Oggetto del Consiglio n. 2691 del 23 luglio 1997 - Resoconto
SEDUTA POMERIDIANA DEL 23 LUGLIO 1997
OGGETTO N. 2691/X Interventi per assicurare la stabilità occupazionale e produttiva degli stabilimenti della Balteadisk di Arnad e dell'Heineken di Pollein. (Interpellanza)
Interpellanza Venuti a conoscenza del fatto che all'Heineken di Pollein e alla Balteadisk di Arnad vige un clima di preoccupazione e disagio fra le maestranze circa le prospettive future dei due stabilimenti, messi in crisi, stando alle dichiarazioni dei sindacati, da scelte dirigenziali che potrebbero compromettere i posti di lavoro di centinaia di persone;
Considerata la necessità di fornire agli operai e ai quadri amministrativi delle due aziende risposte convincenti e rassicuranti in merito al futuro degli stabilimenti e quindi del loro lavoro;
i sottoscritti consiglieri regionali
Interpellano
l'Assessore competente per conoscere attraverso quali strategie e in quali tempi intende agire l'Amministrazione regionale per ovviare al clima di incertezza e di instabilità che le prospettate vicissitudini aziendali della Balteadisk e dell'Heineken di Pollein hanno instaurato nell'animo dei lavoratori dei due stabilimenti;
F.to: Lanièce - Viérin Marco
Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (Aut) Il contenuto di quest'interpellanza mi sembra abbastanza chiaro. I due firmatari vogliono mettere in evidenza la situazione di grave incertezza che regna nei due stabilimenti, Heineken e Balteadisk e, proprio per cercare di avere delle risposte in merito a questa situazione che preoccupa molto i lavoratori dei due stabilimenti, abbiamo creduto opportuno presentare in quest'aula quest'interpellanza, onde venire a conoscenza di quali siano le strategie e in quali tempi intenda agire l'Amministrazione regionale per ovviare al clima di incertezza e di instabilità che le prospettate vicissitudini aziendali della Balteadisk e dell'Heineken hanno instaurato nell'animo dei lavoratori dei due stabilimenti.
Questo tenuto conto di fatti di cui siamo venuti a conoscenza, in modo particolare per quanto riguarda l'Heineken il fatto che dopo la chiusura dello stabilimento di San Giorgio a Nogaro presso Udine l'azienda possa procedere alla chiusura di un ulteriore stabilimento, che da voci che circolano potrebbe essere quello di Pollein.
Sappiamo che c'è stato un incontro nel mese di luglio tra il Coordinamento sindacale e l'Heineken Italia, quindi vorremmo sapere qual è la situazione, tenuto conto che il collega Viérin ha già più volte portato in aula il problema sul quale purtroppo dobbiamo dire che la Giunta si è dimostrata un po' latente tant'è che, nonostante tutte le iniziative, ancora adesso il problema esiste e non si è ancora riusciti a capire quali siano le azioni che l'Amministrazione regionale vuole intraprendere per cercare di venire incontro ad una situazione che rischia di essere molto preoccupante, soprattutto dal punto di vista occupazionale.
Per quanto riguarda la Balteadisk, c'è stato nel mese di giugno uno sciopero da parte dei dipendenti; anche qui la situazione è di grave incertezza tenuto conto che c'è sempre il problema di base che è quello della vicenda Olivetti. In effetti l'azienda sta progettando di cedere i sistemi di servizi per cercare di recuperare dei fondi necessari per consolidarsi nel settore della telefonia. Il timore è che ci sia una successiva fase che possa coinvolgere anche la Lexicon e di conseguenza anche la Balteadisk.
Abbiamo avuto notizia che nella prima settimana di luglio c'è stata una mobilità lunga, che ha coinvolto 13 dipendenti occupati nello stabilimento di Arnad e anche questo problema ha condizionato e ha portato ad un aumento della preoccupazione fra il personale operante nello stabilimento di Arnad.
Restiamo in attesa di sapere da parte della Giunta quali siano le strategie e gli intenti che l'Amministrazione intende perseguire per poter venire incontro e risolvere anche questo stato di incertezza che preoccupa notevolmente i lavoratori dei due stabilimenti.
Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, artigianato e trasporti, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) La fiducia che il Consigliere Lanièce ripone nella Giunta e nell'Assessore fa piacere perché, se fosse possibile per la Giunta e per l'Assessore condizionare grandi gruppi internazionali come Heineken o Olivetti, effettivamente le cose sarebbero più semplici. Nonostante questa premessa, la Giunta non è né latente né latitante perché il lavoro per sviluppare l'occupazione prosegue e finora i risultati sono stati positivi.
È da qualche anno che ho in questo Consiglio la ventura di persone "Nostradamus" locali che annunciano la chiusura della Cogne, della Balteadisk, della Tecdis, dell'Heineken e via chiudendo, per nostra fortuna anche grazie alle cose che si fanno nessuna di queste aziende per il momento ha avuto vicende traumatiche.
Cominciamo dall'Heineken. Qualcuno paventava che l'Heineken fosse l'azienda da vendere nell'ambito di quella riduzione del 5 percento previsto dalla deliberazione dell'antitrust; come ha ricordato il Consigliere Lanièce, la vendita ha riguardato lo stabilimento di San Giorgio di Udine. Quest'elemento sgombra già una prima parte di rischio.
In secondo luogo, qualche modesto miglioramento abbiamo cominciato a intravederlo mentre sono in corso continue trattative con l'azienda.
Con il Presidente della Giunta abbiamo incontrato l'Amministratore delegato, Piero Perron, dell'Heineken e in quella riunione abbiamo concordato di proseguire in contatti a livello tecnico fra rappresentanti della Regione - nel caso specifico, la Finaosta - e rappresentanti tecnici loro. Questi incontri sono avvenuti con la cadenza di circa uno al mese, l'ultimo ha avuto luogo il 14 luglio. Lo scopo di questi incontri è quello di arrivare ad un accordo per la revisione del protocollo di intesa fra Heineken e Regione, di modo che non si pensi più ad un raddoppio, non più ipotizzabile, ma al consolidamento dei livelli di produzione e di occupazione oggi esistenti.
Da questo punto di vista nel ?95 - come ha ricordato più volte il Vicepresidente Viérin Marco - la produzione era stata di circa 777mila ettolitri, nel ?96 era scesa a circa 643mila ettolitri, nel primo semestre di quest'anno è stata di 368mila ettolitri, quindi su base semestrale è leggermente più elevata. Questo perché sono state concentrate ad Aosta delle produzioni di private labels, marchi privati in sostanza, che prima non erano previsti nella realtà valdostana.
Per quanto riguarda l'occupazione, al 30 giugno 1997 gli occupati fissi sono 129 e anche quest'anno sono comunque stati assunti 27 stagionali.
C'è quindi da dire che questo lavoro tecnico, su cui noi contiamo, dovrebbe portare ad un protocollo di lunga durata che assicuri da una parte la presenza produttiva, occupazionale e di sede legale in Valle d'Aosta, dall'altra impegni - da verificare per la nostra Regione - che trovino un equilibrio ritenuto valido.
Per ciò che riguarda l'Heineken diciamo che il lavoro continua, si sono sventate prime ipotesi negative e ci auguriamo di sventare definitivamente i rischi; non faccio previsioni di tempo, comunque penso che entro l'anno si possa arrivare alla definizione di questo nuovo protocollo.
Per ciò che riguarda la Balteadisk, anche qui c'è stato un momento di preoccupazione quando, avendo due sedi: una principale ad Arnad ed un'altra a San Bernardo, si trattava di concentrare in un'unica sede le produzioni e come sapete la cosa è avvenuta a favore della Valle d'Aosta per cui entro il mese di luglio dovrebbe essere definitivamente trasferita tutta la produzione nello stabilimento di Arnad. Questa è una cosa significativa per ciò che riguarda gli indirizzi seguiti dall'azienda.
Sull'andamento dell'azienda, pur nel quadro di incertezza che può permanere per le produzioni che hanno riferimento al Gruppo Olivetti, nel ?96 il fatturato dell'azienda è passato da 86 a 91 miliardi, il margine operativo lordo è praticamente raddoppiato passando da 5,4 a 11,1 miliardi e nel ?96 ci sono stati investimenti in attrezzature e macchinari per 13,8 miliardi che rappresentano il segnale di una volontà dell'azienda di consolidarsi nella realtà valdostana.
Per ciò che riguarda gli occupati con la concentrazione delle due sedi l'azienda arriva a 450 dipendenti. Il fattore che è stato citato dal Consigliere Lanièce di 13 dipendenti valdostani su 35, fa parte di un quadro di alleggerimento - questo è il termine che usa l'Olivetti - di circa 1000 persone. L'Olivetti ha chiesto un prepensionamento attraverso la mobilità per circa 1000 persone ed ha individuato quelli che si trovano nelle condizioni di età e di anzianità di lavoro che possano utilizzare questa forma. Quindi questi 13 li considero in questo contesto, non come elemento particolarmente significativo.
Invece, per ciò che riguarda l'andamento dell'attività, l'azienda ha attualmente un trend che è in linea con quello che ha avuto nell'anno precedente e sta impegnandosi nell'attività di ricerca e sviluppo per migliorare la propria posizione competitiva. In particolare, può arrivare a produrre in tempi brevi tre nuovi tipi di testina, una delle quali in grado di offrire il colore sulle stampanti portatili.
C'è quindi un andamento dell'azienda dal punto di vista dei fatturati e degli investimenti che è positivo, c'è questo clima complessivo di incertezza che riguarda l'Olivetti, quindi le ripercussioni magari commerciali, però gli investimenti, la decisione di portare la sede e continui contatti per migliorare la presenza dell'azienda nello stabilimento di Arnad ci fanno dare per il momento un giudizio di una relativa tranquillità.
Si dà atto che, dalle ore 16,41, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente Ha chiesto la parola il Vicepresidente Viérin Marco.
Viérin M. (Aut) Tanto per chiarirci da subito le idee, anche se i colleghi sanno perfettamente la diversità di vedute che c'è fra me e l'Assessore in merito all'attuale situazione occupazionale ed industriale, vorrei riprendere la battuta odierna dell'Assessore con cui si rallegra della grande fiducia che noi riponiamo nella Giunta in merito a questo problema per ribadire che non abbiamo voluto dare la fiducia, ma abbiamo voluto sapere qualcosa in più ma, come tutte le altre volte che abbiamo discusso di Heineken, quel qualcosa in più o l'Assessore non lo sa - e questo sarebbe drammatico - o non ce lo vuole dire.
L'Assessore mi ricorda in senso generale che i dati a sua disposizione per l'occupazione sono positivi perché tutte le aziende di cui si è parlato per tanti anni non hanno chiuso, quindi a parere dell'Assessore l'occupazione industriale va bene. Voglio ricordare all'Assessore che i dati non dicono proprio queste cose.
Ma tornando alla nostra interpellanza odierna sulla Balteadisk chiedo all'Assessore se ci può fornire i dati perché vogliamo confrontarli.
Invece sul discorso dell'Heineken l'Assessore è a conoscenza che i lavoratori di quest'azienda hanno già fatto nel mese di giugno uno sciopero proprio per la mancanza di fiducia verso la dirigenza attuale. Lo sciopero infatti è stato indetto per la concretizzazione della vendita dello stabilimento di Udine alla Sitem, all'insaputa delle organizzazioni sindacali, tenendo un comportamento scorretto, in antitesi a quanto sempre assicurato anche dal nuovo Amministratore delegato, Dottor Perron, con la venuta meno della trasparenza dell'operazione, trasparenza che il Gruppo Heineken ha sempre ribadito in tutti i momenti di confronto.
L'Assessore dice che da mesi si hanno degli incontri con il Gruppo Heineken anche da parte di tecnici regionali, di Finaosta e di altre strutture e che qualche miglioramento si è intravisto. Invece io ritengo che non abbiamo visto ad oggi nessun miglioramento. Lo avevo già detto quest'anno a marzo, l'anno scorso a settembre e altre volte ancora prima, però in queste ultime due occasioni le avevo dato alcune notizie e le avevo manifestato alcune mie preoccupazioni su quello che dice la sentenza dell'antitrust. Mi stupisco che lei, Assessore, in questo ragionamento dica che ci sono dei miglioramenti e poi aggiunga che almeno un pericolo è scongiurato, quello della vendita dello stabilimento.
Le dico che non è stato scongiurato un pericolo; è stata scongiurata forse una soluzione ancora accettabile perché, se uno stabilimento viene ceduto ma funziona e resta dov'è, l'occupazione rimane, viene riconvertita e lo stabilimento rimane in piedi. Oggi invece questa soluzione l'abbiamo scartata e cosa ci rimane all'orizzonte? O il mantenimento dello stabilimento del Gruppo Heineken, oppure la chiusura.
E lei, Assessore, non può prenderci in giro, in quanto sa perfettamente che il Gruppo Heineken tre stabilimenti perlomeno li chiuderà. C'erano tre stabilimenti che avrebbe chiuso perché quest'operazione l'Heineken l'ha già fatta anni fa quando ha acquisito un altro gruppo birrario e uno doveva cederlo perché l'antitrust l'obbligava a farlo. Ebbene, ha ceduto uno stabilimento.
Oggi in prospettiva avremo uno stabilimento Heineken che sarà ancora uno stabilimento dell'Heineken, oppure a questo Gruppo non quadreranno più i conti e lo chiuderà? Io dico che le preoccupazioni sono aumentate, non diminuite perché abbiamo scartato già una soluzione che poteva andare bene.
L'Assessore mi dice che questi incontri servono a verificare la messa a punto del protocollo, ma il protocollo, come le ho dimostrato altre volte, è stato completamente eluso dall'Heineken, non ripeto oggi questi dati perché i consiglieri ne sono a conoscenza, però non posso non ricordare al Consiglio che lei, Assessore, sia nella seduta del 25 settembre dello scorso anno, sia a febbraio del ?97 a questo riguardo disse le stesse parole di oggi quindi, dopo un anno lei mi ripete le stesse parole.
Gliele leggo testualmente: "Abbiamo già in corso una procedura di revisione del protocollo, ci sono proposte da parte dell'Azienda che dovranno essere verificate. Quello che intendiamo ottenere è il mantenimento del livello di occupazione e dei livelli di entrata fiscale".
Da un anno fa ad oggi ci sentiamo dire le stesse cose, in più possiamo solo verificare che i livelli di entrata fiscale sono diminuiti, diversamente da quanto lei un anno fa aveva dichiarato quindi, vedo solo nubi nere ed è per questo che non sono assolutamente soddisfatto della sua risposta perché è una risposta che non dà nessun segno di vitalità.
Mi riprometto, Assessore, a settembre quando riprenderanno i lavori e quando avremo anche noi consiglieri di minoranza qualche dato in più, di ripresentare quest'argomento perché non è possibile che da tre anni si discuta di questa cosa e tutte le volte l'Assessore risponda sempre nella stessa maniera. I pericoli si sommano, aumentano.
Voglio ricordare all'Assessore che è inutile che uno nicchi con la testa perché, quando il sottoscritto è venuto in questa sede ed ha riferito all'Assessore dei contenuti della sentenza antitrust, emessa già sei mesi prima, l'Assessore non ne era a conoscenza; quella fu una cosa gravissima. Non vorrei che questo si ripetesse anche per altri fatti.
Ribadendo la nostra non soddisfazione sulle risposte, ci ripromettiamo di riportare quest'argomento nei Consigli di autunno.