Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2599 del 11 giugno 1997 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 GIUGNO 1997

OGGETTO N. 2599/X Interventi per i danni subiti dall'agricoltura a causa della siccità. (Interrogazione)

Interrogazione Vista la situazione di difficoltà in cui si trova l'agricoltura valdostana a seguito della siccità;

Preso atto della volontà dell'Assessorato all'Agricoltura di intervenire al più presto al fine di ridurre i danni subiti dalle aziende agricole;

Tenuto conto del perdurare della stasi del mercato bovino;

il sottoscritto Consigliere regionale

Interroga

l'Assessore all'Agricoltura per sapere se ritiene opportuno aumentare la percentuale dell'abbattimento dei capi bovini improduttivi e/o a fine carriera, portandola per la campagna 1997-98 almeno al 20% al fine di ridurre in parte i gravi danni subiti dagli allevatori valdostani.

F.to: Lanièce

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'agricoltura, forestazione e risorse naturali, Vallet.

Vallet (UV) Prima di rispondere alla domanda vorrei fare alcune puntualizzazioni e una breve premessa per fare il punto della situazione rispetto ai dati che avevo avuto occasione di illustrare nelle scorse sedute del Consiglio, rispondendo ad interrogazioni sull'argomento.

La Giunta ha deliberato la richiesta di declaratoria di eccezionalità dell'evento calamitoso; questo consente di attivare le procedure per accedere al fondo di solidarietà nazionale e consente anche di attivare quanto previsto dall'articolo 41 della legge 30/84, che consente di indennizzare i mancati raccolti nel caso del presentarsi di calamità naturali o di eventi eccezionali.

Detto questo, credo che l'accostamento che è stato fatto con quest'interrogazione fra le difficoltà e quindi i danni derivanti dal gelo e dalla siccità, in particolare per quanto riguarda la foraggicoltura e quindi il settore zootecnico, e la richiesta di aumento della percentuale di capi improduttivi e a fine carriera indennizzabili, mi pare poco congruo. Poco congruo, nel senso che è vero che anche le organizzazioni professionali hanno chiesto - giocando anche al rialzo rispetto a quanto chiesto dal Consigliere Lanièce - di aumentare del 10 percento questa percentuale, ponendo però la richiesta in alternativa alla corresponsione dei mancati raccolti, accostando anche la necessità o l'opportunità di aumentare questa percentuale in base all'aumento registrato nell'ultima campagna di produzione dei conferimenti di Fontina e dimenticando forse che per risolvere questi problemi è più opportuno attivare altre soluzioni, che non passino attraverso l'abbattimento delle vacche. In tutta onestà l'unica cosa che non mi sento di dire o di proporre ai nostri allevatori è quella di eliminare le loro vacche, di diminuire la produzione di latte per risolvere i problemi del settore.

Credo che le soluzioni ci siano e queste, a mio avviso, passano attraverso l'utilizzo compiuto delle strutture di cui disponiamo, passano attraverso la definizione di accordi, che devono portare a una gestione complessiva della produzione di latte che consenta di definire un tetto di produzione di formaggio Fontina, di fare un programma di produzione, diversificando l'utilizzo del latte che non viene destinato alla produzione di Fontina.

Questo per dire che si rischia di fare un po' di confusione, se si mette tutto nello stesso calderone: la siccità, la Fontina e chi più ne ha più ne metta. Se poi ci si mette anche qualche giornalista della RAI che, intervistando la Presidente della Consulta femminile, mette in relazione le misure strutturali proposte con l'obiettivo 5b alla soluzione dei danni della siccità e delle gelate, la confusione rischia di diventare totale con il risultato che il centralino dell'Assessorato è da giorni tempestato per sapere se è vero che il 13 giugno c'è la scadenza per la presentazione della domanda per il rimborso dei danni dovuti alla siccità e al gelo. Credo che in questa Regione se ognuno si occupasse delle cose che gli competono, tutti noi ci guadagneremmo in chiarezza. Mi perdoni il Consigliere questa parentesi, ma credo che fosse doverosa.

Quindi inviterei il Consigliere Lanièce a riflettere sull'opportunità di distinguere bene le cose. Da una parte ci sono i danni provocati dal gelo e dalla siccità, per i quali ho già dato ampie assicurazioni e concretamente ci siamo mossi per arrivare all'indennizzo del mancato raccolto, per quanto riguarda la foraggicoltura gli uffici competenti hanno finora svolto i campionamenti su tutto il fondovalle da Pont-Saint-Martin a Pré-Saint-Didier e nelle valli laterali fino all'altezza di 800 metri. In questa settimana e nella settimana prossima verranno fatti i campionamenti nelle zone ad altitudine superiore agli 800 metri e potremmo disporre del dato complessivo dei danni subiti dal settore della foraggicoltura.

Posso anticipare che, per quanto riguarda il fondovalle, pur essendoci situazioni diversificate e zone in cui la percentuale è maggiore, altre in cui la percentuale di danno e di mancato raccolto è minore, il dato medio è che per i prati asciutti e per i pascoli fino a 800 metri c'è stata una perdita calcolabile intorno al 30 percento della produzione. Per quanto riguarda invece i prati irrigui andiamo da zone in cui siamo intorno ad una perdita stimata del 15 percento ad altre, in cui si arriva anche al 25 percento. L'impegno che prendo è quello di riuscire a definire delle procedure di presentazione di domanda e quindi di rimborso dei danni che siano le più semplici possibili; non appena avremo valutato la situazione complessiva, quando disporremo quindi dei dati completi, daremo ampia diffusione delle modalità per la presentazione delle domande.

Un altro discorso invece è l'aumento di percentuale per quanto riguarda l'abbattimento di bovine improduttive o a fine carriera. Voglio ricordare al Consigliere Lanièce che non più tardi di 8 mesi fa, nel mese di agosto del ?96, abbiamo modificato il Regolamento applicativo della legge portando la percentuale, che era del 10 percento, al 15 percento con inizio nella campagna ?96-?97.

Ora la campagna è in corso e terminerà il 30 settembre; i dati di cui dispongo al momento mi fanno dire che su 2093 aziende aventi diritto, 688 hanno utilizzato solo parzialmente questa percentuale massima ammissibile, 694 non l'hanno utilizzata per niente, quindi più del 60 percento delle aziende hanno ancora a disposizione una certa percentuale di capi eliminabili e quindi contribuibili. Quindi è presto per fare una valutazione che sia compiuta e per dare un giudizio definitivo. Vero anche è che nelle ultime settimane abbiamo verificato sui listini una certa, seppure debole, ripresa dei prezzi della carne.

Detto questo, esprimo un giudizio molto positivo sui criteri e sui massimali e sull'equilibrio che siamo riusciti a trovare negli ultimi 3-4 anni per quanto riguarda gli interventi nel settore zootecnico.

Abbiamo constatato lo strettissimo rapporto di causa-effetto che c'è fra un aiuto e gli atteggiamenti e quindi le azioni conseguenti prodotte dagli allevatori.

Paradossalmente aumentare la percentuale di capi improduttivi indennizzabili potrebbe dare come risultato l'aumento della percentuale di capi in rimonta. Noi constatiamo che nelle nostre aziende c'è una rimonta superiore a quella che dovrebbe essere la percentuale di rimonta corretta, quindi se non valutato a fondo quest'aumento potrebbe generare anche effetti non graditi e quindi in contrasto con quella che è una corretta gestione degli allevamenti.

In conclusione, per rispondere in modo sintetico alla domanda, esprimo fortissime perplessità in questo momento sull'opportunità di aderire alla proposta di aumento di questa percentuale, certo è che mi riservo un giudizio definitivo dopo aver analizzato compiutamente i dati e i risultati inerenti la campagna ?96-?97.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce, ne ha facoltà.

Lanièce (GA) Prendo atto della risposta datami dall'Assessore Vallet.

Quest'interrogazione voleva sottoporre al Consiglio e quindi anche alla Giunta la proposta che è venuta dal mondo degli allevatori valdostani a seguito della situazione che si è creata quest'anno, dovuta al clima che si è avuto nei primi mesi di quest'anno, cioè siccità e gelo, che hanno danneggiato notevolmente l'agricoltura valdostana.

Perché questa richiesta? Perché bisogna tenere conto che non tutte le ditte hanno la possibilità di avere del foraggio per cui chi ne è in possesso in questa situazione di crisi è parzialmente remunerato perché automaticamente, nel momento in cui scarseggia il foraggio, il prezzo aumenta quindi, ovviamente, è una limitazione del proprio danno, è dovuta al fatto che chi ha foraggio può venderlo ad un prezzo più elevato del precedente e può in parte far fronte ai gravi problemi che ha avuto.

Il punto è che non tutte le ditte hanno il foraggio, quindi mi rivolgevo in particolare a quegli agricoltori che, non usufruendone, si trovano a far fronte a una situazione in cui devono acquistare il foraggio a un prezzo notevolmente aumentato.

Di conseguenza la richiesta fatta da questi allevatori era quella di verificare solo per la campagna ?97-?98 la possibilità di aumentare leggermente la percentuale per quanto riguarda l'abbattimento dei capi bovini improduttivi e/o a fine carriera.

D'altronde questa stessa mia richiesta è stata poi sostenuta anche da un comunicato congiunto delle associazioni di categoria, le quali hanno ribadito la necessità di intervenire nell'ambito dell'agricoltura valdostana sia prevedendo la possibilità di aumentare di nuovo la percentuale dei capi da macellare, sia prevedendo indennizzi per i danni foraggieri.

Reputo importante quanto ha detto l'Assessore in conclusione del suo intervento e cioè che non ritiene opportuno intervenire adesso, ma che si riserva di verificare, in base ai dati che avrà alla fine della campagna ?96-'97, la possibilità di intervenire.

Lo invito a prestare particolare attenzione a questo problema che riguarda l'agricoltura valdostana, la quale essendo un'agricoltura di montagna è penalizzata già di per sé, quindi penso sia opportuno verificare, alla luce degli eventi calamitosi che si sono succeduti quest'anno, la possibilità di intervenire per limitare al massimo i danni che hanno dovuto sopportare i nostri agricoltori.

Reputo che la proposta che ha fatto sia una proposta da valutare, quindi invito l'Assessore a tenerne conto anche in vista dei dati che avrà al termine della campagna.