Oggetto del Consiglio n. 769 del 10 ottobre 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 769/XIV - Interpellanza: "Verifiche per garantire il rispetto delle norme di sicurezza e agibilità degli edifici scolastici".
Président - Pour l'illustration la parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Il tema in questione, il tema della sicurezza nelle scuole è di quelli che fanno le grandi notizie sui titoli dei giornali, quando ahimè c'è una tragedia, quando scoppia un caso gravissimo, altrimenti è uno di quei temi che passa un po' inosservato, anzi devo, da questo punto di vista, ringraziare il Governo nazionale, Renzi, perché almeno su questo punto ha cercato di smuovere un po' acque, che erano troppo chete. E i dati che abbiamo sul tavolo ormai da anni ci dicono che noi abbiamo strutture obsolete, strutture non adeguate e di solito noi valdostani che negli anni abbiamo detto, noi siamo l'eccellenza, abbiamo l'eccellenza e quant'altro, ahimè, ahimè, sul tema dell'edilizia scolastica abbiamo delle lacune non indifferenti. Lo dimostrano i tentativi di emergenza per trovare delle soluzioni, dei tacconi a situazioni scolastiche delicate.
Quindi data una situazione oggettiva di emergenza, con una scuola valdostana che è tuttora racchiusa in attesa di essere completamente ristrutturata, che cosa facciamo almeno per non andare noi a creare delle questioni...situazioni di insicurezza aggiuntive a quelle, ahimè, oggettive che già ci sono? E così apprendo con grande sorpresa da parte mia, che insiste questa strana abitudine di dichiarare: "non ci saranno tagli per quanto riguarda la scuola"; ovviamente prima delle elezioni, in sede di bilancio, e poi invece si istituiscono classi particolarmente numerose. E perché mai si fanno classi numerose, se non per risparmiare? Ma naturalmente mentre facciamo la classe numerosa, vicino facciamo il convegno contro l'abbandono scolastico. Quindi da una parte, diciamo che c'è un dramma, e dall'altra...cioè da una parte creiamo condizioni insostenibili di vivibilità nella scuola e dall'altra diciamo: "mamma mia in Valle d'Aosta l'abbandono scolastico! Dobbiamo intervenire al più presto, creare le condizioni per cui ciò non avvenga". Ma ritornerò su questo punto dell'abbandono scolastico.
Abbiamo, nel corso degli anni, anche verificato che alcune strutture sono state pensate sulla base dei numeri per la formazione delle classi valdostane. Probabilmente il progettista, quando riceveva la commissione di fare una scuola, dicevano: "quanti alunni vanno in classe?". Non si mettevano le norme nazionali, si dava al progettista la normativa regionale, noi sappiamo essere, giustamente, più favorevole, perché ha dei numeri più limitati rispetto a quelli della normativa nazionale. E quindi nel tempo che fu, queste classi furono fatte a dimensione della scuola valdostana. Poi arrivano le norme, purtroppo si legifera così in Italia e in Valle d'Aosta. Arrivano le norme e ti dicono: "perché ci sia l'agibilità scolastica, deve esserci una certa volumetria, una certa superficie di metro quadro per ogni alunno". Se noi andiamo a vedere, non sempre queste metrature sono rispettate. È chiaro che se poi ci mettiamo insieme la qualità dell'edilizia scolastica, le metrature non rispettate, noi andiamo incontro a una situazione che, a mio avviso, è molto delicata.
Per cui mi chiedo, domanda retorica, se sono sempre state garantite le norme di sicurezza e di agibilità? Ebbene no. Non sono sempre state garantite, perché? Perché mi viene in mano, mi viene in mano una lettera firmata da quelli che qualcuno chiama i sindacalisti. Invece questo qui è un responsabile della sicurezza sul lavoro che per quanto, per chi non è addetto, diciamo, non conosce queste terminologie, è un lavoratore scelto all'interno del gruppo insegnanti per cercare di verificare se ci sono tutte le condizioni di sicurezza, lo fa a gratis, lo fa a gratis, non ha permessi, non ha nulla di nulla. Generalmente non lo vuole fare nessuno, perché è una grana in più, è un compito in più, aggiuntivo. Ci sono persone però che lo fanno seriamente e scrive che c'è una classe in Valle d'Aosta, che ha trentuno allievi. Eh, ma dico, io quando ho letto questa cosa, ho detto: "ma avrà sognato, ma come è possibile trentuno allievi?" Ovviamente trentuno studenti provate a metterli in una classe valdostana, ma ci sono pochissimi edifici in Valle d'Aosta che possono contenere trentuno alunni in una classe. Cioè chi è che può avere una fantasia di questo tipo? Naturalmente in quella scuola i laboratori, pensate un po', hanno postazioni da ventiquattro alunni. Quando vanno in laboratorio, gli altri stanno lì, guardano, mettetevi in due in quella postazione, uno guarda e l'altro lavora, no, e facciamo la scuola in questo modo, alla valdostana, no. Quindi, naturalmente io ho detto: "beh, può darsi che abbia esagerato". E no, perché il dirigente scolastico a sua volta si accorge di questa situazione e quindi chiede lo sdoppiamento della classe, sdoppiamento della classe che non è stato pensato prima perché chissà cosa mai sarà successo da non accorgersi che c'erano così tanti alunni. Si rileva però nel documento del dirigente, che gli alunni sono già scesi a ventinove. Allora, qui lo dico con una certa amarezza e se ci sarà qualche convegno sull'abbandono scolastico ci vado, ci vado come cittadino, a dire che non è ammissibile che ci siano dei ragazzi che si iscrivono e poi partono le pressioni: magari tu vai in un'altra scuola va, magari tu vai ad un corso serale va, dato che sei già un po' grandicello, ti togli dai piedi. È questa la scuola che vogliamo? Tanto non è più dell'obbligo, quindi possiamo anche dargli qualche indicazione, no? Ce li togliamo dai piedi, tanto è pieno di lavoro per i giovani, no? Qui non c'è...c'è occupazione dappertutto, non c'è la disoccupazione giovanile in Valle d'Aosta. Quindi se qualcuno, spinto dai genitori che fanno...che non è facile gestire dei giovani, invogliarli ad andare a scuola, gli dici: "dai per il tuo futuro, prova a lavorare". Questo viene iscritto e poi gli dicono: "ma guarda, se ti togli dai piedi il più presto possibile, quasi, quasi è meglio". No, così ci troviamo con ventinove, ma in realtà non sono ventinove, sono trenta al momento in cui viene mandata la lettera. E si scopre che si può sdoppiare la classe soltanto utilizzando alcune ore, eccetera.
Io ho fatto un costo grossolano, sdoppiando la classe con questo schemino qua, che non so se è stato usato, parliamo di un costo enorme per la comunità valdostana, perché parliamo della bellezza, sentite un po', di 40 mila euro all'anno. No, ma non sto scherzando, non ho usato dei numeri fasulli, sono 40 mila euro all'anno. Una Regione che sperpera i denari in leggi insostenibili, perde un mese di tempo a decidere se si sdoppia o no una classe, quando in gioco ci sono 40 mila euro, è una vergogna. È una vergogna, perché trovate milionate, paccate di euro per qualunque stupidaggine ci sia, ma sempre quando c'è l'istruzione dei più deboli, l'istruzione dei più fragili non ci sono e lì per i più deboli non ce n'è, nella sanità non ce n'è, nei servizi sociali non ce n'è, non ce n'è, ci sono per altre cose, per i più deboli è un po' più dura trovarli. Naturalmente qui la mobilitazione va avanti e in questo caso si riesce probabilmente a trovare una soluzione. Allora, io dico: "come mai si arriva a una situazione di questo tipo?" e siccome si scelgono le situazioni di emergenza per fare una denuncia, poi in realtà di numerini che vanno verso l'alto ce n'è parecchi. Ce n'è parecchi nelle classi prime, no, per norma nazionale, di alcuni istituti anche di riferimento, di rilievo, in passato ci sono state classi di quarta ginnasio da ventinove alunni. Ma è così che noi cerchiamo di costruire la futura classe dirigente della nostra regione? È in questo modo che noi stiamo investendo sul futuro di questa Valle? Cioè creando le condizioni perché qualcuno fallisca e poi abbiamo il peregrinare scolastico, no, cioè quei ragazzi che poi durante gli inizi...i primi due mesi dell'anno invece che studiare se ne vanno da una classe all'altra, scusate ho rubato il tempo. Però questo è un problema serio.
Président - Pour la réponse la parole à l'Assesseur Rini.
Rini (UV) - Merci Monsieur le Président.
Compte tenu de son importance, la question de la sécurité dans les écoles fait l'objet de l'attention constante des personnes qui en sont responsables aux termes de la loi. Pour ce qui est des contrôles du respect des dispositions en matière de sécurité et d'habitabilité des bâtiments scolaires, je rappellerai que chacune institution, nomme régulièrement, comme vous l'avez bien rappelé, collègue Donzel, un responsable du service de prévention et de protection. En collaboration avec les préposés aux services de prévention et protection interne, qui reçoivent une formation spécifique, ce dernier apporte son soutien au dirigeant scolaire dans le cadre de la rédaction, de la réalisation et du respect du document d'évaluation des risques, conformément au décret législatif n° 81 du 2008, modifié et complété. C'est au dirigeant scolaire qui revient de demander qu'ils soient effectués les contrôles et vérifications supplémentaires. Les activités de formation et de recyclage sont effectuées périodiquement.
La formation des classes n'a fait l'objet d'aucune dérogation aux critères régionaux et ça c'est la première question sur la deuxième question, que vous avez bien posée... Toutefois comme vous l'avez rappelé la classe du troisième de l'institut pour géomètres d'Aoste, qui, dû des faits d'une série de coïncidences, qui ne pouvaient pas être prises en considération avant du début de l'année scolaire, vous savez ils y a aussi les examens de réparations, comptait, comme vous avez rappelé, vingt-neuf élèves le jour de la rentrée, mais cette classe a été dédoublée rapidement, juste le temps vraiment de faire les contrôles nécessaires et de mettre en pieds toutes les pratiques nécessaires. On n'a jamais mis en discussion la possibilité de dédoubler la classe. Ce fait, qui a comporté naturellement, comme vous l'avez rappelé, une dépense supplémentaire relative au personnel enseignant. Ce fait, la volonté d'avoir dédoublé tout de suite cette classe, démontre clairement que les ressources n'ont pas été amputées et qu'il n'y a pas des projets globales en ce sens, ça aussi pour répondre à la troisième question que vous avez posée et aussi pour rejeter l'affirmation que dit que quelque élève a été adressé d'autres parts. Aucun élève n'a été adressé d'autres parts, et on a procédé avec cette procédure.
Il est en tout cas certain que l'attention pour la sécurité et pour l'habitabilité des bâtiments scolaires a toujours été une priorité pour l'Assessorat, qui s'appuie d'ailleurs sur une structure spécifique dans ce domaine. Dans les faits nous avons à ce propos une certaine avance sur la démarche actuelle du Gouvernement italien. Il va bien rappeler qu'on a posé une question et l'attention sur ce thème en effet, ici, en Vallée d'Aoste, avec la création de cette structure on a, avec les faits, précédé cette disposition. Il existe aussi une cellule réunissant des représentants de l'Assessorat de l'éducation et des travaux publics qui évalue conjointement les priorités et veille à l'utilisation optimale des locaux disponibles en fonction de leur capacités et surtout de leur état d'entretien. L'Assessorat s'engage tout en collaborant et en collaboration avec l'Assesseur Baccega à garantir la disponibilité des ressources budgétaires nécessaires au bon entretien de bâtiments scolaires, parce que une bonne école, on le sent beaucoup dans ces jours, c'est aussi et surtout une école en bon état et dans notre région, grâce aux interventions des collectivités locales et de l'Administration régionale, les bâtiments scolaires sont en bon état, comme l'a d'ailleurs démontré la récente série d'émissions de la télévision de Rai 3, Rai 3 oui, qui a consacré à ce sujet une série de situations dans la semaine passée. Merci.
Président - Pour la réplique la parole au Conseiller Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie, partirò dalla fine della sua risposta, con il simpatico lavoro in collaborazione tra Governo regionale e Rai 3 per farci vedere come è tutto bello e come tutto funziona. Ci fosse un servizio pubblico che va a vedere anche le cose che non funzionano, sarebbe venuto fuori ben altro, perché nella mia esperienza professionale, entrando in una scuola ho visto crollare una contro soffittatura che avrebbe potuto fare un disastro. Ci sono i dati, non invento nulla e non ho mai temuto querele o quant'altro, quindi non ho problemi da questo punto di vista. Quindi, la situazione non è quella che viene definita. Punto primo.
Punto secondo, laddove la popolazione protesta, laddove la gente non abbassa il capo, c'è la soluzione. Quello che io invece contesto è che non ci sia la visione che consente che il diritto alla qualità dello studio sia uguale per tutti i cittadini valdostani. Allora, dove gli insegnanti si adattano, ne abbiamo ventinove, quanti ne facciamo fuori quest'anno? E si va avanti. Dove i genitori dicono sto zitto, la classe va, la classe va e ci sono, e posso portarle la documentazione delle classi a ventinove, che hanno fatto tutto l'anno scolastico. Come si alza un attimo il fumo, eh qui no, si rischia di perdere qualche voto, allora c'è l'intervento. Ma questa non è istruzione pubblica! L'istruzione pubblica è quella che dà a qualunque alunno pari opportunità ed è un modo di pensare profondamente diverso a: "intervengo là dove mi nasce il problema". Poi può darsi che nel caso specifico il problema si sia creato in corso d'anno, eccetera, sicuramente ci sono gli alunni che sono stati respinti, eccetera, ma torno a dire: c'è un modo di far politica che è la risposta alla protesta, il cercare di tacconare la situazione, e c'è l'altro modo di dire: "io qui veramente voglio impostare un ragionamento che mi porti fuori da questa logica" e provo a guardarla la realtà, a guardarla davvero perché non è così come la racconta lei, ci sono effettivamente degli edifici scolastici che sono stati fatti con criteri diversi dagli altri. Ora, visto che ne andrete a fare di nuovi, visto che ne andrete a fare di nuovi, bisogna magari ragionare con dei parametri che ci mettano in condizione di avere aule più grandi, se il futuro va in una certa direzione, per evitare che noi siamo sempre al limite della normativa. Poi, la gente non protesta, poi il dirigente scolastico è uno spericolato che si prende tutti gli alunni in circolazione e non fa attenzione a queste norme? Vediamo di non finire sulla prima pagina dei giornali quando succede il disastro. Dobbiamo avere un'attenzione diversa e io torno a partire, prima ancora che della sicurezza l'Assessore all'Istruzione ha l'obiettivo: pari opportunità a tutti i ragazzi. Allora non è normale che ci siano dei ragazzi che arrivano pieni di entusiasmo, pieni di voglia di imparare nei licei e si trovino la classe al massimo del numero di alunni possibile da impacchettare, no, che creano condizioni, ovviamente, oggettivamente difficili per poi andare a creare classette piccole qua e là, laddove c'è il, diciamo, l'elemento clientelare da soddisfare sul territorio per cui lì si crea quella condizione. Questo modo di gestire il denaro pubblico, che non è un modo di gestirlo indipendentemente dai nomi e dai cognomi di quelli che sono gli studenti o gli insegnanti o i sindaci dei vari paesi, è un modo che a me non sta bene e ho colto questa occasione per dimostrare che le classi a ventinove, guarda un po', quando qualcuno protesta si sdoppiano. Quindi, lo sappiano quelli che hanno la classe a ventinove che se non protestano se la terranno fino alla fine dell'anno.
Presidente - Punto 30 all'ordine del giorno.