Oggetto del Consiglio n. 2376 del 10 gennaio 2007 - Resoconto
OGGETTO N. 2376/XII - Comportamenti omogenei degli uffici tecnici dei Comuni nella valutazione dei muri perimetrali al fine della determinazione delle volumetrie. (Interrogazione)
Interrogazione
Preso atto di un comportamento differenziato degli uffici tecnici comunali in merito alla valutazione dei muri perimetrali ai fini della determinazione delle volumetrie, in quanto alcuni Comuni fanno riferimento ad uno spessore standard, mentre altri tengono conto anche delle eventuali coibentazioni esterne;
Considerato che la coibentazione è un elemento importante non solo dal punto di vista economico, in quanto riduce i consumi di combustibili per il riscaldamento, ma anche dal punto di vista ambientale, in quanto riduce le immissioni inquinanti nell'atmosfera;
Sottolineata la necessità di un comportamento omogeneo degli uffici tecnici dei Comuni, nel senso di non considerare volumetria le coibentazioni esterne, al fine di evitare una possibile rinuncia da parte degli utenti a questa importante miglioria;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
il Governo regionale per conoscere:
1) quali siano i riferimenti normativi in materia;
2) quali disposizioni possono essere deliberate dal Consiglio o dalla Giunta regionale, affinché le coibentazioni non comportino aumento di volumetria ai fini urbanistici.
F.to: Sandri - Fontana Carmela
Président - La parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Cerise.
Cerise (UV) - In risposta all'interrogazione faccio notare che i piani regolatori comunali vigenti contengono al loro interno norme relative al calcolo dei volumi che si differenziano da Comune a Comune.
Vorrei portare alcuni esempi per chiarezza, ho cercato di raggruppare le casistiche almeno in 3 tipologie: il volume viene computato considerando tutte le parti comunque emergenti dal livello del suolo fino all'intradosso della copertura dell'ultimo piano, ivi compresi i piani sottotetto che siano o meno abitabili, escluse le sovrastrutture tecniche, le logge aperte, i pergolati, le balaustre, i balconi e, nel caso di muri in pietra con spessore maggiore di 30 cm., l'esubero di volume dato dal maggiore spessore non viene conteggiato ai fini della volumetria. Un'altra tipologia di casi è quella che considera il volume da conteggiare come quello emergente dal suolo a sistemazione avvenuta fino all'estradosso della copertura dell'ultimo piano abitabile non di sottotetto esclusi gli spazi destinati a porticati o a vani aperti, le logge rientranti, le sovrastrutture tecniche, i volumi tecnici per lo sfruttamento delle energie alternative nei limiti strettamente necessari e previsti per tale uso esclusivo. L'ultima tipologia è il volume costruibile costituito dalla parte di edificio emergente dal suolo e/o la parte non emergente se destinata ad abitazione o attività non residenziale. Sono compresi nel conteggio i sottotetti quando abitabili o considerati abitabili. Sono esclusi dal conteggio gli spazi aperti, le logge...
In tutti i tre casi presi come campione si evidenzia il fatto che il volume è sempre pensato come corrispondente all'edificio nel suo insieme, comprensivo delle murature, con l'eccezione, in alcuni casi, delle murature in pietra con spessori superiori ai 30 cm.. Questa semplificazione è utile per dimostrare che i PRG vigenti sono in generale orientati nel disciplinare il volume degli edifici senza tenere conto dello spessore dei muri perimetrali, né tanto meno l'eventuale spessore derivante dalla costruzione di muri coibentati in applicazione delle nuove direttive in ordine all'efficienza energetica negli edifici, in applicazione della direttiva 02/91/CE.
Devo fare tuttavia presente che la disciplina urbanistica regionale, la legge regionale n. 11/1998, prevede che in sede di predisposizione dell'adeguamento dei piani regolatori comunali al PTP - ricordo che questo è un adeguamento che i Comuni avrebbero già dovuto concludere, ma che per motivi già dibattuti in questa sede stentano ad avviare: ricordo anche che a oggi 7 Comuni su 74 hanno consegnato alla Direzione scrivente la bozza per l'adeguamento dei piani e solo uno di questi ha adottato la variante sostanziale, è il Comune di Nus, però abbiamo Aosta, Courmayeur ed altri che sono... - sia prevista una norma che per il dimensionamento degli edifici non dovrà più essere di tipo volumetrico, ma dovrà essere riferito alle superfici utili abitabili e agibili, ovvero al netto di murature, pilastri, tramezze, sguinci, vani di porte e finestre, scale interne, logge, di conseguenza lo spessore dei muri diventa ininfluente, cioè non costituisce più volumetria, compresi anche balconi e terrazzi.
È chiaro che, in applicazione di tali disposizioni contenute nel provvedimento attuativo, il problema delle coibentazioni esterne e del maggiore spessore delle murature sarà superato; qindi, se del caso, è uno dei motivi per sollecitare ancora una volta di più i Comuni a fare l'adeguamento al PTP.
Presidente - La parola al Consigliere Sandri.
Sandri (GV-DS-PSE) - Grazie, Presidente. Intanto mi consenta di augurarle buon anno, a lei come a tutti i colleghi, visto che inizia oggi una nuova annata, spero densa di avvenimenti come quella che abbiamo da poco concluso.
Ringrazio l'Assessore per la delucidazione, che mi sembra confermi quello che abbiamo percepito come una situazione difforme che esiste sul territorio, nel senso che ci sono Comuni che interpretano la legge n. 11/1998 anche se non hanno fatto l'adeguamento, quindi non considerano queste soluzioni di coibentazione esterne, ed altri invece che pongono questo problema perché ancora non avendo fatto l'adeguamento al PTP, non hanno recepito ancora la normativa della "11/98". Credo che abbiamo di fronte una scadenza molto importante, del 1° luglio 2007, momento in cui partiranno tutta una serie di provvedimenti legati all'efficienza energetica degli edifici, quindi alla necessità di intervenire pesantemente con questo tipo di lavori. Da qui credo che l'Amministrazione regionale si debba porre il problema che, in attesa che ci sia l'adeguamento al PTP e che la "11/98" sia completamente recepita, si mandi un segnale ai Comuni: potrebbe essere l'Assessore, potremmo farne una norma transitoria nella "Omnibus", possiamo trovare gli strumenti che riteniamo più opportuni, ma credo che si debba mandare un segnale forte e chiaro agli uffici tecnici comunali, perché su questo punto non vengano fuori pasticci.
Il rischio che vedo è che, di fronte a incertezze degli uffici tecnici comunali, i cittadini rischino di essere messi in difficoltà e talvolta anche di rinunciare a un diritto: quello di avere delle case più efficienti dal punto di vista energico e che consentano intanto di adire ai risparmi che verranno stabiliti dallo Stato, spero anche a incentivi che verranno dati dalla Regione, ma soprattutto a consumare di meno in termini di prodotti petroliferi per il riscaldamento o legna, e quindi avere un minore inquinamento e un minore effetto serra. Questo è un piccolo esempio di come anche normative squisitamente tecniche possono poi avere dei grossi impatti a livello ambientale e a livello della popolazione. Non so quale sia lo strumento più efficace per fare questo, ma penso che l'Assessore avrà modo di trovare il canale giusto per sensibilizzare gli uffici tecnici comunali su questo punto.