Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2258 del 22 febbraio 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2258/XIII - Petizione per la salvaguardia e la protezione del Prato di Sant'Orso nel comune di Cogne.

Petizione per la salvaguardia e la protezione del Prato di Sant'Orso.

Espaces nourriciers

"Le principe économique de défendre les zones d'exploitation rurale, très limitées en montagne, a poussé les gens à construire les maisons hors des espaces nourriciers.

Un exemple magnifique nous est offert par le village de Cogne. Le grand plateau herbeux de Saint-Ours est resté complètement libre de toute construction. Aujourd'hui, pour préserver cet élément de beauté du danger de la spéculation, de l'émiettement et de l'individualisme forcené, on a dû taxer de servitude "non aedificandi" tout le plateau.

Cette mesure de sauvegarde a permis d'éviter l'atomisation de cette merveille.

Au principe économique, sauveur du magnifique plateau herbeux de Cogne, on a jumelé aujourd'hui le principe esthétique.

Ce qui n'est pas beau est rarement bien".

Jean-Jacques de la Sapinière

Pseudonimo del Professor Robert Berton 1909-1998, cofondatore dell'Union Valdôtaine (13 settembre 1945).

da Le Peuple Valdôtain, 20 février 1958

In seguito ad un lungo e complesso iter burocratico, in seguito ad una procedura impropria compiuta dall'amministrazione comunale di Cogne di reiterazione dei vincoli decaduti, in concomitanza con le attuali norme urbanistiche, una porzione del Prato di Sant'Orso è oggi edificabile.

Una situazione che ha trovato risonanza su varie testate giornalistiche e in particolare su La Stampa del 19 agosto del 2011.

Il prato di Sant'Orso è elemento identitario, caratterizzante il paese di Cogne. Nel passato è stato un "espace nourricier" importante per tutti i cogneins e oggi continua a esserlo, anche per la sua bellezza e integrità. Rompere il vincolo a favore di pochi significa creare un precedente con conseguenze future per la comunità.

Pertanto, con la seguente petizione sottoscritta da 2.144 cittadini, si vuole sottoporre all'attenzione di tutti gli organi competenti la necessità di salvaguardia del suddetto Prato con l'esplicita richiesta di adottare ogni azione ed iniziativa volta a far valere, nell'immediato e per il futuro, il vincolo di assoluta inedificabilità.

Alla presente alleghiamo la raccolta firme e ringraziamo anticipatamente per l'attenzione alla nostra istanza, certi di ottenere la dovuta e necessaria considerazione.

Seguono le firme di 2.137 cittadini

(omissis)

Presidente - La parola al Consigliere Comé.

Comé (SA-UdC-VdA) - Grazie Presidente.

La III Commissione ha ricevuto la petizione, che è stata firmata da 2.137 cittadini, che chiedeva la salvaguardia e la protezione del Prato di Sant'Orso nel comune di Cogne. Come tutte le petizioni, la III Commissione ha istruito tutta una serie di audizioni con i vari soggetti interessati all'oggetto della petizione. Abbiamo sentito in modo particolare alcuni firmatari della stessa, fra questi: le signore Patrizia Glarey, Lea Ruffier, Valentina Elter, il signor Oreste Gérard, il signor Franco Allera, Sindaco del Comune di Cogne, e la signora Chantal Burland, Assessore del Comune di Cogne. Infine abbiamo sentito il dottor Roberto Domaine, Soprintendente ai beni ed alle attività culturali, il signor Carlo Salussolia, Direttore della Direzione tutela dei beni e la dottoressa Chantal Trèves, Direttore della Direzione pianificazione territoriale dell'Assessorato ambiente e territorio.

Non sto qui a leggervi tutti i passaggi, anche perché ognuno di voi ha ricevuto il documento, pertanto avrà avuto la possibilità di dare lettura alle diverse posizioni. Pertanto riporto solo alcuni passaggi importanti, dove veniva richiesto il vincolo da parte della signora Glarey, prima firmataria, di inedificabilità per quella porzione di prato che attualmente ne è esclusa, al fine di evitare che l'integrità del prato venga compromessa. Questo era il principio ispiratore da parte di tutti i firmatari, chiedevano questa attenzione da parte dell'Amministrazione regionale; in particolare veniva richiesta la revisione della legge regionale n. 11/1998, la modifica, nello specifico, dell'articolo 90ter per quanto riguarda gli ampliamenti delle strutture ricettive in deroga. Ho citato prima il numero dei firmatari; vorrei solo evidenziare come su questo numero 406 sono residenti a Cogne e 1.738 erano invece firmatari provenienti da zone fuori da Cogne, quindi turisti e residenti in altri comuni.

Per quanto riguarda la posizione del Sindaco, questi ha illustrato i contenuti della deliberazione adottata dal Consiglio comunale in data 17 agosto 2011, quando erano emerse le prime richiesto di ampliamento nella zona del prato per quanto riguarda le due strutture alberghiere. Ha fornito tutte le informazioni in merito alla tipologia di interventi che verranno realizzati sia dall'Hôtel Bellevue sia dall'Hôtel Sant'Orso. Ha ripercorso le tappe che hanno portato all'approvazione del piano regolatore comunale, sottolineando i vari passaggi che si sono susseguiti fino all'ultimo periodo.

Come vi avevo anticipato, la commissione ha audito il dottor Roberto Domaine ed il dottor Salussolia, che hanno riferito come il Prato di Sant'Orso sia gravato da due vincoli: il primo, di tipo paesaggistico, che non prevede l'inedificabilità ma subordina l'edificazione al rispetto di alcune condizioni e, il secondo vincolo, derivante dall'articolo 40 del PTP, che stabilisce l'inedificabilità con l'esclusione di alcune infrastrutture rurali e dell'ampliamento di strutture già esistenti.

Abbiamo poi audito la dott.ssa Trèves, che ha ripercorso le tappe che hanno determinato l'attuale situazione, evidenziando che il piano regolatore vigente nel Comune di Cogne risale al 1989, che i vincoli apposti con lo stesso sono decaduti e che la loro reiterazione non è possibile. Ha riferito poi dell'ipotesi della realizzazione di una centralina idroelettrica lungo il torrente Valnontey, per la quale è stato preliminarmente posto un quesito all'ufficio VIA. Ha fornito alcuni chiarimenti in merito all'apposizione dei vincoli finalizzati all'esproprio, evidenziando che dopo i primi cinque anni il Comune deve corrispondere un indennizzo al proprietario del terreno, ed ha ribadito che tali vincoli possono essere apposti esclusivamente sui terreni non edificati, e pertanto non possono avere alcun riflesso sugli interventi proposti dalle due strutture alberghiere.

Detto tutto questo, la commissione, all'unanimità, ha preso atto di due punti: uno riguarda la lettera a) del comma 2 dell'articolo 40 delle norme di attuazione del PTP che rileggo per il Consiglio: "non sono consentite edificazioni, né realizzazioni di infrastrutture, salvo quelle inerenti alle attività agricole - fra l'altro nel Prato di Sant'Orso, come sapete, è avvenuta nella parte verso Valnontey - comprese le ricomposizioni fondiarie che non comportino radicali modificazioni del suolo o delle masse arboree esistenti, e quelle indispensabili per ripristinare, riqualificare, recuperare o razionalizzare gli usi e attività in atto o per eliminare elementi o fattori degradanti o per migliorare la fruibilità degli elementi costitutivi dello specifico interesse delle aree". Abbiamo anche preso atto che il Consiglio comunale di Cogne, riunitosi in data 3 febbraio 2012, ha adottato una delibera consiliare con la quale si approvano alcuni punti finalizzati alla salvaguardia del Prato di Sant'Orso, come richiesto dai firmatari della petizione.

All'unanimità, ribadisco, la commissione ha sottolineato: primo, che non esiste un vincolo di inedificabilità assoluta, se non in astratto, nell'ordinamento giuridico sia statale che regionale, tant'è vero che nella delibera del Consiglio comunale di Cogne chiedono l'inedificabilità salvo per una serie di attività che il Comune intende realizzare; secondo, che anche qualora la zona oggetto degli interventi di ampliamento fosse stata ricompresa nell'area assoggettata al vincolo dell'articolo 40 soprarichiamato, le opere edilizie - che sottolineo sono opere che hanno riguardato solo l'interrato - potevano comunque essere assentite. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Donzel.

Donzel (PD) - Grazie Presidente. Cari colleghi, ringrazio il Presidente Comé per aver ricostruito e ripercorso con correttezza una discussione che abbiamo condiviso. Mi permetto solo di far rilevare alcune questioni. Intanto l'importanza del problema sollevato dai cittadini attraverso una raccolta di firme, che ha dimostrato ancora una volta come la collaborazione fra la politica e la cittadinanza sia uno strumento sempre più indispensabile.

È vero che non è stata rilevata - lo condivido assolutamente - alcuna mancanza da parte del Consiglio regionale e quindi abbiamo condiviso all'unanimità di ribadire alcuni principi, ma è altresì vero che il problema sollevato dai cittadini esisteva, era reale, e credo che più di tutti sia stato illuminante l'intervento della dott.ssa Trèves, la quale, senza messi termini, già in una relazione firmata dall'Assessore Zublena, ci ricordava come appare necessario che il Comune predisponga con la massima urgenza la variante sostanziale generale del PRG in recepimento del PTP e della legge n. 11/1998, in quanto solo la definizione della zonizzazione e l'individuazione delle destinazioni d'uso potranno assicurare tutta la necessaria tutela richiesta per il Prato di Sant'Orso. Quindi un soggetto è tutelato ad agire, è il Consiglio comunale di Cogne, si può intervenire, non certo con valore retroattivo e quindi senza incidere su diritti acquisiti da parte di alcuni cittadini, ma questa richiesta spontanea della popolazione trova un preciso riscontro a cui la politica può far fronte.

Credo che la commissione, diretta dal Presidente Comé, abbia ben condotto questa indagine, facendo emergere con chiarezza gli elementi della discussione ed abbia permesso ai cittadini di far capire come sia importante una vigilanza costante sul proprio territorio. Le leggi che sono state approvate dal Consiglio regionale avevano la finalità di favorire uno strumento turistico, non avevano l'intenzione di alterare un territorio, ma se su quel territorio non c'è chiarezza su quali sono le parti che devono essere preservate dallo sviluppo edilizio, ci possono essere - come in questo caso - dei conflitti che pongono in contrasto le aspettative della popolazione con lo sviluppo della normativa in essere.

Noi pensiamo che il Consiglio comunale di Cogne, agendo tempestivamente ora a tutelare quella parte che poteva essere soggetto ad interventi, faccia un'operazione corretta. Credo che da qui venga un insegnamento importante, che la vigilanza dei cittadini sul proprio territorio possa portare anche la politica a fare delle scelte conseguenti. Da questo punto di vista la soddisfazione: perché si condivida all'unanimità che i prati di Sant'Orso siano un bene collettivo che va preservato in tutti i modi.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, il Consiglio prende atto della petizione.

Il Consiglio

Premesso che:

- in data 28 novembre 2011 è stata presentata alla Presidenza del Consiglio, ai sensi dell'articolo 36 del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio, una petizione popolare, sottoscritta da 2.137 cittadini, per richiedere la salvaguardia e la protezione del prato di Sant'Orso nel Comune di Cogne.

- a norma del suddetto articolo 36, l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 161/2011 del 2 dicembre 2011, nel decidere sulla ricevibilità ed ammissibilità della petizione, ne ha avviato l'istruttoria con richiesta di informazioni al Presidente della Regione in quanto legale rappresentante della Regione, all'Assessore al territorio e ambiente, in quanto competente in materia urbanistica, e alla Commissione consiliare competente Assetto del territorio.

- l'Assessore al territorio e ambiente, con lettera in data 11 gennaio 2012, prot. n. 312/TA, ha provveduto a fornire delle precisazioni in merito alla petizione in oggetto.

- il Presidente della Commissione consiliare permanente "Assetto del territorio" con lettera in data 13 febbraio 2012, prot. n. 1120, ha comunicato alla Presidenza del Consiglio le risultanze degli approfondimenti svolti.

Ai sensi del quarto comma dell'articolo 36 del Regolamento interno

Prende atto

della petizione e della documentazione ad essa relativa.