Oggetto del Consiglio n. 282 del 7 novembre 1967 - Verbale
OGGETTO N. 282/67 - (Varia) Sentenza penale pronunciata dalla Corte d'Assise di Genova nei confronti del Signor Strazza Renato, già Vice Presidente del Consiglio Regionale. Dichiarazioni di Consiglieri regionali.
Il Consigliere GERMANO dopo aver chiesto ed ottenuta la parola, dichiara quanto segue:
"Nella primavera del 1966 di fronte ad una crisi del Consiglio Regionale valdostano, crisi che poteva essere risolta e superata soltanto con nuove elezioni, oppure con ricorso a provvedimenti contrari alla legge ed allo Statuto il compagno Renato Strazza aveva sollecitato l'intervento delle massime Autorità dello Stato e del Governo per la soluzione della crisi nell'unico modo democratico possibile il ricorso alle elezioni.
Invece l'autonomia valdostana e le leggi sono state calpestate: 17 Consiglieri si sono proclamati maggioranza su 35, si è ignorata la stessa richiesta della maggioranza dei Sindaci della Valle d'Aosta che sollecitavano nuove elezioni e, con il concorso di tutti gli organi dello Stato italiano si è imposto alla Valle d'Acuta una Giunta regionale di centro-sinistra, perché così si è voluto a Roma.
Ora, giunge anche la vendetta delle forze al potere e chi si era battuto perché le leggi venissero rispettate è colpito con una pesante condanna a sette anni e tre mesi di reclusione. E questo è avvenuto a seguito di una denuncia infondata che alcuni esponenti del centro-sinistra che siedono in questa aula, avevano presentato contro il compagno Strazza.
Questa sentenza di condanna non colpisce soltanto noi comunisti, non colpisce soltanto il nostro Partito nel quale il compagno Strazza ha sempre dato con generosità ed abnegazione tutta la sua attività; essa colpisce tutta la Valle d'Aosta, colpisce quella maggioranza di Valdostani che nella primavera dello scorso anno si erano battuti contro il trasformismo e per il diritto degli elettori di essere essi a decidere chi li deve amministrare; colpisce tutti quelli, antifascisti e democratici che, come il partigiano compagno Strazza, hanno combattuto per la democrazia e perché le leggi non fossero soltanto dei pezzi di carta che possono essere stracciati ad uso e consumo del Partito al potere.
I democristiani Torrione e Gheis, che il Tribunale di Milano ha riconosciuto colpevoli di aver tentato di rubare seicento milioni di lire, continuano tranquilli a passeggiare per le strade di Aosta; il compagno Renato Strazza non ha rubato, né ha tentato di rubare; ha chiesto che gli elettori si potessero pronunciare con un voto in occasione della crisi politica della primavera del 1966; contro di lui è stato emesso mandato di cattura, contro di lui è stata emessa una pesante condanna a sette anni e tre mesi di reclusione.
Al partigiano Renato Strazza, che si è battuto contro il fascismo e per la libertà del nostro paese, all'ex Consigliere regionale che ha fatto entrare nell'aula di questo Consiglio regionale la voce dei lavoratori, al valdostano Strazza che si è battuto in difesa dell'autonomia della Valle d'Aosta, al comunista, compagno Renato Strazza che, nella battaglia per il rispetto delle leggi e della democrazia, ha messo tutte le proprie energie, come è costume di ogni militante comunista, inviamo in questo momento la nostra totale solidarietà e il nostro ringraziamento per quanto egli ha fatto e per l'esempio che egli ci ha dato.
Questa pesante condanna, scaturita dalla denuncia che gli esponenti del centro-sinistra valdostano avevano presentato contro di lui, ci rattrista, ma allo stesso tempo ci incita a continuare la battaglia e ci dà la misura di quanta strada bisogna ancora percorrere per la costruzione di una democrazia vera nel nostro Paese.
Per questi motivi il nostro Gruppo abbandonerà, per protesta, la seduta."
(...Omissis...)