Oggetto del Consiglio n. 328 del 14 gennaio 2004 - Resoconto
OGGETTO N. 328/XII - Tariffe per la fornitura di energia elettrica a seguito della liberalizzazione del mercato. (Interrogazione)
Interrogazione
Premesso:
- che il 1° giugno 2001 è stata perfezionata la cessione dall'ENEL alla Regione Valle d'Aosta, tramite la finanziaria regionale FINAOSTA S.p.A.:
a) dell'intero capitale sociale della GEVAL S.p.A. (ora Compagnia Valdostana delle Acque), la società di generazione idroelettrica;
b) del 49 percento della DEVAL S.p.A., la società di distribuzione di energia elettrica;
- che l'operazione in esame ha comportato un esborso immediato di circa 763 miliardi;
- che, con due recenti decreti ministeriali, si è fatto un altro passo in avanti verso la liberalizzazione del mercato dell'energia, dando piena titolarità - dal gennaio 2004 - alle funzioni dell'Acquirente Unico e del gestore della cosiddetta "borsa elettrica";
Ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l'Assessore delegato per sapere:
1. considerato che l'Acquirente Unico sarà il solo fornitore di energia per tutto il mercato vincolato, se sono ipotizzabili - nel breve o nel medio periodo - soluzioni tariffarie più convenienti per i consumatori residenti in Valle d'Aosta;
2. se non ritenga che l'attesa liberalizzazione del mercato, il cui fine principale è la riduzione dei prezzi dell'energia a carico dei consumatori (imprese e famiglie), rischi di limitare i futuri risultati economici dell'operazione ENEL-Regione;
3. se e come l'azienda elettrica valdostana intende partecipare alla cosiddetta "borsa dell'energia".
F.to: Tibaldi - Lattanzi - Frassy
Président - La parole à l'Assesseur aux activités productives et aux politiques du travail, Ferraris.
Ferraris (GV-DS-PSE) - Vorrei dire in premessa che la risposta non sarà brevissima, ma l'importanza della materia lo merita.
Come è noto, in data 1° giugno 2001 è stata perfezionata la cessione "dall'ENEL" alla Regione, tramite la "Finaosta", degli impianti sia di produzione che di distribuzione con la costituzione della "GEVAL" e della "CVA", con la gestione di 29 impianti in capo alla "CVA" con una potenza di 830 MW e una produzione di circa 2.750.000.000 kWh/anno. La "CVA" si è configurata, nell'ambito del sistema elettrico nazionale come disciplinato dal cosiddetto "decreto Bersani", come produttore che deve collocare l'energia generata dai suoi impianti sul mercato libero dell'energia, non avendo la possibilità di collocare la stessa verso il cosiddetto "mercato vincolato", attraverso contratti stipulati con "l'Acquirente Unico" e finalizzati a rifornire i distributori. Per comprendere quanto sopra, è utile ricordare che, successivamente all'emanazione del "decreto Bersani" e alla separazione dell'ex monopolista "ENEL" nelle tre società: "ENEL Produzione" - generazione di energia elettrica -, "TERNA" -proprietaria della rete di trasmissione nazionale - ed "ENEL Distribuzione" - distribuzione di energia elettrica e vendita al mercato vincolato -, il mercato elettrico è stato suddiviso in due parti: il mercato libero, accessibile ai soggetti consumatori di energia in quantità definite dallo stesso decreto sulla base di idonee soglie di accesso - attualmente oltre i 100.000 KWh/annuo - e il mercato vincolato, costituito da tutti i soggetti che, per livello di consumi, non possono ancora accedere al mercato libero dell'energia e che quindi devono essere riforniti dal distributore competente per area territoriale (la società, ovviamente, è la "DEVAL"). Il mercato vincolato comunque cesserà di essere tale il 1° luglio 2007, quando sarà possibile per tutti gli utenti, compresa l'utenza domestica, scegliere il fornitore di energia indipendentemente dal proprio livello di consumi; da questo punto di vista, la Regione avrebbe la possibilità di governare il sistema tramite la "Finaosta"; se non sarà possibile, sicuramente da questa data sarà possibile far fruire anche alle utenze domestiche dei vantaggi che attualmente sono usufruiti dalle imprese.
La "CVA" ha operato, fin dal momento della sua costituzione, sul mercato libero dell'energia, inizialmente cedendo una quota rilevante della sua energia a soggetti grossisti. Il grossista è la nuova figura del nostro sistema elettrico: un soggetto giuridico che compra energia da diversi produttori e la rivende ai propri clienti, lucrando sul differenziale tra costo di acquisto dal produttore e ricavo di vendita al cliente. La "CVA" ha sviluppato progressivamente una sua presenza sul mercato dell'energia, cercando di superare i grossisti, attraverso le sue società commerciali - "Idroenergia", "Idroelettrica Valle d'Aosta" e "CVA Trading" - e già nel corso del 2002 la sua produzione è stata interamente collocata a clienti finali, valorizzandola al meglio. La "CVA" inoltre, attraverso una delle sue società commerciali, la "CVA Trading", ha partecipato nel 2003 e nel 2004 alle procedure del gestore della rete di trasmissione nazionale (GRTN) per l'assegnazione di capacità di importazione dall'estero e per l'acquisto della cosiddetta "energia" prodotta da impianti CIP 6 nella disponibilità del GRTN. L'energia acquisita attraverso la partecipazione alle suddette procedure è stata poi venduta, con buon margine di guadagno, a clienti del mercato libero, oltre a quella prodotta dagli impianti di proprietà della "CVA". Nel 2003 il gruppo "CVA" ha gestito un volume complessivo di circa 4.000.000.000 kWh con circa 900 clienti e oltre 6.000 punti di prelievo dislocati su tutto il territorio nazionale riforniti dalle società commerciali. I primi dati del 2004 fanno ritenere che la "CVA" possa sostanzialmente consolidare la sua posizione commerciale, che la colloca certamente tra i primi 10 operatori del mercato elettrico nazionale; questo per quanto riguarda la produzione.
Per quanto concerne la distribuzione, come è noto, il 1° giugno 2001 è stato acquistato anche il 49% della società "DEVAL S.p.A.", mentre il 51% è ancora di proprietà "dell'ENEL Distribuzione". Si ricorda che l'accordo quadro sottoscritto "dall'ENEL", dalla Regione Valle d'Aosta e dalla "Finaosta S.p.A." prevede che "l'ENEL Distribuzione" possa vendere esclusivamente alla Regione Valle d'Aosta la sua quota entro 5 anni dal 1° giugno 2001; scaduto tale termine, entrambi gli azionisti hanno la possibilità di chiedere che la società "DEVAL" sia quotata in Borsa. Essendo un distributore, la situazione della "DEVAL S.p.A." è stata sin dall'acquisizione - e lo è tuttora - completamente diversa da quella della "CVA". La "DEVAL", come tutti i distributori, deve operare verso il mercato vincolato acquistando energia "dall'Acquirente Unico" o, più precisamente, dal soggetto che fino ad oggi ha svolto le funzioni di "Acquirente Unico", cioè "l'ENEL S.p.A." che, nello svolgimento di tale funzione, acquista l'energia prioritariamente "dall'ENEL Produzione"; l'acquisto di energia viene fatto a prezzi unitari definiti dall'Autorità per l'energia elettrica ed il gas. La "DEVAL" la rivende ai suoi utenti a prezzi che nella loro dinamica di formazione sono ancora molto simili a tariffe: infatti essi comprendono, oltre al costo sostenuto per l'approvvigionamento dell'energia da parte del distributore stesso, anche i costi del servizio di distribuzione e vendita dell'energia calcolati dal distributore sulla base dei suoi costi effettivi, ma alla fine di ogni anno l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas verifica determinati parametri calcolati sui ricavi totali e sui ricavi per categoria omogenea di utenza, imponendo eventualmente al distributore di retrocedere agli utenti parte del costo della fornitura di energia. L'attività di distribuzione, anche perché qualificata come servizio pubblico, è quindi soggetta a numerosi vincoli amministrativi e tariffari finalizzati, da un lato, a garantire la sicurezza della fornitura ai clienti del mercato vincolato e, dall'altro, a consentire la fornitura a prezzi sostanzialmente allineati su tutto il territorio nazionale da parte di tutti i distributori. A tal fine sono stati previsti i sopraccennati meccanismi di perequazione dei ricavi dei distributori, la cui possibilità di realizzare un risultato economico positivo è legata principalmente alla capacità di fornire il servizio di distribuzione dell'energia in modo efficiente ed economico.
Passiamo ora ai singoli punti dell'interrogazione. Il tema riveste una particolare importanza, sia per l'utilizzo di una risorsa fondamentale per la Valle, sia per le conseguenze che ha sul sistema economico, oltre che in termini di sicurezza di gestione degli impianti di impatto ambientale. Per quanto riguarda la prima domanda: "considerato che l'Acquirente Unico sarà il solo fornitore di energia per tutto il mercato vincolato, se sono ipotizzabili - nel breve o nel medio periodo - soluzioni tariffarie più convenienti per i consumatori residenti in Valle d'Aosta", il decreto 19 dicembre 2003, relativo all'assunzione della titolarità delle funzioni di garante della fornitura dei clienti del mercato vincolato da parte della società "Acquirente Unico", sostanzialmente conferma la figura "dell'Acquirente Unico" già prevista dal decreto legislativo n. 79/99. Il "decreto Bersani" infatti prevedeva già, all'articolo 4, che venisse costituita una società che stipulasse e gestisse i contratti di fornitura, al fine di garantire ai clienti vincolati la disponibilità della capacità produttiva di energia elettrica necessaria, nonché la realizzazione della fornitura di energia elettrica in condizioni di continuità, sicurezza ed efficienza del servizio, nonché di parità del trattamento, anche tariffario. Compito "dell'Acquirente Unico", quindi, è quello di approvvigionarsi di un quantitativo di energia sufficiente a coprire le necessità del mercato vincolato al fine di poter, a sua volta, approvvigionare i singoli distributori, i quali, con le regole attuali, possono acquistare energia solo "dall'Acquirente Unico". Ora, "l'Acquirente Unico" può approvvigionarsi sia alla borsa dell'energia, sia con contratti bilaterali, sia comprare energia di importazione.
Questo complesso meccanismo è finalizzato a mediare i diversi costi di approvvigionamento dell'energia in capo "all'Acquirente Unico", in modo tale che esso possa rivendere tale energia ai singoli distributori ad un prezzo medio dell'energia uguale per tutti i distributori: questa è la condizione fondamentale per il mantenimento di una parità di trattamento economico per tutti i clienti del mercato vincolato, parità di trattamento che si esplicita nel rispetto della tariffa unica nazionale, da intendersi, secondo noi - interpretazione tuttavia non universalmente condivisa -, come prezzo massimo dell'energia per categoria omogenea di utenti. Tale funzione è stata svolta, dall'emanazione del "decreto Bersani" al 1° gennaio 2004, "dall'ENEL", come previsto dal "decreto Bersani" stesso. Quanto previsto dal decreto ministeriale del 19 dicembre 2003 non porta, quindi, alcun elemento di sostanziale novità rispetto all'attuale situazione del sistema elettrico nazionale e certamente non modifica alcuno dei presupposti assunti per la definizione "dell'operazione ENEL-Regione". La "CVA" non era e non è tuttora coinvolta nel sistema di approvvigionamento del mercato vincolato e il citato provvedimento ministeriale non cambia la sua situazione verso il mercato vincolato; questo sarebbe possibile - ma sappiamo che non sarà così - qualora il cosiddetto "disegno di legge Marzano" sul sistema elettrico nazionale preveda la possibilità per le società di distribuzione di poter mettere sullo stesso piano sia i clienti idonei, sia i clienti vincolati, ma al momento tale disegno di legge non prevede questa possibilità.
La "DEVAL", dal 1° gennaio 2004, avrà come riferimento per il suo approvvigionamento di energia non più "l'ENEL S.p.A.", ma "l'Acquirente Unico", cosa che non modifica l'operatività del rapporto stesso. La possibilità di elaborare soluzioni tariffarie più convenienti per i consumatori residenti in Valle d'Aosta pertanto non è cambiata per effetto del suddetto decreto. La "DEVAL" opera come distributore territorialmente competente, è tenuta ad elaborare opzioni tariffarie non discriminatorie per gruppo omogeneo di clienti, deve rispettare i vincoli posti dall'Autorità per il gas e l'energia sui ricavi per classe di clienti, può elaborare opzioni tariffarie speciali per il territorio predisposte appositamente per fare fronte alle esigenze di particolari categorie di clienti, il tutto nel rispetto della sua autonomia gestionale e dei vincoli posti dal sistema stesso nei confronti dei soggetti che esercitano l'attività di distribuzione.
Per ovviare in parte alle rigidità che gravano sulla "DEVAL", la "CVA" ha costituito il Consorzio di autoproduzione "Idroelettrica Valle d'Aosta". Il consorzio conta ad oggi 146 soci valdostani a cui corrispondono 293 punti di prelievo, che rappresentano circa 127 GWh di consumo annuo. Tra i soci sono presenti società di impianti a fune, imprese industriali, società di servizi, cooperative, alberghi, comuni e comunità montane, l'ASL e la Regione con 17 punti di prelievo in fornitura. Le condizioni economiche applicate ai soci sono estremamente competitive rispetto al mercato libero dell'energia e consentono ai soggetti somministrati dal consorzio con energia prodotta dagli impianti della "CVA" di realizzare risparmi nell'ordine del 15% del costo dell'energia. Tale sconti sono possibili per effetto delle particolari condizioni normative di cui gode un consorzio di autoproduzione, realizzabile solo se si dispone di una produzione di energia da fonte rinnovabile. Ad essi si aggiungono altri 10 punti di prelievo localizzati in Valle d'Aosta a cui corrispondono circa 48 GWh di consumo annuo riforniti dalle altre società commerciali di "CVA" a condizioni di mercato. In ogni caso è allo studio, con esperti di diritto amministrativo, la possibilità di estendere l'esperienza del consorzio di autoproduzione ai clienti vincolati per poter anticipare la scadenza del 2007.
Per quanto riguarda le utenze domestiche della Valle d'Aosta, i cosiddetti "clienti vincolati", così come quelli nazionali, se il mercato dell'energia funzionerà e soprattutto se vi sarà un diverso rapporto fra domanda e offerta sul mercato nazionale, sarà possibile andare verso una riduzione delle tariffe, ma credo che per ottenere questo si debba andare verso un aumento delle capacità di produzione statali, perché oggi sappiamo che il sistema elettrico nazionale non è in grado di far fronte alla richiesta del mercato nazionale, ma utilizza quote di energia da importazione.
Seconda domanda: "se non ritenga che l'attesa liberalizzazione del mercato, il cui fine principale è la riduzione dei prezzi dell'energia a carico dei consumatori - imprese e famiglie -, rischi di limitare i futuri risultati economici dell'operazione ENEL-Regione". Mi sorprende che la "Casa delle Libertà" si ponga in termini problematici la questione della liberalizzazione del mercato, perché la "vicenda CVA" ha dimostrato come l'iniziativa specifica che è nata in Valle sia potuta nascere e si sia potuta sviluppare grazie al processo di liberalizzazione, quindi non vediamo con preoccupazione questo elemento. La liberalizzazione è iniziata nel 2000 e le prime forniture a clienti idonei erano fatte a soggetti che consumavano oltre 20 GWh/anno; oggi siamo a clienti che consumano 100.000 KW/h, quindi il processo si è allargato. L'avvio del mercato libero dell'energia elettrica è stato certamente caratterizzato da condizioni economiche di rilevante vantaggio rispetto a quelle del mercato vincolato per coloro che hanno avuto la possibilità di accedervi.
La situazione di strutturale carenza di offerta d'energia rispetto alla domanda che caratterizza l'Italia, come gli eventi da giugno a settembre 2003 hanno evidenziato con i relativi black out, ha però determinato una situazione in cui il fornitore ha un notevole potere negoziale nei confronti del cliente. Questa situazione non sembra destinata a modificarsi sostanzialmente ancora per 3/4 anni, ossia finché non saranno entrati in funzione impianti oggi ancora solo sulla carta ed il gestore della rete non avrà ricostituito il margine di sicurezza necessario a gestire le punte di domanda. Nel medio periodo è prevista ancora una situazione di una non tendenziale riduzione dei costi di energia. La riduzione delle soglie di idoneità ha determinato un ampliamento della domanda nel mercato libero, a cui si è aggiunto l'incremento dei consumi nazionali, in particolare il trend di crescita dei consumi non ha consentito di spostare rilevanti quantità di energia dal mercato vincolato al mercato libero. Tutto ciò ha determinato una progressiva riduzione della competitività delle condizioni economiche offerte nel mercato libero rispetto a quelle del mercato vincolato e le condizioni economiche mediamente applicate alle forniture del 2003 sul mercato libero si sono ulteriormente avvicinate ai prezzi di fornitura del mercato vincolato. La "CVA" ha ovviamente sfruttato questa situazione di mercato migliorando tra il 2001 ed il 2003 i margini sulla vendita dell'energia prodotta. Occorre sottolineare che la valutazione economico-finanziaria utilizzata per la definizione del prezzo pagato ad "ENEL S.p.A." per la "CVA" era stata fatta tenendo conto del fatto che la società in corso di acquisizione avrebbe operato esclusivamente sul mercato libero dell'energia.
Le stime dei prezzi di cessione dell'energia, utilizzate nella succitata valutazione economico-finanziaria e fatte nel periodo di negoziazione dell'acquisizione, 1999-2000, inoltre riflettevano le aspettative di mercato valide in quel momento: quindi la curva media dei prezzi di vendita era più cauta rispetto a quello che in effetti è stato realizzato nel 2001, nel 2002 e nel 2003, nonché di quello che il budget 2004 consente di prevedere per l'anno corrente, anche se il 2004, per effetto della rivalutazione dell'euro rispetto al dollaro, sconterà ricavi più bassi rispetto al 2003 a causa del minor costo di approvvigionamento energetico. Questi maggiori margini hanno significativamente accelerato i tempi di rientro dell'investimento effettuato dalla Regione. È inoltre prevedibile che lo sviluppo del mercato libero dell'energia per i prossimi 3-4 anni consenta di attestare le previsioni dei prezzi sul mercato libero a livelli ancora superiori a quelli previsti nelle simulazioni economiche finanziarie di riferimento per la formulazione del prezzo di acquisto delle centrali idroelettriche "dell'ENEL". In merito alle preoccupazioni enunciate, si prevede nel medio periodo di rientrare dall'investimento in tempi inferiori rispetto a quelli previsti, come da "business plan" predisposto dalla "CVA". Tale "business plan" prevedeva, per le due società (la "DEVAL" e la "CVA"), nel triennio 2001-2003, delle entrate alla Regione - fossero queste fiscali o derivanti dagli utili della società - di 141 milioni di euro; oggi, ci troviamo, nei primi 3 anni, sulla base dei risultati a consuntivo del 2001-2002 e del preconsuntivo del 2003, con entrate complessive di 303,9 milioni di euro, a fronte di un esborso dell'operazione di acquisto di "DEVAL" e "CVA" di 394 milioni di euro. Ci troviamo in una situazione in cui il risultato economico della società è stato ampiamente al di sopra delle previsioni e questo è un "trend" che si conserverà ancora per i prossimi 3 o 4 anni. Da questo punto di vista, quindi, l'operazione, per le ricadute che ha avuto in termini generali sul piano economico, ma anche in termini strettamente fiscali, è un'operazione positiva. Nel calcolo delle entrate fiscali ovviamente non è stata calcolata quella ipotizzata di 90 milioni di euro relativa alla tassazione delle plusvalenze, quindi possiamo dire che i dati sono molto confortanti.
Ultima questione: "se e come l'azienda elettrica valdostana intende partecipare alla cosiddetta "borsa dell'energia"". Il sistema del dispacciamento di merito economico degli impianti di generazione, più spesso indicato come "borsa elettrica", è stato previsto dal "decreto Bersani" all'articolo 5 e avrebbe dovuto essere avviato, secondo le indicazioni del decreto stesso, al 1° gennaio 2001. Le modalità di funzionamento della borsa elettrica sono state oggetto di innumerevoli confronti che hanno coinvolto il Ministero delle attività produttive, l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas, il gestore della rete di trasmissione nazionale, il gestore del mercato elettrico, "l'Acquirente Unico" e, naturalmente, gli operatori del sistema - produttori, grossisti - e i rappresentanti della domanda. Le discussioni in merito alle regole di funzionamento e la necessità di risolvere questioni fondamentali, quali, ad esempio, la disponibilità dei dati di misura e l'offerta dei servizi alla rete, hanno fatto slittare l'avvio della borsa elettrica numerose volte. Ad oggi la normativa di riferimento appare completa e in corso di definitiva approvazione da parte degli enti istituzionalmente competenti; pertanto il 2004 è destinato ad essere l'anno in cui gli operatori avranno la possibilità di familiarizzare con i meccanismi della borsa elettrica in prospettiva della sua messa a regime per il 1° gennaio 2005. La "CVA" ha costantemente seguito l'evoluzione della normativa relativa alla borsa elettrica, ha partecipato alle numerose sessioni di prova organizzate finora dal gestore del mercato elettrico, ha già avviato investimenti in sistemi di "energy management" finalizzati ad ottimizzare la programmazione della produzione per un'eventuale partecipazione alla borsa elettrica.
La partecipazione alla borsa elettrica, stante la non obbligatorietà della borsa stessa per gli operatori del sistema elettrico, è, quindi, oggetto di attenta valutazione da parte della società sulla base, tra l'altro, della normativa in corso di approvazione; degli esiti del periodo di prove sopra ricordato; della possibilità di aumentare la valorizzazione dell'energia prodotta dagli impianti, tenuto conto che si tratta di energia da fonte rinnovabile, a cui è garantita una priorità di dispacciamento, ma con produzione non programmabile sugli impianti ad acqua fluente; della possibilità e della convenienza di conservare il rapporto diretto con il "parco clienti" ad oggi acquisito, al fine di realizzare una catena di valore articolata sulle attività di produzione, di "trading" e di vendita d'energia in un'ottica di creazione di maggiore valore per l'azionista Regione.
Credo che questa operazione abbia dato dei risultati positivi e che in prospettiva potrà essere utilizzata dai consumatori cosiddetti "vincolati". Termino qui il mio intervento.
Si dà atto che, dalle ore 10,56, presiede il Vicepresidente Lanièce.
Presidente - La parola al Consigliere Tibaldi.
Tibaldi (CdL) - Vorremmo innanzitutto dissipare una perplessità dell'Assessore in merito ai presunti termini problematici con i quali viene affrontata la questione dell'energia. Noi non l'affrontiamo in termini problematici perché siamo fautori e prosecutori di un processo di liberalizzazione del mercato elettrico, che è stato avviato, come ha detto l'Assessore, nel 1999 con il "decreto Bersani" e che sta andando avanti a tappe importanti con altri ministri, in particolare il Ministro Marzano, che ha dato il nome ai due decreti adottati prima di Natale riguardanti "in primis" la borsa elettrica e poi "l'Acquirente Unico", di cui ha fatto cenno anche l'Assessore nella sua risposta. La sua, quindi, è un'autonoma interpretazione, ma che non corrisponde al nostro pensiero. I nostri termini non sono problematici, ma sono prospettici, perché comunque il processo di liberalizzazione deve trovare una Valle d'Aosta - in particolare gli enti elettrici valdostani che si occupano di produzione e di distribuzione dell'energia - all'altezza del mercato, che è in fase transitoria e che si completerà nel 2007, quando anche le famiglie - gli utenti finali - saranno libere di acquistare l'elettricità dal fornitore preferito e questi piccoli consumatori, con loro massa globale, potranno accentuare e determinare la competizione fra le varie aziende elettriche.
Le prospettive che intendiamo porre alla vostra attenzione sono due. Prima prospettiva: gli utenti finali - la stragrande maggioranza anche nella composizione valdostana -, cioè le famiglie e le piccole imprese, oggi collocati nell'ambito dei clienti vincolati, potranno acquistare nel 2007 al miglior prezzo dall'azienda che preferiranno.
Speriamo che i benefici per i valdostani, in termini di tariffe più convenienti, arrivino al più presto, considerato anche l'ingente sforzo finanziario effettuato dalla Regione nel 2001 con l'acquisizione del comparto elettrico. Teniamo presente che le bollette elettriche delle famiglie medie sono aumentate vertiginosamente, in particolare nel 2003: l'aumento è di circa 9,2 euro rispetto al 2002, un più 2,8%. Le prossime albe non ci vedranno beneficiare di tariffe scontate e anche se l'Assessore ha fatto tutto un ragionamento complesso, anche sotto il profilo tecnico, sulle fasi evolutive, oggi come oggi, i Valdostani, nonostante l'esborso di quasi 800 miliardi per acquistare il comparto elettrico, non hanno un immediato sgravio in bolletta. Ci preoccupa anche l'assetto futuro della "Compagnia valdostana delle acque", che si dovrà confrontare ed essere competitiva con le altre società italiane ed internazionali.
L'Assessore ha più volte magnificato il risultato economico dell'operazione Enel, il ritorno dell'investimento effettuato dalla Valle d'Aosta, i benefici a livello fiscale: sono dati che sono stati divulgati sui vari mass-media, che evidenziano risultati economici di tutto rispetto, ma constatiamo altresì che la Compagnia - non appena entrata nella piena sovranità della gestione - ha provveduto ad aumentare le assunzioni. Non vorremmo che un'errata politica gestionale rischi di collocare, di qui al 2007, la "CVA" in una posizione di minore concorrenzialità rispetto alle altre aziende elettriche nazionali e internazionali che comunque occupano il mercato.
Il tempo a disposizione purtroppo non permette un approfondimento della questione. Pensavo che le risposte dell'Assessore fossero più telegrafiche, mentre lui ha fatto una panoramica più completa sull'argomento, quindi ci ripromettiamo di tornare sulla questione, magari con una mozione, in modo da poter coinvolgere anche altri colleghi nell'ambito di questo importante dibattito.