Oggetto del Consiglio n. 120 del 24 giugno 1970 - Resoconto
OGGETTO N. 120/70 - Legge regionale concernente: "Sottoscrizione di capitali azionari della Società "Funivie Gran Paradiso" S.p.A. con sede in Cogne".
Milanesio (P.S.I.) - Come i Consiglieri avranno potuto leggere dagli allegati, si tratta di aumentare il capitale sociale della Società Funivie Gran Paradiso, con sede in Cogne. La richiesta è stata avanzata da alcuni mesi e le motivazioni addotte dall'amministratore delegato, dal Consiglio di amministrazione, sono parse all'assessorato, e successivamente alla Giunta, delle motivazioni sufficientemente valide per acconsentire a questo aumento di capitale sociale.
Io devo però fare presente al Consiglio le preoccupazioni che erano state sollevate, sia dapprima, in Giunta, dal sottoscritto e successivamente, sempre dal sottoscritto, alla Commissione Turismo.
Queste preoccupazioni attengono essenzialmente alla partecipazione dei privati a queste iniziative. Mi spiego, siamo molto spesso sollecitati da delle società funiviarie a sottoscrivere un aumento di capitale sociale.
In genere queste richieste si fondano su delle necessità dimostrate reali, come in questo caso, molto spesso, però, è accaduto già in passato che di fronte all'intervento della Regione, diciamo così, che i privati non fanno fede agli impegni che potevano avere assunto verbalmente, o magari anche per iscritto, per sollecitare l'aumento del capitale sociale, di modo che nella deliberazione che io propongo all'attenzione del Consiglio, che la Giunta propone all'attenzione del Consiglio e alla sua approvazione, non sono contenute queste preoccupazioni, preoccupazioni che però io voglio fare presente al Consiglio, leggendo anche una parte dell'estratto del verbale della Commissione consiliare.
Ora, scusate se vi ruberò qualche minuto, ma ritengo che sia necessario dare questo chiarimento, trattandosi di un ulteriore intervento della Regione per 21 milioni di lire.
Allora, nel corso della Commissione io ho fatto presente che la Giunta ha espresso un parere di massima favorevole in merito alla richiesta di un aumento del capitale sociale e la Giunta si è dichiarata disposta a sottoscrivere n. 2100 azioni, per un totale di £. 21 milioni, su un aumento di capitale globale di £. 50 milioni. Si potrebbe esprimere parere favorevole, riservando però l'esborso regionale alla proporzionale sottoscrizione degli altri azionisti. Interviene successivamente il Consigliere Savioz che ribadisce questi concetti, e poi il Consigliere Ramera, Presidente della Commissione, propone di versare la quota di capitale sottoscritta dalla Regione solo dopo il versamento degli altri azionisti e in ragione proporzionale, in modo da non modificare la partecipazione attuale, pari al 45% circa del capitale sociale.
La Commissione approva all'unanimità la proposta da me formulata. Io voglio ribadire al Consiglio questa preoccupazione della Giunta che è appunto quella, molto spesso, di essere turlupinata dagli aumenti di capitale sociale, perché, cosa succede? La Regione per parte sua sottoscrive l'aumento di capitale sociale, i privati non lo fanno, di modo che la quota di partecipazione azionaria della Regione che era minoritaria, volutamente minoritaria, finisce per diventare maggioritaria, ci ritroviamo delle funivie, che sono quasi tutte passive, come voi sapete, del resto questo è abbastanza logico, perché non credo che gli impianti funiviari, presi a sé stante possano essere attivi, se non sono collegati con degli impianti di risalita più leggeri, tipo ski-lift che possono aumentare, diciamo così, la resa dell'impianto, ebbene, dicevo, se non si fa attenzione, se non si prendono degli accorgimenti, degli accordi opportuni, si rischia di trovarsi azionisti di maggioranza in queste società, con tutto quello che ne deriva, quando invece la nostra intenzione era quella di sostenere certe iniziative, senza però doversi sobbarcare la responsabilità, diciamo così, di azionisti di maggioranza.
Quindi la proposta che io premetto, perché nella proposta di legge, ad un certo punto si dice "di riservare alla Giunta l'adozione dei provvedimenti", art. 3 "alla sottoscrizione del capitale azionario, di cui al precedente articolo 1 e all'approvazione e liquidazione della spesa relativa si provvederà con deliberazioni della Giunta regionale" e io voglio fare presente al Consiglio che, per quello che riguarda la Giunta, l'intenzione della Giunta è di sottoscrivere successivamente alla sottoscrizione da parte dei privati, della quota loro spettante, altrimenti ci troveremmo in questo caso a doverci assumere la maggioranza, il pacchetto di maggioranza con tutto quello che ne deriva; quindi io propongo al Consiglio di approvare...
Montesano (P.S.D.I.) - ... meglio dirlo sulla legge.
Milanesio (P.S.I) - Non credo che si possa dire; io ne avevo parlato prima col Segretario Generale e il Segretario Generale diceva che era semplicemente opportuno comunicare al Consiglio queste intenzioni e poi si potevano sottointendere nella discrezionalità che la Giunta avrebbe avuto nell'approvare e liquidare la spesa relativa e a provvedere, soprattutto, con deliberazioni successive della Giunta.
Io ho voluto precisare quanto sopra, proprio perché abbiamo avuto in casi analoghi delle spiacevoli sorprese e non vorrei che ci capitasse anche in questo caso. Premetto, la Giunta ritiene giusto e opportuno l'intervento però ritiene che da parte dei privati e degli azionisti locali si faccia quello sforzo necessario per contribuire proporzionalmente all'aumento del capitale sociale. Con queste precisazioni io propongo all'approvazione del Consiglio l'unito disegno di legge che, su un aumento di capitale sociale di ulteriori 50 milioni, propone che la Regione ne sottoscriva 21.
Manganoni (P.C.I.) - A me fa piacere che la Commissione abbia preso questa decisione, da noi sostenuta ripetutamente in Consiglio, non solo, ma vorrei chiedere all'Assessore Milanesio se questo non è già successo per la società Pila, che la Regione ha sottoscritto e i privati... è vero o non è vero? Ecco... Comunque, comunque io direi che questo criterio deve valere e non solo per questa, ma per tutte, cioè, deve essere un criterio stabilito dal Consiglio. Ora, si dice, non si può aggiungere nella legge? Può darsi, non so. Nella relazione? O il Consiglio può prendere un impegno a parte? Però io sarei di questo parere, innanzi tutto, almeno si finiscono le discussioni su quei problemi. In secondo luogo l'Assessore non ha, non deve dire: "ma gli altri, sei tu che non dai", ecc., perché l'Assessore dice: "il Consiglio ha deliberato" e quindi, vedetevela con il Consiglio. Allora, io proporrei, io non so quali provvedimenti proporrei, anche se non si prende in questo Consiglio, magari che lo si porti in un altro, una deliberazione di Consiglio, vedetevela, in modo da poterlo portare in Consiglio, in modo che il Consiglio si pronunci e così la questione è chiusa. S'impegna la Giunta a fare questo? Cioè esaminate voi, come, no?! Uno. Secondo: io vorrei fare osservare con quanta poca serietà è stata fatta questa relazione sulla situazione della società, - forse l'ha fatta la società stessa.
Ecco: limitazione attuale di Cogne ad una maggiore frequenza di sciatori. Si elencano già cinque punti. Il secondo sono pienamente d'accordo: "difficoltà derivanti da scarso innevamento", ma di questo si è discusso in Consiglio quando si è deliberata la costruzione e quindi la sottoscrizione dei fondi per costruire questa funivia, perché si è detto: "badate che il più degli anni la neve non c'è e starà ferma", sennonché, no, bisogna farlo, e si è fatto.
Qui si è ignorato di scrivere che l'ostacolo principale, oltre all'innevamento, sono le minacce di valanghe lungo la strada - le limitazioni attuali di Cogne ad una maggiore frequenza di sciatori, io penso che si sarebbe dovuto mettere lì. Ecco, perché il problema, ricordatevi, è che, a Cogne, noi possiamo investire tutti i quattrini che vogliamo, un sacco di sciatori se non ci vanno è per la questione delle valanghe; "io me ne vado a Cogne domenica mattina e il lunedì mattina devo riprendere il lavoro, se mi scende una valanga, la mia macchina sta a Cogne, io rientro a Torino come? A piedi, o se no, treno, poi, vattene a riprendere la macchina". Ecco, ora questo è un problema grave; io lo so che la Giunta non lo può risolvere, a parte che quella strada è dell'ANAS, statale, ma io capisco, anche, non accuso l'ANAS perché per fare i paravalanghe sulla strada di Cogne, in tutte le zone dove le valanghe scendono, ci vuole un numero rilevante di miliardi, bisogna fare dei tratti di paravalanghe che non finiscono più, quindi bisognerà lasciare fare l'ANAS, però io capisco che l'ANAS i miliardi, sa com'è, che neanche lei se li inventi... lì ce ne vogliono altro che due, ce ne vogliono 6, 7, 8 o 9 perché le valanghe lì vanno giù dappertutto, più grosse o meno grosse. Comunque quello delle valanghe... no è che voi... non possiamo incolpare nessuna Giunta che non l'ha risolta, no, però quella è una questione; però io ho finito e ribadirei di portare al prossimo Consiglio un provvedimento, così, almeno finiamo le discussioni, perché tutte le volte discutiamo di questo problema.
Andrione (U.V.) - Manganoni a raison dans ce qu'il dit, parce que dans les hivers où il n'y a pas de neige on ne skie pas parce qu'il n'y a pas de neige. Dans les hivers où il y a beaucoup de neige on ne skie pas parce qu'il y a les avalanches, pratiquement on n'arrive pas et, par conséquent, c'est un peu une question fermée.
Je suis malgré tout favorable à chercher à faire quelque chose à Cogne, vraiment en pensant à des hivers moyens, c'est-à-dire là où il y a la possibilité qu'il n'y ait pas trop d'avalanches et il y ait quand même de la neige, parce que Cogne, quand même, est une agglomération assez grosse pour mériter un effort de la part de l'administration régionale pour qu'une saison d'été cherche à se souder avec une saison d'hivers et c'est dans ce but que déjà la fois précédente nous avions parlé à faveur de l'installation du Mont Cuc.
Cependant le problème de l'aménagement des stations d'hiver est un problème régional qui dépasse le problème en question, et alors je voudrais demander à Monsieur Milanesio qui a dit une chose très juste, comme préalable, de donner à tous les conseillers régionaux un mémoire dans lequel y paraissent toutes les sommes que nous avons dépensées pour toutes les installations, pour tous les funiculaires, pour tous les remonte-pentes existants en Vallée d'Aoste, de Gressoney jusqu'à La Thuile; quelle est l'intervention régionale, c'est-à-dire, je crois qu'à travers un document de ce genre nous pourrions au Conseil entamer une discussion plus sérieuse, c'est-à-dire à savoir s'il ne conviendrait pas à la Région, peut-être à travers un emprunt, de devenir l'unique propriétaire du remonte-pentes, parce que jusqu'à maintenant il est arrivé ceci, ce que Monsieur Milanesio a déjà dit, il est logique qu'il y ait un déficit pour les funiculaires, cependant normalement les sociétés privées obtiennent des gains substantiels avec une spéculation sur les aires fabricables qui entourent le funiculaire, et par conséquent l'opération est valable pour des privés; elle n'est déficitaire que pour la Région; un état de choses de ce genre, à la longue devient très dangereux.
Eh bien il y a, par exemple, l'exemple de La Thuile qui devrait être étudié à fond, comme modèle, je crois qu'en dépensant, à travers un emprunt, une somme qui peut être raisonnable pour une question de ce genre, d'un milliard; à travers un emprunt de ce genre, la Région pourrait intervenir sérieusement dans le domaine, empêcher ces spéculations qui retombent nécessairement sur la Surintendance Antiquités et Beaux Arts, avec tous les problèmes qui sont liés, et Monsieur Milanesio les connaît peut-être mieux que personne, c'est-à-dire le tentative de dénaturer le paysage valdôtain parce qu'il faut quand même qu'une société commerciale ait des gains quand elle engage des capitaux dans une zone, eh bien, transformer la situation de façon à ce que la Région, à l'instar de ce que la Suisse ou la France ont fait dans le domaine viable des Alpes, intervienne directement en modifiant d'une façon radicale la situation actuelle, en changeant à la faveur de tout le monde, de la population sur place, des nécessités de la Région, qui quand même paye, maintenant comme elle payerait après, et cependant an sachant les comptes exacts.
Jusqu'à maintenant nous ne savons pas ce que nous faisons parce que nous donnons de l'argent qui pratiquement est donné à fond perdu. De l'autre façon nous donnerions de l'argent en sachant ce que nous faisons, c'est-à-dire finalement ce serait un vrai travail de planification, chose qui jusqu'à maintenant n'a pas été faite.
Fosson (U.V.) - Moi je concorde presque entièrement avec ce qu'a dit le Conseiller Andrione, mais surtout je voulais dire vraiment ce qu'a dit dans les derniers, dans ces dernier mots, et nous demanderions, sans entrer maintenant dans d'autres détails, nous demanderions effectivement à l'Assesseur d'avoir une situation précise avec une relation, en tout cas de l'Assessorat, de façon que cela puisse faciliter notre tâche, de voir et de pouvoir donner un avis sur ce que nous devons faire pour le futur dans la question des remonte-pentes.
Milanesio (P.S.I.) - Per ordine: prima il Consigliere Manganoni; dunque, io penso che quanto ho letto a proposito dei resoconti dei verbali della Commissione, sia sufficiente a dare alla Giunta quel conforto, naturalmente, se il Consiglio è d'accordo, nell'applicazione della legge, cioè, non è che, Savioz, riverberare nel disegno di legge quella pregiudiziale; mi pare che la Giunta abbia questo potere discrezionale, soprattutto se il Consiglio gli dà questa indicazione e del resto gli atti delle Commissioni consiliari servono appunto per interpretare le leggi regionali; quindi io ho letto prima quello che la Commissione turismo, all'unanimità, aveva deciso e proposto al Consiglio; mi pare che questo sia sufficiente per dare alla Giunta quel conforto nella sua azione, nel suo operato; quindi io direi che non è il caso di inserirlo esplicitamente.
Per quanto riguarda le osservazioni del Consigliere Andrione, ebbene, io devo dare ragione al Consigliere Andrione, effettivamente la Regione non si è comportata in modo, diciamo così, programmatico nei confronti delle richieste che ci sono giunte per quanto riguardava i contributi alle installazioni di impianti funiviari, o di impianti di risalita in genere; ha cercato di soddisfare, quando lo poteva, le domande che provenivano e del resto non era possibile, alla Regione, fare gran che di diverso, tenuto conto che il settore dello sviluppo turistico e dell'incentivazione turistica, se non esiste una politica di programmazione da parte dell'ente pubblico, è molto difficile; non solo deve esistere una politica di programmazione, ma devono esistere anche dei fondi adeguati, cosa che fino ad oggi, in questo settore non è accaduto.
Io ho già preparato un, diciamo così, un piccolo studio sommario, sulla politica, chiamiamola così, di partecipazione regionale in questo settore e devo dire che purtroppo questa partecipazione si esplica in modo così, direi, superficiale; la Regione dà dei soldi, quando questi quattrini vengono chiesti li dà sotto forma di partecipazione azionaria, poi però la Regione non segue queste partecipazioni come dovrebbe. Io avevo sottolineato questa, diciamo così, contraddizione nell'azione della Regione e avevamo formato un comitato di tre assessori, cioè, formato dal Presidente della Giunta, dall'Assessore al Turismo, dall'Assessore alle Finanze, che aveva il compito di seguire più da vicino queste partecipazioni regionali; perché, cosa succede? Noi ci limitiamo ad indicare un Consigliere regionale e una persona estranea all'Amministrazione; nei Consigli di Amministrazione costoro rappresentano la Regione in seno a questi organismi senza però riferire se non saltuariamente ed episodicamente, di modo che noi siamo solo interessati della vita di questa società quando si pone il problema dell'aumento del capitale sociale, quando si pone il problema del deficit di bilancio, e mai per altre iniziative e non possiamo quindi intervenire nel concorso della vita aziendale, sociale della società stessa.
Il problema è molto più complesso; è chiaro che non si riferisce solo all'aspetto economico.
In fondo l'impianto di risalita è una infrastruttura impropriamente, direi, viabile, è una infrastruttura di trasporto, insomma, e quindi è chiaro che su questo tipo di intervento non si può porre degli scopi di lucro. Va da sé che le società che intendono valorizzare una zona vedono la costruzione dell'impianto pesante e di risalita come una delle infrastrutture, quindi come una delle passività del loro intervento; è chiaro che cercano di acquisire dei terreni che verranno valorizzati da questa infrastruttura e quindi fanno l'operazione immobiliare, a seconda, evidentemente, del tipo di società, abbiamo l'operazione immobiliare, diciamo così, intelligente, abbiamo a volte la speculazione spicciola, la speculazione macroscopica, dipende dal tipo di società. È un rischio a cui si va incontro sempre in questi casi; del resto noi non possiamo pretendere che società private, le quali quindi hanno uno scopo di lucro, intervengano per fare della beneficienza, o per sviluppare delle zone suscettibili di una attività turistica a solo vantaggio delle comunità locali. Evidentemente fanno il loro investimento.
Il compito della Regione, a mio avviso, è quello di fare in modo che i danni che possono derivare da questo investimento, da questo intervento siano limitati soprattutto sotto il profilo paesaggistico, e anche sotto il profilo sociologico direi, perché a volta certi inserimenti massicci possono alterare completamente, così, un equilibrio non solo paesistico, ma anche, direi, sociologico di una zona. Quindi è un problema questo che dobbiamo porci molto, così, molto concretamente e rapidamente.
Io farò pervenire al più presto l'elenco di tutti i contributi che sono stati dati alla Regione in questi ultimi anni e delle richieste che sono ancora giacenti, che sono diverse. Noi dobbiamo, nel quadro della programmazione regionale, individuare delle zone a sviluppo turistico accelerato e, secondo me, concentrare essenzialmente in queste zone certi interventi che altrimenti finiscono per essere troppo dispersivi e finiscono per non sortire i risultati concreti.
Quindi, io dico anche al Consigliere Fosson, certamente sarà mia cura fare pervenire ai Consiglieri questo, così, questo rapporto, chiamiamo, questo breve rapporto sulla situazione attuale e sulle domande giacenti, perché è necessario, anche in materia di partecipazione regionale, perché si tratta di partecipazioni regionali, addivenire ad una decisione. È più opportuna la partecipazione, sistema che abbiamo seguito fino adesso, minoritaria, in genere, maggioritaria quando, così, i gettiti di gestione erano colossali e lo si prevedeva fin dall'inizio, e quindi non c'era nessun privato che era disposto a imbarcarsi nell'iniziativa; oppure è più opportuno fare come fa lo Stato, cioè dare dei contributi a fondo perduto? Questo è da esaminare. Il dilemma è un po' questo: o noi diamo dei contributi a fondo perduto, per cui la Regione non viene coinvolta successivamente nella gestione di queste iniziative, di queste attrezzature, oppure la Regione vi partecipa come azionista; questo è il dilemma, perché, evidentemente, nell'un caso ci sono dei vantaggi e ci sono anche degli svantaggi, perché si potrebbe cadere così in balia di alcuni interventi, magari speculativi, magari discutibilissimi, noi sappiamo la fine che hanno fatto molti contributi dati, ad esempio, dalla Cassa del Mezzogiorno, e non vorremmo trasformare la Valle d'Aosta in una piccola cassa del Nord, insomma, e quindi fare delle, così, delle figuracce sotto il profilo della buona e corretta amministrazione. È un grosso problema questo che io ho cercato di individuare, di analizzare, e che porterò alla discussione di questo Consiglio, perché credo che sia necessario il contributo critico e costruttivo di tutti i Consiglieri, perché si tratta di scegliere una volta per tutte se dobbiamo fare la politica della partecipazione oppure la politica della sovvenzione, del sostegno economico di certe iniziative.
Io spero di aver risposto, così, esaurientemente ai Consiglieri e li invito, con le precisazioni fatte, a votare per il progetto di legge presentato dalla Giunta.
Montesano (P.S.D.I.) - Nessun altro intervento? Dichiarazioni di voto? Allora, si vota la legge articolo per articolo; articolo 1, chi è favorevole alzi la mano - Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.
Articolo 2, chi è favorevole alzi la mano? Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.
Articolo 3, chi è favorevole alzi la mano? Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.
Articolo 4, chi è favorevole alzi la mano? Contrari? Astenuti? Il Consiglio approva.
Si passa alla votazione a scrutinio segreto - Risultato della votazione: presenti 29 - votanti 29 - favorevoli 29 - Il Consiglio approva.
Allora si passa alla ratifica delle deliberazioni di Giunta.