Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 64 del 24 settembre 2008 - Resoconto

OGGETTO N. 64/XIII - Approvazione del bilancio al 31 dicembre 2007 della Gestione straordinaria in liquidazione a norma dell'articolo 8 della legge regionale 21 dicembre 1993, n. 88 e successive modificazioni.

Il Consiglio

Premesso che la legge regionale 21 dicembre 1993, n. 88 recante "Istituzione della Gestione Straordinaria per l'esercizio della Casa da Gioco di Saint-Vincent", come modificata con legge regionale 7 giugno 1999, n. 13, prevede, all'articolo 8, che la Gestione Straordinaria presenti all'approvazione del Consiglio regionale il bilancio consuntivo dell'attività svolta, comprensivo della relazione del Collegio dei revisori e della relazione della società di revisione;

Richiamata la legge regionale 30 novembre 2001, n. 36 - Costituzione di una società per azioni per la Gestione della Casa da Gioco di Saint-Vincent e, in particolare, l'articolo 13 che ha avviato, contestualmente alla costituzione di una società, la procedura di liquidazione della Gestione Straordinaria;

Preso atto che con lettera n. 12126 del 28 aprile 2008 il liquidatore della Gestione Straordinaria in liquidazione ha trasmesso all'Assessore al bilancio, finanze programmazione e partecipazioni regionali il Bilancio della stessa società chiuso al 31/12/2007, composto da Stato Patrimoniale, Conto Economico e Nota Integrativa e accompagnato dalla Relazione sulla Gestione del Liquidatore e dalla Relazione della Società di Revisione e dalla Relazione del Collegio dei Revisori dei Conti;

Richiamata la deliberazione della Giunta regionale n. 3817 in data 21 dicembre 2007 concernente l'approvazione del bilancio di gestione per il triennio 2008/2010 con attribuzione alle strutture dirigenziali di quote di bilancio e degli obiettivi gestionali correlati e di disposizioni applicative;

Visto il parere favorevole di legittimità rilasciato dal Coordinatore del Dipartimento bilancio, finanze e patrimonio, ai sensi del combinato disposto degli articoli 13, comma 1, lettera e) e 59, comma 2, della legge regionale 23 ottobre 1995, n. 45 sulla presente deliberazione;

Visto il parere della IV Commissione consiliare permanente;

Delibera

l'approvazione dell'allegato bilancio della Gestione Straordinaria in liquidazione al 31 dicembre 2007 a norma dell'articolo 8 della legge regionale 21 dicembre 1993, n. 88 e successive modificazioni.

Allegato

(omissis)

Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Una brevissima relazione, con la premessa che qui parliamo del bilancio della Gestione straordinaria in liquidazione, quindi non confondiamo il bilancio della Gestione straordinaria con il bilancio della S.p.a.. Questo per sottolineare che la Gestione straordinaria è stata istituita con la legge regionale n. 88/1993, successivamente con la legge n. n. 36/2001 è stata istituita la Casino S.p.a., e contestualmente è iniziata la liquidazione della Gestione straordinaria. Con le leggi del 1988 e del 1993 si sottolinea che la Gestione straordinaria ha personalità giuridica di diritto privato, così questa gestione può essere inquadrata come una società di diritto regionale. Questa premessa è utile a inquadrare l'attività che attualmente deve essere svolta dal Consiglio regionale nell'affrontare la discussione odierna, facendo un parallelo con il diritto societario, al Consiglio regionale è affidato il ruolo assimilabile all'assemblea degli azionisti.

Venendo al contenuto specifico dell'atto, come ben precisato nell'allegata relazione al bilancio del liquidatore, la procedura di liquidazione non ha, ad oggi, altra incombenza che quella di gestire i contenziosi, e proprio nella gestione di questi contenziosi si evince che dal bilancio della Gestione straordinaria viene evidenziata una perdita per il 2007 determinata in 4,1 milioni di euro, di cui 3,8 milioni sono determinati dall'incremento del fondo rischi, valutato opportuno a seguito della sentenza della Corte d'Appello di Torino, sentenza che ha esaminato in particolare l'arbitrato relativo all'uso delle free card e la questione annosa correlata al contratto del 1994-1995 sulle procedure di locazione delle strutture informatiche. Lo sbilancio patrimoniale è quindi evidenziato in 3,9 milioni di euro; diciamo che questa perdita è evidenziata per il fatto che, pur non essendo definitiva la sentenza della Corte d'Appello di Torino, sentenza n. 663/2007, nel senso che c'è un ricorso in Cassazione... ma giurisprudenza vuole che prudenzialmente sia opportuno che queste perdite vengano immediatamente iscritte in bilancio, come peraltro invece non vengono iscritti in bilancio gli eventuali contenziosi che hanno dato ragione alla Regione, seppur non in via definitiva. Diciamo quindi che questa perdita dovrà essere eventualmente definita nel momento in cui ci sarà l'esito finale della sentenza che, oggi come oggi, non è possibile prevedere. In sede di IV Commissione alla presenza del liquidatore sono stati illustrati più nel dettaglio gli aspetti tecnici che riguardano questi contenziosi, quindi per quanto ci riguarda - al di là dei contenuti e dell'argomento che certamente è importante - questo, per il Consiglio regionale, è un atto dovuto.

Président - La parole au Vice-président Chatrian.

Chatrian (VdAV-R) - Merci, M. le Président.

Tema delicato, tema che abbiamo affrontato nel mese di luglio in commissione e, come giustamente ha detto l'Assessore, avevamo audito anche il liquidatore, visto che da 5 anni questa Gestione straordinaria è in liquidazione e quest'anno chiude con una perdita di esercizio di circa 4 milioni di euro, dovuta ai numerosi contenziosi in essere, sia con i dipendenti (da diversi anni durante l'esercizio della Gestione straordinaria) e non solo; con fornitori, con esterni e vari contenziosi con gestione SITAV. Indubbiamente il grande accantonamento di 3,8 milioni di euro, dovuti alle perdite, portano a questi 4,1 milioni di euro circa di perdita di esercizio.

In sede di riunione avevamo portato a conoscenza la Commissione di alcune importanti cifre per queste forniture, fatture da ricevere, ma non solo del 2007, che ammontano a circa 550mila euro, legate ai precedenti bilanci, ma soprattutto nel periodo 2005-2006 laddove arrivano a cifre di 4-4,5 milioni di euro di forniture e fatture da ricevere. Era stato chiesto al liquidatore se poteva illustrarci non solo i contenziosi, ma soprattutto le responsabilità o quantomeno chi ne era stato il responsabile. A monte probabilmente c'era un indirizzo di tipo politico, ma ve n'era un altro di tipo amministrativo e di legittimità. Detto questo, avevamo votato contro in commissione e il nostro gruppo voterà contro proprio per la leggerezza, la superficialità e per il fatto che questo, è denaro pubblico; continuiamo dal 2003, ormai siamo nel 2008 e ogni anno i contenziosi non solo non vengono chiusi, ma vengono persi e l'ammontare di denaro pubblico è esponenziale.

Grazie.

Président - La parole au Conseiller Secrétaire Tibaldi.

Tibaldi (PdL) - Come è ormai consuetudine ci troviamo ad esaminare il bilancio in questo caso al 31 dicembre 2007 della Gestione straordinaria in liquidazione, una sorta di "carrozzone", una bad company da qualche anno a questa parte che si è trattenuta tutti gli aspetti deteriori della precedente gestione della Casa da gioco di Saint-Vincent, fino al momento in cui è entrata in funzione la Casino S.p.a., il 1° gennaio 2003.

In questi anni in cui abbiamo approvato - d'altronde è un atto doveroso la messa in liquidazione di un ente come questo - abbiamo avuto però una perplessità: che questo "carrozzone" continuasse ancorché per inerzia la sua corsa verso un destino indefinito per cercare di portare a composizione o a estinzione tutti quei rapporti, tutte quelle situazioni, anche le controversie giurisdizionali che sono state ricordate, esistenti fra le diverse parti in causa. Dobbiamo dire che straordinariamente, dopo cinque anni, questa gestione in liquidazione riesce ad autoalimentarsi in continuazione, perché questo "carrozzone" non perde vigore, ma continua ad andare avanti. Ovviamente per andare avanti ha bisogno di benzina, in questo caso la benzina sono sempre e solo i soldi pubblici, che come è stato detto giustamente da chi mi ha preceduto, vanno a tamponare delle falle che si sono create nel passato e che ancora giacciono irrisolte.

Se guardate il documento che ci è stato allegato, di anno in anno la relazione del liquidatore si arricchisce di parole, di eventi che vanno a caratterizzare i vari fatti in genere giudiziari che riguardano la sua vita. Da un punto di vista economico al di là del pareggio di bilancio, delle perdite, non mi ricordo a memoria di aver visto dei risultati positivi; diciamo che si evidenziano le situazioni, i compensi professionali, in primis del liquidatore che trae una lauta utilitas da questa opera di estinzione della famosa - o famigerata, a seconda dei punti di vista - "GS". Il rag. Bo anche quest'anno ha messo in carniere 377mila euro che è la voce più significativa, queste sono le tariffe professionali e non ci permettiamo di andarle a confutare, ma sta di fatto che è una voce che annualmente compare e ha una sua dignità anche per la cifra che ho citato. C'è poi anche lo Studio Hammonds che è un noto studio legale gettonato anche dalla Regione o da organi ed enti da essa dipendenti, che ha collezionato 140mila euro e oltre per competenze professionali erogate a favore della GS e a tutela di quelle situazioni controverse che dicevo sono ancora indefinite. Si potrebbero inoltre aggiungere altre situazioni che gravano come spade di Damocle non tanto sulla GS, quanto sulla Regione e di cui si è fatto il promotore il collega Zucchi insieme a tutti noi, in un'interpellanza che verrà discussa domani: è quel contenzioso aperto e sostanzioso che riguarda il gruppo Lefèbvre e la Regione e che non è stato assolutamente sopito con quell'acquisizione che la "Giunta Caveri" ha voluto ad ogni costo portare a definizione l'estate scorsa, con l'acquisizione del complesso immobiliare aziendale del Grand Hôtel Billia. Vediamo quindi che questa bad company, al di là di queste sterili cifre che compaiono, come è naturale, in un bilancio, ha ancora tanta sostanza che può ardere, e può ardere anche a nocumento, può scottare ancora all'Amministrazione.

Nella nostra storia politica il gruppo di Forza Italia prima, e della CdL poi, non ha mai votato il bilancio della GS quando era in attività, né lo ha votato quando era in liquidazione: non lo ha votato non per una logica di schieramento politico, ma perché non ha mai condiviso un'operazione di transitorietà che nasceva nel 1994 e che avrebbe dovuto essere transitoria; in realtà si è protratta per 10 anni con una forte caratterizzazione politica che ne ha condizionato più che i successi gli insuccessi, quindi le eredità che sono state poi traslate alla Casino S.p.a.. Non è che oggi, settembre 2008, a fronte di questo documento contabile ci pronunciamo in maniera diversa rispetto al passato, non possiamo far altro che confermare il nostro voto convintamente negativo per ciò che si sta protraendo da tempo, senza delle soluzioni che siano ragguardevoli per la stessa Gestione straordinaria in liquidazione.

Presidente - La parola al Consigliere Rigo.

Rigo (PD) - Anche qui non ho grandi competenze in materia, ma credo sia compito dei Consiglieri cercare di documentarsi e capire meglio gli allegati e le relazioni che ci vengono offerte dalla Presidenza del Consiglio. Sono considerazioni anche banali che mi portano a fare due osservazioni: la prima, è che conoscevo attraverso le notizie di stampa - come lo conoscono tanti cittadini valdostani - la vita difficile e travagliata della casa da gioco, ma non capivo molto quali erano i meccanismi che ogni anno facevano sì che questa casa da gioco diventasse la prima notizia dei telegiornali e dell'ANSA.

La lettura di questo documento - come di altri - mi ha dato una conferma non solo di una vita travagliata e difficile, ma di una gestione deficitaria proprio in uno dei capisaldi per un'azienda: quello del rapporto con il personale. Il contenzioso che qui ho letto e che si trascina da anni con decine e decine di dipendenti, a diversi livelli, fa sorgere una considerazione molto banale: che non ci siano regole o che non siano chiare o che non si vogliano far rispettare.

Credo che il piano di rilancio che i Consiglieri e la commissione stanno aspettando dal Governo regionale e che questo dovrà - come è stato detto in un ordine del giorno votato a maggioranza dall'Assemblea - essere prodotto entro il mese di ottobre, dovrà cercare di spiegare le problematiche aperte con il personale. Credo che un'azienda possa essere vitale, avere un futuro, se il rapporto con il personale è un rapporto corretto. Mi auguro quindi che rispetto a questo problema ci sia un'effettiva voglia di concertazione, innanzitutto con il mondo sindacale, perché il primo passo significativo per poter vedere la luce al fondo di un tunnel è riprendere un rapporto serio e corretto con chi ci lavora. Le osservazioni dei Consiglieri e la valutazione che abbiamo fatto nel gruppo del PD, portano, anche noi, a dare un voto negativo al documento.

Presidente - La parola al Consigliere Salzone.

Salzone (SA-UdC-VdA) - Ci troviamo ancora una volta a discutere della vicenda casinò, una tappa, quella della Gestione straordinaria, che declina una vicenda, quella che ha determinato il declino del nostro casinò negli ultimi dieci anni.

È evidente che la questione della Gestione straordinaria è oggi in discussione soprattutto per quanto riguarda la questione dei ricorsi, mantenendo viva questa vicenda, che lascia uno strascico non edificante. Quindi al di là del puro atto formale che riguarda l'approvazione del bilancio della Gestione straordinaria del casinò, ci preme sottolineare quanto questa vicenda, che si trascina da troppo tempo, non arrivi mai a conclusione. Purtroppo, come dice anche il liquidatore, oggi non siamo nelle condizioni di escludere che la Regione debba ancora intervenire finanziariamente per il pagamento di tutti i debiti sociali, anche in misura superiore al deficit patrimoniale evidenziato nel bilancio 2007 pari a quasi 4 milioni di euro. Tutto quindi ruota attorno ai contenziosi che sono ormai noti; forse il più importante è quello fra la Gestione speciale e la SITAV, riguardante alcune strutture di proprietà SITAV date in disponibilità alla casa da gioco. Nell'ambito di tali contenziosi sono state avanzate da entrambe le parti ingenti richieste danni, basti pensare che quelli avanzati nei confronti della Gestione straordinaria riguardano importi superiori ai 103 milioni di euro.

Un altro punto riguarda il contenzioso che la Gestione speciale ha aperto nei confronti della SAAV, società proprietaria del Grand Hôtel Billia, in merito all'esecuzione di un contratto oggetto di due procedimenti arbitrali; contenzioso che è valutato attorno a 1,6 milioni di euro circa. C'è poi la sentenza della Corte d'Appello di Torino, che risale al 2004, che ha condannato la Gestione straordinaria al pagamento in favore di 148 dipendenti delle differenze retributive sui premi di produzione erogati a partire dal 1999. Nel 2005 la Gestione straordinaria, in seguito alla sentenza della Cassazione, ha pagato a favore dei dipendenti, con riserva di ripetizione, l'importo di quasi 2,7 milioni di euro. C'è poi ancora un ricorso al Tribunale di Aosta di alcuni dipendenti che nel 2003 ha chiesto un ricalcolo del trattamento di fine rapporto, della tredicesima, della quattordicesima, valutato in circa 8,5 milioni di euro. In questo caso, però, essendo stati rigettati i ricorsi sia dal Tribunale di Aosta che dalla Corte d'Appello, pare possibile una soluzione ottimistica per la casa da gioco. Questi sono solo alcuni degli esempi che verranno esplicitati probabilmente anche nel corso di altri dibattiti, come quello di domani. Come si può capire, quindi, questa dei contenziosi rimane una grana di difficile soluzione e credo che mai come in questo momento, pur tenendo conto dei tempi della giustizia, debbano essere utilizzate tutte le capacità anche manageriali per giungere alla conclusione di questa vicenda.

Analizzando il bilancio e tenendo conto che è stato redatto nella forma prevista dalle norme in materia, e che la valutazione delle voci di bilancio è stata effettuata ispirandosi a criteri generali di prudenza e di competenza, non ci rimane altro che constatare la perdita di esercizio di 4 milioni di euro, sapendo bene che la Regione dovrà ancora farsi carico delle spese dei contenziosi in atto, di cui si è parlato in premessa, e che forse una volta per tutte pensare di cambiare strategia per raggiungere un accordo può essere la strada più opportuna.

Presidente - La parola al Consigliere Zucchi.

Zucchi (PdL) - Grazie, Presidente. Mi perdonerà l'Assessore Lavoyer se sono in disaccordo con la sua tesi, con la tesi di proposizione di questa deliberazione in un senso di rassegnazione, quasi come se fosse - sono parole sue - un atto dovuto che noi dobbiamo porre in essere votando - o meglio, lo voterete voi della maggioranza, almeno per quanto ci concerne - questa deliberazione che non fa altro che riproporre, come hanno ricordato i colleghi che sono finora intervenuti, una questione purtroppo trita e ritrita che ogni anno quest'aula si trova ad affrontare. Avrei voluto parlare di questo argomento anche a seguito delle iniziative proposte dal nostro gruppo, da me in modo particolare, e che riguardano la questione che ruota attorno all'acquisizione del Grand Hôtel Billia, che - come sapete - mi sta particolarmente a cuore, che mi stava a cuore anche quando ero fuori di qui e che oggi, essendo stato eletto e potendo accedere in una maniera più attenta ai documenti, ho riproposto per dare seguito e coerenza agli atti che ho posto quando ero fuori da questo consesso.

Dicevo prima che per gli impegni istituzionali del Presidente Rollandin non avremo oggi la possibilità, ma saremo tutti quanti, io in particolare, attenti nel sentire domani le risposte su un'interpellanza che riguarda appunto la vicenda che parte da questa deliberazione, che per il gioco delle parti e delle inversioni, ci troviamo a discutere oggi prima di alcune risposte che sono, a mio avviso, essenziali per comprendere meglio la vicenda. Dicevo che non ci sto tanto al discorso della rassegnazione perché, fatte salve alcune cause... come è stato detto da tutti ed è evidente che la Gestione straordinaria ruota attorno alla pendenza di tutti questi giudizi, che sono enormi ed è bene che i cittadini sappiano che qui sono in ballo decine e decine di milioni di euro per questi contenziosi intrecciati con i dipendenti (e va bene), ma soprattutto con il soggetto che ha dato vita due anni fa alla vendita del Grand Hôtel Billia... dunque, in questo senso, partendo dall'esame di questa relazione, il nostro gruppo ha fatto queste interpellanze per capire qual è lo stato attuale delle pendenze di giudizio, anche perché vorremmo sapere se la Regione intende - così come sembrava fino a poco tempo fa - continuare nell'attesa delle vari fasi di giudizio oppure, visti i cambiamenti della Giunta in questa legislatura, se intende porre un cambiamento di marcia, magari addivenendo ad altri tipi di risoluzioni con la parte che è in essere in questi contenziosi.

Vedete, riallacciandomi al discorso di prima, non mi sento rassegnato a procedere, come vi sentite voi, colleghi della maggioranza, in questo atto che definite "formale", perché se non altro per la parte più importante, quella che riguarda i megacontenziosi che ci sono con il gruppo Lefèbvre (per fare nome e cognome), credo che ci fossero tutti i presupposti due anni fa, al momento in cui c'è stato l'acquisto di questo grande complesso, per almeno eliminare una buona componente di quelle che oggi sono delle situazioni pendenti che gravano come un macigno sulle tasche di tutti i cittadini, perché qui la parte più importante di questi contenziosi è legata a quel soggetto.

Allora mi domando: quale occasione migliore era quella, nel momento della transazione di quel complesso alberghiero, di andare a definire in quella fase, e mi sembra che la stessa Giunta nel momento delle trattative volesse - in quel caso giustamente - affrontare anche la situazione dei contenziosi, arrivare a un punto per eliminare, se non altro, la parte più importante e che oggi ci troviamo, "vi trovate" a votare come se fosse un atto dovuto. Mi chiedo quindi... in questo senso sono molto curioso di sapere dal Presidente Rollandin, domani, qual è la situazione, qual è il punto di questi giudizi tra la controparte che risulta essere molto accesa soprattutto ultimamente e che non è di poca cosa.

Mi sono reso conto, parlando con i cittadini che sono ignari, mentre è giusto che sappiano, che qui non si tratta di bruscolini; qui, oltre ad aver dato 58,5 milioni di euro per la struttura del Grand Hôtel Billia, e avere in quel momento avuto l'occasione di chiudere e mettere una pietra sui contenziosi, dobbiamo aspettare chissà che cosa, dobbiamo aspettare dei giudizi che in questo momento non fanno altro che prolungare sine die, anno dopo anno, il mantenimento di questa GS - il collega Tibaldi l'ha definita "famigerata società" - che per il vero determina solo il mantenimento di questa situazione legata a questi contenziosi, che fanno solo il bene di una persona in questo momento.

Non me ne voglia il liquidatore, ma al di là di tutte le discussioni che porremmo in essere anche nella riunione della prossima commissione sui costi della politica, non sono solo i politici che beneficiano dell'oggetto della loro attività, ma anche le attività affini, anche se non sono molto ben visibili... ne lucrano sicuramente più di noi! Perché mille euro al giorno... perché si tratta di mille euro al giorno, seppure lordi... mi sembrano un compenso abbastanza importante per poter, anno dopo anno, continuare nel mettere su carta quelle che sono le situazioni di contenziosi regolate dai legali, che sono di volta in volta interessati a porre in essere o a proseguire questa vicenda, che sembra infinita. Ecco perché per me sarebbe stato molto importante, avrei gradito, perché nell'oggetto dell'interpellanza non era necessariamente obbligato il Presidente, ma credo che fosse anche strumentale nella discussione il cui nucleo è legato a questi contenziosi, capire già in questa sede se ci sono delle novità in merito alla gestione di questi contenziosi che sicuramente l'Assessore conoscerà, quindi se ci sono delle novità, per capire se questa storia è una storia destinata a proseguire sine die oppure ci sono delle novità, magari anche favorevoli. Mi ricordo che l'Assessore Marguerettaz - che adesso non vedo - all'epoca competente per materia, esprimeva grande entusiasmo e ottimismo in merito alle risultanze di questi contenziosi; vorremmo sapere se questo ottimismo è ancora tale, se si pensa che da questi contenziosi si uscirà vittoriosi o soccombenti, oppure se c'è in questa nuova legislatura un'idea di andare in un nuovo corso di matrice transattiva con la parte più preponderante che è oggetto di questa relazione del liquidatore e di questo bilancio.

La rassegnazione non è nel nostro DNA, è una deliberazione che, come hanno fatto i miei predecessori in quest'aula nelle passate legislature, non abbiamo mai votato, né voteremo questa volta, perché a questa responsabilità non ci sentiamo di accomunarci e la lasciamo a voi.

Presidente - La parola al Consigliere Caveri.

Caveri (UV) - Ho chiesto al Capogruppo l'autorizzazione ad intervenire, perché credo che quando si discute di argomenti che hanno un passato, è bene averne contezza, in quanto quando la Gestione straordinaria viene definita "famigerata", credo che ci si riferisca ai rischi di trascinamento della Gestione straordinaria. Va invece ricordato che l'approvazione di quella legge è stata una pagina importante nella storia del Consiglio, poiché ci si trovava di fronte all'oggettivo rischio di una interruzione dell'attività del Casinò della Vallée, a cui il Consiglio reagì nell'ambito di una vicenda giuridica molto complessa, che si rifà a quel famoso contenzioso con la famiglia Lefèbvre che aveva portato in alcuni passaggi a un oggettivo rischio di chiusura dell'attività del casinò. Ricordo i ricorsi alla giustizia amministrativa, un'attesissima sentenza da parte del TAR della Lombardia sulla legittimità dei titoli con cui era aperta la casa da gioco, poi si era tornati su questa medesima vicenda con una sentenza alla Corte costituzionale in cui si poneva il dubbio della legittimità stessa della Regione di poter legiferare in questa materia. Insomma, credo sia opportuno dire per chi ha seguito talvolta anche dall'esterno, non membro di questo Consiglio, le vicende del passato, che quelle vicende che vanno dalla fine degli anni '90 fino ad oggi sono state molto complesse, che in quel caso prescindevano totalmente dal giudizio che si può dare dell'attività successiva della casa da gioco, ma che ineriscono le ragioni che hanno portato la Val d'Aosta nella primavera del 1947 ad aprire una casa da gioco, rimasta aperta grazie ad un'azione incisiva degli amministratori e dei Presidenti che si sono succeduti in quegli anni e che hanno - a fronte di una vicenda assai complessa sotto il profilo giuridico - consentito il mantenimento di un'attività che, al di là delle vicende contingenti, resta in termini economici importante per il bilancio della Regione e lo è anche sotto il profilo occupazionale.

Il collega Zucchi, con molto garbo, ben diverso dall'aggressività dei manifesti dei mesi scorsi, ha voluto tracciare una polemica che lo ha visto protagonista di esposti anche a tutti i tipi di giurisdizione possibile: credo che avrebbe potuto rivolgersi anche al Tribunale di Marte con un esposto, perché ha fatto una gamma di esposti contro l'acquisizione del Billia senza precedenti nella storia giuridica italiana! Devo dire che non avendola evocata, non la evocherò neppure io, se non in termini, appunto, un po' scherzosi, ma ci tengo a dire - perché non mi va che l'attività del Governo regionale che ho presieduto possa essere bollata, finendo non solo seduto qui, ma all'angolo con il cappello d'asino - che l'acquisizione del Billia è stata un'operazione molto importante, e questo lo potremo vedere con il piano di rilancio della casa da gioco che assume una dimensione totalmente diversa grazie alla rottura di quello che in passato veniva banalizzato come l'accerchiamento. Non so, sarà il Presidente a dirlo, perché non abbiamo informazioni come Gruppo sulla situazione attuale del contenzioso, ma l'unica cosa che mi sento di dire è che due anni fa il contenzioso non è stato chiuso poiché nelle cifre c'era una distanza molto grande, e lo dico già io in maniera che nessuno possa far malizia: non è per alimentare le parcelle dello studio di cui mio fratello fa parte, che seguivano il contenzioso ben prima che diventassi Presidente della Regione, ma la distanza era molto grande, alcuni milioni di euro rispetto a decine e decine, se non centinaia di milioni di euro chiesti dalla controparte.

Ora io mi auguro invece che ci sia in prospettiva la possibilità di trovare una soluzione salomonica; due anni fa non ci siamo riusciti, ne è buon testimone l'Assessore Marguerettaz che all'epoca condivideva il dossier. È un dossier che abbiamo studiato attentamente, saremmo ben stati lieti di poter chiudere in contemporanea l'acquisizione del Billia e la chiusura del contenzioso che, in qualche maniera, talvolta è anche temerario, perché i Lefèbvre hanno chiesto il fallimento della casa da gioco, in alcuni casi hanno sparato delle cifre iperboliche di richieste, 250-300 milioni di euro; allora non è che il contenzioso si fa chiedendo la luna, per cui alla fine si chiedono centinaia di milioni per spaventare la controparte, perché poi l'altro non dia quello che deve dare. Non so, ripeto, non mi occupo della situazione contingente perché non la conosco nelle sue evoluzioni, mi dà l'impressione che lei - leggendo anche la sua interpellanza - la conosca molto meglio di me; devo dire che il vostro gruppo politico in passato ha avuto molti contatti con i Lefèbvre.

Credo che oggi - se si può giungere ragionevolmente ad una chiusura, non lo si possa non fare - ma ci tengo a dire che se due anni fa avessimo avuto le condizioni oggettive per chiudere, allora saremmo stati felici di poterlo fare, perché effettivamente ha un effetto trascinamento; poi sulla GS sarà l'Assessore a dirvi che già all'epoca avevamo discusso in quest'aula - ricorderà il collega Tibaldi - sull'opportunità di trasferimento di questa vicenda sulla s.p.a., ma poi si era verificato che questo trasferimento era rischioso sul destino della s.p.a. per l'esistenza di queste situazioni indeterminate.

Ho l'impressione che attorno a questa vicenda, che torna con la sua ripetitività in aula, sembra un po' il Natale o la Pasqua, si possano immaginare delle soluzioni prospettiche; troverei ingiusto trovare oggi degli elementi di criticità nell'operazione che è stata svolta due anni fa sotto il profilo del contenzioso, perché si è cercato in qualche maniera di chiuderlo. È ingiusto soprattutto per chi da questi banchi ha svolto un'azione efficace di legislatore, immaginando la nascita a suo tempo della Gestione straordinaria, in un passaggio nel quale, se così non fosse avvenuto, probabilmente per il futuro - allora - del Casinò di Saint-Vincent sarebbero stati guai.

Presidente - La parola al Consigliere Lattanzi.

Lattanzi (PdL) - Grazie, Presidente. È inevitabile che ogni volta che si parla di casinò, o di annessi, la temperatura salga e anche quella dell'aula sta salendo; il Presidente del Consiglio sta facendo tutto il possibile per raffreddare il clima meteorologico di quest'aula, io cercherò di non farla alzare, ma mi consentirà il "Presidente Caveri"...

(interruzione del Consigliere Caveri, fuori microfono)

...sì, molto, forse di più, magari dicendo che il sig. Lefèbvre ha avuto rapporti con tutti i gruppi... ce lo possiamo dire, signor Presidente?... magari più con voi che con noi, magari ogni tanto... visto che l'ha buttata lì come battuta di scherzo, il sig. Lefèbvre ha fatto l'imprenditore, quando un imprenditore ha degli interessi in gioco con la pubblica amministrazione credo che non sia atipico che contatti tutti i gruppi presenti in Consiglio per capire come si muove il fumo della polenta. Sono cose che sono vecchie come il mondo, non sono sfuggite a nessuno, tanto meno a lei che era Presidente della Giunta e doveva decidere politicamente cosa fare rispetto a queste situazioni.

Vorrei tornare alla GS. La GS, lei dice, si ripete sistematicamente come il Natale, perché c'è il bilancio che, come il Natale, puntualmente si presenta a questo Consiglio. Questo bilancio si caratterizza sempre per due situazioni negli ultimi tempi: la parcella del liquidatore, che è il manovratore di questa "società carrozzone" - bad company, definita dal mio collega - e i contenziosi che rimangono in essere nel bilancio, inevitabilmente legati alla vicenda Grand Hôtel Billia, perché sono stati scorporati, messi in questa situazione per una decisione politica che era quella di comprare il Grand Hôtel Billia e di negoziare - visto che non era possibile (ha detto il Presidente) in quel momento, contestualizzando le situazioni, fare una negoziazione unica - scorporando i contenziosi, andando a portare a casa per l'interesse di tutti i valdostani una struttura turistico-ricettiva a servizio (teorico) del casinò. Non vado oltre ai giudizi, perché ci sarà domani il tempo per tornarvi, però vorrei disegnare una situazione che si potrebbe venire a creare. Siccome stiamo osservando Alitalia e stiamo apprendendo come per salvare Alitalia si stiano scorporando le cose brutte, i deficit, i buchi, e mantenendo le cose che hanno un valore, come le linee, le rotte, le licenze, per poterle offrire al mercato in modo che questa azienda possa ripartire, mi chiedo cosa avrebbe scritto con tanto di risoluzioni, di prese di posizione, l'Union Valdôtaine se Berlusconi avesse deciso di scorporare le cose cattive e di affidarle al Ministero del tesoro, così come sta avvenendo la cosa, e di prendere le cose buone e ridarsele a sé stesso!

(nuova interruzione del Consigliere Caveri, fuori microfono)

...si vede che lei ne sa qualcosa di più. Non darla a dei privati, ma ridarla al Ministero del tesoro, che riparte con una nuova s.p.a. come se fosse nuova di zecca... per fare che cosa? Per fare esattamente quello che faceva la Gestione straordinaria: un altro buco e un'altra bad company! Identica, due società pubbliche: una la chiudiamo perché non funzionava in quanto era pubblica, l'altra la riapriamo perché con il pubblico è bello, funziona! Di questo stiamo parlando: della nascita di una Gestione straordinaria che rimane aperta per gestire contenziosi, negatività di un'azienda che così non poteva andare avanti, e della contestuale situazione di quella buona, quella che avrebbe dovuto rilanciare il casinò con nuove gestioni, nuovi consigli di amministrazione, nuove parcelle, nuove professionalità, che dopo dieci anni è esattamente nelle stesse condizioni di quella di dieci anni fa!

La domanda allora sorge spontanea: cosa abbiamo liquidato a Gestione straordinaria per costruire una nuova bad company? Questo è il fatto che ci porta a discutere di questo "carrozzone" pieno di debiti, parlando contestualmente di un altro "carrozzone": quello che è rimasto, che è altrettanto pieno di debiti, perché se il casinò non avesse il pubblico che gli ripiana i buchi ogni anno, sarebbe esattamente come Alitalia, ormai, con i libri in Tribunale! Se noi a luglio non avessimo approvato tutti insieme con responsabilità e coscienza, chi con più chi con meno convinzione, l'aumento di capitale da 10 milioni di euro, oggi la Casino S.p.a. nuova, quella che avrebbe dovuto funzionare, sarebbe in Tribunale, esattamente come va a finire Alitalia fra cinque giorni!

Questa è la questione politica: quella di scelte politiche, di "carrozzoni" che nascono per resistere e dare da mangiare e far nascere nuove società, che resistono e resistono, per far votare, che resistono e resistono, per distribuire, per gestire potere e per continuare a creare buchi, tanto questo è un bilancio - quello della Regione Valle d'Aosta, amministrato da pochi, ma finanziato da tutti! - che avanza 150 milioni di euro l'anno! E siccome non si sa come spenderli, si comprano i voti... semplice! Questo è socialismo reale ricco, che avrà le sue problematiche, come tutti i socialismi reali, quando non sarà più così ricco e sarà un po' più povero! Allora dovremo cominciare a spiegarci come mai ogni sei mesi questa azienda, che tutti rappresentiamo, deve finanziare 10 milioni di euro di buco, e magari i cittadini ci cominceranno a chiedere perché mettiamo i soldi in quel buco: e allora parleremo di Alitalia-Casinò, e allora cercheremo un compratore e faremo le gare pubbliche per chiedere che qualcuno prenda quello che avanzerà, dicendo che magari 500 dipendenti degli 800 li prende l'Amministrazione regionale e i 350 che servono per far funzionare il casinò, li lasceremo lì! Di questo parleremo: non sono un veggente, è la storia che si ripete, non c'è nulla da prevedere, è già tutto previsto, lo prevedete voi, di giorno in giorno, quando fate le scelte politiche. Comprare il Billia senza negoziare i contenziosi, significa tenere in piedi una struttura come quella della GS, per continuare a negoziare contenziosi fino a quando morte non ci separi. Poi che siano temerari, non siano temerari, questo lo decideranno i tribunali, speriamo che siano temerari, che l'Amministrazione regionale debba pagare il meno possibile, se non nulla addirittura, ma certo è che quella cifra tutta la Valle d'Aosta era convinta che comprendesse i contenziosi.

Vedo la faccia del Presidente Caveri... che sbigottisce... no! Tutti sapevano... guardi, non mi faccia fare nomi e cognomi dei suoi colleghi di maggioranza e di Giunta che ancora ieri mattina di tale questione non sapevano nulla! Siccome ho detto che sarei stato un signore, mi fermo qui!

Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - Mi astengo dal fare qualsiasi tipo di commento... però, semplicemente per dare un minimo di contributo rispetto ai numeri, che poi sono desumibili da quello che è scritto qui.

Nel momento in cui è stata chiusa la trattativa per l'acquisto del Grand Hôtel Billia, non avevamo una posizione a debito nei confronti dei Lefèbvre, avevamo una posizione a credito: lo dico semplicemente perché questa cosa debba essere messa sul tappeto. In allora c'erano due cause che ci vedevano in modo importante con dei rapporti di debito e credito: la prima, il Tribunale di Aosta aveva condannato la società SAAV a dare 20 miliardi di euro alla Regione per la richiesta di fallimento; la Corte d'Appello di Torino nel 2007 ha rettificato quella sentenza, ma quella sentenza l'ha scritta il Tribunale di Aosta, fra l'altro relatore era il Presidente del Tribunale di Aosta, dr. Garbellotto, quindi noi, Regione, avevamo 20 miliardi di credito. Dall'altra parte avevamo l'altra sentenza, che era una sentenza dove vigeva il discorso del "pari e patta", cioè ci sono delle pretese di SAAV e delle pretese della Regione, ognuno ha la sua posizione; quindi, quando si è chiusa la trattativa per l'acquisto, la Regione paradossalmente era a credito. Oggi ci sono delle sentenze che hanno rettificato questa posizione: allora la pretesa dei 20 miliardi decisa dal Tribunale di Aosta è sparita, quindi non abbiamo alcun credito; il "pari e patta" che aveva indicato la sentenza di Aosta è stato rettificato e ad oggi siamo debitori - è scritto in bilancio - di 4 milioni di euro circa.

Se ci dovesse essere una transazione, se questa transazione avesse delle cifre diverse da queste, bisogna dare degli elementi: possiamo dare ai Lefèbvre di più di 4 milioni che è l'importo indicato dal Tribunale di Torino? Perdonatemi, non so... magari voi la vedete in modo diverso, ma secondo noi quello è l'importo che ad oggi deve essere riconosciuto ai Lefèbvre. Ecco perché la conclusione della trattativa rispetto all'altra aveva degli elementi diversi, altrimenti rischiamo di dire che qui giriamo, come dice Lattanzi, con "l'anello al naso"!

Altra questione... solo per i dati: il liquidatore nella precedente legislatura non prende più un compenso che è rapportato... ma prende un fisso, un rimborso, c'è scritto: ci sono 50mila euro più il rimborso e, nella relazione - se andate a vedere nella nota integrativa - è scritto 53mila euro. Questo perché ho sentito delle cifre diverse, quindi il liquidatore all'anno prende...

(interruzione di un Consigliere, fuori microfono)

...vuole la pagina? Aspetti che gliela dico: vada nella relazione e vada all'ultima pagina, la n. 16, là dove dice "qualifica onoraria, indennità, rimborso spese al liquidatore"... 53.703 euro... solo per darvi delle informazioni. Grazie.

Presidente - La parola al Consigliere Louvin.

Louvin (VdAV-R) - Grazie, Presidente. Sono poco appassionato alla questione dei compensi del liquidatore che, peraltro, sembrano suscitare qui molto interesse. Mi ha invece colpito - e credo sia doveroso aggiungere qualche parola in proposito - la sottolineatura del collega Caveri circa il fatto che bisogna avere contezza del passato e ricostruire una vicenda in cui il ruolo che ha svolto la Gestione straordinaria è stato di primaria importanza per evitare una situazione di impasse molto grave.

Credo che quando si avrà una lettura lucida del periodo 1993-2008 e anche del ricavato di quel periodo 1994-2002 circa, che ha corrisposto con uno dei periodi di migliore resa economica della casa da gioco per le casse della Regione, si potranno avere dei giudizi diversificati, ma si dovrà tenere in dovuto conto l'importanza delle scelte che sono state fatte nel tempo. Ciò che mi pare dover aggiungere, come tassello fra una ricostruzione molto risalente e le precisazioni che ha portato poco fa l'Assessore Marguerettaz circa le ragioni per le quali non si è definito questo complesso contenzioso in sede di acquisizione del Grand Hôtel Billia, è un tassello che forse non andrebbe dimenticato. Alcuni colleghi che hanno vissuto la legislatura 1998-2003 dovrebbero ricordare bene gli ultimi mesi di quella legislatura e che sicuramente non sottovalutano ciò che vi è avvenuto. Non lo sottovalutano perché l'ipotesi di acquisizione, in allora nei termini di un acquisto a pagamento dilazionato e riscatto terminale del Grand Hôtel Billia, fondava la determinazione favorevole da parte della Regione su tre pilastri: il prezzo da corrispondere, la fideiussione da concedere da parte del venditore sull'acquisto e la definizione, in allora si diceva "tombale", del contenzioso in essere fra Finoper e società collegate - se si preferisce: gruppo Lefèbvre - e Gestione straordinaria del Casinò. Intorno a questa definizione ci furono delle vicende molto complesse e anche affannose in coda di legislatura, ma credo che con un po' di buona volontà si possa anche ritrovare una lettera ufficiale che confermava l'accettazione di determinate condizioni da parte della controparte, in particolare la definizione anche dell'esatto ammontare della transazione di queste vicende contenziose per un importo molto preciso.

Ciascuno di noi ha il proprio corso di vita: c'è chi ha potuto o voluto seguire le vicende successive e chi non le ha vissute successivamente e le ricostruisce ascoltando le parole dei colleghi in questo momento, o anche tentando di informarsi un po' alla volta sul punto. Io sono però molto dispiaciuto come amministratore, oggi, di questa Regione... che non si siano chiuse quelle due partite: quelle della fideiussione, da un lato, che forse si dice adesso sarebbe comunque superata perché decorsi i termini di un'azione revocatoria, ma soprattutto non sia stata chiusa allora la questione dei contenziosi.

Apprendo di forbici molto larghe, di valutazioni... quindi non posso giudicare: chi non è competente e soprattutto informato sul punto non può sicuramente pronunciarsi; io esprimo molto rammarico, perché politicamente nel 2003 ci furono degli interventi che non consentirono allora una definizione dell'acquisizione a delle condizioni che nel 2008, per quanto può servire il senno di poi, sarebbero state estremamente interessanti per la Regione e farebbero in modo che noi non ci si trovi - come ci troviamo - ad essere invitati alla rassegnazione, come dice il collega Zucchi, che da neoconsigliere non si rassegna a leggere questa vicenda come quella di una ordinaria liquidazione, perché ordinaria non è!

Questa è una liquidazione nella quale c'è un "liquidatore finale", che è la Regione autonoma Valle d'Aosta, chiamata a sostenere alla fine tutte le spese che residueranno in questa vicenda, non solo quelle che stiamo accumulando di anno in anno e che già fanno un discreto peculio, ma anche quelle molto più importanti che la società Deloitte mi pare stimi nell'ordine di 103 milioni circa di euro, originari 200 miliardi, per richieste di danni per le quali ritiene la stessa società - ma è ovvio che questo sia nei fatti - che la Regione Valle d'Aosta debba procedere all'immissione di ulteriori somme nell'infausta eventualità di un esito negativo.

Come gruppo consiliare, come amministratori, siamo dispiaciuti nel vedere che quella che doveva essere una chiusura rapida della questione si protragga, ci rammarichiamo che la questione si trascini ancora; riterremmo molto più normale che, definiti i contenziosi, anche solo un semplice funzionario dell'Amministrazione regionale si peritasse di definire i contenziosi ancora in essere senza gravare questa Regione di quasi 1 miliardo di spese all'anno per queste vicende. Ripeto: è una questione, questa della liquidazione del Casinò, che richiede una lettura - come ha già sottolineato il collega Caveri - più larga, ma che non esime chi ha assunto in alcuni momenti di questa vicenda delle posizioni che non hanno consentito definizioni vantaggiose nell'interesse della Regione dall'assumersene naturalmente tutte le responsabilità.

In punto votazione, se posso anticipare la comunicazione della posizione del gruppo, ci esprimeremo con voto contrario sulla deliberazione in oggetto. Grazie, Presidente.

Presidente - Colleghi Consiglieri, non voglio essere noioso, né pedante, ma vi invito a tenere spenti i cellulari, perché poi succedono queste cose, scattano queste interferenze e lo abbiamo visto adesso... per cui, abbiamo dato una disposizione; vi chiedo per cortesia, per l'efficienza del sistema, di evitare l'utilizzo dei cellulari in aula, quanto meno se siete vicini a dei microfoni, perché poi dopo si deve intervenire.

Se nessun altro chiede di intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale.

La parola all'Assessore al bilancio, finanze e patrimonio, Lavoyer.

Lavoyer (FA) - Non mi farò certamente, nella mia brevissima replica, trascinare dall'aumento di temperatura auspicato dal collega Lattanzi, anzi; ritengo che il contributo del dibattito espresso dai colleghi sia senz'altro un elemento importante di riflessione per l'azione del Governo in merito al prossimo piano di sviluppo, che dovrà essere oggetto di un ampio dibattito politico, e soprattutto - come sottolineava prima il collega Zucchi - l'argomento sarà oggetto di dibattito, sia in sede dell'iniziativa consiliare portata avanti dal suo gruppo, sia in sede di approvazione del bilancio della Casino s.p.a. imminente. Questo è il motivo per cui la mia replica non vuole né essere rassegnata né irrispettosa dagli stimoli emersi dai colleghi che sono intervenuti, ma è una replica che va nella direzione - come la mia illustrazione - a riportare la discussione sul tema del giorno, che è approvazione del documento in oggetto; quindi non è rassegnazione, ma è realismo, in politica quando si parla di casinò possiamo parlare di tutto, ma l'argomento oggi in discussione è l'approvazione di un bilancio di una Gestione straordinaria in liquidazione, quindi non può che essere un atto dovuto.

Sull'argomento casinò invece questa maggioranza e questo Governo ritiene che il dibattito per il futuro è un dibattito aperto e non certo rassegnato.

Presidente - Pongo in votazione la deliberazione in oggetto:

Consiglieri presenti e votanti: 31

Favorevoli: 19

Contrari: 12

Il Consiglio approva.