Oggetto del Consiglio n. 2474 del 20 febbraio 2002 - Resoconto
OGGETTO N. 2474/XI Attivazione di interventi in ordine alla persistente chiusura del Traforo del Monte Bianco. (Reiezione di mozione)
Mozione Considerato:
- che sono trascorsi ormai due anni e mezzo dai tragici eventi del Traforo del Monte Bianco che ne hanno determinato la chiusura;
- che i lavori di ripristino e messa in sicurezza potevano essere compiuti entro l’estate 2001, così come pianificato dalle relazioni tecniche progettuali;
Evidenziato che il perdurare della chiusura del Traforo del Monte Bianco dovuta all’atteggiamento ostruzionistico tenuto dal Governo francese, crea gravi danni economici alla comunità valdostana;
Il Consiglio regionale
Esprime
ferma condanna politica all’azione ostruzionistica attuata dallo Stato francese al fine di perpetuare il blocco del Traforo del Monte Bianco, con il conseguente isolamento fisico ed economico della Valle d’Aosta;
Invita
il Governo italiano a rappresentare al Governo francese la protesta della comunità valdostana.
F.to: Lattanzi - Tibaldi - Frassy
Président J’informe l’Assemblée que le Syndic de la Commune de Morgex a transmis à la Présidence du Conseil l’ordre du jour adopté par le Conseil communal, concernant la réouverture du tunnel du Mont-Blanc. Le document a déjà été adressé à tous les Chefs de groupe.
La parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI)Abbiamo voluto depositare questa mozione, un mese fa, ormai, perché abbiamo ritenuto opportuno, a seguito di tutta una serie di incontri che abbiamo avuto a livello governativo, chiarire quale fosse la preoccupazione e la posizione di condanna che questa comunità poteva esprimere nei confronti di una riapertura ritardata del Monte Bianco, che ormai si protrae da quasi tre anni. Una riapertura che consideriamo non più procrastinabile, come ho sentito dire anche da molti altri autorevoli esponenti politici valdostani. Una riapertura che, al di là delle relazioni del Centro Sviluppo, riteniamo invece che crei dei danni terrificanti all'economia valdostana e non solo sotto l’aspetto economico - che riteniamo un aspetto importante e rilevante - ma anche sotto l’aspetto culturale. Noi ci sentiamo isolati!
Abbiamo dovuto assistere in questi tre anni a tutta una serie di - visti con il senno del poi - imbarazzanti e incomprensibili ritardi. Abbiamo poi avuto contestualmente alla tragedia del tunnel e a tutte le procedure di progettazione, ripristino e verifica della sicurezza del tunnel, la contestuale esperienza del Gottardo, che ci ha dimostrato - noi diciamo con ammirazione - come un evento sicuramente meno impattante di quello del tunnel si è comunque risolto molto rapidamente nel ripristino di quella via di comunicazione in soli due mesi, sicuramente facilitato dal fatto che non c’erano più interlocutori da mettere d’accordo, sicuramente facilitato dal fatto che un'unica società di gestione svizzera aveva la responsabilità di ripristinare e riattivare quella via di comunicazione così importante.
Noi, invece, siamo stati vittime - riteniamo - non solo e soltanto dei comprensibili e ormai per la cultura italiana "normali rallentamenti" dovuti agli aspetti burocratici e tecnici di un progetto di ripristino così importante: è ormai noto che quando si danno dei tempi per dei lavori di ripristino di questa portata, quasi mai si riescono a rispettare, perché ci sono stati su questo evento delle posizioni della Magistratura di sequestro del cantiere, diciamo così, perché ci sono state delle difficoltà nella valutazione di quelle che dovevano essere le opere di ripristino e di quello che era stato l’impatto distruttivo del fuoco, del danno che c’era stato in quel tunnel.
Noi siamo però convinti - ed è per quello che presentiamo questa mozione - che si sia andati ben oltre e molto al di là dei normali ritardi tecnici e burocratici! Riteniamo che la comunità valdostana - oltre che tutti i fruitori e utenti europei del Tunnel del Monte Bianco - sia conscia della "consapevole e mirata operazione di ostruzionismo", e che noi sintetizziamo in tre momenti in termini politici: in primo luogo, i ritardi sui lavori sul versante francese, ritardi evidenti e certificati dalle numerose commissioni che anche questa Amministrazione ha inviato all’interno di quel cantiere, dove si poteva, ad occhio nudo, anche senza essere tecnici, evidenziare come la parte italiana procedeva con rapidità e come invece la parte francese trovava "inspiegabili motivi di ritardo", prima per questioni di tipo sindacale; poi, per questioni di sicurezza, di ricostruzione - non ultime le questioni dell’energia, delle fratture nella volta - e, oggi, la mancanza di alcuni test ancora da eseguire.
Noi riteniamo di essere stati "vittime" come comunità valdostana di una ostruzione che non è stata solo tecnica e burocratica, ma altresì "politica"! Abbiamo allora ritenuto importante e opportuno che ci fosse anche da parte della comunità valdostana - al di là di quelle che sono state le posizioni che il Presidente della Regione e i Parlamentari hanno espresso nelle varie sedi - che il Consiglio esprimesse una condanna politica nei confronti di questi ostruzionismi.
Ostruzionismi che hanno, secondo noi, un responsabile molto chiaro, il Governo francese, che prima, per la questione della Torino-Lione, evidenziava ritardi evidenti nei lavori; poi, i lavori hanno avuto un'accelerazione subito dopo che il Governo italiano aveva dato concrete conferme di realizzabilità sulla Torino-Lione; dopo, per le contestuali elezioni provinciali in Francia e oggi, non ultimo, un'insopportabile e inspiegabile "melina politica", che è da legare tutta agli eventi politici ed elettorali, visto che in Francia si svolgeranno nelle prossime settimane le presidenziali francesi!
Abbiamo chiaro tutti, e non mi dilungo oltre, qual è il ruolo che i Verdi in Francia, gli ambientalisti francesi, hanno in questa partita politica; sappiamo che ci sono delle questioni aperte di due tipi: intanto, la sicurezza del tunnel a cui sono legati i test che necessariamente devono essere svolti, ma poi anche che c’è la questione della regolamentazione del flusso non del traffico leggero, su cui tutti siamo d’accordo, ma del traffico pesante.
Io credo quindi che, al di là di quelle che sono le posizioni differenziate su chi vuole un totale annullamento del passaggio dei TIR, i famosi comitati di "stop ai TIR", su chi li vuole regolamentati per tonnellaggio, su chi non è d’accordo sul doppio senso alternato, su chi è invece d’accordo su un senso unico piuttosto che il tonnellaggio massimo, con i numeri minimi piuttosto che massimi, e lì si sono sprecati i documenti: questa Assemblea ne ha votato uno non più tardi dell’ultimo Consiglio, nel quale all'unanimità dicevamo di essere tutti contrari come Valdostani a dei flussi che potessero portare a quei numeri che anche il Consigliere Curtaz stamani diceva di 5.600 TIR al giorno, abbiamo votato insieme un qualcosa che purtroppo non ha avuto una sua efficacia immediata, come abbiamo potuto acquisire questa mattina? al di là di queste questioni, ripeto, la partita politica sulla riapertura del tunnel sta prendendo una piega che non è corretta e che dobbiamo politicamente condannare!
Non voglio andare oltre, credo che la mozione sia molto chiara; politicamente abbiamo anche accettato di posticipare la discussione di questa mozione per permettere al Presidente della Regione di presenziare, perché ritenevamo la sua presenza importante in questo contesto, e riteniamo che sia altrettanto importante che il Consiglio si esprima se ritiene che la comunità valdostana debba far sentire la sua voce chiara a tutti gli organismi, in primis al Governo francese, ma anche al Governo italiano, che da parte della comunità valdostana non ha sentito - a parte alcune posizioni singole di gruppi o di consiglieri o di amministratori - una posizione univoca di pressione politica sul Governo francese.
Perché di questo stiamo parlando: in queste giornate si sta definendo la riapertura, anche in maniera abbastanza rocambolesca perché le ultime notizie ci davano il Ministro Gayssot che il 13 febbraio annunciava l’apertura entro fine febbraio del tunnel, e solo il giorno successivo si veniva a sapere, in un incontro avuto con l’Europarlamentare Caveri, che lo stesso Gayssot diceva che prima della fine di marzo non se ne sarebbe parlato, ripeto, solo il giorno dopo, fino ad arrivare a tutta una serie di dubbi e di perplessità legate alla realizzabilità dei test che dovrebbero dare questa sicurezza!
Noi abbiamo già espresso la nostra posizione in questo senso, non la vogliamo ribadire, non riteniamo che sia la differenza delle posizioni sul flusso o non flusso che ci debba in questo momento e su questa mozione vedere d’accordo o in disaccordo; chiediamo se questo Consiglio è capace di esprimere all'unanimità una condanna politica all’operato del Governo francese, che è stato "strumentalmente" politicamente contrario alla riapertura del tunnel, creando un forte disagio alla comunità valdostana.
PrésidentLa parole au Conseiller Beneforti.
Beneforti (PVA-cU)Chi, come noi, ha seguito fin dal giorno in cui accadde la tragedia, le vicende del Traforo del Monte Bianco, avrebbe pensato a tutto, ma non di essere chiamato a votare una mozione di questo tenore!
Noi, ci sono gli atti a dimostrarlo, siamo stati vicino alle famiglie colpite dal grave lutto per la perdita dei familiari più cari, abbiamo rivendicato e reclamato con loro e insieme a voi colleghi, tutti, che emergesse tutta la verità sul fatto che è accaduto.
Abbiamo rivendicato un referente a cui le famiglie potessero rivolgersi, per ottenere l’assistenza loro necessaria sul piano economico e morale, per conoscere gli sviluppi delle indagini che erano in corso; abbiamo rivendicato, per conto delle famiglie, quella sensibilità umana che si rende necessaria in certe situazioni; siamo stati anche vicino a quei lavoratori e ai responsabili e gestori delle attività produttive, che hanno subito le conseguenze della tragedia e l’emergenza sul piano economico e sociale; abbiamo promosso ed approvato provvedimenti presentati in quest’aula, per sollecitare la riapertura del traforo in tempi brevi. Abbiamo fatto, in sostanza, gli interventi che si rendevano necessari nei confronti del Governo centrale di Centro-Sinistra a suo tempo per il ripristino sia del traforo che della ferrovia Aosta-Chivasso.
Abbiamo preso posizione contro ogni eventuale proposta, anche se strumentale, del raddoppio del traforo; abbiamo sostenuto e stiamo sostenendo le iniziative e gli atti necessari per la riapertura del tunnel in tempi brevi, per il potenziamento di tutte le norme di sicurezza che sono necessarie e quindi indispensabili, per scoraggiare e limitare il traffico pesante su gomma, per favorire il trasporto merci su ferrovia, perché sia dato ascolto alle proposte provenienti da tutte le parti interessate, compresa quella degli ambientalisti. Stiamo lavorando per rafforzare il potere della Regione nei confronti del Governo centrale e anche del Governo francese.
Abbiamo fatto tutto questo e lo stiamo facendo, ma non chiedeteci di dichiarare guerra alla Francia, come sostenete con questa mozione, o di fare dello sciacallaggio nei confronti di chi non la pensa come voi! Se la situazione che è venuta a crearsi è grottesca, se da settembre dello scorso anno tutto è slittato - tant’è vero che si parla di fine marzo - se non siamo messi nelle condizioni di decidere per quanto di competenza della Regione, se le decisioni prese in merito al traffico alternato con il Traforo del Fréjus, o slegato dal Fréjus stesso come sembra sia ora in discussione, se si aggiungono ritardi ai ritardi e se si assiste ai continui rinvii, la responsabilità non sta da una parte sola, come da una parte sola non ci sta la verità!
La realtà è che il Ministro Lunardi e il "Governo Berlusconi" non hanno saputo imporsi davanti al Governo francese, mettiamoci anche queste cose! Non diciamo sempre che la colpa è da una parte sola! Le responsabilità stanno anche da quest’altra parte! Il Ministro Lunardi - ne sono convinto, visti i fatti - non ha saputo rappresentare gli interessi del nostro Paese, della nostra regione, della comunità valdostana, di quanti hanno la loro vita economica legata al transito dei veicoli sotto il Monte Bianco; pertanto se qualcuno si deve vergognare è il nostro Governo! Berlusconi è Presidente del Consiglio, Ministro degli esteri, Parlamentare europeo: perché non si fa valere? Non può mica lasciare solo qualcun altro a tutelare gli interessi del suo Paese! Lui che si sente onnipotente, che risolve tutto, impegnatelo anche sul traforo, anziché far fare dichiarazioni di guerra alla Francia dalla Valle d’Aosta!
I Francesi certamente non sono indenni da responsabilità, dalle cause che ritardano l’apertura del traforo, perché anche loro si sono accorti che esisteva una crepa dopo due anni di lavoro, come non è indenne la Giunta regionale e la maggioranza che la sostiene, perché poco è stato fatto per essere liberi di decidere, non solo per "il tira e molla" sulla riapertura, ma anche per lo spettacolo che si dà sul transito del traffico pesante! Infatti, non avendo le idee chiare, non solo si marcia divisi come Valle d’Aosta, ma siamo anche contestati da quanti oggi guardano a traguardi più lontani, che se realizzati sarebbero contro ogni interesse della comunità valdostana.
Io pertanto dico: prima di scagliarsi contro i mulini a vento per coprire le nostre debolezze e l'incapacità di imporsi, nonché per coprire gli imbarazzi del Ministro Lunardi, facciamo un ripensamento al nostro interno, invitiamo il Governo italiano a fare altrettanto, evitiamo la politica dello "scarica barile", decidiamo il da farsi, stabiliamo il ruolo che dobbiamo assumere per essere credibili e per contare di più anche come Valdostani! Mettiamo via ogni interesse di parte, sia esso elettorale, che clientelare, di immagine di partito e di movimento! Mettiamo via, se sussistono - come si ha l’impressione - le divisioni esistenti all’interno delle forze politiche e dei movimenti regionali su questo problema! Questo non è il momento né per le vendette né per la resa dei conti, se sono da regolare; questo è il momento di ritrovare noi stessi, voi stessi, per presentarsi uniti contro quanti oggi intendono passare sulla nostra testa.
Noi non possiamo né dobbiamo accettare, Presidente, che eventuali decisioni sul nostro futuro siano prese fuori Valle o addirittura dai Francesi per nostra debolezza e per la debolezza del Governo italiano! Il Ministro Lunardi oggi si incontra, tratta, concorda, non accetta, subisce, o non si sa di più: ma a nome di chi va, tratta e stabilisce? È vero che rappresenta lo Stato, ma non può né deve ignorare i più diretti interessati!
Quante volte il Ministro Lunardi ha chiesto di incontrare la Giunta regionale? Sono convinto che pochi sono stati gli incontri avvenuti, e se sono avvenuti saranno avvenuti su richiesta del Presidente della Regione o dei nostri Parlamentari, magari dopo aver appreso dagli organi di informazione che qualcosa "bolliva in pentola", o che le decisioni erano già state prese!
Questo non è il momento per fare della retorica: un giorno non lontano, in questa sede, il Presidente della Regione affermò che come Valle d’Aosta non siamo stati resi liberi di decidere, e questo è vero! A parte quanto ho già detto finora, ci si vuole rendere conto, Presidente, che anche noi siamo liberi di decidere nella misura in cui vogliamo esserlo, oppure no? Non so quale sia oggi la sua posizione, ma mi permetto solo di ricordarle che per essere liberi non ci devono essere "partigianerie" più o meno evidenti per nessuno, non si deve aver paura di confrontarsi con chicchessia, non si deve aver timore dell’esito dei referendum o di ogni altra forma di consultazione o partecipazione che venga richiesta; non si deve ricorrere a stratagemmi strani per impedire agli altri di pensare, perché contrari alle nostre idee, e così non far valere il peso dei 29 consiglieri di maggioranza come spesso avviene in questa sede! La Valle d’Aosta deve essere chiamata a partecipare e a decidere, e non essere messa di fronte al fatto compiuto, come hanno inteso fare i due ministri incaricati fino ad oggi!
Il 15 febbraio c’è stato un incontro fra i due ministri a Livorno e hanno deciso che il traffico al traforo, dopo il via da parte della Commissione intergovernativa di controllo del tunnel, sarebbe ripreso anche quello pesante; ma prima, con chi ne hanno parlato? Con chi hanno stabilito che il Monte Bianco riapre ai TIR? Su "Italia Oggi" c’è un resoconto che riporta queste dichiarazioni di Lunardi: "Il Monte Bianco riapre ai TIR"; ma con chi ne ha parlato? Come riapre? Come passano i TIR dal Traforo del Monte Bianco? E la Valle d’Aosta lo viene a sapere dalla stampa?
Prendo atto anche dell’opera svolta dall’On. Caveri, che ha chiamato l’intera Europa a confrontarsi sul Traforo del Monte Bianco, ma anche questa lodevole iniziativa, pur aprendo un confronto su un problema importante come quello dei trasporti, non è servita a fare quella chiarezza che l’europarlamentare auspicava e che anche noi volevamo che ci fosse! Inoltre non posso non ricordare a tutti noi la grandiosa manifestazione svoltasi il 23 gennaio al traforo del Gran San Bernardo contro il protrarsi della chiusura del Monte Bianco: ammirevole il coraggio di chi l’ha organizzata e delle decine di persone che hanno aderito alla vertenza "Alpi", ma ho i miei dubbi che quella sia la strada da seguire, per costringere i Francesi a cedere, o per dare sostegno al vostro ministro quando incontra il suo collega francese!
Sono convinto che se Lunardi fosse stato espressione del Centro-Sinistra, ne avreste chiesto le dimissioni, avreste detto che era un incapace, che era d’accordo con i Francesi, con gli ambientalisti, che giocava sporco! Noi evitiamo di ricorrere a certi usi e consuetudini, non rientrano nel nostro - almeno nel mio - modo di far politica! Noi rivendichiamo la nostra autonomia. Noi dobbiamo rivendicare i nostri diritti e che la Valle d’Aosta debba esercitare il proprio ruolo in questa, come in tutte le circostanze che la riguardano, certamente tenendo conto che facciamo parte dello Stato italiano e del Parlamento europeo, e che in questa appartenenza ci sono dei diritti e dei doveri. Per non fare confusione, noi non voteremo questa mozione per quanto ho detto in questo mio intervento, ma non la voteremo, perché è chiaro che tende a difendere il Ministro Lunardi, il quale non solo non ha saputo tutelare i nostri interessi nei confronti dei Francesi, ma ha operato nei confronti del Traforo del Monte Bianco in modo non chiaro! Lo dice "L’Espresso" del 19 febbraio di quest’anno, e non è stato smentito; cito dallo stesso settimanale: "A scavare in quel tunnel ne escono più conflitti di interessi che falle, la Procura sta acquisendo informazioni sul miliardo e mezzo di lire ricevuto da Lunardi nel 2000, per progettare 32 rifugi, nonostante avesse partecipato alla gara e l’avesse persa", e poi l’articolo continua.
Colleghi, questo è quanto volevo dire a nome del nostro gruppo, sono riflessioni che ci siamo sentiti di fare a seguito della presentazione di questa mozione. Abbiamo cercato di toccare tutti gli aspetti di questa vicenda, e questo non con spirito di polemica, ma volendo riaffermare tutti i presupposti che facevano parte di una problematica come quella del Traforo del Monte Bianco, dopo la disgrazia che era avvenuta. Confermo quindi il nostro voto contrario alla mozione.
PrésidentLa parole au Conseiller Nicco.
Nicco (GV-DS-PSE)Abbiamo più volte avuto modo di esprimerci, anche recentemente, sulla questione del Traforo del Monte Bianco, e più in generale del transito dei TIR, quindi non ripeterò quanto già detto altre volte. La questione è stata riproposta in alcuni dei suoi aspetti dal gruppo di Forza Italia. L’accento è posto eminentemente sull’atteggiamento del Governo francese. È una questione che, a mio modo di vedere, comunque la si voglia giudicare, rientra nel novero di quelle "querelles" contingenti di cui fra un paio di anni - e forse molto meno - si saranno perse le tracce. Sono querelles che servono più che altro a riempire per qualche tempo le pagine dei giornali.
La responsabilità è del Governo francese di Sinistra, bloccato dalle imminenti elezioni? Mi ricordava il Consigliere Aloisi che c’è anche un Presidente Chirac che è di Centro-Destra! Oppure la responsabilità è del Ministro Lunardi e del "Governo Berlusconi", che non hanno saputo imporsi? Mi sembrano querelles comunque molto lontane dal nodo centrale della questione con cui dobbiamo, e dovremo, invece, allora lì sì, seriamente continuare a confrontarci, e che a me pare essere la regolamentazione dei flussi di traffico commerciale attraverso l’Europa e segnatamente attraverso le Alpi.
Colgo l’occasione di questa mozione per una breve, sintetica riflessione sul tema. A me pare che ci sia una domanda preliminare a cui rispondere, tutti, in quest’aula, e non solo in quest’aula. Riteniamo, come qualcuno sembra talvolta lasciar trasparire, che il compito degli amministratori, di tutti gli amministratori a tutti i livelli, sia semplicemente quello di adeguare la rete infrastrutturale all’incremento del volume del traffico commerciale, oppure no? Incremento che pare inarrestabile, sempre più accentuato. Nel più volte citato - anche in quest’aula - "Livre blanc" sulla politica europea dei trasporti, leggiamo che: "Les prévisions pour 2010, si rien n’est fait pour contrecarrer la tendance, tablent sur une augmentation de 50 pour cent pour le seul transport de fret".
In questo caso, se dovessimo seguire questa linea di condotta, semplicemente di seguire quella che è l’evoluzione apparentemente naturale, dovremmo prevedere non solo il raddoppio del Traforo del Monte Bianco, ma fin d'ora la trasformazione delle Alpi - verso la metà del secolo - in una sorta di "gruviera" a beneficio del "dio mercato". Oppure riteniamo, invece, che compito nostro, di tutti gli amministratori, a tutti i livelli, sia quello di intervenire per correggere all’origine gli squilibri dei flussi di traffico.
Questa a me sembra la direzione sulla quale occorra intervenire, e su cui già si sta intervenendo a livello europeo. Già altre volte abbiamo richiamato in quest’aula lo "Schéma de développement de l’espace communautaire". Ebbene, lì si pone l’accento, giustamente, sul "renforcement du transport maritime, qui pourrait désengorger le transport terrestre en Europe. La situation physique et géographique de la "péninsule" Union européenne pourrait ainsi être mieux valorisée" e si legge, sempre lì, che si può ottenere questo obiettivo con "la mise en place d’un réseau européen de grands ports de mer, incluant des sous-systèmes portuaires régionaux".
Il "Livre blanc", ancora, seguendo questa stessa indicazione, propone "la relance du transport maritime par la création de véritables "autoroutes de la mer". Certaines liaisons maritimes, notamment celles qui permettront de contourner les goulets d’étranglement qui sont aujourd’hui les Alpes, les Pyrénées et le Bénélux, feraient partie du réseau européen, transeuropéen au même titre que les routes ou les voies ferrées": ecco il punto centrale, secondo me!
Occorre intervenire per imporre una, definiamola, "selezione tipologica" delle merci trasportate e far passare attraverso le Alpi solo quelle che, per varie ragioni, non possono utilizzare vettori differenti dai TIR, ed è evidentemente questione la cui soluzione avverrà a livello europeo, oppure non avverrà.
Credo che perciò non manchi il lavoro al neopresidente della Commissione trasporti del Parlamento europeo. Ma anche a noi compete la nostra piccola parte, perché si imbocchi una direzione piuttosto che un’altra. Questo Consiglio si è positivamente espresso, unitariamente, nel corso dell’ultima seduta, in merito a quello che a me pare uno dei "punti nodali", se non il punto oggi nodale, ovvero il numero dei TIR che potranno attraversare il Traforo del Monte Bianco. Abbiamo su questo punto respinto l’articolo 4 del regolamento di circolazione: a me sembra che da questo punto unitario dobbiamo proseguire. Abbiamo anche detto noi, come maggioranza, che è necessaria una riduzione del numero dei mezzi pesanti rispetto alla situazione antecedente il 24 marzo 1999, e cioè 776.604 passaggi nel 1998.
Non sto nemmeno a raffrontare con questa cifra i limiti, sebbene teorici, indicati nel citato articolo 4, che porterebbero - se mai dovessero essere raggiunti - ad una situazione che, se prima era insostenibile, diventerebbe assurda! Credo che sia opportuno cominciare a definire cosa significhi concretamente questa riduzione. Alcuni consigli comunali - il Presidente Louvin ricordava prima il documento del Comune di Morgex - già si sono espressi in merito.
Morgex, il 4 febbraio, per l’appunto, ha indicato un'ipotesi di regolamentazione e di limitazione del transito dei mezzi pesanti "che tenda ad una significativa riduzione, almeno il 50 percento dei volumi di traffico" rispetto alla situazione precedente. La stessa cosa ha fatto il Comune di Courmayeur il 7 febbraio. Dunque, bisogna cominciare ad entrare nel merito e discutere di questa questione. Nel contempo, ritengo che occorra anche ragionare sulle iniziative da mettere in atto affinché le nostre risoluzioni consiliari, ormai numerose, non siano e non possano essere considerate semplice "carta straccia"!
PrésidentJe n’ai plus de conseillers inscrits, la discussion générale est close.
La parole au Président de la Région, Viérin Dino.
Viérin D. (UV)Tout en remerciant le Vice-président Lattanzi pour bien avoir voulu accepter de reporter la discussion de cette motion, afin de me permettre de participer au débat, je dois dire que nous nous exprimerons contre, parce que nous considérons que cette motion a une signification - c’est tout à fait légitime - éminemment politique. De plus nous considérons qu’elle est teintée d’un brin de démagogie, qu’il s’agit d’une initiative uniquement destinée à faire sensation, et qui risque d’ajouter de la confusion à la confusion actuelle, si ce n’est de créer d’une façon artificielle un ennemi externe, de façon à déplacer des responsabilités.
Un brin de démagogie, vu q'on s’est demandé si c’était le retour au: "spezzeremo le reni alla Grecia" et donc que nous étions obligés de partir à la guerre, mais avec une logique qui rappelle un peu celle de: "armiamoci e partite!". Il est vrai, nous l’avons souligné à maintes reprises, nous subissons les retombées de la fermeture de le tunnel, et pas seulement des retombées économiques, mais nous nous demandons si, au-delà des déclarations, il y a effectivement des volontés communes; nous ne pensons pas à cet égard que la solution du problème soit dans la condamnation d’un Etat plutôt que d’un autre. En effet, nous nous posons, nous aussi, certains questions, mais sur la base des documents officiels signés, acceptés par deux ministres, dont l'un du Gouvernement italien et l’autre du Gouvernement français.
Ce sont les déclarations communes de M. Gayssot et de M. Lunardi: "Dès lors que les essais de sécurité auront été validés, le tunnel pourra être ouvert au trafic. L’ouverture du tunnel aux poids lourds et aux véhicules légers simultanément se fera seulement sous forme de circulation alternée, avec un sens unique pour le Mont-Blanc et l’autre pour le Fréjus". Signé: Lunardi et Gayssot.
Et encore: "La circulation alternée à sens unique dans les deux ouvrages sera appliquée jusqu’à la réalisation des aménagements permettant d’assurer la séparation physique des circulations"; cela remonte au 26 octobre. Ensuite, à Périgueux le 27 novembre 2001? je cite ces rencontres parce qu’il me semble qu’officiellement il y a eu des possibilités pour les représentants du Gouvernement italien de signifier aux représentants du Gouvernement français toute leur inquiétude et leur opposition.
Or, au-delà des déclarations, cite le communiqué conjoint du sommet de Périgueux: "Au cours du sommet franco-italien qui s’est tenu aujourd’hui à Périgueux, Jean-Claude Gayssot s’est longuement entretenu avec Pietro Lunardi, Ministre des infrastructures". Qu’est-ce qu’ils ont décidé? Il n’y a pas un mot sur ce que vous affirmez!
Les deux ministres confirment l’objectif d’une ouverture du Tunnel du Mont-Blanc aux véhicules légers, dès lors que les essais de sécurité auront été validés; ils demandent aux sociétés concessionnaires de présenter de nouvelles propositions d’exploitation lors de l’ouverture aux poids lourds et au Comité de sécurité, afin d’améliorer dans les deux tunnels l’accès de secours, de faire de nouvelles propositions au regard des risques de dépassement, mais toujours dans une optique de sens unique alterné, d’alternat.
De plus, élément de confusion, le 4 décembre, document officiel remis, voire le relevé de décisions de la réunion G.E.I.E., par les entreprises et le maître d’?uvre, concernant le problème de la réouverture: "A la lumière des déroulements des essais, en particulier des essais hydraulique et des vérifications liées à la Gestion technique centralisée, le maître d’?uvre communique aux participants à la réunion et selon les informations des entreprises, la proposition de recalage des étapes principales du planning, comme suit: fin des essais hydrauliques, 6 décembre; fin des essais GTC, 13 décembre; date essais intermétiers, 16 décembre".
Après deux hypothèses sont formulées le 4 décembre: hypothèse favorable, pas d’aléas sur essai intermétiers, neutralisation période de fête pour le maître d’?uvre et les entreprises, date possible de 16 janvier, fin de ces essais et donc on peut commencer à parler d’ouverture; hypothèse la plus défavorable, trois semaines d’aléas sur essais intermétiers, neutralisation période de fête, accident médicalisation fixée pour le 6 février. Je me demande comment on a pu déclarer – autre élément de confusion - que la date d’ouverture serait le 15 décembre ou le 22, vu que tout le monde s’accorde à déclarer que la réouverture doit être effectuée en conditions de sécurité.
On ne peut pas ouvrir le tunnel, sans que ces conditions soient remplies! Suite à une autre rencontre, encore un autre communiqué: "Jean-Claude Gayssot, Ministre de l’équipement, des transports et du logement, s’est rendu jeudi au Val d’Aoste avec son homologue italien, Pietro Lunardi". Ils confirment encore d’ailleurs les mêmes choses que le collègue Beneforti vient de dire et qu’ils ont décidées à Livorno, qui sont exactement le contraire de ce que nous réclamons et de ce que vous réclamez aussi.
Alors, quant à nous, d’une façon plus réaliste, et à la fin je vous demanderai - pour maintenir cette attention, que je considère nécessaire pour la solution de ce problème – votre engagement à vous aussi, nous avons adressé, suite au délibéré de cette Assemblée un courrier, directement aux ministres.
Là une action positive vis-à-vis de deux Gouvernements, vis-à-vis de deux Etats, serait souhaitable, pour qu’ils prennent position. Je me permets de souligner ce point.
J’ai donc écrit aux deux ministres: "Dans la perspective de la réouverture du tunnel du Mont-Blanc, et dans l’espoir après trois ans ou presque de la fermeture de ce dernier, que celle-ci puisse enfin se réaliser, je soumets encore une fois à votre attention certains problèmes, liés à la circulation des poids lourds dans le tunnel et sur les voies d’accès. Nul ne peut ignorer les polémiques qu’a suscitées l’approbation de l’article 4 du règlement de circulation du tunnel du Mont-Blanc?" article 4, je répète, approuvé par les deux, gouvernements, disons-le de façon claire les deux Gouvernements l’on approuvé. En effet en fonction de la convention qui régit le tunnel du Mont-Blanc, si l’un des deux n’est pas favorable, il n’y a pas approbation, et donc si cette approbation a été publiée, c’est que les deux gouvernements étaient favorables.
(interruzione del Vicepresidente Lattanzi, fuori microfono)
? je réponds à votre affirmation, qui est toujours - comme quelqu’un voudrait pour le tunnel du Mont-Blanc – monodirectionnelle!
"? Nul ne peut ignorer les polémiques qu’a suscitées l’approbation de l’article 4 du règlement de circulation du tunnel du Mont-Blanc, qui m'amène, en ma qualité de Président de la Région autonome Vallée d’Aoste, à solliciter de la Commission intergouvernementale une révision dudit article 4, et à rappeler la perplexité que j’avais déjà exprimée lors de la réunion de la commission du 3 janvier 2002. La communauté valdôtaine, les syndics des communes que traversent les voies d’accès au tunnel, et le Conseil de la Vallée ont mis l’accent sur le fait qu’une telle disposition ne ferait qu’entraîner un passage de poids lourds décidément supérieur à celui qui était enregistré avant l’accident du 24 mars 1999, ce qui serait absolument contraire aux objectifs de protection environnementale et de sécurité de la circulation, que nous nous sommes fixés. Les déclarations quant à l’institution d’un sens unique ont provoqué les mêmes réactions d’hostilité. Il ne fait aucun doute qu’une telle solution est préjudiciable à la sécurité de la circulation et à la protection de l’environnement sur les voies d’accès au tunnel, et qu’elle ne tient absolument pas compte des expectatives et des exigences des communautés locales. Il va sans dire que sa mise en exécution aurait de graves répercussions non seulement sur l’économie du Val d’Aoste, mais également sur l’ensemble du système des relations et d’échanges transfrontaliers dans la région du Mont-Blanc. Comme vous le savez, Monsieur le Ministre, la communauté valdôtaine ne s’est pas opposée, à quelques exceptions près, à la circulation des poids lourds; dans un esprit européen de solidarité alpine elle a demandé à ce que soient définis des systèmes de fret alternatifs au transport sur route, et que soit envisagée une régulation du passage des poids lourds en Vallée d’Aoste et ce, de concert avec la Région autonome Vallée d’Aoste. Je crois que l’aval des communautés locales est indispensable à la réalisation de notre objectif commun, à savoir rouvrir au plus vite et en toute sécurité cet important axe routier à travers les Alpes; un objectif, donc, qui ne saurait faire abstraction des justes attentes des Valdôtains et des Hauts-Savoyards en matière d’amélioration de la sécurité et de la qualité de la vie. L’engagement des deux Gouvernements d’opérer des choix concertés avec les populations des vallées d’accès au tunnel, de réduire la circulation des poids lourds sous le Mont-Blanc par rapport à la période d’avant le 24 mars 1999, pour tenir compte des limitations inhérentes à l’environnement et pour éviter les pics excessifs de circulation, s’avère donc capital, si l’on veut rencontrer la faveur des communautés locales, ou du moins endiguer le flot d’opposition grandissante au nom de la démocratie moderne et du respect des besoins et des attentes des populations des deux versants. Je m’adresse à vous, donc, Monsieur le Ministre, dans l’espoir que la réouverture du tunnel du Mont-Blanc ne marquera pas l’anéantissement des tous les efforts déployés jusqu’à présent, et qu’elle respectera les critères de sécurité et de protection de l’environnement, sur lequel s’est fondée l’action du groupe de travail franco-italien, chargé de la Commission intergouvernementale de mettre au point le dispositif de régulation technique de la circulation, présenté à Rome le 25 juillet 2001".
En conclusion - et là c’est une sollicitation que je vous adresse - il me semble plus opportun, compte tenu également de votre couleur politique, et donc sans doute de l’influence que vous pouvez avoir sur l’actuel Gouvernement, au lieu de nous perdre dans des querelles ou des guerres inutiles - même Jean Giraudoux a dit que "la guerre de Troie n’aura pas lieu" – pour le bien de cette communauté que votre engagement tende à soutenir ses requêtes: la modification de l’article 4, non à l’alternat, et de démontrer concrètement que le Gouvernement italien ne donne pas son accord au Gouvernement français, de façon qu’il y ait là clairement une définition des responsabilités. Dans le cas contraire, force nous est de constater et donc de dire que les deux Gouvernements sont de connivence.
PrésidentLa parole au Vice-président Lattanzi.
Lattanzi (FI)Credo che alcune controriflessioni ai colleghi che hanno avuto la gentilezza di intervenire sulla mozione - che noi ritenevamo importante - vanno fatte da parte nostra. Intanto, collega Beneforti, ho poco da dire perché il suo intervento è farcito di vera "veterocomunista demagogia"; non solo è andato fuori tema, perché ha parlato dell’onniscibile, ma addirittura il suo intervento sulla mozione che prevedeva una condanna sulla quale lui poteva dire: "non sono d’accordo", si è trasformato in una contromozione di sfiducia al Governo e a Lunardi.
L’unica cosa che non è accettabile, perlomeno per noi sotto l’aspetto politico, è che venga a raccontare in quest’aula che noi, quando c’era il Governo di Centro-Sinistra italiano, non abbiamo avuto la stessa posizione di solidarietà con il Ministro dell’Ulivo, che ricordo, all’epoca, si chiamava Nerio Nesi. Io lo contraddico, perché in quest’aula, e in molti altri comunicati stampa, abbiamo sostenuto e condiviso la posizione di Nerio Nesi, che diceva che la Francia faceva ostruzione - posizione che era ribadita in quel momento anche dal Parlamentare Caveri - e che il problema dei Verdi in Italia si doveva risolvere perché la Francia non aveva tutti i torti su questa cosa, quindi noi avevamo espresso solidarietà, Consigliere Beneforti; non eravamo contro perché era Nesi, noi eravamo a favore del Ministro italiano che cercava una soluzione per riaprire il Tunnel del Monte Bianco.
Ti smentisco quindi, perché sei stato impreciso, per non dire disonesto! Per quanto riguarda il Consigliere Nicco, apprezzo sempre e seguo con attenzione i pochi interventi di Nicco, che sono come delle "perle" in questo Consiglio. Posso capire l’imbarazzo di un valdostano di Centro-Sinistra, che si deve esprimere in termini di condanna; però qui non credo che si tratti di fare o di non fare la guerra alla Francia, ma questo punto lo ribadirò nel replicare al Presidente.
Sul tipo di intervento che ha fatto posso anche concordare; lui dice: "dobbiamo affrontare il vero problema di quando diciamo che vogliamo meno TIR, dobbiamo cominciare a definire quanto, perché sulle posizioni andremo a ridere!".
Infatti c’è chi dice: "non vogliamo i 5.600 TIR", e qui siamo tutti d’accordo; c’è chi dice, come abbiamo detto noi, voi, alcuni della maggioranza, che siamo disponibili per una regolamentazione che ci porti a un numero inferiore rispetto a quello precedente alla tragedia del 1999, e anche qui c’è una larga maggioranza; ma quando andremo a parlare di numeri: un TIR, dieci TIR, cento TIR, cinquanta per cento, credo che le posizioni divergeranno!
Sono quindi d’accordo che, come Consiglio regionale, possiamo cominciare a dire - visto che lo fanno i Consigli comunali interessati - quanto vuole che sia regolamentato questo traffico, non c’è problema, noi la sfida politica l’accettiamo ed esprimeremo in quel momento la nostra posizione. In questo momento, noi abbiamo espresso la posizione in favore ad un'immediata apertura al traffico leggero, ad una regolamentazione del TIR che non sia quella, perché abbiamo votato la bocciatura dell’articolo 4, quella dei cinquemila TIR al giorno, perché da Valdostani non lo vogliamo!
Prendiamo atto che i due governi sovraregionali hanno invece firmato di comune accordo - non ne siamo contenti, anche se siamo di Forza Italia - tanto per essere chiari, ma se mi permettete credo che il parlare dei flussi, del "mettiamoci d’accordo", sia servito alla Sinistra di questo Consiglio per ovviare alla risposta di questa mozione. Risposta che verrà chiaramente con il voto, augurandoci che non sia un'astensione! Per quanto riguarda il Presidente, devo dire che in un certo senso ce lo aspettavamo. Capiamo l’imbarazzo di chi, sotto l’aspetto di una posizione personale, politica, culturale, non se la sente di dire (a nome del suo movimento politico immagino): "facciamo la guerra alla Francia!".
Noi però non abbiamo invitato a fare la guerra né alla Francia, né alla Grecia, né a nessun altro! Noi non abbiamo presentato questa mozione per appoggiare il Ministro Lunardi o per essere in guerra con la Francia! Non è in ballo la questione culturale, le relazioni politiche culturali ed economiche che ci legano alla Francia, ai "cugini francesi"!
Noi stiamo dicendo, con questa mozione, che i nostri amici francesi, per loro mere questioni elettorali, ci stanno creando un forte danno! Lo vogliamo dire? O vogliamo dire, bocciando questa mozione, che questi tre anni sono passati solo per questioni tecnico-burocratiche e dei test? Non è così, Presidente, lei lo sa perfettamente e lo sappiamo tutti noi, se siamo onesti intellettualmente, che non è così!
Tre anni non sono passati per questioni tecnico-burocratiche; sono passati perché c’è un gioco politico dietro e noi lo abbiamo denunciato; è su tutti i giornali d’Italia, è su "Le Monde", su "Le Figaro", insomma tutti sanno che la Francia ha un problema di tipo politico! È così anormale che uomini che abitano in Valle d’Aosta dicano: "a noi a questa posizione politica di ostruzionismo non piace, perché ci crea un danno"? È così fuori dal normale? Per chi confonde "demagogia" con "impegno politico", probabilmente sì!
Noi non ci sentiamo demagogici, non l’abbiamo fatto perché siamo di Forza Italia, ma lo abbiamo fatto da Valdostani, per cercare di stimolare tutti i Valdostani ad alzare un po' più la voce, anche rispetto a due ministri che si incontrano quando decidono loro senza sentire la nostra comunità e non ci si può venire a dire che facciamo questa operazione per fare demagogia contro la Francia!
Non vogliamo fare demagogia contro la Francia. Vogliamo che i Valdostani, che ci sembra su questo tema siano in stragrande maggioranza d’accordo, siano infastiditi e adesso "stufi" del fatto che l’apertura del tunnel non è ancora avvenuta, non per questioni tecnico-burocratiche, ma per questioni politiche e qui la condanna era politica! Poi capisco che si dica: Gayssot sì ha le sue responsabilità, ma anche Lunardi ha firmato, perché d’altronde lo fanno insieme questo danno e il Presidente ha citato tutta una serie di documenti che i due ministri hanno firmato! Però non possiamo non dire che due ministri hanno firmato quei documenti, ma uno solo li voleva rispettare, perché non saremmo onesti!
Ricordo perfettamente le arrabbiature, che sono apparse su tutti i giornali, del Ministro Lunardi, all’indomani dell’ultima data del 15 gennaio, fissata da Gayssot, letteralmente tradita, quando su tutti i giornali disse: "È ora di finirla, non ci stiamo più a questo gioco". Da lì è nata la nostra idea di far sentire, vicino alla voce di Lunardi, anche quella della comunità valdostana, perché forse a Parigi avrebbe potuto fare una certa impressione, visto che le centinaia di milioni o di miliardi che spendiamo per le relazioni francofone ci dovrebbero considerare un po' più amici degli italiani! Pensavamo che la comunità valdostana, di fronte ad un atteggiamento di un ministro italiano, che comincia ad essere stufo di queste posizioni, potesse essere utile in questo gioco politico! Può anticipare di una settimana, può anticipare di due settimane?
Noi crediamo che se anticipasse anche solo di un giorno quell’apertura, se aprissero stasera, noi potremmo fare tutti insieme, noi, Valdostani, festa: rossi, azzurri e anche rosso-neri! Fare festa, ripeto, perché non c’entra il colore politico; c’entra che la comunità valdostana dovrebbe essere unita nel dire: "cari Francesi, ci siamo stufati!". E dare così una possibilità ad un ministro che voi sì, Consigliere Beneforti, chiedete che faccia il ministro assumendo una posizione dura contro il Governo francese: insomma, che la faccia lui la guerra, noi non la dobbiamo fare, però lui la può fare! Il ministro farà quello che è possibile fare, visto che l’accordo deve essere bilaterale.
Credo quindi che la posizione del Presidente Viérin sia stata chiara per quanto ci riguarda, perché giustificando l’ostruzionismo francese con una corresponsabilità - secondo noi insostenibile - del Ministro italiano, ha difeso e giustificato, riteniamo in maniera sbagliata, contro le volontà dei Valdostani, l’operato del Governo francese. Siamo convinti che la maggioranza dei Valdostani apprezzerebbe che questa mozione venisse approvata, che la comunità valdostana fosse rappresentata in una posizione verso il Governo francese di determinata apertura rapida; poi potremmo anche decidere tutti insieme che il tunnel apre domani sera per il traffico leggero - intanto per il traffico leggero, ha ragione Nicco - e discutere in un secondo momento sui flussi, su cui siamo molto distanziati. Sul traffico leggero siamo tutti d’accordo, quindi facciamo pressione perché riaprano al traffico leggero subito, senza più accettare che manca ancora un test, perché fatto quel test, quel tunnel sarà il tunnel più sicuro dell’universo.
Se dovessero utilizzare gli stessi sistemi di sicurezza per tutte le gallerie delle autostrade, chiuderemmo intanto l’Aosta-Courmayeur, che ha più gallerie che tratti all’aperto, e via dicendo, perché non c’è tunnel al mondo che ha dovuto subire tutte quelle posizioni per riaprire! Concludo con una battuta: è talmente vero che c’è volontà politica di non aprire quel tunnel per questioni che ormai tutti conoscono, che è sufficiente andare a vedere quanto ci vuole per costruire un tunnel: in Giappone hanno costruito un tunnel di 12 km in tre anni, noi in tre anni non siamo riusciti neanche a ripristinare un chilometro di tunnel!
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz, pour déclaration de vote.
Curtaz (PVA-cU)Come ha già preannunciato il collega Beneforti, voteremo contro la mozione. Ho condiviso molte delle osservazioni che sono state fatte da chi è intervenuto prima di me, quindi non starò a riprendere degli argomenti che sono stati trattati e approfonditi con attenzione. Credo che la mozione vada respinta per due ragioni.
In primo luogo, perché prefigura un particolare "strabismo" di responsabilità su questa vicenda, che non trova conforto, anzi trova smentita in tutti gli atti pubblici sottoscritti dagli interessati. Se c’è responsabilità per il ritardo da parte del Governo francese, c’è responsabilità anche dei Governi italiani. Questo "strabismo" impoverisce la mozione, apparendo come un attacco strumentale a difesa dell’operato di un ministro che, pur essendo così potente, si vorrebbe vittima di non so quali complotti di parte francese. Il secondo, che a me sembra più importante, è che questa mozione è fuorviante, perché il problema essenziale che ci dobbiamo porre è quello della riapertura "a chi" del Tunnel del Monte Bianco.
La rapida riapertura che tutti abbiamo auspicato non è stata finora possibile, io credo, perché ci sono state delle negligenze, perché ci sono stati dei ritardi, e personalmente non so se addebitarli più a una parte o all’altra, più ai tecnici o più ai politici; però sicuramente ci sono stati dei ritardi, determinati anche dal non funzionamento - l’esito dei collaudi - di queste sofisticate apparecchiature di sicurezza. Del resto non va dimenticato che per quanto ci si sforzi di dotare il tunnel di impianti di sicurezza, questo traforo rimane sempre fra i più stretti del mondo. Questo è il punto, anzi paradossalmente gli impianti di sicurezza lo hanno ristretto ulteriormente!
Il discorso delle gallerie sull'Aosta-Courmayeur non regge, perché lì l’autostrada è di dimensioni normali, mentre il tunnel era stato immaginato per il traffico turistico, non per il passaggio dei TIR!
La mozione evita soprattutto di affrontare un aspetto importante. Lattanzi nell’ultimo suo intervento ha detto una cosa giusta, e cioè: perché per intanto non ci mettiamo d’accordo su una cosa sulla quale peraltro tutti dovremmo e forse siamo d’accordo, che è l’apertura immediata al traffico leggero?
È un intendimento che sottoscriverei subito, peccato che questa mozione non dica una parola su questo punto, non dica una parola sul traffico leggero e sul traffico pesante! È questo il punto che viene eluso ed è per questo che la mozione è fuorviante! Su tale questione voglio aspettarmi in futuro un comportamento da parte dei Consiglieri di Forza Italia coerente! Lattanzi dice che Forza Italia locale - non mi risulta Forza Italia nazionale e men che meno Lunardi - vuole un contingentamento dei TIR in modo da non superare, anzi diminuire il traffico veicolare pesante prima del tunnel; io chiedo agli amici di Forza Italia, relativamente a questo accordo, già sottoscritto da Lunardi per 5.760 TIR al giorno, tre volte il numero di passaggi precedente, un atteggiamento coerente e quindi la presentazione di una mozione di censura nei confronti del Governo italiano. Questa me l’aspetto?
(interruzione dei Consiglieri di Forza Italia, fuori microfono)
? sì, questa me l’aspetto se siete coerenti, altrimenti siete miopi e strabici, e se siete strabici siete sospetti, perché qui bisogna intervenire su tutte le due parti nello stesso modo!
Concludendo, credo che di fronte a questa mozione il voto debba essere contrario. La mozione aveva lo scopo di porre il tema, con un'attenzione più mediatica o spettacolare rispetto ad altre iniziative che erano state fatte qui, perché tirare in ballo una regione e uno Stato estero, è qualcosa che fa scrivere qualche riga di inchiostro in più! I punti essenziali di questa storia sono però tutti aperti ed è su questi che tutte le forze politiche presenti in Consiglio hanno chiesto al Presidente della Regione, ai Parlamentari valdostani di attivarsi!
Su questo credo che noi in particolare, forze di opposizione, dovremo chiedere conto ai nostri amministratori regionali, ai nostri Parlamentari, alle forze politiche di questa regione, su cosa stanno facendo per impedire un ritorno indiscriminato dei TIR in questa regione! È questo il punto: io credo che le forze politiche, su quello che faranno in queste settimane, verranno giudicate dai Valdostani e credo di non dire una parola esagerata, se dico che verranno giudicate anche dalla storia, perché questa vicenda avrà delle implicazioni enormi sul futuro assetto economico della nostra regione!
PrésidentLa parole au Conseiller Frassy.
Frassy (FI)Sicuramente il dibattito sul Traforo del Monte Bianco difficilmente avrà termine con questa mozione, anche perché i punti di vista sono molteplici: rispetto alla regolamentazione del traffico, rispetto alla visione e all'utilizzazione del trasporto su gomma in riferimento al traffico merci.
Pensavamo, però, che al di là di queste visioni, che vanno a differenziare il panorama politico, dopo tre anni di chiusura di quel traforo, fosse ormai maturata la consapevolezza che non tutti gli attori di questa vicenda sono nella buona fede più assoluta! Perciò, al di là di quelle che sono differenziazioni che penso permarranno ancora per molto tempo, su come gestire quella importante via di comunicazione, pensavamo che oggi fosse chiaro perché il tunnel rimane ancora chiuso! È chiaro che i Verdi hanno una posizione di un certo tipo; è chiaro che i Verdi avrebbero probabilmente messo in atto anche quelle forzature che hanno preannunciato, di bloccare il transito, perciò se fossimo arrivati ad aprire il tunnel oggi, forse avremmo assistito ad un altro tipo di scenario perché era chiaro l’intendimento dei Verdi! Il problema è che oggi quel tunnel è chiuso, mentre il Gottardo, che ha avuto un incidente forse non pari a quello del Bianco, nel giro di poche settimane è riuscito a ripristinare l’intero traffico veicolare commerciale e merci pesanti.
Pensavamo allora che oggi la comunità valdostana, che è qui rappresentata, fosse quanto meno consapevole di poter individuare dove stiano certe responsabilità. Abbiamo invece dovuto assistere all’intervento del collega Beneforti, che ha cercato di difendere l’indifendibile, dimenticando che la vicenda Nesi questo Consiglio l’ha vissuta per una buona parte con degli atteggiamenti coerenti soprattutto da parte della nostra forza politica, di conseguenza il collega Beneforti ha fatto il giochino del se, perché c’è un gioco che dice: "ma se? ma se", noi pensiamo che più che con i "se", dei passi avanti in questa vicenda si possono fare arrivando ad assumere delle determinazioni precise sulla base dei fatti accaduti.
Lo stupore non è sulla posizione del collega Beneforti, che è sempre molto originale quando vuole essere provocatorio: lo stupore è sulla posizione del Presidente della Regione, che è stato gomito a gomito con i due ministri, con il Ministro francese Gayssot e con il Ministro Lunardi, e che sa benissimo, perché ci ha inondato di informazioni ogni quindici giorni su quello che si diceva e che sentiva negli ambiti ministeriali piuttosto che nelle conferenze intergovernative.
Ci dispiace di non avere i resoconti di quelle comunicazioni, dove il tenore delle affermazioni del Presidente Viérin era ben diverso dal tenore delle affermazioni che ha fatto il Presidente Viérin oggi!
Mi sembra evidente che una linea di comunicazione internazionale non possa essere aperta, se non con l’accordo delle due nazioni che sovrintendono lo sbocco della galleria e mi sembra abbastanza evidente che il Governo italiano sia impotente di fronte all’atteggiamento del Governo francese, non c’è possibilità, salvo quella di fare una rotonda alla francese a mezzo tunnel per ritrovarci sul versante italiano! Difficile aprire il tunnel, se i Francesi non ci sentono!
Il nostro Ministro Lunardi ha dimostrato, a più riprese, di essere fin troppo accondiscendente, pur di aprire il tunnel! Cosa che non è stata possibile, perché i Francesi, a più riprese, si sono rimangiati ogni volta la parola e la scadenza man mano il tempo passava. La stampa locale, ma anche la stampa nazionale e internazionale hanno evidenziato come la Francia stia utilizzando in termini di politica interna quella che è una via di comunicazione internazionale. Ci stupisce allora la posizione del Presidente della Regione, ma ci stupisce ancora di più il silenzio di quella forza di maggioranza che voleva sospendere il Consiglio di qualche settimana fa, per andare al tunnel del Gran San Bernardo a manifestare per l’altro tunnel!
Non sappiamo cosa abbia fatto la Stella Alpina nel frattempo: abbiamo solo registrato il silenzio in questa occasione, su un argomento importante per tutta la nostra comunità, da parte di un movimento che sembrava avere delle idee ben definite, quando una ventina di giorni fa teorizzava una solidarietà di un certo tipo con l'imprenditoria locale.
Questa mozione individua il responsabile di quei ritardi che stanno penalizzando l'imprenditoria locale. Se il Presidente della Regione fa finta di non avere ancora capito chi sia il responsabile, se il collega Beneforti individua il responsabile nel Ministro Lunardi, ci piacerebbe capire quest’altra componente di maggioranza regionale se ha capito almeno da che parte sta la responsabilità della chiusura del Tunnel del Monte Bianco!
Dopo di che, Presidente, non deve venire in aula a fare il giochino delle due carte sull’articolo 4 del regolamento della Commissione intergovernativa, perché noi abbiamo votato la risoluzione, come Consiglio regionale, dove il gruppo di Forza Italia ha espresso parere positivo su questo regolamento; sappiamo come è nato questo regolamento e siamo fermamente convinti nel voler regolamentare il traffico pesante; però, la sua Giunta, ci dovrebbe spiegare come può conciliare le affermazioni "di facciata" sulla regolamentazione, quando ancora adotta delibere che stanziano risorse significative - 1.500 milioni - per finanziare opportune azioni promozionali per canalizzare sulla dogana di Aosta i flussi di merce proveniente dai Paesi extracomunitari.
Perciò attenzione, Presidente, perché gli atteggiamenti della vostra Giunta vanno poi nella direzione opposta, che è quella di finanziare le azioni promozionali al traffico pesante per il meccanismo dello sdoganamento, per il meccanismo dei nove decimi: perciò, se qui vogliamo parlare di coerenza, forse in questo campo siete i meno titolati a parlarne perché poi i fatti vanno in una direzione opposta rispetto a quelle che sono le dichiarazioni! Forza Italia si è mossa a tutti i livelli: si è mossa a livello ministeriale, si è mossa a livello di Consiglio regionale, si è mossa a livello di Parlamento europeo, dove abbiamo presentato e un'interrogazione prima e una risoluzione dopo, che sarà oggetto di discussione nelle prossime settimane.
Con questa risoluzione chiediamo alla Commissione europea che indichi e stabilisca quali sono i tempi e i criteri, affinché venga garantito il principio della libera circolazione delle merci e delle persone attraverso il Traforo del Monte Bianco, in quanto riteniamo che il modo in cui il Governo francese sta gestendo questa vicenda, nei fatti sia in violazione di questi importanti punti dei trattati della Comunità europea. Riteniamo perciò di esserci mossi in maniera coerente sui vari livelli istituzionali e ci rammarichiamo che, ad oggi, quella che è la massima espressione politica, e non solo, della comunità valdostana, non abbia individuato un responsabile o i responsabili di questi ritardi. Non è una provocazione, collega Cottino!
Saremmo disposti a sospendere la discussione e stranamente nessuno ce lo ha chiesto; se fosse possibile - il Consiglio si dice sempre che sia "sovrano" - noi siamo disponibili perciò lo dichiariamo fin d’ora, per rivedere il testo di questa mozione e individuare dal vostro punto di vista - poi può darsi che noi non ci siamo - quali sono i responsabili, perché ci sembra incredibile che dopo tre anni il Presidente della Regione e la maggioranza di questa Regione non abbiano ancora capito dove stiano le responsabilità, che ad oggi impediscono alla Valle d’Aosta di uscire da questo isolamento. Siamo disponibili a confrontarci.
PrésidentLa parole au Conseiller La Torre.
La Torre (SA)Colleghi di Forza Italia, credo che l’occasione per parlare all’interno di questo Consiglio regionale in merito alla sospensione da noi richiesta per sostenere la manifestazione portata avanti da parti sociali sulla riapertura del tunnel vi è già stata: si è verificata quando il Consigliere Curtaz ha posto una domanda molto significativa.
Il Consigliere Curtaz aveva detto: "È arrivato il momento di fare chiarezza, di dire con chiarezza da che parte ci si schiera". Ebbene, io credo che noi, sia in quella occasione, come nelle occasioni precedenti attraverso la voce del nostro Assessore competente, abbiamo detto: "questa maggioranza, ma in particolare la Stella Alpina è per la riapertura immediata del Tunnel del Monte Bianco con un traffico anche dei TIR regolamentato".
A questa chiarezza, che si riassume veramente con due parole - quindi non credo si abbia necessità di ulteriori commenti - abbiamo dovuto assistere di mano in mano, come Stella Alpina e come Valdostani, ad una continua strumentalizzazione. Una strumentalizzazione, da una parte, delle forze politiche francesi, che giocano pesantemente sul Tunnel del Monte Bianco, una strumentalizzazione, dall'altra, di forze politiche italiane e valdostane che giocano e "cavalcano la tigre", evidentemente comoda, dei dati e delle convenienze ambientali, ma che non tengono conto degli oneri?
Squarzino (fuori microfono) ? la salute dei cittadini?
La Torre (SA)? ma guarda, dici una cosa che condivido perché la salute è un argomento a me carissimo, però bisognerebbe essere coerenti, perché questi argomenti, quando si difende la salute, valgono poi su tutte le questioni: si può parlare del tabacco, come dell’alcolismo, come dell’aria e di tutte le altre questioni. Questo è strumentalizzare, quando non si vuole fare un discorso che comprende tutto? ecco, benissimo ti ringrazio di averlo detto, non è questo il dibattito che dobbiamo fare adesso!
Come dicevo, strumentalizzazioni di parte di forze politiche francesi, strumentalizzazioni di parte di movimenti politici italiani; strumentalizzazioni - riteniamo anche in questo caso - di ordini del giorno, ma non per screditare il vostro ordine del giorno, che in sé dice anche delle cose condivisibili: perché siamo stufi, in quanto Valdostani e in quanto Stella Alpina, di essere strumentalizzati! Noi abbiamo detto con chiarezza che vogliamo che si riapra il tunnel, che lo si riapra immediatamente e che lo si riapra con il passaggio anche dei TIR regolamentati!
Ora siamo stufi di essere presi in giro, di volta in volta, dagli interlocutori del caso e stiamo semplicemente in silenzio a guardare questo "teatrino" che si continua a svolgere fra la Francia, fra l’Italia, fra le dichiarazioni, fra le partecipazioni alle varie riunioni dove si dice: un mese, poi l’altro mese, poi l’altro mese ancora, perché ci rendiamo conto che noi, dicendo altre cose, al di là della nostra chiarezza che ho sintetizzato in una frase, continuiamo solo a costruire e a partecipare anche noi, involontariamente, a questo "teatrino"!
La nostra posizione quindi è quella di rifiutare qualsiasi strumentalizzazione, sia essa francese, sia essa dialettica, sia essa legata solo a degli argomenti politici; pertanto, noi ci teniamo fuori da questo argomento di strumentalizzazione!
Voteremo contro a questa mozione, così come siamo contro alle posizioni di una parte del Governo francese, così come siamo contro le estremizzazioni di alcuni movimenti politici, e con un dignitoso silenzio, che non va ad aggiungere altro a tutte le questioni e le fesserie che vengono di volta in volta raccontate ai Valdostani, stiamo zitti e ci limitiamo ad osservare ma, credeteci, la nostra posizione penso che non si possa proprio discutere!
PrésidentJe soumets au vote la motion:
Conseillers présents et votants: 32
Pour: 3
Contre: 29
Le Conseil n’approuve pas.