Oggetto del Consiglio n. 1067 del 12 gennaio 2000 - Resoconto
OGGETTO N. 1067/XI Notizie sull'opera di restauro del ponte settecentesco tra Hône e Bard. (Interrogazione)
Interrogazione Constatato che il ponte settecentesco che collega i comuni di Bard e di Hône è stato recentemente restaurato;
Evidenziato che la forma del ponte non appare uguale a quella precedente e che la presenza della pietra è largamente affogata nel cemento;
Ritenuto che l’opera di restauro appaia molto discutibile;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
l’Assessore competente per sapere:
1) in base a quali criteri storico-architettonici è stato rifatto il ponte in questione;
2) se è soddisfatto del risultato del restauro.
F.to: Curtaz - Squarzino Secondina
PrésidentLa parole à l'Assesseur au territoire, à l'environnement et aux ouvrages publics, Vallet.
Vallet (UV)Il ponte di cui all'interrogazione, ricostruito probabilmente nella prima metà del XIX° secolo su progetto di Giovanni Battista Pione, sulla base di un incarico affidatogli nel 1787, venne per così dire sfregiato verso gli anni '30 dalla demolizione dei parapetti di protezione e dall'aggiunta di marciapiedi realizzati con una solettina in cemento armato sostenuta da profilati in ferro a doppio T.
L'intervento di restauro è stato finalizzato a rinforzare il ponte in tutte quelle parti strutturali che, a causa della vetustà e delle sollecitazioni esterne, sia dai carichi sull'impalcato che per il deflusso dell'acqua, hanno subito danni.
In particolar modo, l'intenso transito di carichi su automezzi gommati, avvenuto durante la ricostruzione della centrale idroelettrica di Hône, aveva compromesso la superficie di scorrimento creando gravi infiltrazioni di acqua nei sottostanti archi portanti. Questo fatto ha con il passare del tempo impoverito le malte fra i vari conci creando dissesti e fessure.
Con l'occasione di tali rinforzi, necessari sia sotto l'aspetto conservativo dell'opera che della sicurezza per gli utenti, sono state attuate alcune modifiche alla sezione carrabile; infatti, sono stati eliminati i marciapiedi in cemento armato e sono stati ricostruiti i vecchi parapetti in pietra, riducendo la vecchia carreggiata. Tale scelta è motivata dalla volontà di limitare al massimo il transito dei veicoli sul ponte per ridurne le sollecitazioni.
Gli interventi realizzati hanno riguardato, quindi, l'effettuazione delle indagini geognostiche, il rinforzo delle fondazioni e spalle, la pulizia e la stuccatura dell'intradosso degli archi, la pulizia a mezzo di sabbiature di tutte le superfici della struttura, la pulizia dell'estradosso delle arcate e la realizzazione della cappa impermeabile, la costruzione dei parapetti in pietra, meglio sarebbe dire la ricostruzione dei parapetti in pietra, e la realizzazione del nuovo piano di calpestìo con l'eliminazione delle tre precedenti strisce in asfalto, la pavimentazione con cubetti di porfido mantenendo le due lastre in pietra esistenti nella stessa posizione originaria.
In particolare, l'accurato intervento di pulizia a mezzo di sabbiatura dell'intradosso è stato effettuato asportando i sali d'incrostazione sui conci, i muschi, la vegetazione e i calcinacci, dopodiché si sono sigillati i giunti con malta a basso modulo elastico resistente ai cicli di gelo e di disgelo, a ritiro controllato e non permeabile; allo stesso modo tutti i giunti sono stati puliti e stuccati con malta idonea.
I parapetti in pietra sono stati ricostruiti per ripristinare la situazione precedente allo sfregio degli anni '30; essi hanno un'altezza di 80 centimetri fuori dal piano di calpestìo e per garantire condizioni di sicurezza sono stati sormontati da un mancorrente in acciaio in modo da avere la protezione a 1,05 metri.
Le pietre utilizzate per tali muretti sono pietre locali della stessa qualità di quelle utilizzate per costruire il ponte. Sono state opportunamente squadrate e collegate fra loro con malta avente le stesse caratteristiche di quella usata per la ricostruzione dei giunti delle arcate e dei muri di testa.
Tutti gli interventi quindi, iniezioni, cuciture, stato d'impermeabilizzazione, sono stati eseguiti utilizzando leganti appositamente studiati in modo tale da ottenere moduli elastici compatibili con i moduli delle malte originarie. Non sono state utilizzate malte e calcestruzzi cementizi. Come avrà modo il Consigliere di verificare dalla documentazione fotografica che avrò l'occasione di mostrargli, il ponte non è stato né rifatto né affogato nel cemento; stupisce la premessa dell'interrogazione. I parapetti sono stati ricostruiti sulla base di documenti grafici e fotografici di archivio.
Quindi, per rispondere alla seconda domanda, se siamo soddisfatti del restauro, devo dire che siamo fortemente soddisfatti del risultato.
PrésidentLa parole au Conseiller Curtaz.
Curtaz (PVA-cU)Mi dichiaro soddisfatto delle risposte dell'Assessore.