Oggetto del Consiglio n. 530 del 3 giugno 2014 - Resoconto
OGGETTO N. 530/XIV - Non approvazione della valutazione in ordine alla sussistenza di una causa di insindacabilità del Consigliere regionale Stefano Ferrero, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 18 novembre 2005, n. 27.
Presidente - Colleghi, il Consigliere regionale Stefano Ferrero, con nota assunta al protocollo dell'archivio del Consiglio regionale in data 17 aprile 2014, ha comunicato alla Presidenza di essere stato chiamato a rispondere davanti all'Autorità giudiziaria per aver pubblicato su alcuni siti Internet il video della propria interrogazione a risposta immediata illustrata durante la seduta del Consiglio regionale in data 23 ottobre 2013 ed i relativi commenti, chiedendo di dare avvio alla procedura prevista dall'articolo 3 della legge regionale 27 del 2005 in ordine alla valutazione di insindacabilità per le opinioni espresse e i voti dati nell'esercizio delle proprie funzioni, espressamente riservate ai componenti del Consiglio regionale della Valle d'Aosta dall'articolo 24 dello Statuto speciale. L'articolo 3 della predetta legge regionale stabilisce che il Consiglio proceda alla valutazione di insindacabilità deliberando in merito entro il termine perentorio di 30 giorni dal ricevimento della comunicazione del Consigliere interessato e previa istruttoria da parte della Conferenza dei Capigruppo e che, qualora il Consiglio deliberi, con provvedimento motivato, l'insindacabilità del Consigliere, il Presidente del Consiglio trasmetta immediatamente la deliberazione all'Autorità giudiziaria titolare del procedimento giudiziario e al Presidente della Regione.
La relazione per l'istruttoria per la valutazione di insindacabilità del Consigliere Stefano Ferrero è stata illustrata, esaminata e posta in votazione nel corso della riunione della Conferenza dei Capigruppo del 14 maggio 2014, ma, non essendo stato raggiunto il quorum della maggioranza dei tre quinti dei componenti del Consiglio, previsto dall'articolo 18 del Regolamento interno, necessario affinché la Conferenza dei Capigruppo deliberi validamente, non è stato possibile formulare una proposta da riferire al Consiglio, che, di conseguenza, non è stato convocato. Nella successiva riunione del 20 maggio 2014 la Conferenza dei Capigruppo, vista la nota protocollata n. 119/2014 in data 15 maggio 2014, che il Consigliere Ferrero qualifica come reiterazione della precedente richiesta, ha approvato all'unanimità al fine di consentirne l'iscrizione all'ordine del giorno del Consiglio straordinario odierno e permettere così a tutta l'aula, che naturalmente è sovrana, di esprimersi nel merito...dicevo, ha votato la relazione istruttoria al Consiglio regionale, proponendo di deliberare la sussistenza di una causa di insindacabilità. Su proposta della Conferenza stessa, sottopongo al Consiglio regionale la proposta di deliberare la valutazione in ordine alla sussistenza o meno di una causa di insindacabilità del Consigliere regionale Stefano Ferrero ai sensi dell'articolo 3 della legge 18 novembre 2005, n. 27.
La discussione è aperta. Ci sono richieste di intervento? La parola al collega Ferrero, prego.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Solo cinque minuti per questa faccenda in maniera tale che qualcuno non vada a scrivere che i Grillini sono in cerca dell'immunità o cavolate del genere, per non essere più esplicito, ecco. Allora, io ho detto in Consiglio regionale che l'avvocato "G" - lo chiameremo l'avvocato "G", perché non vorrei, giunti a questo punto, poi essere, diciamo, di nuovo querelati - è stato condannato per favoreggiamento in riciclaggio di denaro per una storia di mazzette che ha coinvolto anche un dirigente regionale, anche lui poi condannato, per i lavori dopo l'alluvione del 2000. L'avvocato mi ha querelato, perché ho detto la verità, perché lui era stato condannato. Mi ha querelato perché ho preso il filmato, che è normalmente disponibile sul sito del Consiglio, e l'ho postato sul sito del Movimento Cinque Stelle. Tra l'altro, questa condanna già la sapevano tutti, perché se n'era ampiamente parlato su giornali e televisioni all'epoca.
Perché ho fatto il nome di questo avvocato? Perché ho qualcosa di particolare con lui? Perché mi ha rubato la fidanzata? No, ho fatto il nome di quest'avvocato perché ha ottenuto dei lavori da una società partecipata regionale all'epoca in cui il padre era amministratore delegato di questa società e perché la stessa società, associazione o ente, non entriamo nel merito, è riconducibile alla Presidenza dell'ex Presidente Augusto Rollandin. Sempre lo stesso avvocato ha scritto un parere legale per impedirmi di avere degli atti e delle fatture, dei documenti che io avevo richiesto ufficialmente come Consigliere regionale. Sarà un caso anche questo, ma il padre di quest'avvocato è interessato da un procedimento giudiziario che coinvolge anche l'ex Presidente della Regione Rollandin.
Io mi sono fatto alcune domande, ma domande da cittadino, più che da Consigliere. Mi sono chiesto: con tutti i bravi avvocati che abbiamo in Valle perché la Regione, attraverso le società partecipate, deve dare lavoro ad un pregiudicato, tra l'altro, coinvolto in vicende così gravi, come quelle dell'alluvione, in cui, mentre si piangevano i morti, qualcuno faceva i soldi, questo mi ricorda tanto quello che è successo all'Aquila, le telefonate che sono state intercettate. È giusto che una persona venga pagata con i soldi regionali per querelare a raffica i Consiglieri della minoranza, che poi dicono semplicemente quello che è successo, cioè fanno riferimento a dei fatti reali, perché se non voleva avere questa pubblicità, aveva solo da non compiere quei reati. È un caso poi che tutti questi problemi siano nati per il fatto che io sono andato a mettere il naso in un ente partecipato dalla Regione la cui Presidenza fa capo all'ex Presidente della Regione.
L'articolo 24 del nostro Statuto speciale prevede che quello che viene detto in Consiglio dal Consigliere nell'esercizio delle sue funzioni non sia sindacabile. Detto in parole semplici e concrete, cioè che non possa essere usato contro di lui, ovviamente se non va ad offendere o a calunniare un'altra persona. Con una legge del 2005, che non era stata votata dal Movimento Cinque Stelle, ma era una legge il cui relatore era un Consigliere dell'Union Valdôtaine, sono stati materialmente scritti i modi per agire quando c'è un caso del genere, quindi quella legge regionale, riprendendo lo Statuto speciale, ha stabilito il procedimento. Non è nemmeno colpa mia se il 17 marzo io avevo presentato alla Presidenza della Regione una lettera in cui avvisavo che mi era stato notificato un avviso di inizio di procedimento giudiziario e, di conseguenza, nei 30 giorni successivi si doveva provvedere. Apprendevo poi 30 giorni dopo, dopo una mia richiesta, perché non era successo niente, che misteriosamente la lettera, pur essendo una lettera raccomandata, nei 10 metri che separano l'Ufficio del protocollo dall'Ufficio Segreteria era misteriosamente scomparsa ed ecco perché la lettera mi veniva poi protocollata con un mese di ritardo. Nel frattempo faccio notare che si sono svolti cinque o sei Consigli regionali, quindi se oggi siamo qui a trattare di questa mia "menata", non è colpa mia.
Lo Statuto ha previsto questa regola non perché qualcuno era pazzo o super garantista, ma semplicemente per consentire a chi fa opposizione di poter fare opposizione con una certa tranquillità, di poter andare a controllare, di poter dire certe cose, senza avere una specie di peso, di spada di Damocle in testa, che può cadere per quello che ha detto, perché diversamente l'opposizione varrebbe poco e i Consiglieri non sarebbero in grado di farla.
Sono alle conclusioni. Se siamo qui oggi a parlare di questa questione, l'ho già detto, non è perché io sono in cerca di immunità o voglio in qualche modo condizionare la Magistratura, tra le altre cose il procedimento giudiziario è completamente indipendente da quello che verrà deciso qui, quindi proprio non c'entra nulla, ma so che ci sarà qualcuno che ovviamente vorrà fare quelle specie di ricami taglia e cuci che sono tanto di moda adesso. La vera ragione per me è un'altra ed è per quello che sono intervenuto, perché sennò sarei stato zitto, ma i tre minuti ci volevano. Le denunce a raffica nei confronti di un componente dell'opposizione, le querele verso i giornali, che raccontano verità scomode...io sarò giovedì a Milano, come testimone, per un'altra denuncia che è stata fatta dalla Presidenza della Regione nei confronti di un giornalista de Il Sole 24 Ore e del Direttore de Il Sole 24 Ore, sono stato chiamato come testimone, e quindi anche qui questo metodo della denuncia e della querela...le foto del corpo nudo di una giovane donna disgustosamente distribuite in occasioni pubbliche per il solo fatto che è figlia di un politico che ha osato prendere una posizione diversa da quello che è il pensiero unico...è questo per voi, che siete qui 35, il modo corretto di fare politica?
Oggi non si decide se Ferrero è colpevole, innocente, ha torto o ha ragione, secondo me, si decide, si deve decidere un qualcosa che è più importante. Qui si sta utilizzando un sistema che, di fatto, è un sistema mafioso, qui siamo di fronte ad una specie di lupara rossonera, quella che vuole far tacere chi pensa diversamente, chi denuncia certe porcherie, chi rappresenta il vero cambiamento, cambiamento che non è rappresentato - non sono intervenuto prima - dal tango che il Presidente Rollandin ha fatto ballare alla Valle d'Aosta in questi due mesi, persi in un abbraccio mortale di un ballerino certo provetto, che fa un passo indietro una volta e poi ne fa due avanti, mentre la Valle d'Aosta va verso il baratro. Io quindi vi chiedo di decidere tranquillamente e serenamente, ma attenzione non è una questione personale: qui si mette in discussione un metodo di fare politica che ormai da 40 anni ha avvelenato l'atmosfera della Valle d'Aosta.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Siamo in discussione generale. Colleghi, non ci sono altre richieste? Ha chiesto la parola il collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Avevamo avuto modo di esprimere in altri contesti solidarietà al collega Ferrero, perché avevamo espresso quanto sia difficile nell'esercizio della funzione di Consigliere regionale essere messi duramente in discussione quando si cerca di fare al meglio la propria attività. Il rammarico di giungere oggi in un Consiglio convocato d'urgenza dove i temi dovevano essere, come abbiamo detto, altri fra i temi legati alle soluzioni dei problemi reali dell'economia della Valle d'Aosta, deriva dal fatto del triste iter che ha avuto questa vicenda personale del collega Ferrero che non auguro a nessuno: smarrimento di una lettera prima e poi non nascondiamoci una valutazione di tipo politico legata alla convocazione di un Consiglio per risolvere questa questione ha fatto sì che la maggioranza si esprimesse contrariamente alla convocazione di un Consiglio, ritenendo inopportuno risolvere il problema di un collega per via del rischio di un danno di immagine del Consiglio regionale che si riunisce e non risolve i problemi dei valdostani, ma si occupa di un Consigliere regionale. Tutte le volte ci raccontiamo che la politica deve recuperare la sua autorevolezza, che la politica deve fare la sua parte, noi siamo arrivati a questo bassissimo livello che non abbiamo neanche la capacità di autoconvocarci per mezz'ora, di fare un Consiglio di mezz'ora per risolvere un problema e avanti affrontarne un altro, convocare una commissione, fare...e dobbiamo mascherare la vicenda Ferrero sotto il tappeto di una legge sui forestali, o cose di questo tipo...mi sembra abbastanza surreale come procedimento. Qui dunque siamo arrivati, ad ognuno di noi...qui è un voto individuale, ogni Consigliere deve prendersi la sua personale responsabilità, io me la prendo in modo pubblico, sostengo che il Consigliere Ferrero, come peraltro hanno detto...vorrei tenere a precisare, non è un giudizio neanche tanto politico, qui si sono espressi anche gli uffici giuridici del Consiglio regionale, ci hanno dato un parere che va nell'ordine di idee che la condotta tenuta in aula dal Consigliere Ferrero è una condotta corretta, come peraltro noi già avevamo ravvisato, e quindi noi assolutamente sosterremo questa condotta, che in quest'aula è stata corretta. Il collega Ferrero ha dei modi di esprimersi sicuramente diversi dai miei o da quelli di altri, però questo non implica che non debba essere autorizzato a farlo quando rispetta le norme del Consiglio regionale, in questo caso lo ha fatto e quindi è libero di esprimersi come meglio crede e ognuno ha la sua sensibilità personale nell'esprimersi in quest'aula e credo che ognuno di noi rappresenti degli elettori, che chiedono certi comportamenti e certi metodi e in Valle d'Aosta ricordo che col voto di preferenza...insomma, se uno poi non passa il vaglio degli elettori, non si ripresenta in quest'aula.
Dal nostro punto di vista, quindi oggi potremmo trasformare questa solidarietà personale in un atto formale di questo Consiglio ed esprimere però il rammarico che ho già avuto modo di esprimere personalmente al Presidente del Consiglio che una vicenda di questo tipo non può essere trascinata e avere l'iter che ha avuto, perché francamente non ne viene fuori una bella immagine determinata di un Consiglio regionale. In politica uno deve avere il coraggio di farla, deve avere il coraggio, cioè non si può aver paura di convocare un Consiglio regionale o ritenere inopportuna la convocazione di un Consiglio regionale al punto da votare in modo, diciamo, strano rispetto ad un provvedimento che era palesemente un provvedimento che andava sostenuto. Questo non l'ho apprezzato e, per fortuna, oggi arriva il momento del chiarimento e quindi speriamo che questo, che è solo un passaggio, possa concludersi poi positivamente nell'iter giudiziario che attende comunque il collega Ferrero.
Président - Quelqu'un d'autre? A demandé la parole la collègue Morelli.
Morelli (ALPE) - Merci Madame la Présidente.
Anche noi avevamo già avuto occasione di esprimere la nostra solidarietà al collega Ferrero, una solidarietà personale sicuramente, ma anche l'espressione di qualcosa che va ben al di là della semplice solidarietà personale, perché se viene messa in dubbio l'insindacabilità, che è ben esplicitata nello Statuto, pensiamo che non sia un problema soltanto del Consigliere Ferrero, ma che sia un problema di tutto il Consiglio regionale. Tra l'altro, forse è il caso di spiegare che ciò che viene...che la ragione per la quale il Consigliere Ferrero è stato querelato non è tanto l'aver affermato in Consiglio regionale delle frasi in particolare, ma per aver riportato su Internet il video del Consiglio regionale Si è messo quindi...come dire? in causa proprio questo fatto, perché la legge regionale prevede che ci sia l'insindacabilità per quanto viene detto all'interno del Consiglio, ma che vi sia l'insindacabilità anche per tutte le affermazioni fatte dai Consiglieri regionali che abbiano un nesso con quanto affermato in Consiglio regionale e quindi riteniamo che il nesso in questo caso ci sia assolutamente, come correttamente riportato dalla relazione fornitaci dalla Presidente. Noi ci auguriamo che non ci sia soltanto una presa di posizione delle forze di opposizione quest'oggi a sostegno del Consigliere Ferrero, ma che da parte di tutto il Consiglio regionale vi sia la stessa posizione.
Presidente - Altri? Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Restano.
Restano (UV) - Grazie Presidente.
Come ha ben ricordato lei all'inizio, ci troviamo oggi a discutere in seguito alla riunione dei Capigruppo del 20 maggio 2014, dove si è votata l'istruttoria per l'insindacabilità richiesta dal collega Ferrero. Istruttoria che permette di iscrivere all'ordine del giorno di questo Consiglio straordinario la sua richiesta di insindacabilità e conseguentemente permette ad ogni singolo Consigliere di esprimersi in merito e di portare la propria opinione. L'articolo 24 dello Statuto speciale sancisce un principio fondamentale, che è quello dell'insindacabilità, come già detto da chi mi ha preceduto: "i Consiglieri regionali non possono essere perseguiti per le opinioni espresse o i voti dati nell'esercizio delle loro funzioni". Tale principio viene poi esplicitato in maniera diversa, approfondito con la legge regionale n. 27 del 2005, che disciplina quella che è la procedura per la valutazione dell'insindacabilità, in particolar modo all'articolo 2, dove riprende quanto detto dallo Statuto. Il punto 2 dello stesso articolo sancisce nel dettaglio quello che esprime nel precedente punto, ovvero: "nelle fattispecie di cui al comma 1 sono comprese tutte le attività che costituiscono esplicazione, in aula e negli organi interni del Consiglio, delle funzioni consiliari tipiche, ovverosia le attribuzioni direttamente affidate al Consiglio regionale dallo Statuto speciale... - salto un pezzo - che si estrinsecano nella presentazione di progetti di legge, emendamenti, ordini del giorno, mozioni e risoluzioni, interpellanze e interrogazioni, in qualsiasi espressione di voto, in interventi e in ogni altro atto consiliare". Al punto 3 vi è una precisazione: "nelle fattispecie di cui al comma 1 sono altresì comprese le attività connesse alla funzione di Consigliere e collegate da nesso funzionale...".
Ora, bisogna andare a vedere nel dettaglio, come già anticipato dal collega, qual è l'oggetto della contestazione, vale a dire l'avere riportato su alcuni siti, il sito del Movimento Cinque Stelle e altri siti ancora, il video dell'interpellanza e i relativi commenti, nonché le sue dichiarazioni fatte in aula. Va detto che, alla luce di quanto sopra, si rende quindi necessario definire alcuni aspetti che sono avvenuti dopo l'approvazione della norma del 2005, vale a dire quello che è l'utilizzo dei social network. Per quanto riguarda i social network, anche nell'istruttoria è ribadito che costituiscono una manifestazione di pensiero di ultima generazione, che si affiancano ai più tradizionali strumenti di espressione delle opinioni, quali conferenze stampa, dichiarazioni a mezzo stampa, essi rientrano pertanto nell'attività di divulgazione critica e di denuncia politica connessa alla funzione del Consigliere e alle attribuzioni dei Consigli regionali. Viene però altresì specificato che è necessario accertare quello che è il nesso funzionale previsto dalla legge regionale n. 27 del 2005. Si renderebbe quindi necessario accertare se il collega ha espresso delle opinioni politiche o delle semplici affermazioni che poi sono state ritenute lesive da parte di una persona interessata. Noi allo stato attuale non siamo in grado di esprimere un giudizio in merito e allo stesso tempo non siamo in grado di valutare, non avendo potuto visionare i video, se esista il nesso funzionale previsto dal punto 3 della legge regionale che ho richiamato prima.
Considerando anche quanto già detto dal collega Ferrero stesso, ovvero che il giudizio che noi dobbiamo esprimere di insindacabilità di cui stiamo parlando non ha incidenza sul procedimento giudiziario in corso, come richiamato anche nella relazione di istruttoria, a nome del gruppo UV e della maggioranza, dichiaro che, pur rimanendo in aula, noi non parteciperemo al voto.
Presidente - Altri? Collega Borrello, prego.
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Non è sicuramente simpatico dover parlare di argomenti che toccano la sfera personale e sicuramente una valutazione in tal senso la dobbiamo fare, innanzitutto descrivere il momento in cui questo tipo di vicenda si è definita...in un contesto di crisi politica, all'interno del quale non si potevano convocare i Consigli regionali se non in una seduta straordinaria ed è per questo motivo che all'interno della Conferenza dei Capigruppo noi abbiamo dato la disponibilità col collega Restano di iscrivere all'ordine del giorno del primo Consiglio utile il seguente tema, in modo da dare la possibilità a tutti i 35 rappresentanti del Consiglio regionale della Valle d'Aosta di esprimere la propria opinione, il proprio voto, ritenendo opportuno che l'aula competente si potesse esprimere in tal senso.
Ovviamente, a seguito della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo avuto modo di fare un confronto anche all'interno dei partiti politici e, nel caso in questione, l'istruttoria dei Capigruppo è stata condotta sulla base di dichiarazioni rese dal collega Ferrero, che ha affermato che i video oggetto di contestazione penale sono gli stessi contenenti la registrazione del suo intervento in aula. I Capigruppo non hanno potuto visionare tali video in quanto sono stati oscurati su richiesta del magistrato, non abbiamo avuto quindi contezza dei contenuti e delle affermazioni riprodotte nei video, né abbiamo potuto appurare se esistono commenti ulteriori rispetto a quanto dichiarato in aula dal collega Consigliere Ferrero; non abbiamo potuto visionare gli atti giudiziari e le eventuali istanze prodotte nel contenzioso, né abbiamo potuto assicurare un contraddittorio all'interno di questo dibattito giudiziario e per tale motivo, per tutto quello che ho appena citato, così come ha anticipato il collega Restano, noi resteremo in aula, ma non parteciperemo al voto.
Presidente - La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Trovando incongruenti le informazioni dei Capigruppo dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina rispetto alla Conferenza dei Capigruppo che abbiamo fatto alcune settimane fa, chiederei una Conferenza dei Capigruppo, perché faccio un po' fatica...Capigruppo o facenti funzioni...per capire un po' bene nel merito cosa è successo nel frattempo, perché mi pareva che l'istruttoria e anche la valutazione politica fosse di tutt'altra natura, mentre il problema era sull'opportunità o meno di convocare il Consiglio straordinario per la paura di doversi difendere politicamente da una popolazione in crisi che non avrebbe capito questo gesto maldestro dei politici. Chiedo quindi una Conferenza dei Capigruppo.
Presidente - Il Consiglio è sospeso per una Conferenza dei Capigruppo.
Si dà atto che la seduta è sospesa dalle ore 18,28 alle ore 19,27.
Rini (Presidente) - Colleghi, possiamo riprendere i nostri lavori. Qualcuno intende prendere la parola? Ci sono richieste? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Sì, per completare l'intervento, intanto avevamo chiesto, a nome dei gruppi di opposizione anche la Conferenza dei Capigruppo, perché, rispetto alla valutazione dei fatti, ecco, rispetto alle cose che ci eravamo detti in Conferenza dei Capigruppo...le bozze di verbale sono ancora da ratificare nelle prossime conferenze...c'è parso di vedere cambiare l'opinione almeno dei rappresentanti che per conto della maggioranza siedono in Conferenza dei Capigruppo, i due Capigruppo, il Capigruppo, il Vicecapogruppo, il Segretario del Consiglio e la Presidente Rini. Noi ci eravamo espressi in quell'occasione valutando positiva l'istruttoria relativa all'insindacabilità, poi chiederei al collega Ferrero se può darci degli elementi che ci siano utili per capire se ci siano delle differenze rispetto a quello che avevamo fatto come Capigruppo, rispetto ad allora e rispetto alla possibilità di convocare il Consiglio...il parere era stato favorevole sull'istruttoria, ma non era stato favorevole sulla convocazione del Consiglio proprio per l'inopportunità politica che già allora era stata annunciata. Ecco, quindi siamo stupiti di questo cambio di valutazione dei fatti, non entriamo nel merito, evidentemente, dell'idea di ciascuno dei Consiglieri...ricordiamo che su questo punto all'ordine del giorno ci si esprime a livello personale, quindi prendiamo atto che c'è una valutazione che riguarda i gruppi e forse non permette un'espressione chiara del voto, perché, non partecipando ai voti, si fa anche in modo di...non si dà la possibilità di esprimersi liberamente, ma, al di là di questo, quello che ci sembra veramente strano è che su un atto che addirittura il Presidente del Consiglio voleva inviare, con la responsabilità di tutti i Capigruppo, in Procura, come anticipazione di un parere che si sarebbe poi espresso in Consiglio regionale, si cambi idea al punto tale da non partecipare neanche al voto. Permetteteci di dire che è qualche cosa di sicuramente strano e quindi - ripeto - se ci sono degli elementi nuovi, sarebbe per tutti noi interessante conoscerli.
Presidente - Altri? La parola al collega Ferrero.
Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.
Rapidamente, come ha detto il collega Bertschy, rispetto alla Capigruppo che era stata fatta, non ci sono elementi nuovi, la questione è facilmente identificabile: ci sono delle dichiarazioni rese in Consiglio, in un video che è il video del Consiglio, quindi non riesco a capire che approfondimenti siano ancora richiesti. Ovviamente adesso mi allontano dall'aula, non prima di dire che, nonostante tutto, indipendentemente da come vanno le cose, sentirete ancora l'urlo del "grillo", perché non ci facciamo spaventare dai ruggiti dei "conigli" della maggioranza. Grazie.
Presidente - Altri? Ci sono altre richieste? La parola al collega Donzel.
Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.
Essendo intervenuto tra i primi su questo tema, avevo ragionato nell'ottica con cui si muovono le istituzioni normalmente in questa situazione. C'è un'indagine amministrativa che è affidata agli uffici, sono gli uffici legislativi del Consiglio regionale, dove abbiamo persone competenti, che ci hanno fornito un'istruttoria puntuale, che ci ha in qualche modo fatto capire che il collega Ferrero si era espresso nell'esercizio delle sue funzioni di Consigliere regionale e che quindi la sua azione rientrava in un caso di insindacabilità, questo è quello che attestano gli uffici legislativi della Presidenza del Consiglio, tant'è che la Presidente del Consiglio nella riunione dei Capigruppo voleva prendere l'iniziativa di mandare l'atto di insindacabilità che oggi è all'attenzione di tutto il Consiglio regionale direttamente in Procura con il parere favorevole dei Capigruppo, cosa che insomma ci ha visti un po' perplessi, perché noi volevamo che quest'atto venisse in Consiglio regionale e volevamo che i singoli...io ripeto che non parlo a nome del gruppo su questa vicenda, ma parlo a nome del Consigliere Donzel...in una vicenda così ogni singolo Consigliere deve poter esprimere la sua volontà, tant'è che il Consiglio regionale prevede il voto segreto. E qui scatta la misura del controllo del voto, si decide di rimanere in aula e di non votare, che è la tecnica per controllare il voto da parte della maggioranza.
Ritengo che il fatto che il Presidente del Consiglio, ancora una volta svilendo il suo ruolo di garante, si pieghi alle posizioni del gruppo dell'Union Valdôtaine, e quindi non rappresenti noi tutti Consiglieri regionali, abbia cambiato idea sull'insindacabilità e non sia venuto a spiegarlo in aula, non sia venuta qui confortata da degli atti particolari, mettendoci anche noi dell'opposizione magari al corrente di fatti nuovi rispetto al caso Ferrero, che magari inconsapevolmente non abbiamo tenuto in conto e quindi dovevamo essere informati prima del voto...io lo ritengo un fatto grave, lo ripeto, di non tutela della mia posizione di Consigliere regionale tenuto ad esprimersi su una questione così delicata, su cui mi sono mosso con sicurezza visto il parere degli uffici della Presidenza del Consiglio. Ecco, oggi scopro che anche il Presidente del Consiglio non parteciperà alla votazione, dopo che ci ha addirittura invitato fino a poco tempo fa addirittura a mandare gli atti in Procura, ha preso delle iniziative...io sono veramente spiazzato da questi comportamenti!
Ritengo per quanta buona volontà uno ci metta a dire: "cerchiamo di ragionarci, di vederci sopra"...non ho capito, spero che spiegheranno le ragioni non della "astensione sì", "l'astensione no", tecniche di giochini nella Capigruppo dei colleghi Borrello e Restano, ma le ragioni oggettive che li hanno portati a dichiarare che erano per l'insindacabilità nella riunione dei Capigruppo e che oggi li portano a dire: "non siamo più favorevoli a votare l'insindacabilità"...qual è questo fatto oggettivo, che cos'è emerso se gli esperti di diritto dell'Ufficio legislativo della Regione non hanno cambiato una virgola dall'atto che è stato presentato nella riunione dei Capigruppo, cosa accade, cosa sta succedendo? A meno che non sia un'azione volta davvero ad essere un'azione intimidatoria nei confronti di un Consigliere regionale: "ti lasciamo che te la sbrighi con la Procura e vediamo che sia...noi ce ne laviamo le mani, te la vedi con la Procura". Io ritengo questo un fatto grave alla luce delle dichiarazioni fatte dal Presidente del Consiglio e dai due Capigruppo nella Conferenza dei Capigruppo, dichiarazioni che sono agli atti, sono verbalizzate e quindi non potranno mai essere cancellate, dovete solo cercare di spiegare in qualche modo le ragioni di questo capovolgimento di fronte, ma non le ragioni tecniche, del perché non si voleva convocare un Consiglio straordinario con all'ordine del giorno un punto, ma le ragioni per cui un giorno era insindacabile Ferrero e il giorno dopo per voi non lo è più. Per me, per quanto mi riguarda, Raimondo Donzel, Ferrero era insindacabile allora e oggi ancor di più voterò per la sua insindacabilità, per difendere quel poco che rimane di questo Statuto speciale, che non so che fine farà con questa politica, che non riesce a trovare il coraggio di riaffermare il principio dell'articolo 24: "i Consiglieri regionali non possono essere perseguiti per le opinioni espresse o i voti nell'esercizio delle loro funzioni". Mi aspetto una lezione di ermeneutica da parte dei colleghi su un passaggio che è chiarissimo e che qualsiasi cittadino sarebbe qui pronto a difendere per ricordarci che siamo una Regione a Statuto speciale, siamo dei Consiglieri regionali di una Regione autonoma...non so per quanto.
Presidente - La parola alla collega Morelli.
Morelli (ALPE) - La ragione per la quale abbiamo chiesto una convocazione della Conferenza dei Capigruppo è per capire quali sono gli elementi che hanno portato i Capigruppo di maggioranza a modificare radicalmente la loro posizione in merito all'insindacabilità del collega Ferrero. Devo dire che in Conferenza dei Capigruppo questa spiegazione non è giunta e quindi sono a chiedere quali sono questi elementi, in modo che anche noi ne veniamo a conoscenza e possiamo valutarli eventualmente, dal momento che nella Conferenza dei Capigruppo del 14 maggio tutti i Capigruppo si erano trovati d'accordo nel merito dell'insindacabilità. Tutti eravamo d'accordo sull'insindacabilità. L'astensione dei Capigruppo di Union Valdôtaine e Stella Alpina è stata determinata dalla loro valutazione di inopportunità per una convocazione immediata del Consiglio, ma nel merito dell'insindacabilità, se io non ho capito male - e, se ho capito male, prego i colleghi di smentirmi -, eravamo tutti d'accordo. Oggi la posizione è cambiata, se permettete, gradiremmo capire quali sono gli elementi nuovi che hanno fatto cambiare questa posizione e gradiremmo capirlo anche dalla Presidente del Consiglio, dal momento che è la Presidenza che ci sottopone una deliberazione: "valutazione in ordine alla sussistenza...", eccetera, e propone che il Consiglio regionale deliberi in ordine alla sussistenza. Ora, a meno che la Presidente mi smentisca votando...e ora il gruppo a cui appartiene la Presidente dichiara che non parteciperà alla votazione...quindi mi pare che contraddica sé stessa. Colleghi, quindi vi preghiamo di spiegarci quali sono questi elementi.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Guichardaz...prego.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Invito tutti, anzi diffido tutti in Valle d'Aosta e nel resto del mondo a pubblicare i miei interventi in Consiglio, sennò rischio di essere poi querelato, perché qui, per chi ci ascolta, è successo proprio questo. Io ingenuamente ho ricevuto la relazione che presumo qualcuno abbia redatto, in cui viene fatto tutto uno spiegone sui fatti accaduti e in fondo c'è scritto: "esaminata la relazione istruttoria della Conferenza dei Capigruppo e le relative motivazioni e su proposta della Conferenza, si propone che il Consiglio regionale deliberi in ordine alla sussistenza...". Ovviamente poi, siccome è anche mio interesse non essere accusato di far parte di una casta di intoccabili, eccetera, mi sono documentato molto bene. Allora, siccome il sito in oggetto è stato oscurato, beh, colleghi Restano e Borrello, in queste tre settimane, in questo mese e mezzo, non so quanto...di inattività consiliare, visto che avrete avuto sicuramente un po' di tempo per farvi le vostre cose, bastava andare sul sito del Consiglio regionale, tirare giù, diciamo, il video oggetto della contestazione e fare le vostre belle valutazioni. Allora in quel momento potevate vedere se c'erano motivazioni che potevano in qualche maniera dare adito ad una reiezione, diciamo, della decisione già intrapresa, o chissà altro e in quel caso avreste fatto delle valutazioni, invece avete fatto un figurone incredibile, perché avete detto: "no, noi non abbiamo potuto andare a cercare sul sito incriminato perché è stato oscurato". Beh, leggete, siete pagati 6 mila euro al mese per leggere, per andare a documentarvi! Qui c'è scritto a cosa si riferiva quella situazione. Andavate, guardavate, vi documentavate, dopodiché vi potevate eventualmente esprimere. Siccome qui è solo indicato che il problema è che il Consigliere Ferrero ha riportato uno stralcio del suo intervento, senza nessun tipo di manipolazione, perché non sono stati fatti commenti e nient'altro, allora mi chiedo dov'è il problema, qual è il problema...quante volte i vostri interventi sono stati ripresi dal telegiornale, sono stati ripresi e ritwittati, sono stati presi da Facebook o da YouTube, perché, come tutti sappiamo, sul sito del Consiglio basta schiacciare "Borrello Stefano", o "Restano Claudio", o "Jean-Pierre Guichardaz" e viene fuori l'elenco di tutti gli interventi, uno per uno, anche mia nonna in carriola è in grado di andare a prendere questi interventi, di estrapolarli e quanto meno di ascoltarli. Qualcuno poi che è più abile e pure capace, siccome è possibile scaricarli, mi sembra, adesso non so il formato...li può prendere e li può riportare direttamente su YouTube. Sono interventi del tutto pubblici, ufficiali, allora qua noi stiamo creando un principio, che è il principio secondo il quale non è neanche più possibile che gli interventi...al di là della querelabilità o meno dell'intervento stesso, che neanche ve lo siete andati a guardare o probabilmente non vi ricordate neanche che cosa è successo, perché sulla relazione c'è scritto esattamente il contenuto di quell'intervento. Al di là del fatto che l'insindacabilità non vuol dire che voi mettete una non autorizzazione a procedere rispetto a questo tipo di procedimento, l'insindacabilità è un giudizio di carattere politico e richiama il fatto che è stato pubblicato uno stralcio, un estratto di un intervento fatto in questo contesto. Allora qual è il problema? Se non il fatto che magari, attraverso questo specifico tipo di procedimento che oggi si viene qua a chiedere...e io pensavo fosse una cosa che sarebbe andata liscia come l'olio, perché, leggendo la relazione, non mi sarei fatto nessun film, cari colleghi, sul fatto che voi vi sareste astenuti. Mi spiegate poi anche che cosa vuol dire...state tutti con le mani alzate?
(interruzione di alcuni Consiglieri, fuori microfono)
...giusto perché il vicino possa controllare che uno non possa...che uno non voti o chissà che cosa? Perché questa è la vostra prima idea, cioè quella: "noi rimaniamo dentro, ma non votiamo", perché il voto è segreto...questo si chiama controllo del voto...
(interruzione del Consigliere Borrello, fuori microfono)
...no, il nostro era voto palese, caro Borrello, era il voto palese, questo è voto segreto, quindi anche sulle procedure cercate di vedere le differenze. Questo è voto segreto e il fatto di star dentro e di non votare questo è controllo del voto! Almeno abbiate la compiacenza di uscire, fateci la cortesia, o sennò astenetevi, qual è il problema di astenervi? È che magari avete paura che qualcuno preso da rimorsi di coscienza, siccome qua ci sta tutto il voto dell'insindacabilità, magari schiacci il bottoncino dell'autorizzazione e questa sarebbe letta come l'ennesima sconfitta da parte vostra. Siccome non ammettete più sconfitte, perché non siete più in grado politicamente di reggere sconfitte del genere, visto che non siete in 18, avete fatto affossare la maggioranza, perché non siete in 18 e non per colpa della minoranza, allora "restiamo dentro, ma rimaniamo con le braccia alzate", così non è neanche possibile esprimere il voto. Abbiate il coraggio almeno di star dentro e di chiedere ai vostri, se sono in grado di obbedirvi, di astenersi sul voto e vediamo se tutti si astengono sul voto!
Qua, cari colleghi, creiamo un principio devastante, che è il principio secondo il quale le cose dette qua dentro non possono essere riportate in altre piattaforme, ma dove sta una roba del genere? Ma quando mai è possibile creare un principio del genere? Non siete neanche andati a vedere il contenuto della cosa contestata, l'avete confessato ingenuamente, così candidamente..."non ci è stato possibile andare a vedere il contenuto e quindi ci asteniamo e teniamo le mani alzate", ma questa è la serietà? Qua non si valuta, colleghi, la colpevolezza o meno del collega Ferrero, a questo ci penserà la Magistratura, perché la Magistratura prende atto dell'insindacabilità, ma non è condizionata dall'atto di insindacabilità, quindi può valutare tranquillamente. Allora mettiamo che questa querela vada archiviata o si arrivi in giudizio e non ci sono le motivazioni, politicamente come fate a giustificare un'insindacabilità...il fatto di non averla votata; che valutazioni potete fare? Non siete voi i giudici. Non è un'autorizzazione a procedere dove voi vi potete mettere a fare chissà quali corbellerie mentali. Qua è da votare un principio e il principio è che, se io quest'intervento che sto facendo oggi lo riporto sul mio profilo personale, sul profilo del mio gruppo, del mio partito, qualcuno può prendere e querelarmi, perché a questo punto non c'è più la continuità secondo qualche genio della...qualche leguleio...non esiste più la continuità tra quello che è detto qua dentro e quello che è detto qua fuori. Allora che tipo di attività politica possiamo fare se ogni cosa che diciamo qua dentro abbiamo poi il timore che possa essere tirata fuori e rimanipolata magari per chissà quale motivazione.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Gerandin.
Gerandin (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Chi mi ha preceduto ha già riassunto molto bene quello che è il quadro, quella che è la situazione, quelli che sono stati i passaggi, passaggi che sono avvenuti nella Conferenza dei Capigruppo, che sono avvenuti in quello che è stato l'atto preparatorio di quest'importante provvedimento. Ora, c'è qualcosa che non torna, Presidente, perché mi pare che lei nelle sue dichiarazioni abbia sempre detto che il ruolo principale del Presidente è difendere il Consiglio, l'autonomia del Consiglio. Ha perso la memoria? Lei non riesce neanche più a controllare neanche gli atti dei suoi uffici...quando lei e i suoi uffici preparano delle proposte e poi lei non le vota... Siamo veramente allibiti, guardi. Probabilmente c'è qualcosa che non torna. Lei rappresenta sé stessa quando partecipa alle riunioni dei Presidenti delle autonomie speciali, i Presidenti dei Consigli regionali...lei non rappresenta questo Consiglio o almeno non rappresenta una larga parte del Consiglio! Lei è asservita a schemi partitici, a schemi di potere che giornalmente le dettano le regole, quelle regole che lei interpreta a suo piacimento. Non ha avuto la correttezza e l'onestà di diminuirsi le sue indennità quando noi chiedevamo di usarle e di usufruirne per finanziare la gente in difficoltà, non ha dato un segnale. Si ricorda di convocare le Conferenze dei Capigruppo quando meglio le conviene, quando ancora ha alcune risorse da distribuire, da finanziare le pro loco, lei si è sostituita alle pro loco, e questa è l'attività istituzionale che lei sta facendo!
È veramente vergognoso che lei non abbia almeno la dignità di difendere un ruolo istituzionale. Se noi applicassimo le regole...se non fossimo in Valle d'Aosta con la legge regionale e applicassimo le regole nazionali, non si porrebbe neanche il problema. Allora lei ci crede o non ci crede nel fatto che noi abbiamo una grande opportunità: quella di difendere l'autonomia valdostana e il Consiglio regionale, quel Consiglio che io mi auguro lei si senta ancora in onore di rappresentare? Qua non è un problema di difendere maggioranza o minoranza, è il ruolo istituzionale dove lei è seduta in questo momento e che rappresenta. Ora, non c'è veramente una scusante, è un atto che avete preparato, che lei ha condiviso, che lei avrebbe detto che avrebbe votato nei contenuti e che in questo momento almeno lei non si pone il problema di votare. Guardi, qua non è un problema di maggioranza, di rappresentatività o di minoranza, è un problema di ruolo istituzionale e, se lei non ci crede, abbia almeno il buon senso di fare un passo indietro, lasci qualcun altro a difendere questo ruolo istituzionale! Glielo chiedo veramente perché sta facendo fare una figuraccia agli eletti, a questo contesto, a questo Consiglio regionale, ma soprattutto sta veramente delegittimando un ruolo istituzionale a livello di Valle d'Aosta. Lei non deve andare a prendere ordini, lei deve pensare con la sua testa e difendere questo Consiglio!
Concludo dicendo che c'è qualcosa che non funziona in questo Consiglio, perché almeno bisognerebbe avere il coraggio di potersi guardare in faccia, di rispettare la parola data e, se c'è la necessità, come avete detto, di convocare di nuovo quelle figure che sono propedeutiche all'attività del Consiglio: parlo delle commissioni consiliari, riunioni di Capigruppo o riunioni eventualmente per dettare quelli che sono i calendari, bene, noi abbiamo la necessità di sapere che chi si siede a quel tavolo - e parlo per i due Capigruppo - abbia l'onestà e la facoltà di rappresentare tutti gli eletti...che non debbano andare a prendere ordini, non debbano cambiare idee, oppure, peggio ancora, essere considerati comunque inaffidabili, perché che quello che si riesce a concordare in un momento così difficile con equilibri così precari poi venga non riconosciuto, o comunque non mantenuto in un contesto così importante...è veramente grave che non si abbia il coraggio di difendere quella che è una prerogativa del Consiglio: quella di potersi esprimere liberamente. Il Consigliere Guichardaz l'ha detto: questi sono degli atti che sono accessibili a tutti, chiunque ne può essere a conoscenza, chiunque ne può usufruire come meglio crede.
Concludo con una considerazione: fate un po' i conti di quanti siete rimasti di ex maggioranza, mi pare che in questo momento non abbiate neanche più i numeri per considerarvi ex maggioranza, siete solo in 16, mi pare. Con questo, e concludo, eventualmente per chiedere una verifica di un conteggio perché mi pare che non abbiate neanche più i numeri per sostenere o comunque per avere il coraggio, ecco, torno a dire, di prendere una posizione così importante e soprattutto a discapito di quello che è un ruolo istituzionale come il Consiglio regionale.
Président - A demandé la parole le collègue Grosjean.
Grosjean (UVP) - Che tristezza...ma a che gioco giocate? Veramente ci fate perdere delle ore, ma fuori ci guardano, fuori la gente ci vede! Un atto di una semplicità incredibile...gente che cambia idea, che interpreta in un modo, poi in un altro e sarebbero dei Capigruppo! Ma qui sono tutti dei soldatini comandati, l'ho già detto una volta...qui dobbiamo cambiare lo Statuto, qui dobbiamo dire che c'è un capo che decide e i soldatini che marciano e si va avanti come prima del 1945, basta, non c'è più democrazia, ma, Signori, vi guardate allo specchio qualche volta? Avete il coraggio di guardare i vostri figli in faccia? Ve l'ho già detto una volta, per delle cose così semplici...per il rispetto di un collega! Chiaro che anch'io oggi ho paura...non so neanche come si fa YouTube, quelle cose, stamattina ero su in alpeggio, quindi non è che vado tanto di YouTube o Tweet, o queste cose qui, però anch'io rischio di essere querelato per questo mio intervento, ma dove andiamo a finire? Ma qui che strategia avete? Chi credete ancora di incantare? Credo che fuori la gente sia arrabbiata, ma non poco e poi dopo oggi sarà ancora di più! Continuate pure così, io sono sicuro che avrete un grandissimo successo alle prossime elezioni...avanti così!
Presidente - La parola al collega Cognetta.
Cognetta (M5S) - Grazie Presidente.
Esprimo anch'io quello che è stato detto già dai miei colleghi. Certo, se questa è la strategia per intimidire Ferrero o me, eh, eh...(risata ironica)...avete davvero preso la strada peggiore che potevate prendere! Prima, diciamo così, in Consiglio o nelle commissioni non si hanno le risposte...noi facciamo le domande, nessuno ci risponde, facciamo Consigli straordinari, nessuno ci risponde, ma non solo a noi due o ai Consiglieri di opposizione, lo hanno fatto con tutto il Consiglio, va beh, chi se ne frega, in fondo ci danno anche 5.500 e rotti euro al mese, possiamo anche prendere degli schiaffoni in faccia, pagati così bene, che problema c'è... Delle persone pagate dalla Regione poi si arrogano il diritto di querelarci, in altre occasioni è capitato, invece, di sindacare le dichiarazioni di Consiglieri regionali...ma sì, chi se ne frega, siamo sempre pagati 5.500 euro al mese, possiamo anche permettercelo, che problema c'è. In tempi non sospetti, prima di questa meravigliosa crisi politica, avevo fatto più volte la domanda: che ci stiamo a fare noi qua, no? Avevo detto: ma noi in fondo che ci stiamo a fare qua? Noi potremmo eleggere ogni 5 anni il "gran duca", da solo, magari ogni 10, perché pure ogni 5 diventa fastidioso andare a votare, per 10 anni questa persona governa, si sceglie i suoi, gestisce tutto e noi risolviamo ogni problema, perché tanto alla fine è questa la questione molto semplice: noi qua possiamo esserci o non esserci e non cambia nulla. Quand'anche cerchiamo di fare delle azioni che dovrebbero in qualche modo...come dire? sviluppare una sensibilità politica, piuttosto che cercare di risolvere qualche problema che magari la gente ha fuori, nella maggior parte dei casi ai Consiglieri di maggioranza non interessa. Noi ci facciamo dei problemi, magari ci diciamo che così le cose non possono andare avanti, ma alla fine non lo dobbiamo decidere noi che così le cose non possono andare avanti, lo decidono gli elettori, come ha ricordato prima il collega Grosjean, però una cosa dovrebbe farvi riflettere, perché cambiare palesemente idea da un momento all'altro, avere quest'atteggiamento, che non è mai coerente fino in fondo, ma è sempre spezzettato, è sempre: "mo' dico una cosa, ne faccio un'altra", e così via, al di là della questione politica, dà proprio l'idea di persone che non hanno nessun tipo di indirizzo mentale, cioè che alla fine non contano niente, perché tu dici una cosa e poi in qualche modo cerchi anche di sostenerla, di mantenerla, insomma di restare su quel punto lì, per quanto ti riesce. Non è che fai l'arrampicata sugli specchi...c'era un rumore assordante di là di "unghie sugli specchi" durante la Capigruppo, era una cosa fastidiosissima, non si riusciva più a parlare quasi, per cercare di affannarsi a recuperare delle posizioni che erano indifendibili.
Voi pensate che questa è la soluzione? Voi pensate che vi sarà chiesto un voto politico? Eppure il mio collega Ferrero aveva detto chiaramente che è un altro tipo di discorso, lo volete trasformare in un voto politico? Non volete essere accusati fuori di qui di essere pro Ferrero o contro Ferrero? Fate pure, è soltanto la misura della meschinità di un pensiero che non è assolutamente un pensiero che dovrebbe stare qui dentro rispetto a quest'argomento. Noi vi abbiamo illustrato in diverse occasioni, non solo oggi, che facciamo dei ragionamenti che vanno al di là delle questioni di posizioni politiche. Pare che voi queste cose non le cogliate, vi diventano difficili da capire, perché capisco che per voi è difficile capire quando uno dice una cosa e poi la fa, diventa veramente un problema, però sai...sapete, scusate, potete anche riempire di querele me o lui, come avete già fatto, non è che la cosa cambia...noi continuiamo non ad esprimere i giudizi, ma a raccontare fatti, che è una cosa un po' diversa e lo avete notato in tutti questi passaggi, qua non ci siamo mai permessi di offendere personalmente nessuno. Se voi ritenete offese personali quello che diciamo, allora forse dovremmo raccontare quello che ci raccontate voi a noi in separata sede...quelle magari sono offese personali! Noi valutiamo atti politici, che è una cosa un po' diversa, voi questo è chiaro che non lo potete capire, ma tanto meno lo potete accettare, non lo avete mai fatto... Ho scoperto oggi che è dal 2005 che c'è questa legge, non è mai successo di parlare dell'insindacabilità di un Consigliere regionale, e già questo mi fa riflettere, in nove anni, se la notizia è vera - ma penso sia vera -, non è mai successo...beh, è chiaro il perché...mi sembra veramente chiaro il perché...ma non perché non ci siano stati altri casi in cui era sotto giudizio un Consigliere regionale, è capitato anche ad altri Consiglieri, no? Nella passata legislatura e anche in quella prima...si è preferito non arrivare ad utilizzare questa legge per il motivo ovvio che è quello che stiamo vedendo qui oggi. Non ci state facendo quindi un dispiacere con la vostra azione, anzi, al contrario, ci state dando un magnifico segnale di come siete.
Président - La parole au collègue Roscio.
Roscio (ALPE) - Grazie Presidente.
Volevo dire anch'io due parole su questa questione fintanto che sarà concesso ad un Consigliere regionale esprimere liberamente un'opinione. Ecco, io non vorrei esprimere dei giudizi, delle valutazioni sulla maggioranza, nel senso che con la vostra coscienza ci fate i conti poi voi singolarmente, ma ho sentito sia le opinioni espresse nel dibattito di oggi e ho avuto modo anche di seguire le Conferenze dei Capigruppo che hanno affrontato questo tema sull'insindacabilità del collega Ferrero. Qualche giorno fa penso sia arrivato a tutti i Consiglieri il documento allegato che penso sia prodotto...un documento ufficiale che è prodotto dagli uffici del Consiglio, allegato all'ordine del giorno odierno, dove si fanno diverse premesse sull'istruttoria e si dice che "si riferisce al Consiglio regionale proponendo di deliberare la sussistenza di una causa di insindacabilità...", eccetera, eccetera, cioè a me dagli uffici arriva una richiesta nella quale si dice che sussiste nel merito l'insindacabilità del Consigliere Ferrero e si dice anche che il giudice, comunque, non è vincolato dalla delibera consiliare di insindacabilità. In tutto ciò quindi c'è qualcosa che non mi è chiaro e non capisco e magari qualcuno mi potrebbe spiegare dove il mio ragionamento non sta in piedi. Se nel merito, anche nelle Conferenze dei Capigruppo vi siete espressi in una direzione e, siccome è una questione che...dovrebbe attenere al Consigliere singolo di esprimersi su questa vicenda, come mai oggi la posizione della maggioranza va in tutt'altra direzione rispetto alle posizioni che erano state prese in passato? Grazie.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Fabbri.
Fabbri (UVP) - Merci Madame. Grazie a tutti.
Vorrei anch'io prendere un attimino la parola e, non avendo partecipato a riunioni di Capigruppo e a queste riunioni in cui si era eviscerata tutta la cosa, sono ancora più allibito di tutta la discussione che è venuta fuori adesso. Se io leggo l'ultimo capoverso della documentazione che ci è stata trasmessa, non posso aver dubbi su quello che mi potevo aspettare oggi in una discussione consiliare: "si propone che il Consiglio regionale deliberi in ordine alla sussistenza di una causa di insindacabilità del Consigliere...", eccetera, eccetera. Mi sembra una frase piuttosto chiara, perché non è che si dice: "si propone di discutere..." oppure "si deliberi in ordine della sussistenza o meno..." di questa cosa. Io sono venuto qui veramente...ovvio, dico: va bene, è una cosa che si discute, ma verrà presa quasi quasi all'unanimità sicuramente. Viene fuori invece, direi, una discussione un po' kafkiana proprio perché non c'è chiarezza negli scopi di questa discussione, nella strada che ha preso questa discussione.
Io dico che non si può assolutamente passare sotto silenzio il fatto che da quest'aula esca l'idea che un Consigliere possa venire perseguito per le sue opinioni, che vengono trasmesse al di fuori di quest'aula coi mezzi che ci sono attualmente, sono facilmente reperibili da tutti...senza che il Consiglio prenda le sue difese. È una cosa per me inconcepibile, non vedo come noi possiamo non preoccuparci di difendere un nostro collega, al di là poi delle questioni contingenti; è una cosa illogica, è veramente una cosa che non sta né in cielo, né in terra! Io vi prego di riconsiderare questa vostra posizione proprio sotto quest'aspetto. Inoltre ai Consiglieri Capigruppo della maggioranza vorrei anche ricordare che, come è stato già detto più di una volta, è una questione di principio, non è una questione di sostanza, cioè la nostra idea non andrà mai ad incidere quello che è poi l'intervento della Magistratura, è semplicemente una difesa del Consiglio e dei Consiglieri. Grazie.
Président - A demandé la parole la collègue Certan.
Certan (ALPE) - Grazie Presidente.
Io penso che in quest'aula, e anche fuori, ognuno di noi sia responsabile delle proprie azioni, di quello che dice, di quello che non dice, però in tutta questa situazione c'è qualcosa che a me sfugge e credo sia anche molto grave. Presidente Rini, penso che lei presieda le riunioni dei Capigruppo e quindi le chiedo che valore hanno queste riunioni dei Capigruppo, che vengono verbalizzate, se poi i verbali non contano niente? E soprattutto che valore hanno queste relazioni che vengono redatte, dove leggiamo...il documento che è arrivato da lei...
(interruzione del Presidente del Consiglio, fuori microfono)
...no, aspettavo perché...
(nuova interruzione del Presidente del Consiglio, fuori microfono)
...ah, grazie, perché parlavo proprio a lei, se lei parla con altri...allora, visto che in questo documento che credo lei ci abbia fatto pervenire...che ho letto velocemente e mi sembrava talmente ovvio che non sono andata a leggere tra le righe...però io leggo: "tutto ciò premesso...preso atto...valutata...considerato l'orientamento giurisprudenziale della Corte costituzionale citato in premessa, dopo ampio e articolato dibattito, ad unanimità di voti favorevoli, riferisce...", eccetera, eccetera. L'ha già detto quindi il collega Roscio, io lo sostengo di nuovo...perché in tutto questo allora a me nasce spontanea un'altra domanda: o si è degli irresponsabili e si scrivono cose che poi non si leggono, qualcun altro scrive cose che poi non vengono lette, oppure c'è qualcosa invece di grave, cosa che otrebbe essere...però a questo punto chiedo che vengano date le motivazioni all'aula del perché c'è stato un cambio di opinione, cosa lecita, per carità! Se però è appurato che quanto viene detto in aula è insindacabile e non può essere, diciamo, oggetto di querela, se quello che viene postato, cioè preso ed esattamente riportato dal sito della Regione, viene messo sul sito...anzi dal sito del Consiglio viene messo su un post, lo stesso identico intervento, io mi chiedo che cosa c'è invece di nuovo, che magari è sopraggiunto, che noi non sappiamo. Su questo chiedo, per favore, di avere una risposta, perché l'ha già chiesto la collega Morelli e per ora tutti acqua in bocca e nessuno parla.
Ripeto: ognuno di noi è responsabile di quello che dice, posso anche capire che si voglia magari dare una sberla politica, una sberla così tanto per togliersi qualche soddisfazione ad un collega, però credo che quest'aula abbia un altro ruolo e soprattutto dovrebbe soffermarsi su altre cose. Poi - ripeto - ci fossero stati altri passaggi, ma se il post è stato preso e copiato...beh, allora spiegateci quali sono le motivazioni di questo cambio di opinione che è verbalizzato da Conferenze di Capigruppo e su questa relazione, perché allora veramente...non vorrei andare oltre, però qua "o lo facciamo, o lo siamo", però credo che allora siano altre le valutazioni che dobbiamo fare, perché siamo anche cittadini e forse ci sono dei cittadini fuori che si stanno chiedendo che cosa stiamo facendo qua!
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto la parola il collega Borrello?
Borrello (SA) - Grazie Presidente.
Ho ascoltato con attenzione e ovviamente nel rispetto di tutti i colleghi che sono intervenuti, io intervengo solo per dire quello che è stato il percorso all'interno della Capigruppo, che - ripeto - deve essere analizzato in un contesto particolare, che è quello di crisi politica. È proprio all'interno dei verbali che voi avete citato che si evidenzia come, per poter discutere di questo tema, bisognava raggiungere i tre quinti nella votazione della Conferenza dei Capigruppo, al fine di poter iscrivere il punto all'ordine del giorno. Era proprio all'interno della Conferenza dei Capigruppo che in una prima battuta noi ci eravamo astenuti in merito alla possibile convocazione di un Consiglio straordinario solo per questo punto e avevamo dato la disponibilità dal punto di vista dell'iscrizione del tema all'ordine del giorno al primo Consiglio utile, che si è concretizzato con il Consiglio odierno straordinario. All'atto della votazione che è stata espressa all'interno della Conferenza dei Capigruppo, abbiamo dato un voto favorevole...ho dato un voto favorevole affinché il tema potesse essere iscritto all'ordine del giorno del Consiglio odierno. Tutto questo per consentire, come mi avete anticipato benissimo voi, ai 35 Consiglieri, nel pieno rispetto della propria azione, politica ed amministrativa, di esprimere una valutazione in tal senso. Detto questo, l'espressione del voto era propedeutica all'iscrizione del documento all'ordine del giorno dell'attuale Consiglio, questo è stato fatto e oggi discutiamo di questo tema. Ognuno di noi si prenderà le proprie responsabilità...e nel merito nel rispetto di quello che è l'articolo 24 dello Statuto.
Presidente - Altri? La parola al collega Bertschy.
Bertschy (UVP) - Al di là dei cambi di idea più o meno che uno può capire o non capire, per carità, quello che manca a noi è il perché, ma è un altro discorso. Io credo, invece, che siano state rivolte a lei, Presidente, un paio di affermazioni che meritano, quanto meno da parte nostra, una risposta, meritano il rispetto di avere una risposta, ecco, noi ci stupiamo che su un elemento come questo, che l'ha vista condurre l'istruttoria, che l'ha vista condurre gli uffici per garantirci la possibilità di riunirci a proposito, che l'ha vista testimoniare davanti a noi, ecco, della possibilità addirittura di anticipare, come ho ricordato prima, questi atti alla Procura, lei possa oggi farsi rappresentare semplicemente come componente di un movimento politico e far dichiarare al Vicecapogruppo dell'Union che, come tutti gli altri, non parteciperà al voto. Allora, veramente le chiedo, come Presidente del Consiglio regionale, se non ritiene che questo sia troppo, se non ritiene che questo per noi sia diventato insufficiente.
Si ricorda che prima della crisi avevamo aperto una procedura di autotutela nei suoi confronti, di sottotutela, perché alcuni fatti non ci avevano convinto, dall'inizio della legislatura riteniamo di non essere difesi a sufficienza in quest'Assemblea e direi che a due mesi quest'episodio ci riporta in quella condizione. Allora, se lei non è in grado di metterci in condizioni oggi di capire cosa è successo...non per i Capigruppo, che hanno anche delle responsabilità di tipo politico, che, per carità, avranno fatto le loro valutazioni e a livello personale non ci fanno una bella figura, ma è un problema che non ci riguarda...però lei è una rappresentante delle istituzioni, allora perché lei cambia idea - lei Presidente del Consiglio regionale, non Emily Rini rappresentante ed esponente del gruppo dell'Union Valdôtaine - e perché lei dà un brutto esempio come Presidente del Consiglio regionale uscendo da questa sala, o non partecipando al voto, o non mettendo in condizioni di avere una dichiarazione di voto legittima, trasparente come ci aspettiamo dal Presidente del Consiglio regionale. Le schermaglie politiche le possiamo capire, le abbiamo fatte tutti, ma lei qua oggi è Presidente del Consiglio regionale, quindi ci metta in condizione di capire cosa sta passando, cosa è passato, cosa è successo per lei, come Presidente del Consiglio regionale, di differente rispetto alle cose che abbiamo discusso in Capigruppo, a maggio, il 14 maggio, che abbiamo discusso un momentino fa e che abbiamo ribadito oggi. Se oggi quindi il suo diventa non più un ruolo di super garanzia, ma diventa un ruolo di semplice appartenenza, beh, ancora una volta testimonierà quello che noi pensiamo dall'inizio, che non riesce nelle fasi cruciali, nei momenti importanti di discussione di quest'Assemblea ad essere indipendente e a rappresentare il ruolo per il quale la maggioranza l'ha votata, ma tutti quanti ci aspettiamo di essere considerati e rispettati. Le chiederei quindi di chiarire la sua posizione al riguardo al di là dell'appartenenza politica al suo movimento.
Presidente - Grazie collega Bertschy.
Collega Bertschy non avevo proceduto a dare risposta a quelle che erano le domande proprio per il massimo rispetto che nutro verso il ruolo che sono chiamata a ricoprire della Presidenza del Consiglio e richiamo che il ruolo di garanzia e di super partes è ovviamente limitato allo svolgimento delle mie funzioni di Presidente del Consiglio. Altra cosa poi è il mio ruolo come appartenente ad un gruppo politico, cosa che è sempre accaduta nella storia del Consiglio regionale e naturalmente in questa sede rivendico l'assoluta mia libertà di espressione politica nella fase di voto, questa cosa assolutamente non va ad incidere con quello che è il ruolo invece del Presidente del Consiglio, che è tutt'altra cosa.
Credo all'interno della Conferenza dei Capigruppo di aver portato avanti quella che era l'istruttoria, ribadisco la bontà anche della proposta che avevamo fatto a suo tempo di avanzare quella che era una deliberazione della Conferenza dei Capigruppo, che non viene rinnegata, perché è approvata e allegata agli atti dell'adunanza odierna, semplicemente, com'è giusto che sia, come la legge prevede è l'aula che è sovrana è chiamata ad esprimersi. Quell'atto naturalmente non viene rinnegato, è stato fatto, votato e trasmesso all'aula, ma ovviamente la decisione spetta all'aula e naturalmente poi ogni singolo Consigliere ha la libertà di voto.
Ci sono altre richieste di intervento? Non ci sono richieste? Possiamo procedere alla votazione? Ha chiesto la parola il Presidente Rollandin.
Rollandin (UV) - Vorrei fare due semplici sottolineature. È già stato detto che il voto dell'aula sarà comunque ininfluente nei confronti di quello che avviene in altre sedi, questo credo che sia stato detto. Si è molto discusso su come interpretare il voto in questo caso per un collega, quasi a tutela di quello che è il ruolo dei Consiglieri. Mi permetto di sottolineare un aspetto un po' diverso, noi credo che siamo tutti per la tutela dell'insindacabilità di quello che uno dice in quest'aula, stando a quello che dice la legge, opinioni che possono essere chiaramente condivise o meno, ma opinioni. Quando si va oltre, come in questo caso, l'ipotesi - ripeto l'ipotesi -, su cui non entriamo nel merito, perché non abbiamo elementi, è che l'affermazione che è stata fatta non sia corrispondente al vero. Ci sono anche delle motivazioni di altro tipo legate al perché sono stati oscurati i mezzi di informazione al di fuori, i network, e non è a noi oggi qui di interpretare, perché questi sono stati oscurati, non dimentichiamolo, con un provvedimento del giudice.
Oggi allora io voglio solo sottolineare questo, che sono assolutamente d'accordo sul fatto che le opinioni giustamente sono tutte rispettabili, ma, ripeto, le opinioni, non quello che, mi permetta di dire, va al di là e oltre, quello che magari ogni tanto viene anche preso un po' come un insulto, perché tutta una serie di espressioni, se mi permettete, anche altri colleghi in quest'aula hanno avuto modo di dirlo, ci sembra vadano un po' oltre le righe. Non è un discorso che si riferisce solo alla nostra piccola Regione Valle d'Aosta, il Parlamento francese sta prendendo delle decisioni su questo tema, sta intervenendo per dire la differenza tra le logiche affermazioni e opinioni e quelli che sono gli insulti, o comunque una serie di atteggiamenti non consoni a quello che è invece un atteggiamento dei Consiglieri.
Credo che questo non possa essere interpretato quindi come un venir meno all'insindacabilità delle espressioni, delle opinioni dei Consiglieri, che ribadiamo sono non solo giuste e legittime, ma da rispettare. Altro è se qualcuno...su cui non entriamo nel merito, io non voglio entrare nel merito di questa diatriba...se qualcuno si sente leso in qualcosa di quello che è stato fatto e che non ritiene opinione si rivolge ad un altro palazzo...per cui io non voglio entrare, lo ripeto, né in una situazione, né nell'altra, però non possiamo confondere le due cose e dire: "ah, non viene votata l'insindacabilità del collega e quindi voi non riconoscete questo qui". È esattamente il contrario, perché questo è il concetto, questa è la valutazione che ci porta a dire che la non espressione...non è che non vogliamo...non ce ne frega niente, non è un discorso del voto...non interessa oggi entrare nel merito, mentre ribadiamo la perfetta sintonia con l'insindacabilità. Non ci siamo mai espressi contro qualsiasi opinione che è sui colleghi, sgradevole o più o meno, quello è un discorso, ci sta, ma se qui viene detto qualcosa che la parte lesa interpreta come falso, credo abbia il diritto...poi non entro nel merito, sarà in altre sedi che si discuterà, ma non è un'occasione per dire: "qualsiasi cosa uno dica qui in aula è comunque da valutare che non può essere attaccata", non esiste, questo non esiste, questa è la differenza sostanziale ed è la ragione per cui noi riteniamo di poter dire che il non voto ha questa ragione, non è sull'insindacabilità...che noi votiamo il principio dell'insindacabilità, che è in legge, quello è correttissimo, quello che è meno corretto è l'uso che se ne fa, e noi riteniamo in questo caso...c'è un contenzioso, io non so come andrà a finire, né so gli estremi di quello che è il contendere, e non è l'interesse nostro nel merito...interessa sapere che non venga presa in considerazione l'opinione del collega nel merito di un qualsiasi argomento espresso in quest'aula. Ecco la ragione per cui noi riteniamo che ci sia un atteggiamento corretto, non discrezionale, non contro qualcuno, assolutamente, ma proprio con questa linea noi riteniamo che sia corretto esprimerci con un non voto.
Presidente - Altri? La parola al collega Viérin Laurent.
Viérin L. (UVP) - Merci Madame la Présidente.
Nel merito della questione altri sono già intervenuti, volevo semplicemente ribadire un concetto. Presidente Rini, lei, in quanto teoricamente garante del funzionamento di quest'aula e di tutti i crismi democratici che quest'aula deve avere, nell'occasione di un voto segreto come questo che ci accingiamo ad affrontare, lei, con una posizione che non è super partes, come ricordava il collega Bertschy, si allinea alla non partecipazione al voto attraverso una non espressione di questo voto. Al di là di tutto ciò che è stato ribadito adesso dal Presidente, ciò che altri colleghi hanno espresso nel merito di parti politiche...il Capogruppo Borrello, che con un sibillino atteggiamento di libertà di ognuno probabilmente cerca di ritagliarsi uno spazio di autonomia all'interno di una maggioranza, o di ciò che ne è rimasto e vedremo come si comporterà...e, collega Restano, non capiamo se è diventato Capogruppo o se il Capogruppo sia diventato qualcuno dei Consiglieri residui, cioè la collega Bertolin o il collega La Torre, sarebbe un buon Capogruppo per l'Union Valdôtaine, a nostro avviso... Al di là delle battute, noi quello che denunciamo, Presidente Rini, è che lei dall'inizio di questa legislatura - lo abbiamo più volte sottolineato - non ricopre questo ruolo in modo super partes.
Questa legislatura è iniziata in malo modo, lo abbiamo ricordato anche oggi, ha dovuto votarsi per essere e diventare Presidente del Consiglio, perché gli appetiti erano superiori al numero di poltrone, anzi erano quasi collimanti e oggi noi, dopo 10 mesi di legislatura, ci troviamo con un ruolo che non è esercitato con equilibrio. Oggi veramente però, se lei, Presidente Rini, non dovesse partecipare a questo voto, in occasione di un voto segreto, avvallerebbe la possibilità di controllare chi si esprime e chi non si esprime in una votazione segreta, quindi una sorta di controllo del voto, come qualcuno ha già sottolineato, che è grave: è grave nell'atteggiamento del ruolo che lei dovrebbe ricoprire in un certo modo. Oggi affrontiamo una questione che è quella dell'insindacabilità, si rinuncia a partecipare all'espressione in un certo modo di un certo principio, che è quello sancito anche dallo Statuto di autonomia, ma la cosa più grave è che ci troviamo in aula con un Presidente del Consiglio che parteggia su una votazione che favorisce il controllo del voto; questo è l'elemento più grave di questa questione, al di là del merito della questione stessa, che altri hanno affrontato molto bene.
Noi quindi crediamo, Presidente Rini, che oggi lei abbia toccato veramente il fondo in questa legislatura nel ruolo che lei sta esercitando. Lo abbiamo vissuto anche durante questa crisi, in altre occasioni, ci aspettiamo anche altre sorprese, magari di altre innovative interpretazioni che lei ci darà, sugli iter da seguire, ma la cosa più grave è che oggi lei non esercita questo ruolo nel modo che dovrebbe essere quello di garante di tutti. Noi non ci sentiamo rappresentati da lei. Al di là dell'appartenenza politica, Presidente Rini, quando si esercita un ruolo di figura apicale - come lei ricorda spesso nei suoi viaggi, nelle sue trasferte di queste settimane -, si dovrebbe rappresentare l'intero Consiglio Valle. In questo modo, se lei non partecipa a questo voto, lei parteggia...parteggia, tra l'altro, non con un voto espresso, ma con un non voto, con una non partecipazione al voto, che non è degno di chi dovrebbe rappresentare le istituzioni!
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? La parola al collega Guichardaz.
Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie.
Io sono un po' testone, lo ammetto, per cui mi sono riletto tutta l'istruttoria e dall'istruttoria io derivo che c'è stata un'indagine, c'è stata una fase, diciamo, di tipo...come si può dire? proprio di tipo istruttorio di questa delibera o di quest'atto intitolato: "Valutazioni in ordine alla sussistenza dell'insindacabilità". Beh, io, colleghi, compresi i colleghi che non hanno avuto il tempo in questi due mesi di andarsi a vedere gli atti o di andare a sbirciare nel sito del Consiglio...tra l'altro, è qua, basta cliccare la frecciolina e viene fuori la Presidente Rini che dà la parola a Stefano Ferrero...
(il Consigliere Guichardaz mostra all'aula il proprio computer posizionato su un file audio del Consigliere Ferrero relativo alla seduta consiliare antimeridiana del 23/10/2013, e fa ascoltare le sue testuali parole: "I Consiglieri regionali di opposizione possono controllare, lo dice il Regolamento...")
...esattamente, questo è quanto è scritto, e quindi è facilissimo da ricavare...
(interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...mi scusi, Presidente Rollandin, che è anche diventato Presidente del Consiglio e che mi ha un po' bacchettato, perché ho fatto vedere questa cosa. Beh, è facile andare a ricercare sul sito del Consiglio regionale cari colleghi che non avete avuto né l'occasione, né il tempo e probabilmente non siete stati così...non so...non siete così ferrati da poter andare a pacioccare...beh, vi dico, basta andare sul sito del Consiglio VdA, Podcast, si cerca Stefano Ferrero, 23 ottobre 2013, l'intervento relativo, question time, risposta immediata. C'è una prima parte più una replica, quindi è facile un po' per tutti, magari anche chi non è così pratico di Internet è capace ad arrivarci.
Quello che dico io è che quest'istruttoria, che io presumo abbia un nome e cognome...quindi, Presidente Rini, io le chiedo proprio cortesemente chi è che ha sprecato tutto il suo tempo a chiedere integrazioni al collega Ferrero, perché qua c'è scritto che il collega Ferrero è stato sollecitato a fornire ulteriori precisazioni in merito alla questione oggetto della delibera, no? la Presidente del Consiglio, ha riscontrato la richiesta e quindi ha chiesto di fornire elementi utili a fini della valutazione, "il Consigliere Ferrero ha precisato che la pubblicazione sui siti Internet di cui sopra è riferito al mero intervento del Consigliere, senza l'aggiunta di scritte, commenti, rappresentazioni grafiche o altro". Collega Borrello, questo vuol dire che lei va a vedere l'estratto di quell'interrogazione e prende atto di quello che c'è scritto qui, poi, se non è vero, questa è un'altra questione, questo attiene a tutta un'altra questione.
Questi sono gli atti, quindi come fate a dire che voi non siete stati in grado di risalire alla pubblicazione, quando è specificato nell'atto di istruttoria addirittura come si fa ad arrivarci. C'è l'indirizzo...tant'è vero che si dice: "...è comprovata dal fatto che le sedute del Consiglio sono trasmesse mediante TV digitale...nonché pubblicate per la libera fruizione sul sito del Consiglio...sulla base della documentazione prodotta dal Consigliere Ferrero e alla luce di tale orientamento giurisprudenziale - bla, bla, bla, bla - che la pubblicazione su Internet del video dell'interrogazione a risposta immediata del Consigliere illustrata nel corso dell'adunanza...costituisce una mera riproduzione di tale intervento consiliare e che, conseguentemente, sussista una causa di insindacabilità". Allora, questo lo ha scritto un ufficio legislativo a seguito evidentemente di una richiesta di parere da parte del Presidente del Consiglio, tant'è che alla fine c'è scritto: "ritenuto sulla base della documentazione...preso atto di quanto riferito dal Presidente del Consiglio regionale, valutata la documentazione prodotta dal Consigliere Stefano Ferrero, considerato l'orientamento giurisprudenziale della Corte costituzionale citato in premessa, dopo ampio dibattito, ad unanimità di voti favorevoli...", qualcuno ci manda questa roba che deve avere richiesto probabilmente anche un certo tempo di elaborazione..."all'unanimità dei voti favorevoli", beh, oggi allora veniamo a scoprire che il Presidente del Consiglio non è molto convinto. Si è fatta dare tutta una serie di elementi integrativi, si è fatta, probabilmente, ricostruire i fatti per essere certa di poter inviare a tutti e 35 Consiglieri questa di bozza dell'oggetto n. 3, dopodiché oggi il Presidente del Consiglio dice: "no, io non voto, mi rimetto..." non so se alla singola coscienza individuale o alla disciplina del partito. Beh, almeno lei, Presidente, mi scusi...dopo tutto questo lavoro di approfondimento che ha fatto, dopo aver messo in premessa e in calce, valutato tutto questo "ambaradan" di roba che lei si è fatta fornire, oggi mi viene a dire... Capisco i due Capigruppo che avevano probabilmente tanto da fare, facevano...non so se delle trattative o che cosa altro hanno fatto...ma lei, Presidente, che è pagata dalla collettività per fare il Presidente, non per fare probabilmente le trattative private, ci dà una delibera, un atto, un oggetto in cui viene indicato un iter, una serie di approfondimenti e oggi ci viene a dire che lei non vota, per chissà quali oscure ragioni lei non vota. Allora qua si pone veramente un problema sull'utilità del Presidente del Consiglio! Probabilmente non serve un Presidente del Consiglio: non serve perché se all'atto poi della presa d'atto di ciò che viene fatto dai propri uffici il Presidente si astiene dal votare, è come in qualche maniera sfiduciare la propria attività, la propria opera. Quanto tempo ci ha messo, Presidente, a fare questa delibera? Quanti incontri avete fatto con i vostri uffici legali? Ha un nome e un cognome questa delibera o i cittadini hanno speso dei soldi inutili per far tirare giù un brogliaccio, che non avrà poi il voto dei Consiglieri? Perché questa è la questione.
Allora, colleghi, se noi prendiamo atto di quello che è scritto qua sopra, qua sopra c'è scritto che ciò che ha detto il 23 di ottobre del 2013 il Consigliere Stefano Ferrero è oggetto di insindacabilità, poi il contenuto, se è vero o non vero, quello che è, questo lo valuta il giudice! Non siamo noi qua dentro a dare uno scudo e un'immunità al Consigliere Ferrero! Qua il principio è: è corretto votare l'insindacabilità per le opinioni espresse da un Consigliere all'interno di quest'aula? Se le opinioni sono opinioni oggetto di querelabilità, perché sono offensive, non sono vere, eccetera, Presidente Rollandin, non è lei che lo deve giudicare! Lei mi deve dire...
(nuova interruzione del Presidente della Regione, fuori microfono)
...però, siccome è intervenuto facendo su tutto una disquisizione sull'offensività o meno, diciamo, delle terminologie usate dal collega Ferrero, che a volte magari le usa in maniera così...è un po' colorito, ma non è l'unico, anch'io mi ci metto all'interno di questo novero, diciamo, ogni tanto di esagitati, però il problema qua è un problema anche di tipo tecnico, cioè qui è scritto nero su bianco che il Consigliere Ferrero dichiara di aver riportato su un sito uno stralcio di un intervento, che io sono in grado di farvi vedere, se aveste la pazienza di vederlo, integrale, facendolo riprendere dalle televisioni e da chissà che altro. Dove sta quindi, diciamo, il dubbio di votare l'insindacabilità di questa roba qua? Tant'è vero che avete richiesto al collega Ferrero di specificare in relazione che non vi è null'altro che quello. È lui che ha detto che ciò che è stato riportato sul sito è quello, tolte, diciamo, altre considerazioni di carattere personale. Oggi votiamo quest'aspetto, cioè il principio.
Quello che diciamo qua dentro noi oggi se venisse immediatamente scaricato, ritwittato, diciamo, risparso, qualcuno qua sa cosa vuol dire...come si chiama? le questioni virali, ecco, insomma, che tanti danni fanno e tanti danni hanno fatto...è possibile. Allora, se noi oggi votiamo il principio secondo cui non è neanche più insindacabile il passaggio di ciò che diciamo qua dentro, dalla piattaforma del Consiglio ad un sito privato, ma, scusate, ma questa, non dico che è follia, ma quanto meno è un ragionamento che ha dello strano. È solo quello che io voglio dire. Colleghi, qua nessuno oggi assolve Stefano Ferrero, è una questione di votare un principio e qui è scritto molto bene, l'istruttoria in calce dice esattamente: "preso atto delle precisazioni, delle sentenze, dei pareri..." e l'Ufficio legale ha elaborato una delibera, ha elaborato un atto, che poi verrà inviato, può essere considerato, può non essere considerato, ma quanto meno il giudice avrà come elemento il fatto che quelle cose sono cose che sono state dette all'interno del Consiglio regionale, anche se trasferite in un'altra piattaforma, sempre dette all'interno, poi che siano opinioni e non siano fatti questo è un altro discorso, ma lo giudica il giudice, non lo giudichiamo noi! Non siamo noi i giudici che oggi diamo la patente di veridicità a ciò che ha detto Stefano Ferrero. Nessuno mette in discussione il contenuto, tant'è che le conclusioni...e qui concludo anch'io: "in considerazione dell'identità di contenuti tra le opinioni espresse dal Consigliere Stefano Ferrero nell'esercizio delle proprie funzioni e quanto reso pubblico all'esterno, trattandosi di un atto di sindacato ispettivo svolto nella sede del Consiglio regionale, e quindi nell'esercizio delle funzioni consiliari tipiche, e della pubblicazione su Internet, e quindi al di fuori della sede tipica dell'attività consiliare, del video dell'atto di sindacato ispettivo stesso". Non è che dice che Stefano Ferrero non è stato, diciamo, calunniatore, o non è stato maleducato, o ha detto tutte le cose giuste: semplicemente si dice che Stefano Ferrero ha detto una roba, l'ha riportata sul suo sito e questo è oggetto di...poi se il giudice ha ritenuto di oscurarlo e altro...noi è questo l'atto che abbiamo...
Io qua vado a farmi un giudizio rispetto alle cose, perché neanch'io ho potuto vedere ciò che era stato pubblicato sul sito, ma se io ho una delibera ed è stata fatta un'istruttoria dove si dice che quello è l'estratto riportato quello giudico, sarà poi il giudice a verificare se è vero o non è vero ciò che è stato detto...tutto qua. È per quello, colleghi, che io credo che quest'oggetto qua non possa diventare motivo di lotta politica o di dubbio rispetto ad altri, piuttosto vi invito a chiedere un'interruzione, vi andate a vedere questo video, dopodiché fate...non lo so, fate una valutazione, ma non entrate nel merito di ciò che è stato detto, perché questa delibera non dice e non assolve il merito e il contenuto di quanto è stato detto nel corso di quell'intervento. Grazie.
Presidente - Grazie. Era solo per rispondere brevemente. Naturalmente sono gli Uffici della Presidenza del Consiglio che hanno fatto i doverosi approfondimenti con gli elementi in loro possesso e sulla base delle dichiarazioni del collega Stefano Ferrero. Naturalmente poi è la Conferenza dei Capigruppo che vota, le motivazioni le hanno già ricordate, anche per consentire la discussione in aula, ma sovrana è e rimane l'aula del Consiglio regionale. Non rientrando nel merito, come ho già detto prima, vorrei solamente ribadire la rivendicazione della libertà dell'espressione di voto di tutti in quest'aula, ivi compresa la mia.
Ci sono altre richieste? Possiamo procedere alla votazione? No, ha chiesto la parola il collega Bertschy. Prego.
Bertschy (UVP) - Sì, ma...se mi permette, la sua posizione è assolutamente diversa da quella di tutti gli altri. È come se il Presidente del Governo sconfessasse gli atti istruttori di una delibera che arriva in Giunta, che hanno tutte i pareri favorevoli per essere deliberati e poi ad un certo punto, ecco, si decide di non andare oltre. Allora o è una valutazione nel merito, ma lei non può dire che l'istruttoria dei Capigruppo è positiva, che gli atti ci portano a dichiarare insindacabile quanto fatto e poi venire qua e rappresentare un altro ruolo, perché allora è a capo di una struttura? Perché legittima attraverso il suo lavoro fino ad un certo percorso il suo lavoro? Ad un certo punto poi qua in aula qualcuno lì dice: "no, adesso per un momentino non può più fare il Presidente del Consiglio, fa il semplice Consigliere, in questo caso dell'Union Valdôtaine". Permette che noi non ci capiamo più niente? Perché se si entra nel merito di un atto che è stato costruito, come ha ricordato il collega Guichardaz in maniera corretta...e che ci porta a fare un certo tipo di valutazioni come Consiglieri dopo la Capigruppo, allora c'è qualche cosa che non funziona. Mi pare che si dia un giudizio di merito, allora è meglio dire: "voto contro", ma che problema c'è? Che problema c'è? Ognuno si fa la sua valutazione, ma come si fa a dire: "l'istruttoria è positiva, l'atto è insindacabile e mi astengo", ma dove siamo? Presidente del Consiglio, dove siamo? Lo possono fare quelli che sono seduti qua, ma lei non può smentire così gli atti dei suoi dirigenti. È vero che in questo mese e mezzo di crisi politica anche loro hanno avuto qualche sbandamento dovuto alla fretta, però in questo caso sono stati precisi, ci hanno dato la possibilità di esprimerci e se manca qualche cosa...abbiamo fatto una Capigruppo per aggiungerla, ma non mancava niente, è rimasto tutto come prima. Allora, cosa cambia per lei rispetto al discorso fatto a livello istruttorio? Nulla.
Allora, se permette, c'è qualche cosa che non funziona nella struttura della Presidenza del Consiglio e nel ruolo del Presidente del Consiglio qui, perché o è favorevole, o è contraria. Astenersi per impedire di esprimere il giudizio, da parte sua, è politicamente scorretto nei confronti di un collega che lei dovrebbe difendere. Se è da difendere...perché nessuno si sarebbe qui mai immaginato di sforzare un atto che invece veniva ritenuto sindacabile, l'istruttoria non la facevamo noi, anzi, quindi non è su questo che noi ci stiamo esprimendo: noi stiamo dicendo che è stato fatto un percorso, questo percorso ha dichiarato che tipo di atto abbiamo fatto. Sono stati dati anche dei giudizi su come si interviene in aula, l'abbiamo detto anche di là...ognuno fa la politica come meglio crede. Se sbaglia, è giusto che paghi, ma in questo caso, visto che l'istruttoria porta questo tipo di valutazione, astenersi non è un giudizio, evitate evidentemente di contarvi in un momento un po' delicato. Per carità, è una scelta politica, però le scelte politiche non andrebbero fatte sulle persone, sulle spalle delle persone, sulle spalle del lavoro che facciamo tutti noi qua. Sarebbe stato forse più opportuna una Conferenza dei Capigruppo dove si diceva: "mah, forse moderiamo un po' i toni, cerchiamo di lavorare in maniera diversa". Ci si confrontava a livello politico, ma arrivare a non dare un giudizio su un atto che è chiaro è veramente delegittimare il ruolo e il lavoro che hanno fatto le strutture che sono qui per noi come Consiglieri, quelle su cui poter contare per fare bene il nostro lavoro, ma sono soprattutto le strutture che legittimano il suo ruolo e che ci permettono a noi di essere sicuri che, fatta un'istruttoria, si è compiuto l'atto necessario.
È inutile quindi argomentare su cosa è giusto e su cosa è sbagliato, era già stato fatto prima, piuttosto era più utile che ogni Consigliere, perché qualche dubbio a questo punto mi viene, avesse richiesto un approfondimento ancora in Capigruppo per capire meglio cose che non erano state comprese, invece no, si cerca ancora una volta di provare a mettere il coperchio sulla pentola, di evitare di rispondere al proprio ruolo e di sconfessare ancora una volta il lavoro dei dirigenti.
Président - La parole au collègue Bertin.
Bertin (ALPE) - Grazie.
Anche io come il collega e vicino di banco Fabbri mi aspettavo una discussione rapida e un voto all'unanimità, anche perché i presupposti c'erano tutti. C'era innanzitutto un'istruttoria chiara e precisa, che collegava quanto detto dal Consigliere in aula a quanto riportato su YouTube e, oltre a questo, c'è una dichiarazione dei Capigruppo di maggioranza. Questo cambiamento di opinione è assolutamente grave, anche perché non è la questione del Consigliere Ferrero, si va a decidere su un principio generale. A decidere nel merito sarà la Magistratura, non saremo noi, pertanto il nostro deve essere un voto assolutamente favorevole e non può essere che favorevole ed è una cosa estremamente grave questo cambiamento di opinione e la superficialità con cui si affronta quest'argomento.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Non ci sono altre richieste? Ricordo che la votazione, visto che riguarda la persona, sarà una votazione segreta. Colleghi, possiamo procedere alla votazione? Possiamo chiudere la votazione.
Presenti: 16
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Il Consiglio non approva per la mancanza del numero legale.
Procedutosi quindi alla votazione della proposta di deliberazione, e verificato che i Consiglieri presenti e votanti sono 16, il Presidente dichiara non approvata la proposta, in quanto non risulta aver partecipato al voto la maggioranza dei componenti del Consiglio, come prescritto dall'articolo 76, comma 1, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio stesso.
Con questo punto abbiamo terminato i lavori dell'odierna seduta.
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L'adunanza straordinaria termina alle ore 20,43.