Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 2296 del 11 dicembre 1996 - Resoconto

SEDUTA ANTIMERIDIANA DELL'11 DICEMBRE 1996

OGGETTO N. 2296/X Ratifica della deliberazione n. 4957, in data 8 novembre 1996, adottata dalla Giunta regionale in via d'urgenza.

Oggetto n. 4957 in data 8 novembre 1996: Approvazione del certificato di collaudo e risoluzione in via di transazione contenzioso in atto sui lavori di costruzione nuova biblioteca regionale di Aosta, aggiudicati al raggr. imprese Nuova Ceval - Edelweiss - Ventura U. - Capogruppo Nuova Ceval. Liquidazione saldo crediti e maggiori compensi, svincolo cauzione estinzione polizza fideiussoria. Impegno di spesa.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Per chiedere gentilmente all'Assessore se mentre illustra gli emendamenti, può anche illustrare la delibera, in quanto è una delibera di una certa difficoltà che ricostruisce un lungo periodo di storia, quindi se brevemente può indicarci i vari passaggi.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, Lavoyer.

Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Per quanto attiene l'emendamento, sono delle mere correzioni di errori formali. L'emendamento n. 1 nella sostanza va a correggere un errore di battitura nel totale A della pagina 2 della delibera. Infatti il prospetto A della pagina 2 della delibera riprende i contenuti della proposta di accordo bonario firmato fra le imprese e l'ingegnere capo dell'Assessorato.

Nell'accordo bonario l'ammontare revisione sulle riserve è di 34.640.223, per mero errore è stato battuto 32.640.223; infatti se confrontiamo il totale A della delibera con il totale A della proposta di accordo bonario vediamo che il totale è lo stesso, quindi se sommiamo le cifre vediamo che c'è un errore di 2 milioni.

Per quanto attiene l'emendamento 2, si riferisce ad una correzione al punto 3 del deliberato, dove vi è stato un errore di calcolo dell'Iva nel prospetto in premessa. Quindi da 71.742.000 si passa a 71.942.000.

Gli altri emendamenti sono conseguenti a questa correzione.

Per quanto attiene la delibera, tralasciando quelli che sono i richiami di cronistoria, che sono inseriti nella premessa del deliberato stesso, questo è un atto finale, la chiusura di una vicenda che si trascinava da parecchio tempo, di un contenzioso tra le imprese costruttrici e l'amministrazione regionale.

La proposta che sottoponiamo all'approvazione del Consiglio è una proposta di accordo bonario sottoscritto fra le imprese e il responsabile degli uffici, l'ingegnere capo, accordo che riteniamo vantaggioso e utile per l'amministrazione. Nel caso contrario si sarebbe dovuti andare ad un arbitrato.

L'accordo prevede un ammontare di riserve riconosciute in lire 297 milioni, a fronte di una richiesta di riserve di lire 1.928.929.000, quindi questo è il dato più significativo dell'accordo.

Poi vi è l'ammontare degli interessi di legge per le rivalutazioni sulle riserve, vi è l'ammontare della revisione sulle riserve e l'ammontare interessi sulla revisione riserve di 4 milioni, per un totale di circa 400 milioni.

La chiusura della vicenda si inserisce con l'accordo sottoscritto tra l'impresa e i responsabili dell'ufficio, le determinazioni della direzione lavori, nonché della commissione di collaudo, perché come tutti sapete sulla vicenda, vista la difficoltà operativa dell'impresa per vicende legate a problemi non strettamente di tipo tecnico, era stato nominato un collaudo in corso d'opera. Quindi vi sono le determinazioni della chiusura della contabilità in base alla relazione che ha emesso il collaudatore e sono l'importo residuo credito, come rettificato dal collaudatore, in lire 221.892.571, l'ammontare degli interessi sul residuo credito limitato alle somme autorizzate di lire 10.101.000, l'ammontare della revisione prezzi per lire 165.692.000, poi l'ammontare degli interessi sulla revisione prezzi di lire 22.000.000, per circa 419 milioni, che è il prospetto che in delibera viene definito come prospetto B.

La somma del totale A e del totale B porta a lire 818.971.590, arrotondato a lire 818.970.000, da cui sono esclusi gli oneri Iva, come risulta dalla relazione.

Per quanto ci riguarda riteniamo positiva la chiusura di questa vicenda già di per sé, ma la riteniamo estremamente positiva per il risultato che ottiene l'amministrazione, chiudendo un contenzioso di quasi 2 miliardi con un accordo - possibilità che prevede peraltro anche la legge - di 297 milioni.

Presidente É aperta la discussione generale.

Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (PpVA) Ringrazio l'Assessore innanzitutto della illustrazione, concordiamo con lui sul fatto che comunque è una delibera importante, che mette fine a tutta una serie di problemi che ha vissuto un po' l'edificazione della biblioteca regionale.

C'è un dato sul quale l'Assessore non si è soffermato e che era uno di quelli che mi risultavano di difficile comprensione. É vero, come ha detto l'Assessore, che qui l'accordo fra le parti prevede in maniera evidente un vantaggio per l'amministrazione, a fronte di una richiesta di 1 miliardo e rotti si arriva ad accordarsi su una cifra di 300 milioni praticamente.

Vi è però un dato che rimane ancora da approfondire ed è la questione della penale, nel senso che nell'iter di questa pratica ad un certo punto vi erano circa 372 milioni che gli uffici ritenevano di dover imputare al raggruppamento come penale per il ritardo della consegna dei lavori. Di questo non si fa più menzione fino alla parte deliberativa, dove si dice che l'accordo è comprensivo della cancellazione della presupposta penale, e parlando della penale (sempre nella parte deliberativa) si dice con una frase sibillina che si concede la disapplicazione della penale in quanto i motivi che hanno provocato il ritardo non sono imputabili direttamente al raggruppamento.

I motivi possono essere i più svariati: giudiziari, meteorologici eccetera, ma volevo sapere come mai innanzitutto questa penale inizialmente era comunque stata applicata e a distanza di circa due anni viene disapplicata riconoscendo, immagino giustamente, la non responsabilità del raggruppamento di imprese.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Florio.

Florio (VA) Ci sono alcune considerazioni che meritano di essere fatte alla lettura di questa deliberazione.

La prima è la durata della storia di quest'opera, il periodo storico che è stato necessario per realizzare questo intervento, che va dal 1988 a quest'anno. Non si capisce bene come mai opere di questa dimensione ed anche di questa importanza, realizzate a cura e spese dell'amministrazione regionale, abbiano bisogno di periodi di tempo che non trovano una giustificazione diretta nella entità stessa delle opere. É una considerazione questa che vale anche per altri tipi di opere, per la cui realizzazione è necessario stanziare somme al di sopra dei 10 miliardi e per la cui realizzazione occorrono sempre, quando va bene, un numero di anni di poco inferiore al decennio. Ne ricordo un'altra di quelle che hanno interessato abbastanza recentemente la città di Aosta, che è il parcheggio pluripiano dell'area Rizzardi di fronte alla stazione.

La seconda considerazione che faccio è una considerazione un po' curiosa, della quale non si capisce molto bene la ragione. Nel corso dei lavori, con delibera del primo giugno 1990 viene nominata una commissione di collaudo in corso d'opera. Al termine dei lavori, in data 8 giugno 1995, il direttore dei lavori redige lo stato finale per un ammontare di 14,448 miliardi, applicando una penale di lire 372 milioni di cui ha parlato poco fa il collega Marguerettaz e riconoscendo un debito al raggruppamento di imprese di lire 188.435.000.

Curiosamente nel capoverso relativo alla commissione di collaudo si dice che questa ha individuato che i lavori sono stati eseguiti secondo il progetto approvato, salvo alcune modifiche o integrazioni ordinate dalla direzione lavori, che si ritengono ammissibili e meritevoli di collaudo, per un ammontare di 14,486 miliardi, 40 milioni in più di quanto contabilizzato dal direttore dei lavori.

Non si dice nulla in quel capoverso circa l'opinione della commissione di collaudo nei confronti della penale calcolata dal direttore dei lavori in 372 milioni e si dice, all'inizio della seconda pagina della delibera, che il riconoscimento di dette aggiunte comporta un supero di lire 147.842.000 addirittura delle somme preventivamente autorizzate. Ricordo che nel frattempo c'erano state, se non ho saltato nulla, ben tre perizie suppletive: la prima il 5 luglio '91, la seconda con delibera n. 2587 del Consiglio regionale, di cui non è citata la data, infine la terza ancora di Consiglio del 24 marzo '93. Come mai, chiedo, non si dice nulla dell'atteggiamento della commissione di collaudo nei confronti della penale? Come mai non si dice nulla del fatto che c'è una differenza in più delle somme calcolate, conteggiate dalla commissione di collaudo rispetto a quelle computate dal direttore dei lavori di ben 40 milioni? Come mai ci troviamo in presenza di una voce, che è quella corretta con l'emendamento n° 1, che si riferisce alla revisione sulle riserve? Cosa sono queste revisioni sulle riserve: sono una riconsiderazione successiva relativa alle riserve?

Mi sembra che, pur nella complessità della delibera, ci siano aspetti non sufficientemente esposti nel testo della premessa e chiederei chiarimenti sulle cose che ho chiesto.

Presidente Se nessun altro chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale.

Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, Lavoyer.

Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Sui chiarimenti richiesti dal Consigliere Marguerettaz, più in senso lato e non nel dettaglio come è entrato il Consigliere Florio, relativi alla disapplicazione della penale, è il risultato dell'accordo bonario, dove ci sono le relazioni del responsabile del procedimento, le relazioni della direzione dei lavori, della commissione di collaudo con la relazione riservata della commissione di collaudo. La formula che approviamo propone questa risoluzione amministrativa delle riserve, presentata in termini di legge.

Se entriamo nel dettaglio del perché questa penale è stata considerata non applicabile, bisogna tenere conto anche delle vicissitudini e della difficoltà di cantiere; il direttore dei lavori inizialmente non poteva che applicare correttamente quelli che erano i tempi contrattuali, i tempi di ultimazione lavori.

Probabilmente, visto che l'approvazione da parte del Consiglio di questa delibera si deve prevalentemente basare su dei dati tecnici oggettivi, che a questo punto diventa anche difficile andare a controdedurre, la commissione di collaudo ha ritenuto che le argomentazioni addotte dal raggruppamento delle imprese fossero sufficienti a giustificare una disapplicazione della penale, mentre non ha ritenuto corrette le riserve richieste per 2 miliardi e le ha portate a circa 300 milioni.

Quindi la vicenda va vista nel suo complesso ed è difficile estrapolare una sola delle problematiche evidenziate nella premessa della delibera, per approfondire la stessa singolarmente. Il direttore dei lavori ha applicato la penale in base ai termini contrattuali; per la parte che ho potuto seguire da Assessore ritengo l'accordo estremamente favorevole per l'amministrazione rispetto ad una procedura di arbitrato e l'accordo in questo caso contiene una riduzione notevole delle riserve riconosciute all'impresa rispetto alle richieste, con un annullamento della penale in base a quanto è stato definito dal collegio di collaudo.

Per rispondere alle osservazioni più puntuali del Consigliere Florio, posso accettare l'osservazione sulla lunghezza che normalmente ha l'amministrazione regionale nel gestire lavori di una certa rilevanza, le cause penso che le conosciamo un po' tutti, spero che con l'entrata in vigore della nuova legge 12 si possano accelerare tutta una serie di procedure e sia più facile anche per l'amministrazione regionale risolvere alcuni aspetti di contenzioso.

Per quanto attiene nel particolare questo cantiere, rispetto a situazioni già di per sé difficili nella norma, qui si sono inserite altre problematiche anche di tipo giudiziario che hanno bloccato i lavori, che hanno rallentato l'esecuzione del cantiere stesso.

Si sono inserite poi delle problematiche legate al sito particolare dove è stato realizzato questo intervento, che hanno necessitato nella fase di esecuzione dei lavori, in base anche al rinvenimento di reperti archeologici, di rallentare, modificare, bloccare i lavori in attesa di decisioni collegiali su come proseguire.

Certamente è un cantiere che ha avuto una vita estremamente travagliata e complessa, un iter difficilissimo anche dal punto di vista delle varie procedure e delle varie perizie suppletive che sono state approvate.

Ritengo che la proposta che sottoponiamo oggi al Consiglio sia una proposta estremamente vantaggiosa per l'amministrazione regionale.

Sugli aspetti più di tipo formale e puntuale che sollevava il Consigliere Florio, che è anche un tecnico, sa benissimo che le proposte di accordo bonario vengono proposte dai responsabili degli uffici tecnici dell'amministrazione regionale e sottoscritte dalle imprese e si basano, oltre che sulle determinazioni del direttore dei lavori e del responsabile del procedimento, anche sulle relazioni riservate sia della direzione lavori che in questo caso della commissione di collaudo che sostituisce il collaudatore in senso stretto.

Non riteniamo che i contenuti delle relazioni riservate sia della direzione lavori che della commissione di collaudo debbano essere esplicitate per intero nella delibera, comunque se su alcuni aspetti il Consigliere Florio riterrà opportuno avere degli approfondimenti più dettagliati sui vari passaggi e sulle varie determinazioni che sono state fatte dagli uffici, questi ultimi saranno senz'altro disponibili a mettere a disposizione tutta la documentazione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Marguerettaz per dichiarazione di voto.

Marguerettaz (PpVA) Capisco che gli incartamenti che supportano questa delibera siano tanti e quindi anche difficili da ricordare, ma la questione che avevo sollevato non era casuale, cioè non era limitata solo a sapere quali erano le cause che hanno determinato il ritardo dei lavori; era per cercare invece di capire una questione sulla quale mi è venuto un lecito dubbio. E cioè, i quasi 400 milioni di disapplicazione della penale sono frutto dell'accordo fra le parti?

Insomma si è detto: chiudiamo questa faccenda e vi togliamo la penale? Oppure ci sono motivi (ed era quello che volevo sapere) che supportano la disapplicazione della penale?

Perché, per quanto mi concerne, è non dico sospetta ma chiedevo di capire. Perché se andiamo a leggere le premesse di questa delibera, vediamo che le proroghe sono state concesse a iosa, ma giustamente e anche comprensibilmente, come diceva l'Assessore stesso.

Ci sono tutta una serie di delibere, a partire dal 10 marzo '89, 30 giorni, poi un'altra di cui non c'è la data, 80 giorni, un'altra del 5 luglio '91 in cui c'è concessione di proroga, ma non è indicato quanto, un'altra del Consiglio regionale per 570 giorni, un'altra del Consiglio regionale del 1993 di 180 giorni, che autorizzavano - immagino, normalmente, cioè per le vicende cui faceva riferimento l'Assessore - una proroga dei lavori. Nonostante tutte queste determinazioni della Giunta e del Consiglio, l'impresa non rispetta i termini, per questo viene inizialmente applicata una penale di 400 milioni, che poi viene disapplicata.

L'Assessore mi dice che non è in grado di dirmi le motivazioni specifiche che hanno portato a questo, allora mi permetta l'Assessore di dire che è normale che rimanga con questa necessità di avere più chiarezza almeno su questo passaggio.

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore ai lavori pubblici, Lavoyer.

Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Diciamo che l'applicazione della penale è una scelta unilaterale da parte del direttore dei lavori, come poteva essere la posizione del raggruppamento delle imprese quando ha fatto delle riserve per 1,9 miliardi. Quindi nella valutazione delle motivazioni dell'impresa, che chiedeva questa cifra per problemi di cantieri, per lavori secondo loro svolti in più rispetto a quelli previsti nel progetto, si è arrivati ad una riduzione di 299 milioni; probabilmente c'era anche una giustificazione per cui tutta una serie di ritardi non erano imputabili all'impresa.

Non si sono probabilmente pagati determinati interventi, però si sono ritenuti disapplicabili i ritardi relativi alla penale stessa, ma è un equilibrio trovato nell'esame di tutte le posizioni che si sono intersecate per chiudere la vicenda, quindi il direttore dei lavori, il responsabile del procedimento, il collaudatore e l'ingegnere capo che ha dovuto sottoscrivere l'accordo bonario.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Florio per dichiarazione di voto.

Florio (VA) Non sono molto soddisfatto della risposta dell'Assessore. É vero che direttore dei lavori e commissione di collaudo redigono relazioni riservate, ma è anche vero che la applicazione o meno della penale per la ritardata ultimazione non attiene necessariamente al contenuto della relazione riservata, tant'è che nello stesso capoverso che si riferisce alla relazione riservata è detto: "...riferisce che contestualmente all'emissione del certificato di collaudo la commissione ha fatto pervenire una relazione riservata sulle riserve avanzate".

Le riserve cosa sono? Sono delle annotazioni e delle proteste, definiamole così, che vengono riportate in calce ai documenti contabili redatti dalla direzione lavori e che attengono alle modalità di esecuzione delle opere, alle difficoltà incontrate, all'insufficiente remuneratività dei prezzi pattuiti, alla non corrispondenza delle opere effettivamente realizzate rispetto a quelle previste, eccetera. Ma il problema della penale per la ritardata ultimazione non attiene necessariamente a quello, anche perché qui ci sono delle riserve avanzate dal raggruppamento temporaneo di imprese, diventate corpo nelle riserve stesse, che attengono ad atteggiamenti tenuti dall'amministrazione regionale nei confronti di questo cantiere.

Allora se è bene, come ritengo che lo sia, che questi documenti non diventino di dominio totalmente pubblico all'interno di quest'aula, sarebbe stato quanto meno opportuno che la vicenda di questa deliberazione di Giunta fosse stata oggetto di esame in commissione, là dove questi documenti avrebbero potuto essere attentamente valutati, anche con la partecipazione del direttore dei lavori, del responsabile del procedimento e di quant'altri, Assessore compreso, a illustrare ciò che è accaduto. I consiglieri si trovano a votare un accordo che nessuno di noi ha motivo di ritenere non intelligente, non positivo, ma rispetto al quale siamo tenuti completamente all'oscuro.

É un modo di procedere che non mi trova consenziente, considerato l'importo complessivo dell'opera, che è tutt'altro che trascurabile.

Presidente Assessore Lavoyer, non può intervenire ogni due minuti per i chiarimenti, c'è stata la discussione generale, siamo in sede di dichiarazione di voto, con questo sistema disapplichiamo completamente il regolamento e ce ne andiamo alle calende greche. Non è che l'Assessore Lavoyer mi può fare su ogni dichiarazione di voto un ulteriore intervento. Mi sono accorto che è ormai consuetudine nella dichiarazione di voto parlare di tutto tranne dire se si è soddisfatti o insoddisfatti, se si vota o non si vota; lo strumento del regolamento, Consigliere Marguerettaz, è uguale per tutti, non è disuguale. Assessore Lavoyer, prego.

Lavoyer (ADP-PRI-Ind) Nel tentativo di fugare i dubbi del Consigliere Florio, posso anche elencare quelle che sono le motivazioni del responsabile del procedimento, che riassumono i contenuti che hanno portato alla disapplicazione della penale e che mi sembrava già sinteticamente di aver illustrato nel mio intervento precedente. Se però non sono stato preciso, leggo cosa c'è scritto.

Disapplicazione della penale. Nell'esecuzione delle opere sono emerse numerose circostanze che hanno prolungato i termini per la completa ultimazione delle opere che vengono qui di seguito riepilogate:

1) la presenza della Soprintendenza archeologica in cantiere per l'esecuzione di opere di propria competenza, quali i restauri del muro di cinta romano, della cerniera meridionale della Porta Decumana del tratto di muro corrispondente al corpo della biblioteca ragazzi e degli affreschi della ex cappella, protrattasi oltre i tempi previsti, con delibera di Consiglio regionale n° 2587;

2) il processo a carico delle imprese del direttore dei lavori che non ha giovato alla rapidità di esecuzione dei lavori;

3) il ritardo nell'approvazione ufficiale della seconda perizia di variante, 80 gg;

4) la ritardata definizione degli arredi da parte dell'amministrazione ha provocato un rallentamento di alcune lavorazioni e la sospensione di altre, quali la posa della moquette e di alcuni corpi illuminanti;

5) a seguito di quanto segnalato dal verbale in data 11 dicembre 1993 sulla situazione dei lavori, redatto dal direttore dei lavori, a cui presenziavano l'ingegnere capo e l'assessorato dei lavori pubblici, collaudatori dr. Francesco Casale e ing. Maione, emerge che le opere da completare potevano essere considerate già all'epoca ultimate agli effetti del tempo utile, in quanto le rifiniture accessorie mancanti per cause non imputabili al raggruppamento, non alteravano la completa struttura funzionale, mentre ciò non poteva sussistere per quelle imputabili all'amministrazione per ritardata definizione degli arredi. Trattandosi principalmente di fatti non imputabili direttamente al raggruppamento, come previsto dall'articolo 29 del capitolato generale di appalto, si ritiene che lo stesso abbia maturato il diritto della disapplicazione della penale stessa.

Queste sono le motivazioni conclusive e noi prendiamo atto di queste dichiarazioni.

Si dà atto che il Consigliere Parisi non partecipa alla votazione dell'oggetto.

Presidente Se non ci sono altri che intendono intervenire per dichiarazione di voto, suggerirei al Consiglio di votare l'atto amministrativo comprensivo degli emendamenti presentati dall'Assessore, di cui do lettura:

Emendamento n. 1 Il settimo capoverso delle premesse della deliberazione è così modificato:

- Nella somma di cui al TOTALE A il punto "Ammontare revisione delle riserve" ammonta a Lire 34.640.223.

Emendamento n. 2 Il punto 3) della parte deliberativa è così modificato:

- la cifra di Lire 71.742.836 (settantunmilionisettecentoquarantaduemilaottocentotrentasei) è modificata in Lire 71.942.836 (settantunmilioninovecentoquarantaduemilaottocentotrentasei);

- il totale di Lire 890.712.836 (ottocentonovantamilionisettecentododicimilaottocentotrentasei) è modificato in Lire 890.912.836 (ottocentonovantamilioninovecentododicimilaottocentotrentasei).

Emendamento n. 3 Il punto 4) della parte deliberativa è così modificato:

- la spesa di Lire 890.712.836 (ottocentonovantamilionisettecentododicimilaottocentotrentasei) è modificata in Lire 890.912.836 (ottocentonovantamilioninovecentododicimilaottocentotrentasei);

- la cifra di Lire 671.916.976 (seicentosettantumilioninovecentosedicimilanovecentosettantasei) è modificata in Lire 672.116.976 (seicentosettantaduemilionicentosedicimilanovecentosettantasei).

Pongo in votazione la delibera nel testo emendato:

Presenti: 23

Votanti e favorevoli: 17

Astenuti: 6 (Chiarello, Florio, Linty, Marguerettaz, Squarzino e Tibaldi)

Il Consiglio approva