Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 672 del 30 luglio 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 672/XIV- Discussione generale congiunta della "Relazione sulle attività di rilievo europeo e internazionale svolte dalla Regione nell'anno 2013, ai sensi della legge regionale 16 marzo 2006, n. 8"; dell'atto "Approvazione delle linee di indirizzo programmatiche per le attività di rilievo europeo e internazionale della Regione per la XIVa legislatura"; e del D.L. 22 "Disposizioni per l'adempimento degli obblighi della Regione autonoma Valle d'Aosta derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea (Legge europea regionale 2014). Modificazioni di leggi regionali in attuazione di obblighi derivanti dall'ordinamento europeo".

Presidente - Chi chiede la parola? La parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Questi tre punti...come sapete, tutti gli anni c'è la sessione europea che in qualche modo ci impone di fare una riflessione sulle varie attività che sono state svolte. A questo proposito, per non far perdere tempo, io darei per letta la relazione che è stata...il programma che è stato allegato, dove vedete che, nell'ambito dei vari programmi, l'attuazione è stata conforme a quelle che erano le linee di indirizzo a suo tempo indicate. Per quanto riguarda in particolare gli obblighi che a queste erano demandati, come vedete, le varie attività che si sono profilate nel tempo hanno avuto i risultati che erano attesi, soprattutto per quanto riguarda l'attività delle varie commissioni, che a queste si sono adeguate.

Per quanto riguarda le linee, les lignes stratégiques de programmation relatives aux activités européennes et internationales, il s'agit là de maintenir les mêmes appréciations qu'on avait données pour le programme précédant, c'est-à-dire la promotion et la sauvegarde des spécificités valdôtaines, renforcer la participation de la Région à l'élaboration et à l'application de la règlementation européenne et, en deuxième lieu, renforcer les liens avec les institutions européennes, ainsi que la participation aux différents réseaux et encore encourager la notification et l'application de la stratégie macrorégionale alpine, dont on a déjà parlé, aux différents niveaux. L'autre grande ligne est la promotion et l'ouverture du système régional vers l'extérieur, avec les objectifs d'augmenter la participation aux différents programmes thématiques qui seront à la une dans les mois suivants. Voilà le sens de cette programmation qui sera petit à petit représentée dans cette Assemblée et dans les commissions compétentes.

Le troisième point c'est la loi, qui doit être la loi qui donne en quelque sorte une réponse aux différentes requêtes de modification, compte tenu des engagements qui ont été pris jusqu'à présent par les lois conséquentes. Comme vous avez lu, nous entrerons dans le mérite dans les articles, ce sont des adéquations qui sont faites plus d'une partie technique que de modifications particulières du projet de loi 22 et donc en ce sens je crois qu'il n'y a pas d'observations particulières, sinon des modifications structurelles au sens même de celles qui sont entre-temps les modifications concernées.

Président - Merci Président. Chi chiede la parola? Non vedo richieste. Possiamo quindi procedere...allora punto 36...la parola al collega Fabbri.

Fabbri (UVP) - Signor Presidente, gentili colleghi.

Il documento di programmazione che oggi il Consiglio si propone di esaminare è un documento della massima importanza per il futuro della nostra Valle. Non si tratta di banalizzarlo come un compitino burocratico fatto obtorto collo per soddisfare dei passaggi obbligati. La sospensione del giudizio su tale documento, che esprimerò in questo mio discorso, non vuole essere una bocciatura per partito preso, ma un'attesa, una sospensione al fine di appurare se le linee programmatiche in esso contenute vedranno uno sviluppo positivo, poiché da esse dipenderà almeno in parte la ripartenza economica che tutti ci aspettiamo e ci auguriamo. Al di là delle cifre, che pure sono significative ed importanti, questi interventi così complessi in tutte le linee operative...e i suoi obiettivi, oltre ad una funzione pratica, hanno anche una funzione maieutica, cioè quella di riportare alla luce lo spirito di iniziativa di tutto il sistema Valle d'Aosta. Tutti gli attori sono coinvolti in tale operazione, a cominciare da tutto lo staff amministrativo, che coordina le iniziative di finanziamento comunitario, ai progetti espressi dall'Amministrazione, dalle associazioni, dalle cooperative e da quel grande numero di piccole e medie imprese che troveranno gli stimoli necessari per innovare e per confrontarsi con altre realtà. È ora di scrollarci da quel torpore che il tanto denaro pubblico degli anni passati ci aveva abituato, la necessità aguzza l'ingegno e credo che questa sia una merce abbondante nella nostra Valle, l'utilizzo di questi fondi deve generare progetti validi, con obiettivi duraturi e non fine a sé stessi per poter essere un ottimo ricostituente per la nostra economia. L'applicazione del Trattato di Lisbona impegnerà ancora di più il Governo e l'Amministrazione nell'azione programmatica, attuativa e propositiva, l'essere direttamente coinvolti nell'attuazione della Macroregione alpina ci permetterà di confrontarci e di aprirci a realtà simili alla nostra, lo faremo senza timore, sapendo che dobbiamo molto apprendere, ma che abbiamo anche molto da imparare...da dare, scusate. Vedremo come il nostro Capo del Governo riuscirà a gestire questa fase delicatissima e innovativa e ad essere finalmente da sprone per tutto l'apparato, a cominciare dal nostro Ufficio di Bruxelles, perché, senza una strategia, una forte strategia politica, l'apparato esecutivo non può essere che debole. Non c'è più permesso di vivacchiare, di seppellire la testa sotto la sabbia, subire. Quante volte ci siamo detti che ci sono decisioni europee che ci vengono imposte, dobbiamo essere attivi, propositivi nel definire quella che sarà la presenza di una Valle d'Aosta europea. La sospensione del giudizio, come dicevo all'inizio, non è dunque altro che l'attesa che i propositi contenuti nel documento programmatico...in esso contenuti...si realizzino e in quel momento sarò ben felice di ricredermi, dans l'espoir de voir une Vallée protagoniste dans la politique des Régions de montagne, afin qu'elle puisse vraiment soutenir notre culture, notre économie, nos Pays pour démontrer que vraiment les montagnards sont là. Merci.

Presidente - Grazie collega Fabbri. La parola al Consigliere Bertin.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

La sessione europea è l'occasione, o perlomeno dovrebbe esserlo, di fare il punto sul ruolo della nostra Regione nel contesto europeo ed internazionale, misurando anche gli impatti che il cambiamento degli scenari internazionali ha sulla nostra realtà valdostana. Purtroppo questa sessione è spesso un rituale che suscita poco interesse ed è un peccato, dovremmo riuscire a coinvolgere maggiormente le commissioni per fare un lavoro più approfondito. Quest'anno, tra l'altro, anche questa relazione si riferisce al 2013 e in parte al 2012, si è rinnovato il Parlamento europeo, un appuntamento importante per il nostro continente ed un test sull'interesse dei cittadini nei confronti di quest'istituzione, purtroppo confermando un trend ormai consolidato, la partecipazione è stata molto bassa, sempre più bassa, una bassa partecipazione che ha favorito la formazione dei movimenti e dei partiti anti-europei, che purtroppo certamente avrà delle conseguenze politiche rispetto a questa dimensione. I partiti nazionalisti hanno cavalcato la crisi e sono riusciti ad avere dei risultati certamente significativi.

Queste istituzioni europee sono viste dall'opinione pubblica, purtroppo, sempre più lontane e burocratiche. In questi decenni ormai si è creato un deficit democratico tra integrazione europea e di livello di partecipazione dei cittadini, che si sentono sempre più lontani rispetto alla realtà istituzionale europea. La relazione che abbiamo letto non porta grandi novità rispetto agli anni precedenti e, inevitabilmente, da un certo punto di vista, poche novità e pochi cambiamenti, nello specifico vediamo l'affermazione, che troviamo positiva, della Macroregione alpina, che diventerà uno spazio importante, ma nel quale gravitano 70 milioni di persone, uno spazio enorme nel quale ci dev'essere un impegno molto attento da parte nostra, altrimenti, evidentemente, rischiamo di perdere ogni possibilità di riuscita. Sparisce nella relazione invece la Regione AlpMed...un'istituzione, a nostro avviso, importante e purtroppo conosciamo le varie difficoltà, non sto qui ad illustrarle, ma crediamo che debba essere rilanciata, anche perché non è alternativa alla Macroregione alpina.

Un altro elemento che, al contrario, crediamo si possa tranquillamente abbandonare è quello relativo al Traforo ferroviario del Gran San Bernardo, un'operazione ormai priva di senso e che non è compatibile con l'ambiente alpino, pertanto, da questo punto di vista, andrebbe abbandonato, mentre un maggiore impegno andrebbe preso nei rapporti in generale con i cantoni svizzeri e in generale una maggiore attenzione da parte di tutti su questi importanti elementi che caratterizzeranno sempre di più il nostro futuro. Grazie.

Presidente - Grazie collega Bertin. La parola al collega Donzel.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Abbiamo concordato, insomma, di alleggerire un po' la sessione europea per come è stata collocata nel mese di luglio e perché arriva alla fine di tre giornate di lavoro, quindi non abuserò del tempo che abbiamo concordato di mettere su questo tema. Certamente il ruolo della sessione europea non è semplicemente quello di adottare ed assumere attraverso norme di legge alcune normative che ci provengono dall'Unione europea, perché chiaramente sono norme anche di dettaglio, alle volte, insomma, il fatto che non potremo usare mitragliatori per prelevare il camoscio alpino, dovremo usare fucili che non hanno più di due colpi...sono certamente quelle norme che sempre ci fanno vedere molto lontana l'Europa.

Il ruolo di questa sessione invece è comunque quello di richiamarci un po' all'importanza della Valle d'Aosta all'interno del consesso europeo, non dobbiamo...spesso la politica di questi ultimi anni ci ha un po' allontanati dall'idea dell'Unione europea, il modo anche fallimentare, l'ho detto, con cui l'Europa ha affrontato la crisi, con l'egoismo di alcuni Paesi, che, insomma, hanno scaricato i problemi sui Paesi più fragili: la Grecia, il Portogallo, l'Italia, invece di fare veramente squadra, solidarietà, come doveva essere lo spirito dell'Europa, ci ha messo in seria difficoltà e quindi bisogna anche cercare di riallacciare i rapporti con l'Unione europea.

Come emerge dalla nutrita documentazione, si può vedere che alcuni aspetti fondamentali del rapporto con l'Europa anche dal punto di vista della solidarietà e dell'economia sono stati salvati, la PAC ne è un esempio, ne abbiamo discusso, i fondi sociali europei, non è questa la sede per riaprire quella discussione, sicuramente il nostro dovere è quello di gestire al meglio queste risorse e di riuscire ad allacciare e a tenere ampi contatti con quello che avviene in Europa. Da questo punto di vista, strategico è sia l'aspetto di seguire la normativa burocratica attraverso l'Ufficio di Bruxelles e questa correlazione Ufficio di Bruxelles-Ufficio di Roma, perché ci sia, anche per quanto piccoli siamo, la capacità di intervento...dal punto di vista del controllo normativo, stiamo anche cercando di tessere dei rapporti con dei Parlamentari europei e gradiremmo che, se ci fossero delle emergenze, delle situazioni particolari...

Per quanto ci concerne, l'abbiamo sempre detto, noi diamo la disponibilità a vedere se in alcuni casi è possibile intervenire, perché queste norme, che sempre poi vanno a penalizzare territorio marginali, territori di montagna, eccetera, non abbiano ad avere ricadute su di noi. Giusto qualche...adesso non mi ricordo a memoria, ma in questi giorni avevamo discusso la questione dei rifugi alpini, delle normative che arrivano, ecco, come se anche a livello europeo riuscissimo ad intervenire e a far capire che un rifugio che si trova in alta quota, che non è raggiungibile da un sentiero, insomma, salvo che non venga costruito ex novo, non deve essere sottoposto ad interventi di un certo tipo, questo renderebbe più facile la vita. Anche la nostra capacità di uomini di montagna quindi di far sentire le nostre ragioni, ma sicuramente farle sentire anche costruendo dei rapporti attraverso quello che è il grande obiettivo della Macroregione alpina e quindi di riuscire davvero a dare una voce forte agli uomini di montagna in Europa.

Lo stiamo facendo da anni attraverso rapporti che sono quelli che ci legano ad alcune Province autonome come quella di Trento e di Bolzano, ma bisogna estendere e rafforzare la nostra capacità di presenza di uomini della montagna a livello europeo. È una sfida non facile, però è una sfida che culturalmente dobbiamo assumerci. Limitarci a lamentarci dell'euro, a piangerci addosso, perché quello che avviene in Europa non ci piace non dev'essere l'unica nostra azione, anzi deve spingerci a cambiare atteggiamento, ad essere più partecipi delle decisioni, spesso l'Italia ha una responsabilità, non la Valle d'Aosta, ma l'Italia ha la responsabilità di aver avuto molti Parlamentari assenteisti. Devo dire che forse le brutte esperienze del passato stanno, insomma, dando un po' una sveglia generale ai nostri Parlamentari, al di là del colore politico a cui appartengono, e c'è un po' più di attenzione, speriamo che imparino da quelli tedeschi - che mi risulta siano particolarmente presenti nel Parlamento e attenti alle norme - e di riuscire ad avere questo scambio.

Cerchiamo quindi di fare sinergia tutti insieme per non trovarci con delle leggi che appunto ci cadono dall'alto e siamo costretti a subirle, costruiamo invece come piccolo popolo l'idea che anche noi abbiamo diritto ad avere una voce in Europa, cerchiamo di costruirla insieme a degli altri e costruire anche in Valle d'Aosta una cultura europea che riconosca quel fondamentale ruolo che l'Europa ha avuto e che ha nel pacificare dei territori che per secoli si sono fatti la guerra, pur essendo popoli che avevano imparato a parlare la stessa lingua. Noi questo lo sentiamo in modo particolare, perché, avendo una cultura bilingue, ci sentiamo fortemente legati anche a chi abita al di là delle Alpi e quindi questo nostro apporto culturale è importante anche in questo momento storico.

Presidente - Grazie collega. Se non ci sono altri Consiglieri, la parola al Presidente della Regione.

Rollandin (UV) - Oui, merci Président.

Je remercie les collègues pour leurs interventions. Je voudrais seulement dire au collègue Nello Fabbri que j'ai écouté avec attention son intervention, je voudrais seulement dire qu'ici on a énoncé les lignes stratégiques, donc on sera sans doute dans la condition de, pas après pas, vous remettre celle qui est l'action finale. Ici sont les lignes stratégiques, donc forcément elles ne peuvent avoir tout le contenu que vous souhaitez, mais je crois que dans ce sens on ira, donc on pourra donner les renseignements que justement vous...

Pour ce qui est de l'intervention importante du collègue Bertin, je crois qu'en effet c'est vrai que peut-être on donne un relief marginal à cette séance, il faudra la placer d'une façon différente, car, en effet, les conséquences du fait d'avoir un accord et surtout d'être à même de maîtriser le rapport avec les Commissions européennes et aussi l'Assemblée des régions c'est sans doute de plus en plus important et donc c'est une raison pour justifier le fait qu'on puisse y revenir d'une façon plus incisive.

Je voudrais remercier aussi pour le rappel à la Macrorégion alpine que vous citiez, a un numéro d'un milliard de personnes qui risque de ne pas faire comprendre la valeur de la montagne et c'est là l'engagement...j'avais déjà annoncé de la part d'une série de personnes de la montagne, qui vont justement faire de façon qu'on puisse comprendre uniquement les peuples de montagne et pas toute la plaine, autrement on risque de ne plus comprendre ce qui est la Macrorégion alpine.

Pour ce qui est de l'AlpMed, vous l'aviez dit: il faut avouer que, malheureusement, la Ligurie n'a plus l'intention d'y participer. Au niveau français je crois que vous êtes assez alertés sur ces thèmes, vous suivez la réforme que sont en train de faire en France pour la répartition des Départements, des Régions, de 23...à 13 Macrorégions et donc là il y a un changement radical, il y aura donc à reprendre ce thème. Il faut avouer que le collègue Chiamparino, qui est en train de prendre la relève sur cette question, a déjà prévu une rencontre justement pour comprendre s'il a encore un sens, il faut qu'on y travaille, autrement c'est inutile de maintenir des infrastructures qui ne fonctionnent pas. Je vous renseignerai donc sur ce point.

Pour ce qui est du rapport avec les autres Pays, ce que soulevait aussi le collègue Raimondo Donzel, je crois que c'est important de maintenir les rapports de notre part, pas seulement avec le Valais, pour ce qui est la France, mais je crois que c'est un peu dans la nature humaine des rapports que, comme Région bilingue, nous maintenons.

Ce qui est important et je crois...de ma part j'apprécie le fait qu'il y ait une disponibilité de la part des Parlementaires, vive pour faire une rencontre spécifique, même de voir de quelle façon maintenir un rapport qui puisse nous permettre d'avoir avant tout des nouvelles qui nous concernent et après de poser des questions, comme celle que vous veniez de dire des refuges des montagne, qu'ils puissent nous donner un apport, un support dans les amendements ou les modifications de loi qui doivent... Je vous remercie donc pour votre intervention.

Président - Merci Président.