Oggetto del Consiglio n. 135 del 22 dicembre 1952 - Verbale

OGGETTO N. 135/52 - RELAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA, AVV. CAVERI, SUI COLLOQUI AVUTI A ROMA IN MERITO AD ALCUNE QUESTIONI INTERESSANTI LA REGIONE.

Il Consigliere Sig. MANGANONI ricorda che il Presidente della Giunta regionale, Avv. Caveri, nell'adunanza del mattino, aveva aderito alla richiesta di riferire al Consiglio in merito alle questioni interessanti la Regione, trattate durante il suo recente soggiorno a Roma.

Prega il Presidente Avv. Caveri di voler fare, se possibile, la sua relazione, avendo il Consiglio ultimata la trattazione degli oggetti iscritti all'ordine del giorno.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, comunica quanto segue:

"Come ho dichiarato nella seduta antimeridiana, devo fare al Consiglio una breve relazione su alcune questioni trattate personalmente nei miei recenti viaggi a Roma.

Legge regionale sui Concorsi Sanitari.

Ho accennato, stamattina, al fatto che la competente Autorità governativa centrale ha dato disposizioni affinché non fosse impugnata la legge regionale concernente i concorsi per i Sanitari; questa legge non è stata impugnata e ciò è stato tanto più possibile in quanto vi è stata l'unanimità da parte del Consiglio nel votare l'ordine del giorno di protesta e di conferma della predetta legge regionale.

Devo, peraltro, accennare al fatto che le Autorità, che hanno preso la decisione di non impugnare tale legge, hanno ricevuto parecchie lettere di protesta; ciò che dimostra che ci sono degli oppositori locali e che se, certe volte, qualcosa non va come dovrebbe andare, ciò è dovuto anche all'attività contraria di certe persone.

Relazione al disegno di legge concernente il versamento di un acconto alla Regione sulle quote di entrate erariali per gli anni 1951-1952

Devo, inoltre, accennare alla questione di quel disegno di legge che accorda un acconto di lire un miliardo alla Regione Valle d'Aosta, a titolo di acconto sull'ammontare delle quote di entrate erariali per gli anni 1951 e 1952.

Purtroppo, nella relazione allegata a questo disegno di legge, vi era una frase con la quale si diceva che, dopo la scadenza del periodo di due anni, stabilito dall'articolo 50 dello Statuto regionale, non poteva più applicarsi l'articolo 12 dello Statuto stesso: ed allora ho dovuto fare, nell'interesse della Regione, una esplicita riserva.

Nella riunione del Consiglio dei Ministri, nella quale è stata decisa la concessione alla Regione dell'acconto di lire un miliardo, ho fatto una riserva sostenendo che il termine di cui all'articolo 50 dello Statuto è stato stabilito a favore della Regione, nel senso che i Costituenti hanno inteso impegnare lo Stato a dare, entro due anni, alla Regione un ordinamento finanziario; quindi, evidentemente, questo non è un termine perentorio per la Regione.

Nella suddetta riunione, ho pure fatto presente che vi sono altre considerazioni da farsi e, cioè, che le disposizioni e i contributi, di cui all'articolo 12 dello Statuto, non hanno carattere contingente o transitorio, ma hanno carattere di continuità e non possono essere revocati.

Infatti, se si esaminano le disposizioni del suddetto art. 12, noi vediamo che il primo comma stabilisce che sarà dallo Stato, sentito il Consiglio della Valle, attribuita alla Regione una quota di riparto delle entrate erariali: è chiaro che lo Stato non potrebbe, comunque, fare a meno di assegnare alla Regione una quota delle entrate erariali, qualunque sia il sistema di riparto per il definitivo ordinamento finanziario della Regione.

Il secondo comma dell'articolo 12 prevede la possibilità della istituzione, da parte della Regione, con l'osservanza dell'ordinamento tributario vigente, di proprie imposte e sovrimposte: il carattere non contingente di tale norma è ovvio in quanto la Regione applica, a' sensi di legge, imposte e sovrimposte.

Il terzo comma dell'articolo 12 concerne la questione dei contributi statali speciali da assegnarsi alla Regione per provvedere a scopi determinati che non rientrino nelle funzioni normali della Regione ed, infine, il quarto comma assegna, a favore della Valle, i nove decimi dei canoni percepiti dallo Stato per le concessioni di derivazioni di acque ad uso idroelettrico.

Ora, è ovvio che nessuna di queste disposizioni dell'articolo 12 può avere carattere transitorio o provvisorio e, pertanto, questo articolo non può considerarsi decaduto in riferimento al terzo comma dell'articolo 50, in cui si prevede che "Entro due anni dall'elezione del Consiglio della Valle, con legge dello Stato, in accordo con la Giunta regionale, sarà stabilito, a modifica degli articoli 12 e 13, un ordinamento finanziario della Regione".

L'articolo 50 precisa che deve essere stabilito in ordinamento finanziario della Regione "a modifica" degli articoli 12 e 13: se si fosse inteso di abolire le suddette disposizioni di legge, si sarebbe dovuto usare l'espressione "in sostituzione". Al primo comma dell'articolo 12 potrebbe, ad esempio, essere apportata eventuale modifica nel senso di stabilire che, agli effetti della assegnazione di una quota dei tributi erariali alla Regione, in luogo di stabilire "sentito il Consiglio della Valle", potrebbe dire "sentita la Giunta"; questa sarebbe una eventuale modifica, ma non una sostituzione delle norme dell'articolo 12.

Questa è la tesi che io ho sostenuto presso il Consiglio dei Ministri e presso le autorità governative.

Successivamente, per assicurarmi dello stralcio della frase di cui alle premesse della relazione al suddetto disegno di legge, ho parlato con il funzionario governativo competente, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale mi ha promesso che la suddetta frase sarebbe stata cancellata dalla relazione al disegno di legge.

Per maggior sicurezza ho scritto una lettera a questo funzionario per ribadire quanto avevo esposto a voce. Ho, inoltre, fatto telefonare da un parlamentare al suddetto funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il quale ha promesso, ancora una volta, al suddetto parlamentare, che la frase in questione sarebbe stata stralciata.

Pertanto, prima di partire da Roma, ho avuto, in merito alla questione di cui si tratta, quattro promesse formali in relazione alla mia richiesta.

Successivamente, sono ritornato a Roma e ho dovuto occuparmi di altre questioni e, cioè, delle proposte per lo schema di legge sull'ordinamento finanziario regionale e sul riparto delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione: insieme con l'Ing. Fresia si è conferito con altri funzionari governativi e col Ministro Vanoni, confermando le richieste già fatte dalla Regione; il Ministro Vanoni ha promesso che ci avrebbe presto convocati, l'Ing. Fresia e il sottoscritto, possibilmente entro la fine di questo mese.

In occasione del secondo viaggio, mi sono nuovamente occupato della questione dello stralcio della predetta frase ed ho constatato che il competente funzionario aveva effettivamente svolto una attività a favore della tesi e della richiesta della Regione.

Ho potuto constatare, altresì, che vi sono state delle resistenze da parte di diversi Uffici; in seguito ad un lungo lavorìo, è stata, infine, proposta agli Uffici la attenuazione, ma non la cancellazione, della frase di cui si tratta e cioè, in luogo della frase "non potendosi applicare in seguito alla scadenza di questo termine..." si proponeva:

"non sembrando possibile, dopo la scadenza del termine... applicare...". Non mi sono accontentato di questa modifica ed ho cercato di fare altri passi: ho parlato con un membro del Governo, il quale ha ritenuto che la tesi e la richiesta della Regione erano fondate e giuste e mi ha dato formale assicurazione che la suddetta frase sarebbe stata tolta, ed io spero che questa promessa venga mantenuta.

Importazione di libri di testo in esenzione doganale

L'Assessore alla Pubblica Istruzione ed io siamo stati ricevuti dal Ministro alla Pubblica Istruzione: abbiamo trattato della questione del contingente di libri, di cui vi ho accennato stamattina, da importare in esenzione doganale: sabato ho ricevuto una lettera da Roma in cui si comunica il nulla osta per l'importazione di libri, da effettuarsi in base ad approvazione dell'elenco dei libri da parte della Sovrintendenza regionale agli Studi, a' sensi dell'articolo 1 della legge 3 agosto 1949, n. 623, senza necessità di autorizzazioni del Ministero della Pubblica Istruzione.

In data odierna, ho ricevuto dalla Direzione generale Dogane un'altra lettera nella quale si ribadisce il nulla osta alla importazione del contingente di libri, in esenzione fiscale, secondo le richieste della Regione.

Questioni scolastiche

Per quanto riguarda le questioni delle scuole, posso dichiarare questo: vi sono state molte questioni e richieste al riguardo da parte degli insegnanti. Si parla dello stato giuridico degli insegnanti: noi riconosciamo che ci possano essere e si possa discutere questioni di carattere sindacale e, come già dichiarato in precedenti riunioni, diciamo di nuovo, come Giunta e anche come Consiglio, che intendiamo di aderire, per quanto possibile e nel modo più largo, alle richieste degli insegnanti. Ci siamo occupati di questa questione fin dal 1949, quando abbiamo proposto e trasmesso un progetto di legge concernente norme che tendevano a garantire i diritti e il trattamento economico degli insegnanti nel modo più esplicito e più largo possibile. Siamo disposti ad accettare tutte le più larghe formule e concessioni possibili in materia e in questioni di carattere sindacale. Infatti, un anno e mezzo fa, esaminando le richieste degli insegnanti, sottoposte dal Sindacato Insegnanti, sono stati accolti ben nove dei dieci punti che formavano oggetto delle richieste.

Naturalmente, però, devo affermare che, in questa importante questione, vi è per noi un limite, rappresentato dai diritti costituzionali della Regione stabiliti dallo Statuto, ai quali non possiamo rinunciare.

In tali termini si compendiano e si riassumono, a grandi linee, le questioni scolastiche in corso di esame e il problema della scuola in Valle d'Aosta.

Lavori pubblici

Ho avuto alcuni colloqui presso il Ministero dei Lavori Pubblici. Non ho voluto invadere il campo dell'Assessore ai Lavori Pubblici, ma ho soltanto voluto assicurarmi che i fondi stanziati dal Ministero per la Valle d'Aosta e che saranno erogati in 600 milioni, - a' sensi della legge a favore delle zone depresse e a' sensi di altre leggi speciali per il finanziamento di lavori pubblici, - siano devoluti in conformità dei programmi già approvati e come da accordi intercorsi con l'Assessore Bionaz: ho insistito affinché questi lavori vengano ammessi e finanziati secondo un ordine di precedenza in base ad una graduatoria da farsi tenendo in considerazione i caratteri di maggiore urgenza e di maggiore necessità e utilità delle opere.

Esenzioni fiscali e doganali su determinati contingenti di merci

In seguito ad un colloquio avuto con l'Assessore Fosson, il quale si era già interessato di varie questioni concernenti esenzioni fiscali e doganali su determinati contingenti di merci, mi sono recato presso la Direzione delle Dogane per trattare in merito alle seguenti questioni.

La prima questione riguarda l'esenzione dal diritto di licenza, ora diritto amministrativo. La legge 3 agosto 1949, n. 623, concedeva, fra l'altro, la esenzione dal diritto di licenza; successivamente, questo diritto di licenza è stato soppresso ed è stata, in sua vece, istituita una tassa o diritto amministrativo. Alla Direzione Dogane è stata ripetutamente chiesta l'esenzione da questa tassa o diritto amministrativo; la richiesta è attualmente all'esame dei competenti Uffici centrali.

Nel colloquio avuto con il Direttore Generale delle Dogane mi è stato assicurato che sarebbe stata esaminata la possibilità di autorizzare l'esenzione dal diritto erariale sugli spiriti.

Con la Direzione generale delle Dogane ho, inoltre, trattato in merito alle questioni della esenzione dal diritto di confine e della esenzione dal diritto entrata, ribadendo le richieste già fatte dall'Assessore Fosson.

Regolamento organico degli uffici e del personale

Ho parlato pure con un membro del Governo in merito alla questione del regolamento organico degli uffici e degli impiegati e per quanto riguarda la questione del trasferimento alla Regione di beni demaniali dello Stato.

Per quanto riguarda il regolamento organico degli impiegati, già impugnato dal Governo, mi è stato dichiarato che, siccome è stata ora approvata la legge regionale concernente i concorsi dei sanitari, - già rinviata in un primo tempo per la questione della lingua francese, potrà essere più facilmente approvato il regolamento organico degli impiegati, che era stato impugnato per questioni analoghe.

Trasferimento alla Regione di beni dello Stato

Si credeva, per la questione del demanio, che fossimo a posto; infatti, l'On.le De Gasperi aveva scritto in merito al Ministro Vanoni, il quale, a sua volta, aveva dato le opportune istruzioni per il trasferimento di beni statali alla Regione senza bisogno di norme di attuazione.

In seguito a questa lettera, è stato disposto il trasferimento di una parte dei beni demaniali dello Stato, ma, da parte di alcuni uffici, si è trovato il sistema di fare la solita resistenza passiva per il trasferimento di altri beni demaniali, già oggetto di richiesta e di contestazione.

Mi sono lamentato anche di questo fatto e mi è stata data assicurazione che, senz'altro, sarebbero state date ancora istruzioni affinché questa questione sia definita.

Allo stato degli atti e delle trattative, questi argomenti per quanto mi concerne - sono un po' delicati; parlare di questi argomenti e riferire sulle trattative in corso è cosa delicata e molte volte sono costretto a mantenere quel riserbo che è necessario. Non sempre si può dire tutto, anche perché, allorquando si viene a sapere che vi sono trattative in corso a Roma su una data questione, c'è sempre qualcuno che si interessa per creare difficoltà e ostacoli alla favorevole soluzione della questione stessa.

Credo di aver adempiuto al mio dovere trattando delle suddette varie questioni e nel riferire al Consiglio sulle trattative in corso".

Il Consiglio prende atto.

Il Consigliere Sig. MANGANONI dichiara quanto segue:

"Non voglio entrare nel merito dell'ultima parte della relazione del Presidente della Giunta; mi limito alla prima parte.

Il Presidente ha detto: "ci hanno ripetutamente promesso e spero che le promesse vengano mantenute".

Per quanto riguarda l'anticipazione alla Regione della somma di lire un miliardo, a titolo di acconto per gli anni 1951 e 1952, non ho sentito parlare di saldo, ma solo dell'acconto di mezzo miliardo per ogni anno: ora noi spendiamo tale somma all'anno solo per i servizi scolastici, cioè per una parte delle spese che dovrebbe pagare lo Stato.

Pertanto, mi sembra poco che si dia alla Regione un acconto di lire un miliardo per due anni, mentre, in base alle necessità del nostro bilancio - pur limitandoci molto nelle spese e nelle richieste, - si è dovuto prevedere e chiedere la somma annua di lire un miliardo e mezzo quale quota di riparto entrate erariali.

Con acconti così modesti e tardivi, si mette la Regione in condizione di dover fare ora un prestito o anticipazione di cassa presso la Cassa di Risparmio di Torino al tasso del 6,75%.

Quando si trattava della questione della lingua francese e dell' articolo 38 dello Statuto - forse meno grave della questione dell'interpretazione e dell'applicazione dell'articolo 12 dello Statuto - la Giunta e il Consiglio hanno preso una posizione molto energica; credo che sarebbe il caso di prendere anche ora una posizione altrettanto energica sulla questione finanziaria e, perciò, invito la Giunta a sottoporre delle proposte all'esame del Consiglio".

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, dichiara quanto segue:

"Ho dimenticato di leggere una lettera che ho inviato ad un funzionario del Governo per vedere di eliminare questa frase relativa all'art. 12:

(Dà lettura al Consiglio della lettera predetta).

In questo momento devo dichiararmi soddisfatto delle promesse avute. Il Consigliere Manganoni dice che "ci sono solo delle promesse"; in realtà non solo è stato promesso, ma il Consiglio dei Ministri ha deliberato in merito alla questione del versamento della anticipazione della somma di lire un miliardo.

Il Consigliere Manganoni dice che la Giunta deve essere altrettanto energica nella questione finanziaria come lo è stata nella questione della legge regionale per i concorsi sanitari: io affermo che, se le Giunta fosse stata debole, l'ordinamento finanziario regionale sarebbe già stato approvato. Noi, contro il nostro interesse di una propaganda immediata, abbiamo preferito resistere e trattare, non ritenendo accettabili le proposte governative: proprio questo costituisce prova e garanzia della resistenza da parte della Giunta.

Certamente, non si tratta di resistenza cieca e per partito preso, ma di resistenza di chi sa di poter sostenere una tesi giusta ed una equa e ragionevole richiesta, ai fini della approvazione di un ordinamento finanziario regionale basato su un'accettabile ripartizione delle entrate erariali fra lo Stato e la Regione".

Il Consigliere Sig. MANGANONI precisa che la sua obiezione è questa: "noi, dopo due anni, ci sentiamo promettere di passare al Parlamento la legge per la concessione di una anticipazione della somma di lire mezzo miliardo all'anno".

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, rileva che non si tratta solo di una promessa, ma di una deliberazione presa dal Consiglio dei Ministri.

Il Consigliere Sig. MANGANONI fa presente che, nel bilancio regionale, è previsto un miliardo e mezzo di quota annua di entrate erariali.

Il Presidente della Giunta, Avv. CAVERI, osserva che la rimanente parte di quota di entrate erariali potrà essere introitata, a saldo, dopo che saranno state stabilite le quote percentuali di entrate erariali da assegnarsi alla Regione per gli anni 1951 e 1952.

Fa presente che, in questi ultimi colloqui, si è notata, a Roma, una più favorevole disposizione sulla questione. Comunica che i rappresentanti della Regione, alla fine di questo mese o ai primi di gennaio, saranno nuovamente chiamati a Roma, per ulteriori colloqui, e ci sarà anche un membro del Governo che assisterà alle riunioni con i funzionari governativi.

Il Consiglio prende atto.

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Si dà atto che l'adunanza ha termine alle ore diciannove e minuti quaranta.

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Letto, approvato e sottoscritto.

IL PRESIDENTE

(Avv. Dott. V. Bondaz)

IL CONSIGLIERE SEGRETARIO

(Geom. A. Valleise)

IL SEGRETARIO ROGANTE

(Dott. A. Brero)