Oggetto del Consiglio n. 2418 del 16 maggio 2012 - Resoconto
OGGETTO N. 2418/XIII - Interpellanza: "Problematiche relative all'ambito applicativo del piano casa".
Interpellanza
La Legge regionale 4 agosto 2009, n. 24, nota come "Piano-Casa", consente all'art. 3 la realizzazione di interventi per la riqualificazione ambientale ed urbanistica degli edifici "In deroga agli strumenti urbanistici generali e ai regolamenti edilizi" - a condizione che si utilizzino criteri e tecniche di edilizia sostenibile, fonti di energia alternative e rinnovabili o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche - mediante "interventi consistenti nell'integrale demolizione e ricostruzione di edifici realizzati anteriormente al 31 dicembre 1989, con aumento fino al 35 percento del volume esistente";
Si è appreso che in alcuni Comuni della Valle, ed in particolare ad Aosta e Courmayeur, sarebbero state avviate procedure per l'autorizzazione dell'integrale demolizione e della ricostruzione di edifici significativi dell'immagine storica dei nostri Comuni e delle loro piazze, come nel caso della confluenza di Via Sant'Anselmo sulla Piazza dell'Arco d'Augusto ad Aosta oppure di Piazza Abbé Henry a Courmayeur, con una forte alterazione dei volumi esistenti e della consolidata visuale paesaggistica;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
il Governo regionale per sapere se:
1) ha esaminato la problematica sopra evidenziata e quali valutazioni ne abbia tratto;
2) intende adottare, eventualmente d'intesa con i Comuni, misure per evitare la grave alterazione paesaggistica che potrebbe derivare dall'applicazione del "Piano-Casa" in luoghi di particolare pregio quali i centri storici;
3) intende procedere ad una limitazione dell'ambito applicativo del Piano Casa in relazione agli effetti collaterali che stanno emergendo.
F.to: Louvin - Bertin - Chatrian
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Presidente.
Nel 2009 è stata adottata una legge importante e molto discussa in questo Consiglio regionale, una legge casa che ha distinto anche la nostra Regione rispetto alle altre Regioni italiane per la grande larghezza con cui si è consentito di effettuare ampliamenti ai fabbricati, anche in deroga agli strumenti urbanistici generali e ai regolamenti edilizi. Ricordo nel dibattito politico del momento, non solo in Valle d'Aosta, ma anche fuori, una grande preoccupazione per gli stravolgimenti che questa legge avrebbe potuto indurre, cosa che determinò altre Regioni ad operare in modo molto più cauto e portando non solo consistenti limitazioni nella localizzazione degli interventi, ma anche ad una durata temporale limitata di questa legge. Ora, siamo nell'imminenza della prima valutazione sugli effetti di questa legge, perché alla scadenza del triennio l'Assessorato dovrebbe portarci una valutazione complessiva, noi però abbiamo dei riscontri...mi rendo conto che non sia un tema appassionante, Signor Presidente, siamo tutti consapevoli, l'aula è semideserta, è triste, ma è così, eppure stiamo parlando di 600 interventi di legge sulla casa, quindi non di poca cosa, questo stando solo alla parte sulle aree soggette a vincolo della nostra regione, ma la cosa non appassiona. A noi invece appassiona e soprattutto preoccupa per certi aspetti, ma non vogliamo trarre conclusioni, perché siamo in una fase valutativa.
Ci sono arrivati segnali inquietanti relativi a delle zone sensibili della Valle, zone molto delicate dal punto di vista del tessuto storico e architettonico dei nostri centri abitati: parliamo di comuni come Courmayeur, Aosta e vediamo che le opportunità offerte da questa legge sulla casa stanno concentrandosi non su esigenze abitative di ordine generale, ma su determinare aree e soprattutto stanno conducendo a delle possibili anomalie. Abbiamo preso due casi, Assessore Zublena, di cui abbiamo avuto notizia sia da organi di stampa, sia da vicende amministrative in corso: uno riguarda Piazza Abbé Henry a Courmayeur, siamo nel pieno centro storico di Courmayeur, siamo di fronte alla chiesa e accanto al Musée des guides di Courmayeur. È un'iniziativa che avrebbe portato - nella proposta almeno di cui abbiamo avuto conoscenza - ad una sopraelevazione di due piani su un fabbricato che è esattamente sulla piazza centrale, nel cuore del paese. Abbiamo avuto anche informazione che sarebbe in corso una procedura urbanistica riguardante un'altra parte sensibile di un altro centro storico ad Aosta in Piazza dell'Arco d'Augusto, all'imbocco di Via Sant'Anselmo, con ipotesi di demolizione totale di fabbricati e loro ricostruzione. Posto che siamo una realtà viva dal punto di vista urbanistico e dei centri storici, non c'è un'ingessatura da fare, ma ci sono dei criteri da seguire e potenzialmente, laddove si può innovare, si possono anche innestare degli interventi edilizi di qualità non solo in grado di far risparmiare energia, ma anche di inserirsi bene. Il moderno a fianco dell'antico non è bandito, ma siamo una realtà di una città che è medioevale o comunque molto antica nella sua strutturazione di fondo, che ha degli angoli abbastanza caratteristici, ci sono delle visuali prospettiche, ci sono degli affacci sulle montagne che devono essere salvaguardati, ci sono luoghi simbolo anche del nostro turismo.
Siamo preoccupati, Assessore! Lo dico a lei: la prego di farsi interprete di questa nostra preoccupazione presso l'Assessore Viérin, Responsabile della Sovrintendenza ai beni culturali, perché non c'è solo un problema urbanistico: c'è un problema di Sovrintendenza, che non deve essere visto come soggetto vincolante e fastidioso, ma come il soggetto tenuto a salvaguardare comunque dei nostri alti valori patrimoniali, paesaggistici e storici, pertanto dobbiamo agire su questo con consapevolezza. Abbiamo una grossa preoccupazione che non nascondiamo, siamo andati a vedere in prima battuta il numero di pratiche che sono affluite in questi ultimi tempi in relazione soprattutto alle aree vincolate, che sono quelle che ci preoccupano maggiormente. Allora, se tanto mi dà tanto, rispetto al territorio come il Comune di Aosta, che ha 35.000 abitanti, un Comune che ne ha pochi come Courmayeur si trova ad avere avuto due volte e mezzo tanto le procedure che ha avuto il Comune di Aosta dal punto di vista della legge sulla casa, allora 39 in tre anni contro 109 di Courmayeur. La nostra preoccupazione sale nella misura in cui vediamo che in questi ultimi tempi si sta girando a manetta; Aosta si è fermata a 3 nel primo semestre di quest'anno, il Comune di Courmayeur è schizzato a 26 iniziative su aree vincolate di piano casa! Noi vogliamo suonare il campanello di allarme, perché siamo preoccupati. Il piano casa doveva essere nelle sue intenzioni iniziali un momento di rilancio dell'edilizia, di soluzione anche di determinati casi, invece sta diventando una leva pericolosa, perché, laddove vale 12.000 euro al metro quadro il fabbricato, si tira giù, si ricostruisce, si amplia e qualcuno guardi ogni tanto cos'è diventato Courmayeur come bubbone edilizio, perché avrà anche delle bellezze, perché ha la fortuna di avere il Monte Bianco, però sta diventando un ammasso di case e di case che crescono! Credo allora che ci debba essere almeno nei luoghi più sensibili una forte attenzione. La legge casa è una legge pericolosa, noi lo abbiamo detto a chiare lettere quando fu approvata senza il nostro voto naturalmente, ma bisogna che adesso si guardi bene cosa sta succedendo.
Ripeto: abbiamo citato questi due casi a titolo esemplificativo e senza voler criminalizzare questo o quell'intervento, possono essere addirittura degli interventi migliorativi della situazione attuale, ma è il problema generale che ci dobbiamo porre: fino a quando vogliamo che si concentri lo sviluppo edilizio solo e sempre sugli stessi luoghi e non in modo diffuso sul territorio della Valle. Ventisei interventi a Courmayeur, uno a Pont-Saint-Martin, uno a Châtillon, due a Valtournenche sono degli squilibri che ci fanno capire come tutto l'imbuto edilizio della legge sulla casa si stia concentrando laddove c'è il soldo per la speculazione immobiliare, speculazione nel senso di investimento per ottenere un aumento di redditività di determinati fabbricati. È questa la politica che vogliamo fare, oppure c'è un ripensamento? Assessore, questa era la problematica che volevamo portare all'attenzione del Governo regionale e sulla quale ci aspettiamo molta attenzione.
Presidente - La parola all'Assessore al territorio e ambiente, Manuela Zublena.
Zublena (UV) - Grazie Presidente.
Nell'interpellanza sono citati due casi e credo che, prima di rispondere ai quesiti, sia opportuno fornire qualche chiarimento brevissimo. Innanzitutto nel caso di Aosta, al momento non è ancora stata presentata in Comune nessuna formale istanza di titolo abilitativo, ma la committenza ha preso i primi contatti con gli uffici comunali per confrontarsi sulle modalità applicative della legge sulla casa.
Per quanto riguarda il Comune di Courmayeur, invece, gli uffici regionali sono stati interessati informalmente dall'Ufficio tecnico comunale per un confronto tecnico sull'intervento. La legge sulla casa - e richiamo qui anche il dibattito del 2009 sviluppatosi al momento dell'approvazione della legge in quest'aula - ha previsto una serie di disposizioni volte ad evitare proprio quelle speculazioni che si temevano e che la vostra parte aveva particolarmente sottolineato e ripropone oggi. In particolare all'articolo 6 sono state poste disposizioni precise per garantire la tutela degli edifici di particolare valore storico, culturale e architettonico; inoltre all'articolo 7, modificato recentemente, si è prevista la possibilità per il Comune di imporre specifiche modalità costruttive affinché l'intervento venga armonizzato, da un punto di vista architettonico, con il contesto paesistico e con il patrimonio edilizio esistente.
Gli incontri avvenuti tra i servizi regionali e gli uffici tecnici dei due Comuni credo che si inseriscano proprio, nel quadro dell'applicazione di questo articolo della legge casa, come una vera e propria opportunità per intervenire in senso migliorativo sugli interventi e soprattutto per garantire una riqualificazione del contesto; a mio avviso, questo mostra tutta la validità della legge. Quando si parla di interventi in centri storici, non va pensato sempre ad interventi su edifici di particolare pregio, talvolta ci sono interventi assolutamente necessari, perché ci sono angoli che anche ad un occhio poco attento paiono meritevoli di interventi che possano ridare una riqualificazione effettiva ad alcune parti del centro storico.
Circa i due quesiti, che vogliono demonizzare la legge facendo intravedere che questa è volta solo a favorire la speculazione, a portare devastazione e sconvolgimento, al momento e sulla base dei dati che stiamo raccogliendo in vista del rapporto che sarà presentato a fine estate, a conclusione dei tre anni di applicazione della legge e come la legge stessa stabilisce all'articolo 19, non emerge che gli interventi abbiano prodotto quei disastri paesaggistici e quegli sconvolgimenti evocati, nonché la rovina dei centri storici. Al contrario finora questa legge pare essere stata piuttosto un'occasione di riordino e soprattutto di diffusione di interventi realizzati secondo criteri di bioedilizia. Su questo aspetto richiamo nuovamente l'attenzione, nel senso che la legge sulla casa non è solo un'occasione per un aumento volumetrico, ma, di fatto, è un'occasione per migliorare le modalità costruttive utilizzando materiali più eco-compatibili, tecniche che permettano maggiori risparmi energetici, un utilizzo più razionale delle risorse idriche, un'adeguata gestione dei rifiuti. In realtà, quindi ci sono delle opportunità che tutto il mondo della progettazione, il mondo delle imprese e delle attività connesse, ad esempio, di rivendita di materiali, di progettazioni, di impianti, eccetera, sta assolutamente cogliendo nel modo più corretto. In ogni caso, una valutazione più ampia e approfondita sarà non solo possibile, ma dovuta ai sensi della legge, con l'esame del rapporto di monitoraggio della legge sulla casa che ci impegniamo a fare entro fine estate; in questo modo saremo in grado di valutare l'opportunità di eventuali modifiche alla legge sulla casa in modo da renderla più virtuosa.
Presidente - La parola al Consigliere Louvin.
Louvin (ALPE) - Grazie Assessore.
Noi non siamo, per la verità, a demonizzare questa legge, ne sottolineiamo - e penso a ragione - rischi obiettivamente presenti anche nella discussione che ne stanno facendo gli ordini professionali e soggetti più attenti alla preservazione dell'ambiente, delle caratteristiche del nostro territorio. Non siamo nemmeno - e siamo sicuri che non lo sia lei - Alice nel paese delle meraviglie, perché è vero che ci sono dei poteri riconosciuti ai Comuni per gli interventi su questi centri storici, ma non pare che i Comuni abbiano al momento avuto ancora modo di essere particolarmente presenti su tale terreno. Qualche volta magari i Comuni predispongono qualche piccolo scivolo, qualche piccola facilitazione, magari facendo rientrare in zona vincolata, in zona A, una parte del loro centro abitato, il che consente addirittura di evitare che giochino limiti di sopraelevazione e si possa andare in pieno centro storico a rialzi. Se lei, che è Assessore attento, segue la vicenda urbanistica di Courmayeur, saprà che, proprio in occasione delle discussioni che ci sono state sul piano regolatore nelle scorse settimane, questo problema è venuto in evidenza, perché le ridefinizioni cartografiche aiutano anche a superare qualche piccolo ostacolo. Magari con un'operazione, che sembra fatta nel senso di accrescere la tutela, si possono ottenere degli effetti contrari o quanto meno fortemente diversi; abbiamo l'impressione che si stia navigando a vista su questo.
È vero che non abbiamo al momento ancora una percezione completa del fenomeno, ma lei è consapevole anche dei tempi che hanno le procedure edilizie, perché le autorizzazioni che sono state date...nel 2009 non ne è stata data nessuna, è stato l'anno di entrata in vigore della legge, le procedure hanno iniziato ad affluire nel 2010 e nel 2011, il tempo che si ottenga un'autorizzazione edilizia, le opere cominciano a realizzarsi nel 2012-2013 e così via. Siccome questa non è una legge che ha, come in tutte le altre Regioni italiane, avuto un tempo...questa è una legge di cui vedremo tutti quanti gli effetti più avanti. Noi non siamo, ripeto, a demonizzarli, sicuramente ci saranno interventi di qualità che andranno nel senso che lei e noi auspichiamo di un'edilizia più attenta agli aspetti energetici e ambientali, ma siamo tutt'altro che convinti che la generalizzazione di queste procedure e l'apertura a tutto campo per un territorio delicato come quello della Valle d'Aosta sia un plus. Noi poi le abbiamo messo in evidenza questo aspetto, ovvero si sta concentrando l'attività edilizia in comuni particolari. L'obiettivo della legge sulla casa è favorire l'incremento edilizio laddove ne abbiamo già una quantità eccessiva, lei vada a vedere i comuni de la Plaine e i grandi insediamenti di fondovalle: non hanno sfruttato questa legge in una misura particolarmente elevata, invece, guarda caso, non c'è casa, casetta, condominietto, eccetera, dove in Courmayeur, ad esempio, o in altre località turistiche questo non sia stato fatto, ma allora lo abbiamo fatto solo per creare altre seconde case, o solo nel senso di favorire determinati ambienti imprenditoriali? Io credo che qui sia mancato un governo del territorio, una visione di favorire la corretta ripartizione e distribuzione sul territorio della nostra popolazione. La ringrazio per i chiarimenti che ci ha dato su quelle due questioni particolari, noi ne abbiamo avuto conoscenza e le abbiamo introdotte a titolo esemplificativo, perché possono sicuramente essere interventi corretti e perfino migliorativi, ma non trascuri, Assessore, questa segnalazione, perché ci pare che la posta in gioco sia particolarmente alta.