Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2895 del 27 marzo 2013 - Resoconto

OGGETTO N. 2895/XIII - Interpellanza: "Organizzazione dei cantieri idraulico-forestali per fare fronte alle esigenze di protezione e di promozione turistica del territorio".

Président - Merci. La parole au collègue Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Prendendo atto dell'attuale situazione organizzativa che prevede l'esternalizzazione dei cantieri, e tenuto conto che in questi anni è profondamente cambiata l'organizzazione del lavoro, in particolare il numero dei lavoratori che operano in questo settore, soprattutto di quelli che operavano con una stagionalità che possiamo chiamare "regolare" presso l'Amministrazione regionale, presso l'Assessorato all'agricoltura, arrivati al numero di 810 nel 2010, solo due anni fa, poi trasferiti su una graduatoria della "Società salvaprecari", tanto perché il loro nome rimanesse nella memoria, negli annali della storia, non si perdesse quell'esercito di persone che avevano collaborato e lavorato - alcuni per più di 10 anni - in quel settore, insomma non se ne perdesse almeno la memoria del nome...per il resto, molti di questi iscritti in questa "meravigliosa" graduatoria, che poi superò anche le migliaia di iscritti, rimasero tranquillamente a casa, e ben pochi furono quelli sorteggiati per lavorare pochi mesi.

Sta di fatto, però, che in questa legislatura, per giustificare questo impegno massiccio di forza lavoro, e soprattutto per giustificare anche adesso l'esternalizzazione dei cantieri, è sempre stato fatto riferimento al fatto che nei cantieri forestali i tagli culturali, per esempio, mirano a valorizzare le molteplici funzioni assolte dalle foreste valdostane: protettiva, produttiva, naturalistica, paesaggistica, ricreativa; quindi si va dalla funzione più importante, quella protettiva, di tutela di interi villaggi da rischi di caduta massi, frane, valanghe, e cose di questo tipo, fino all'aspetto - non meno importante - che è quello turistico. E la stessa cosa...bisognava in qualche modo dare un senso a tutti i lavori di sistemazione idraulico-forestali e si legge, nei documenti dell'Assessorato, che nelle sistemazioni idraulico-forestali si inseriscono gli interventi che hanno finalità di protezione idrogeologica del territorio regionale, interventi di stabilizzazione di pendici franose, interventi di sistemazione idraulica delle aste torrentizie minori, quindi tutta una serie di lavori dove al primo posto c'è sempre la sicurezza per arrivare anche a interventi di protezione da fenomeni valanghivi, i famosi "paravalanghe", no? E poi anche nel settore turistico, perché i sentieri erano non meno importanti, fra le altre cose la messa in sistemazione delle Alte Vie e certamente i tracciati dove passa il mitico "Tor des Géants". Quindi cantieri, come si dice, indispensabili alla sicurezza dei cittadini valdostani, cantieri che hanno anche, attraverso tutta una raccolta iconografica che è a disposizione presso l'Assessorato all'agricoltura e risorse naturali...raccontano di questi interventi estremamente importanti.

Certo è che in questi anni, però, la sensazione che si ha è che le risorse siano fortemente diminuite, le risorse messe a disposizione. Allora, la cosa che in qualche modo ci si chiede è: visto che sono state profondamente ridimensionate le risorse a disposizione, al di là del fatto che non vadano più magari a lavoratori che erano alle dipendenze dell'Assessorato, ma adesso vadano diciamo ad imprese e, tramite loro, anche a lavoratori...ma è l'entità dei lavori che è profondamente diminuita, è cambiato profondamente il tipo di intervento che viene fatto!

Allora io mi dico: in che modo s'intende far fronte con questo tipo di risorse alla valorizzazione delle nostre foreste, come si pensa di tutelare le zone franose, se non mettiamo più risorse, se le abbiamo completamente diminuite? Cioè è bene puntare sull'efficienza delle imprese, scegliere la via della privatizzazione del sistema, però se non ci metto gli "euri" neanche le imprese lavorano! Allora cosa facciamo? Ci mettiamo in una situazione di osservazione, guardiamo dov'è che viene giù la prima valanga, dov'è che cadrà la prima pietra, chi è che...oppure non è più a rischio il territorio valdostano? Cioè si è creata una situazione di sicurezza naturale, le foreste valdostane hanno trovato modo di autocoltivarsi, non c'è più bisogno di asportare tutti i tronchi abbattuti dalla neve, tutti questi tronchi che marciscono nel bosco o c'è l'idea di un volontariato diffuso? State...avete investito sulla piccola agricoltura, state facendo delle scelte che favoriscono...? A me non risulta, a me risulta che le aziende agricole stanno scomparendo, che sono sempre più grosse, quindi meno adatte a rispondere a questo tipo di intervento.

La domanda quindi è: chiedere come s'intende far fronte con questa organizzazione a tutte quelle esigenze che ci sono scritte nei documenti dell'Assessorato. A me pare che il punto cardine sia questo. Lavora meno gente, lavorano poche imprese e, soprattutto, il nostro territorio è in una situazione di abbandono. Che si fa?

Président - La parole à l'Assesseur Isabellon.

Isabellon (UV) - Sì, grazie Presidente.

Credo che ogni tanto emerge questa soi-disante disorganizzazione, improvvisazione totale, che fa capo ai nostri uffici, alla nostra organizzazione, poi credo che in particolare in questo momento emerge ancora di più. Io ricordo solo che si lavora su dei piani lavori ordinari e straordinari che sono ben valutati, approfonditi; sono, rappresentano quello che sono le esigenze del territorio, queste esigenze vengono segnalate dalle Amministrazioni comunali, da chi opera sul territorio, a volte dai Consorzi di miglioramento fondiario, Corpo forestale, dai nostri uffici, i tecnici che vanno spesso a verificare le situazioni anche difficili. Quindi direi che il fatto di dipingere una situazione così catastrofica non può essere che legata, a volte, alle esagerazioni del momento; poi, qui, evidentemente si può anche pensare a quale può essere la situazione attuale, ecco. Quindi secondo me è da respingere questo approccio, ecco.

Occorre poi fare alcune precisazioni sulle affermazioni citate nelle premesse dell'interpellanza per quanto riguarda anche il dato occupazionale. Se è vero che nel 2010 si è avuto un massimo occupazionale attestatosi intorno alle 800 unità, e se è vero che...ma io vorrei proseguire nel...perché poi il senso di una frase si...

(interruzione del Consigliere Donzel, fuori microfono)

Presidente - Collega, collega Donzel, la prego di lasciar terminare l'Assessore, poi replica. Collega, poi replica!

Isabellon (UV) - ...sa già qual è la conclusione del ragionamento...allora, se è vero che nel 2010 si è avuto un massimo occupazionale attestatosi intorno alle 800 unità, è anche vero che in questo numero rientravano le maestranze che partecipavano ai piani anti-crisi specifici del momento, varati dalla Regione sin dagli anni 2007, 2008 e 2009 (vedasi Piano Tecdis, per esempio, di rioccupazione di chi aveva poi perso in quel momento il posto di lavoro nella Media Valle), situazioni specifiche e contingenti e ripetuti fino al 2010, questi piani, che hanno interessato un numero di maestranze di circa 100 unità, quindi i numeri bisogna leggerli nella loro realtà.

Si è dimenticato di citare, en passant - ma probabilmente è stato ritenuto un passaggio, così, ininfluente - il provvedimento del Governo, il decreto legge n. 78 del 2010, sempre, convertito con legge n. 122 del 2010, la manovra finanziaria di quell'anno che obbligava le Regioni a ridurre del 50 percento le spese per i contratti a tempo determinato. Si ignora - non so se volutamente - come l'Amministrazione regionale, attraverso la creazione della Società dei Servizi Valle d'Aosta S.p.A., sempre nel 2010, sia riuscita a salvaguardare l'occupazione di circa 700 persone facenti parte della graduatoria all'uopo costituita, garantendone l'attività lavorativa di oltre 100 giornate, quindi gli 800 meno i 100 dei piani straordinari di pensionamento porta a questi numeri. Quindi il "se è vero" di partenza ha tutta una serie di ragionamenti successivi.

In merito ai dati raccolti, è necessario ricordare che attraverso l'esternalizzazione hanno trovato lavoro oltre 250 operai rispetto ai 300 previsti, in quanto una cinquantina hanno effettuato due o anche più lavori con la stessa ditta o con ditte diverse. Non si ricorda poi come l'Amministrazione abbia varato altresì un piano straordinario - di cui abbiamo discusso appena un momento fa, in Commissione, per quello che riguarda l'annata in corso - per l'impiego di operai aventi età superiore a 55 anni e donne con età superiore a 45 anni che ha coinvolto oltre 140 maestranze alle quali si è aggiunto un nucleo di circa 18-20 persone aventi problemi di idoneità fisica. I periodi lavorativi sono stati rispettivamente di tre e di due mesi. A titolo informativo, visto che ne parlavamo un momento fa in Commissione, per quest'anno gli interessati risultano essere complessivamente 165.

Si può dire poi che dai dati acquisiti presso gli uffici del lavoro - questo è stato fatto proprio per capire anche le dinamiche di questo tipo di occupazione che ha degli spostamenti a volte da un settore all'altro - ancorché non esaustivi, nel senso che possano essere migliorati positivamente, l'analisi è stata fatta a fine agosto, hanno trovato altra occupazione oltre un centinaio di operai che facevano parte di quell'elenco precedentemente citato. E questo, credo, sia da considerarsi non un dato negativo, perché probabilmente si sono creati degli spostamenti anche verso attività lavorative originarie oppure nuove, molto spesso nuove, e magari ancora più consolidate, più continuative nel tempo. È d'altronde innegabile che alcune maestranze - bisogna dirlo - meno dotate, abbiano trovato comunque difficoltà di collocazione lavorativa; non a caso l'anno scorso, a margine del Piano lavori straordinario si è fatta un'integrazione delle 18-20 persone...

Presidente - Scusate! Per cortesia, un po' di silenzio! Scusate, eh!

Isabellon (UV) - ...cerco di parlare più forte...delle 18-20 persone che erano state individuate come non collocate e non collocate magari perché, diciamo così, non interessanti per le ditte che avevano avuto la possibilità di aggiudicarsi degli appalti, perché evidentemente può darsi che la scelta cada prima su delle figure che non hanno alcun tipo di problema.

Ecco, appare quindi evidente, da quanto sovraesposto, come la Regione, attraverso vari provvedimenti, abbia mantenuto anche nel corso degli ultimi tre anni una significativa dotazione di risorse economiche. Oggi si parlava di aggiungere altri due milioni di euro rispetto alle dotazioni originarie in assestamento, proprio per far fronte a quel Piano straordinario che verrà attivato in tempi rapidi, in tempi brevi (questo è stato discusso oggi in Commissione). Appare quindi evidente che tali risorse attraverso una forma mista, pubblico, piani straordinari e contingente di operai a tempo indeterminato - perché non dimentichiamo che un numero significativo di operai operano a tempo indeterminato nell'ambito delle attività dell'Assessorato del settore - quindi pubblico e privato, lavori attraverso l'esternalizzazione a ditte esterne, hanno permesso di eseguire un'attività equilibrata nei vari settori, questo per quel che riguarda i risultati attesi: foreste, sistemazioni montane, sentieristica, verde pubblico, dando risposte positive agli Enti locali, Comuni e Consorzi di miglioramento fondiario, contribuendo così a mantenere alto l'indice di sicurezza idrogeologico del territorio. Lo stato di salute dei popolamenti boschivi - come giustamente ricordato dal Consigliere Donzel - per la nostra realtà, per la conformazione del territorio, per la "clività" del territorio stesso, per la vocazione non tanto di produzione, quanto di protezione che hanno avuto la maggior parte dei boschi in Valle d'Aosta, permette di mantenere anche la fruibilità della rete sentieristica, escursionistica regionale, così come ben esplicitato nelle premesse della sua interpellanza. Non c'è solo il "Tor des Géants", recentemente è stata presentata ai Comuni anche un'opportunità nuova, insieme al collega Aurelio Marguerettaz, della Bassa Via della Valle d'Aosta, anche sulla base di suggerimenti emersi in questo Consiglio. Quindi si lavora, comunque, per rendere più sicuro il territorio, ma anche per renderlo più fruibile dal punto di vista turistico.

Presidente - Grazie Assessore. Per la replica la parola al collega Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente.

Mah, vede Assessore, io non volevo ritornare su un argomento che io ho dato per concluso, cioè la sua "gestione disastrosa" dal punto di vista del lato umano-occupazionale, c'è voluto andarsi a ficcarsi lei, con le sue mani, e adesso in replica dovrò anch'io replicare su quell'aspetto lì! Io parlavo di una situazione catastrofica della gestione ambientale e territoriale. Lei non la vede, lei dice che addirittura ci sono dei nuovi sentieri che vengono messi a posto, che la situazione è ottimale...diamo delle letture profondamente diverse! Probabilmente i boschi dove mi trovo a camminare io, che sono pieni di alberi abbattuti, una situazione gestionale non corretta, non funzionale, eccetera, non sono i suoi, probabilmente la zona di Saint-Vincent è una zona che sappiamo magari essere totalmente curata, con tutti i sentierini belli che risalgono la china...non lo so, non voglio, diciamo, in qualche modo farmi carico di un territorio che non mi appartiene. Le assicuro che dalle nostre parti dell'Envers la situazione è profondamente diversa e non è quella che lei qui rappresenta, e non è quella che qui rappresenta.

Le avevo chiesto come s'intende rispondere alle esigenze del territorio...lei ha fatto finta di non vedere che decine, decine di milioni di euro sono spariti dal bilancio su questi settori specifici, ha fatto finta di non vedere, e mi ha parlato del settore occupazionale, quello che "triga" di più sotto le elezioni, per dire che tutto sommato avevo portato dei dati sbagliati! Eh no, eh no! Qui proprio non ci sto, caro Assessore! Perché se lei tira fuori la situazione degli occupati e dice: "se è vero che erano 810", no, non è "se è vero", è vero, perché è scritto nel documento da lei firmato nel 2010, 810 occupati...che poi 100 facessero riferimento a persone che dovevano essere in qualche modo riutilizzate da persone che da anni erano in cassa integrazione, non toglie che 810 lavoravano presso quell'Assessorato!

I sindacati hanno più volte smentito che non è a seguito di un provvedimento del Governo che obbligava la riduzione del tempo, diciamo, determinato, quello che ha investito il settore della forestazione, perché si è ribadito più volte: trattasi di operai stagionali che non erano investiti da quel tipo di provvedimento; è stata una scelta di questa Amministrazione, deliberata, sciagurata, sbagliata, di mettere gli stagionali forestali nel calderone, nel calderone della "salvaprecari". Lei mi dice: la salvaprecari ha salvato 700 persone...sì, ma lì ci avete messo dentro tutti! Assistenti ai musei, addetti alle mostre, operatori di sostegno...cosa c'entrano con gli operai forestali? in quelli che lei dice essere stati salvati ci sono delle altre figure che lavoravano nell'Amministrazione!

Ma parliamo dei forestali: è lei stesso che dice che attualmente, di quelli che si erano formati una professionalità...lei addirittura cita delle cifre inferiori a quelle che ho detto io, io ho parlato di 290, è lei che dice 250, scusi, ancora meno di quelli che ho detto io! Quindi vuol dire che nei cantieri tutta quella professionalità lì è andata persa... Lei dice: ma lo sa, Donzel? Pensi che qualcuno è pure riuscito a trovarsi un lavoro ed a farsi un'altra professione per i fatti suoi? Ma dove li ha visti questi dati? Per due dei cantieri forestali che si sono...no...sì, all'Ufficio lavoro, ma le dico io, per due di quelli che hanno trovato lavoro di là, ci sono tre-quattro dell'edilizia che sono a casa disoccupati, perché è stata la guerra dei poveri...vada a vedere i dati del settore edilizio, allora! Se lei la mette sul piano occupazionale, io le dico: vada a vedere i dati della disoccupazione edilizia, è stata la guerra dei poveri, dove gente che lavorava in forestale è andata a fregare il lavoro a uno che faceva il manovale nel settore edilizio! Con la crisi generale che c'è adesso, tutti a casa!

Allora, l'interpellanza chiedeva come si fa fronte in questo momento a tutte le esigenze del territorio. La risposta è che voi fate fronte benissimo, non c'è problema: sentieri puliti, boschi che stanno in salute, vivai che...tutto funziona! Noi vediamo un'altra Valle d'Aosta, e dal punto di vista occupazionale questa gestione è disastrosa, disastrosa, disastrosa, peggio non si poteva fare, peggio non si poteva fare! Non mi interessa cosa succede nel Canavese, nel Canavese non ci sono dirigenti da 300 mila euro all'anno per distruggere un Casinò, quindi qui bisogna cambiare!

Président - Point 28 à l'ordre du jour.