Oggetto del Consiglio n. 229 del 7 ottobre 1967 - Resoconto
OGGETTO N. 229/67 - Legge regionale concernente organi e procedure per la programmazione regionale. - Nomina della Commissione consultiva regionale. (Reiezione di mozione)
Casetta (P.C.I.) - Abbiamo votato in quest'aula, il 7 marzo di quest'anno, una legge regionale che istituiva, o avrebbe perlomeno dovuto istituire, il Comitato tecnico regionale per la programmazione e la Commissione regionale consultiva per la medesima. Legge discutibilissima. Legge scarsamente democratica che non ha voluto tenere conto, per volontà della maggioranza, che in questa occasione si è schierata al completo, di nessuna delle proposte costruttive, sensate, che venivano avanzate da questi banchi. Ebbene, quella legge è rimasta lettera morta sino al 17 luglio di quest'anno.
D'altra parte, credo valga qui ribadire che la nostra mozione è stata presentata nel mese di aprile e si discute oggi, per volontà della Presidenza del Consiglio, che continua ad ignorare le nostre richieste, che continua a procrastinare le sedute del Consiglio, che continua a fare le sedute di Consiglio di un giorno solo. Si discute adesso, a distanza di sette mesi... Dico, per fortuna che la maggioranza ritiene che questi problemi siano a lunga scadenza e, d'altra parte, altrimenti non potrebbe essere perché, se era un problema urgente, io chiedo conto alla maggioranza di quale sarebbe stata la sorte di un problema urgente che venisse discusso dopo sette mesi. E pensare poi ancora che questo importante problema si trascinava già dall'agosto 1966, allora il coordinamento aveva frapposto delle remore, la legge, la nuova legge, ha tardato un anno ad essere ripresentata in Consiglio. Siamo, quindi, ormai ad oltre un anno e mezzo di distanza e non si è ancora tutt'oggi nominata la Commissione consultiva regionale per la programmazione.
Abbiamo finalmente avuto una parte degli studi che erano già pronti per la stampa a marzo-aprile del 1966. Erano stati revisionali e corretti, era solo più da dare alla tipografia. Anche per quelli ci son voluti un anno e mezzo per essere mandati alla tipografia, per essere distribuiti ai soli consiglieri regionali, e neanche a quelli che hanno partecipato alla formazione di questi studi, ai membri della Commissione di allora, come l'Ing. Bongiovanni, e altri, che non hanno avuto il piacere loro, che hanno contribuito alla formulazione di questi studi, che portano il loro nome, di esserne in possesso.
Non parliamo quindi dei Sindaci, di tutti quelli che noi, allora, avevamo interpellato e che formavano quel largo comitato democratico, veramente, e consultivo, della nostra regione.
Questi studi che, a tanto tempo di distanza, fermi i lavori di aggiornamento per oltre un anno, hanno perso quella validità che richiede, per la sua operatività, la programmazione.
Noi ci chiediamo, ma allora, il quinquennio di applicazione del piano, quando inizierà? Gli studi di aggiornamento, quando saranno messi a punto? Ove giacciono le ipotesi conclusive di applicazione del piano, che naturalmente dovrebbero essere per tempo, ma con molto tempo, discusse anche da questo Consiglio regionale? Noi pensiamo, dico, anche perché abbiamo scoperto che le ipotesi conclusive del piano sono state pubblicate sul giornale "La Région" del marzo scorso e sul giornale "Mondo economico", nell'aprile, cioè nel luglio, ma non per i Consiglieri regionali. Non per il comitato consultivo e neanche per quello tecnico, che allora non esisteva ancora, ma solo per i lettori de "La Région" e del giornale "Mondo economico". È un atteggiamento, credo questo, che occorre bollare, perché anche in questa aula, il 7 marzo, mi permetta il Dr. Balestri di dirgli: "un incompetente in materia", ha avuto il becco di leggerci un roboante discorso sulla programmazione che non era stato preparato certamente da lui, ma che al solo ricordo, per le promesse che conteneva - lo aveva preparato il tuo collega Milanesio, guarda, questo è poco ma è sicuro - ma, stavo dicendo, solo per le promesse che conteneva, per l'impegno politico che conteneva questo discorso, e poi l'abbiamo visto, solo per un settore, quello degli impianti sportivi, che fine fanno certe promesse, sarebbe troppo non ricordarlo, perché è passato un anno e mezzo, e Balestri dovresti perlomeno arrossire a riguardare certe tue affermazioni, che io ti risparmio, ma che sono contenute a verbale.
Ma per tornare a "La Région", del 31 marzo di quest'anno, apprendiamo che la Giunta regionale aveva fatto già proprie le ipotesi conclusive del piano quinquennale proposto dalla SORIS di Torino, quando la Commissione tecnica non esisteva ancora, perché l'abbiamo nominata nel mese di luglio. È semplicemente vergognoso tutto questo! Il Consiglio regionale, i tecnici, i Sindaci, il Comitato tecnico che allora non c'era, quello consultivo che non c'è ancora oggi, non ne sapevano niente. La Giunta, dice "La Région", ha fatto proprie le conclusioni, le ipotesi conclusive del piano. Ma, quello che è più grave, è che su quel giornale, il "Mondo economico" hanno pubblicato delle bozze riservate, perché le ipotesi conclusive del piano erano delle bozze riservate alla commissione di studio, e nessuno aveva il diritto di pubblicarle. Sono cose dell'altro mondo e noi chiediamo di sapere qui chi è responsabile di questa fuga ai giornali, di queste bozze conclusive che nessuno ha discusso e credo che Lustrissy, che presiede attualmente la Commissione tecnica della programmazione, mi può dare atto che sino al mese di luglio, neanche lui aveva ancora visto quelle bozze che erano la conclusione, le ipotesi finali del piano.
Ma la dimostrazione più lampante, credo, poi, di come intende attuare la programmazione questa Giunta regionale, di come non intende attuare, per meglio dire, è data dal fatto che il giorno 8 luglio, e adesso siamo al 18 settembre, noi abbiamo presentato una mozione, adesso siamo ormai, anzi, aveva ancora una data vecchia, adesso siamo al 7 di ottobre, noi abbiamo presentato una mozione e il 17 luglio Bionaz fa il decreto per il Comitato tecnico... ho detto, l'8 luglio, noi, la mozione, il 17 luglio, la Presidenza della Giunta, il Presidente della Giunta fa il decreto. Noi prendiamo atto che si è voluta anche la presentazione di quella mozione che finalmente oggi discutiamo per fare nominare il Comitato tecnico, se no, non saremmo nemmeno ancora giunti a quel punto lì. C'è poi da dire che questa notizia l'abbiamo appresa dalla "Gazzetta del Popolo". Volevo spendere alcune parole per quel giornale che deve tutti i giorni scrivere mille righe per lodare e per fare propaganda alla Democrazia cristiana. Io lo capisco benissimo, si meriterebbe il premio del miglior leccapiedi della Valle d'Aosta, ma apprendiamo dalla "Gazzetta del Popolo" che la designazione assume una notevole importanza, perché attraverso questo comitato si potrà iniziare, iniziare, il non facile lavoro della programmazione. Mi fa piacere che la "Gazzetta del Popolo" dica questo, perché noi abbiamo avuto il vanto di essere una delle prime Regioni che aveva affrontato il piano in Italia. Voi avete, invece, il vanto di essere la Regione che l'ha affossato, l'ha tenuto fermo per un anno e mezzo e ci ha posti all'ultimo gradino della graduatoria perché, in altre Regioni che erano più indietro di noi, il Piano viene già anche applicato.
Questa è la realtà delle cose. Ci sono poi i componenti del comitato. Credo che occorra leggerli per nostra informazione: p.i. Lustrissy Ferruccio, quale Presidente, Geom. Bruno Milanesio Vice Presidente e membri Sig. Dr. Alberto Bethaz, Cesare Bordon, un esperto in programmazione il Dr. Lorenzo Ferretti, il Dr. Graziano Luboz, la Sig.ra Gilda Tubère.
Si continua con il peggior criterio discriminatorio di annullamento, proprio, di tutti i diritti che sono rappresentativi della minoranza, persino il giornale della CISL "Lotte sindacali" ha osato, direi, lamentare che nella Commissione tecnica nessun rappresentante dei Sindacati era stato nominato.
Signori della Giunta, in nessun Comitato regionale della programmazione, nel nostro Paese, è avvenuto un fattaccio politico del genere! È la prima volta che, nel nostro Paese, le minoranze sono escluse da un comitato del genere, ed è il germe proprio della peggior discriminazione che si è fatta strada, per volontà particolarmente del Presidente della Giunta, che ha avuto il compiacente appoggio del Partito socialista unificato, purtroppo. Altro che democrazia! Qui ci si sciacqua la bocca con la parola "democrazia"!
Vorrei proprio sapere cosa ne pensa il Geom. Milanesio... Basterebbe andarsi a rileggere i verbali della Commissione e Chamonin, il geometra mi è buon testimone, per quante sedute si è parlato in quella Commissione di democrazia, di rappresentatività, degli organismi elettivi, di "mettiamoci dentro tutti". Guai a noi, anche la Commissione è già ristretta! Questo, invece, è un bel capolavoro quello che ne è venuto fuori!
Diceva Milanesio, consultazione di tutti, larga, profonda... Non è avvenuto niente di tutto questo e Milanesio oggi non si lamenta più!
Ma, a parte i pareri, penso, del Sig. Milanesio, noi chiediamo qui l'impegno formale della Giunta, per la data di nomina e consultazione della Commissione consultiva prevista dalla legge, per sapere anche come funziona e a chi è affidata, a quali funzionari è affidata, l'Ufficio del Piano.
Io ho qui una delibera dalla quale mi risulta che il Segretario regionale della programmazione, il responsabile, praticamente, a parte il Presidente, l'operatore, chi fa, chi dirige l'Ufficio di piano è il Sig. Brun. Nella delibera è detto: "a idoneo elemento". Io vorrei che la Giunta mi desse qui una spiegazione di quali capacità ha il Signor Brun, e io mi permetto di metterlo in dubbio, personalmente, perché se pianifica come alla Fera, "te lo raccomand..." dicono a Milan. Ma quali capacità ha questo signore per dirigere l'Ufficio del piano della nostra Regione? È una carica che deve pagare politicamente la Democrazia cristiana ad una certa sua corrente, noi questo lo comprendiamo. Però è una carica che costa 160.000 lire al mese alla Regione e noi vogliamo sapere che cosa produce questo investimento, nella nostra Regione e perché ci risulta, quindi, che le competenze, i requisiti di questa persona non sono ampiamente specificate nella delibera. La Giunta, che ha preso questa decisione, ci deve dire il perché di questo. Vorremmo poi sapere quando verranno sottoposte all'esame del Consiglio, normalmente, per piacere, le ipotesi conclusive di quel piano che sono state ormai pubblicate, non dico sul "Corriere dei Piccoli", ma su tutti i giornali del nostro Paese. Avevamo fatto in due anni un grande lavoro di elaborazione, di preparazione e quello che più conta di discussione per la programmazione regionale.
Il vostro insediamento ha segnato la fine di tutto questo. Adesso correte ai ripari, 20 riunioni in un mese, due, ma il frutto di un lavoro di questo tipo che esclude il contributo di tutti non potrà essere che un frutto dannoso per la nostra Regione, se continua ad andare avanti in questo modo, ed è per questo che noi vi chiediamo impegni precisi e scadenze.
Caveri (U.V.) - Déjà dans une séance du mois de mars de cette année nous nous sommes occupés du problème de la programmation et j'avais exposé, en cette occasion, quel avait été le travail de notre Junte pour ce problème: nomination de la Commission des six, préparation de la Commission des six, élaboration de la part de la Société SORIS et de différents groupes de studieux, publication de toutes les études de recherches économiques et sociales, sauf les dernières qui étaient prêtes lorsque nous avons laissé l'Administration régionale.
Depuis alors cela a été le vide, cela a été le vide et la programmation a été conçue d'une façon autoritaire et bureaucratique. Les socialistes avaient tellement dit qu'il faut faire l'organe démocratique pour l'examen des résultats des différentes commissions d'étude. Nous nous étions, nous avions accepté ce point de vue, nous avions même déjà tenu deux assemblées de cet organe démocratique comme on l'appelait, une fois sur la question générale, et une autre fois sur la question touristique.
Pour le moment qu'est-ce qu'il est sorti? Il est sorti un très discutable comité duquel font part des personnes que nous ne savions pas vraiment qu'ils étaient spécialisés pour la programmation. Par exemple nous avons été très étonnés de voir le nom de Monsieur Brun comme secrétaire de la Commission, payé à 160.000 lires par mois et il nous résulte d'une manière sûre que, dans la première semaine, tandis que l'appointement faisait son cours, suivait le droit, pendant cette semaine Monsieur Brun avait déjà droit de prétendre son appointement. Dans cette semaine Monsieur Brun a travaillé pendant une demi-heure dans son bureau, travaillé, nous ne savons pas s'il a lu la "Gazzetta del Popolo", en tout cas il était dans ce bureau, pendant une demi-heure sur une semaine.
Mais c'est assez étonnant qu'on a choisi ce Monsieur comme secrétaire de la Commission, puisque Monsieur l'Honorable Paul Alphonse Farinet, dans une lettre "lettera aperta dell'On.le Paolo Alfonso Farinet al Rev. Don Christille", publiée à Ivrée par la Tipographie Davide Bolognino, Via Dora Baltea 4, Ivrée. Qu'est-ce qu'il dit le Député Farinet de ce grand homme que vous avez eu le courage de nommer secrétaire de la Commission de la programmation? Il dit: "Il Corriere della Valle, anziché riprodurre la lettera diede un estratto del secondo punto tacendo completamente il primo punto di essa, contrapponendo alle ragioni di sensibilità politica da me esposte, e cioè che non si faccia un congresso mentre è in corso una vicenda giudiziaria con riflessi sulla crisi democristiana, il giudizio del Cavaliere Albino Brun, che nel tempo passato spinse il suo zelo sino a denunciare al Federale fascista il Parroco del suo Comune che predicava a Pollein in parte in italiano e in parte nella lingua tradizionale".
Et puis il y a le texte de la lettre de Monsieur Brun, que naturellement je ne vous lis pas, parce que autrement il faudrait perdre du temps à lire cette longue lettre, mais qui commence avec les paroles: "Fascio di combattimento di Polleno - prot. 17 riservato ecc...". Et Monsieur Farinet, pour donner plus de valeur à la vérité historique de cette lettre de Monsieur Brun au Fédéral Fasciste d'Aoste, pour prouver qu'il est vraiment un document historique, Monsieur Farinet avait soin de dire: "questo documento in copia fotostatica fu pubblicato nel Peuple Valdôtain del 14 ottobre 1957", nous sommes heureux que Monsieur Farinet considère notre journal très important et qui donne le cachet de la vérité aux documents qui sont publiés sur notre journal.
Et alors, selon Monsieur Farinet, ce Brun devrai être mis un peu dans un coin dans la Démocratie chrétienne puisque c'est un ancien fasciste qui écrivait des lettres au Fédéral Fasciste d'Aoste. Mais, évidemment, ce Monsieur Farinet, qui tient d'une façon très régulière et très bureaucratique les collections du Peuple Valdôtain et qui tire dehors au moment bon la copie photostatique de la lettre de Brun, évidemment il souffre d'amnésie puisqu'il n'a pas su trouver dans les collections de nos journaux la copie photostatique de la lettre que Monsieur Bionaz écrivait, lui aussi, au Fédéral Fasciste d'Aoste. Et alors ici il y a vraiment deux poids et deux mesures: Brun est fasciste parce qu'il appartient à un courant contraire de celui de Monsieur Farinet; comme Monsieur Bionaz appartient, nous croyons, au même courant de Monsieur Farinet, alors on ne cite pas les copies photostatiques des lettres que Monsieur Bionaz envoyait en son temps au Secrétaire Fédéral Fasciste.
En tout cas, à part ce passé politique de Monsieur Brun, nous contestons de la manière plus absolue que ce Monsieur ait, disons, la préparation voulue pour faire le Secrétaire de la Commission de la programmation, ce Brun qui a eu le courage, en tant que Syndic de Pollein, de s'attribuer un titre d'étude qu'il n'a pas, parce que nous savons positivement que Monsieur Brun n'a pas ce titre d'étude que lui-même a certifié d'avoir dans un document qui est déposé dans une administration publique.
Puis, dans cette commission nous voyons le nom de Madame Rubère, on nous dit que c'est une excellente cuisinière, peut-être elle doit programmer la gastronomie valdôtaine, je ne sais pas.
Et puis, dans cette commission nous voyons un des experts, c'est un Monsieur qui a fait un trou de 150 millions dans son activité économique et il me semble qu'avec un passé de ce genre il était la personne la moins indiquée pour être membre de cette commission.
Mais, à part les questions des personnes qui ont une importance relative, c'est la méthode autoritaire, bureaucratique, factieuse que nous dénonçons à l'opinion publique, parce que de ce Comité aurait dû faire part des experts ou d'aucune couleur aussi, ou bien d'un peu toutes les couleurs, parce que autrement ce Comité est vraiment, en ce moment, à part qu'il y a, avec des personnes préparées, des personnes qui sont impréparées d'une manière la plus absolue, cependant c'est un Comité qui est un peu trop "la voce del padrone".
Et il aurait fallu continuer avec le système que nous avions commencé, c'est-à-dire de discuter ces questions de la programmation devant un organe démocratique, avec des représentations des syndics, des partis, des mouvements, lesquels représentants des partis et des mouvements il me semble sont exclus du comité consultif de manière qu'il n'y a rient de démocratique dans toute cette préparation de la programmation.
Et puis il y a aussi à dire qu'on a perdu un temps infini, parce que les derniers volumes qui étaient prêts au mois de juin, vers la fin de mai, c'est-à-dire du 1966, nous ont été consignés en ces derniers temps, maintenant je ne sais pas indiquer la date précise, mais c'est dans ces tout derniers temps. Or, je sais que c'est comme parler avec un mur parce que, quand on parle à une Junte, qui se refuse de consigner les relations faites par les fonctionnaires sur des questions techniques, c'est vraiment comme parler à un mur si on demande ce que nous demandons quand même, c'est-à-dire que cette discussion sur la programmation soit élargie d'une façon démocratique, afin que tous les représentants de tous les courants politiques et des mouvements, etc., aient leur parole à dire sur cet argument important. D'autre part nous voulons espérer que certaines théories de Bionaz, que Bionaz avait énoncées dans le passé en répondant à Monsieur Lustrissy, qu'il veuille les abandonner, et qu'il se veuille rappeler que même les représentants du centre, même les ministres du gouvernement actuel ont reconnu que la programmation des régions devait être un quelque chose qui devait précéder la programmation nationale et constituer, pour ainsi dire, une espèce d'articulation.
Au moins nous demandons qu'on tienne présente ces faits en manière qu'on veuille donner à ces études de la programmation la contribution de, non seulement de la conclusion des études technocratiques, mais qu'on veuille insuffler dans ces études l'esprit valdôtain, la connaissance des choses valdôtaines, le côté humain et psychologique de notre communauté valdôtaine.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri che chiedono la parola? Manganoni...
Manganoni (P.C.I.) - In attesa della risposta della Giunta... l'avvocato Bionaz aveva chiesto la parola? Forse allora è meglio che aspetti per una ragione, perché dovrei poi forse intervenire, certamente intervenire dopo la risposta della Giunta. E allora, se il Presidente... ho detto, dovrò quasi certamente, ho messo un "quasi", no, perché me lo immagino... ad ogni modo, per evitare due interventi, ne farò uno solo dopo...
Bionaz (D.C.) - Qui siamo ricaduti, naturalmente, nelle solite polemiche, perché è tutta una polemica la discussione che si fa qui dentro, tutta una polemica, specialmente questa sulla programmazione. Perché mi pare che, se anche non abbiamo galoppato, io non voglio darmi delle arie di essere andato di corsa, mi pare che abbiamo adempiuto a quelli che erano, diremo, gli obblighi che ci incombevano, anche per quello che riguarda la programmazione.
Non abbiamo potuto nominare prima il Comitato tecnico per le ragioni che sono ovvie. L'abbiamo nominato adesso, e c'è il decreto n. 322 della Commissione consultiva regionale, non l'abbiamo fatto prima, perché? Perché non c'erano, non vi era la trasmissione, la comunicazione dei nomi dei vari enti che erano stati chiamati ad indicare i loro nominativi. Ecco, mancavano i dati, e i dati li abbiamo avuti soltanto ultimamente. Appena li abbiamo avuti, con decreto in data 6 ottobre, la Commissione consultiva per la programmazione è stata nominata. Dunque, mi pare che, in quanto a funzionamento degli organi la programmazione dovrebbe essere a posto e dovrebbe funzionare. Il Consigliere Casetta dice che ci sono state delle fughe, che i giornali hanno pubblicato e invoca naturalmente dei giornali che avrebbero commesso di queste indelicatezze. A me non risulta che sia stato pubblicato niente. Comunque, gli studi compiuti sono stati tutti pubblicati e anche le sintesi sono state distribuite da parte del Comitato tecnico, al Comitato tecnico... mi pare che un giornale qualsiasi non sia una fonte che noi dobbiamo andare a ricercare per sapere se ci sono state sì o no delle indelicatezze delle fughe, sono dei dati che provengono da noi, intendiamoci bene... Ecco, Casetta, non perda tempo, non è un problema quello che lei si pone, assolutamente, assolutamente...
Casetta (P.C.I.) - Questa è l'etica nostra.
Bionaz (D.C.) - Assolutamente... in quanto all'etica, lei tenga la sua, tenga la sua etica, tenga pure la sua etica, non vada ad insegnare l'etica agli altri...
Ora mi pare che qui, naturalmente, non mi stupisco che si trovi anche qui il motivo per criticare la Giunta. Adesso, dopo il 17 di luglio, fate delle riunioni accelerate, ma naturalmente si fanno delle riunioni accelerate per gli studi sulla programmazione, debbono essere compiuti e noi facciamo. So che il Comitato tecnico fa delle numerose riunioni, ma anche questo vi dà fastidio, anche questo? Prima dite che non si lavora e dopo, quando fanno delle riunioni accelerate, dite: "no, ah beh...". Questo vi dà fastidio, e va ben, se vi dà fastidio, ditecelo, e vediamo che vi dà fastidio, si capisce. Non andiamo poi a censurare quello che dice l'avvocato Caveri, perché lui non può mica fare a meno di andare a fare dei personalismi... sì, naturale, ma naturale, ma si capisce, quella è la sua natura, avvocato, cosa vuole, se lei non può fare dei personalismi, lei smentisce sé stesso... (si sente in lontananza la voce di Caveri) ...Lei smentisce sé stesso, ma evidentemente... ma, ma... tutto quello che vuole, ma mi sembrava che questo doveva essere, mi sembrava strano che non ci fosse la salutatio vespertina dell'avvocato Caveri al Consiglio; questa mattina non ha recitato la salutatio mattutina, ma almeno quella vespertina, non ha potuto fare a meno di recitarla, naturale...
Si criticano i membri del Comitato; intanto, questa è una critica molto personale e sono degli apprezzamenti che ognuno ha i suoi e ognuno può emettere i suoi. Ma dovrei ricordarvi quanti membri della minoranza o dell'opposizione avete nominato voi nella prima commissione, quanti? E vi lamentate perché adesso si è fatta una scelta che io ritengo che sia una scelta oculata perché ci sono dentro dei tecnici e ci sono dentro degli esperti che, per noi, danno affidamento di compiere degli studi che siano seri e che siano seri e che siano producenti.
Io non dovrei dire altro, perché gli organi sono tutti nominati, gli studi sono in una, diremo, in uno stadio avanzato, e voglio semplicemente però precisare questo: che noi, anche qui non abbiamo per nulla perso il nostro tempo, perché purtroppo dobbiamo constatare che anche le relazioni fatte l'anno scorso, o due anni fa, sono già in parte superate, e adesso si sta proprio aggiornando anche tutto quanto, tutto quello che è stato fatto prima... (una voce in lontananza: ... avete chiuso l'ufficio per un anno e mezzo...).
Casetta (P.C.I.) - ...come facevate ad aggiornare le relazioni...
Bionaz (D.C.) - No, no, l'ufficio è stato, il Comitato tecnico nominato il 17 di luglio ha cominciato a funzionare, lo dite voi stesso...
Cosa c'entrava se la legge non era passata, scusate... (voce in lontananza: ...avete chiuso l'ufficio...) ...Ma cosa c'entrava, se la legge non è passata, abbiate pazienza, non esisteva la legge. Scusi Casetta, almeno non faccia il ridicolo, scusi, ma diamine, ma no, lasci dire ai bambini queste storie, diamine... Ora, mi pare che la vostra mozione, sarà perché è stata discussa un po' più tardi, ma sia assolutamente da ritirare; è intempestiva perché gli organi sono tutti nominati e tutte le premesse che voi fate e che chiedete sono pienamente in fase di elaborazione e, insomma, stanno compiendo secondo quelli che dovrebbero essere i criteri per portare finalmente al Consiglio un programma quando la Commissione consultiva e il Comitato tecnico l'avranno esaminato.
Io non ho altro da aggiungere e adesso aspetto i lumi del Consigliere Manganoni.
Germano (P.C.I.) - "Solite polemiche", dice il Presidente della Giunta. Però quali sono i fatti? Da quando siamo rientrati, abbiamo presentato immediatamente una mozione per la programmazione e ci sono voluti 4 o 5 mesi per eleggere il comitato tecnico, prima cosa. Non hanno accettato nessuna proposta di emendamento per rendere più democratico l'organismo e la legge. Un'altra mozione e adesso arriviamo a ieri, che si fa il decreto per la commissione consultiva.
Ma, quali sono le cose che dovete ancora fare? Dobbiamo fare per ogni atto una nuova mozione, aspettare tre mesi per vedere che arriviate a compiere anche quello? La legge, cosa dice all'articolo 2? Dice: "La Giunta regionale determina nei limiti di cui al precedente... ecc... le direttive per la predisposizione del progetto di piano regionale di sviluppo economico e sociale, da sottoporre, dalla Giunta, all'esame e all'approvazione del Consiglio regionale". Quello che voi dite di fare alla Commissione tecnica, dovete portarcelo qui e dobbiamo discutere assieme, cosa che voi non fate. E questa è la vostra legge. È la legge nella quale avete respinto tutti gli emendamenti. Cosa dovete ancora fare? All'articolo 3, per esempio, c'è la questione del compenso fisso mensile al Presidente e al Vice Presidente. Li ignoriamo, li avete già fissati? Devono essere fissati, dobbiamo saperlo; è la stessa legge...
All'articolo 5 vi sono le norme per il funzionamento dell'Ufficio tecnico consultivo, dell'Ufficio regionale per la programmazione: non ne sappiamo niente. L'ufficio regionale per la programmazione c'è già o c'è solo Brun? Se c'è solo Brun, qui siamo, non è neanche come pensava lei, avvocato Caveri, qui siamo al Gallia, quell'albergo di Milano dove si contrattano i calciatori. Quindi invece il Brun è semplicemente un contratto per il congresso della D.C., un voto in più acquistato, altro che preclare qualità e capacità tecniche! Tecniche, qui siamo al Gallia... (si sente in lontananza la voce) ...È che queste cose le potete fare solo voi, solo voi potete fare queste cose! Ma poi, oltre che a non applicare la stessa legge che avete fatto voi, come agite sul piano amministrativo? Agite in senso contrario ad ogni programmazione. Io non faccio qui tutto l'elenco, ma ricordiamo la casa dell'Arco d'Augusto, regalavate via 3.500.000 se non c'era l'intervento dell'opposizione, c'è poco da fare! Guardate Torgnon, è un altro illecito che si faceva se non interveniva l'opposizione. E neanche con raziocinio, perché quando si parla di fare un piano degli impianti sportivi non volete. Se andiamo poi a vedere nei particolari, come amministrate, io questa estate, nel breve riposo che ho avuto, sono andato a funghi e sono andato nella zona di Etroubles. C'è una strada che va al Colle di Crevacolle, no, che la nostra amministrazione aveva asfaltato fino all'ultimo villaggio, oltre all'ultimo villaggio ci sono tre maiens; sopra questa strada, dall'ultimo villaggio in su è allargata a sei metri e asfaltata. Ho interpellato un contadino del posto... (voci) ...per sapere se vi erano iniziative turistiche, se si doveva costruire un centro sciistico per fare una strada così, che va al Colle di Crevacolle. Mi hanno detto: "questa qui è l'autostrada delle mucche", e mi ha aggiunto che, purtroppo, siccome alle mucche fa male marciare sull'asfalto, noi saremo costretti a portare le mucche fuori strada, perché alle mucche fa male. Quindi non va bene, non va bene questo. Questo è il modo come amministrate voi! Non parliamo... ma certo, ma certo, ma lo dica, ma guardi che è uno di Bosses che mi ha detto quello, un contadino del posto... ma avete il buon senso di sostenermi che ci vogliono quegli 11 chilometri di strada di 6 metri e asfaltata che va dal Colle di Crevacolle, a fare che? Ma questa è pazzia pura su un piano amministrativo.
Non parliamo poi di Chamois e di tutto il resto... Ma circa la programmazione, voi agite anche contro le indicazioni degli amministratori, contro le indicazioni, perché i Sindaci della Bassa Valle hanno chiesto che si facesse l'Ospedale in Bassa Valle. Voi no, lo fate a Saint-Vincent. Il Comune di Aosta aveva previsto un piano regolatore con zona ospedaliera, voi l'Ospedale Geriatrico lo fate da un'altra parte: questo è il vostro modo di programmare. Ma guardate, non è un paradosso, secondo me voi, in sostanza, programmate il come, del come eludere ogni forma di programmazione: questo è il vostro modo di agire.
Secondo noi, se le cose vanno avanti in questo modo, noi saremo sempre gli ultimi degli ultimi. Pensate che nell'aprile del 1966 questa ipotesi di piano era pronta: aprile di un anno e mezzo fa. Questa ipotesi di piano, la stessa società che le ha fatte si sente in dovere, siccome erano interessanti, di pubblicarle sul "Mondo economico". Laurent Ferretti, che è un economista, uno che se ne intende, li commenta, li commenta. Ma quelle sono le cose fatte da noi; da allora, cosa è stato fatto? Allora vi era un mucchio di regioni che non avevano nulla, che erano indietro rispetto a noi ed oggi hanno il loro piano approvato o da approvare. Noi non abbiamo nulla, non abbiamo nulla! Questo è il vostro modo di agire. Ma non è mica una cosa la programmazione, che convenga al Partito comunista, o al Partito socialista e alla Democrazia cristiana! È una cosa che conviene ad una giusta e corretta amministrazione. Si vede che voi non siete per questa giusta e corretta amministrazione, non volete fare dei passi in avanti, voi programmate solo come non fare nulla sul terreno della programmazione. Quello che ho detto prima, che ci sia una legge dell'aprile e che neanche questa legge sia applicata, è una dimostrazione chiara che in questa legge si contemplino delle direttive che si devono dare a questo comitato tecnico che debbono essere approvate dalla Giunta e approvate dal Consiglio. Significa che almeno questo dovevate portare in Consiglio; neanche questo... l'altro giorno l'avvocato Bionaz dice: "la commissione tecnica ha già fatto 22 riunioni". Io non so se aveva già fatto 22 riunioni, ma è chiaro che le impostazioni che voi discutete non sono state discusse dal Consiglio. La legge prevede all'articolo 2 che siano discusse dal Consiglio; quindi, la mozione, non solo è da ritirarsi, ma la mozione dovrebbe portarvi almeno a correggere qualche cosa, almeno a considerare che la programmazione è un problema che interessa tutti, è un problema che deve avere una Commissione consiliare, una Commissione dove siano rappresentati tutti i partiti, che la segua, di modo che tutti siano interessati a fare, da una parte da pungolo, dall'altra di controllo. Ma che si lavori sul serio, non che bisogna che facciamo sempre una mozione perché la Giunta, prima di arrivare in Consiglio, si decida a fare quello che chiediamo. Noi dobbiamo presentare adesso un'altra mozione dove vi chiediamo di discutere in Consiglio le direttive che date, di portare in Consiglio lo stipendio che fissate per il Presidente e Vice Presidente, e tutte le cose che non avete ancora fatto. Quindi, non si tratta di solite polemiche, si tratta di fare, ma di fare sul serio, cosa che, fino ad ora, da quella parte non si fa.
Manganoni (P.C.I.) - Non ribadisco quanto è stato detto da quelli che mi hanno preceduto e, particolarmente, da Germano. Mi dispiace che, cioè, non vorrei che qui si abbia l'impressione che voglio fare una questione personale, ma questo è un po' in risposta a quanto ha detto l'avvocato Bionaz che dice: "e anche qui siamo in polemica". Ma, abbiate pazienza, noi vediamo Segretario, Presidente, quello che diavolo è, segretario, il Sig. Brun. Io non ho niente con Brun, eravamo degli ottimi amici, anzi, andavamo a scuola assieme, no? Però siamo obiettivi, nel BIM, ne ha accennato Casetta, la Fera insegna, potremmo aggiungere Motori Baltea di Donnaz, e potremmo aggiungere degli altri. È stato per molti anni Sindaco di Pollein, ha costruito un pozzo del costo di 7 milioni, dopo sei anni di inattività hanno smontato anche le pompe e i motori perché erano arruginiti. Dico, inattività! Pertanto, 7 milioni... (voce in lontananza) ...ecco, esatto... sì, ma perché bisognerebbe chiederlo a voialtri, perché non mettete in funzione i magazzini generali, perché se non li mettete in funzione... momento, il macchinario della Centrale di Valtournenche, acquistato nel 1956 o 1957 dalla amministrazione Bondaz è ancora adesso giacente, smontato nei magazzini.
Bionaz (D.C.) - Non è vero, non è vero! Funziona il caseificio di Valtournenche...
Manganoni (P.C.I.) - Da quando, da quando funziona? Io so questo, so che quando è stato costruito quel caseificio l'amministrazione democristiana che ci ha preceduto ha costruito il caseificio prima di costituire il Consorzio...
Bionaz (D.C.) - Comunque, quest'estate ha funzionato tutto, l'estate...
Manganoni (P.C.I.) - Lasciatemi finire, lasciatemi finire... poi quando noi, la nuova Giunta abbiamo ereditato quel bel badeau, e abbiamo parlato con quelli di Valtournenche, abbiamo detto: "beh, questo caseificio lo diamo gratuitamente, pagato dalla Regione, spesi una fraccata di milioni, non so quanto, 100 milioni, forse di più. Beh, ve lo diamo senza chiedere una lira. No, gestitevelo" e quelli ci hanno risposto: "No-s-âtre nen pas demanda ren, no porteun lo lassé e la funtina feiade-vo-la vo di Consiglio Valle". Ora, naturalmente, che noi del Consiglio Valle andiamo a fare la fontina, beh, io penso che non sia proprio nelle mansioni, ed allora quel Caseificio è stato per sette anni, io non so se quest'estate ha funzionato, per sette anni, smontato. Anzi, Maquignaz ve lo potrebbe dire, se questo non è esatto, io non parlo di quest'anno, perché quest'anno non ci sono andato lassù, è stato sette anni fermo perché quelli hanno detto: "no, porten lo lassé e la fontina feiade-ve-la vo-s-atre, vo no paiade lo lassé". Così hanno detto lassù.
Ma ritorniamo all'altro posto; cosa è successo? Speso 100 milioni, fondi del Comune, a Pollein, e si è costruito un pozzo e si è messo la pompa e il motore. Naturalmente, però, non ha funzionato per sette anni, per cinque o sei anni questo pozzo. Poi, ad un certo punto mi è stato detto, io non sono andato a vedere, che si è tolto e il motore e la pompa, perché quelli continuavano ad arrugginire, perché se non continuavano ad arrugginire, perché erano immersi nell'acqua, erano pompe pescanti. Ora, naturalmente, gli abitanti di Pollein, io vi cito un caso, mi limito ad un caso, hanno giudicato che il loro amministratore non è andato bene e l'hanno collocato in pensione. Come l'hanno collocato in pensione al BIM. Ora, io capisco perché è vostro costume di foraggiare i vostri esponenti e vostro costume di trovare un posto, un posticino ben remunerato, di trovare una greppia a quelli vostri, vero, al termine del loro mandato.
Per esempio, Bordon potrebbe insegnarci qualche cosa... al termine del passato mandato tu potresti dirci qualche cosa di quell'incarico che hai avuto all'INA, come si chiama. Noi, finito il nostro mandato, riprendiamo il nostro lavoro che avevamo prima, ed è normale, ed è giusto che sia così. Per gli amministratori democristiani, no! Quando ricoprono una certa carica, scaduto dal mandato, o che quel mandato gli è stato negato dal voto, dalla fiducia della popolazione, cosa succede? Per loro è forse umiliante riprendere le loro mansioni di prima, come le abbiamo riprese noi, ed allora, per quei signori ci vogliono dei posti speciali, ben remunerati, dove non si fatichi troppo, no? Ora, siccome questo costume è vostro, non solo dei democristiani di Aosta, dei democristiani di tutta Italia, quindi io non dico che siete solamente voi i peccatori in quel campo, ma è costume della vostra parrocchia, delle vostre conventicole. Se andassimo poi a vedere a Roma, altro che qui ad Aosta! Ora, siccome è vostro costume, volete dargli le 160.000 lire, e dategliele le 160.000 lire, proprio se volete dargliele, no? Magari sotto un'altra forma, o volete dargliele anche sotto questa forma, però io vi dirò, si è detto prima che in una settimana ci è stato mezz'ora in ufficio, ma io vi dico: è stato troppo! Auguriamoci che non ci sia neanche mezz'ora alla settimana, almeno non causerà dei danni, perché dargli 160.000 lire al mese, e va ben, tanto avete le mani larghe, no, i soldi da una parte o dall'altra ne buttate via tanti, ma spendete male una buona parte, questo lo sappiamo, lo sappiamo tutti, volete dargli anche quelli, dategli quelli, ma fate in modo che non faccia dei danni alla Regione, perché se deve programmare le future attività economiche della Regione, come si è comportato amministrando il BIM, come ha amministrato il suo comune, pozzo insegna, io dico, alla larga di programmatori del genere!
Ora, ora, avvocato Bionaz, non bisogna stupirsi, non bisogna dire: "ma voi polemizzate". Ma voi andate a prendere gli uomini più squalificati per metterli a quei posti di responsabilità e poi vi stupite che noi polemizziamo? Ma non è una polemica: questo si tratta di dire "pane al pane", si tratta di dire, ma questo vale questo perché ha fatto questo. Ora, una persona la si può giudicare non solo da quanto dice di saper fare, ma di quanto effettivamente ha fatto nel passato e guardate, il passato certamente non è che possa incoraggiare, è vero, per dargli dei posti simili di responsabilità. Quindi, quindi, noi, non stupitevi, non è una polemica, sia chiaro avvocato Bionaz, non è che noi polemizziamo, noi vi diciamo le cose come sono. A parte il fatto che voi queste cose le sapete meglio di noi, anzi, molte cose che noi non sappiamo perché non siamo addentro nelle segrete cose, voi indubbiamente le sapete, perché nella conventicola le cose si sanno di più e tante cose non trapelano all'esterno, dato che noi siamo all'esterno non possiamo saperle. Però queste, queste, alcune che io ho citato, sarebbero sufficienti per dire: "beh, veramente non è proprio l'uomo il più qualificato, vero, da mettere a quel posto". Quindi, io ho detto prima, non ribadisco quanto ha detto Germano, e hanno detto gli altri, mi sono limitato a questo fatto. Ma riflettete, non prendete qualsiasi rottame, scartato di qua, scartato di là, e poi bisogna proprio dargli la greppia dei 160.000 lire al mese per, se si comporta come il passato, causare dei danni alla Regione.
Benzo (D.C.) - Avendo seguito da vicino, per delega del Presidente della Giunta, la programmazione, mi sia consentito fare alcune precisazioni. Per quanto concerne, sia il problema sollevato dal Consigliere Casetta, almeno per quanto è a mia conoscenza, circa la bozza del piano di sintesi, sia per le altre consultazioni fatte dai Consiglieri che ci hanno seguito.
All'Amministrazione regionale era rimasta una sola copia del piano di sintesi originale a mani del Segretario generale della Regione. Le altre copie erano a mani dei signori membri della Commissione consultiva regionale precedente, della precedente amministrazione. Questo è quanto mi risulta; comunque, non si sono più trovate quelle copie nell'ambito del Palazzo dell'amministrazione regionale non c'erano più. Quell'unica copia che è stata consegnata al sottoscritto dal Segretario generale, di quella copia ne sono state fatte sette, solamente per i membri della Commissione consultiva di nuova nomina, del comitato, scusate, del Comitato consultivo di nuova nomina, onde lo stesso potesse adempiere ai compiti previsti dalla legge e cos'è opportuno quindi. Pertanto quelle che potrebbero anche essere - non mi risultano fughe - bisognerebbe ricercarle, non certo nell'ambito di quello che è l'attuale Comitato consultivo regionale.
Germano (P.C.I.) - Mica che noi abbiamo passato il piano a "La Région"? Perché per pubblicarlo "La Région"...
Benzo (D.C.) - Guardi, io non ho presente quel caso de "La Région" che voi mi dite, però potrebbe darsi il caso che, essendo state distribuite decine di copie invece della stessa precedente amministrazione a tutti - per precisare - non della sintesi, di tutto il piano, siccome la sintesi, siccome il piano di sintesi non faceva che rispecchiare quello che con maggior mole era già scritto. Consigliere Casetta pertanto non so che argomento trattate, ma i vari argomenti dell'agricoltura, del turismo, dell'industria, potrebbe anche essere venuto... Comunque io ho voluto fare questa precisazione per l'esattezza delle cose. Per quanto riguarda quanto diceva il Consigliere Germano circa quello che è giusto, il giusto iter che deve fare, secondo legge, il piano di sintesi, mi permetta che leggiamo insieme almeno due capoversi: uno dell'articolo 2 e l'altro dell'articolo 4 della legge regionale per la programmazione.
L'articolo 2 recita: "La Giunta regionale determina, nei limiti di cui al precedente articolo e con l'osservanza dei principi fissati dalle norme sulla programmazione economica nazionale, le direttive per la predisposizione del progetto di piano regionale di sviluppo economico e sociale da sottoporre dalla Giunta all'esame e all'approvazione del Consiglio regionale. La Giunta regionale si avvale della collaborazione di un comitato tecnico consultivo di esperti di cui al precedente articolo ed eventualmente della consulenza di istituti specializzati in materia di programmazione". Ecco dove sta il punto, come la precedente amministrazione aveva già fatto bene facendo, nominando il comitato consultivo, e come la nuova amministrazione usando, mi sia consentito di riaffermarlo, esattamente gli stessi sistemi, perché il sottoscritto, che aveva chiesto che ci fosse anche un membro della minoranza, in, allora, in un comitato consultivo, nel mentre, forse, anche di fronte a quelli che possano essere gli indirizzi programmatici di una compagine governativa regionale, era forse esatto che fosse anche solo della maggioranza di allora e come lo è, come espressione per lo meno generica, della maggioranza di oggi.
L'articolo 4 recita: "Il comitato tecnico consultivo di cui al precedente articolo - cioè composto da un Presidente, Vice Presidente e cinque esperti - costituisce l'organo tecnico di consulenza e di collaborazione della Giunta regionale per lo studio e la formazione del progetto di piano regionale di sviluppo economico e sociale e per le eventuali modificazioni da apportare al piano di programmazione regionale".
In effetti, varata la legge, con l'iter che voi ben sapete e le difficoltà che abbiamo trovate e incontrate a Roma proprio per l'approvazione della stessa, il comitato è stato subito costituito. Devo dire che, a quanto risulta, perché le comunicazioni pervengono regolarmente dal comitato stesso al Presidente della Giunta, al sottoscritto, le riunioni sono veramente numerose in quanto i tempi, giustamente, devono essere accelerati, forse proprio perché prima non si è avuta questa possibilità e l'ufficio, Consigliere Casetta, è un ufficio, ma se non c'è il personale, essendo decaduto il comitato e mancando il nuovo, mancando la legge, non poteva certo funzionare con una addetta. E adesso Le parlo anche dell'ufficio del piano.
Il comitato quindi, cosa ha fatto? Ha ricevuto subito in consegna, quando abbiamo ritrovato questa unica copia che adesso è sacrosanta, riservata, di bozza di piano di sintesi, ...adesso non esageriamo, perché è composta di oltre 90 pagine, Consigliere Casetta... ce ne sarà una e mezza in un articolo... sarà un sunto di una piccola parte... I membri del comitato consultivo stanno appunto, essendo il comitato consultivo della Giunta, predisponendo, non solo la revisione necessaria, continua, prevista dalla legge stessa, perché è un evolversi continuo di situazioni e di momenti, tanto è vero, tanto per un accenno che possa servire a focalizzare la situazione, che, per esempio, nel precedente piano, assolutamente la SOTIS, questo istituto specializzato che già voi avevate chiamato a dare questa collaborazione per le licenze, non aveva assolutamente, è impensabile il fatto che a Châtillon la SOIE potesse spendere quello che ha speso: 7 miliardi per un rinnovo di stabilimento, per nuovi impianti. Indubbiamente, non andiamo a vedere le ragioni di carattere affettivo per cui il Presidente della SOIE ecc... aveva questo simbolo del Castello di Ussel, comunque, il fatto è che è successo e ha determinato proprio un cambiamento totale di indirizzo in quel settore, per esempio.
Questo tanto per dire che c'è un evolversi, addirittura, direi, annuale, direi anche di più che annuale.
Il Comitato sta predisponendo quindi questa revisione, questi aggiornamenti con gli indirizzi. Sottoporrà questa bozza di piano alla Giunta regionale, prima verrà dibattuta, come bene è stato fatto anche prima, dalla precedente Giunta regionale, da questa Commissione generale, chiamiamola così che, insomma, è rappresentativa di diversi organismi, sindacati. Questi quattro sindacati, tutte le associazioni di categoria, Sindaci, rappresentativi perlomeno della distribuzione orografica della regione e via dicendo, più il comitato stesso di cui fa parte, e altri organi di notevole importanza quali quelli turistici ed altri.
L'ufficio regionale del piano, indubbiamente, a sua volta, che è un ufficio regionale, doveva iniziare a trovare una sede, e ci si è trovati, come avrete già avuto occasione di constatare anche voi nella precedente amministrazione, come sempre in difficoltà di reperimento di locali. Comunque, sono stati trovati i locali; questi locali, non sono stati resi liberi subito, se ne è reso libero uno. Indubbiamente è stata messa a disposizione del comitato tecnico consultivo subito la parte cosiddetta amministrativa, la segreteria. E io non voglio entrare nel merito di quelle che sono state le polemiche; indubbiamente, se una determinata persona ha fatto l'amministratore per tanti e tanti anni in un comune e poi, successivamente, al vertice di un organismo quale è il consorzio dei comuni, indubbiamente, per quanto almeno si possa ritenere noi come Giunta regionale, aveva determinate qualità dal punto di vista amministrativo per poter eseguire un compito di segreteria amministrativa dell'ufficio regionale del piano. Adesso, per il momento, è composto di questa parte di segreteria e della stenodattilografa presa da quelle che hanno vinto le prove di selezione.
Il comitato tecnico ha predisposto gli altri documenti. Indubbiamente ci si trova un accavallarsi di situazioni: da un lato la legge gli imponeva di predisporre, di presentare, alla Giunta, un regolamento interno dello stesso funzionamento del comitato; d'altro lato doveva predisporre, sempre per la Giunta, una regolamentazione della parte, diciamo, dell'Ufficio stesso regionale del piano, per dare gli indirizzi. Sarebbe poi la Giunta che avrebbe determinato poi le scelte degli uomini, e ha sottoposto, e noi ne discuteremo in Giunta, questi due documenti, documenti dove erano configurati, per il momento, da tutto il comitato consultivo, due tempi, diciamo, di attuazione per l'assunzione di questi elementi. Il primo tempo configurava due soli esperti e, in secondo tempo, via via che ne sarebbe stato necessario per l'operatività del piano, che è tutt'altra cosa della predisposizione del piano stesso, potremmo definirlo, in via generale, il primo piano, un progetto di massima ed il secondo un progetto esecutivo. La Giunta, quindi, esaminerà anche queste cose.
I tempi sono stati tutti conseguenziali e non c'è stata una battuta d'arresto, Consigliere Casetta, mi creda, in questo momento, attualmente, pertanto, non appena il comitato consultivo avrà ultimato, in ordine a quelli che sono i nuovi indirizzi, indubbiamente, di questa maggioranza e a quelle che sono le nuove esigenze, le nuove realtà economiche che sono sorte, determinerà, presenterà alla Giunta regionale questa bozza aggiornata e revisionata del piano di sintesi. La stessa sarà dibattuta dalla commissione generale e sottoposta, come prevede la legge, al Consiglio regionale. Assolutamente lontano dalla Giunta regionale il pensiero di non portare all'esame del Consiglio quello che è di pertinenza precipua del Consiglio regionale, perché sarà l'indirizzo per un piano quinquennale di sviluppo che, sia pur presentato dalla maggioranza, dovrà avere, se sarà possibile, il conforto anche della minoranza. E se non sarà, perlomeno, ottenerne dei suggerimenti, delle considerazioni dei quali la maggioranza potrà tenere conto.
Ritengo pertanto di aver chiarito quello che è stato l'iter, quella che è l'attuale conduzione, e del comitato consultivo e dell'Ufficio regionale del piano.
Lustrissy (D.C.) - Dalla relazione del Presidente della Giunta e dell'Assessore delegato mi pare che gran parte di quanto si doveva dire è stato detto. Mi limiterò pertanto ad alcune precisazioni, a confutare certune affermazioni che sono state qui fatte in merito alle procedure per la programmazione.
Intanto, cominciamo a sfatare una volta per sempre questa accusa, chiamiamola accusa, generica, che viene rivolta alla Giunta regionale ed è questa: nella discriminazione per la nomina del comitato tecnico consultivo, è chiaro che il comitato tecnico consultivo è un elemento di consultazione per la Giunta e la Giunta sceglie nell'ambito delle persone esperte o qualificate in queste discipline, quelli che maggiormente gli danno certe garanzie per seguire gli indirizzi che si propone in ordine alla programmazione regionale.
Pertanto, ogni Giunta si avvale della collaborazione dell'organismo tecnico che ritiene più opportuno. Non è detto che nell'organismo tecnico debbano essere rappresentate le maggioranze, le minoranze o i partiti politici, tanto è vero che voi stessi, quando avete nominato la Commissione per le ricerche economiche e sociali avete nominato una commissione composta da elementi di estrazione politica e noi vicini. Intanto, non vorrei che si continuasse a ripetere che il comitato tecnico consultivo dovrebbe rappresentare determinati indirizzi politici. Il comitato tecnico consultivo è un organismo tecnico, lo dice la dizione stessa, che è lì a disposizione della Giunta, e la Giunta se ne serve per quello che deve fare, in base a quanto stabilito dalla legge.
Per quanto riguarda l'articolo 2 della legge sugli organi e le procedure della programmazione economica regionale, non è che la Giunta debba sottoporre le direttive per la predisposizione del piano all'esame del Consiglio regionale. La dizione è questa: "La Giunta regionale determina, nei limiti di cui al precedente articolo e con l'osservanza dei principi fissati dalle norme sulla programmazione economica nazionale, le direttive per la predisposizione del progetto di piano regionale di sviluppo economico e sociale da sottoporre". Il progetto di piano che sarà sottoposto, a suo tempo, dalla Giunta, dopo le opportune valutazioni, all'esame del Consiglio regionale. Non è che la Giunta sottoponga le direttive; sottoporrà, è questa la dizione dell'articolo, sottoporrà il piano regionale di sviluppo, così come sarà stato predisposto.
Per quanto riguarda, e qui si sono fatte anche delle valutazioni personali ed è antipatico, ad un certo punto, che qua, in questo Consiglio, si continui su questo tono. La Giunta ha ritenuto opportuno di avvalersi della collaborazione di un determinato individuo. Va bene, Signori, la Giunta ha scelto la persona che riteneva più opportuna e gli ha demandato le mansioni di segretario del comitato tecnico consultivo e non è vero che questo signore non stia in ufficio o non adempia al compito per cui è stato assunto. Io non posso che rallegrarmi, oggi come oggi, per la scelta fatta dalla Giunta perché il Sig. Brun è un valido collaboratore del comitato tecnico consultivo, e se sovente il Sig. Brun non è in ufficio è perché deve effettuare delle ricerche nei vari uffici, nei vari assessorati, anche in amministrazioni estranee all'Amministrazione regionale.
Pertanto, sinora il Sig. Brun ha prestato una valida collaborazione al comitato per quanto si attiene alle sue mansioni di segretario del comitato stesso... (si sente in lontananza la voce di Manganoni) ...No, Manganoni, non arrossisco mai delle mie cose, quando si difendono dei principi son questi. Le persone, ad un certo punto, sono soggette a valutazioni di un tipo o dell'altro, però io deve riconoscere, quale Presidente del comitato tecnico consultivo, che si avvale della collaborazione di questo signore, che il suddetto presta valorosamente la sua opera al servizio del comitato tecnico consultivo, e con una grande esperienza amministrative e con anche delle capacità notevoli; per quanto riguarda l'organizzazione dell'ufficio del piano. Non è detto che l'organizzazione dell'ufficio del piano si fermi ad un segretario del comitato tecnico consultivo. Il comitato stesso, come ha annunciato l'Assessore, ha già predisposto un organico per l'istituendo ufficio del piano e quanto prima la Giunta, dopo averlo esaminato, prenderà i necessari provvedimenti affinché questo organismo in embrione nasca e si possa disporre di quegli esperti dei quali abbiamo assolutamente bisogno per provvedere speditamente nei lavori.
Per quanto riguarda le pubblicazioni già apparse su determinate riviste o giornali locali, di indiscrezioni, chiamiamole indiscrezioni, sulla bozza riservata del piano regionale di sviluppo, non so dove possano aver attinto certi dati i giornali che hanno pubblicato tempo fa queste notizie, perché l'unica bozza a disposizione dell'Amministrazione regionale era in possesso del Segretario generale e io ne sono venuto in possesso solo ultimamente, quando abbiamo fatto fotocopiare questa unica bozza.
La pubblicazione relativa al "Mondo economico", io mi rammarico, quell'articolo è purtroppo uscito, non è uscito dalla... è successivo, però la pubblicazione sul "Mondo economico", e mi spiace che la SORIS si sia prestata, si sia prestata a questa informazione, perché il "Mondo economico" non doveva pubblicare questo, quegli estratti di bozza riservata. Questa è mancanza di correttezza, ad un certo punto, da parte di una società che ha avuto in Commissione un lavoro che, per il momento, doveva essere riservato all'Amministrazione regionale, perché l'Amministrazione regionale ancora non l'aveva esaminato e non l'aveva valutato. Questo, in linea di correttezza, non doveva essere fatto.
Per quanto riguarda le altre pubblicazioni successive apparse sui giornali locali, naturalmente i membri del comitato hanno a disposizione la bozza, la bozza che è attualmente in discussione da parte del comitato. Si sta procedendo all'aggiornamento e alla revisione; non è che gli studi abbiano perso in questo periodo la loro validità; gli studi sono sempre validi, però, naturalmente, dovranno essere via via aggiornati. Questo è un lavoro che si dovrà fare di volta in volta, di anno in anno, di mesi in mesi, direi, in base alle notizie statistiche che perverranno dagli uffici interessati.
Non è neanche vero che, ad un certo punto, le Regioni siano tenute a presentare il loro piano di sviluppo, prima del piano nazionale di sviluppo. Esiste una legge sugli organi e le procedure per la programmazione economica nazionale, attualmente già approvata dal Parlamento e attualmente in discussione in una Commissione del Senato, non mi ricordo quale, che prevede all'articolo 10, espressamente, la procedura che dovranno seguire le Regioni per la stesura dei propri piani di sviluppo. Le Regioni a Statuto speciale, cioè per sei mesi, mi pare, sei mesi è il termine dell'entrata in vigore della suddetta legge, le Regioni a Statuto speciale, dovranno predisporre i propri piani di sviluppo da sottoporre poi all'esame preventivo del Comitato interministeriale.
Questa fase di consultazione, che avviene tramite il CIP e la Regione nella fase di stesura della bozza del piano regionale, è prevista anche in questa legge. Questa prima fase di informazione e di consultazione, tanto è vero che i Presidenti delle Giunte regionali sono membri del Comitato interministeriale della programmazione economica nazionale, proprio per essere sentiti già in fase di predisposizione del piano economico regionale.
Mi pare, con questo, che buona parte delle osservazioni che erano state qui messe siano state fatte forse per un eccessivo spirito polemico da questa parte e altri, per delle preoccupazioni che sono validissime. Naturalmente, tutti noi siamo preoccupati di portare al più presto all'esame del Consiglio regionale questa bozza di piano, chiamiamola così, di larga massima, che dovrà ancora essere approfondita in un prossimo futuro e dovranno essere poi determinati i piani operativi e che farà parte di una seconda fase di lavoro.
Naturalmente, è anche giusto, ad un certo punto, che il Consiglio regionale, nella sua interezza, cioè, secondo la composizione politica, possa seguire anche un pochino da vicino questi lavori e l'andamento dei lavori della programmazione economica regionale. Pertanto, in base a delle richieste che già qui sono state fatte, mi permetto di sottoporre all'esame del Presidente del Consiglio l'opportunità di studiare una nuova formulazione del Regolamento interno del Consiglio che preveda anche l'istituzione di una Commissione consiliare per la programmazione economica regionale.
Naturalmente, questo è un invito che io faccio personalmente, quale responsabile del comitato tecnico consultivo, al Presidente del Consiglio affinché, se lo riterrà opportuno di sottoporre allo studio questo progetto di revisione della composizione delle Commissione consiliari, includendo pure la Commissione della programmazione economica regionale. È naturale che tutti i partiti politici, ad un certo punto, abbiano da dire la loro parola su questo fatto che è altamente qualificante per la futura attività dell'Amministrazione regionale.
Casetta (P.C.I.) - Sarò brevissimo. Dice l'Avvocato Bionaz: "non abbiamo galoppato". Lo so, la febbre, quella lì galoppante non l'avete avuta proprio. È evidente che avete adempiuto, ma avete adempiuto puramente a degli obblighi costituzionali che vi sono prescritti; questo era chiaro, ci mancherebbe ancora che non si fosse adempiuto a queste cose. Non avevate i nomi? ...ai sindacati e agli organismi che dovevano designare questi nomi, quante volte è stato scritto, Presidente, quante volte gli si è telefonato, quante volte si sono sollecitati questi nomi? La realtà è che è passato un anno e mezzo, che è passato un anno e mezzo!
Ora, dice, sono ragioni ovvie, fino ad un certo punto. Vedete, quella commissione preparatoria che c'era prima, evidentemente, era molto diversa dal comitato tecnico ed è qui che io non condivido il concetto di Lustrissy quando dice: "non sono state fatte discriminazioni". La Commissione tecnica attuale è un organismo ufficiale; allora era una commissione consultiva che voi avreste potuto mantenere creandola a vostro piacimento, come volevate, pur che si tenesse aperto l'ufficio, si desse il via alla stampa dei volumi già pronti e già approvati e si continuasse a tenere aggiornati gli studi. Invece, voi avete chiuso l'ufficio fino a quando non è stata approvata la legge. Questa è la realtà delle cose e per un anno, di questo problema non se ne è più parlato. Questo, terra a terra, è avvenuto così. Non si è neanche più trovata l'ipotesi, le ipotesi conclusive del piano che la SORIS, bontà sua, ha pubblicato.
Ma la SORIS le ha pubblicate nel mese di luglio, quando voi avevate già nominato la Commissione tecnica, mentre "La Région" le ha pubblicate in data 8 marzo dell'anno scorso. Questo è il discorso, dicendo nella parte iniziale dell'articolo: "la Giunta ha fatto proprie le conclusioni del piano di ipotesi preparato dalla SORIS". Questo è il pezzo di articolo a cui io mi richiamo e che voi dovreste andarvi a rileggere.
Ora, dicevo prima, nessuno impediva, quindi, a questa Giunta di nominarci una commissione consultiva che portasse avanti perlomeno il lavoro di aggiornamento e non perdesse un anno netto, come è stato perso.
Non è vero che sia solo il sunto, come dice l'Ingegner Benzo, il sunto di una piccola parte, condensata in poche righe. Lo studio che Ferretti ricava dal "Mondo economico" per illustrarlo non è già più un sunto. Io non ho visto il "Mondo economico", me lo andrò a riprendere ma, evidentemente, se si riserva ancora di pubblicare altri articoli a commento di quello uscito sul "Mondo economico", chiaro è che la SORIS ha pubblicato almeno le conclusioni della sintesi preparata allora. E questo non è corretto, questo non è corretto, perché un tentativo del genere la SORIS l'aveva fatto per uno studio parziale già nei nostri riguardi e noi glielo avevamo impedito.
Ora, ora, il discorso della discriminazione viene valido quando si pensa che 74 sindaci hanno avuto parte del materiale e poi a questi non è più stato mandato neanche niente. Da noi la discussione avveniva in quella commissione così larga, in quelle assemblee così vaste e popolari a cui erano invitate 300 persone. Giacciono in magazzino, giacciono in magazzino i numerosi libri stampati. Avveniva con il contributo dei 74 sindaci, anche se poi non partecipavano tutti, perlomeno col contributo di una maggioranza di operatori economici, di amministratori della nostra Regione e questo contributo adesso verrà a mancare.
Vede, Ingegner Benzo, il discorso su come la SORIS ha programmato il nuovo sfruttamento intensificato, lo lasciamo fare ai sindacati. Lo faranno loro, potranno farlo anche i politici a suo tempo; questo però non può aver capovolto quella che è una realtà regionale che, se aggiornata oggi potremmo avere utile davanti a noi.
Quando poi Lei, Lustrissy, ci dice: "la Giunta ha scelto un uomo a cui ha affidato un incarico, un uomo di fiducia". La Giunta ha fatto questa scelta e noi la critichiamo questa scelta, nessuno ci impedisce di criticarla. Questa scelta l'ha fatta la Giunta; noi esprimiamo e documentiamo le nostre critiche a questa scelta; questo è il discorso, ma questo nell'interesse della programmazione regionale, a prescindere, a prescindere dall'uomo.
Ora, è evidente però che la volontà politica di portar avanti il discorso sulla programmazione manca. Se io penso che il Comune di Aosta sta approntando otto uffici per fare la programmazione cittadina, qui siamo talmente modesti che continuiamo a rimanere in un buco, con un segretario e una segretaria. Questa è la realtà di oggi, questa è la realtà di oggi!
Ed è evidente, quindi, che buona parte delle osservazioni nostre restano preoccupazioni, non sono scadute, anche se sono passati sette mesi dalla nostra mozione, una gravidanza, non sono scadute. Per questo non ritiriamo la mozione e chiediamo che venga votata.
Montesano (P.S.D.I.) - Altri interventi? Allora, chi è favorevole alla mozione alzi la mano; chi è contrario? Astenuti?
Risultato della votazione: presenti 20 - votanti 29 - favorevoli 10 - contrari 19, il Consiglio respinge.
(si rifà la votazione precedente) ... favorevoli 11 contrari 18
Si passa al punto 4.