Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2951 del 19 settembre 2007 - Resoconto

OBJET N° 2951/XII - Communications du Président du Conseil régional.

Président - J'informe le Conseil de l'activité de la Présidence et des organes du Conseil depuis la dernière réunion de l'Assemblée:

Projet de loi n° 180, présenté par le Gouvernement régional le 7 août 2007: "Nuove disposizioni in materia di gestione dei rifiuti";

Projet de loi n° 181, présenté par le Gouvernement régional le 14 septembre 2007: "Modificazioni alla legge regionale 31 dicembre 1999, n. 44 (Disciplina della professione di maestro di sci e delle scuole di sci in Valle d'Aosta. Abrogazione delle leggi regionali 1° dicembre 1986, n. 59, 6 settembre 1991, n. 58 e 16 dicembre 1992, n. 74)";

Projet de loi n° 182, présenté par le Gouvernement régional le 14 septembre 2007: "Disposizioni in materia di Consigliere di parità della Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste";

Projet de loi n° 183, présenté par le Gouvernement régional le 17 septembre 2007: "Disposizioni urgenti in materia di Fondo per speciali programmi di investimento. Modificazioni alla legge regionale 20 novembre 1995, n. 48. (Interventi regionali in materia di finanza locale)".

Réunions:

Bureau de Présidence: 2

IIIe Commission: 1

IVe Commission: 1

Ve Commission: 1

La Dott.ssa Maria Grazia Vacchina ha presentato, in data 16 luglio 2007 ricorso in appello dinanzi al Consiglio di Stato per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, della sentenza del TAR per la Valle d'Aosta n 72/2007, con la quale è stato respinto il ricorso n. 9/2007 avanti al TAR della Valle d'Aosta, proposto per l'annullamento della deliberazione del Consiglio regionale n. 2354 del 20 dicembre 2006, con cui il Dott. Flavio Curto veniva eletto Difensore civico presso il Consiglio regionale.

L'Onorevole Roberto Nicco, con riferimento alla risoluzione approvata nel maggio scorso da questa Assemblea relativa alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO e per il sostegno della candidatura per l'inserimento nel relativo programma delle Alpi walser, ha comunicato che in data 11 e 12 settembre 2007 la Camera dei Deputati ha esaminato congiuntamente la proposta di legge presentata sulla materia dalla componente delle minoranze linguistiche della Camera e l'analogo disegno di legge presentato dal Governo. La Camera ha quindi approvato ad unanimità di voti la ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXIIa sessione della Conferenza generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Colleghi, nel corso della pausa estiva dei lavori consiliari sono mancati 2 nostri ex colleghi e precisamente Guido Chabod e Vittorino Chiarello.

In data 16 agosto, all'età di 79 anni, scompare Guido Chabod che fu protagonista della vita politica, amministrativa della nostra Regione per oltre un trentennio. Nato a Valsavarenche il 26 dicembre 1927, Guido Chabod iniziò presto la sua carriera politica a livello comunale ricoprendo per circa 10 anni, dal 1952 al 1963, la carica di Sindaco del Comune di Valsavarenche. Eletto Consigliere regionale nel 1963, fece sempre parte del gruppo "Democrazia Cristiana", partito a cui si era iscritto nel 1953, ricoprendo importanti incarichi direzionali. Nel corso della VIª legislatura ricoprì l'incarico di Vicepresidente del Consiglio, dal 1975 al 1978, fu Assessore al turismo nell'ultimo semestre della legislatura stessa. Dal 1978 al 1983 ricoprì la carica di Assessore all'industria e commercio distinguendosi per una politica incentrata sullo sviluppo delle imprese artigiane e delle piccole imprese industriali; fu anche Assessore ai lavori pubblici dal 1983 al 1984. Terminò il suo impegno politico in Consiglio regionale nel 1988. Parallelamente alla sua attività politica Guido Chabod svolse un'intensa attività nel campo delle associazioni di categoria, presiedendo per oltre un quinquennio l'Associazione agricoltori della Valle d'Aosta aderente alla Coldiretti, fu pure Vicepresidente dell'Associazione albergatori e, in ultimo, Presidente del Consorzio produttori fontina. La sua scomparsa lascia un vuoto profondo in quanti hanno avuto modo di conoscere anche le straordinarie doti umane, la grande disponibilità e cordialità nei rapporti interpersonali e sopratutto l'impegno che quest'uomo ha sempre profuso nell'interesse della Comunità valdostana ed in particolare modo del suo sviluppo economico.

In data 23 agosto è mancato, per i postumi di una lunga e dolorosa malattia, Vittorino Chiarello, Consigliere regionale dal 30 giugno 1993 al 29 giugno 1998. Vittorino era nato a Vicenza il 4 ottobre 1952, trasferito in Valle d'Aosta e precisamente a Donnas, dipendente "Olivetti" con la qualifica di operaio e, in seguito, di impiegato, si iscrisse al "Partito Comunista" e svolse anche attività sindacale come delegato della FIOM-CGIL alla "Olivetti". Nel 1991 fu tra i fondatori del partito "Rifondazione Comunista" di cui fu Segretario regionale. Durante il suo mandato in Consiglio regionale Vittorino Chiarello dimostrò particolare attenzione e sensibilità per i problemi delle classi più disagiate con particolare riferimento all'emergenza abitativa. Nel 1998 al termine del mandato elettorale riprese la sua attività negli stabilimenti "Olivetti" di Scarmagno.

Alle famiglie degli scomparsi rinnovo, a nome di tutta l'Assemblea regionale valdostana, le nostre più sentite condoglianze.

La parola al Vicepresidente Lanièce.

Lanièce (SA) - Nel ricordare la figura del caro amico Guido Chabod, uomo di montagna protagonista della vita politica valdostana sin dagli anni '50, credo sia importante ed opportuno, proprio nella sede che lo ha visto ricoprire gli incarichi più prestigiosi della sua lunga carriera politico-amministrativa, oltre al rilevare e sottolineare - come ha ben fatto il Presidente Perron - i numerosi ed importanti ruoli ricoperti e le azioni svolte, focalizzare l'attenzione sull'uomo Chabod e sulla sua innata capacità di contatto con la gente e con i problemi della nostra Valle. La Valsavarenche a lui tanto cara è stata sicuramente artefice della sua formazione personale, trasmettendogli l'amore per la propria terra, la sensibilità per i problemi della montagna e della sua gente, la volontà di far conoscere e apprezzare le bellezze e le caratteristiche locali. Tutti elementi che hanno contraddistinto la vita di Guido Chabod sia nel suo ruolo di imprenditore, sia in quello di politico e amministratore pubblico. Una formazione alla quale si può, assieme alle grandi doti di comunicatività e di simpatia, far risalire la sua capacità di agire a servizio della gente con grande disponibilità e umiltà. Umiltà che non è mai venuta meno neanche all'apice della sua carriera, preferendo sempre l'approccio da amico piuttosto che da Sindaco o da Assessore. Guido Chabod, come molti giustamente hanno voluto sottolineare ricordandone la figura, ha contribuito in maniera significativa alla storia valdostana più recente, operando per lo sviluppo della Valsavarenche prima e dell'intera Valle d'Aosta poi, partecipando da protagonista alla scrittura delle pagine più importanti delle vicende politiche regionali e alle scelte strategiche per lo sviluppo economico della nostra Valle, nell'ambito degli importanti incarichi ricoperti sia in seno al Consiglio regionale, sia nella società valdostana, in quanto esponente di spicco del mondo agricolo e di quello alberghiero. Gli anni in cui ha operato Chabod vanno rimpianti soprattutto dal punto di vista dello scenario politico, in quanto allora le ideologie erano fondamentali e si riusciva a mantenere sempre vivo e corretto il rapporto umano. Uno scenario che purtroppo oggi è cambiato in peggio con scontri personali che sempre più prendono il sopravvento rispetto alle idee e agli obiettivi. Una situazione quella attuale che uomini come Chabod sicuramente non apprezzavano e non condividevano visti i risultati che il loro saggio modo di fare politica aveva prodotto in termini di consenso popolare e di conseguimento degli obiettivi. Guido Chabod ha rappresentato una classe politica capace di affrontare, pur essendo sempre fedele alle proprie idee politiche, le problematiche in modo fermo e risoluto, senza però perdere la capacità di mantenere fuori di quest'aula il sorriso e il rispetto personale. Un modo di agire che credo tutti noi politici attuali dovremmo cercare di imitare, per cercare di riconquistare il rispetto e la stima degli elettori, sempre più delusi dai modi e dai toni di una politica sempre più basata sullo scontro personale, piuttosto che sul confronto delle idee e delle proposte. Fra le tante doti di Chabod credo possa essergli riconosciuta in modo unanime la naturale capacità di approccio con le persone, il sorriso, la stretta di mano, la parola giusta al momento giusto, l'attenzione ai problemi garantendo a chiunque la giusta attenzione, modi che sono stati sicuramente le chiavi del suo successo e dei risultati da lui conseguiti: la guida del Comune di Valsavarenche per 11 anni proseguita poi fino agli ultimi anni nelle vesti di "padre nobile"; la carriera politica in Regione e nel partito della "Democrazia Cristiana" valdostana, di cui è stato uno dei massimi esponenti; il personale successo elettorale che lo ha visto eletto per 5 legislature in Consiglio regionale; gli innumerevoli incarichi politici e associativi; le iniziative imprenditoriali nel campo turistico. Chabod era un uomo della gente, che ha saputo lavorare per la gente e che fra la gente vedeva esaltate le sue qualità caratteriali, caratteristiche queste ultime che aveva bisogno di mettere sempre in pratica, al punto che anche nel periodo della malattia, ormai lontano dai ruoli politici, rincorreva il contatto umano con i turisti che frequentavano l'albergo di famiglia a Valsavarenche, garantendo a quegli ospiti l'indimenticabile accoglienza valdostana, e così ha continuato a fare fino alla fine. Guido Chabod ci ha lasciato riuscendo, nonostante le sofferenze personali, ad essere sé stesso fino all'ultimo istante e per questo il rimpianto per la scomparsa di tale grande personaggio della storia valdostana può essere solo attenuato dal ricordo vivo delle sue profonde qualità umane, dalle quali molti hanno tratto e continueranno a trarre insegnamento. Grazie di tutto, Guido. Alla cara moglie, Luisella, alla figlia Adriana e a tutti i suoi cari porgo, a nome mio personale, della mia famiglia, del gruppo consiliare e dell'intero movimento della "Stella Alpina", le più sincere e fraterne condoglianze.

Colgo anche l'occasione per ricordare qui un altro esponente politico che recentemente ci ha lasciato: Vittorino Chiarello, che ho avuto il piacere di conoscere in quanto siamo stati eletti insieme in Consiglio regionale nel giugno 1993. Anche Chiarello come Chabod ha svolto il suo mandato politico in Consiglio regionale con umiltà, correttezza e capacità, lavorando sempre a favore di qualcosa e mai contro. Ai suoi familiari voglio esprimere le nostre più sentite condoglianze.

Président - La parole au Conseiller Bortot.

Bortot (Arc-VA) - Non so dirvi se Chiarello era un precursore o una persona fuori moda, nel senso che certe volte i nostri livelli di partecipazione e di discussione, di atteggiarsi poco hanno riscontro con la realtà e con le persone che abbiamo intorno e forse a Chiarello il Consiglio, i Valdostani, i lavoratori devono qualcosa. Forse glielo abbiamo riconosciuto anche un po' tardi, nel senso che è bastato vedere la partecipazione al suo funerale, il numero di persone e le persone che hanno partecipato al funerale di Chiarello, per capire il debito di riconoscenza che pensionati, lavoratori, persone comuni e anche tanti Consiglieri dovevano a quella persona. Il percorso politico fra me e lui è stato un po' differente, ma le origini sono state le stesse: origini proletarie, senza nessuna enfasi, senza nessuna retorica. Abbiamo iniziato a lavorare subito in azienda, facendo i tornitori metalmeccanici, subito l'impegno negli anni '60 nel sindacato per giustizia, uguaglianza, diritti all'interno dei luoghi di lavoro, soprattutto le assemblee, lo Statuto dei lavoratori. Chiarello poi è diventato Consigliere regionale. Dicevo "fuori moda" perché la sua coerenza anche fra le indennità percepite dal Consigliere e quello che effettivamente riteneva faceva sì che fosse una persona fuori moda, ma che alla luce di quello che sta succedendo in questo ultimo periodo... anche "sopra le righe", nel senso che c'è un attacco alla politica perché a mio parere - e Chiarello lo ha dimostrato nei fatti - c'è un'autoreferenzialità e si è creato un distacco fra i bisogni, il modo di vedere la politica, fra noi e la popolazione. Qualcuno ci marcia, ma non va sottovalutato il problema e, se tutti, con livelli di coerenza diversi a seconda delle professioni, delle culture e delle storie di ognuno di noi, avessero preso esempio da Chiarello, oggi noi non saremmo sul banco degli imputati da parte di grandi fette di popolazione di persone, sotto accusa per alcuni privilegi e per i nostri stipendi. Credo che una rivalutazione di Vittorino da questo punto di vista sia molto importante, fra l'altro lui è stato anche candidato nelle liste "Arcobaleno", soprattutto non ha mai dato importanza al suo essere Consigliere regionale, creando un distacco fra l'essere Consigliere regionale e la sua partecipazione alle riunioni, al modo di stare in mezzo alla gente e questo è altrettanto importante, perché anche noi certe volte "scivoliamo sulle bucce di banana", perché, nel momento in cui si diventa Consiglieri o membri del Governo, c'è il rischio che si scivoli nel creare troppo distacco rispetto alla popolazione che ci ha delegato ad amministrare. Ripeto: anche se in ritardo, Vittorino Chiarello con la partecipazione al suo funerale ha avuto un grande riconoscimento e le figlie lo hanno apprezzato tantissimo. Anche, rispetto a quello che ha detto il collega di Guido Chabod, credo che dobbiamo prendere queste figure a riferimento nel modo di fare i Consiglieri e di amministrare la nostra Regione.