Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2228 del 8 febbraio 2012 - Resoconto

OGGETTO N. 2228/XIII - Ritiro della mozione: "Iniziative volte a difendere la gestione pubblica dei servizi idrici dalla strategia di privatizzazione".

Mozione

Il 12 e 13 giugno scorsi 26 milioni di donne e uomini hanno votato per l'affermazione dell'acqua come bene comune e come diritto umano universale e per la sua gestione partecipativa e senza logiche di profitto;

Le stesse persone hanno espresso la loro volontà nella direzione della difesa dei servizi pubblici locali dalle strategie di privatizzazione: una grande e diffusa partecipazione popolare, che si è manifestata in ogni territorio, ha dimostrato la grande vitalità democratica di una società in movimento e la capacità di attivare un nuovo rapporto tra cittadini e operatori pubblici attraverso la politica;

La grave situazione economico-finanziaria del Paese rischia di indurre il Governo guidato dal Prof. Mario Monti ad orientare il Parlamento, attraverso un decreto-quadro sulle strategie di liberalizzazione che vuole intervenire direttamente anche sull'acqua, ad introdurre norme di segno opposto alla volontà generale espressa in sede referendaria;

In questo modo, si prevaricherebbe l'espressione democratica della maggioranza assoluta del popolo italiano subordinandola agli interessi del mercato;

Ribadendo che l'acqua non è una merce, ma un bene comune che appartiene a tutti gli esseri viventi e a nessuno in maniera esclusiva, poiché i beni comuni sono il fondamento di un legame sociale fra le persone e non merci soggette a speculazione finanziaria;

Il Consiglio regionale

Invita

il Parlamento a modificare tutte le norme in corso di approvazione che possano condurre le amministrazioni comunali a cedere buona parte dei loro asset nelle società di gestione dei servizi pubblici locali e ad eliminare la possibilità di creare enti di diritto pubblico, come i consorzi, per la gestione dei servizi di rilevanza economica generale;

Esprime

la propria convinta solidarietà a tutte le forze sociali, associative e sindacali che si battono per il rispetto del voto democratico del popolo italiano;

Invita

i Parlamentari della Valle d'Aosta a sostenere le ragioni della presente mozione attraverso le necessarie iniziative.

F.to: Louvin - Bertin - Giuseppe Cerise - Chatrian - Patrizia Morelli

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (ALPE) - Grazie Presidente. Il naturale décalage di tempi che separa la presentazione delle mozioni dalla loro discussione in aula a volte comporta qualche cambiamento di quadro, in quanto le vicende, come in questo caso, che attengono la discussione in Parlamento di provvedimenti particolarmente significativi, può avere delle ripercussioni dirette.

Abbiamo portato all'attenzione del Consiglio, come gruppo ALPE, una problematica di estrema rilevanza, che è quella della gestione pubblica dei servizi, in particolare in questo caso del servizio pubblico di gestione delle acque. Tutti ricordano bene l'effetto e l'importanza del referendum che si è tenuto nei giorni 12-13 giugno dell'anno scorso e l'affermazione che ha avuto in quella circostanza non solo un principio relativo ai servizi idrici, ma - più in generale - nella direzione della difesa dei servizi pubblici locali rispetto alle strategie di privatizzazione. Questo non per escluderle alla radice o per contestarle a priori, ma per consentire margini adeguati di scelta da parte delle pubbliche amministrazioni e degli enti locali in particolare.

È successo, due settimane or sono, che nella predisposizione del decreto relativo alle liberalizzazioni si intravedesse, anzi fosse concretamente emerso nel testo originario del decreto un'ipotesi di riprivatizzazione dei servizi idrici, che sicuramente sarebbe stato uno schiaffo alla volontà popolare, per come si è espressa in sede referendaria. Siamo attenti come altri su questa problematica e ritenevamo giusta la movimentazione che si è attivata in tutto il Paese in ordine a questa restaurazione strisciante su una problematica sulla quale il pronunciamento democratico era stato netto e significativo. Un atteggiamento, questo - lo dico fra parentesi - che anche in materia nucleare, nella giornata di ieri, il commissario europeo, con una presa di posizione che ritengo assolutamente censurabile, ha voluto rilanciare nel dire che sarebbe stato necessario tornare alla scelta nuclearista, cosa che ritengo particolarmente grave da parte di un commissario europeo rispetto ad una decisione assunta dal popolo in sede referendaria. Chiusa la parentesi.

Qui noi chiedevamo, con la mozione, di modificare le norme in corso di approvazione che potevano condurre anche in materia idrica a cedere da parte delle amministrazioni comunali una buona parte dei loro asset relativi alle società di gestione dei servizi pubblici locali. La problematica si è in parte modificata per il ritiro di questo punto nevralgico, permane peraltro una questione generale in ordine alla forzatura che in alcuni di questi articoli compare in materia di liberalizzazioni. Su questo tema, peraltro - lo ricordo ai colleghi della II Commissione -, abbiamo avviato una discussione ed una riflessione chiedendo che la commissione procedesse ad un'audizione del Presidente della Regione sul decreto legge Salva-Italia per le ripercussioni che ha sul nostro ordinamento e, anche in contemporanea, la commissione segnalava - sicuramente il Presidente ne avrà avuto conoscenza - il previsto decreto legge sulle liberalizzazioni, che dovrebbe essere predisposto per fine gennaio. Questo in commissione era emerso come orientamento ampiamente condiviso circa la necessità di fare un approfondimento su queste problematiche in seno alla commissione.

Ora, data l'ora ed il momento, riterremmo utile, se lo condivide il Governo regionale, far precedere all'approvazione di questa mozione un passaggio di approfondimento sui contenuti della norma di liberalizzazione in seno alla commissione, per poter prendere una posizione con più ampia conoscenza di causa, con maggiore approfondimento ed anche approfittando incidentalmente della presenza dei nostri Parlamentari, già calendarizzata per lunedì in una commissione del Consiglio regionale.

Questo per dire che questa mozione, che aveva un suo assetto molto preciso in relazione ad una conformazione del testo, potrebbe essere rivista o approfondita in sede di commissione e chiediamo ai colleghi, al Presidente ed ai componenti della commissione se non ritengono utile che la materia venga approfondita in commissione, prima di fare oggetto di una decisione da parte dell'aula. Grazie.

Presidente - La parola al Presidente della Regione, Rollandin.

Rollandin (UV) - Grazie Presidente.

Il tema che è stato ricordato dal collega Louvin ha un grande impatto, non solo perché ha fatto oggetto...non come specificato, ma il tema dell'acqua è stato oggetto di un approfondimento importante con il referendum che andava in una certa direzione. In effetti i decreti che stanno venendo con una certa continuità e con una tempistica - anche quella legata alle urgenze - molto ravvicinata, portano molte volte a cercare di prevenire gli esiti. In questo caso c'è stato questo cambio momentaneo di rotta. Credo che valga l'osservazione, condividiamo, se è possibile in commissione avere un chiarimento e poi, successivamente, intervenire nel caso in modo anche più specifico, altrimenti rischiamo di mettere troppe cose assieme con dei contenuti e dei risultati che non sempre sono equilibrati nei confronti della nostra Regione.

Condividiamo quindi l'aspetto di portare di nuovo in commissione l'approfondimento.

Presidente - La mozione viene ritirata dietro questo impegno e viene inviata direttamente alla commissione competente.

Il Consiglio prende atto del ritiro della mozione e del rinvio alla Commissione consiliare competente dell'approfondimento della tematica oggetto della mozione.