Oggetto del Consiglio n. 125 del 8 novembre 1948 - Verbale

OGGETTO N. 125/48 - CONCESSIONE DI SUSSIDIO STRAORDINARIO DI LIRE 30.000.000 AL COMUNE DI PONT ST. MARTIN PER LA RISCOSTRUZIONE E LA RIPARAZIONE DI CASE DISTRUTTE O DANNEGGIATE DA BOMBORDAMENTO AEREO.

L'Assessore ai Lavori Pubblici, Geom. NICCO, riferisce al Consiglio in merito ai lavori di ricostruzione e di riparazione delle case distrutte o danneggiate da bombardamento aereo nel comune di Pont St. Martin, rilevando la necessità della concessione urgente di un sussidio straordinario di almeno trenta milioni, necessario per la ultimazione dei lavori in corso, in parte già sospesi per mancanza di fondi.

Fa presente che, data l'imminenza della stagione invernale, è assolutamente necessario condurre a termine i lavori, allo scopo anche di poter coprire con tetti le case ricostruite, per evitare deterioramenti e danni ai fabbricati in costruzione ed in riparazione.

Richiama la relazione tecnica in data 1° settembre 1948, a firma del Direttore dei lavori, Geom. Vogliano Ferruccio, di Aosta, approvata dal Comitato locale per la ricostruzione e dal Comune di Pont St. Martin, e comunica che il Consiglio comunale di Pont St. Martin, con deliberazione delli 4 settembre 1948, ha stabilito, all'unanimità: 1) di approvare la relazione tecnica di cui sopra; 2) di fare istanza al Consiglio regionale di concedere i fondi occorrenti per il finanziamento dei lavori di ricostruzione di cui si tratta, mediante adeguati stanziamenti di bilancio, nonché mediante la immediata concessione di un urgente sussidio di Lire 20 milioni.

L'Assessore Geom. NICCO illustra brevemente al Consiglio la situazione dei lavori di ricostruzione attualmente in corso, già esaminata dalla Giunta facendo riferimento alla relazione tecnica succitata che è del tenore seguente:

COMUNE DI PONT ST. MARTIN - RICOSTRUZIONE CASE SINISTRATE DEL CAPOLUOGO -

Resoconto dei lavori svolti a tutto il 15 agosto 1948

Come è noto, per riparare ai danni arrecati dal bombardamento aereo del 23 agosto 1944, si era provveduto a redigere un piano di ricostruzione che venne approvato solo nel 1947, ragione per cui in Pont St. Martin non si fece nulla fino a tale data.

Detto piano divideva le case sinistrate in due gruppi:

- il primo: case da riparare e ricostruire in sito.

- il secondo: case da espropriare e costruire ex novo secondo un progetto di massima che consisteva nella semplice planimetria della zona.

Alcuni proprietari del primo gruppo - previa presentazione della perizia dei danni - ripararono i loro fabbricati e riscossero dal Genio Civile l'indennizzo corrispondente a metà importo delle perizie.

Tutti gli altri non fecero nulla.

Alcuni si limitarono a presentare le perizie al Genio Civile, altri all'Intendenza di Finanza - altri niente - e ad eccezione del piano di massima suddetto, nessun altro programma preparatorio per la ricostruzione esisteva.

Il Comune, intanto, aveva ricevuto dalla Post-bellica un fondo di venticinque milioni più un milione cinquecentomila dal Consiglio Valle e sul finire del 1947 provvide alla nomina di un tecnico (il Geom. Cortelli) allo scopo di predisporre ed iniziare i lavori. Questi, con la collaborazione del Comitato, redatto l'elenco dei sinistrati (che prima non esisteva), predisposti i progetti della Via Roma ed altri (tutti del primo gruppo), iniziò i lavori secondo il programma riportato nella deliberazione del Comune del 10 aprile 1948, approvato dalla Giunta regionale il 23 aprile 1948 e nella quale si ripartivano le somme erogate fra i sinistrati in proporzione ai danni da essi subiti - e si appaltavano i lavori a cinque Imprese. Ottenuta una seconda erogazione di 17.000.000 - dal Consiglio Valle - il programma suddetto venne corretto in alcuni dettagli ed ampliato come da deliberazione del Comune, in data 3 luglio 1948.

Venivano cioè con dette deliberazioni stanziate le seguenti somme come controindicato:

1^ zona - case da riparare e ricostruire in sito:

Sinistrati n. 110 (con vani 468)

Stanziate per lavori da eseguire L. 32.958.033,==

Stanziate per perizie, progetti e direzione " 965.222,==

Somma a disposizione per lavori imprevisti " 5.189.118,==

Contributi integrativi a sinistrati per lavori liquidati " 2.223.000,==

Somma stralciata a favore della 2^ zona (vani 276) (sini-

strati 35) per sgombero macerie (provvedimento preso dal

Consiglio Valle per alleviare la disoccupazione) " 2.101.881,==

Complessivamente somma impegnata L. 43.437.254,==

Al 15 agosto 1948 la situazione era la seguente:

a) Per n. 30 sinistrati i lavori sono ultimati ed essi abitano in casa propria (la maggior parte è stata già liquidata dal Genio Civile e ad essi il Comune ha già versato il contributo integrativo, come da deliberazione, per complessive L. 2.223.000,== b) Per n. 60 sinistrati vennero eseguite le murature, gli orizzontamen-

ti alcuni incompleti - solo travi) e qualche tetto. Si spesero con:

Impresa Lale Demoz L. 6.021.440,20 - eccedenza L. 6.000,==

" Jorrioz M. " 5.339.686,05 - eccedenza " 169.038,60

" Pastoris G. " 5.663.704,30 - eccedenza " 706.279,90

" Ramella M. " 3.927.545,40 - eccedenza " 327.065,40

" Scavarda F. " 4.070.492,30 - eccedenza " 686.613,05

TOTALE L. 25.022.868,25 L. 1.894.996,95

L. 25.022.868,25

L. 2.223.000,==

L: 29.140.865,25

L'eccedenza che somma a Lire 1.894.996,95 è dovuta a spese impreviste, a tetti la cui costruzione venne autorizzata dal Comitato e viene prelevata sul fondo di riserva di L. 5.189.118. Essa aumenterà con le prossime situazioni essendo già previsti altri tetti e spese non considerate prima, per sinistrati omessi nell'elenco e contributi integrativi aggiunti.

Non si può ora precisare essendo ancora in corso i lavori, ma supererà certamente i due milioni.

c) Per n. 11 sinistrati i lavori sono ancora in corso per un ammontare di Lire 2.658.575.

d) Per n. 9 sinistrati i lavori sono sospesi in attesa dell'approvazione di modifica del piano di ricostruzione (case sinistrate alla periferia del paese e casa Griffa) sono stanziate per esse Lire 3.018.010.

e) Sono state pagate ai tecnici le seguenti somme per competenze loro spettanti:

- al Geom. Cortelli per progetti L. 179.600,==

- al Geom. Vogliano per progetti " 139.165,05

- al Geom. Vogliano per direzione lavori

(18.000.000 + 2.000.000) " 306.452,40

- al Geom. Calcamuggi per direzione lavori (7.000.000) " 91.482,60

L. 716.700,05

In totale sommano L. 29.857.565,25

Rimangono ancora a disposizione già

impegnate per lavori L. 7.935.164,75

per direzione progetti - perizie " 248.521,95

per imprevisti " 3.294.121,05

L. 11.477.807,75 +

" 29.857.565,25

TOTALE L. 41.335.373,00

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Osservazioni - Si osserva che coi fondi stanziati (ad eccezione dei trenta sinistrati di cui alla lettera a) non si è potuto ricavare alcun vano utile, non essendovi fondi sufficienti per fare serramenti, pavimenti, intonaci e scale. Per poter ultimare la muratura dei detti fabbricati, fare i tetti e le scale e rendere abitabili una o due camere per sinistrato, bisognerebbe disporre ancora di quanto segue:

Per tetti mq. 2000 circa L. 4.000 L. 8.000.000,==

Per muratura mq. 469 circa " 7.000 " 3.276.000,==

Per orizzontamenti mq. 2240 " 3.500 " 7.840.000,==

Per camere n. 52 circa " 200.000 " 10.400.000,==

Per scale e rampe n. 46 circa " 40.000 " 2.000.000,==

TOTALE L. 31.516.000,==

Anche con questa somma i lavori non sarebbero ultimati ma si potrebbe almeno insediare i sinistrati nelle rispettive case e far sì che il lavoro fatto non risulti inutile e sia protetto durante il prossimo inverno.

PIANO DI RICOSTRUZIONE

Per tutte le case comprese nel piano di ricostruzione propriamente detto (che si credeva venisse attuato dallo Stato) nulla si è fatto, ad eccezione dello sgombro di macerie, autorizzato dal Consiglio regionale finanziato con i fondi di cui sopra.

Per detto lavoro si spese Lire 2.101.881 a cui si devono aggiungere i saldi per le assicurazioni operai già pagati (circa Lire 70.000) che dovrebbero essere prelevate dal fondo a disposizione per imprevisti.

Per la realizzazione del piano di ricostruzione venne redatto dal Geom. Cortelli un progetto (non ancora ultimato) per la costruzione di due fabbricati in condominio (circa duecento vani) delle dimensioni previste nel piano stesso. In essi dovrebbero trovare sede i proprietari compresi in detta zona e qualche altro della periferia ai quali non è concesso, secondo il piano stesso, ricostruire la propria casa.

Contrariamente a quanto si credeva, il Governo non provvede alla ricostruzione, ma semplicemente a mezzo del Genio Civile, alle formalità dell'esproprio delle aree e materiali. Per conseguenza non possedendo il Comune fondi a disposizione dovrebbero provvedervi i sinistrati.

La costruzione di duecento vani, verrà a costare al minimo 180 milioni (cioè 120 milioni per i due caseggiati, 20 milioni per esproprio aree e materiali, 40 milioni per sistemazione della area, cioè sgombro macerie, movimenti terra, fognature acquedotto e muraglione di sostegno del piazzale verso il Lys) così al momento attuale, nulla si può fare.

E' quanto dire che i trentacinque sinistrati compresi in detta zona nulla hanno fatto finora e peggio ancora nulla possono fare per intraprendere la ricostruzione della propria casa, anche se ne avessero i mezzi, perché soggetti ad oneri ed espropri in dipendenza del piano di ricostruzione.

Non è nostro compito fare la critica al piano di ricostruzione. Solo si fa noto quanto rilevato nel corso dei lavori:

1°) tutti i proprietari ai quali è vietato ricostruire la propria casa sulle aree già di loro proprietà, sono riluttanti a fare parte di un condominio in cui sono tuttora imprecisate le norme per le assegnazioni ed i rispettivi diritti.

2°) non sarà facile giungere ad accordi per una equa assegnazione dei locali e ne beneficerà solo chi ha mezzi maggiori.

3°) la casa Griffa di cui è prevista la demolizione per crearvi un giardinetto, mentre il proprietario e le autorità che se ne sono interessate (Genio Civile, Provveditorato, Sovraintendenza, Comune e Comitato) sono di avviso di ripararla e renderla abitabile, è invece sospesa in attesa che si modifichi il piano di ricostruzione. Essa sarebbe facilmente riparabile, si ricaverebbero così, con spesa relativamente lieve, tre alloggi, si eviterebbe la creazione di un'area recondita che diventerebbe presto un immondezzaio, e non si pregiudicherebbe la solidità degli immobili contigui ad essa appoggiati, ecc..

4°) è pure prevista la demolizione di otto case a monte di Via Roma (poiché non si può pensare di lasciare in piedi ruderi pericolanti) i cui proprietari, non avendo altre aree adatte, desiderano ricostruire in sito. Invece essi dovrebbero trasferirsi in una area prevista nel piano di ricostruzione, difficile da espropriare e certamente costosissima perché area industriale (pratica ancora da iniziare).

Si è già chiesto di poter ricostruire le case di cui ai n. 3 e 4 che richiedono la modifica del piano di ricostruzione, ma da mesi si attende la risposta mentre con i fondi già accantonati all'uopo, si sarebbe potuto fare qualche cosa.

5°) resta sempre da definire la questione della casa Ardissone - la cui ricostruzione era prevista nel piano - I lavori eseguiti secondo il progetto approvato dalla Commissione edilizia del Comune vennero sospesi quando si giunse al piano stradale perché solo allora giunse dal Consiglio regionale l'invito a ripresentare il progetto con altezza ridotta. Il proprietario Ardissone si dichiarò disposto a rinunciare alla ricostruzione del secondo piano sopra il livello stradale prima di rifare il progetto, sentito il parere della Sovraintendenza; la rinuncia del Sig. Ardissone non era sufficiente, così anche per questa casa il lavoro è sospeso da mesi.

Altri progetti (Gruppo C) mulino Germano e casa Neyvoz giacciono in attesa dell'approvazione, mentre i lavori sono già in corso (murature) non potendo ad ogni istante invitare le Imprese a sospenderli.

6°) per le nuove case progettate (cioè il vero piano di ricostruzione) nulla è stanziato al riguardo, mentre necessita, come detto sopra, un finanziamento di almeno Lire 180.000.000, che permetta di iniziare e condurre a termine l'opera. Come provvedere a detto finanziamento?

1°) si può anzitutto fare assegnamento sul contributo dello Stato per la ricostruzione, pari al 50% dell'ammontare delle perizie, cifra non ancora definita, mancando dati e perizie (che non vennero presentate al Genio Civile, ma solo all'Intendenza di Finanza). Si ritiene possibile un ricupero di Lire 20.000.000.

2°) si dovrebbe pure fare assegnamento su un contributo del Consiglio regionale proporzionato a quello già concesso agli altri sinistrati; esso dovrebbe essere almeno di Lire 80.000.000.

3°) dovrebbero pure i sinistrati contribuire secondo le loro possibilità, e almeno in ragione del 10% delle loro prenotazioni cioè con Lire 10.000.000.

4°) per la somma rimanente si provvederebbe con mutuo da contrarsi con l'U.N.R.R.A. Casas (o con altro Ente) pagabile in venticinque o cinquanta anni per la somma di Lire 70.000.000. Totale lire 180.000.000 -

Ma considerando l'onere fortissimo che ne deriverebbe ai sinistrati, i quali versano tutti in misere condizioni economiche, sarebbe opportuno che il Consiglio regionale potesse aumentare il contributo di cui al n. 2°) riducendo quanto più possibile l'ammontare della somma da mutuare.

Dopo di che si potrebbero iniziare i lavori per la costruzione dei due caseggiati.

Se non si riuscirà ad ottenere quanto sopra, detto piano sarà irrealizzabile ed i singoli sinistrati resteranno sempre vincolati ad esso. Così il centro di Pont St. Martin non potrà mai essere ricostruito, salvo che si ignorino i sinistrati e si cedano tutti i diritti a qualche ente od impresa che diventerebbe poi proprietaria dei caseggiati.

Quanto sopra si è ritenuto far presente in attesa di eventuali provvedimenti per il proseguo della ricostruzione.

Pont St. Martin 1° settembre 1948 - IL DIRETTORE DEI LAVORI : F.to Geom. Vogliano

IL PRESIDENTE DEL COMITATO: F.to Neyvoz Emilio -

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Segue breve discussione.

IL CONSIGLIO

ritenuta l'urgente ed assoluta necessità di finanziare le spese per i lavori di ricostruzione e di riparazione delle case distrutte o danneggiate da bombardamento aereo nel Comune di Pont St. Martin;

ad unanimità di voti;

Delibera

1°) di concedere a favore del Comune di Pont St. Martin, un sussidio straordinario di Lire 30.000.000 (trenta milioni) per il completamento dei lavori appaltati ed in corso di esecuzione per la ricostruzione e la riparazione di case distrutte o danneggiate dal bombardamento aereo delli 23 agosto 1944;

2°) di approvare la relativa spesa e di ordinare l'emissione del mandato di pagamento di Lire 30.000.000 (trenta milioni) con imputazione al seguente stanziamento del bilancio corrente esercizio finanziario: "Art. 110 - Erogazioni di fondi per la ricostruzione di case sinistrate".

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