Oggetto del Consiglio n. 3426 del 3 aprile 2008 - Resoconto
OGGETTO N. 3426/XII - Interpellanza: "Ritardi nella realizzazione della pista agonistica internazionale "Leonardo David" di Gressoney-Saint-Jean".
Interpellanza
Premesso che
- nel 1999 l'allora Giunta regionale approvò il progetto esecutivo per la realizzazione della pista agonistica internazionale "Leonardo David" a Gressoney-Saint-Jean per un importo di poco più di 2 miliardi di vecchie lire;
- successivamente sono stati stanziati ulteriori € 6.378.000, equivalenti a ben 12,350 miliardi di vecchie lire, per il completamento dell'opera;
- ad oggi l'opera non è ancora ultimata, malgrado sia stato annunciato a più riprese che la struttura sarebbe stata pronta per la stagione invernale 2006-2007;
- ora sono pronti ulteriori stanziamenti finanziamenti per omologare alla discesa libera la pista n. 3 di La Thuile;
tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore delegato per sapere:
1) quali sono le cause del ritardo dell'ultimazione della pista Leonardo David di Gressoney;
2) quali sono le valutazioni che hanno portato a optare per la Thuile rispetto a tracciati più facili da omologare, quali la pista Renato Rosa di Pila;
3) se e quando i tracciati saranno disponibili per eventuali competizioni sciistiche e con quale livello di omologazione.
F.to: Frassy - Ottoz
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (PdL) - Anche questo argomento non è nuovo, perché il nostro gruppo più volte è intervenuto chiedendo aggiornamenti sull'evoluzione dei lavori, di quella che diventa una delle piste più problematiche nel panorama delle infrastrutture che caratterizzano lo sport alpino.
La vicenda parte nel 1999; all'epoca vennero stanziati 2 miliardi di vecchie lire e i successivi ulteriori stanziamenti hanno portato quella cifra a lievitare da 2 miliardi a oltre 14 miliardi. Il problema è che sono passati ormai quasi 10 anni e quella pista continua ad essere una pista che non ha l'omologazione, che era il presupposto degli investimenti fatti e per riportare la Coppa del Mondo di sci in Valle. Se negli anni '80 la Coppa del Mondo di sci in Valle era di casa, con l'ultima gara di gigante femminile del 1° dicembre 1984 la Coppa del Mondo ha ignorato per 24 anni le montagne valdostane. E dire questa realtà fa male, penso, fa male a tutti quelli che sono Valdostani, a tutti quelli che come me amano lo sci, perché avremmo tutti i presupposti dal punto di vista ambientale e infrastrutturale per pretendere, se non tutti gli anni, un anno sì un anno no o due no, la Coppa del Mondo.
La Coppa del Mondo di sci, invece, sono 24 anni che ignora completamente la nostra Regione: nel 1999 venne fatto questo investimento sostenendo che avremmo aggiornato con questo tracciato l'"appeal" che le nostre piste forse avevano perso in quanto piste datate; ad oggi, nonostante a più riprese durante le nostre attività ispettive dai banchi della Giunta, Presidenti, Assessori di turno, sia stato dichiarato che era imminente l'ultimazione dei lavori - le ultime previsioni davano addirittura pronta la pista per la stagione invernale 2006-2007, ricordo che siamo a conclusione della stagione 2007-2008 -, la pista è ancora lì con una serie di problemi. È stata illuminata come forse non è illuminato manco un campo di calcio, ma ancora ha un insieme di lavori da ultimare affinché possa essere omologata.
Vorremmo capire, Assessore, quali sono le cause di ritardi che, parlando di tempi che si misurano ormai a due lustri, iniziano ad essere ritardi importanti e difficilmente comprensibili. Vorremmo capire in questo contesto quale ruolo andrà a ricoprire, visti gli stanziamenti che sono stati previsti per omologare alla discesa libera, la pista n. 3 di La Thuile, pista che chi conosce quella stazione sciistica sa che è una pista impegnativa, molto tecnica, di grande fascino, ma è una pista che ad oggi non ha alcuna caratteristica per poter essere omologata, tanto che sono previsti stanziamenti importanti per poter fare una serie di opere di messa in sicurezza che mai, come nel caso della pista n. 3 di La Thuile, sono necessarie per poter arrivare all'omologa.
Ragionando su alternative valide o meno onerose, ci viene in mente la pista Renato Rosa, più comunemente conosciuta come il Bosco, della Conca di Pila, una pista che partendo dall'arrivo della seggiovia Chamolé, era già stata utilizzata per competizioni a livello europeo arrivando fino alla metà del piano di Les Fleurs, cioè fino a Plan Praz. È una pista che è stata messa in sicurezza da tempo e che con poche opere e con pochi lavori avrebbe potuto dare una risposta in tempi più veloci, con minore impatto ambientale e con minori costi, ai fini di una omologazione per poter ambire a portare alla nostra Regione la Coppa del Mondo di sci relativamente alla disciplina della discesa libera. Non vorremmo che, alla fine, questo tipo di iniziativa seguisse gli stessi destini della pista titolata a Leo David in quel di Gressoney; allora vorremmo capire quali valutazioni vi hanno portato ad optare per questa pista di La Thuile, una pista da risistemare e da infrastrutturare completamente dal punto di vista della sicurezza e degli sbancamenti di sicurezza, rispetto alla pista Renato Rosa di Pila. Vorremmo anche capire che tipo di omologazioni verranno acquisite e quando ipotizzate che queste omologazioni per Gressoney e per La Thuile possano essere portate a casa.
Ci auguriamo che la risposta che l'Assessore ci vorrà dare sia una risposta ponderata e non una risposta di tipo pre-elettorale infarcita a un facile ottimismo, anche perché tutte le risposte dei suoi predecessori hanno dimostrato purtroppo di essere smentite dai fatti. Ci piacerebbe capire... anche se ci rendiamo conto che non essendo scritto nelle domande, lei potrebbe dirci che non rientra nelle risposte a cui lei è tenuto, ma non è una domanda tecnica, è una valutazione politica e, in quanto tale, riteniamo nella possibilità delle risposte, perché quando le chiediamo quali sono gli elementi di concretezza che vi fanno dire che quanto prima la Coppa del Mondo tornerà in Valle, pensiamo di fare una domanda che si incentra su quei contatti politici che devono essere tenuti, per ipotizzare in maniera ragionevole che la Coppa del Mondo torni in Val d'Aosta.
Sappiamo che tutti i grandi circuiti dello sport a livello agonistico vengono attivati o disattivati in virtù della capacità della diplomazia politica di creare non solo i presupposti strutturali, ma anche i presupposti politico-ambientali per poter portare le "kermesse" di certi livelli in un luogo anziché in un altro. Ipotizzando che la pista Leo David sia prossima alla conclusione, vorremmo sapere se c'è qualche contatto che, in maniera ragionevole, ci possa far ambire sin dalla prossima stagione - o quando ce lo dirà lei, Assessore - a veder tornare la Coppa del Mondo di sci in Valle.
Presidente - La parola all'Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Pastoret.
Pastoret (UV) - Per quanto riguarda la prima domanda: "quali sono le cause del ritardo dell'ultimazione della pista Leonardo David di Gressoney", fornisco la risposta che mi è stata data dall'Assessorato alle opere pubbliche, perché i lavori sono da loro sviluppati, quindi l'Assessorato al turismo non ha, in questo, alcuna competenza che non sia stata quella iniziale di finanziare l'intervento.
Dice la nota che i lavori relativi alla pista Leo David sono ultimati, in data 3 dicembre 2007 è stato emesso il 5° stato di avanzamento per un totale di lavori effettuati di 4.051.518 euro su un complessivo di euro 4.134.202; lei fa riferimento ai 6, ma questi sono al lordo di IVA, spese tecniche, eccetera, corrispondenti, queste due cifre, a una percentuale di realizzazione pari al 98%. Il 21 novembre 2007 l'impianto è stato consegnato, qui sì, tramite gli uffici dell'Assessorato al turismo alla società "SAGIT", che gestisce la pista per il suo utilizzo nella corrente stagione invernale. Sempre in quella data è stata effettuata una sospensione dei lavori esclusivamente finalizzata a posticipare due interventi che non potevano, all'epoca, essere realizzati a regola d'arte, senza comprometterne la riuscita: la semina delle aree previste in progetto e la posa dei faretti segnalatori della seggiovia, la cui installazione non poteva avvenire in quel periodo con l'impianto aperto. Rimane poi da completare un intervento che non rientra in questo lotto, ma che era già previsto dalla società "SAGIT", che è il completamento del lago a monte per l'innevamento programmato dell'impianto. Questo per evitare di pompare l'acqua da sotto in su, che era il progetto iniziale che aveva previsto questo tipo di intervento. La società "SAGIT" ha ritenuto di poter utilizzare un bacino già pre-esistente, non ha potuto essere realizzato nel corso del mese di ottobre perché il gelo avrebbe determinato dei probabili ammaloramenti nella posa del materiale impermeabilizzante.
Per quanto riguarda le altre questioni, la pista n. 3 di La Thuile è omologata per gare di livello internazionale di discesa libera maschile e peraltro presenta le caratteristiche tecniche che permettono questo tipo di gare. La pista Renato Rosa di Pila, alla quale siamo tutti affezionati, risulta adatta per lo svolgimento di gare nazionali e internazionali per categorie giovanili e, visto i suoi requisiti, non risulta e non risulterebbe possibile renderla agibile agonisticamente e neppure omologabile per lo svolgimento delle gare internazionali di discesa libera maschile. Era già stata fatta una valutazione del genere in passato, ma non era possibile per il dislivello della pista e per gli elementi di lunghezza che non risultavano avere il sufficiente sviluppo per questo tipo di gare, mancava inoltre lo spazio per l'area di arrivo, che una volta veniva utilizzato dove si trova ora la stazione intermedia dell'ovovia Plan Praz, ma che ora è venuta a mancare per l'ingombro che il corpo di fabbrica è andato a determinare e, in ogni caso, non avrebbe potuto avere le caratteristiche per una discesa libera maschile.
Mi dirà, collega Frassy: allora, se la pista di La Thuile è omologata, perché si prevedono degli interventi; è stato svolto un sopralluogo da parte della "FIS" nell'autunno scorso a seguito del fatto che era stata presentata - e sostenuta dalla "FISI" - la candidatura di La Thuile per la discesa libera di Coppa del Mondo a Zurigo. La "FIS" non si espresse come non si espresse neppure a Bariloche quando dovevano decidere; infatti il verdetto è stato rinviato alla seduta che si terrà fra il 25 maggio e fine maggio a Città del Capo, perché la pista era stata ritenuta idonea, ma sono stati richiesti degli interventi relativi a due questioni: la Coppa del Mondo si basa, sì, sull'omologazione delle piste, ma ci sono poi altre caratteristiche che la "FIS" pretende di avere sulle piste, quali gli spazi per le riprese, per le postazioni televisive, tutte questioni che fanno in modo che loro preferiscano una pista rispetto a un'altra. La loro ispezione è stata cortese ed hanno presentato quelle che sarebbero state considerate come esigenze imprescindibili per l'assegnazione della gara di Coppa del Mondo, gli interventi che hanno proposto alla società "Funivie del P.S. Bernardo" di realizzare.
Se "e quando i tracciati saranno disponibili per eventuali competizioni sciistiche e con quale livello di omologazione"; i tracciati della pista Leo David hanno già ottenuto la certificazione di omologazione internazionale per lo svolgimento di gare di slalom speciale e gigante. Per quanto riguarda la pista di La Thuile, il progetto di rifacimento finalizzato a rendere agibile agonisticamente la stessa, è stato presentato al VIA che lo esaminerà nelle prossime settimane. Le previsioni che la società fa sono che i lavori saranno ultimati per la fine del mese di settembre e che verrà richiesto il rilascio del certificato di omologazione per lo svolgimento delle gare internazionali di Coppa del Mondo di discesa libera maschile, che già esiste, ma che verrà richiesto perché i lavori fatti comportano delle modifiche che dovranno essere osservate e rispetto alle quali sarà necessaria una ulteriore certificazione.
Mi ha ancora chiesto, il collega Frassy, quando... la Coppa del Mondo in Val d'Aosta. Non sono un profeta, né ho affermato con certezza che l'avremo in una certa data, faccio riferimento agli impegni più volte presi da parte del Presidente della "FISI", dr. Morzenti, e agli impegni che lui ha preso pubblicamente, perché si è tenuto in Valle alcune settimane fa, in occasione dei campionati italiani giovani allievi, un Consiglio federale della "FISI", e in quell'occasione, in un discorso formale, il Presidente della "FISI" ha detto che per quanto riguarda la "FISI", La Thuile avrà la gara di Coppa del Mondo verosimilmente nel dicembre 2008, se tutti i lavori saranno stati fatti e se nel frattempo la località sarà riuscita a realizzare il dossier necessario da presentare a Città del Capo nella prossima adunanza e, in subordine, nel 2009.
Ricordo infine che le gare di Coppa del Mondo sono organizzate da comitati organizzatori dove la Regione non c'entra niente. Possiamo prevedere di sostenere con un contributo pubblico, ai sensi delle nostre disposizioni legislative, un evento del genere come abbiamo fatto in passato, ma non siamo i soggetti organizzatori. Spero di aver dato soddisfazione alle sue richieste.
Presidente - La parola al Consigliere Frassy.
Frassy (PdL) - Sono soddisfatto della risposta che ci ha fornito l'Assessore; diciamo che la soddisfazione completa l'avremo nel momento in cui questa risposta sarà concretizzata dall'evidenza dei fatti che ci sono stati raccontati, nel senso che - se ben abbiamo capito - la pista 3 di La Thuile è omologata, di conseguenza mancano le postazioni TV e oserei aggiungere ci sarà da sistemare lo stadio di arrivo, perché non mi sembra che la n. 3 abbia lo spazio necessario per il cosiddetto "stadio di arrivo", perciò la pista 3 di La Thuile...
(interruzione dell'Assessore Pastoret, fuori microfono)
... di conseguenza ci saranno interventi che andranno a ridisegnare il tracciato stesso, perciò alla fine ci renderemo conto che bisognerà fare una serie di opere di sistemazione geologica ed idraulica, ci renderemo conto che dovremo deviare e canalizzare e che questo stanziamento iniziale avrà bisogno - come la vicenda di Gressoney ci ha insegnato - di uno stanziamento suppletivo, se saremo fortunati; se saremo meno fortunati di ulteriori stanziamenti. Ci auguriamo di essere più fortunati, perché per Gressoney son 9 anni che aspettiamo la conclusione, ma andando anche a Gressoney il 98% dei lavori è fatto; auspichiamo che facendo un raffronto temporale, 9 anni per fare il 98%, quel 2% dovrebbe essere fatto in tempi abbastanza sostenibili.
Per quanto riguarda la conclusione operativa della vicenda, noi auspichiamo che dalle parole si possa passare alle competizioni, perché con l'omologazione di queste due piste penso che se in Valle non ci saranno le gare di Coppa del Mondo - non voglio dire nel 2008, ma diciamo nel 2009 - vorrà dire che qualcosa non funziona nella cinghia di trasmissione politica, che ancora una volta questa autonomia viene gestita in quello splendido isolamento che non ci porta da alcuna parte e che non porta a nulla in questa Regione.
Stamani, il collega Ottoz, nell'affrontare la vicenda dei Beatles, vicenda di risonanza mondiale, ha appreso dalla risposta del suo collega di Giunta e vicino di banco che i Beatles in Val d'Aosta, nella rassegna che occupa ben due sedi museali: il Saint-Bénin e uno spazio nel museo di Piazza Roncas, più un serie di manifestazioni collaterali, ha coinvolto poco più di 12mila persone, delle quali solo 3mila a pagamento. Quando vengono fatte iniziative similari in altre realtà, che siano nel Nord-Est o nel vicino Piemonte o nella vicina Lombardia, attirano centinaia di migliaia di persone, quando non milioni di persone! Allora penso che qualcuno prima o poi dovrà porsi la domanda: perché abbiamo una serie di potenzialità e di iniziative che non funzionano? Ricordo l'iniziativa recente, sempre nel settore della cultura, che era stata una replica di quanto aveva meglio funzionato altrove: mi riferisco all'esposizione di quadri curata dal noto critico d'arte Sgarbi, che fu anche quella un bel "flop"!
A questo punto, perciò, il problema non sono i soldi, né la realizzazione delle opere: il problema è politico. Il problema è di far crescere l'immagine della Val d'Aosta fuori dai confini valdostani, è di saper essere dei buoni propagandisti della Valle d'Aosta fuori dai confini valdostani. Il problema è di inserirsi nei circuiti politici, e qui mi viene facile il ragionamento, anche perché il periodo è quello giusto, il periodo elettorale, il periodo delle scelte, il "ni droite, ni gauche" non paga: non paga in termini politici l'"Union Valdôtaine", non paga neppure in termini di ritorno amministrativo e di inserimento e coinvolgimento della Regione nei circuiti del fare (dal fare turismo al fare industria o cultura). Le nostre risorse penso che vadano investite con un diverso approccio mentale; l'auspicio che ci facciamo è che la prossima legislatura, essendo ormai questa Giunta a scadenza, possa vedere un'inversione di tendenza nell'approccio dei problemi.
Prendiamo atto che è tutto pronto, prendiamo atto che ci sono le omologhe, prendiamo atto che i soldi sono stanziati, prendiamo atto che dal prossimo anno non ci saranno più problemi di tipo tecnico scaricabili su questo Assessorato delle opere pubbliche - che deve essere uno dei peggiori Assessorati di questa Regione... perché Cinema Splendor... cos'è Assessore? Dieci anni che è lì... più o meno, la vicenda "Torre dei Balivi" se non sono 10 anni ci siamo vicini, la vicenda dell'area "Cogne Espace Aosta"... anche lì viaggiamo sui 10 anni, perciò penso che l'Assessorato dei lavori pubblici - con buona pace di chi in questo momento ne è il responsabile - vada in qualche maniera rivisto nelle sue impostazioni!
Il problema di fondo di questa Regione non sono i soldi per adesso, è il saperli spendere e gestire, il saper dare quella continuità e quegli impulsi necessari per poter vedere realizzate in tempi significativi le opere pubbliche. Mi viene facile fare un ultimo raffronto perché è qui vicino, il cosiddetto "Palaindoor", che è stato realizzato in un periodo decennale - perché noi abbiamo una caratteristica: che si chiami arena o teatro, 10 anni li mettiamo in preventivo, se poi sono 11 allora è andata male, ma se sono 10 possiamo essere soddisfatti - ed è anche qui la stessa vicenda: se non fosse per il coraggio con cui il "CONI" nazionale, nella persona del suo rappresentante in Valle, il collega Ottoz, ha deciso di accollarsi una serie di oneri gestionali, sarebbe chiuso, perché la volontà politica del Comune di Aosta è quella di dire che il "Palaindoor", nel momento in cui non ha l'erbetta fuori o tutta la struttura del complesso sportivo a posto, rimane chiuso! Se oggi il "Palaindoor" funziona, se oggi l'offerta di strutture sportive di Aosta è maggiore di quanto non sarebbe, dobbiamo ringraziare il "CONI" e in particolare il collega Ottoz! Questo per dire che vanno bene le risposte, perché dare le risposte nelle interpellanze è facile, gli uffici sono tanti perché ci sono duemila persone che lavorano per l'Amministrazione e predispongono relazioni dettagliate, e la risposta in aula - salvo qualche scivolone che è stato fatto da qualche suo collega di Giunta, forse più pigro di quanto non sia lei - viene sempre facile. Il difficile poi è concretizzare quelle risposte trasferendole sul territorio, cioè dimostrare che quelle risposte non sono frutto di un "libro dei sogni", ma di un controllo della macchina amministrativa. Abbiamo la sensazione che la macchina amministrativa sia una macchina a doppi comandi, nel senso che voi date degli "input" e poi non si capisce per quale motivo la struttura o l'impresa appaltatrice difficilmente riesce a portare a compimento secondo le previsioni, i tempi, i costi che avete ipotizzato.
Penso che nella prossima legislatura su questi argomenti la nostra parte politica dovrà tornare, se non altro per verificare che le sue previsioni fossero fondate e soprattutto per essere di stimolo alla realizzazione di queste opere, anche se auspichiamo che nella prossima legislatura magari il panorama politico sia diverso, e in quel contesto, magari, potrebbe esserci anche una marcia diversa. Assessore Pastoret, lei ci è simpatico, politicamente è un abile navigatore; prendiamo atto della sua risposta e la verificheremo nella realizzazione puntuale.