Oggetto del Consiglio n. 438 del 25 febbraio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 438/XII - Risultanze della relazione della società incaricata di valutare i beni costituenti il cosiddetto accerchiamento del Casinò di Saint-Vincent. (Interpellanza)
Interpellanza
Richiamato il dibattito consiliare svoltosi a seguito dell'interpellanza prot. n. 24/04 discussa al punto 17 dell'ordine del giorno del Consiglio dell'11.02.2004;
Atteso che nei prossimi giorni la società incaricata di accertare il valore dei beni costituenti il cosiddetto "accerchiamento" del Casinò de la Vallée di Saint-Vincent dovrà consegnare le proprie valutazioni anche in riferimento al "rischio giuridico" dell'operazione;
Ritenuto opportuno avere ulteriori notizie sull'adempimento e sul contenuto dell'incarico in esame;
il sottoscritto Consigliere regionale
Interpella
l'Assessore competente per sapere:
1) se è stata consegnata, dalla società incaricata, oltre alla stima dei beni, immobiliari e aziendali, costituenti l'"accerchiamento'" della Casa da Gioco di Saint-Vincent anche l'analisi del cosiddetto "rischio giuridico" dell'operazione di acquisizione;
2) in caso positivo, quali indicazioni valutative emergono complessivamente dallo studio commissionato;
3) come intende procedere il Governo regionale, in riferimento all'eventuale acquisizione di detti beni, alla luce delle stime effettuate, della valutazione del "rischio giuridico" e della soluzione del consistente contenzioso in atto.
F.to: Curtaz
Président - La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Giusto per rinfrescare la memoria su di un tema che affrontiamo, ormai da un po' di tempo, in maniera assidua.
Questa iniziativa è complementare all'iniziativa analoga discussa lo scorso Consiglio, quando il nostro gruppo chiese all'Assessore competente di relazionare in ordine all'esito dello studio fatto dalla società incaricata di valutare i cosiddetti beni che costituiscono "l'accerchiamento del casinò" e il relativo "rischio giuridico" dell'operazione di eventuale acquisizione di tali beni. Lo scorso Consiglio l'Assessore ci fornì i dati circa la valutazione economica dei beni, mentre per quanto concerneva il cosiddetto "rischio giuridico" dell'operazione aveva annunciato una risposta della società incaricata nel giro di qualche giorno.
Abbiamo rinnovato l'iniziativa con l'interpellanza in esame per capire a che punto siamo rispetto ai 3 presupposti dell'eventuale iniziativa di acquisto. I presupposti sono, come dicevamo, la stima aziendale dei beni, il cosiddetto "rischio giuridico" relativo all'operazione per evitare sorprese, e io ritengo che sia un punto altrettanto importante e decisivo prospettare un esito di carattere transattivo al contenzioso in atto, perché mi sembra che solo un accordo su questa materia possa consentire di trattarla. Questo è il contenuto dell'interpellanza e credo che, a questo punto, ma è l'Assessore che dovrà dirlo, egli dovrebbe avere in mano tutti questi elementi e quindi saperci dire - è la risposta che a livello politico ci interessa di più - quali sono gli orientamenti dell'Amministrazione. Una volta acquisiti tutti i dati necessari, vogliamo capire se l'Amministrazione è intenzionata ad acquisire questi beni o se è intenzionata a rinunciarvi.
Si dà atto che dalle ore 16,22 presiede il Vicepresidente Nicco.
Presidente - La parola all'Assessore al bilancio, finanze, programmazione e partecipazioni regionali, Marguerettaz.
Marguerettaz (UV) - Credo vi sia una quasi perfetta unità di vedute tra l'interpellante e l'interpellato, e la cosa potrebbe preoccupare…
Scherzi a parte, il ragionamento sviluppato per presentare questo tipo di interpellanza mi pare non sia assolutamente censurabile, perché il Governo regionale, nel programma di legislatura, ha dato delle indicazioni su quale poteva essere un percorso e quali erano gli intendimenti. La deliberazione che attribuiva a Finaosta l'onere di individuare un "advisor" per poter fare delle valutazioni era propedeutico all'assunzione di decisioni che, trattandosi di cifre esplicitabili in svariate decine di milioni di euro, pongono chi decide nella condizione di fare riflessioni e analisi approfondite.
La volta scorsa ho detto che era stato consegnato un 1° elaborato a Finaosta che dava evidenza degli importi. In data 16 febbraio è stata consegnata a Finaosta la 2° parte dello studio che dava un'evidenza a tutta una serie di problemi attenenti l'aspetto giuridico della vicenda. Ricordo a tutti, tanto per rinfrescare la memoria, come ha detto il Consigliere Curtaz, che già vi erano state delle decisioni, a fronte delle quali vi era stato un "non luogo a procedere" perché non vi erano condizioni di certezza.
Non ho ancora ricevuto da Finaosta l'elaborato con le sue considerazioni, ma per le vie brevi mi è stato rappresentato che la situazione è migliorata rispetto al passato. Abbiamo una serie di situazioni che lasciano ben sperare sulla possibilità di effettuare l'operazione: questo perché nel frattempo sono successe alcune cose, vi sono stati i conferimenti, c'è stata una perizia commissionata dalla proprietà per un conferimento ad azienda, vi era stata una serie di passaggi ovviamente estranei alle decisioni dell'Amministrazione regionale, ma che hanno modificato il profilo generale.
A fronte di questa situazione ci troviamo con valutazioni che, grosso modo, creano una forbice che conferma valutazioni già fatte in passato; vi sono situazioni che, dal punto di vista giuridico, danno una possibilità. Vero è, però, che questi sono elementi che permettono all'Amministrazione regionale - o ente delegato dall'Amministrazione regionale - di sedersi al tavolo con la proprietà per poter chiudere la trattativa, perché non è un negozio unilaterale, ma un contratto di cessione deve vedere cessionario e cedente d'accordo sulle modalità, sul prezzo; questo tipo di operazione, se ha avuto bisogno di analisi e di valutazioni, è ovvio che ha, al suo interno, qualche criticità! Occorre trovare quindi la strada ed essere d'accordo. Oggi, da questo punto di vista, abbiamo valutazione tecnica e valutazione giuridica in mano a Finaosta, la quale ci trasmetterà i dati, ma noi abbiamo già iniziato a calendarizzare degli incontri con la proprietà per proseguire.
Dice bene il Consigliere Curtaz: a fianco ci deve essere un ragionamento che porta alla chiusura del contenzioso; non è pensabile condurre una trattativa e trovare un accordo per la cessione di beni e, dall'altra, non chiudere un contenzioso valutato in vecchie lire, forse 200 miliardi! Da quel punto di vista elementi che hanno il carattere di novità non ci sono; già questa Assemblea, piuttosto che il Governo regionale passato, aveva dato delle indicazioni su qual era la strada: quella di una chiusura con la proposta di transazione sui 3,5 milioni di euro. Se il contesto non è modificato, bisogna riprendere in mano il dossier, ma ritengo che da quel punto di vista non vi siano elementi nuovi che portano a modifiche.
È chiaro che questa è l'idea dell'Amministrazione; bisogna vedere se la controparte è rimasta nelle posizioni di un anno fa, ma abbiamo gli elementi che ci permettono di sederci attorno al tavolo con l'attuale proprietà per immaginare un percorso che porti a una cessione. Abbiamo delle valutazioni giuridiche che mettono in evidenza alcune criticità, quindi occorre trovare un percorso che le eviti; abbiamo le vecchie valutazioni dal punto di vista giuridico sul contenzioso che, salvo idea contraria della controparte, rimangono attuali: su questa cosa l'intenzione del Governo è di dare attuazione a quanto previsto nella legge istitutiva della "Casinò S.p.a.", di costituire la società immobiliare per farla entrare subito in attività con questo tipo di operazione.
Attualmente il Governo regionale sta facendo, con i propri uffici, delle valutazioni per costituire la società immobiliare in modo tale che la trattativa, qualora trovi la controparte disponibile alla chiusura a determinate condizioni, possa subito concludersi. Aggiungo che abbiamo la necessità di avere delle risposte da parte del nuovo Consiglio di amministrazione della "Casinò S.p.a.", perché se facciamo questo tipo di investimento, dobbiamo avere un piano aziendale e delle risposte che, in qualche modo, confortino l'Amministrazione regionale nell'effettuazione di un investimento così importante, perché stiamo parlando di acquisizioni strategiche per un'azienda. Dobbiamo quindi avere lo "stato di salute" dell'azienda e delle previsioni economico-finanziarie. Siamo nella condizione di sollecitare - direi "con vigore" - l'attuale Consiglio di amministrazione, affinché presenti, nel più breve tempo possibile, un piano aziendale e faccia delle valutazioni anche sull'organizzazione aziendale, se l'attuale organizzazione risponde o meno alle esigenze e se vi sono le condizioni.
Questo è quanto stiamo facendo in tempi più che ragionevoli, senza tentennamenti e soprattutto con una coerenza fra espressioni di volontà ed atti.
Presidente - La parola al Consigliere Curtaz.
Curtaz (Arc-VA) - Sono solo parzialmente soddisfatto della risposta dell'Assessore e citerò le parti in cui sono soddisfatto e quelle in cui, invece, ritengo la sua risposta ancora vaga. Ritengo di capire, perché ogni tanto ci si parla anche in "politichese", comunque…
(interruzione dell'Assessore Marguerettaz, fuori microfono)
… no, Lei lo sapeva già, non ha bisogno di imparare… Nel momento in cui mi dice che si sta già operando, che si sta costituendo una società per l'eventuale acquisizione, mi sembra di capire che la Regione vuole acquistare: questo non viene mai detto, ma possiamo capire che la Regione vuole acquisire.
C'è il problema del piano aziendale - lo avevo già detto l'altra volta -, sono due cose che devono andare di pari passo, altrimenti è il gatto che si morde la coda! Condivido la risposta dell'Assessore sul fatto che il Consiglio di amministrazione debba fare il suo lavoro, deve dire se nel suo progetto futuro di casinò c'è posto per i beni dell'accerchiamento oppure no, se non c'è posto, non si compra; diversamente, si compra e bisogna dire chi compra, chi paga e quanto costa l'investimento complessivo, perché una volta comprati i beni aziendali vi saranno ulteriori investimenti da fare per rimodernarli, quindi andremo a delle cifre che saranno al di là di quelle citate dall'Assessore, pure molto consistenti, sull'ordine dei 70 milioni di euro. Per quanto riguarda questi punti le risposte sono state abbastanza interpretabili.
Mi lascia perplesso il fatto che l'Assessore è stato - non so se volontariamente o meno - molto vago sulla problematica del "rischio giuridico"; ha detto che questo elaborato lo conosce per vie brevi, ma non ha ancora potuto esaminarlo compiutamente. È vero che stamani abbiamo parlato dei "ritardi delle poste", quindi capisco che, partendo da Finaosta per arrivare all'Assessorato, per uno studio di quel tipo forse nove giorni non sono sufficienti con le "Poste" attuali! Tuttavia, essendo ormai noto l'utilizzo dei fax, ritengo che la Giunta ne debba avere uno, così come poteva avere lo studio; oggi poteva parlarne più diffusamente, perché scopo di questa Assemblea è anche quello di porre delle questioni alle quali venga data una risposta! Forse per voi è più opportuno leggerlo fra qualche giorno sui giornali - mi suggerisce il Consigliere Frassy -, ma io penso che da un punto di vista istituzionale sarebbe più corretto che queste cose venissero dette qui!
A quest'aula non è ancora sufficientemente chiaro il tema del "rischio giuridico", che è uno dei temi centrali di tutta questa vicenda, come l'Assessore ha riconosciuto; vorrà dire che, quando la Giunta avrà avuto tempo di ricevere tale studio, di analizzarlo e di renderne edotti i consiglieri, faremo altre iniziative per saperne di più.
Allo stato, il nostro giudizio su detta problematica è sospeso, perché ogni volta manca un elemento o due. L'altra volta abbiamo appreso l'elemento della stima; questa volta abbiamo sentito che l'attuale Governo regionale, in ordine al contenzioso, tiene ferma la proposta dei 3,5 milioni di cui si era già parlato negli anni scorsi, quindi l'elemento del "rischio giuridico" rimane vago, perché l'Assessore ha detto che, rispetto alla situazione precedente, vi era un miglioramento, ma non ci ha potuto dire che questa operazione può avvenire senza alcun "rischio giuridico"! Sarebbe interessante capire cosa dice, a questo proposito, la società!
Tanto per capirci, cos'è questo "rischio giuridico"? È il rischio che ad un certo punto l'Amministrazione acquisisca dei beni, soprattutto di carattere aziendale, sottoponibili a procedura concorsuale, quindi il rischio cadere in revocatorie, in provvedimenti che vanificherebbero l'acquisto.
Su questo tema garantiamo il nostro interessamento, perché ci sembra piuttosto rilevante anche per le casse pubbliche; quindi faremo ulteriori iniziative per conoscere lo stato della vicenda.