Oggetto del Consiglio n. 2957 del 22 gennaio 2003 - Resoconto
OBJET N° 2957/XI Communications du Président de la Région.
Président La parole au Président de la Région, Louvin.
Louvin (UV) J'aurai eu l'intention de formuler quelques communications concernant la question de la suppression de l'alternat au tunnel du Mont-Blanc; il a été convenu au sein de la Conférence des Chefs de groupe en début de matinée, que l'argument aurait fait l'objet d'une discussion sur un point spécifique à insérer à l'ordre du jour.
Je vous prie de bien vouloir en disposer l'inscription lors que la partie de l'inspection politique, la discussion des questions et des interpellations, aura eu lieu.
Je voudrais également m'associer aux considérations développées par le Président et par le Conseiller Aloisi, concernant la disparition de l'ancien assesseur Michele Distasi. Sa disparition a profondément frappé le monde politique valdôtain; j'exprime au nom du Gouvernement notre grande sympathie et la participation au deuil de la famille et de ceux qui en ont partagé la vie affective dans ces dernières années, en soulignant comme l'on peut passer de l'engagement politique actif à la passion pour la culture, la bibliographie et l'iconographie, comme l'ami Michele Distasi l'avait fait dans les dernières années de son existence, en transformant son enthousiasme et sa passion dans une action méritoire dans le domaine culturel.
Qu'il me soit permis aussi de revenir quelques instants sur le sujet des victimes de la montagne, non seulement celle du Mont-Fallère, mais de tous ceux qui ont trouvé la mort dans les jours précédents dans la Vallée d'Aoste. Cinq victimes en deux semaines sont un bilan très lourd pour notre région et pour le sport de la montagne. Je voudrais, à ce sujet, affirmer que les lois ne suffisent pas, que nous ne pouvons pas faire appel à la loi comme à l'instrument qui peut résoudre, régler, prévenir même tous les risques et tous les dangers, quitte à interdire carrément l'exercice de toute activité sportive de mobilité à l'intérieur d'un territoire comme le nôtre. J'ai eu l'occasion de m'entretenir avec les experts de ce domaine, qui m'ont réitéré la considération que notre législation sur la montagne en matière de sécurité est une bonne législation et qu'elle fait même l'objet d'études, d'analyses, de comparaisons de la part d'autres instances régionales et nationales. Je voudrais aussi souligner la qualité et la quantité des efforts déployés par l'Administration et notamment par la Protection civile, dans le domaine de la prévention ainsi que dans le domaine du secours en montagne.
J'ai pu constater personnellement, à l'occasion de ces deux événements tragiques qui ont frappé la région, combien de personnes se mobilisent et avec quel esprit, pour mettre en sécurité les vies des rescapés, pour assurer que les conséquences des évènements ne soient plus lourdes que celles auxquelles nous avons assisté.
Je voudrais éviter la simple évocation d'une idée de sanction, de punition - et là ce n'est pas par hasard peut-être que le Conseiller Frassy a fait allusion à la "sospensione e revoca di patente" - à l'adresse d'une catégorie professionnelle qui risque sa vie à la montagne, à la fois pour accompagner les sportifs et pour ramener, parfois les victimes, souvent les blessés à l'occasion de randonnées et d'ascensions ; cela doit être mesuré avec beaucoup de prudence. Faisons tous l'effort pour que la catégorie d'élite, que représentent les guides de montagne et les hommes engagés dans ce domaine, ne soit pas soumise à une mise en accusation générique ou générale ; nous avons tous le devoir de la soutenir, de la défendre, de l'encourager, soutenir les efforts d'amélioration de son professionnalisme, tout comme nous sommes heureux de partager les exploits qu'elle réalise au niveau professionnel.
Mais que les grandes tragédies ne cachent pas les petites misères auxquelles nous avons assisté ce matin dans ce Conseil. Quand il y avait six Conseillers à l'opposition, une place de Vice Président leur avait été accordée, ainsi qu'une place de Secrétaire, par une majorité de 29 Conseillers. Dans la condition actuelle, les données sont qu'il y a un renversement de rôles et de positions, la minorité domine dans le Bureau qui assure cette Assemblée de la régularité de ses fonctions. J'invite les forces de l'opposition à assumer leurs responsabilités.
Vous nous avez donné, collègues de l'opposition, que ce soit de la "Stella Alpina", de "Forza Italia" ou de "Per la Valle d'Aosta-con l'Ulivo", des leçons de style il y a quelques semaines; en cinq jours nous avons formé le Gouvernement, le 8 janvier nous avons recomposé toutes les commissions: la partie qui était la nôtre a été faite! Dans le camp de l'opposition la censure n'est pas juridique, nous n'avons pas d'instruments pour le faire, la censure est toute politique sur votre incapacité de jouer dans le respect des règles le rôle de l'opposition.
Président La parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI) È sempre difficile salire in cattedra e diventa difficile farlo quando si è al di fuori degli ambienti universitari, che probabilmente il Presidente Louvin è abituato a frequentare e mi stupisce, Presidente Louvin, questa interferenza della Giunta in una questione che dovrebbe essere esterna alla Giunta.
Il suo predecessore ha sempre avuto il buon gusto - per quella che è la mia memoria - di non interferire nelle vicende dell'Ufficio di Presidenza da lei gestito, fino all'atto della sua nomina a Presidente della Regione. Questa sua pesante interferenza dell'Ufficio di Presidenza, che dovrebbe essere espressione istituzionale e non espressione gestionale di una maggioranza e di una parte, è veramente una "caduta di stile" ed è anche la dimostrazione che i problemi dell'Ufficio di Presidenza, più che dei problemi di tipo istituzionale e di riequilibrio istituzionale, caro Presidente Louvin, sono problemi non solo della "Stella Alpina" e della posizione della "Stella Alpina", ma soprattutto della vostra forza politica! Probabilmente la velocità nel risolvere questa crisi, a cui lei ha fatto riferimento, era fondata anche su alcuni altri passaggi, che non siete riusciti a portare a casa. Perciò, Presidente, eviti ulteriori interferenze su una materia che comunque non rientra in quelle che sono le sue deleghe, in quelle che sono le sue competenze!
Questo è un invito… non è la data delle elezioni sulla quale lei riteneva di non dover subire interferenze! Io la invito "veramente", a nome del mio gruppo, a non interferire su una vicenda che ha un livello istituzionale diverso rispetto a quello che è il secondo piano, dove sta il suo ufficio di Presidente della Regione! Devo dire che lei nel suo intervento ha, sì, violato le regole e le prassi di questo Consiglio; sostanzialmente ha riaperto, con le sue comunicazioni, il dibattito che c'era stato sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio. Nell'economia dei lavori del Consiglio sarebbe stato forse opportuno che la discussione si chiudesse al punto 1; invece è stata riaperta e riteniamo giusto che sia riaperta per tutti!
Penso che sia opportuno poi che qualcuno vada a leggere i resoconti dell'intervento che ho fatto a margine della disgrazia del Mont-Fallère, perché non era e non è mia intenzione fare l'accusa di nulla e di nessuno, ma vedo che c'è la vocazione da parte di molti a fare la difesa di più di qualcuno! Il problema non sta nel fare il processo a margine della valanga del Mont-Fallère; sarà - se ci sarà un processo - la Magistratura a fare un processo! Quello che però è evidente - ed è evidente a tutti quelli che vogliono affrontare la realtà per quello che esprime - è che diventa difficile liquidare fatti come questi dicendo che noi abbiamo la migliore legislazione possibile e, sulla presunzione che la nostra legislazione sia la migliore possibile perché qualcuno lo ha riconosciuto in qualche sede autorevole, si debba fare una difesa d'ufficio.
Le difese d'ufficio, Presidente Louvin, lei lo sa, sono le peggiori, e allora l'ho invitata, e ribadisco quella che è una mia sensazione personale, ma condivisa nell'ambito della mia forza politica, a fare una riflessione sulla normativa, ma non per uno spirito - l'ho detto e lo ribadisco - di tipo punitivo, come lei ironizzava, perché riteniamo sia opportuno che, a fronte di responsabilità che vengono riconosciute attraverso un riconoscimento di tipo professionale, ci siano anche dei meccanismi che possano essere di dissuasione a voler sfidare in maniera forse esagerata le leggi della natura. È ovvio, la natura non è mai sicura, la natura per sua definizione è imprevedibile, ma gli atteggiamenti dell'uomo nell'affrontare la natura quando ha delle responsabilità, che gli sono riconosciute da una legislazione e che di conseguenza lo mettono in un livello di superiorità rispetto alle persone che a lui si affidano, devono essere rivalutati!
Non penso che nessuno di noi, oggi, possa dire che il ritiro o la sospensione della patente, prescindendo dalle conseguenze penali di quello che può essere o non essere il procedimento a seguito di un incidente che abbia certe conseguenze, sia un affronto a chi rischia la vita guidando magari camion e facendo la vita dura del camionista. Non so se sia più dura la vita del camionista o quella dell'alpinista; sicuramente è più ricca di soddisfazioni - non solo economiche - quella dell'alpinista, per cui penso che la riflessione pacata sia un atto di responsabilità.
Prendo atto che invece lei è propenso alle difese di ufficio.
Président La parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU) Anch'io non ho assolutamente apprezzato l'ultima parte del suo intervento, Presidente, che mi è sembrata inopportuna e, per certi versi, scorretta. Forse il Presidente non ha ancora dismesso il cappello del Presidente del Consiglio!
Le faccio rilevare che, intervenendo sul punto 2 dell'ordine del giorno, lei può fare delle comunicazioni e nient'altro, mentre abbiamo constatato che non ha fatto alcuna comunicazione in riferimento alla vicenda dell'Ufficio di Presidenza, per la semplice ragione che non le competeva, ma ha deciso di esprimere un suo legittimo parere politico su una questione che - ripeto - non la riguardava come Presidente della Regione nella maniera più assoluta! Avrebbe potuto riguardarla come Consigliere, ma allora lei, come tutti, avrebbe dovuto prendere la parola sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio, parlare cinque minuti come tutti, e non fare quello che vuole! Dispiace vedere questo, ma lo vedremo anche successivamente quando si discuterà una nostra interrogazione, come l'immedesimarsi subito nel ruolo di "dominus" del Governo, dell'Assemblea, della politica regionale, sia un virus che colpisce immediatamente il Presidente della Regione di turno, che quando è sui banchi superiori tenta un poco di salvaguardare l'autonomia e il prestigio di questa povera Assemblea, ma appena scende di uno scalino, non rispetta più l'autonomia di questa Assemblea!
Credo quindi che lei si sia lasciato prendere da una tentazione inopportuna e voglio augurarmi che sconfinamenti di questo tipo non abbiano a ripetersi!