Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2298 del 11 dicembre 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 DICEMBRE 1996

OGGETTO N. 2298/X Risoluzione in occasione della 2a giornata nazionale per la promozione della cultura della pace. (Approvazione di risoluzione)

Risoluzione Il Consiglio della Valle

Riunito in occasione della II Giornata nazionale per la promozione della cultura della pace, dell'anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e dell'Anno Internazionale per lo sradicamento della povertà

Considerata la decisione dell'Onu di proclamare il 1996 "Anno Internazionale per lo sradicamento della povertà" per richiamare l'attenzione dell'opinione pubblica su quello che anche il recente Vertice mondiale della FAO ha definito "il più grande scandalo del nostro tempo";

Consapevole che i grandi drammi della povertà, della fame e della guerra che continuano a colpire tanti popoli, anche a noi molto vicini, possono essere affrontati solo rafforzando le politiche e le iniziative di solidarietà e di cooperazione internazionale;

Allarmato per la continua riduzione delle risorse destinate in campo mondiale alle politiche di cooperazione internazionale e di aiuto allo sviluppo, in netta contraddizione con l'aumento della ricchezza mondiale e con la crescita dell'interdipendenza planetaria;

Preoccupato per i vincoli e i condizionamenti che ancora oggi impediscono all'Onu di esercitare il suo ruolo di governo sovranazionale e di affrontare con tempismo ed efficacia i grandi problemi dell'umanità, evitando il continuo ripetersi di assurde catastrofi umanitarie come quelle dello Zaire;

Consapevole del fatto che la possibilità di garantire un futuro di pace e sicurezza per il nostro Paese è profondamente legata innanzitutto all'impegno per la soluzione dei numerosi conflitti e problemi aperti nel Mediterraneo e nel Medio Oriente;

Consapevole del ruolo che anche l'Italia può svolgere per la edificazione di un mondo più democratico, più sicuro, più giusto e sostenibile;

Preso atto dell'impegno con cui il Governo sta lavorando alla definizione di una nuova legge nazionale sulla cooperazione internazionale;

Consapevole del contributo che le Regioni e gli Enti Locali, in stretto rapporto con le organizzazioni della società civile, possono dare al rilancio e al rinnovamento della solidarietà e cooperazione internazionale dell'Italia;

Viste le raccomandazioni approvate a conclusione della Convenzione nazionale "Il dovere di Cooperare" sul ruolo delle Regioni e degli Enti Locali per la solidarietà e la cooperazione internazionale che si è svolta a Firenze il 30 e 31 ottobre ?96;

Invita

il Governo e il Parlamento a ridefinire, con il concorso degli Enti Locali, delle Regioni e delle organizzazioni della società civile interessate, gli obiettivi e le linee di programma della cooperazione internazionale del nostro Paese in coerenza con gli impegni sottoscritti nelle diverse sedi internazionali a cominciare dalle più recenti Conferenze mondiali dell'Onu;

Chiede

al Parlamento di approvare in breve tempo una nuova legge nazionale sulla cooperazione internazionale tenendo conto dei contributi e delle proposte delle Regioni, degli Enti Locali e delle organizzazioni della società civile; rimuovendo tutti i vincoli burocratici che hanno sin qui impedito molte iniziative degli Enti Locali e delle Regioni; sostenendo esplicitamente la "cooperazione decentrata" dei cittadini e delle comunità locali secondo il principio della sussidiarietà;

Chiede

al Governo e al Parlamento di mettere fine alla continua riduzione dei finanziamenti alla cooperazione e solidarietà internazionale, avviando sin dal 1997 la sperimentazione di nuove forme di cooperazione come quella decentrata;

Invita

il Parlamento e il Ministro degli Esteri ad intensificare il proprio impegno a favore di una urgente riforma e democratizzazione dell'Onu - secondo le proposte avanzate dalla Marcia per la pace Perugia/Assisi "Noi popoli delle Nazioni Unite" - che metta fine ai ritardi e alle gravi contraddizioni che ne paralizzano l'attività.

Presidente Illustrerò brevemente le motivazioni che hanno portato alla presentazione di questa risoluzione, rammentando che nell'avversario della Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo la data del 10 dicembre è stata presa come seconda giornata nazionale per la promozione della cultura della pace.

Questa è una iniziativa voluta dal Coordinamento nazionale degli enti locali per la pace, dalla Conferenza dei Presidenti dei consigli regionali e delle giunte regionali, e decisa dalla convenzione nazionale svoltasi a Firenze il 30 e 31 ottobre 1996, in merito al ruolo delle regioni e degli enti locali per la solidarietà alla cooperazione internazionale.

Sappiamo che il 1996 è stato proclamato dalle Nazioni Unite anno internazionale per lo sradicamento della povertà e nel corso della convenzione di Firenze, preceduta fra l'altro da altri importanti riunioni delle Conferenze dei Presidenti, sono emerse le problematiche relative alla pace e i consigli regionali hanno ritenuto opportuno che ogni consiglio singolarmente si esprima con un proprio documento ufficiale, iscritto nella seduta della giornata.

Il documento pertanto che la Presidenza sottopone non vuole altro che far risaltare l'interesse costante che la regione autonoma della Valle d'Aosta ha avuto e vuole continuare ad avere nel processo di sviluppo e di cooperazione, tenendo anche nella dovuta considerazione che questo tipo di legislazione comunque dovrà essere modificato.

Ricordo che giorni fa abbiamo tenuto una conferenza in collaborazione con Amnesty International sui problemi dei diritti umani. Sulla base di queste motivazioni credo che l'argomentare su materia complessa e delicata quale quella che sottoponiamo al Consiglio sia oggetto di particolare attenzione e sensibilità.

É aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Vorrei sapere, forse mi è sfuggito anche dalla relazione del Vicepresidente, se questa è una risoluzione concordata con consigli di altre regioni.

Presidente É stata concordata nella Conferenza dei Presidenti dei consigli regionali.

Se nessuno chiede di intervenire, pongo in votazione la risoluzione.... Consigliere Squarzino, lei è persona stimabilissima e simpaticissima, però ogni qualvolta io metto in votazione lei alza la mano. Questo non è un modo di comportarsi all'interno del Consiglio, anche perché in più di una occasione sollecito i colleghi se vogliono intervenire. Abbiamo già detto di mettere in votazione, siamo in sede di votazione, così come precedentemente non ho dato la parola al Consigliere Marguerettaz, mi dispiace, siamo in sede di votazione...

(... intervento del Consigliere Secondina Squarzino...)

... non sono persona dedita a fare delle polemiche, le sto dicendo che siamo già in sede di votazione, quindi lei aveva il diritto di intervenire prima che dichiarassi che siamo in sede di votazione.

Io chiedo se qualcuno vuole intervenire e nessuno alza la mano, e quando siamo in sede di votazione non posso tornare indietro, mi dispiace, Consigliere Squarzino, lei non può fare alcuna dichiarazione di voto. Consigliere Chiarello, lei non credo che possa farsi interprete di considerazioni che ho dato con ampia disponibilità...

Squarzino (fuori microfono) ... lei non può continuare ad accelerare...

Presidente ... se lei sta più attenta, Consigliere Squarzino, non ho alcun interesse né ad accelerare né a decelerare, ho l'interesse che il dibattito si svolga in modo corretto. É stato chiesto in più di una occasione se qualche Consigliere voleva prendere la parola, nessuno l'ha chiesta. In sede di votazione lei non può chiedermi la parola per dichiarazione di voto. Con questo, in modo molto garbato, è chiusa l'argomentazione.

I colleghi sono invitati a votare:

Presenti, votanti e favorevoli: 27

Il Consiglio approva all'unanimità