Oggetto del Consiglio n. 93 del 28 luglio 1961 - Verbale

OGGETTO N. 93/61 - RICHIESTA DELLA SOCIETÀ AUTOSTRADA TORINO-IVREA-VALLE D'AOSTA PER COSTRUZIONE DEL TRONCO QUINCINETTO-VERRES E PER SOTTOSCRIZIONE DI NUOVO CAPITALE AZIONARIO.

Il Presidente, FILLIETROZ, riferisce al Consiglio in merito alla richiesta della Società Autostrade Torino-Ivrea-Valle d'Aosta (ATIVA) in merito alla proposta di prolungamento dell'Autostrada da Quincinetto a Verrès e di sottoscrizione di nuovo capitale azionario della Società stessa.

Richiama, in proposito, l'attenzione dei Signori Consiglieri sulla lettera in data 23 giugno 1961 - prot. n. 256137 del Presidente dell'ATIVA, trasmessa loro in copia con altri allegati unitamente all'ordine del giorno della adunanza del 28-29 luglio 1961:

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A.T.I.V.A.

S.P.A. AUTOSTRADA TORINO-IVREA VALLE D'AOSTA

Capitale Sociale L. 9.000.000.000 C.C.I.A. n. 256137

Torino, lì 23 giugno 1961

Prot. n. Via Maria Vittoria, 12 - Tel. 44.661

Ill.mo Signor

PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

REGIONALE DELLA VALLE DI AOSTA

AOSTA

Come è ben noto alla S.V. ILL.ma, è stata recentemente portata a compimento l'autostrada che da Torino si protende verso la Valle d'Aosta, giungendo a Quincinetto, per un lunghezza di km. 52,200 circa.

Tale autostrada, che presenta caratteristiche tecniche modernissime, oltre ad assicurare la massima sicurezza, offre altresì alla circolazione motorizzata uno strumento efficiente per superare in breve tempo ed in tutta tranquillità la distanza che separa la capitale piemontese dalla Valle d'Aosta.

La stessa però è stata concepita non soltanto come mezzo di progresso e di valorizzazione delle zone attraversate, ma anche in funzione di collegamenti di più vasta portata, quali quelli che - attraverso i trafori Valdostani - sono destinati a congiungere all'Italia le zone d'Europa Nord Occidentale, facilitando l'afflusso sia turistico che commerciale del Nord Europa verso il Mediterraneo.

Indubbiamente in siffatto quadro, come strada cioè di grande comunicazione internazionale, la conferenza di Ginevra del 1949 poneva la direttrice Aosta-Torino-Savona nel novero degli itinerari internazionali con la sigla E 21.

Tenendo conto di ciò, la scrivente Società, una volta portato alle soglie della Valle d'Aosta la moderna arteria, ha ritenuto suo compito, anche in armonia con le costanti richieste dell'opinione pubblica (la quale non considera opera a sé il tronco Torino-Quincinetto dell'autostrada), pensare ad un futuro suo prolungamento che, inoltrandola nelle magnifiche vallate valdostane, realizzi l'aspirazione generale di vedere l'autostrada avanzare verso le Alpi.

Ovviamente il problema di un'autostrada in Valle appare né semplice né pacifico, e non è la scrivente Società a negarlo.

Valgono per tutte le difficoltà notevoli create dalla natura stessa delle zone da attraversare: di qui necessità di opere d'arte costose e non facilmente armonizzatili con il paesaggio circostante.

Ma anche difficoltà d'ordine locale si prospettano oggi che l'autostrada giunta al confine della Provincia di Torino sta per addentrarsi decisamente nel territorio della Valle di Aosta.

Nella recente Assemblea degli Azionisti in relazione appunto a queste prevedibili difficoltà, essendo emersa l'utilità di un decisivo approfondimento della questione con le Autorità regionali, è stato deliberato di dare mandato al Consiglio di Amministrazione affinché formuli un invito ufficiale al Consiglio regionale della Valle d'Aosta onde si pronunci sull'opportunità del prolungamento dell'autostrada fino a Verrès nonché sulle modalità di attuazione del prolungamento stesso.

Il Consiglio regionale dovrebbe pure precisare se intende assicurare una maggiore partecipazione azionaria in confronto a quella attuale in considerazione dell'interesse che la nuova opera riveste per la Valle essendo quasi interamente nel suo territorio.

Con la presente questa Società sottopone quindi ufficialmente il problema del prolungamento Quincinetto-Verrès al Consiglio regionale e trasmette in visione a tale scopo un progetto di massima allestito all'uopo dall'Ufficio Tecnico della Provincia.

Rimanendo a disposizione per quanto possa occorrere al riguardo, si resta in attesa di conoscere le decisioni che vorrà assumere in merito il Consiglio regionale e ringraziando fin d'ora della cortese collaborazione si porgono i più deferenti ossequi.

IL PRESIDENTE

F.to (Prof. A. Chianale)

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AUTOSTRADA TORINO-IVREA VALLE D'AOSTA

S.p.A.

UFFICIO TECNICO

PROGETTO DI MASSIMA PROLUNGAMENTO QUINCINETTO-VERRES

RELAZIONE TECNICA

GENERALITÀ

L'esperienza dei primi mesi di esercizio del tronco Torino-Ivrea dell'autostrada Torino-Ivrea Valle d'Aosta, aperta al traffico nel mese di luglio 1960 e la conseguente previsione del traffico stesso sul prolungamento Ivrea-Quincinetto, ora in ultimazione, hanno messo in evidenza l'opportunità e la convenienza di prolungare ulteriormente l'autostrada lungo la Valle d'Aosta.

È risultato infatti che il traffico potrà avere un sensibile incremento su tutto il percorso dell'autostrada qualora l'autostrada stessa, addentrandosi maggiormente nella Valle, consenta agli automobilisti la possibilità di superare le difficoltà dell'attuale strada di fondo valle, gravata da numerosi attraversamenti di abitati, strettoie, curve a raggio ridotto e scarsa visibilità, con un tracciato veloce, comodo e sicuro.

Il volume del traffico che impegnerà il prolungamento dell'autostrada non sarà quindi soltanto quello previsto nei calcoli allegati al progetto del primo tronco, maggiorato naturalmente dall'incremento della circolazione verificatosi dall'epoca del progetto stesso a quello attuale, ma anche avrà un incremento nel coefficiente di assorbimento previsto per il traffico Ivrea-Aosta, incremento provocato dal maggior percorso nella Valle.

In relazione a quanto sopra accennato e in ottemperanza alle disposizioni ricevute, questo ufficio tecnico ha provvisto a studiare il progetto del prolungamento da Quincinetto, termine attuale dell'autostrada, a Verrès, superando la strettoia di Bard, strettoia che con lo adiacente tratto Donnaz-Bard costituisce uno dei tratti di transito più difficili della Valle di Aosta.

Il progetto è stato redatto dopo un accurato ed attento esame della zona e sulla scorta dei rilievi aereofotogrammetrici appositamente eseguiti, studiando le varie soluzioni possibili per conciliare le esigenze del tracciato autostradale con le condizioni del terreno, particolarmente accidentato e difficile. Basti ricordare che lungo il tratto di valle interessato corrono attualmente il fiume Dora, la SS. n. 26, la ferrovia Chivasso-Aosta, numerose linee di trasporto di energia elettrica, alle quali ora si aggiunge il tracciato dell'oleodotto Genova-Aigle in corso di progettazione a cura della Società SNAM.

Per avere un andamento planimetrico adeguato a quello del tronco precedente, mantenendo il raggio di curvatura minimo non inferiore ai 500 metri, è stato necessario prevedere la costruzione di numerosi attraversamenti della Dora stessa, l'asse autostradale prescelto tra i numerosi esaminati attraversa zone con buona esposizione, a distanza di sicurezza dalle falde montane franose o soggette a slavine e dei centri più intensamente occupati da fabbricati civili e industriali.

TRACCIATO

Il prolungamento di cui al presente progetto ha la lunghezza totale di mt. 14.385,89. Esso ha inizio dallo attuale casello in territorio di Quincinetto, sorpassa con un viadotto le rampe di raccordo del casello stesso con la strada di allacciamento alla SS. n. 26, prosegue in sinistra della ferrovia e sulla destra orografica della Dora verso Pont San Martin.

Attraversato il torrente in corrispondenza della progressiva Km. 2,200 circa l'asse stradale percorre la piana compresa fra il fiume e la ferrovia, in sinistra di un canale di derivazione industriale, e sorpassati nuovamente due rami della Dora, entra in galleria sotto lo sperone roccioso del Pramotton strapiombante sul fiume di fronte all'abitato di Pont St. Martin e in corrispondenza della confluenza del torrente Lis; con due successivi attraversamenti della Dora a progr. Km. 3,850 e Km. 4,300 entra nel fondo valle a destra delle regioni Gran Vert e Montei, di fronte all'abitato di Donnaz.

Il tracciato prosegue in prossimità della frazione Clapei di Donnaz e piegando verso destra con una curva di raggio di mt. 500 attraversa a progr. Km. 6,650 con un ponte-viadotto la Dora, la linea ferroviaria, la SS. n. 26 e sottopassa con due gallerie, rispettivamente di metri 790 e metri 530 il massiccio roccioso sul quale si trovano ancora i resti della strada romana delle Gallie e l'imponente costruzione del castello di Bard.

Dalla parete rocciosa della stretta di Bard, nel lato verso Aosta, l'autostrada con un viadotto attraversa nuovamente la strada statale e la Dora, scende nella piana di Hone, ove potrà essere ubicato un casello di allacciamento alla strada della Valle Champorcher e prosegue lateralmente alla ferrovia verso Verrès, attraversa uno sperone roccioso in galleria e con un ponte viadotto sulla Dora e sulla ferrovia si porta sul fondo valle compreso fra la ferrovia stessa e la strada statale n. 26 alla quale si raccorda in regione Balmet presso l'abitato di Verrès, a progr. Km. 14.385,89 dall'inizio.

CARATTERISTICHE TECNICHE

Come in precedenza accennato anche per questo prolungamento sono stati adottati nella progettazione caratteristiche tecniche e strutturali analoghe a quelle del tronco precedente e previsto per autostrade di categoria "A" e per velocità minima di cento Km. all'ora.

La pendenza massima del 4% si riscontra soltanto fra le progr. Km. 0,000 e Km. 0,490; tutte le altre livellette sono inferiori al 2,81%, mentre i raggi di curvatura sono sempre maggiori od almeno eguali a 500 metri.

La sezione stradale è prevista con due piste unidirezionali a doppia corsia e banchine laterali per sosta di emergenza; fra le due piste unidirezionali è prevista la banchina spartitraffico della larghezza di mt. 3, sostituita da analoghi distanziamenti tra le piste stesse in corrispondenza dei manufatti.

Anche per gli attraversamenti sotterranei è stato mantenuto il criterio delle piste unidirezionali separate, con la costruzione di due gallerie affiancate, con diaframma di spessore variabile in relazione alle condizioni e natura della roccia.

Le opere d'arte per i ponti, viadotti, sovrapassi e sottopassi della ferrovia e delle strade sono previste in cemento armato, con strutture analoghe a quelle già in opera sul tronco Torino-Quincinetto.

La sovrastruttura stradale sarà costituita con sottofondo in terra stabilizzata, massicciata in misto granulare bitumato e sovrastante strato di binder e tappeto di usura; le banchine di sosta saranno pavimentate con uno strato di misto granulare bitumato con saturazione superficiale in bitume e graniglia; queste strutture sono già state sperimentate con esito favorevole sui precedenti tronchi autostradali.

Sono state inoltre previste tutte le opere e forniture complementari ed accessorie, segnalazioni, barriere ecc. indispensabili per la comodità e la sicurezza del traffico.

La particolare elencazione dei vari lavori, strutture e forniture previste risultano nel preventivo di massima allegati al progetto, preventivo che però, per i tracciamenti e rilievi di campagna già eseguiti e tenuti di base per la progettazione, può ritenersi rispondente all'effettivo costo dell'opera, nei limiti della normale approssimazione.

OPERE D'ARTE

Le particolari difficoltà del terreno già in precedenza accennate richiedono la previsione di numerose opere d'arte di particolare importanza (viadotti, ponti e gallerie), oltre a quelle normalmente necessarie per le strade analoghe. Si fa presente, ad esempio che sul numero complessivo di 14 viadotti e ponti, ben 10 servono per l'attraversamento del fiume Dora.

Il numero e la lunghezza delle opere d'arte sopra dette sono così riassunte:

A) VIADOTTI E PONTI (luce mt. 10)

1 - Viad. Quincinetto

mt.

320

2 - Ponte Km. 0,450

"

15

3 - Ponte scarico Dora B.

"

35

4 - Ponte Dora B. Km. 2,200

"

90

5 - Ponte Km. 2,420

"

10

6 - Ponte Dora B. Km. 3,195

"

90

7 - Ponte Dora B. Km. 3,500

"

90

8 - Ponte Dora B. Km. 3,850

"

90

9 - Ponte Dora B. Km. 4,300

"

90

10 - Ponte Km. 6,170

"

20

11 - Ponte viadotto Km.6,650

"

160

12 - Ponte viadotto Km. 7,700

"

310

13 - Ponte viadotto Km. 8,550

"

310

14 - Ponte viadotto Km. 11,650

"

210

_________

Totale metri

1.840

======

B) GALLERIE

1 - Gall. Pramotton (P. S. Martin)

mt.

270

2 - Gall. Donnaz

"

790

3 - Gall. Bard (170+360)

"

530

4 - Gall. Km. 11,350

"

65

_________

Totale metri

1.655

=======

C) PONTICELLI E TOMBINI

N.

109

D) SOVRAPASSAGGI E SOTTOPASSAGGI

di strade comunali e vicinali N. 14

CASELLI E RACCORDI

Per l'allacciamento dell'autostrada alla rete stradale esistente e particolarmente alla SS. n. 26 in prossimità dei centri abitati principali e della confluenza delle vallate laterali (valle di Gressoney, valle Champorcher e valle di Ayas), è prevista la costruzione di n. 3 caselli, di cui quello presso Verrès avrà funzione di casello terminale, con disposizioni planimetriche tali da consentire, se sarà necessario in futuro, un ulteriore prolungamento dell'autostrada.

Tale casello sarà organizzato con un numero di porte proporzionate all'entità del traffico presunto transitante.

COSTO PRESUNTO

Dall'allegato computo estimativo il costo complessivo dell'opera risulta di lire 8.000.000.000 e precisamente:

- Corpo stradale

L.

767.215.000

- Gallerie

"

1.980.350.000

- Opere d'arte maggiori

"

2.458.000.000

- Opere d'arte minori

"

70.000.000

- Sovrastrutture stradali

"

1.035.134.640

- Opere varie

"

332.000.000

- Espropriazioni

"

740.250.000

- Imprevisti

"

400.000.000

- Progettazione, direzione etc.

"

200.000.000

________________

Totale

L.

7.988.949.640

e per arrotondam.

L.

8.000.000.000

Tenuto conto che la lunghezza complessiva del nuovo tronco autostradale è di mt. 14,385, il costo chilometrico medio risulta di lire 556.328.233 circa.

Tale costo medio, pur essendo superiore a quello risultante dalla spesa di costruzione del tronco Torino-Quincinetto, non appare tuttavia eccessivo ove si tenga conto delle numerose e costose opere d'arte da costruire lungo il percorso.

I prezzi adottati per la valutazione delle opere sono quelli applicati per la costruzione dei tratti precedenti, naturalmente al lordo dei ribassi d'asta; poiché detti ribassi sono stati in media del 22% circa, è logico presumere che i prezzi adottati siano ancora validi per la valutazione delle opere di prolungamento in corso di progettazione.

LUNGHEZZA TOTALE DELL'AUTOSTRADA

Tenuto conto che l'autostrada già esistente da Torino a Quincinetto ha uno sviluppo complessivo di chilometri 51+136, con la costruzione dei Km. 14,385 del prolungamento in esame lo sviluppo complessivo risulta di Km. 65+521.

Si fa presente che tale maggior lunghezza, che consente una migliore utilizzazione, sotto il profilo economico, del complesso di tutta l'autostrada, non richiederà per altro un aumento di costo della organizzazione di gestione dell'autostrada stessa, eccezione fatta naturalmente per l'aumento del personale addetto ai caselli e le maggiori spese di funzionamento degli impianti degli stessi.

Torino, 6 aprile 1961

IL DIRETTORE TECNICO

F.to Dott. Ing. Vittorio Tarizzo

A.T.I.V.A.

S.p.A. AUTOSTRADA TORINO-IVREA VALLE D'AOSTA

RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

ALL'ASSEMBLEA DEL BILANCIO AL 31-12-1960

PARTE STRAORDINARIA

Signori Azionisti,

per la parte straordinaria il Consiglio di Amministrazione sottopone al Vs. esame la proposta di prolungamento dell'autostrada oltre Quincinetto e conseguentemente, ove decidiate in tal senso, l'elevazione del capitale sociale a L. 6 miliardi.

Circa il progettato prolungamento dell'autostrada occorre anzitutto precisare che esso si sostituisce, completandolo, al progetto approvato nella precedente seduta assembleare che si limitava ad un importo di circa 3 miliardi relativo al tratto Quincinetto-Pont St. Martin, di 6 Km.

In quanto alla sua necessità appare ormai evidente l'impellenza di una comoda via d'accesso alla Valle d'Aosta, specie per quel che concerne il tratto Pont Saint Martin-Verrès, ove il traffico sopportato dalla S.S. n. 26 è reso difficoltoso per lunghe ore giornaliere dal passaggio a livello di Donnaz e della strettoia nei pressi di Bard. Tale traffico sempre più intenso diventerà addirittura caotico con la prossima apertura dei trafori alpini e, pur essendo in previsione un miglioramento della S.S. n. 26, tuttavia è ormai pacifico che la medesima non sarà mai sufficiente a smaltire il notevole flusso motorizzato. D'altra parte l'adeguamento della statale partirà da Courmayeur e soltanto dopo un lungo periodo di tempo potrà giungere verso la pianura.

Alle esigenze che ne postulano la realizzazione vanno aggiunti i notevoli vantaggi che il tratto da Quincinetto a Verrès offrirà anche alla motorizzazione proveniente da Vercelli e Milano, invogliandola a servirsi dell'autostrada, per cui ne discendono buone prospettive di economica gestione del prolungamento medesimo.

Il Direttore Tecnico ha illustrato in una relazione a parte, a Vs. mani, le caratteristiche del progetto elaborato dalla Società.

Qui basti ricordare che, sulla scorta delle indicazioni di massima fornite dal d.d.l. governativo concernente il nuovo programma autostradale presentato alla approvazione del Parlamento nello scorso gennaio, e tenendo valide le stesse previsioni di traffico di cui al progetto principale della Torino-Ivrea, (e quindi escludendo ogni previsione di maggiore introiti derivanti dal traffico dei trafori), si potrebbero impostare i seguenti preventivi:

Prolungamento Quincinetto-Verrès - Costo di L. otto miliardi.

Finanziato per - 3 miliardi con aumento capitale

- 5 miliardi con mutui.

Confronto fra spese ed incassi annuali relativi al prolungamento

Esborsi

Rate Mutui

375 milioni

5%o di cui al d.d.l. precitato

40 milioni

Manutenzione

15 milioni

Gestione

15 milioni

Varie

5 milioni

_________

450 milioni

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Introiti

Pedaggi (6 L. x 12 km. x 6000 x 365)

157 milioni

Contributo stato (4% sul costo di costruzione)

40 milioni

Vari

3 milioni

_________

480 milioni

======

Residuo attivo 30 MILIONI

(il costo di L. 6 al Km. dei pedaggi è il costo medio attuale e ne appare probabile l'adozione - quale tariffa unificata - ai sensi del d.d.l. sopramenzionato.

Ove quindi, sulla scorta di quanto premesso, crediate opportuno deliberare il prolungamento dell'autostrada, occorre che autorizziate il Consiglio a procedere all'espletamento di tutte le procedure necessarie per ottenere la concessione governativa ed inoltre concediate al medesimo i più ampi poteri per la determinazione e l'assunzione degli inerenti finanziamenti.

In particolare dovrete autorizzare la Società ad assumere mutui fino a L. 5 miliardi, mentre per parte Vs. occorre deliberiate l'aumento del capitale di L. 2 miliardi a L. 6 miliardi, (di cui 1 miliardo verrebbe provvisoriamente riservato alle già enunciate maggiori spese incontrate per la costruzione dell'autostrada da Torino a Quincinetto, sempre che sia possibile contenere in tale somma il consuntivo di tutte le nuove opere non previste nel primitivo progetto). In tale evenienza occorrerà che gli Azionisti versino immediatamente i 3/10 di Legge, lasciando al Consiglio di Amministrazione di fissare successivamente e secondo le esigenze, il richiamo, in una o più soluzioni, dei residui decimi a completa liberazione delle azioni sottoscritte.

Conseguentemente dovrete pertanto approvare la modificazione dell'articolo 6 dello Statuto Sociale nel testo seguente:

"Il capitale sociale è fissato in lire 6.000.000.000 (sei miliardi), diviso in numero 6.000.000 (sei milioni) di azioni indivisibili da lire millenominali caduna".

Qualora invece i Signori Azionisti, ritenessero di soprassedere all'immediata realizzazione di un nuovo tronco autostradale da Quincinetto a Verrès, non resta che a provvedere alla copertura del disavanzo finanziario, rispetto al programma iniziale, già accennato e in oggi previsto nella somma di L. 1.000.000.000.

In tal caso l'art. 6 dello Statuto Sociale assumerà il tenore che segue:

"Il capitale sociale è fissato in lire 3.000.000.000 (tre miliardi), diviso in numero 3.000.000 (tre milioni) di azioni indivisibili da lire mille nominali caduna".

Il Consiglio non mancherà di dedicare ogni sua possibilità alla realizzazione di tutto quanto l'Assemblea vorrà deliberare.

SOCIETÀ Per A. AUTOSTRADA TORINO-IVREA-VALLE D'AOSTA

Ripartizione del Capitale Azionario

AZIONISTI

CAPITALE L. 2.000.000.000

Capitale sottoscritto

N. Azioni

Percentuale

Provincia di Torino

990.000.000

990.000

49,50%

Comune di Torino

700.000.000

700.000

35%

Comune di Ivrea

20.000.000

20.000

1%

Regione Autonoma Valle d'Aosta

50.000.000

50.000

2,50%(1)

Camera di Commercio Ind. Agric.

20.000.000

20.000

1%

F.I.A.T. S.p.A.

100.000.000

100.000

5%

Olivetti C. & C. S.p.A.

60.000.000

60.000

3%

Unione Industriale

40.000.000

40.000

2%

S.I.T.A.V. S.p.A.

20.000.000

20.000

1%

___________

________

______

2.000.000.000

2.000.000

100%

=========

======

=====

(1) N.B. - In base alle percentuali, di cui sopra, di ripartizione del capitale azionario della Società A.T.I.V.A., la copertura dell'aumento del capitale azionario necessario per il finanziamento della maggiore spesa di lire un miliardo occorsa per i lavori del tronco Torino-Quincinetto comporta una spesa a carico della Regione Valle d'Aosta di lire 25 milioni, che può essere finanziata sul capitolo 190 del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario, con delega alla Giunta regionale per la liquidazione.

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Il Presidente, FILLIETROZ, rileva che la questione dell'opportunità o meno di costruire una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta è già stata discussa dal Consiglio una prima volta nella seduta del 7 aprile 1954 (oggetto n. 37) ed una seconda volta nella seduta del 18 dicembre 1959 (oggetto n. 174).

Precisa che entrambe le volte il Consiglio ha approvato, al termine della discussione, un ordine del giorno in cui, dopo aver sottolineato che l'eventuale costruzione di una autostrada sarebbe in contrasto con le particolari esigenze dello sviluppo turistico ed agricolo della Valle e creerebbe un ulteriore gravame di nuovi vincoli e servitù, si è pronunciato per l'allargamento e la sistemazione straordinaria della strada statale n. 26, con le rettifiche di tracciato e le varianti atte a consentire il transito degli automezzi con agevoli sorpassi e incroci e ha dato mandato alla Giunta regionale di intervenire e fare pressioni in tal senso presso gli Organi competenti (Ministero Lavori Pubblici e ANAS), affinché i predetti lavori di allargamento e sistemazione straordinaria della strada statale n. 26 fossero iniziati e condotti a termine con ogni possibile urgenza.

Comunica che oggi il Consiglio deve nuovamente discutere su tale questione e pronunciarsi sulla opportunità del prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto nel territorio della Valle d'Aosta e, cioè, fino a Verrès, in relazione alla richiesta fatta all'Amministrazione regionale dalla Società Autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta.

Dichiara, quindi, aperta la discussione sull'argomento.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, premette che il problema dell'allargamento e della sistemazione delle strade statali 26 e 27 e quello della costruzione di una autostrada nel territorio della Valle di Aosta sono strettamente collegati fra di loro; ritiene opportuno che il Consiglio sia edotto sui precedenti dei predetti due problemi prendendo conoscenza del testo di alcune lettere pervenute alla Regione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Regioni e dell'ANAS.

Dà quindi lettura delle seguenti tre lettere:

Lettera in data 14-11-1960, della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Regioni, riguardante la costruenda strada di circonvallazione nord di Aosta:

"In riferimento al foglio n. ... del 10-9-1960 si comunica che, a seguito dell'interessamento dell'On.le Presidente del Consiglio dei Ministri, i lavori relativi alla strada in oggetto saranno appaltati a cura dell'ANAS ai primi del prossimo anno, come ha fatto conoscere il Ministero dei Lavori Pubblici".

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Lettera in data 1-10-1960, dell'Azienda Nazionale Autonoma delle Strade Statali, riguardante i trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo:

"In merito alla richiesta fatta con la nota emarginata, si comunica che in relazione alla costruzione dei trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo l'ANAS ha in programma l'ammodernamento a metri 12,50 di larghezza della statale n. 26 tra Quincinetto e Pré St. Didier e la nuova costruzione (di allargamento del tratto) tra Pré St. Didier e l'imbocco del Traforo del Monte Bianco.

L'ammodernamento della statale n. 26 prevede, oltre gli allargamenti in sede, anche numerose varianti di transito e precisamente varianti di Pont St. Martin, di Donnaz, di Bard, della Mongiovetta, di St. Vincent, di Châtillon, di Nus, di Quart, di Aosta, di Villeneuve, di Arvier, di Leverogne".

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Lettera in data 24-5-1961, prot. n. 200/3202/II-2-45, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio Regioni:

"OGGETTO: Regione Autonoma Valle d'Aosta - Interventi statali per il finanziamento di opere pubbliche straordinarie da eseguire in relazione all'apertura dei trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

In relazione alla richiesta contenuta nel foglio numero 4364 del 16-3 u.s. circa i possibili interventi statali per l'allargamento delle strade statali nn. 26 e 27 ed il completamento della strada del Colle di Nivolet, questa Presidenza non ha mancato di interessare in proposito il Ministero dei Lavori Pubblici che ha fatto presente quanto segue:

"La S.S. n. 26 della Valle d'Aosta, che fa parte dell'itinerario internazionale E. 21, per essere adeguata a strada di grande traffico necessita effettivamente di notevoli opere sistemative e migliorative, per allargarne la carreggiata ed eliminare le attuali viziosità plano altimetriche, nonché alcuni difficili attraversamenti di abitati, fra i quali quello di Aosta.

Il tronco della S.S. n. 26 da sistemare è quello compreso fra Quincinetto, dove ha termine l'autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta, e Pré St. Didier, dove si distacca la diramazione che porta all'imbocco della galleria del M. Bianco.

La spesa occorrente per l'ammodernamento di tale tronco Quincinetto-Pré St. Didier, della lunghezza di circa 90 Km., ammonta in via presuntiva a nove miliardi di lire.

Si deve poi ultimare la costruzione della diramazione da Pré St. Didier all'imbocco del traforo del Monte Bianco, diramazione della lunghezza di circa 9 Km. e per il completamento necessita una spesa di lire un miliardo 650 milioni.

Per l'accesso alla galleria del Gran San Bernardo occorre inoltre sistemare il tratto della S.S. n. 27 da Aosta al Km. 20, dove ha inizio la strada di raccordo alla galleria. La spesa necessaria per tale sistemazione ammonta a circa L. 1.300.000.000.

In complesso l'ammontare delle opere di adeguamento delle suddette strade statali, per l'accesso ai due trafori, ora in corso di costruzione nella Valle d'Aosta, è di circa 12 miliardi.

Invece nel programma dei lavori di ammodernamento da eseguire in base alla legge n. 904 del 13-8-'59, di dette opere relative alla S.S. n. 26 e 27 se ne è potuto includere soltanto una parte per un ammontare complessivo di Lire 4.900.000.000.

L'ANAS entro i limiti suddetti provvederà quanto prima all'inizio delle opere di cui trattasi, cominciando dalla variante sulla S.S. n. 26 in corrispondenza dell'abitato di Aosta.

Per guanto riflette le opere eccedenti la somma di Lire 4.900.000.000 prevista a carico della legge n. 904 e cioè per i restanti 7 miliardi di lire, l'ANAS intende provvedere con gli ordinari stanziamenti di bilancio entro ragionevoli limiti di tempo ed in misura tale da consentire che per la fine del 1963, epoca presumibile della effettiva apertura al transito dei trafori, le opere siano interamente compiute".

(... Omissis...)

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, precisa che non è del tutto esatta l'affermazione, fatta dal settimanale locale "La Région", che le sedute del 7 aprile 1954 e del 18 dicembre 1959, in cui sono stati discussi i problemi dell'allargamento e della sistemazione della strada statale n. 26 e della eventuale costruzione di una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta, si siano concluse entrambe con un voto sfavorevole all'autostrada, perché entrambe le cose possono anche coesistere a determinate condizioni che, - egli dice -, noi intendiamo siano garantite.

Osserva che, a tutt'oggi, per quanto riguarda l'allargamento e la sistemazione della strada statale n. 26, l'Amministrazione regionale ha avuto soltanto lettere di promessa di esecuzione dei lavori, poiché non ha ancora visto iniziare o, quanto meno, appaltare detti lavori.

Precisa che non deve meravigliare se la Amministrazione regionale fa poco affidamento sulle lettere di promessa di finanziamento e di esecuzione dei lavori pervenutele.

Non si cerchi, - egli osserva -, di falsare il nostro pensiero e non si dica che non siamo sufficientemente aperti al turismo e alle esigenze moderne; noi siamo favorevolissimi al turismo, ma intendiamo, per prima cosa, che vengano tutelati i nostri legittimi interessi.

Il Consigliere TREVES afferma che nessuno può contestare che il problema della viabilità stradale del fondo Valle non sia stato affrontato e approfondito dall'Amministrazione regionale, che ha fatto tutto quanto era possibile fare, dimostrando di voler seriamente risolvere il problema della viabilità, come risulta dagli ordini del giorno approvati dal Consiglio regionale nelle sedute del 7-4-1954 e del 18-12-1959.

Rileva che, se vi è qualcosa da deplorare, è che tra gli Organi statali competenti preposti alla viabilità e i rappresentanti della Regione non sia mai stato serenamente ed attentamente discusso a fondo questo delicato problema, alla cui soluzione è legata l'economia regionale e lo sviluppo del turismo della Valle d'Aosta.

Afferma che la strada statale 26 non è più rispondente alle attuali necessità della circolazione automobilistica, - come è provato dagli ingorghi che si verificano giornalmente negli abitati di Châtillon, di Nus e di Quart, - e lo sarà ancor meno con la prossima apertura al transito dei trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Informa che, in occasione della Conferenza Internazionale italo-franco-svizzera dei tunnels e dei grandi itinerari nord-sud, tenutasi a St. Vincent l'11 giugno scorso, i rappresentanti delle Regioni dell'Alta Savoia, del Lemano, del Vallese, della Valle di Aosta e della Valle di Susa hanno votato una mozione indirizzata ai Governi italiano, francese e svizzero e nella quale si chiedeva ed auspicava, fra l'altro, la pronta soluzione del problema della viabilità nel territorio della Valle d'Aosta in relazione alla prossima apertura dei due trafori stradali alpini.

Afferma che è assolutamente necessario che tale problema sia affrontato e risolto al più presto affinché anche sul versante italiano, come sui versanti francese e svizzero, le strade di accesso ai trafori alpini siano in grado di smaltire il traffico autostradale.

Esprime l'avviso che l'Amministrazione regionale non debba venire meno al principio stabilito nel voto espresso dal Consiglio nella seduta del 7 aprile 1954, ribadito nella seduta del 18 dicembre 1959, con il quale si chiedeva che l'ANAS disponesse per l'allargamento e la sistemazione della strada statale n. 26 con due carreggiate divise da uno spartitraffico, a due corsie ciascuna.

Ritiene che la Giunta regionale, come da mandato ricevuto a suo tempo dal Consiglio regionale, debba insistere e fare pressioni continue a Roma presso gli Organi competenti (Ministero dei Lavori Pubblici e ANAS) per la esecuzione di tali lavori.

Rileva che il continuo aumento della circolazione automobilistica rende però necessaria anche la costruzione di una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta e fa presente che, come è a conoscenza dei Signori Consiglieri, la Società ATIVA (Autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta) ha chiesto al Consiglio regionale di pronunciarsi sulla opportunità del prolungamento fino a Verrès della autostrada Torino-Quincinetto ed ha allegato alla lettera di richiesta un progetto di massima corredato da una relazione tecnica e da altri atti.

Constata che, dal suddetto progetto di massima, risulta che sono previsti raccordi stradali alla costruenda autostrada in prossimità dei centri abitati di Pont St. Martin, Hône e Verrès per l'accesso ai suddetti Comuni e alle vallate laterali di Pont St. Martin-Gressoney, di Hône-Champorcher e di Verrès-Champoluc-St. Jacques.

Ritiene che il Consiglio non possa oggi pronunciarsi, per le ragioni già esposte, contro il prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto fino a Verrès, - per ora, e più tardi fino ad Aosta -, perché la costruenda autostrada sarà l'arteria che convoglierà il traffico proveniente dai due trafori alpini verso Torino e le altre città d'Italia.

Comunica che, personalmente, sente il dovere di votare a favore della richiesta di prolungamento dell'autostrada fino a Verrès.

Ritiene che il transito degli automezzi sulla autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta dovrebbe essere gratuito per quelli targati AO o, quanto meno, dovrebbe essere applicata una riduzione del 70% sulla tariffa per tali automezzi.

Precisa ancora che il pagamento del pedaggio dovrebbe essere effettuato non già all'entrata ma all'uscita dell'autostrada per il tratto che attraversa il territorio della Valle d'Aosta e questo per invogliare i turisti provenienti dall'Italia o dall'estero a soffermarsi in Valle d'Aosta e a visitare le sue località incantevoli.

Il Consigliere BORDON premette che il problema in discussione è di tale importanza che necessita di essere studiato ed approfondito in tutti i suoi aspetti, anche per fugare le eventuali perplessità che possono sussistere sull'argomento in qualche Consigliere.

Comunica che le lettere di cui il Presidente della Giunta ha dato lettura sono indubbiamente molto interessanti, ma fa presente che il Consiglio, per poter pronunciarsi con cognizione di causa sul problema in discussione, ha bisogno di ulteriori elementi che soltanto la Giunta è in grado di dare.

Precisa che i Consiglieri debbono inoltre essere edotti sulla impostazione che la Giunta intende dare al problema per avere, se non altro, un indirizzo di massima, e anche per facilitare la discussione.

Ritiene che tutta la questione sia stata ampiamente dibattuta in sede di Giunta e, a nome anche di molti altri Consiglieri, chiede che la Giunta voglia esporre al Consiglio gli elementi che sono a sua conoscenza e far conoscere il proprio parere in merito alla opportunità, o meno, del prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verrès.

Precisa che la sua domanda è rivolta in particolare all'Assessore ai Lavori Pubblici, Manganoni, e all'Assessore Savioz, Assessore al Turismo, il quale interviene in rappresentanza della Regione alle sedute del Consiglio di Amministrazione della Società ATIVA ed è, quindi, in grado di informare il Consiglio su molti dettagli.

Osserva che sarebbe interessante il sapere, ad esempio, se il Consiglio di Amministrazione dell'ATIVA sia dell'avviso di applicare una riduzione del 70% sulla tariffa di pedaggio per gli automezzi targati AO o, meglio ancora, se intenda esentare totalmente tali automezzi dal pagamento del diritto di pedaggio.

Rileva che, una volta in possesso degli elementi da lui richiesti, i Consiglieri regionali potrebbero anche dichiararsi solidali sulla impostazione data dalla Giunta al problema.

Il Consigliere GUGLIELMINETTI dichiara di associarsi alle dichiarazioni fatte dal Consigliere Trèves.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, osserva che, se la Giunta avesse comunicato al Consiglio il suo parere in merito alla opportunità o meno del prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto fino a Verrès, come richiesto dal Consigliere Bordon, qualche Consigliere avrebbe forse insinuato che la Giunta, così facendo, aveva influito sulla opinione pubblica e su quella del Consiglio.

Informa di non avere altri elementi da portare a conoscenza del Consiglio oltre a quelli comunicati prima con le tre lettere di cui ha dato lettura.

Fa presente che eventuali altri elementi nuovi potranno essere riferiti dall'Assessore Savioz che, quale rappresentante della Regione, interviene alle sedute del Consiglio di Amministrazione della Società ATIVA.

Precisa che la Giunta non intende affatto sottrarsi alle proprie responsabilità, ma che desidera conoscere il parere dei singoli Consiglieri prima di esporre il proprio punto di vista in merito al problema in discussione.

Concorda sull'avviso, espresso dal Consigliere Bordon, che il Consiglio dovrà cercare di raggiungere un accordo unanime sul problema.

Ritiene opportuno di chiarire in proposito, ad evitare possibili confusioni, che per quanto riguarda l'allargamento e la sistemazione delle strade statali 26 e 27 le trattative vanno condotte e definite con gli organi ministeriali competenti e, cioè, con il Ministero dei Lavori Pubblici e con l'ANAS, mentre invece il problema del prolungamento dell'autostrada da Quincinetto fino a Verrès va trattato con la Società ATIVA.

Rileva che nella seduta del 7 aprile 1954 e del 18 dicembre 1959 in cui il Consiglio, dopo avere ampiamente discusso sul problema della viabilità nel territorio della Valle d'Aosta, si è pronunciato a favore dell'allargamento e della sistemazione della strada statale n. 26 e contro l'autostrada, il problema era stato affrontato su iniziativa dell'Amministrazione regionale e non già perché da parte dello Stato o di qualche Società fosse stata proposta la costruzione di una autostrada.

Pone in rilievo che, sin da allora, l'Amministrazione regionale si è preoccupata di far presente agli Organi governativi centrali la necessità di migliorare la rete stradale in Valle di Aosta in relazione al prevedibile sviluppo del traffico derivante dall'apertura dei trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Il Consigliere BORDON, dopo aver ringraziato il Presidente della Giunta per la risposta datagli, ribadisce che i Consiglieri regionali non hanno elementi sufficienti per pronunciarsi con cognizione di causa sul problema in discussione ed insiste affinché la Giunta ed in particolare l'Assessore al Turismo, Savioz, diano maggiori ed ulteriori ragguagli sull'argomento e facciano conoscere l'orientamento della Giunta; rileva che verranno così a cadere le perplessità che i Consiglieri possono avere in merito alla soluzione del problema.

L'Assessore CHANTEL premette che trattandosi di un problema la cui soluzione avrà riflessi sulla economia regionale, positivi da un lato e negativi dall'altro, ogni Consigliere, a qualsiasi partito appartenga o qualunque sia la sua idea politica, deve pensare esclusivamente al bene presente e futuro della Valle d'Aosta e ha l'obbligo di esprimere, sul problema del prolungamento dell'autostrada sino a Verrès, non soltanto un parere collegiale, ma anche un parere individuale.

Dopo aver sottolineato che, a suo giudizio, il problema va esaminato sotto tutti i suoi aspetti, positivi e negativi, precisa che è un fatto acquisito ed incontestato che la viabilità stradale nel territorio della Valle d'Aosta è ormai del tutto insufficiente poiché non risponde neanche più alle esigenze del traffico locale e quindi, a maggior ragione, non risponde più alle esigenze del traffico nazionale ed internazionale.

Fa presente che è quindi dovere dello Stato di intervenire immediatamente provvedendo ad allargare e a sistemare le strade statali 26 e 27, come da voto più volte espresso dal Consiglio regionale.

Comunica che rimane da stabilire se sia sufficiente portare la sezione della strada statale n. 26 a metri 12,50, tenuto conto che le esigenze del traffico aumentano ogni anno e che bisogna inoltre tener presenti le necessità future.

Osserva che la vita moderna è ben diversa e molto più dinamica di quella di una volta e che, in seguito ai notevoli progressi verificatisi in tutti i settori economici, da quello industriale a quello commerciale ed a quello turistico, sono necessarie comunicazioni veloci per trasferirsi da una località all'altra; il che può avvenire, - egli dice -, soltanto con strade agevoli e sicure.

Rileva che, se la configurazione geografica della Valle d'Aosta fosse diversa e, cioè, se la vallata centrale fosse meno ristretta nel fondo Valle, il problema della viabilità non richiederebbe lunghe discussioni e sarebbe facilmente risolto, perché la costruzione di una autostrada non comporterebbe difficoltà eccessive.

Fa presente che, purtroppo, così non è e che, d'altra parte, le esigenze sempre maggiori della viabilità richiedono la costruzione di strade adeguate al continuo aumento del traffico stradale.

Afferma che il Consiglio deve, quindi, avere il coraggio di affrontare e studiare il problema, che deve essere assolutamente risolto al più presto anche in previsione del fatto che il traffico automobilistico aumenterà enormemente con la prossima attuazione dei trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Ritiene che la discussione sull'argomento in esame vada impostata come da lui esposto e che il Consiglio debba esprimere la propria opinione sul problema del prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verrès soppesando i vantaggi e gli svantaggi che ne deriveranno all'economia regionale e tenendo, però, sempre presente che è dovere di ogni amministratore della cosa pubblica di pensare esclusivamente all'interesse generale.

Conclude precisando di essere personalmente dell'avviso che il Consiglio regionale debba insistere nella richiesta che il Governo centrale, attraverso gli organi competenti (Ministero dei Lavori Pubblici e ANAS), debba provvedere con urgenza all'esecuzione dei lavori di ammodernamento (allargamento e sistemazione) della strada statale n. 26, di modo che tale strada serva a smaltire il traffico locale e quello turistico.

Rileva però che l'esecuzione di tali lavori non è sufficiente per smaltire il maggior traffico che si riverserà in Valle di Aosta con l'apertura dei due trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Informa che secondo gli accordi ed impegni presi in occasione del Congresso sulla viabilità, l'itinerario E 21, che è quello della Valle d'Aosta, è stato riconosciuto di interesse internazionale, perché collega i due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo alla rete stradale italiana.

Rileva che, fermo restando che è indispensabile addivenire alla costruzione di una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta, trattasi di vedere se convenga attendere che lo Stato provveda in primo luogo all'esecuzione dei lavori di allargamento e di sistemazione della strada statale n. 26 oppure se non sia opportuno di aderire alla proposta, fatta dalla Società ATIVA, di prolungare subito la autostrada da Quincinetto a Verrès, ponendo condizioni precise a tutela degli interessi dei Valdostani e dello sviluppo del turismo in Valle d'Aosta.

Il Consigliere PAGE osserva che i problemi da risolvere sono due e, cioè, il prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto fino a Verrès per ora e, in un secondo tempo fino ad Aosta, nonché l'allargamento e la sistemazione della strada statale n. 26.

Dichiara di essere dell'avviso che l'afflusso di automezzi in Valle d'Aosta aumenterà talmente, con l'apertura dei due trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, che fra qualche anno l'autostrada e la strada statale n. 26, adeguatamente allargata e sistemata, saranno appena sufficienti per il prevedibile grande traffico automobilistico nazionale ed internazionale attraverso la Valle di Aosta.

Rileva che la costruzione di una autostrada nel tratto Torino-Quincinetto ha avuto riflessi positivi per la Casa da gioco di St. Vincent, i cui proventi sono notevolmente aumentati in seguito all'aumento del numero dei giocatori, in quanto i giocatori che provengono da Torino e da altre località, usufruendo dell'autostrada impiegano minor tempo per raggiungere il centro turistico di St. Vincent e per fare ritorno a casa.

Pur auspicando che all'ammodernamento della strada statale n. 26 (allargamento e sistemazione) si provveda al più presto a cura dell'ANAS, dichiara di essere favorevole al prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verrès.

Ammette che la costruzione di una autostrada arrecherà, con l'occupazione di terreni e con i suoi vincoli, danni sensibili all'economia agricola della Valle d'Aosta, ma fa presente che tale sacrificio è indispensabile nell'interesse generale della viabilità e dello sviluppo turistico ed economico della Valle di Aosta.

Afferma che sarà dovere dell'Amministrazione regionale di interessarsi e di far sì che i danni che verranno causati agli agricoltori siano giustamente risarciti.

Dichiara di concordare sulla richiesta, fatta dal Consigliere Trèves, intesa ad ottenere che agli automezzi targati AO che circoleranno sulla costruenda autostrada sia applicata una riduzione del 70% sulla tariffa di transito, sempre che non sia possibile esentare totalmente detti automezzi dal pagamento del pedaggio.

Ritiene che le tariffe di pedaggio praticate dall'ATIVA agli automezzi che transitano sull'autostrada Torino-Quincinetto siano troppo elevate e chiede che la Giunta regionale intervenga presso l'ATIVA affinché siano ridotte le predette tariffe, tenuto conto anche del fatto che l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta è azionista di detta Società.

Termina, riservandosi di riprendere la parola sull'argomento anche perché è suo intendimento di fare una dichiarazione di voto prima che si proceda alla votazione.

Il Consigliere MONTESANO premette che le soluzioni prospettate per il problema della viabilità nel territorio della Valle d'Aosta sono due e, precisamente, l'allargamento e sistemazione della strada statale n. 26 e la costruzione di una autostrada.

Rileva che la seconda soluzione non interessa soltanto la Valle d'Aosta, perché concerne un problema che è previsto ed incluso in un vasto programma di carattere nazionale ed internazionale per grandi comunicazioni che interessano non soltanto il settore turistico, ma anche il settore commerciale dal Nord Europa al Mar Ligure.

Osserva che da varie parti è stato detto che la costruzione di una autostrada avrebbe riflessi negativi per la Valle d'Aosta per quanto riguarda il settore turistico, perché i turisti provenienti dalle altre Regioni d'Italia e dall'estero, attraverso i due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, non si fermerebbero più in Valle d'Aosta.

Dichiara di non essere di tale avviso, anche perché risulta ad esempio che, con il prolungamento dell'autostrada da Ivrea a Quincinetto, l'afflusso dei turisti è notevolmente aumentato nella Valle di Gressoney, perché i cittadini torinesi, avvalendosi della autostrada, impiegano ora meno tempo per recarsi a Gressoney che per andare al Sestrière.

Osserva che il problema dell'autostrada va esaminato anche dal punto di vista dell'infortunistica, perché gli incidenti stradali si sono moltiplicati in modo tale da raggiungere cifre che superano quelle di altre malattie, pur molto gravi, quale la tubercolosi.

Precisa che, secondo le statistiche, l'infortunistica stradale aumenta quasi del doppio dell'incremento motoristico ed informa che si è tentato di ovviare a tale fenomeno allargando le strade esistenti, laddove non era in programma la costruzione di autostrade.

Accenna alla terza corsia, che sembrava dovesse risolvere il problema della viabilità, e che è stata poi chiamata la corsia della morte per il numero grandissimo di incidenti che si verificavano a causa di imprudenti sorpassi sulla terza corsia.

Afferma che la realizzazione di una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta non può riflettersi negativamente sul turismo, perché l'afflusso di veicoli che giungeranno attraverso i due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo sarà così notevole da incrementare l'attività turistica nella nostra Valle, le cui bellezze naturali sono tante e tali che il turista di passaggio non potrà fare a meno di fermarsi e di visitare le nostre vallate laterali.

Osserva che la costruzione di una autostrada non significa che non si debba anche risolvere il problema dell'allargamento e della sistemazione della strada statale 26.

Rileva che lo stesso Ministro dei Lavori Pubblici, On. Zaccagnini, nella conferenza tenuta l'altra sera a "Tribuna Politica", ha messo il punto sui seguenti due concetti: costruzione della rete autostradale nazionale ed allargamento e sistemazione delle strade già esistenti per renderle più agevoli ed adeguate al traffico locale.

Osserva che ormai tutti i Paesi sono orientati verso la costruzione di autostrade, come risulta dagli accordi presi in campo internazionale ed accenna, in proposito, alla Convenzione di Ginevra del 1949, nella quale sono state tracciate le reti di viabilità per i collegamenti Nord-Sud dell'Europa.

Fa presente che, se oggi il Consiglio regionale esprimesse parere contrario all'attuazione di una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta, ciò significherebbe fare un passo indietro sulla via del progresso.

Afferma che la Valle d'Aosta deve interessarsi del suo sviluppo turistico e, conseguentemente, della soluzione del problema della viabilità.

Esprime quindi l'avviso che il Consiglio regionale debba richiedere precisazioni alla ATIVA sia per quanto riguarda i luoghi dove saranno posti i caselli -, che presume verranno collocati all'imbocco delle vallate laterali, - sia per quanto riguarda il successivo tracciato stradale in previsione di un futuro prolungamento dell'autostrada fino ai due trafori alpini.

Rileva che oggi il Consiglio è chiamato ad esprimere il suo parere sul prolungamento dell'autostrada da Quincinetto fino a Verrès e che sarebbe opportuno sapere se il Consiglio verrà chiamato in avvenire ad esprimere il suo avviso anche sul prolungamento dell'autostrada da Verrès ad Aosta.

Ritiene logico pensare che l'autostrada non si fermerà a Verrès, perché lo scopo è di collegare Torino con i due trafori stradali alpini.

Ritiene che il Consiglio regionale dovrebbe, altresì, richiedere all'ATIVA di articolare il pagamento per il pedaggio, per facilitare ed invogliare i turisti a fermarsi in Valle.

Sottolinea l'opportunità che l'Amministrazione regionale insista presso gli organi competenti, e cioè presso il Ministero dei Lavori Pubblici e presso l'ANAS, per sollecitare l'allargamento e la sistemazione della strada statale n. 26 in relazione alle esigenze del traffico locale e di quello meno veloce e conclude chiedendo che il Consiglio si pronunci oggi sul problema della viabilità principale della Valle d'Aosta.

Dichiara di essere favorevole, come pure il Consigliere collega Maschio, al prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verrès.

Il Consigliere BONDAZ premette che la richiesta fatta dalla Società ATIVA ha posto sul tappeto uno dei problemi certamente fra i più importanti per il futuro della Valle di Aosta.

Riferendosi ai voti espressi all'unanimità dal Consiglio nelle sedute del 7 aprile 1954 e 18 dicembre 1959, per l'allargamento e la sistemazione della strada statale 26, rileva che in allora non si parlava ancora di autostrada ma che il Consiglio regionale aveva affrontato il problema della viabilità preoccupandosi dell'avvenire della Valle d'Aosta, sia dal punto di vista turistico che da quelli economico e commerciale, ed aveva chiesto l'allargamento e la sistemazione della strada statale n. 26 perché già in allora tale strada non rispondeva più alle aumentate esigenze del traffico.

Accenna brevemente all'attivo interessamento svolto dalle Amministrazioni che sono succedute al governo della Regione per l'attuazione dei trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, opere che apriranno nuove importanti vie di collegamento con il Nord dell'Europa attraverso la Valle d'Aosta.

Dichiara che la soluzione del problema sul quale oggi il Consiglio è chiamato a pronunciarsi apporterà, con l'apertura dei due predetti trafori stradali, una vera e propria rivoluzione economica, commerciale e turistica in Valle d'Aosta che molti non sono ancora in grado di apprezzare nel suo giusto valore.

Osserva che senza dubbio l'economia regionale si trasformerà perché attraverso questi trafori la Valle d'Aosta diventerà il carrefour dell'Europa.

Dichiara di aver preso atto con piacere delle assicurazioni date dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Regioni - con lettera in data 24 maggio 1961 prot. numero 200/3202/II-2-45, circa l'esecuzione dei lavori di allargamento delle strade statali nn. 26 e 27, per un importo di spesa di complessive Lire 12 miliardi circa, di cui Lire 4 miliardi e 900 milioni da finanziare in base alla legge n. 904 del 13 agosto 1959 e i restanti 7 miliardi di lire da finanziare dall'ANAS con gli ordinari stanziamenti di bilancio entro ragionevoli limiti di tempo ed in misura tale da consentire che per la fine del 1963, epoca presumibile della effettiva apertura al transito dei due trafori alpini, le opere siano interamente compiute.

Constata che, dalle assicurazioni date dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, si evince che lo Stato si impegna di eseguire e portare a termine i lavori di ammodernamento delle strade statali 26 e 27 prima dell'apertura al transito dei due trafori alpini.

Osserva che il problema della viabilità stradale della Valle d'Aosta è di carattere nazionale ed internazionale, e non già di carattere locale, come risulta dagli accordi internazionali stipulati a suo tempo fra i Paesi interessati al traforo del Monte Bianco e del San Bernardo.

Accenna alle divergenze che vi sono state fra i fautori del traforo del Monte Bianco e quelli del traforo del San Bernardo sulla questione della priorità di attuazione ed informa che, non appena fu approvata l'attuazione del traforo del Monte Bianco, gli ambienti torinesi si resero conto che bisognava assorbire il traffico stradale automobilistico della Valle d'Aosta il più presto possibile per convogliare verso la capitale del Piemonte il traffico automobilistico proveniente dal Nord Europa attraverso il traforo del Monte Bianco.

Comunica che venne quindi costituita la Società ATIVA per la costruzione dell'autostrada Torino-Ivrea-Valle d'Aosta, Società alla quale aderì pure l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta ritenendo di fare in tal modo gli interessi della Valle.

Ricorda che l'autostrada, costruita in un primo tempo fino ad Ivrea, fu poi prolungata fino a Quincinetto. Osserva che scopo di detta autostrada è di collegare rapidamente le Alpi al mare, attraverso la zona di Torino, e che è logica quindi la richiesta dell'ATIVA di prolungare l'autostrada da Quincinetto a Verrès.

Comunica che l'On. Zaccagnini, Ministro dei Lavori Pubblici, parlando a "Tribuna Politica" alcune sere or sono, ha esposto chiaramente quali sono gli intendimenti del Governo per la soluzione del problema della viabilità stradale ed ha accennato, fra l'altro, alla costruzione di una autostrada che, partendo dalla Valle d'Aosta, arriverebbe a Venezia.

Ricorda che vi è una legge dello Stato che disciplina la costruzione e la gestione di autostrade e che ne prevede la priorità di attuazione in base alla loro importanza.

Ribadisce che l'autostrada della Valle d'Aosta ha importanza nazionale ed internazionale e rientra, quindi, fra quelle che la legge dello Stato classifica di assoluta priorità.

Ritiene che la costruzione di detta autostrada e l'allargamento delle strade statali numero 26 e n. 27 debbano avvenire contemporaneamente per varie ragioni che illustra.

Esprime l'avviso che il Consiglio debba essere unanime ancora una volta per quanto riguarda la soluzione del problema della viabilità delle predette due strade statali ed insistere presso il Governo affinché i lavori di allargamento vengano eseguiti entro il 1963, come da assicurazioni date.

Rileva che urge sapere con precisione cosa intenda fare il Governo in seguito all'iniziativa, assunta dall'ATIVA, di prolungare la autostrada nel territorio della Valle d'Aosta.

Circa l'invito, rivolto al Consiglio regionale dall'ATIVA, di pronunciarsi sull'opportunità del suddetto prolungamento, fa presente che nella lettera inviata al Presidente del Consiglio dal Presidente dell'ATIVA si chiede, altresì, se l'Amministrazione regionale intenda assicurare una maggior partecipazione azionaria, in confronto a quella attuale, in considerazione del maggiore interesse che la nuova opera riveste per la Valle d'Aosta, essendo quasi interamente nel suo territorio.

Precisa che il Consiglio regionale non può decidere sulle due richieste fatte dalla Società ATIVA sulla base di una relazione sintetica di un progetto di massima e che è necessario, affinché il Consiglio possa pronunciarsi con cognizione di causa, sia richiesto alla Società ATIVA di fornire elementi precisi circa il tracciato e il funzionamento dell'autostrada nonché circa le condizioni che verrebbero fatte all'Amministrazione regionale in relazione ad un suo maggior apporto azionario.

Afferma che l'Amministrazione regionale deve tutelare le necessità locali di carattere turistico e quelle di carattere agricolo, nello interesse e a difesa del turismo e dell'agricoltura, per cui è indispensabile fare un supplemento di istruttoria per vedere se sia possibile conciliare dette necessità con le esigenze di una autostrada, la cui realizzazione verrebbe, come già detto, ad apportare una vera e propria rivoluzione economica, commerciale e turistica in Valle d'Aosta.

Sottolinea l'opportunità che la Giunta faccia conoscere al Consiglio il suo punto di vista in merito al prolungamento della autostrada fino a Verrès e che l'Assessore Savioz, quale rappresentante della Regione in seno al Consiglio di Amministrazione dell'ATIVA, riferisca in merito agli elementi di cui è a conoscenza per aver partecipato alle sedute del predetto Consiglio di Amministrazione in cui è stata discussa la questione del prolungamento dell'autostrada nel territorio della Valle d'Aosta.

L'Assessore SAVIOZ informa che la questione del prolungamento fino a Verrès della autostrada Torino-Quincinetto è stata discussa dal Consiglio di Amministrazione dell'ATIVA, nella seduta del 7 giugno 1961, sulla base di un progetto di larga massima elaborato dall'Ingegnere Capo della Provincia di Torino, progetto che prevede una spesa di Lire 8 miliardi per la realizzazione dell'opera.

Comunica che in tale occasione è stata, altresì, presa in esame la questione del finanziamento dell'opera e che, a tale proposito, il Presidente dell'ATIVA ha fatto presente che al finanziamento si potrebbe provvedere per l'importo di Lire 4 miliardi elevando il capitale sociale da Lire 2 miliardi a Lire 6 miliardi e, per la rimanenza, con l'accensione di un mutuo di Lire 5 miliardi, di cui Lire 1 miliardo dovrebbe servire per far fronte alle maggiori spese già occorse per i lavori di costruzione dell'autostrada Torino-Quincinetto.

Riferisce che il rappresentante della Provincia di Torino, dopo aver dichiarato di essere in linea di massima favorevole al prolungamento dell'autostrada, sollevò alcune riserve circa il preventivo di spesa che ritenne assai elevato ed osservò che dovevano essere salvaguardati i diritti e gli interessi della Regione Valle d'Aosta.

Informa di aver preso egli pure la parola e di aver ricordato i voti espressi dal Consiglio regionale della Valle d'Aosta, nelle sedute del 7 aprile 1954 e del 18 dicembre 1959, per l'allargamento e la sistemazione della strada statale n. 26.

Precisa di aver anche richiamato l'attenzione del Consiglio di Amministrazione della ATIVA sulla opportunità e sulla necessità di interpellare il Consiglio Regionale della Valle d'Aosta sulla questione del prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verrès con invito a pronunciarsi al riguardo ed a far conoscere se la Regione Valle d'Aosta fosse disposta ad assicurare un maggior apporto finanziario, che in tale seduta era stato indicato nella cifra di Lire 1 miliardo e 500 milioni, per la realizzazione delle nuove opere, dato che queste interessavano in modo particolare il territorio della Valle d'Aosta.

Comunica di avere, altresì, richiamato la attenzione del Consiglio di Amministrazione dell'ATIVA sulla opportunità che, per quanto possibile, venisse salvaguardata la bellezza del paesaggio che, ovviamente, con la costruzione dell'autostrada poteva essere compromessa.

Informa che, dopo il suo intervento, ha ripreso nuovamente la parola il rappresentante della Provincia di Torino il quale ha espresso l'avviso che, prima di addivenire ad una decisione sul problema del prolungamento dell'autostrada, si dovesse interpellare il Consiglio regionale della Valle d'Aosta sia sulla questione del prolungamento dell'autostrada che su quella di una maggiore partecipazione azionaria della Regione alle spese per il finanziamento dell'opera.

Conclude sottolineando la necessità che il Consiglio si pronunci sulle richieste fatte dall'ATIVA.

L'Assessore GEX ritiene che nessuno sia in grado, oggi giorno, di prevedere l'incremento che si verificherà nel traffico automobili stico con l'apertura dei due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Dichiara che, pur ammettendo, per ipotesi, che il traffico automobilistico non debba divenire così intenso come sarebbe logico pensare, è da ritenersi indubbio che per lo sviluppo della circolazione automobilistica saranno indispensabili due strade, cioè una autostrada per le esigenze del traffico veloce (autotreni e autocarri addetti al trasporto internazionale di merci, comunicazioni celeri, ecc.) e la statale n. 26 per le esigenze del traffico locale e lento (esigenze della viabilità locale e turistica).

Ritiene quindi necessario ed urgente la esecuzione di lavori di allargamento e di sistemazione della strada statale n. 26 per adeguare detta strada alle aumentate esigenze del traffico.

Informa di avere avuto occasione di sorvolare il tratto tra Piacenza e Reggio Emilia e di aver potuto constatare che la circolazione automobilistica sulle due strade colleganti tali città e che corrono parallele, - cioè l'autostrada del Sole e la via Emilia -, era molto intensa, il che prova che entrambe le predette strade rispondono ad esigenze di viabilità.

Ritiene che a maggior ragione ciò si possa dire della costruenda autostrada e della strada statale n. 26 per varie ragioni che illustra.

Dichiara di concordare con il Consigliere Bondaz che occorra sapere cosa pensi di fare lo Stato di fronte alla novità costituita dalla iniziativa assunta dall'ATIVA di prolungare l'autostrada Torino-Quincinetto entro il territorio della Valle d'Aosta.

Osserva che lo Stato, che ha già procrastinato sino ad oggi, - nonostante le ripetute assicurazioni date dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'esecuzione dei lavori di allargamento della strada statale n. 26 -, potrebbe dilazionare ulteriormente, di fronte al fatto nuovo, l'esecuzione dei suddetti lavori.

Auspica che così non sia e fa, comunque, presente l'opportunità che si prendano contatti immediati con il Governo in merito al problema in discussione per conoscerne l'orientamento.

Il Consigliere BORDONI, - dopo aver premesso di aver fatto parte a suo tempo del Consiglio di Amministrazione della Società ATIVA, quale rappresentante della Regione, durante la passata legislatura -, comunica che già in allora nelle riunioni del Consiglio di Amministrazione dell'ATIVA si parlava di addivenire, in seguito, alla costruzione di una autostrada entro il territorio della Valle d'Aosta in relazione alla necessità di collegare la autostrada con i due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Constata che l'Assessore Savioz non ha portato a conoscenza del Consiglio alcun elemento nuovo, mentre egli invece pensava che lo stesso, - dopo aver fornito nuovi ed ulteriori chiarimenti ed aver riferito circa i vantaggi e gli svantaggi connessi alla costruzione di una autostrada -, precisasse l'impostazione che la Giunta intendeva dare al problema e dicesse chiaramente se fosse personalmente favorevole, o contrario, al prolungamento dell'autostrada fino a Verrès.

Dichiara di essere dell'avviso, espresso dall'Assessore Gex, che in Valle d'Aosta occorrono due strade e, cioè, l'autostrada per il traffico veloce e la strada statale n. 26, adeguatamente allargata e sistemata, per il traffico lento e per quello turistico.

Precisa che avrebbe desiderato sapere per quanto riguarda il transito sulla costruenda autostrada, se si tratterà di una autostrada a circuito chiuso o a circuito libero e, cioè, se sia previsto che il pagamento del pedaggio debba essere effettuato all'entrata dell'autostrada o all'uscita della medesima, come avviene sull'autostrada del Sole.

Accenna agli inconvenienti e ai vantaggi delle autostrade a circuito chiuso e alle gravose servitù che ne derivano per gli agricoltori.

Auspica che l'autostrada che verrà costruita in Valle d'Aosta sia a circuito libero e, cioè, sia esente dal pagamento di qualsiasi pedaggio, rilevando che ciò favorirebbe il traffico locale e l'afflusso di turisti in Valle d'Aosta.

Riferisce, in proposito, di essere venuto ultimamente a conoscenza, leggendo un quotidiano, che, secondo dati statistici risultanti da una relazione del Ministero dei Lavori Pubblici, circa 3000 Km. di autostrade a circuito chiuso sarebbero costruiti in Italia da Società private con il contributo dello Stato e che altri 1900 Km. di autostrada libera, cioè senza pagamento di pedaggio, sarebbero costruiti a totali spese dello Stato in zone depresse, con i fondi della Cassa del Mezzogiorno.

Comunica di avere letto in tale giornale che le autostrade sono classificate principali o secondarie a seconda della loro importanza.

Sottolinea che l'autostrada che sarà costruita, presto o tardi, nel territorio della Valle d'Aosta avrà interesse nazionale ed internazionale e che bisognerebbe quindi chiedere che sia realizzata a totali spese dello Stato e che il transito sulla stessa sia libero e non soggetto a pedaggio.

Aggiunge che detta autostrada, che dovrebbe avere una sezione viabile di 24 metri ed essere a 4 corsie, dovrebbe essere collegata con le vallate laterali e con i vari capoluoghi dei Comuni mediante costruzione dei necessari raccordi stradali.

Precisa che, in tal modo, l'autostrada servirebbe, oltre che per le esigenze del traffico veloce nazionale ed internazionale, anche per le esigenze del traffico locale e turistico.

Afferma che, anche avendosi una autostrada libera al transito per tutti gli automezzi, si dovrebbe ugualmente insistere presso il Governo per la sollecita esecuzione dei lavori di allargamento e di sistemazione della statale n. 26 perché, come già detto, con l'apertura al transito autostradale dei due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, il traffico stradale diverrà molto intenso, per cui sono assolutamente necessarie sia l'autostrada che la strada statale n. 26.

L'Assessore FOSSON rileva che, come giustamente ha detto il Consigliere Bondaz, la richiesta fatta dall'ATIVA di prolungare l'autostrada entro il territorio della Valle d'Aosta ha posto sul tappeto una delle questioni certamente fra le più importanti per il futuro della Valle d'Aosta.

Constata che la discussione sull'argomento si svolge serena e costruttiva e dichiara che intende egli pure prendere la parola per esporre, fra l'altro, quale Assessore all'Agricoltura e Foreste, alcune considerazioni che interessano una gran parte della popolazione valdostana e, cioè, gli agricoltori che sono quelli che dovranno maggiormente soffrire degli inconvenienti e dei vincoli derivanti dalla costruzione dell'autostrada.

Premette che nella vicina Svizzera, ove la circolazione autostradale è assai intensa, vi sono strade spaziose e larghe, ma non autostrade.

Ricorda che anche in Italia, nelle zone meridionali e di particolare importanza turistica, vengono costruite autostrade con transito libero, cioè senza pagamento di pedaggio.

Comunica che, per quanto riguarda la Valle d'Aosta, il problema della viabilità comporta la soluzione di due problemi che sono interdipendenti e, cioè, l'allargamento e sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27 e la costruzione di una autostrada.

In merito alla soluzione del primo problema, rammenta che, dalle lettere di cui ha dato lettura il Presidente della Giunta, risulta che le spese per il finanziamento dei suddetti lavori di allargamento e di sistemazione ammonterebbero a complessive Lire 12 miliardi e che, secondo le assicurazioni date dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarebbero state già stanziate Lire 4.900.000.000 e i lavori dovrebbero avere inizio al più presto per adeguare la strada statale n. 26, che è stata inclusa nell'itinerario internazionale E 21, alle esigenze di una strada di grande traffico.

Rileva che è stato precisato in tali lettere che la sezione viabile della strada statale numero 26 dovrebbe essere aumentata a metri 12,50; ritiene che tale sezione non sia sufficiente perché la statale n. 26 dovrebbe avere le caratteristiche di una autostrada e, cioè, dovrebbe avere 4 corsie.

Rammenta che da alcuni Consiglieri è stata prospettata la necessità che il transito sulla costruenda autostrada della Valle d'Aosta sia libero o, quanto meno, che sia applicata una riduzione del 70 % sulla tariffa di pedaggio per le macchine targate AO e che, da altri Consiglieri è stato proposto che siano previste agevolazioni particolari per il pagamento del pedaggio per i turisti.

Fa presente, in proposito, che se si intende che l'autostrada della Valle d'Aosta sia a transito libero, cioè non soggetto a pagamento di pedaggio, non bisognerà fare assegnamento su alcuna Società per la costruzione dell'autostrada, perché soltanto lo Stato può finanziare e costruire una autostrada senza assoggettarla al pagamento di un pedaggio ai fini dell'ammortamento delle spese.

Per quanto riguarda la soluzione del problema dell'allargamento della strada statale n. 26, come da voti espressi dal Consiglio regionale nelle sedute del 7 aprile 1954 e del 18 dicembre 1959, esprime il timore che, - pronunciandosi oggi il Consiglio favorevolmente sulla richiesta fatta dall'ATIVA, di prolungare l'autostrada fino a Verrès -, i fondi promessi e stanziati dallo Stato per l'allargamento della strada statale n. 26 possano venire stornati, in tutto o in parte, per la costruzione dell'autostrada.

Riconosce la necessità di una autostrada nel territorio della Valle d'Aosta per le esigenze del traffico automobilistico, che è in continuo aumento in Valle d'Aosta e che aumenterà ancor più con l'apertura dei due trafori alpini; dichiara, tuttavia, che il Consiglio regionale deve insistere affinché l'ANAS provveda con urgenza all'allargamento e alla sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27, effettuando le modifiche di tracciato necessarie e provvedendo alla costruzione delle strade di circonvallazione per ovviare agli inconvenienti che si verificano a causa delle note strettoie degli attraversamenti di vari centri abitati.

Osserva che si potrà, in un secondo tempo, addivenire alla costruzione dell'autostrada fino ad Aosta, per soddisfare alle aumentate esigenze della viabilità, ma fa presente che i sacrifici e i vincoli che derivano dall'attuazione di una autostrada potranno essere sopportati più agevolmente dalla popolazione, ed in particolare dagli agricoltori, se nel frattempo l'apertura dei due trafori avrà operato una trasformazione migliorativa nell'economia della Regione.

Conclude, ribadendo il carattere di priorità dei lavori di allargamento e sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27 ed auspicando che le assicurazioni date dal Presidente del Consiglio dei Ministri non rimangano vane promesse, ma si traducano in realtà con il sollecito inizio dei lavori di allargamento e di sistemazione delle predette due strade statali.

Il Consigliere DUJANY osserva che il problema dell'autostrada va esaminato sotto un duplice aspetto e, cioè, in rapporto al prevedibile sviluppo del traffico derivante dall'apertura dei due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo e in rapporto ai riflessi che da tali opere si ripercuoteranno nel settore agricolo ed in quello turistico della Valle d'Aosta.

Circa il primo aspetto, esprime l'avviso che il Consiglio regionale non possa dichiararsi contrario alla costruzione di una autostrada e ciò per ovvie ragioni.

Fa presente che ciò che rende perplessi i Consiglieri a pronunciarsi favorevolmente alla costruzione di una autostrada è il fatto che la autostrada ha vari riflessi negativi nel settore dell'agricoltura ed in quello del turismo.

Dichiara di non condividere il parere di coloro che sostengono che gli interessi turistici non subiranno danni, ma saranno avvantaggiati dalla costruzione di una autostrada; afferma che, comunque, il settore agricolo verrà a soffrirne.

Fa presente che i danni derivanti all'agricoltura sono di due specie: 1) inconvenienti di carattere pratico che l'agricoltore incontrerà per la coltivazione dei suoi terreni: infatti le proprietà saranno intersecate dall'autostrada il che obbligherà l'agricoltore a percorrere lunghi tratti di strada per accedere ai suoi fondi; 2) svalorizzazione delle proprietà intersecate o, comunque confinanti con l'autostrada perché soggette a vincoli, svalorizzazione che si concreta in centinaia di milioni sulla economia agricola regionale.

Passando all'esame degli allegati trasmessi in copia ai Signori Consiglieri, osserva che il Consiglio non è in grado, sulla base di tali allegati, di esprimere un giudizio responsabile sul prolungamento dell'autostrada sino a Verrès, in quanto non si ha un'idea esatta del tracciato della costruenda autostrada. Fa presente che, se il tracciato proseguisse parallelamente alla ferrovia e alla strada statale numero 26, in modo da salvaguardare per quanto possibile gli interessi agricoli (passaggi, canali irrigui, ecc.) la questione prenderebbe un aspetto meno grave e sarebbe di più facile soluzione.

Osserva che nessun accenno viene fatto alla questione dei danni e non si può sapere, quindi, se saranno risarciti in equa misura.

Esprime l'avviso che sul problema della autostrada dovrebbero essere sentite anche le Amministrazioni dei Comuni che saranno attraversati dall'autostrada.

Comunica che la questione della realizzazione di una autostrada a circuito chiuso o aperto, con transito gratuito o semigratuito, potrà interessare la categoria degli utenti della strada, ma non già quella degli agricoltori che in qualsiasi modo, vedranno gravemente compromessi i loro interessi.

Evidentemente, - egli dice -, il Consiglio non può tuttavia disconoscere le esigenze sempre crescenti del traffico stradale e non può, quindi, pronunciarsi contro la costruzione di una autostrada; bisogna, però, che contemporaneamente siano tutelati gli interessi dell'agricoltura e del turismo.

Osserva che il problema dell'autostrada è un problema nuovo che viene ad aggiungersi al problema urgente dell'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27 che deve essere assolutamente risolto, come da voti espressi dal Consiglio regionale in varie sedute.

L'Assessore MANGANONI dichiara di essere dell'avviso che la costruzione di una autostrada in Valle d'Aosta nuocia al turismo e all'agricoltura per vari motivi che illustra.

Precisa, fra l'altro, che la realizzazione di una autostrada viene a ridurre ulteriormente il terreno di fondo valle, che è già assai scarso, poiché, oltre ad occupare una striscia di terreno di 25 metri circa per il piano viabile, comporta vari vincoli a danno dei terreni laterali per una lunghezza di circa 12 metri da ambo i lati, per cui, in totale, vi è una striscia di 50 metri per tutta la lunghezza della vallata centrale su cui non si può né costruire né fare opere.

Osserva poi che, con tutta probabilità, se si costruisce l'autostrada, potrebbero non essere più eseguiti i promessi lavori di allargamento e sistemazione della strada statale n. 26, perché se, nonostante le ripetute assicurazioni date dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'ANAS non ha ancora dato inizio ai predetti lavori, a maggior ragione potrebbe non eseguirli se dovrà stanziare rilevanti fondi per la costruzione dell'autostrada.

Precisa che i lavori di allargamento della strada statale n. 26, da Pont St. Martin a Pré St. Didier, comportano una spesa di circa Lire 18 miliardi e che l'intervento finanziario dello Stato (sotto forma di contributo) per la costruzione dell'autostrada si dovrà aggirare su alcune decine di miliardi, tenuto conto che per la costruzione del solo tratto Quincinetto-Verrès occorrono Lire 8 miliardi.

Dubita che, costruendosi l'autostrada, lo Stato possa rimanere nell'ordine di idee di finanziare le spese per la costruzione dell'autostrada e, contemporaneamente, anche quelle per l'allargamento della strada statale n. 26.

Osserva che è da temersi che la strada statale n. 26 rimanga così com'è attualmente, con le sue curve, con le sue strettoie e senza le necessarie strade di circonvallazione necessarie per vari centri abitati.

Rileva che in Svizzera, per far fronte alle aumentate esigenze del traffico conseguenti all'apertura del traforo del Gran S. Bernardo, non si costruiscono autostrade, ma si raddoppia il piano viabile delle strade esistenti.

Fa presente che, se in Svizzera, ove il turismo è sviluppatissimo e ove i denari non mancano, non si costruiscono autostrade, ciò significa che le autostrade nuociono al turismo.

Invita i Consiglieri a riflettere su quanto sopra ed osserva che, prima di costruire una autostrada, si dovrebbe sentire il parere anche dei Comuni interessati.

Esprime l'avviso che il Consiglio debba insistere presso lo Stato affinché siano eseguiti al più presto i lavori di allargamento e di sistemazione della strada statale n. 26 che, a suo avviso, dovrebbe avere quattro corsie e, se possibile, anche banchine laterali.

Conclude, facendo presente che sulla questione della costruzione dell'autostrada il Consiglio potrà pronunciarsi in un secondo tempo, ad avvenuta esecuzione dei lavori di allargamento e di sistemazione della strada statale numero 26.

L'Assessore NICCO constata che, in sostanza, tutti i Consiglieri sono d'accordo che occorra insistere per l'esecuzione dei lavori di allargamento e sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27, con le opportune rettifiche e varianti di tracciato e con la costruzione di circonvallazioni nei Comuni in cui si verificano ingorghi, in particolare nei Comuni di Donnaz, Châtillon, Nus, Quart e Aosta.

Circa il problema dell'autostrada, dichiara di non condividere completamente il parere dell'Assessore Manganoni perché ritiene che l'autostrada risponda ad una necessità; lamenta che la Società ATIVA abbia allestito il progetto di massima del prolungamento dell'autostrada da Quincinetto a Verrès senza aver prima interpellato l'Amministrazione Regionale della Valle d'Aosta ed i Comuni interessati.

Pur riconoscendo che detto progetto di massima è stato elaborato da un apprezzato tecnico che ha particolare competenza in materia, - cioè dall'Ing. Tarizzo, Ingegnere Capo dell'Amministrazione Provinciale di Torino -, rileva che la determinazione del tracciato è connessa alla soluzione di vari problemi, quali le servitù di passaggio e di irrigazione, l'ubicazione dei caselli, la tutela della bellezza del paesaggio; per queste ragioni ritiene che non avrebbero dovuto essere ignorati l'Amministrazione Regionale e i Comuni che dovrebbero essere attraversati dall'autostrada.

Osserva poi che, data la ristrettezza del terreno di fondo valle, si dovrebbe prendere in esame la possibilità di ridurre al massimo la larghezza delle striscie di terreno vincolate lateralmente all'autostrada (zone di rispetto).

Osserva che i proprietari dei terreni intersecati dall'autostrada o vincolati perché costituenti la zona di rispetto dovrebbero essere equamente indennizzati tenendo conto della svalorizzazione che i terreni verranno a subire. Ritiene, infine, che occorra poter esaminare il progetto esecutivo dei lavori predisposto dalla Società ATIVA per poter pronunciarsi in merito a quanto richiesto dalla predetta Società.

Il Presidente della Giunta, MARCOZ, constata che il dibattito sul problema della viabilità stradale in Valle d'Aosta è stato molto interessante e che i Consiglieri che hanno preso la parola sull'argomento hanno dato un apporto veramente prezioso alla discussione.

Ritiene che il Consiglio abbia ora elementi sufficienti per orientarsi verso una decisione.

Osserva che tutti i Consiglieri hanno riconosciuto la necessità che, da parte dello Stato, si provveda all'allargamento e alla sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27, mentre invece sulla questione della costruzione dell'autostrada alcuni si sono pronunciati chiaramente a favore, altri si sono dichiarati contrari ed altri, infine, hanno espresso l'avviso che la costruzione dell'autostrada debba essere procrastinata sino all'avvenuta esecuzione dei lavori di allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27.

Rileva per quanto riguarda il primo problema, che, secondo alcuni non vi è dubbio che i lavori di allargamento e sistemazione delle predette due strade statali saranno sollecitamente eseguiti, avendo la Presidenza del Consiglio dei Ministri dato assicurazioni in merito con le lettere di cui ha dato lettura all'inizio della discussione.

Dichiara di non poter condividere tale ottimismo perché, nonostante le predette assicurazioni, l'ANAS non ha ancora appaltato i lavori di cui tratta, neanche in parte.

Circa il rilievo del Consigliere Bondaz, - secondo cui bisognerebbe sapere con precisione cosa intende fare il Governo di fronte alla iniziativa assunta dall'ATIVA di prolungare nel territorio della Valle d'Aosta l'autostrada Torino-Quincinetto, - osserva che il Governo è indubbiamente a conoscenza non soltanto da oggi, ma da tempo, dell'intendimento dell'ATIVA di costruire un'autostrada in Valle d'Aosta.

Ritiene che questa sia forse una delle ragioni per cui l'ANAS non ha ancora appaltato i lavori di allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27 per il finanziamento dei quali lo Stato ha già stanziato la somma di Lire 4 miliardi e 900 milioni, ma deve ancora reperire i rimanenti 7 miliardi necessari per far fronte alla spesa totale.

Esprime l'avviso che, prima di pronunciarsi sulla richiesta fatta dalla Società ATIVA, il Consiglio regionale debba chiedere precisazioni per quanto riguarda le questioni del tracciato di progetto, del pedaggio, delle tariffe e delle garanzie circa il rispetto delle servitù di passaggio e di irrigazione in atto ed il risarcimento dei danni che verranno causati ai proprietari con la costruzione dell'autostrada.

Concorda sull'affermazione che l'autostrada corrisponde ormai ad esigenze di viabilità e ad interessi nazionali ed internazionali, ma ritiene che l'Amministrazione Regionale, pur favorendo tali esigenze e interessi, debba anche salvaguardare e tutelare, in primo luogo, gli interessi della Valle d'Aosta.

Rileva che gli interessi della Valle d'Aosta richiedono che, prima di addivenire alla costruzione dell'autostrada, si provveda, - come da voti espressi dal Consiglio nelle sedute del 7 aprile 1954 e del 18 dicembre 1959 -, all'allargamento e alla sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27.

Ritiene che il Consiglio non possa deflettere da tale posizione perché, in caso contrario, verrebbe meno al principio che ha sempre sostenuto e ribadito in passato.

Esprime il parere, per quanto riguarda il problema del prolungamento dell'autostrada sino a Verrès, che il Consiglio non debba rispondere negativamente alla Società ATIVA, ma debba riservarsi di riesaminare il problema dopo che detta Società avrà fornito precisazioni in merito alle questioni a cui ha accennato prima e avrà dato garanzie per quanto riguarda il rispetto delle servitù di passaggio e di irrigazione e del risarcimento dei danni ai proprietari danneggiati dalla costruenda autostrada.

Conclude, sottolineando che i lavori di allargamento e di sistemazione della strada statale n. 26 debbono avere la priorità sull'attuazione della autostrada perché detta strada statale risponde a rilevanti necessità di traffico locale nonché a necessità di carattere turistico e commerciale.

Il Consigliere TREVES comunica che sul versante svizzero e su quello francese le strade che collegano i due trafori alpini sono a transito libero, cioè senza pedaggio.

Dichiara di concordare sulle proposte fatte dal Presidente della Giunta, Marcoz, per quanto riguarda la soluzione del problema della viabilità stradale in Valle d'Aosta e sottolinea la necessità che la Presidenza della Giunta faccia pressioni presso il Governo centrale affinché, tramite l'ANAS, siano appaltati ed iniziati al più presto i lavori di allargamento e di sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27.

Per quanto riguarda il problema del prolungamento dell'autostrada da Quincinetto fino a Verrès, pur ricordando che la Regione è azionista della Società ATIVA, fa presente che il tratto di autostrada Torino-Quincinetto è a circuito chiuso; ritiene, quindi, poco probabile che l'Amministrazione Regionale possa ottenere che si costruisca in Valle d'Aosta una autostrada a circuito libero, cioè senza pedaggio.

Ritiene che soltanto un'autostrada realizzata a totali spese dello Stato possa essere a circuito libero.

Rileva che, se il Consiglio regionale verrà nell'ordine di idee di pronunciarsi favorevolmente sulla richiesta di prolungare l'autostrada sino a Verrès, bisognerà pretendere che la Società ATIVA tratti preventivamente con i Comuni che saranno attraversati dall'autostrada per la questione delle servitù di passaggio e di irrigazione e per la questione dei terreni da occupare o da vincolare mediante equo risarcimento dei danni che saranno arrecati ai proprietari dei terreni.

Osserva che l'agricoltura e il turismo sono i due pilastri principali dell'economia regionale valdostana.

Il Consigliere BORDON ricorda di avere sottolineato, nel suo precedente intervento, che la costruenda autostrada della Valle d'Aosta riveste un interesse nazionale ed internazionale, per cui dovrebbe essere realizzata a spese dello Stato ed essere inclusa nell'elenco delle strade a transito libero, non soggetto a pagamento di pedaggio.

Chiede che la Giunta prenda contatti ed inizi trattative in tal senso con gli organi competenti dello Stato e che, nel tempo stesso, si insista per la sollecita esecuzione dei lavori di allargamento e di sistemazione della strada statale n. 26.

Riconosce che nelle sedute del 7 aprile 1954 e 18 dicembre 1959 il Consiglio si era espresso chiaramente per l'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27, ma osserva che dalla discussione odierna è anche emerso che tutti i Consiglieri sarebbero d'accordo sulla attuazione di una autostrada in Valle d'Aosta se questa venisse costruita a determinate condizioni e, cioè, se fosse a circuito libero (senza pagamento di pedaggio) e secondo un tracciato che non deturpi la bellezza del paesaggio ed arrechi il minor danno possibile alle proprietà agricole.

Il Consigliere PAGE dichiara che potrebbe anche concordare, per quanto riguarda il problema del prolungamento dell'autostrada sino a Verrès, sulla proposta fatta dal Presidente della Giunta, Marcoz, secondo cui il Consiglio non dovrebbe rispondere negativamente alla Società ATIVA, ma dovrebbe riservarsi di riesaminare il problema dopo che detta Società avrà fornito garanzie per quanto concerne il rispetto delle servitù di passaggio e di irrigazione e l'equo risarcimento dei danni ai proprietari dei terreni attraversati dalla costruenda autostrada.

Ritiene che la decisione del Consiglio sul problema del prolungamento dell'autostrada non dovrebbe essere, però, dilazionata oltre il mese di ottobre p.v. perché la soluzione del problema presenta carattere di urgenza in relazione alla non lontana apertura al transito dei due trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Ritiene che non si debba subordinare la decisione del Consiglio sulla questione del prolungamento dell'autostrada alla avvenuta esecuzione dei lavori di allargamento e di sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27.

Osserva che lo Stato non potrà venir meno alle assicurazioni formali più volte date dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Regioni - in merito alla esecuzione dei predetti lavori perché ciò significherebbe prendere in giro il Popolo valdostano e non tener alcun conto delle necessità della viabilità in Valle d'Aosta.

Fa presente poi che il prolungamento dell'autostrada è di competenza della Società ATIVA e non ha nulla a che vedere con il problema dell'allargamento delle menzionate due strade statali che è di competenza dello Stato e dell'ANAS.

Dichiara di essere favorevole alla costruzione di una autostrada in Valle d'Aosta e di essere dell'avviso che il Consiglio non possa assumersi la responsabilità di votare contro il prolungamento dell'autostrada sino a Verrès, perché ciò significherebbe voler ignorare lo sviluppo che avrà il traffico stradale in Valle d'Aosta in seguito alla prossima apertura dei due trafori stradali alpini.

Aggiunge che l'assenso del Consiglio al prolungamento della autostrada fino a Verrès dovrebbe essere subordinato alla condizione che in futuro l'autostrada sia continuata fino ai due trafori alpini.

L'Assessore CHANTEL ritiene prematuro affermare oggi che l'autostrada dovrebbe raggiungere i due trafori alpini; rileva, quindi, che lo Stato italiano si è impegnato di fronte agli altri Stati, nella Convenzione di Ginevra, a realizzare l'itinerario E 21 per tutto il suo percorso.

Ritiene che la costruenda autostrada debba essere attuata nel tratto da Pont St. Martin ad Aosta e non oltre, perché da Aosta in poi l'afflusso automobilistico si svolge e si scinde su due diramazioni, di cui una porta al traforo del Monte Bianco e l'altra a quello del Gran San Bernardo, per cui meno intenso sarà il transito su ciascuna delle due menzionate diramazioni stradali.

Riferendosi al rilievo, fatto da alcuni Consiglieri, secondo i quali l'autostrada della Valle d'Aosta dovrebbe essere a circuito aperto e, cioè, esente dal pagamento di pedaggio, fa presente che, se si aderisse a tale principio, l'Amministrazione Regionale non potrebbe validamente interferire né per quanto riguarda il tracciato stradale ed il rispetto delle servitù di passaggio e irriguo, né per quanto concerne la questione del risarcimento dei danni, perché una tale autostrada potrebbe essere realizzata solo dallo Stato e con spese a carico statale.

Osserva che soltanto se l'autostrada sarà costruita a circuito chiuso l'Amministrazione Regionale, concorrendo nelle spese, potrà richiedere determinate garanzie e porre determinate condizioni a tutela degli interessi dell'economia agricola e del settore turistico.

Ritiene, pertanto, opportuno soppesare bene il pro ed il contro delle due soluzioni prima di pronunciarsi per una autostrada a circuito aperto o per una autostrada a circuito chiuso.

Conclude affermando che bisogna, in primo luogo, insistere presso il Governo affinché, come da assicurazioni ripetutamente date, si provveda all'allargamento e alla sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27.

Aggiunge che sarà così possibile affrontare anche il problema dell'autostrada, problema che non può essere ignorato dal Consiglio, perché ciò significherebbe pregiudicare lo sviluppo futuro della viabilità stradale in Valle d'Aosta.

Il Consigliere PALMAS rileva che la discussione sull'argomento all'ordine del giorno è stata molto approfondita e che le considerazioni esposte dai vari Consiglieri che hanno preso la parola sono state senz'altro molto interessanti.

Constata, però, che la discussione si è svolta, più che altro, sul problema concernente l'alternativa della scelta fra l'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27 e la costruzione dell'autostrada e sulla opportunità di ottenere contemporaneamente sia l'una che l'altra soluzione, cioè l'allargamento delle strade statali n. 26 e n. 27 e l'attuazione dell'autostrada.

Rammenta che il Consiglio è chiamato oggi ad esprimere soltanto un parere sulla opportunità di prolungare l'autostrada nel tratto da Quincinetto a Verrès, come da richiesta della Società ATIVA.

Ammette che il parere richiesto comporta un esame del problema più ampio e più importante, che è quello di decidere se la Valle d'Aosta debba avere una unica strada ordinaria oppure se le future esigenze della viabilità richiedano, oltre alla strada ordinaria, anche una autostrada.

Osserva che il Consiglio regionale può fare conoscere il suo pensiero in ordine a questo problema e che la decisione definitiva sul problema stesso è stata già assunta in superiore sede competente, come è stato annunziato mercoledì scorso ai telespettatori dal Ministro dei Lavori Pubblici, Onorevole Zaccagnini, il quale ha informato che è stato approvato, con legge dello Stato, un piano di autostrade per tutta l'Italia che comprende anche una autostrada (trasversale) dalla Valle d'Aosta all'Adriatico.

Rammenta che l'Onorevole Zaccagnini ha precisato che la suddetta autostrada è inclusa non già fra i 1902 km. di autostrade esenti da pedaggio, ma fra i 3 mila Km. di autostrade che vengono finanziate e costruite da Società con il contributo dello Stato e con il pagamento di pedaggio.

Rileva che molto lodevolmente il Consiglio ha affrontato, questa mattina, l'esame di un importante problema la cui soluzione esula dalla sua specifica competenza; ritiene che ora la discussione debba essere ricondotta sull'argomento all'ordine del giorno e, cioè, sul problema del prolungamento della autostrada fino a Verrès, problema su cui il Consiglio dovrebbe pronunciarsi, come da specifica richiesta fatta dal Presidente dell'ATIVA, - Prof. Chianale, con lettera in data 23 giugno 1961.

Ritiene che non si possa rispondere alla suddetta richiesta, "sic et simpliciter", con un sì o con un no e ciò per vari motivi che illustra.

Precisa che tutti i Consiglieri che hanno preso la parola sull'argomento, compresi quelli che si sono dichiarati favorevoli all'autostrada (- osserva che nessuno si è dichiarato decisamente contrario -) hanno sottolineato che il problema non è ancora maturo perché oggi il Consiglio non ha gli elementi necessari per poter assumere una decisione definitiva in merito ed è stata anche prospettata l'incidenza negativa che il nastro autostradale avrebbe nel settore dell'agricoltura.

Rileva che, da parte di alcuni Consiglieri, sono state altresì prospettate le difficoltà che una autostrada a circuito chiuso creerà nella economia della Regione per cui sarebbe necessario chiedere chiarimenti e garanzie alla Società ATIVA.

Da ciò si deduce, - egli dice -, che il problema non è ancora maturo per essere deciso oggi e la conclusione logica da trarre, che non esime il Consiglio dalle sue responsabilità, è che si dovrebbe addivenire ad una decisione interlocutoria; il Consiglio dovrebbe quindi porre il problema nei suoi termini reali e far sapere all'ATIVA che, prima di pronunciarsi sulla richiesta in esame, desidera vengano forniti i chiarimenti e le garanzie sulle questioni precisate da vari Consiglieri regionali.

Esprime il parere che la prima e principale garanzia da richiedersi sia quella concernente la soluzione del problema stradale, cioè l'allargamento e la sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27, problema su cui tutti i Consiglieri si sono trovati d'accordo.

Ricorda, in proposito, che il Ministro On. Zaccagnini, parlando ai telespettatori, ha affermato che il problema stradale rimane, ed osserva che ciò è ovvio, perché succede per i mezzi di trasporto quanto avviene per tutti i mezzi tecnici: il mezzo nuovo non esclude il mezzo vecchio ma, bensì, si aggiunge al mezzo vecchio e, così, anche nella economia odierna, non si può assolutamente escludere il traino animale, perché vi sarà sempre una economia montana per la quale sarà necessario tale mezzo di trasporto.

Lo stesso avviene, - egli dice -, nel settore della viabilità ove le esigenze dell'autostrada non escludono ma, anzi, confermano la necessità delle strade ordinarie.

È la selezione del traffico ed altre ragioni ancora, - egli osserva -, che inducono a considerare ancora la strada ordinaria come mezzo normale di comunicazione.

Rileva che la strada ordinaria è particolarmente vitale nella nostra Regione, perché deve collegare tutti i centri situati lungo l'asse centrale della Valle d'Aosta.

Ritiene che l'economia della Regione avrà ulteriori sviluppi e che vi sarà, quindi, necessità di maggiori collegamenti stradali interni, per cui è ovvio che i problemi della strada ordinaria continuino a sussistere.

Afferma che è, quindi, assolutamente necessario che la rete ordinaria stradale della Valle d'Aosta sia resa efficiente ed adeguata alle aumentate esigenze del traffico locale e turistico ed a quelle ancora maggiori del traffico che deriverà dall'apertura dei due trafori stradali del Monte Bianco e del Gran San Bernardo.

Ricorda, in proposito, che l'ANAS stessa ha formalmente riconosciuto, come risulta dalla lettera in data 24-5-1961 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ufficio Regioni -, la necessità dell'allargamento e della sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27 e l'opportunità che tali lavori siano eseguiti e portati a compimento prima dell'apertura al transito dei predetti due trafori stradali alpini.

Osserva che il Consiglio regionale potrà pronunciarsi sulla richiesta della Società ATIVA soltanto dopo che si avrà la garanzia che sarà risolto il problema dell'allargamento e della sistemazione delle strade statali n. 26 e n. 27.

Afferma che l'Amministrazione regionale della Valle d'Aosta non può rinunciare ad ottenere che l'ANAS adempia agli obblighi assunti nei riguardi della viabilità ordinaria della Valle d'Aosta, anche perché in futuro potrebbe avvenire che il traffico, che obbedisce ad esigenze nazionali ed internazionali, venga convogliato totalmente sull'autostrada con pregiudizio per l'economia della Regione.

Rileva che, ad evitare tale possibilità, bisogna risolvere il problema della viabilità ordinaria prima di decidere sulla costruzione di una autostrada sulla quale debba essere convogliato tutto il traffico proveniente dai due trafori verso le altre regioni d'Italia e viceversa.

Dichiara di essere favorevole alla costruzione di una autostrada, ma di ritenere che occorra procedere con gradualità, ad evitare che, costruendo l'autostrada prima di allargare e di sistemare le strade statali n. 26 e n. 27, si pregiudichi l'economia regionale nei suoi vari settori.

Ritiene opportuno che il Consiglio addivenga ad una decisione sulla richiesta dell'ATIVA e sottopone all'approvazione del Consiglio il seguente ordine del giorno, di cui dà lettura:

"IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA VALLE D'AOSTA

Preso atto dell'invito avuto dall'ATIVA con lettera del 23 giugno 1961 di pronunziarsi sulla opportunità del prolungamento dell'autostrada Torino-Quincinetto fino a Verrès.

CONSIDERATO

che un giudizio sulla opportunità di prolungare l'autostrada fino a Verrès non può essere disgiunto dall'esame globale del problema della presenza dell'autostrada lungo tutto l'asse della Valle;

che il sistema viario della Valle in funzione del prevedibile sviluppo del traffico, derivante dall'apertura dei trafori, deve essere armonizzato, oltre che con le esigenze del traffico internazionale e nazionale, anche con la espansione dell'industria turistica nella Valle e con la necessità di conservare al paesaggio il suo singolare aspetto;

che il giudizio richiesto deve necessariamente stabilire una gradualità tra le varie arterie stradali;

che l'allargamento e la rettificazione delle strade statali di fondo Valle n. 26 e n. 27 costituiscono una non procrastinabile necessità ancora non realizzata nonostante la lettera di assicurazione in data 14-11-1960 del Ministro dei Lavori Pubblici che fissava l'appalto dei lavori fin dai primi giorni del corrente anno;

che gli interventi statali non possono per nessuna ragione essere distolti da tale primaria esigenza;

che la realizzazione tempestiva dell'allargamento e della rettificazione delle strade n. 26 e 27 costituirà un dato obiettivo per una valutazione del problema autostradale della Valle d'Aosta;

DECIDE

di subordinare ogni decisione di sua competenza sull'invito rivolto dall'ATIVA di pronunziarsi sulla opportunità di prolungare la autostrada da Quincinetto a Verrès, alla effettiva realizzazione dell'allargamento delle strade n. 26 e 27,

E FA VOTI

perché il Ministero dei Lavori Pubblici provveda alla immediata esecuzione dei lavori sulle strade statali di fondo valle per alleviare la grave crisi in cui attualmente versa la circolazione stradale della Valle d'Aosta".

Il Consigliere PALMAS, riferendosi all'ordine del giorno da lui proposto, sottolinea l'inciso in cui viene affermato "che gli interventi statali non possono per nessuna ragione essere distolti da tale primaria esigenza"; - precisando che tale primaria esigenza va riferita ai lavori di allargamento e di rettifica delle strade statali n. 26 e n. 27.

Rileva che il problema del finanziamento dei lavori di costruzione della autostrada nulla ha a che vedere con quello del finanziamento dei lavori di sistemazione della viabilità ordinaria e che, quindi, i fondi già stanziati dallo Stato per la soluzione della rete ordinaria della Valle d'Aosta non possono assolutamente essere stornati per la costruzione dell'autostrada.

Informa che a Roma si è molto discusso sulla questione della priorità degli interventi statali per la viabilità ordinaria e che, da parte di alcuni Parlamentari, è stato osservato che un intervento finanziario massiccio dello Stato per la costruzione di autostrade nell'alta Italia avrebbe contribuito ad accentuare lo squilibrio già esistente fra l'alta Italia e l'Italia meridionale.

Informa che, da parte di altri Parlamentari, si è fatto presente che l'attuazione di autostrade nell'Italia meridionale, prima della sistemazione della viabilità ordinaria, avrebbe creato delle oasi di ulteriore depressione anziché incrementare l'economia locale.

Precisa che ogni Consigliere, nel discutere il problema dell'autostrada e della strada ordinaria, deve proiettare il suo sguardo nel futuro e tener presente quanto ha affermato il Consigliere Bondaz e, cioè, che l'autostrada apporterà una rivoluzione nella economia della Regione.

Ricorda che è stato detto che, con l'apertura al transito dei due trafori del Monte Bianco e del Gran San Bernardo, la Valle d'Aosta diventerà il "carrefour" dell'Europa centro-meridionale.

Ritiene che la Valle d'Aosta assurgerà ad un ruolo anche più importante e che diventerà un centro di raccolta e di sosta del traffico internazionale dell'Europa centro-meridionale, il che, - egli dice -, esige anche l'approntamento dei servizi necessari, per i quali occorrono grandi aree di terreno.

Osserva che, essendo destinata a diventare zona di sosta e non soltanto zona di transito, la Valle d'Aosta deve essere valorizzata in ogni suo settore economico, il che esige anche un sistema di strade di penetrazione e di permeabilità vastissimo che potrebbe essere attuato non con le sole strade ordinarie ma anche con l'autostrada.

Rileva che, nella seduta del 7 aprile 1961, il Consiglio regionale ha approvato un programma straordinario di opere pubbliche relative alla apertura dei trafori alpini e da eseguire nella Città di Aosta e nella Valle d'Aosta, programma che prevede una intensificazione delle arterie stradali proprio per rendere più permeabile questa grande base di raccolta e di sosta del traffico.

Conclude, facendo presente che il problema stradale va visto proprio in funzione del concetto che la Valle d'Aosta dovrà avere -, come zona di raccolta e di approntamento del traffico, - dei servizi necessari e adeguati in relazione alla sua funzione di zona di passaggio e di sosta del traffico internazionale.

Il Consigliere GUGLIELMINETTI propone che, data l'ora tarda, venga rinviata alla adunanza pomeridiana la continuazione della discussione sull'argomento in esame.

L'Assessore FOSSON dichiara di concordare sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palmas.

Propone, peraltro, che la parte finale del terzo capoverso dell'ordine del giorno (... anche con la espansione dell'industria turistica nella Valle e con la necessità di conservare al paesaggio il suo singolare aspetto;) sia modificata come segue: "anche con la espansione dell'industria turistica nella Valle e con il suo sviluppo turistico, con la necessità inoltre di tutelare gli interessi agricoli e conservare al paesaggio il suo singolare aspetto".

Il Consigliere BONDAZ chiede che gli sia data copia dell'ordine del giorno presentato dal Consigliere Palmas, con la modifica al terzo capoverso proposta dall'Assessore Fosson.

Dichiara di poter anche concordare sulle premesse dell'ordine del giorno ma non sulle sue conclusioni, per cui si riserva di proporre emendamenti all'ordine del giorno stesso.

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Si dà atto che, alle ore dodici e minuti cinquantacinque, il Presidente, FILLIETROZ, sospende la seduta e rinvia all'adunanza pomeridiana, fissata per le ore quindici, la continuazione della discussione dell'argomento.

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