Oggetto del Consiglio n. 1325 del 28 luglio 2010 - Resoconto
OGGETTO N. 1325/XIII - Interpellanza: "Utilizzo della nuova struttura per spettacoli realizzata all'interno dell'area del Teatro Romano di Aosta".
Interpellanza
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 736 del 19 marzo 2010 con la quale si approvava la progettazione, la realizzazione e l'allestimento di una struttura per spettacoli all'interno dell'area del Teatro Romano di Aosta;
Constatato che complessivamente per la realizzazione, la progettazione e l'allestimento nel 2010 sono stati impegnati ben € 578.845,04;
Ricordato lo studio di fattibilità e piano operativo per la riqualificazione urbanistica nord orientale della città di Aosta redatto dall'arch. Andrea Bruno di Torino che proponeva la creazione di una struttura scenica sostanzialmente diversa e di minor impatto e dimensione;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per sapere:
1) come si inserisce la nuova struttura nel più vasto progetto di riqualificazione del Teatro Romano e dell'area nord orientale della città richiamata in premessa;
2) quali sono le intenzioni in merito all'utilizzo della nuova struttura.
F.to: Bertin - Chatrian - Giuseppe Cerise - Louvin - Patrizia Morelli
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (ALPE) - Questa interpellanza prende spunto dalla recente "costruzione", fra virgolette, di un'area di spettacoli all'interno dell'area del Teatro Romano - che credo si chiami ex birreria - dove è stata recentemente montata una struttura per spettacoli, quest'anno, in primavera; una struttura decisamente imponente che non passa inosservata, questo è sicuro, un teatro di circa 1.000 posti grande quasi come il vecchio Teatro Romano... oggettivamente di un impatto notevole.
Diversamente dal Teatro Romano questo è un teatro mobile, nel senso che stagionalmente verrà, parzialmente almeno, smontato e rimontato nella stagione successiva (almeno così mi è parso di capire).
L'impatto non è soltanto da un punto di vista strutturale, ma anche da un punto di vista finanziario, nel senso che, ricostruendo in parte questa vicenda...
La vicenda inizia con l'affidamento di un incarico all'arch. Falzoni per lo studio di fattibilità rispetto a questa sistemazione dell'area, uno studio di fattibilità che costa circa 23.000 euro; successivamente, allo stesso architetto viene affidato il supporto alla progettazione della struttura per altri 18.000 euro, progetto che però è realizzato all'interno degli uffici dell'Amministrazione con il supporto dell'architetto citato in precedenza.
Successivamente si provvede all'acquisto delle strutture metalliche per la struttura del teatro per circa 305.000 euro; un altro provvedimento per l'acquisto, il noleggio, la forniture e lo smontaggio di parco tribune e attrezzature accessorie richiede un impegno di circa 195.000 euro. Sarebbe interessante capire se poi questo impegno di quasi 200.000 euro è un impegno che si ripeterà annualmente con lo smontaggio e montaggio. C'è inoltre un incarico di circa 35.000 euro per il funzionamento della parte dell'illuminazione, per un totale che passa di poco i 570.000 euro, circa 1.000.000.000 di vecchie lire. Bisogna ammettere che è un percorso piuttosto impattante dalla struttura all'impegno finanziario.
In quest'area era previsto, da uno studio affidato tempo fa all'arch. Bruno di Torino, un professionista di fama internazionale, per un progetto di riqualificazione complessiva urbanistica dell'intera area nord orientale della città; in questo caso si prevedeva una soluzione leggermente diversa, sempre un utilizzo per spettacoli, il che mi trova assolutamente d'accordo, ma era una struttura molto più leggera, il cui utilizzo - immagino - si prestava per spettacoli che sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo tenevano in considerazione il rilievo archeologico dell'area. Pertanto ci chiedevamo come si inserisse questa nuova struttura all'interno di questo più vasto progetto di riqualificazione dell'intera area nord ovest della città.
Questa nuova struttura ha, fra l'altro, degli effetti collaterali non del tutto positivi. Innanzitutto limita la fruibilità dell'area ad una parte potenzialmente significativa di visitatori; oggi, a causa di questa nuova struttura metallica, non è più possibile il doppio accesso dalla Porta Pretoria e da via Xavier de Maistre, come era previsto in precedenza. Questa entrata, da via Xavier de Maistre, permetteva un facile accesso alle persone con disabilità motoria, alle persone anziane, ai disabili, ai bambini nel passeggino che, accedendo da quest'area, potevano tranquillamente entrare nel teatro e raggiungere il centro del teatro con la passerella che li portava di fronte alla Tour Fromage, dalla quale non potevano scendere perché la passerella si interrompeva lì, ma perlomeno era un accesso facilitato dall'esterno. Questo comporta anche per le guide turistiche un allungamento dei tempi di visita del Teatro Romano, perché bisogna riuscire da lì e rifare il percorso all'esterno. Questo allunga i tempi e modifica in parte la visita, tant'è che in certe occasioni, come è stato il caso della visita fatta domenica (o sabato) dal Presidente della Federazione russa, naturalmente si è aperto il cancello e si è permessa l'uscita tradizionale, come era un tempo, del teatro... cioè da via Xavier de Maistre. Questo è un peccato, perché si limita la fruizione - poi noi, qui, ratifichiamo dichiarazioni internazionali sui diritti delle persone disabili! - e poi, per queste piccole cose che non vengono prese in considerazione, si va a limitare l'accesso... perché dalla Porta Pretoria, oltre ad avere una ghiaia che impedisce di fatto l'accesso, si arriva alla Tour Fromage e lì vi è un gradino che comunque non permette l'entrata.
A parte questo, anche per quanto riguarda l'accesso agli spettacoli, è una situazione piuttosto anomala, perché bisogna entrare in due posti diversi, (da una parte i disabili, dall'altra gli altri) eccetera, eccetera. Al di là di questo ci chiedevamo poi quale sarà l'utilizzo della struttura negli anni a venire e quale sarà la programmazione a medio termine dell'utilizzo dell'area.
Président - La parole à l'Assesseur à l'éducation et à la culture, Laurent Viérin.
Viérin L. (UV) - Merci, M. le Président.
I dati che sono citati sono in parte corretti e in parte riprendono una cifra di riqualificazione dell'area che va a prevedere la riqualificazione non solo in funzione della struttura, ma una riqualificazione che va a rendere più funzionale quest'area del Teatro Romano. Poi, chiaramente, i punti di vista sono sempre soggettivi, ma cercherò di rispondere a questa interpellanza con le presenze e con l'indice di gradimento delle persone, perché penso che siamo qui per rappresentare la comunità e se il gradimento della comunità è positivo, significa che stiamo andando nella direzione giusta, seppure con punti di vista soggettivi.
Per quanto riguarda la struttura rapportata all'utilizzo nell'area di riqualificazione di Aosta est, non so da quali fonti il Consigliere Bertin abbia tratto le informazioni di questa struttura scenica che sarebbe diversa rispetto a quella che è stata pensata, perché questo studio di fattibilità è ancora uno studio di fattibilità, e in questo momento è in fase di elaborazione da INVA, quindi le uniche persone che possono aver visto questa parte di simulazione sono coloro che operano all'interno di INVA. Mi ricordo che avevamo un impegno di portare questo studio di fattibilità in V Commissione e, non appena sarà possibile vederlo, manterrò questa promessa e mi confronterò con la V Commissione. Per quanto riguarda nella fattispecie lo studio di fattibilità, questo studio evidenzia la possibilità di portare gli spettacoli all'interno dell'area del Teatro Romano, ma non ha affrontato la questione dal punto di vista progettuale, se non proponendo l'idea della realizzazione di una struttura scenica che permettesse la realizzazione di spettacoli all'interno dell'area del teatro, quindi non più grande o meno grande; pertanto, per quanto riguarda le informazioni, direi che non ci siamo.
Per quanto concerne la struttura metallica che abbiamo realizzato, questa si inserisce perfettamente all'interno del progetto globale, anzi, direi che anticipa l'idea di portare gli spettacoli al Teatro Romano senza dover aspettare che questa riqualificazione di Aosta est - che ha dei tempi lunghi non solo da un punto di vista finanziario, ma anche di tempistiche - si realizzi. Lo spirito di questa struttura rispetto al passato è quello di non assistere al Teatro Romano a spettacoli all'interno di un capannone - perché assistere agli spettacoli all'interno di un capannone al Teatro Romano o a Saint-Vincent piuttosto che in altri posti non rileva nessuna differenza -, ma è quella di assistere ad uno spettacolo e abbinare lo spettacolo di alto livello al monumento che vogliamo proporre, quindi l'abbinamento dei luoghi agli eventi. E penso che tutte le persone che si sono recate per spettacoli soprattutto serali all'interno dell'area, si sono rese conto che è un abbinamento molto, molto suggestivo, con un gioco di luci e con la possibilità di ingresso (poi tornerò sulla questione dei disabili perché non è neanche corretto quello che lei dice). È stato pensato di far accedere le persone dalla Porta Pretoria per dare funzionalità all'ingresso e passare davanti al monumento che poi, anche in fase di deflusso, viene illuminato.
Per quanto riguarda i disabili, il Consigliere Bertin si ricorda che quando venne ad uno spettacolo di Théâtre et lumières chiese se c'erano gli accessi per i disabili, gli venne risposto che c'erano e che sarebbe stato accompagnato nell'altra parte, nel senso che per quanto riguarda la parte Porta Pretoria esistono le rampe per disabili; il problema è la ghiaia e lei lo sa. Per quanto concerne la possibilità di carrozzelle o di disabili, abbiamo la disponibilità di far passare le persone dall'altra parte, come è stato fatto - lei lo ha citato - in altre occasioni; quindi non è vero che i disabili non possono accedere all'area.
A parte questo, la possibilità di assistere in un'area di spettacoli così musealizzata, ci pare sia una grande opportunità. Le citerò semplicemente il fatto che stiamo viaggiando sull'onda del tutto esaurito o quasi, nel senso che per certi spettacoli abbiamo avuto più persone della capienza di 995 posti e abbiamo comunque fatto assistere allo spettacolo nell'area del prato. Abbiamo il Coro dell'Armata Rossa con 1.061 presenze; l'Assemblée de chant choral con un concerto da 800 (più la domenica, di 3.000 persone); il Premio Mogol con 1.250 presenze; Pianoforte al Teatro con 630; Aosta Classica sta facendo una media di più di 100 presenze in più a ogni spettacolo e questo significa che, rispetto alla struttura che c'era in precedenza, c'è un indice di gradimento delle persone che è interessante. Per certi concerti come Crosby sono stati venduti 650 biglietti fuori Valle da Ragusa fino nell'est Europa a 50 euro il biglietto; ritengo che questa sia una promozione della Valle d'Aosta, in quanto chi viene dalla Romania piuttosto che da Ragusa non si ferma solo per il concerto, ma si ferma in Valle d'Aosta almeno per due giorni. Questo per dire che abbiamo, ad oggi, abbinando gli spettacoli allo spettacolo di Théâtre et lumières che in tre serate ha visto la presenza di 2.200 persone, circa 15.000 persone, e siamo a metà della programmazione estiva. Questo credo sia un termometro dell'indice di gradimento, indipendentemente dai giudizi soggettivi del sottoscritto o del Consigliere Bertin.
Per quanto riguarda l'offerta, è un'offerta variegata di alto livello che presenta spettacoli di rilevanza nazionale ed internazionale, ma anche momenti di valorizzazione delle realtà musicali locali, sia concertistiche che corali. Vorrei ricordare, fra l'altro, che per quanto riguarda il Premio Mogol abbiamo già un'opzione per l'anno prossimo di prima serata sulla RAI e il Premio Mogol è stato, da un punto di vista televisivo, accettato come possibilità di diffusione sui grandi schermi semplicemente o comunque per il fatto che si teneva al Teatro Romano, che non si teneva in un luogo dove non si poteva fruire del monumento anche da un punto di vista visivo. Ovviamente per ottenere dei risultati durevoli rispetto a questo obiettivo è necessario avere dei contenuti di livello, dei luoghi indiscutibilmente carichi di storia e di bellezza e la scelta del teatro, per quel che rappresenta e che ha rappresentato per la Valle d'Aosta, in quanto monumento di maggior prestigio a testimonianza del valore della città in epoca romana, va in questa direzione.
La politica culturale che sottende quindi a questo progetto risponde a diverse esigenze: restituire ai cittadini un contesto archeologico rivalutato, ma offrire anche la possibilità di conoscenza e di svago per i turisti che frequentano la nostra regione, creando un'immagine e un messaggio fuori dal territorio regionale, legato ai beni culturali quale risorsa di sviluppo del territorio nell'ambito del turismo culturale. È la stessa filosofia che da un punto di vista dell'Assessore Marguerettaz è stata messa in campo per la rassegna Musicastelle, in quanto il fruitore torna a casa non solo con uno spettacolo di altissimo livello che potrebbe vedere a Torino o a Milano, ma con il bene culturale che porta con sé. Questa è una filosofia che può piacere o meno, ma che noi umilmente cerchiamo di proporre per portare dei risultati.
Si può sempre fare meglio, si può sicuramente andare in una direzione migliore, ma crediamo che la risposta di questa programmazione turistico-culturale dell'estate stia dando dei risultati diversi rispetto al passato. Questo è un dato oggettivo, soprattutto per quanto riguarda la presenza di turisti a questi spettacoli, perché crediamo che sia giusto mettere in campo sforzi turistico-culturali per i residenti, ma è altrettanto importante - soprattutto nella stagione estiva, ecco perché questa struttura viene montata a maggio e smontata ad ottobre - puntare sul turismo, che è una delle maggiori risorse della nostra regione.
Per quanto riguarda il futuro utilizzo faremo un bilancio alla fine della stagione, ma se l'onda delle presenze e del gradimento... e poi abbiamo veramente dei riscontri, ma non a detta del sottoscritto, abbiamo delle relazioni anche degli organizzatori, per esempio della rassegna di Aosta Classica, che non è solo organizzata dall'Amministrazione regionale, bensì anche dall'Amministrazione comunale, che dicono che l'indice di gradimento della struttura - perché loro hanno un contatto con gli utenti - è un indice di gradimento alto.
Ripeto: alla fine della stagione faremo il bilancio... il fatto di smontare e rimontare una struttura va nella direzione chiaramente di avere un costo ogni anno, ma il costo esisteva comunque, perché ogni anno si montava e si smontava il capannone presente nell'area. Questa è una filosofia; è stata una volontà di abbinare luoghi ad eventi e, alla fine dell'estate, trarremo le nostre conclusioni, ma l'idea è quella di riproporre per il futuro questa soluzione e soprattutto di coordinarla con una riqualificazione di Aosta est, anticipando una scelta già prevista.
Président - La parole au Conseiller Bertin.
Bertin (ALPE) - Partiamo dall'inizio... evidentemente la scelta di fare degli spettacoli in quell'area è del tutto condivisibile, il problema è come fare, e soprattutto come si inserisce in un progetto più vasto di recupero dell'intera area.
Nel progetto di fattibilità che ho visto io, che vi è stato consegnato dall'arch. Bruno due anni fa (o una cosa del genere), in quest'area si prevede un teatro diverso, non è una struttura di questo genere, ma l'idea di fondo è... addirittura è girato al contrario, ma al di là di questo è una struttura diversa, che immagina un parco mobile, eccetera. Al di là di questo, da quanto ho capito questa struttura che abbiamo realizzato adesso non è ancora definitiva, perché INVA sta progettando un altro utilizzo dell'area; questa spero sia quella definitiva, perché spendendo 1.000.000.000 per realizzarla si spera che sia quella definitiva, anche se a mio avviso non si inserisce nel programma previsto.
Gli strumenti di programmazione non si capisce a cosa servono, se ogni Assessore che arriva - neanche cambia maggioranza - poi cambia l'indirizzo! Legittimo, ma a mio avviso ci vorrebbe un'idea generale dell'utilizzo dell'area, ma queste - come dice lei - sono anche valutazioni soggettive e su questo si può essere d'accordo.
Veniamo ai dati oggettivi: l'accesso per i disabili in quell'area non è possibile e, se vuole, la invito a venire, perché si arriva davanti alla Tour Fromage... ammesso che ci si arrivi dopo tipo Camel Trophy con la sabbia e la ghiaia... quando si arriva lì l'accesso alla pedana è impossibile, perché ci sono andato e non è possibile, in quanto c'è un gradino di una ventina di centimetri che non permette l'accesso.
È vero che costerebbe 300.000 euro permettere l'accesso, però bisogna pensarlo, altrimenti non ci si riesce! Si dice che generalmente come percorso in certi casi viene aperto dall'altra parte: sì, però bisogna cercare il custode eccetera e diventa tutta una situazione non comoda e, oggettivamente, quando si interviene bisognerebbe pensare a progettare per tutti; fra l'altro prima era tranquillamente e anche facilmente accessibile.
Si spendono delle somme notevoli che a mio avviso si potrebbero utilizzare in modo più attento anche da questo punto di vista! Al di là di questo, è una struttura da 1.000.000.000 e speriamo che venga utilizzata decentemente; a mio avviso rimane un impatto notevole rispetto al teatro che viene addirittura sminuito da questa struttura. Comunque - come dice lei - sono considerazioni soggettive, queste; le spese e la non conformità ad un'idea generale che esprimeva l'arch. Bruno sono dati oggettivi, come oggettiva è la non accessibilità dell'area oltre che l'inconveniente anche per le guide turistiche e la visita del teatro, che è cambiata e non è migliorata da questo punto di vista.
Il fatto che la struttura sia meglio del capannone... ci mancherebbe! Con tutto quello che è costato, se fosse anche meno gradita del capannone, sarebbe ridicolo! Di per sé la scelta può anche essere condivisibile da questo punto di vista, ma rimane il fatto che quando si spende 1.000.000.000 bisogna avere una programmazione più a lungo termine. Grazie.