Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 511 del 15 aprile 2009 - Resoconto

OGGETTO N. 511/XIII - Discussione generale congiunta del D.L. n. 21: "Modificazioni alla legge regionale 16 marzo 2006, n. 7 (Nuove disposizioni concernenti la società finanziaria regionale Finaosta S.p.a.. Abrogazione della legge regionale 28 giugno 1982, n. 16)" e della proposta di atto: "Modificazioni allo statuto di Finaosta S.p.a., approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 2309/XII del 23 novembre 2006".

Président - Collègues, ici nous nous trouvons face à un projet de loi et à un acte administratif, si vous êtes d'accord, tout en faisant deux votations séparées, on commence la discussion et demain on passera à la votation.

La parole au rapporteur, le Conseiller Rosset.

Rosset (UV) - Merci, M. le Président. Questo disegno di legge e le susseguenti modifiche allo statuto tracciano un nuovo percorso di Finaosta, del tutto coerente e direi conseguente alla positiva storia della nostra finanziaria e delle sue collegate... che immagino sarà oggetto del dibattito odierno, al di là di queste modificazioni tecniche definibili come un atto dovuto.

Si trattava, infatti, di un percorso iniziato già da tempo, anche se solo ora si concretizza: modificare la legge regionale 16 marzo 2006, n. 7 per dare a Finaosta quelle caratteristiche in house, vale a dire a capitale interamente pubblico, che oggi sono necessarie, secondo la chiara giurisprudenza della Corte europea di giustizia e la conseguente normazione per agire pienamente nei ruoli e nelle funzioni attribuitele dalla Regione. Mi riferisco ad una serie di servizi che potranno essere affidati senza ricorrere alle gare e ciò non per sfuggire ad una logica di mercato, ma perché questa è una delle missioni alla base della nascita e del successivo, valido funzionamento di Finaosta. Aggiungerei anche che le modificazioni proposte consentiranno a Finaosta di operare come ente intermedio, in funzione di controllo di secondo livello, per la gestione dei progetti comunitari nell'attuale periodo di programmazione. Il valore dell'operazione, con uscita delle banche dal capitale sociale di Finaosta, è di circa 42 milioni di euro ed avverrà, come è possibile, in Gestione speciale.

È stato inoltre in questo disegno di legge inserito un emendamento, su proposta del collega Caveri, che mira a rafforzare il ruolo di verifica e di controllo del Consiglio Valle. Tale emendamento prevede che la Giunta regionale presenti al Consiglio regionale, che lo vota, un atto di indirizzo strategico contenente i programmi previsionali di Finaosta e delle sue partecipate, cui è allegato il consuntivo delle attività svolte dalle stesse, e che la Giunta regionale informi la Commissione consiliare competente riguardo alle attività o interventi, che ritiene di particolare rilevanza e urgenza, di Finaosta o delle sue partecipate.

È un disegno di legge di nove articoli, quindi non mi dilungherò e termino segnalando come, in una logica di contenimento della spesa pubblica, vi è una riduzione del numero dei consiglieri di amministrazione da nove a cinque in una logica di risparmio e di razionalizzazione.

Eventuali osservazioni sul presente disegno di legge da parte dei colleghi potranno essere delucidate da parte dell'Assessore sul provvedimento proposto. Grazie.

Président - Je vous rappelle que sur cette loi ont été déposés trois amendements de la part du groupe Vallée d'Aoste Vive-Renouveau et un sub-amendement du Parti Démocratique.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Grazie, Presidente. Ringrazio il relatore, la Commissione competente per il lavoro svolto. Mi pare che la relazione del collega Rosset inquadri perfettamente quali sono le problematiche che stanno alla base di questo disegno di legge e del provvedimento di modifica dello statuto. Voglio solo sottolineare un'opportunità importante che sta alla base di questa modificazione: il fatto che Finaosta è stata individuata come organismo intermedio per la gestione dei progetti comunitari nella programmazione 2007-2013. Lo Stato italiano, che deve esprimere un parere alla Commissione europea su come sono organizzate le Regioni, ha espresso un parere con riserva in attesa che Finaosta venga acquistata totalmente dalla Regione: questa è un'altra delle motivazioni importanti che stanno alla base di tale scelta.

Per quanto attiene il provvedimento di modifica dello statuto, è una deliberazione meramente tecnica che recepisce puntualmente le modificazioni che vengono fatte con l'acquisizione delle quote azionarie dei privati, trasformando Finaosta in società in house.

Président - J'ouvre la discussion générale.

La parole au Conseiller Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Qualche breve osservazione, anche se l'argomento non mi sembra coincidere con la definizione che ne ha dato pochi istanti fa l'Assessore di deliberazione meramente tecnica, se non nel senso di una deliberazione di ratifica di una decisione già assunta in precedenza, e non mi pare assunta da questo Consiglio. Siamo forse un po' noiosamente e quasi ossessivamente a ritornare al quesito: dove e come si decidono le cose importanti di questa regione, come e dove si decide che ci deve essere un'assunzione definitiva, completa, totale, dell'azionariato pubblico su una società dell'importanza di Finaosta S.p.a. e alla domanda purtroppo troviamo sempre la stessa risposta e non è sul versante del Consiglio. Abbiamo in realtà affidato 25 anni fa a Finaosta un ruolo motore della nostra economia, forse sottovalutando all'inizio l'impatto e l'estensione che il suo operato avrebbe avuto in seguito, ma fin dall'inizio il fatto che vi fosse una compartecipazione con soggetti esterni, in particolare con soggetti provenienti dal mondo delle banche, è stato considerato un po' un parapetto, di garde-feu rispetto al rischio che Finaosta diventasse solo ed esclusivamente un soggetto esecutore di una volontà politica del Governo regionale. Era in qualche modo avere un'interlocuzione esterna con funzione di contrappeso anche naturale, di valutazione anche economica delle iniziative che venivano assunte; questo almeno nella concezione originaria nel momento in cui prendevano piede i primi BIC (business innovation centres) e poi le prime finanziarie regionali: la Friulia, la Finpiemonte, eccetera, ci siamo inseriti in questo solco.

Oggi facciamo un'operazione che rischia di passare sotto traccia il fatto che nel frattempo, nell'arco di questo quarto di secolo Finaosta è diventato centro, cuore pulsante del mondo non solo finanziario, ma economico della regione con partecipazioni in gestione ordinaria su Aosta Factor, Pila, Centro Sviluppo, Funivie Monte Bianco, SEA, ISAV, Cervino, Monte Rosa, Air Vallée, Funivie Gran Paradiso e come operatore speciale in nome e per conto dell'Amministrazione regionale con quote oscillanti fino alla partecipazione totalitaria in CVA, STV, Structure, Autoporto, Cervino, Finbard, Progetto Formazione, Monte Rosa, Funivie Piccolo San Bernardo... non voglio annoiarvi, la lista è talmente lunga che penso occuperei abusivamente buona parte dell'intervento. Ma ciò che sta a significare questa sottolineatura è che attraverso decisioni che vengono assunte, di nuovo per riprendere l'espressione dell'Assessore Lavoyer, in chiave meramente tecnica da un soggetto come Finaosta, dipendono strategie di grande importanza. Decisioni prese da Finaosta o prese dalla Presidenza del Governo regionale in modo particolare, che ha riservato a sé il ruolo di decisore strategico e che diventano, per effetto di questa linea decisionale, delle decisioni fatalmente opache. Abbiamo avuto modo, colleghi, di confrontarci con un certo dispetto da parte di molti su decisioni di grande momento assunte per via e attraverso lo strumento in particolare della cosiddetta "gestione speciale", quando affidiamo i denari pubblici a Finaosta per acquisizioni azionarie di grande momento e credo che questa procedura, questo filo sia destinato a continuare a proseguire se non ci sarà oggi la comprensione che tale trasformazione di Finaosta deve essere accompagnata da alcune necessarie e serie salvaguardie. Noi le abbiamo individuate essenzialmente in due momenti e, sottoponendoli già al vaglio della Commissione, li riproponiamo in quest'aula, perché si deve sapere che ci sono modi e strumenti diversi di condurre la politica economica che non quelli fideistici di affidare tutto al Governo regionale e di venire poi a conoscenza di essi nella migliore delle ipotesi attraverso un'informativa amministrativa e nella peggiore direttamente a mezzo stampa.

Crediamo che proprio quella trasformazione che il collega Rosset nella sua relazione ha indicato come un'evoluzione necessaria, legata ad una giurisprudenza comunitaria che in qualche modo canalizza, indirizza decisamente la finanziaria regionale verso una soluzione di controllo totalitario da parte della Regione... e poi perché non esteso eventualmente ad altri enti locali, come avviene per altre finanziarie?... che questa decisione possa essere accompagnata da momenti di forte assunzione di responsabilità, di seria condivisione e valutazione delle scelte che vengono ispirate dal Governo regionale, attraverso il vaglio di questa Assemblea per il tramite della competente Commissione, quando si tratta di decisioni più di dettaglio e attraverso anche una composizione dell'organo di gestione amministrativo che sia plurale e che non sia più solo riservata all'orientamento di governo e dell'area di governo. Qui siamo ad interrogarci su quale strumento di governance nuovo può avere Finaosta: se come qualcuno ritiene sia sufficiente un'informativa, una comunicazione eventuale di qualche azione, oppure se siano necessari dei presidi più fermi e più puntuali. Siamo per questa seconda strategia, siamo per questo far nostro un dovere che è collegato proprio a questa nuova funzione che attribuiamo a Finaosta.

Vorrei ricordare, cosa che abbiamo già fatto in Commissione, ma non è del tutto inutile farlo anche qui, che questo soggetto oggi, se vogliamo che sia affidatario di servizi della Regione, deve essere sottoposto al cosiddetto "controllo analogo". È un termine ancora acerbo, poco usuale, ma cerchiamo di capire cosa vuol dire, abbiamo qui valenti esperti di diritto commerciale e sicuramente potranno rettificare il tiro se le mie osservazioni non sono puntuali. Ma, da quanto noi abbiamo potuto fare, collega Rosset, proprio prendendo spunto da quella giurisprudenza della Corte di giustizia cui lei fa riferimento e che è stata fatta propria dal Consiglio di Stato in Italia, il Consiglio di amministrazione della S.p.a. non deve avere rilevanti poteri gestionali e l'ente pubblico (siamo noi, la Regione) deve poter esercitare maggiori poteri rispetto a quelli che il diritto societario riconosce alla maggioranza sociale. Tradotto: deve avere maggior peso la Regione, questo Consiglio di amministrazione diventa ancora di più uno strumento diretto del proprio volere e della propria azione. Secondo: non deve aver acquisito una vocazione commerciale. Terzo: le decisioni più importanti devono essere sottoposte al vaglio preventivo dell'ente affidante. Ora di nuovo l'ente affidante chi è? L'ente affidante siamo noi come Regione, ma può o anzi deve questo Consiglio spogliarsi delle sue prerogative rispetto ad un coinvolgimento attivo nelle linee generali dell'operato di Finaosta?

Credo sia un errore non allargare le maglie di questo intervento al punto da consentire anche al Consiglio regionale e anche alle Commissioni del Consiglio regionale di poter avere una visuale precisa su quello che succede. Quando si compra una società del peso della Cervino S.p.a., quando si danno incarichi di grande rilievo e incidenza sull'economia regionale e forse magari un domani di vendita di cespiti, perché non so fino a che punto potremo continuare ad acquistare... ormai c'è rimasto più poco sul mercato, la nostra idea è che ci debba essere un'attenzione rafforzata di questo Consiglio su tale soggetto. Noi crediamo in un ruolo ritrovato della Finaosta, crediamo che debba tornare ad essere un motore di spinta della Regione, non abbiamo avuto la sensazione, nonostante Finaosta disponga di grandi mezzi e anche di grande dotazione strumentale per conoscere i dettagli dell'economia regionale, di un suo ruolo particolarmente innovativo nel tracciare le linee del dopo crisi e dello sviluppo futuro. Pensiamo che si debbano liberare delle energie attraverso questo ente, ma nel dargli tale ruolo più incisivo ed attivo crediamo anche che ci debba essere una maggiore presenza, un maggior coinvolgimento delle forze politiche tutte della Regione nell'osservare attentamente l'operato, l'azione, le strategie di questo ente, che ripetiamo consideriamo strumentale, perché strumento della nostra azione e non fine a sé stesso e non un ente che debba perseguire azioni distinte da quelle che noi vogliamo che persegua.

Président - La parole au Conseiller Donzel.

Donzel (PD) - Egregio Presidente, cari colleghi, alle volte da come si racconta una fiaba si può terrorizzare un bambino, facendo la voce del lupo, oppure lo si può far ridere, quindi alle volte anche il modo di porre le questioni può non essere irrilevante. Credo che questo provvedimento sia un provvedimento che, dal punto di vista tecnico, è riconosciuto dal diritto internazionale, quindi non è su questo che secondo noi bisogna porre la questione, invece condivido alcune questioni che sono state poste molto correttamente dal collega Louvin e che meriterebbero una riflessione pacata ed attenta. Su questa materia non è che vi sia una legislazione molto dettagliata, si va sulla base di sentenze della Corte di giustizia europea di giurisprudenza anche nazionale, non sono un esperto di diritto, ma qualcosa ho provato a capire. Sicuramente c'è una sentenza del 18 novembre 1999 della Corte di giustizia, cosiddetta "sentenza Teckal", in cui vengono individuate due condizioni necessarie: l'esercizio da parte dell'ente committente sul soggetto affidatario di un controllo analogo, è appunto quello a cui faceva riferimento il collega Louvin, mi sembra una cosa molto importante che giustamente il relatore ha riportato nella sua relazione, sottolineando l'importanza che questo provvedimento legislativo disponga tale controllo analogo.

Rispetto a tale questione, esiste una sentenza del 12 dicembre 2005 del TAR del Friuli, che elenca alcuni elementi possibili che specificano bene cos'è questo controllo analogo; mi ha colpito molto uno di questi, non sto a rileggerli tutti, perché alcuni sono stati riportati dal relatore: controllo mediante una commissione dello stato di attuazione degli obiettivi anche sotto il profilo dell'efficacia, dell'efficienza ed economicità della gestione, con successiva relazione all'assemblea degli azionisti. In tal senso ritengo molto importanti alcuni emendamenti che sono stati proposti dal gruppo Vallée d'Aoste Vive-Renouveau e "l'emendamento Caveri", che vanno nella direzione di vedere di capire come esercitiamo questo controllo. Qui sta la partita che si gioca: ci limitiamo a dire che tutto il controllo lo esercita la Giunta che dispone i provvedimenti, oppure qualche elemento di controllo lo attribuiamo anche al Consiglio e alle Commissioni? Va letto in questo senso il sub-emendamento che abbiamo presentato noi, non nascondo dietro un giochino di parole, come per dire: "non abbiamo voluto modificare niente"; no, modifica, nel senso che dice: "qualche volta non solo la Giunta ritiene che un provvedimento di urgenza va comunicato, ma può darsi anche che sia la stessa Commissione a chiamare la Giunta a dare informazione". La valutazione dell'urgenza può essere cioè anche giudicata tale dalla stessa Commissione, può essere anche lo stesso Consiglio tramite la Commissione a decidere che rispetto ad un certo provvedimento vale la pena fare una riflessione, oppure no. Questo è lo spirito con cui vanno lette tali cose, non in un modo come per dire che qui si vogliono mettere dei paletti, fermare l'azione governativa, blindare, altrimenti è chiaro che siamo in contraddizione con lo spirito di rendere più agile l'attività governativa, ma sicuramente uno strumento così importante merita attenzione, vigilanza e credo che su molte questioni quando c'è stato il confronto molti problemi si sono risolti. Varrebbe quindi la pena alle volte di vedere di più le carte, piuttosto che parlare dopo la partita, per cui dopo si fa la polemica, perché i tempi non sono stati rispettati, non c'è il dialogo, mentre se vi fosse stato un po' di tempo per decidere alcune questioni, forse i provvedimenti sarebbero stati più condivisi, come spesso è avvenuto in quest'aula.

Président - La parole au Conseiller Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Grazie, Presidente. È vero, le finalità per cui era nata Finaosta sono cambiate, oggi le esigenze sono diverse da allora. D'altronde è il mondo dell'economia che è cambiato ed è anche la centralità decisionale della nostra Regione che è cambiata, che ha bisogno di snellire, velocizzare, di essere al passo con i tempi. Il disegno di legge n. 21 modifica la legge regionale che aveva costituito la Finaosta e la conseguenza è che la modifica dello statuto deve essere effettuata. L'operazione si rende necessaria a seguito dell'acquisizione da parte della Regione dell'intero capitale sociale di Finaosta, lo scopo tra l'altro è quello di rendere la nostra finanziaria il vero braccio diretto della Regione per conseguire le finalità e le strategie regionali in materia di sviluppo economico. Il capitale sociale sarà detenuto integralmente dall'Amministrazione regionale senza alcuna partecipazione neanche minoritaria dei soggetti privati. Pare evidente che la rinuncia alla partecipazione societaria di banche, di società finanziarie creditizie controllate da banche, di società di assicurazioni, di consorzi di imprese, di società di servizi ed altro ancora va nella direzione di rendere più efficiente e snella la macchina che deve trainare la nostra economia. La nuova legge prevede disposizioni di contenimento della spesa pubblica mediante il ridimensionamento degli organi societari, che portano il Consiglio di amministrazione da un massimo di 11 membri previsti ad un numero fisso di 5 Consiglieri, di cui uno scelto fra i dirigenti regionali e uno scelto d'intesa con la Giunta de la Chambre, in quanto espressione istituzionale della realtà imprenditoriale locale. La nuova legge quindi trasforma Finaosta in una società in house, ovvero in un particolare istituto di diritto pubblico, per mezzo del quale in futuro la Regione, invece di procedere all'affidamento all'esterno di determinate prestazioni, può provvedere in proprio all'esecuzione delle stesse, attribuendo l'appalto del servizio di cui trattasi ad altra entità giuridica di diritto pubblico mediante il sistema dell'affidamento diretto, quindi senza gara. In questa maniera la nuova legge permetterà alla Regione di affidare a Finaosta la gestione di tutti quei servizi e prestazioni che normalmente devono essere oggetto di appalto, derogando alla gara pubblica, a condizione che sussistano le condizioni di controllo analogo a quello che esercita sui propri servizi. Con questo atto si è concretizzata una trasformazione di cui già si era pensato da tempo per raggiungere gli obiettivi di cui abbiamo già detto.

Infine abbiamo condiviso l'impegno di rafforzare il ruolo di verifica e di controllo del Consiglio attribuendo alla Giunta regionale l'onere di presentare annualmente al Consiglio gli atti di indirizzo e i programmi previsionali di Finaosta e delle sue partecipate. Pensiamo quindi che con questa operazione si dia avvio ad un percorso di razionalizzazione ed efficienza nelle strategie regionali in materia di sviluppo economico.

Président - S'il n'y a pas d'autres requêtes d'intervention, je ferme la discussion générale.

La parole à l'Assesseur au budget, aux finances et au patrimoine, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Più che una replica è una precisazione, anche in base a quanto emerso in sede di Commissione, con l'audizione fra l'altro degli organi della Finaosta, si è parlato molto sul termine del controllo analogo, ma sul controllo analogo mi pare che in audizione in Commissione abbiamo già sottolineato che il controllo di Finaosta da parte della Regione c'è già, quindi in sostanza nulla si modifica da questo punto di vista. Già attualmente prima di queste modifiche la Regione nominava il Consiglio di amministrazione, uno dei componenti del Consiglio di amministrazione era ed è un dirigente della Regione con finalità di raccordo. Il controllo a questo punto si rafforza con il passaggio della percentuale di proprietà dal 77 al 100% e non ci sono più dubbi, che erano quelli che permanevano in questo momento, sulla possibilità di affidare direttamente servizi a Finaosta senza procedura di evidenza pubblica. Mi pare che, in base a quanto emerso in sede di Commissione, il fatto che la Commissione abbia approvato e la maggioranza faccia proprio l'emendamento del collega Caveri, si vada nella direzione di quanto auspicato dal collega Louvin. Infatti quando viene presentato annualmente dal Governo regionale un atto di indirizzo strategico, che contiene i programmi previsionali di Finaosta e delle sue partecipate, programma e documento al quale viene allegato il consuntivo delle attività dalle stesse svolte... ci pare che questo emendamento, questo articolo 13 bis vada nella direzione di un grosso coinvolgimento nella fase di indirizzo da parte del Consiglio regionale. Il comma secondo va poi nella direzione di coinvolgere maggiormente le Commissioni consiliari sugli interventi di particolare rilevanza ed urgenza che vengono poste in essere da Finaosta o dalle sue partecipate. A noi pare che non era per minimizzare quando abbiamo illustrato i provvedimenti, ma riteniamo che non ci siano grandi novità dal punto di vista del funzionamento con l'approvazione di questi due provvedimenti.