a questa Amministrazione, che è venuta a conoscenza della pronuncia a distanza di oltre due mesi dalla adozione e senza ricorso al canale istituzionale di comunicazione con codesta autorità, da sempre utilizzato come mezzo di interlocuzione rapido e sicuro. Peraltro nell'istruttoria condotta per la formulazione dell'orientamento in parola, non è stata coinvolta la scrivente Amministrazione - probabilmente c'è stata una segnalazione di un cittadino - Amministrazione che si sarebbe fatta parte attiva fornendo tutti gli elementi documentali a propria disposizione. Si fa presente infatti che la fattispecie in questione è stata esaminata dallo scrivente - il responsabile dell'Anticorruzione della Valle d'Aosta - a seguito della segnalazione di una associazione privata... eccetera, eccetera. In particolare lo scrivente, che ha dapprima richiesto alla struttura regionale che ha istruito il provvedimento preordinato al conferimento di incarico, di trasmettere tutta la documentazione allora esaminata, a cui ha fatto seguito il riscontro del coordinatore del dipartimento sanità. Successivamente, dopo aver valutato tutti gli elementi appresi dall'analisi della documentazione, lo scrivente ha redatto un verbale di verifica, pervenendo a conclusione opposte a quelle ritenute da codesta autorità dell'orientamento n. 107, ossia l'insussistenza nel caso di specie della causa di inconferibilità, prevista dall'articolo 5, come comprovato dall'istruttoria preordinata al conferimento dell'incarico, condotta in modo rigoroso ed esaustivo, anche mediante l'acquisizione di un parere legale espresso dalla avvocatura regionale. In ragione di quanto sopra e alla luce della documentazione allegata, si prega codesta autorità nazionale di voler riesaminare il caso valutando la possibilità di modificare correttamente l'orientamento in parola. A livello telefonico abbiamo trovato una disponibilità a riesaminare il caso. Capisce perché da una parte c'è l'amarezza, perché l'istruttoria è stata fatta in modo preciso e trasparente, ma poi dall'altra parte un parere dell'ENAC ribalta quello dell'anticorruzione regionale, con cui non c'è stato alcun contatto.

In merito a questa risoluzione, che come ho detto prendiamo sicuramente molto sul serio, io chiederei - sulla base del fatto che è partito un confronto con l'Autorità Nazionale Anticorruzione, di cui questa lettera testimonia la natura - di sospendere questa richiesta, nell'attesa che arrivi una documentazione precisa dall'autorità, un orientamento preciso dall'Autorità Anticorruzione Nazionale. Chiaramente, nel caso in cui questa fosse di nuovo negativa, ne porteremo a conoscenza e la valutazione nostra sarà sul merito. Grazie.

Presidente - Grazie Assessore. Chiede la parola il Consigliere Cognetta, ne ha la facoltà.

Cognetta (M5S) - Grazie Presidente, grazie Assessore per la risposta.

Facciamo un attimo di chiarezza per precisare meglio i punti. Lei ha citato una risposta data dagli uffici in data 14 gennaio: io faccio un po' la genesi di quello che è stato questo orientamento. In data 5 febbraio 2014, il presidente dell'associazione, il provocatore nato, dottor Luca Lotto, scrive al responsabile anticorruzione di Roma, dicendo sostanzialmente che c'è questa probabile inconferibilità rispetto all'incarico dato al dottor Ardissone. Oltre a questa lettera, sempre il dottor Luca Lotto, scrive all'Autorità Anticorruzione valdostana, la quale gli risponde il 23 aprile 2014 e gli dice che sostanzialmente ha fatto l'istruttoria, ma che risulta tutto a posto. Nelle risposta, invece, del 14 gennaio di quest'anno, l'Autorità Anticorruzione dice che ha scelto di sua spontanea iniziativa, cioè la risposta che ha dato, rispetto all'incarico dato ad Ardissone, è stata data dall'Anticorruzione di Aosta, quindi forse c'è un problema un po' più grave se tra Aosta e Roma hanno due comportamenti completamente opposti.

Lei, probabilmente, dovrebbe valutare meglio tutto l'iter, intendendo con questo che se ci fidiamo semplicemente di quello che ci dicono i nostri dirigenti, senza poi valutarlo in maniera specifica, diventa un grosso problema, perché adesso siamo in questa situazione. Anche i dirigenti erano stati avvisati, a suo tempo. Capisce? Forse hanno dato un parere con troppa leggerezza, perché adesso siamo in questa situazione.

Lei dice di aspettare ciò che dicono a Roma. Allora dobbiamo chiarirci: è più importante l'anti-corruzione di Roma o quella di Aosta? Oppure a seconda di chi è: se è per Ardissone vale di più quella di Aosta o quella di Roma? Che cosa facciamo a questo punto? Soprassediamo aspettando che cosa: che Roma ci dica quello che ha già detto, cioè che non va bene? Quindi, lei capisce che non c'è possibilità di capire bene se aspettiamo che cosa risolvere. La questione è molto semplice: non andava dato l'incarico. È tutta qua la questione.

Presidente - Altre richieste di intervento? Chiede la parola il Consigliere Guichardaz, ne ha la facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Ma anche noi abbiamo firmato questa doverosa risoluzione e anche noi siamo amareggiati come lei, anzi, siamo parecchio in confusione. Devo dire che fra i vari 116 è stato dimenticato quello che avevo fatto anch'io, sempre in quel periodo lì - forse ancora prima o contemporaneamente, adesso non ricordo - e la risposta che a me fu data fu la stessa che lei diede in aula, relativamente a questa interpretazione della dichiarazione rilasciata a curriculum, che è un curriculum che noi troviamo sul sito dell'USL.

Il problema sta tutto nella denominazione: se il dottor Ardissone, all'atto della presentazione della documentazione per accedere all'avviso per il conferimento del ruolo di direttore generale, ha presentato un curriculum in cui c'è scritto "dall'1 maggio 2011 ad oggi, Direttore generale Clinica Eporediese", probabilmente una qualche confusione l'ha indotta anche lui, perché un direttore generale di clinica non è un impiegato amministrativo, se pur magari con una integrazione del superminimo e altro. Nella verifica della documentazione, lei non so se si ricorda che noi chiedemmo addirittura di fare un passaggio in V Commissione, per valutare la rosa dei candidati per il ruolo di direzione generale, perché ritenevamo che quel tipo di dirigenza, quel tipo di ruolo fosse talmente delicato che comportava quantomeno un passaggio nell'organo politico, visto che poi alla fine chi decide questa nomina è la Giunta. Questa richiesta ci fu rifiutata - non ricordo se era una mozione che avevamo presentato - perché voi in quell'occasione dichiaraste che non dovevate dare spiegazioni a nessuno, quindi in qualche maniera vi eravate assunti del tutto la responsabilità. Qui credo che l'anticorruzione, con il suo orientamento non ha fatto altro che valutare la documentazione presentata, da cui risulta chiaramente che il dottor Ardissone in quell'epoca era direttore generale della Clinica Eporediese. Se fosse stato direttore amministrativo, impiegato o funzionario, probabilmente doveva scriverlo: con inquadramento impiegatizio e compiti..., eccetera. Voi avete risposto al mio 116, come all'interpellanza dell'UVP, come al 116 di Ardissone, dando degli elementi e dicendo che di fatto il dottor Ardissone faceva l'impiegato, probabilmente con delle funzioni superiori.

È evidente che questo ingenera una complessità di ragionamento che avrebbe potuto essere risolta a suo tempo, per non trovarci oggi a dover discutere di una questione de genere. Questo ci insegni anche che non sempre quelle dell'opposizione sono delle richieste pelose, fatte per mettersi di traverso. Oggi probabilmente saremmo lì a ragionare o non saremmo più lì a ragionare su un orientamento che non si sa bene chi ha chiesto, per quale motivo è arrivato, se non c'è stata comunicazione, un orientamento che oggi richiediamo e riproponiamo.

Credo che oggi questa cosa stia creando un imbarazzo un po' a tutti, perché quando esce la notizia che il direttore generale non è inconferibile, l'incoferibilità è una cosa pregressa rispetto alla nomina, quindi è un problema che tocca la politica in maniera diretta. Io adesso non so cosa intenderemo fare: magari ci sentiamo un attimo, rispetto alla sua richiesta; lei ha richiesto di revocare, di ritirare o di sospendere questa risoluzione. Vediamo un po' i colleghi che cosa dicono, ma di certo oggi ci troviamo, secondo me, in una situazione di grosso imbarazzo e io penso di poter dire che non siamo stati noi ad averla creata.

Si dà atto che dalle ore 16,02 assume la presidenza il Vicepresidente Follien.

Follien (Presidente) - Grazie Consigliere Guichardaz. La parola al Consigliere Laurent Viérin.

Viérin L. (UVP) - I colleghi lo hanno anticipato: dopo aver ascoltato con attenzione la risposta dell'Assessore, possiamo dire che sicuramente noi non mettiamo in dubbio la buona fede, rispetta a tutto ciò che è accaduto in questo anno, però lamentiamo in qualche modo che forse si poteva essere un po' più solerti nel seguire questa pratica, soprattutto quando lei dice che effettivamente qualche dubbio ci fu. A maggior ragione, se qualche dubbio ci fu, al di là dei pareri interni, noi le avevamo anche detto, nell'illustrazione della nostra interpellanza, che se l'Amministrazione diventa autoreferenziale e se chi dà i pareri è il medesimo che giudica addirittura colui che poi viene nominato, perché così è successo...! L'Amministrazione ha al proprio interno delle strutture che giustamente fanno degli approfondimenti, ma se ci sono dei dubbi così grandi...! Avete scritto a tutto il mondo, tranne a coloro cui dovevate scrivere, cioè all'Autorità Anticorruzione Nazionale. Noi vi avevamo chiesto, al di là del referente in Amministrazione, se a monte ci fosse stata subito la segnalazione che avete fatto in questi giorni, visto che è un decreto che parte da Roma e che effettivamente poteva probabilmente evitare dei dubbi interpretativi. Apprendiamo oggi che voi ieri avete scritto all'Autorità Anti-corruzione Nazionale! Se ci fosse stato un confronto all'epoca, tra il livello valdostano e quello nazionale, probabilmente si sarebbe evitato quell'orientamento che è apparso un su un sito e che effettivamente mette in difficoltà quella che è stata una nomina. Quindi, se lei dice che qualche dubbio ci fu e che tutti vi rassicurarono sul fatto che non c'era alcun vizio di legittimità, noi oggi rileviamo che qualcosa non deve aver funzionato, altrimenti non vi trovereste oggi con questo caso, al di là dell'aspetto mediatico, che effettivamente...! Noi diciamo che è un caso che pone un problema anche da un punto di vista della legittimità di tutti gli atti che sono stati deliberati. Se in questi giorni ci viene detto che è tutto a posto, va bene, ma se ci dicono invece che effettivamente non era conferibile, ciò metterebbe in difficoltà tutti quelli che hanno amministrato in questi mesi su delibere specifiche riferite all'USL, in particolare ai trasferimenti alla parte non pubblica della sanità valdostana!

La considerazione è: un po' di attenzione anche dal punto di vista amministrativo su questi dossier! Noi, come lei, l'abbiamo saputo dai giornali, ma ci chiediamo: il raccordo fra l'autorità in Regione e quella nazionale non avviene almeno leggendo i siti e sentendosi, al di là che loro non ce l'hanno comunicato ufficialmente? Come i giornali hanno avuto la possibilità di vederlo sul sito, i nostri non se ne erano accorti di questa cosa? Da novembre a gennaio! Vogliamo dire semplicemente, senza insegnare niente a nessuno, che effettivamente questa è una rilevante, non è una cosa da poco, perché sappiamo le milionate che vengono spostate quando si deliberano certe somme nella sanità. Quando si parla poi di anticorruzione sappiamo che certe norme sono state pensate per evitare certi paradossi, per non dire commistioni, quindi questo mette in difficoltà anche l'immagine della sanità valdostana, per quanto possiamo vedere.

Per quanto riguarda la questione di rimandare, noi ci dobbiamo confrontare. Noi crediamo che non sia un problema rimandare, non tanto la discussione che deve essere fatta qui, quanto magari la votazione, perché è chiaro che se l'orientamento nazionale ci dice che era inconferibile, noi vorremmo avere almeno da parte vostra un impegno. Se arriva anche da parte loro una conferma di questo orientamento, che ci sia almeno l'impegno a dire: benissimo, magari non c'è neanche bisogno di revocare e ci sarà, come autotutela da parte del Governo, una revoca o comunque una concertazione per l'abbandono di quella... con tutti i problemi del caso che potranno comunque seguire. Altra cosa sarebbe, invece, il fatto di discuterne la prossima volta e non avere una conclusione a questa cosa. Quindi, sulla base della sua risposta Assessore, noi ci riserviamo di dire una nostra parola su questo. Nessun problema a rimandare una volta finita la discussione: si riprende la discussione al prossimo Consiglio e si conclude, intanto voi avrete acquisito questo parere e molto probabilmente, se nel giro di quindici giorni arriva già il parere direttamente, avrete già preso le vostre decisioni.

Semplicemente noi - senza polemica Assessore - ma proprio con una linearità che se non abbiamo capito male è anche quella che lei rivendica, vorremmo che questo caso ci insegni qualcosa. Ci insegni che, è vero, esistono sicuramente delle zone d'ombra nell'interpretazione di certe norme, soprattutto quando vengono fatte a livello nazionale e poi applicate a livello regionale, però ci sono anche degli approfondimenti, quando arrivano delle interpellanze, da non sottovalutare. Probabilmente, anche le richieste in base all'articolo 116 dei colleghi del Movimento Cinque Stelle e del PD-Sinistra VdA, così come la nostra interpellanza e anche la mozione di tutte le forze di opposizione, che poi non è mai stata discussa, sono state, a nostro modesto parere, un po' sottovalutate nella loro portata. Oggi questo ci mette in difficoltà e noi aspettiamo dalle sue parole che ci sia almeno un impegno. Se questo caso si risolve positivamente, rimane l'opportunità - Assessore, attenzione - perché non è che se l'autorità dice "tutto a posto" dal punto di vista della procedura, non rimane l'opportunità, perché delle due cose l'una. Come diceva il collega Guichardaz, se uno presenta un curriculum dove scrive "direttore generale" - attenzione - noi non vogliamo dire che cos'è questo, però non è la realtà. Se poi bisogna giustificare che questo non era direttore generale, per dire che l'abbiamo nominato direttore, quando invece i requisiti che si chiedono sono quelli da dirigente, allora c'è qualcosa che non funziona. Quindi, ripetiamo, ci sono due volet: uno di legittimità e l'altro di opportunità politica di questa nomina. Noi comunque la discussione la riporteremo, nel senso che ci ritroveremo a discutere di questa cosa e a votare la risoluzione, con elementi ulteriori che effettivamente oggi probabilmente mancano a quest'assemblea.

Si dà atto che dalle ore 16,10 assume la presidenza il Vicepresidente Rosset.

Rosset (Presidente) - Grazie. La parola all'Assessore Fosson.

Fosson (UV) - Forse dalla mia risposta non è stato interpretato correttamente, ma noi non abbiamo mai sottovalutato questi dubbi. Li abbiamo verificati nel modo più preciso che ci sembrava possibile. Sull'impegno in questo senso, al termine di questo approfondimento, l'ho già detto prima: noi prendiamo l'impegno di agire di conseguenza, nel caso ci fosse un parere confermato dall'Anticorruzione Nazionale.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Chiede la parola il Presidente della Regione Rollandin, ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - La situazione che è stata illustrata merita due osservazioni. La prima è che, nel momento in cui si esaminano alcuni dossier per il conferimento, c'è una catena e una serie di persone che verificano le caratteristiche e le richieste fatte per poter conferire l'incarico, e sicuramente questi passaggi sono stati fatti, come ha detto l'Assessore, con grande attenzione. Sicuramente quello che è stato richiamato ha creato qualche difficoltà di interpretazione, per cui sono stati necessari gli approfondimenti che sono stati fatti, per dire che non c'erano impedimenti, sia a parere dell'avvocatura che del responsabile del procedimento antimafia a livello locale. Il resto è stato fatto ancora dopo, perché già prima erano stati fatti tutti gli accertamenti.

Sicuramente questo orientamento che è stato richiamato ha in qualche modo messo in difficoltà tutti, perché se tutta una serie di professionalità e di organi interni di tutela danno il loro parere, o malgrado questo si va a fare ancora una consulenza esterna, oppure ecco il discorso di andare a consultare l'autorità di vigilanza nazionale, il quale è un organo che vigila sugli gli atti, ma non dà consulenze o risponde su determinati quesiti. Adesso è stata inviata quella nota per sottolineare qual è stata la procedura, per dire tutto quello che è stato fatto, in modo che ci sia una possibilità di avere, noi ci auguriamo nel più breve tempo, un confronto che sicuramente non c'è stato, perché per queste ragioni che ho detto non era nemmeno possibile averlo.

Noi riteniamo oggettivamente che ci siano stati gli approfondimenti corretti. Siccome, comunque, c'è stato questo orientamento che ha creato questa difficoltà, è stata fatta subito quella richiesta, che è già stata mandata e aspettiamo di conoscere la risposta, perché a questo punto evidentemente c'è in tutti una difficoltà nell'andare oltre. Una volta che ci sono gli uffici interni, gli uffici legali, gli uffici preposti che ti dicono che è tutto a posto, obiettivamente più in là non si va, come norma! Poi, è chiaro che se allora, anziché fare tutto il giro, dobbiamo fare... credo che sarebbe una procedura un po' difficile da sostenere! È con questo spirito che si dice: se aspettiamo forse è bene per tutti, nel senso che guardiamo a questa problematica nel modo che finora non era pensabile, nel senso che quando tutti - tutti! - hanno espresso non dei dubbi ma dei pareri con chiarezza in una certa direzione, è chiaro che a questo punto l'organo politico non può che seguire l'orientamento che viene suggerito.

Sulle professionalità, credo che sia stata dimostrata la massima competenza da parte dell'interessato, ma forse non è questo il momento di entrare nel merito. Credo che la cosa principale sia quella di dire: bene abbiamo rappresentato questo, aspettiamo la risposta e poi eventualmente chiudiamo questo discorso che giustamente rimane interrotto, in quanto noi non possiamo dire altro che confermare quello che era stato fatto in base ai pareri.

Presidente - Grazie Presidente. Ci sono altri interventi? Chiede la parola il Consigliere Laurent Viérin, ne ha la facoltà.

Viérin L. (UVP) - Prendendo atto di ciò che è stato detto, la risoluzione non viene ritirata, ma riportata al prossimo Consiglio, completando oggi la discussione in quest'aula, se ci sono altri interventi. Per quanto riguarda l'espressione del voto sull'eventuale revoca del direttore e l'impegno da parte del Consiglio di impegnare il Governo alla revoca, ci riserviamo di aspettare di avere gli elementi che potranno, per quanto riguarda il Governo, completare questo pezzo e, per quanto ci riguarda, valutare sia la questione di legittimità che quella di opportunità.

Presidente - Grazie Consigliere Laurent Viérin. La risoluzione verrà riscritta al prossimo Consiglio.

Il Consiglio prende atto del rinvio al prossimo Consiglio.