Oggetto del Consiglio n. 453 del 10 marzo 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 453/XII - Procedure seguite dalla CVA S.p.A. per la costruzione di un impianto idroelettrico in Comune di La Thuile. (Interrogazione)
Interrogazione
Preso atto che il quotidiano "La Stampa" del 7 febbraio 2004 ha pubblicato un Avviso pubblico della C.V.A. S.p.A. con cui si comunica l'avvio "del provvedimento diretto all'approvazione della variante non sostanziale al Piano Regolatore Generale del Comune di La Thuile" al fine di costruire, in località Faubourg, un impianto idroelettrico;
Rilevato che il progetto dell'impianto idroelettrico della CVA S.p.A. in località Faubourg di La Thuile è stato oggetto della procedura di valutazione di impatto ambientale:
Ricordato che la Giunta regionale, con deliberazione n. 2720 del 21 agosto 2000, al termine della procedura di via, ha espresso una valutazione positiva condizionata sulla compatibilità ambientale, rilevando che la realizzazione dell'intervento comportava la necessità di una variante sostanziale al Prgc di La Thuile;
Evidenziato che l'Avviso pubblico della CVA S.p.A. è sorprendente per due motivi; 1) perché, in base alla normativa urbanistica regionale, solo il Comune può promuovere una variante al Piano Regolatore; 2) perché la variante necessaria alla realizzazione del progetto è variante "sostanziale" e non "non sostanziale";
il sottoscritto Consigliere regionale
Interroga
la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere quali informazioni sono state raccolte sull'iniziativa della CVA S.p.A. e quali atti sono stati assunti per contestare una procedura in contrasto con le norme della legge urbanistica regionale e con la deliberazione della Giunta regionale 2720/2000.
F.to: Riccarand
Presidente - La parola all'Assessore al territorio, ambiente e opere pubbliche, Cerise.
Cerise (UV) - Il progetto di realizzazione di un impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Verney e della centrale in località Faubourg del Comune di La Thuile, proposto dalla CVA, ha ottenuto, con deliberazione della Giunta regionale n. 2720 in data 21 agosto 2000, una valutazione positiva condizionata. Nel condizionamento espresso dal Comitato tecnico per l'ambiente, su indicazione della Direzione urbanistica, si rilevava che l'intervento non risultava conforme al vigente piano regolatore generale comunale e, pertanto, doveva essere adottata una variante sostanziale allo strumento urbanistico vigente. In data 9 settembre 2003 la società proponente, vista la natura dell'intervento, presentava all'Assessorato del territorio, dell'ambiente e delle opere pubbliche una richiesta di precisazione sulla possibilità di adottare una variante non sostanziale al piano regolatore generale comunale, in relazione anche dello spostamento del fabbricato della centrale previsto in località Faubourg di La Thuile. Il comitato, con nota prot. n. 22598 in data 8 ottobre 2003, confermava il precedente parere favorevole condizionato espresso in sede di valutazione del progetto, ritenendo ininfluenti ai fini dell'impatto ambientale le varianti progettuali proposte e, in merito agli aspetti urbanistici sollevati, richiedeva il parere di competenza della Direzione urbanistica. Quest'ultima, con nota prot. n. 26199 in data 14 novembre 2003, rilevava come il primo esame del progetto in questione in sede di VIA aveva evidenziato che l'opera non risultava conforme al vigente piano regolatore generale in quanto ricadeva in zona E agricola in cui tale destinazione d'uso non è prevista. Ne era derivata l'indicazione che fosse necessario individuare una nuova apposita zona da destinare ad attività produttive (zona D), precisando che tale tipo di variante al piano regolatore generale appartiene alla categoria delle varianti sostanziali.
La nuova soluzione proposta, vale a dire un ampliamento contenuto entro il 10% di una preesistente zona F - variante che si configura come non sostanziale -, avrebbe potuto essere risolutiva nella misura in cui si potesse ritenere l'opera in questione come assimilabile ad attrezzature e impianti di interesse generale ammesse in tale zona. È da rilevare inoltre che effettivamente solo il comune può promuovere una variante di piano regolatore e, nel caso specifico, la CVA si è trovata di fronte ad un'amministrazione comunale che non ha avanzato osservazioni in sede di valutazione di impatto, ha ricevuto la deliberazione di valutazione positiva condizionata di compatibilità ambientale e tutte le altre comunicazioni, ma non ha mai espresso valutazioni o determinazioni in merito. Detto questo, con riferimento quindi ai quesiti proposti, si può affermare che non esiste alcun contrasto con le norme urbanistiche in quanto la stessa Direzione urbanistica ha evidenziato che la variante apportata alla localizzazione dell'impianto configura una nuova situazione urbanistica rispetto alla quale la non conformità può essere risolta con una variante non sostanziale. Non esiste alcun contrasto con la deliberazione della Giunta n. 2729/2000 alla luce di quanto espresso dal Comitato tecnico dell'ambiente con nota prot. n. 22598 in data 8 ottobre 2003, nella quale si confermava il parere favorevole condizionato espresso in sede di valutazione del progetto e si rinviava ad uno specifico parere della Direzione urbanistica la valutazione degli aspetti urbanistici.
Presidente - La parola al Consigliere Riccarand.
Riccarand (Arc-VA) - Esprimo totale insoddisfazione rispetto alla risposta dell'Assessore, perché qui abbiamo posto dei problemi molto precisi, cioè è uscito un avviso pubblico a cura della CVA con cui la stessa, facendo riferimento all'articolo 29 della legge regionale n. 11/1998, comunica l'avvio del procedimento diretto all'approvazione della variante non sostanziale al piano regolatore generale del Comune di La Thuile. A che titolo la CVA ha avviato una procedura di variante al PRG, quando un soggetto privato non ha titolo ad avviarla?…
(interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
… noi qui chiediamo alla Giunta regionale e all'Assessore competente: "quali informazioni sono state raccolte sull'iniziativa della CVA S.p.A. e quali atti sono stati assunti per contestare una procedura in contrasto con le norme della legge urbanistica regionale…". Avete scritto alla CVA? Le avete detto che questa cosa…
(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
… non contrasta con il PRG, ma con la legge regionale urbanistica che la Regione deve far rispettare. Assessore, per chiarire, il problema è questo: loro danno comunicazione di una cosa che non possono fare: non possono avviare una variante, può farlo il comune, non una società privata! Siccome la Regione è l'ente vigilante rispetto all'attuazione delle leggi regionali, nel momento in cui emerge questo problema - che le viene segnalato anche con un'iniziativa in Consiglio -, deve comunicare alla CVA che sta facendo una cosa fuori dalla norma…
(nuova interruzione dell'Assessore Cerise, fuori microfono)
… infatti, proprio per questo dico che bisogna che interveniate! Oltretutto in questo avviso pubblico della CVA siamo completamente fuori dal seminato sotto tutti gli aspetti: primo, perché la CVA, che è una società privata, non può avviare una variante al PRG; secondo, perché qui si fa riferimento all'articolo 29 della legge n. 11/1998 non riguardante le procedure di variante, ma le procedure di intese per opere regionali, che è tutta un'altra cosa! Anche su questo aspetto, se non si dice niente… qui loro elencano i proprietari dei fondi e chiedono che facciano osservazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione di questo avviso; i proprietari sono convinti che sia stata avviata una procedura di variante al PRG e che debbano tutelare i loro interessi, perché stanno per essere espropriati, mentre la CVA non può avviare alcuna procedura di variante e l'occupazione di terreni è una procedura che viene effettuata dopo che sono state messe a posto le cose sul piano urbanistico! Assessore, la invito a fare i passi dovuti, perché segnali nei modi dovuti alla CVA e, se lo ritiene, anche al comune, che qui siamo completamente fuori dal seminato, che questo avviso pubblico non conta niente, perché è al di fuori di tutte le norme di legge.
Per quanto riguarda poi se si tratti di fare una variante sostanziale o non sostanziale, anche qui è stata fatta una valutazione di impatto ambientale, vi è una deliberazione di Giunta che dice che bisogna fare una variante sostanziale. È stato modificato il progetto? Si intende fare un edificio in una zona, non più in un'altra come previsto? Benissimo, occorre fare presente questo in sede di Comitato tecnico dell'ambiente, di procedura di VIA e che vi sia una nuova deliberazione di Giunta che preveda l'effettuazione di una variante diversa; non perché vi è stato uno scambio di carte interlocutorio fra CVA e Direzione urbanistica, in cui sono state esaminate delle ipotesi, adesso è deciso, in presenza di una deliberazione di Giunta che prevede una variante sostanziale, che si fa una variante non sostanziale! Se si ritiene che bisogna modificare il tipo di variante, quindi bisogna che vi sia una deliberazione della Giunta che lo dica, altrimenti quello che fa testo è la deliberazione di Giunta regionale.
Invito l'Assessore ad intervenire per chiarire una situazione molto pasticciata e confusa in cui vi è un evidente tentativo della CVA di forzare la mano, mentre il problema è quello di seguire le procedure di legge.