Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1512 del 25 luglio 1995 - Resoconto

SEDUTA POMERIDIANA DEL 26 LUGLIO 1995

OGGETTO N. 1512/X Approvazione del programma di interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive ai sensi della legge regionale 7 agosto 1986, n. 45.

Deliberazione Il Consiglio

Vista la legge regionale 17 agosto 1986, n. 45, concernente: "Interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive";

Visti i disposti di cui all'articolo 2 della citata legge i quali prevedono che gli interventi vengano attuati mediante un piano pluriennale a scorrimento da aggiornarsi annualmente con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta;

Tenuto conto della situazione socio demografica e territoriale della Regione in relazione alle esigenze attuali e prospettiche di sviluppo del turismo;

Visto il programma di interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive approvato e aggiornato con le deliberazioni consiliari n. 2641/VIII in data 26 febbraio 1987, n. 2716/VIII in data 18 marzo 1987, n. 3774/VIII in data 9 maggio 1988, n. 784/IX in data 25 ottobre 1989, n. 2396/IX in data 12 luglio 1991 e n. 4196/IX in data 16 febbraio 1993;

Ritenuto opportuno provvedere alla ridefinizione dell'intero programma in funzione della necessità di stralciare le opere fino ad oggi eseguite o in corso di completamento e quelle la cui realizzazione non appare oggi possibile (crossdromo in Allein, ristrutturazione pista di bob a Breuil, complesso polifunzionale ad Ayas, eccetera);

Ritenuto altresì opportuno stralciare provvisoriamente dal nuovo programma le opere i cui contenuti tecnici, economici e funzionali sono ancora in corso di definizione da parte dei comuni proponenti e che pertanto non hanno carattere di immediata realizzabilità o per i quali comunque non è previsto a tempi brevi l'avvio degli investimenti (impianto coperto per gli sport del ghiaccio a Gressoney-La-Trinité, pista di slalom a Gressoney-La-Trinuté, area verde attrezzata a servizio del Castello di Issogne, struttura polivalente e di servizio alla pista di fondo a Rhêmes-Notre-Dame, complesso poliportivo a Saint-Christophe, impianto coperto per gli sport del ghiaccio a Breuil, impianto coperto per gli sport tradizionali a La-Salle, eccetera);

Vista l'allegata proposta di programma di interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive, ai sensi della legge regionale 7 agosto 1986, n. 45, appositamente predisposta in conformità agli indirizzi di cui sopra;

Tenuto conto che gli interventi contenuti nella suddetta proposta risultano compatibili con le risorse finanziarie iscritte nel bilancio pluriennale 1994-1996 e con le risorse previste per i futuri bilanci regionali, visti anche gli aiuti finanziari messi a disposizione della Regione e degli enti pubblici locali regionali dall'Istituto per il Credito Sportivo con la convenzione stipulata nel mese di maggio 1994;

Visto il parere favorevole rilasciato dal Dirigente dell'Ufficio regionale per il turismo, dell'Assessorato del turismo, sport e beni culturali, ai sensi del combinato disposto dell'articolo 72 della legge regionale n. 3/1956 e successive modificazioni, e dell'articolo 21 della legge regionale n. 18/1980 e successive modificazioni, in ordine alla legittimità della presente deliberazione;

Visto il parere della V Commissione consiliare permanente;

Delibera

1) di approvare l'allegato programma di interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive, ai sensi della legge regionale 7 agosto 1986, n. 45;

2) di dare atto che il presente programma, salvo quanto previsto dallo stesso, sostituisce i programmi di interventi per la realizzazione di infrastrutture ricreativo-sportive, approvato e aggiornato con le deliberazioni consiliari n. 2641/VIII in data 26 febbraio 1987, n. 2716/VIII in data 18 marzo 1987, n. 3774/VIII in data 9 maggio 1988, n. 784/IX in data 25 ottobre 1989, n. 2396/IX in data 12 luglio 1991 e n. 4196/IX in data 16 febbraio 1993;

3) di sottoporre la presente deliberazione al controllo della Commissione di Coordinamento per la Valle d'Aosta, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 8, lettera b, del decreto legislativo 22 aprile 1994, n. 320.

Programma di interventi

(...omissis...)

Presidente Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.

Agnesod (UV) La proposta di programma che giunge in Consiglio è il documento che recepisce quanto previsto dalla legge regionale n. 45, vale a dire le proposte e le osservazioni formulate dai comuni, loro consorzi, le comunità montane, inerenti alla realizzazione di impianti ed infrastrutture ricreativo-sportive.

Tali proposte vengono inserite nel rispetto degli obiettivi e dei criteri che ispirarono i programmi di intervento negli anni passati, compiendo uno sforzo notevole nella direzione di garantire il più possibile un piano funzionale alle esigenze e realizzabile con le risorse economiche disponibili.

Per la realizzazione del programma è previsto infatti il ricorso alle seguenti risorse finanziarie: al capitolo di spesa 64820 per le opere di livello regionale, al capitolo 62540 per le opere di livello comunale o intercomunale alle disponibilità concedibili dall'Istituto per il credito sportivo, 50 miliardi, sulla base della convenzione siglata con il CONI e che possono far fronte sia per la realizzazione delle opere a livello regionale, per cui è stato istituito un capitolo specifico, il 64821, sia per le opere a livello comunale o intercomunale.

In base alle disponibilità attuali delle risorse finanziarie è stato predisposto un programma di interventi a medio termine, vale a dire dal 1996 al 2001, un programma che tende a pianificare su tutto il territorio della regione la creazione di nuovi impianti sportivi, inserendo una griglia che pone alcuni principi, che permettono di lavorare sia su una scala di priorità, che diventa molto poco discrezionale, ma che tende ad esprimere in modo completo quei principi di base rispetto ai quali si concretizza la filosofia della realizzazione di questi impianti sportivi, necessari per permettere una giusta, adeguata e concreta possibilità da parte di tutti i cittadini valdostani di poter praticare lo sport in strutture adeguate e funzionali.

Si tende, attraverso il meccanismo di premio, sia in termini di tempi che di misura dell'intervento, un 20 percento in più, a premiare l'accorpamento di più comuni sulle iniziative, per far sì che siano meglio utilizzate le stesse strutture e più facilmente gestite. Certamente le schede allegate e i dati stessi possono essere suscettibili di variazione in funzione di eventuali difficoltà che dovessero insorgere nell'attuazione dei singoli progetti e con riferimento ai finanziamenti destinati agli enti locali, anche in funzione dell'eventuale possibile rinuncia alla realizzazione di parte degli investimenti.

Per quanto riguarda la realizzazione delle opere regionali la capacità di far fronte alla spesa deriva dalla disponibilità minima attesa nel periodo di riferimento, tenuto conto anche della possibilità di poter accedere ai finanziamenti dell'Istituto per il credito sportivo.

Sono finanziabili, in aggiunta, i seguenti interventi: la realizzazione all'allestimento di aree- gioco bimbi per un limite di spesa di 30 milioni; le spese di prima attrezzatura ed arredamento per gli impianti sportivi di nuova realizzazione, nei limiti di impegno di spesa di 60 milioni; le opere di adeguamento degli impianti sportivi alle normative vigenti nonché gli interventi di manutenzione straordinaria, da realizzarsi a seguito di danni subiti in occasione di eventi calamitosi nei limiti di impegno di spesa di 200 milioni.

Questa è la illustrazione della filosofia, che ha ispirato la predisposizione di questo programma. Occorre altresì rilevare che si è provveduto a stralciare provvisoriamente dal nuovo programma le opere i cui contenuti tecnici, economici e funzionali sono ancora in corso di definizione da parte dei comuni proponenti, e che pertanto non hanno carattere di immediata realizzabilità, o per i quali comunque non è previsto a tempi brevi l'avvio degli investimenti. Qui ci sono alcuni esempi di impianto coperto per la scuola per gli sport del ghiaccio a Gressoney-La-Trinité, la pista di slalom a Gressoney-La-Trinité, l'area verde attrezzata a servizio del Castello di Issogne, la struttura polivalente e di servizio alla pista di fondo Rhêmes-Notre-Dame, il complesso polisportivo a Saint-Christophe, l'impianto coperto per gli sport del ghiaccio a Breuil, l'impianto coperto per gli sport tradizionali a La Salle ed altri.

Presidente E' aperta la discussione generale. Ha chiesto la parola il Consigliere Piccolo.

Piccolo (ADP-PRI-Ind) Chiedo scusa ai colleghi, ma vorrei riproporre quanto già proposto in Commissione relativamente alla richiesta di inserimento nel piano a livello regionale della infrastruttura del campo sportivo di calcio "Brunod", che ha una sua lunga storia che cercherò di sintetizzare il più possibile, anche per dare le motivazioni per cui faccio la richiesta di inserimento come emendamento all'elenco delle opere a livello regionale.

La ristrutturazione del campo sportivo di Châtillon era stata proposta al Ministero del turismo in occasione dell'ultimo campionato del mondo di calcio; richiesta di finanziamento che era stata inoltrata sia al CONI che all'Amministrazione regionale, anzi quest'ultima aveva accettato ed inserito nel piano di infrastrutture ricreative e sportive del 1993, ai sensi della legge n. 45.

Il finanziamento richiesto al Ministero del turismo era stato accettato e prevedeva un importo di 763 milioni, pari al 70 percento del costo preventivato del progetto di massima di 1,089 miliardi della ristrutturazione prevista da una prima progettazione.

Detto finanziamento è stato di anno in anno procrastinato dal Ministero, tanto da arrivare sino alla data odierna senza alcun dato positivo, ricordando che inizialmente il sopracitato importo era stato erogato a fondo perso e poi tramutato in mutuo da contrarre normalmente con la Cassa Depositi e Prestiti con quote di ammortamento, che tutti conosciamo, a totale carico del comune e ad un tasso certamente non agevolato. Basti vedere la stessa situazione che è capitata di recente al Comune di Champorcher, che all'epoca aveva fatto la stessa richiesta.

Affinché si potessero utilizzare i fondi previsti dal Ministero, occorreva che il progetto di ristrutturazione fosse comunque omologato dal CONI, progettazione fatta dall'arch. Cometto, esperto in progettazioni e fiduciario del CONI. Detto progetto, che dalla sua proposta iniziale del Comune di Châtillon prevedeva una ristrutturazione contenuta - come dicevo prima, di 1,088 miliardi - veniva modificato integralmente proprio su indicazione del CONI e portava un importo finale di 3,350 milioni, rispettando quindi l'adeguamento alle normative vigenti relative agli impianti di calcio e di atletica.

Quindi il Comune di Châtillon si è trovato a modificare la proposta iniziale di parziale ristrutturazione con una più completa, che prevedeva tribune, piste di atletica leggera e con una serie di altre infrastrutture, ma con un importo dai costi triplicati.

A questo punto, dopo varie peripezie burocratiche che non sto qui a citare, l'Amministrazione regionale, concordando con il Comune di Châtillon, è arrivata alla determinazione di accendere un mutuo di 3,350 miliardi, attingendo alla legge n. 21/94, con un esborso da parte dell'Amministrazione regionale al Comune di Châtillon in venti anni per un totale di 8,750 miliardi, costo complessivo, di cui a carico del Comune 1,742 miliardi e a carico della Regione 6,968 miliardi.

Considerato che il Comune di Châtillon per quanto attiene la parte di quota di ammortamento a suo carico, prevista nella percentuale del 20 percento - 80 a carico della Regione - della quota di ammortamento annuo, si trovava in serie difficoltà in quanto detta quota ammontava ad un costo di lire 87 milioni annui e che rischia di sfondare il tetto massimo di indebitamento del Comune stesso, venivano chieste delucidazioni all'Amministrazione regionale. Per le motivazioni sopra citate il Comune ha proposto all'Assessore al turismo e all'Assessore alle finanze di valutare la possibilità di ristrutturazione del campo sportivo, che venisse considerata come opera di livello regionale.

La proposta avanzata ha motivazioni fondate, in quanto il campo di calcio con pista atletica, richiesta più volte avanzata dalle scuole e dalle associazioni sportive del comprensorio, potrebbe oltre che soddisfare una utenza scolastica, fornire più spazi ad una disciplina come l'atletica che ha dato e dà ancora ad oggi risultati a livello internazionale.

Per quanto attiene la scuola, sono molte le manifestazioni di interesse intercomunale, quali i giochi della gioventù e incontri sportivi con altre realtà scolastiche nazionali ed estere, favorendo così un incontro fra giovani di provenienza diversa.

Non occorre comunque dimenticare che detta struttura, assieme al complesso sportivo di Grange e di Barme può interessare una realtà di oltre 15mila residenti.

La proposta, quindi, dell'Amministrazione comunale di inserire il campo sportivo, che andrebbe a completare il magnifico complesso sportivo di Grange e di Barme, composto dal Palazzetto dello sport, da due palestre, due campi di squash, campetto polivalente esterno, due campi da tennis coperti, potrà offrire una piccola cittadella sportiva oltre che alla utenza del comprensorio del Monte Cervino, agli utenti della Casa da gioco di Saint-Vincent ed a una serie di turisti che visitano la nostra Valle.

La validità della proposta e di quanto affermato dal Comune di Châtillon ha una sua testimonianza: la scelta della Juventus, la posizione invidiabile della struttura sportiva inserita in un contesto naturale bellissimo: il Palazzetto dello sport, la scuola alberghiera, il parco del Castello Gamba di oltre 40mila metri quadrati, lo stesso Castello, strutture che hanno convinto la Juventus a scegliere questa nostra località, proprio grazie alla completezza delle infrastrutture ricreativo-sportive e soprattutto per la tranquillità della zona, posta alla confluenza della vallata del Cervino e nelle vicinanze della più nota Saint-Vincent.

La proposta del Comune di Châtillon - che è anche condivisa dall'Assessore al turismo - è più che motivata, sia sotto il profilo della economicità della spesa - lire 3,5 miliardi contro 8,7 miliardi nell'arco dei venti anni - sia per la sua proposta vista sotto il profilo sportivo e in particolare turistico, sia locale che comprensoriale, e ricordando ai colleghi che la Juventus ha firmato una convenzione per oltre tre anni.

Oggi è la Juventus ad inaugurare il nuovo complesso sportivo, ancora monco della ristrutturazione del campo sportivo e della pista atletica annessa; domani sicuramente, considerato l'alto richiamo nazionale ed internazionale della compagine juventina, potranno essere altre équipes sportive di altre discipline come l'atletica, lo stesso sci durante il periodo estivo per gli allenamenti, ad utilizzare il complesso. É un richiamo non solo sportivo, ma turistico, sia per la zona, che per l'intera Valle d'Aosta.

Per queste motivazioni chiederei all'Assessore e al Consiglio se è possibile inserire la struttura del campo sportivo "Brunod" nel contesto delle opere a livello regionale.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (PpVA) Per chiedere alcune delucidazioni all'Assessore e per fare altrettante richieste.

Ho visto che nella premessa della delibera sono stati stralciati alcuni obiettivi che in questi anni, dal 1988 in poi, erano presenti sul programma della legge n. 45, e sono stati stralciati in parte perché non realizzabili nell'immediato o per altre motivazioni economiche o di altra natura. Volevo sapere dall'Assessore, a proposito del campo da golf di Fénis, a che punto era l'iter, se i proprietari avevano dato un okay definitivo e se quindi si pensa realmente di realizzare questa importante opera, di grosse dimensioni anche a livello economico.

Per quanto riguarda invece la situazione di alcune piste di fondo, nel 1988, nel primo aggiornamento che è stato fatto alla legge, venivano inserite fra le opere a livello regionale le piste di fondo dell'alta valle del Gran San Bernardo, di Bionaz, di Rhêmes e di Gressoney. Nel programma che oggi ci viene proposto tutte e quattro queste piste di fondo vengono completamente tolte dagli interventi regionali e solo quella di Gressoney passa a livello comunale. Volevo far presente all'Assessore che intanto questi comuni, da quando le piste di fondo sono state inserite nel programma, di conseguenza si sono comportati, e di conseguenza hanno fatto i loro programmi e i loro bilanci, e lei sa benissimo che le piccole realtà comunali hanno grosse difficoltà a reperire i denari necessari affinché queste opere terminino. Volevo chiedere all'Assessore le motivazioni per cui non sono state inserite come dovrebbero, anche perché su tutte e quattro queste piste esiste un iter fra comune e Regione, e senza che questi ne fossero stati avvisati si sono visti esclusi da questo elenco. Quindi, chiediamo le motivazioni e soprattutto chiediamo all'Assessore di fare uno sforzo affinché queste piste vengano nuovamente messe fra le opere regionali.

Mi sono informato, per quanto riguarda la pista dell'alta valle del Gran San Bernardo; questa è in fase di ultimazione e credo che giaccia all'Assessorato una richiesta per l'ultimazione di alcuni punti e di un sottopasso e credo che l'importo non sarebbe superiore al miliardo. Per quanto riguarda il Comune di Bionaz esiste una domanda per un poligono di tiro per il biathlon; il Comune di Rhêmes non ha fatto ancora la domanda alla Regione, comunque ha già da tempo dato incarico ad un tecnico per continuare la pista di fondo esistente di ulteriori 6 km. Invece Gressoney credo abbia intenzione di fare il foyer de ski de fond, eccetera, di cui ha già le progettazioni, ma gli uffici dell'Assessorato al turismo gli avevano chiesto se poteva andare bene il discorso a livello comunale, facendo poi il Comune un ulteriore mutuo con il credito sportivo. Il Comune di Gressoney non aveva mai usufruito di questa legge, quindi non era neppure a conoscenza della differenza fra opere a livello regionale e opere a livello comunale.

Un'altra domanda che rivolgo all'Assessore riguarda il discorso della pista di bob di Cervinia. Nel 1991 è stata fatta una delibera, che fu votata da tutto il Consiglio regionale, a parte Riccarand, in cui si diceva: "Delibera di effettuare tutte le opere di miglioramento e completamento della pista naturale di bob di Breuil Cervinia prima dello svolgimento dei campionati eccetera, effettuare uno studio di fattibilità, verificare la disponibilità con il CONI per concorrere alle spese... ", eccetera.

Per quel poco che mi ricordo, non facendo parte di questa Assemblea, so che i costi erano notevoli - intorno ai 20 miliardi - e questa ipotesi non era stata accettata. Mi risulta che successivamente, già con questa Giunta, siano state fatte altre proposte di un importo economico sicuramente inferiore. Volevo chiedere se da parte dell'Amministrazione regionale si abbandona definitivamente quella che era l'ipotesi di una ristrutturazione alla pista di bob, anche di piccole dimensioni ma che comunque ne consenta la fruizione, oppure se l'Amministrazione intende abbandonare questa ipotesi.

Un'altra domanda è relativa al foyer de ski de fond di Rhêmes, che era presente fino all'anno scorso e non lo trovo più in questo programma: volevo conoscere le motivazioni.

A pagina 3 del deliberato, e l'Assessore lo ricordava prima, si dice che in via generale sono finanziabili in aggiunta alle opere specificate previste e descritte in programma i seguenti interventi: la realizzazione o l'allestimento di aree-gioco bimbi, nel limite di impegno di spesa di 30 milioni; volevo sapere dall'Assessore se ritiene che questa cifra sia congrua. Credo che avremo delle difficoltà, perché 30 milioni sono pochini; comunque chiedo all'Assessore cosa mi può dire.

Altra domanda dello stesso tenore: si parla di spese di prima attrezzatura e arredamento per gli impianti sportivi di nuova realizzazione, nel limite di impegno di 60 milioni; anche qui sappiamo quali sono i costi e credo che questa cifra sia un po' bassa.

La terza rilevazione è nell'ultima parte, che parla della realizzazione dei locali di ristoro, sempre in queste strutture, fino ad un limite massimo di superficie di 50 metri quadrati. Ho visto le strutture che sono state aperte in questi tempi, e credo che i locali di ristoro siano tutti superiori ai 50 metri. Chiedo come mai si è voluto restringere così, e se non è possibile fare una modifica.

L'ultima domanda è a proposito del Palazzetto dello sport di Aosta. Ho visto che sono stati impegnati per il 1995 cinquanta milioni; vorrei sapere se la progettazione è già stata eseguita, se il Comune ha già dato l'okay. Vorrei capire questi 50 milioni del 1995 a cosa serviranno e i tempi di realizzazione.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Tibaldi.

Tibaldi (LN) Sarò decisamente più breve e cercherò di essere più generale nell'intervento.

Esprimo la mia personale opinione in senso positivo nei confronti di questo documento programmatico, perché i propositi in esso contenuti sono senz'altro degni del massimo apprezzamento. Perlomeno mi risulta che sia la prima volta che la Regione non si limita ad enunciare in senso alfabetico per i comuni i singoli interventi che intende realizzare, ma ha predisposto nell'allegato A uno schema di criteri, ove vengono previste delle priorità e quindi vengono qualificati gli interventi di maggiore importanza, gli altri di minore importanza, che possono essere realizzati sul territorio regionale. I criteri sono elencati in quattro classi e in base alla tipologia si dà giustamente prima spazio al completamento di interventi che sono già iniziati, ed altrettanto giustamente si cerca di mettere in fondo alla classifica le nuove realizzazioni.

Secondo me, un punto qualificante, in cui rilevo una novità, è anche quello dove, sempre facendo riferimento ai criteri, e in particolare alla provenienza e ai livelli di copertura delle spese a carico degli enti, vengono privilegiate le risorse proprie delle comunità montane, di gruppi di comuni ed i loro consorzi, evitando di mettere in competizione i singoli comuni e cercando di accorpare interventi di un certo rilievo in aree sovracomunali.

Questo è un personale apprezzamento che mi sembra di poter fare all'Assessore. Non penso che si tratti, come diceva Agnesod, di un vincolo alla sua discrezionalità di intervento; viene semplicemente delimitata l'area entro cui egli può operare.

Su questo pezzo di carta ci sono tanti buoni propositi; mi auguro che questo piano triennale possa arrivare a completamento nella sua maggior parte.

Formulo un auspicio, e nello stesso tempo questo auspicio potrebbe essere commutato in un quesito all'Assessore, visto che siamo in tema di dibattito. Ci sono tante opere di livello regionale che sono di notevole rilievo; veniva citato prima il Palazzetto del turismo e dello sport ad Aosta, una struttura polifunzionale per attività di atletica e attività di palestra, che sono state lungamente penalizzate finora. Ed ancora, un complesso tennistico sempre ad Aosta, un campo di golf sul quale sono state avanzate già in precedenza delle domande di chiarimento, ed un complesso per l'equitazione.

L'importante è che non solo si costruiscono queste infrastrutture di tipo sportivo, ma si cerchi di perseguire anche quella che è l'omologazione, per costituire un veicolo di promozione della immagine della Valle d'Aosta, richiamando competizioni ad alto livello, sia nazionale che internazionale.

Penso che l'Assessore, la stessa Giunta, debbano essere sensibili a questa richiesta, perché bene o male ci siamo resi conto con la presenza della Juventus, ma possiamo anche farlo con tante altre iniziative di carattere sportivo, di quanto sia importante promuovere l'immagine della Valle d'Aosta con la pratica di qualsiasi sport. Quindi la sensibilità dell'Amministrazione verso questa omologazione fatta dagli organi competenti deve senz'altro esserci.

Sarebbe drammatico ricadere, come già è successo in passato, in realizzazioni di opere che per pochi centimetri non sono state omologate e che quindi non possono essere sfruttate per competizioni sportive traducendosi, in definitiva, in ingenti spese pubbliche per un utilizzo che è limitato e rivolto ad una utenza ristretta, senza poter avere uno sfogo più professionistico e di maggior utilità e valore per tutti quanti.

Per concludere, penso che la richiesta avanzata su Châtillon abbia una certa priorità; e prioritaria perché si tratterebbe di un completamento di un iter burocratico che è già stato avviato da tempo, di cui sarebbe un peccato disperdere le risorse, le energie e le potenzialità che sono state finora utilizzate. Naturalmente mi associo a quanto richiesto dal Consigliere Piccolo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Voyat.

Voyat (UV) Chiedo all'Assessore se può vedere nei suoi cassetti, ci dovrebbe essere una legge già preparata circa un anno e mezzo fa, in cui si prevede la possibilità di intervenire anche presso privati per la costruzione di piccoli impianti sportivi.

Dico questo perché è evidente che non si può parlare di piscine o di campi da tennis, ma piccoli campi da golf oppure campi da tennis oppure campi da bocce possono essere fatti anche da privati, sollevando i comuni da quelle che sono pressioni della popolazione a fare queste infrastrutture. Occorre tenere in considerazione che gran parte di queste strutture che vengono fatte dai comuni vengono date in gestione a privati, con nel 90 percento dei casi una manutenzione non idonea delle stesse e quindi con un peso economico per l'ente pubblico.

Detto questo, ricordo che circa due anni fa era stata fatta una riunione fra il Sindaco di Aosta ed i Sindaci del circondario di Aosta per vedere una certa programmazione di strutture sportive da fare, in modo che non in tutti i comuni vengano fatte certe opere che poi hanno difficoltà a funzionare, ma per vedere di scegliere in quale comune fare certi interventi. Ad esempio, ho visto che è stata mantenuta la questione del palet al Comune di Gressan, ma che non è stata tenuta in considerazione una indicazione venuta fuori a quel momento riguardante il grande centro per il tennis.

Cioè, dal momento che Saint-Christophe rinunciava alle bocce, il centro tennistico, che doveva essere fatto ad Aosta o a Gressan al limite con un collegamento sulla Dora - ora naturalmente ci vorrebbe un passaggio sotto l'autostrada - si sarebbe dovuto costruire a Saint-Christophe, visto che quel Comune ha le aree e non può adibirle ad altro uso. Invece in altri comuni, come ad esempio Aosta, può anche darsi che se vengono realizzate tutte queste opere, ci sia difficoltà a reperire le aree.

Una cosa che porto solo alla discussione, senza peraltro presentare oggi degli emendamenti, riguarda quello che qui viene descritto ampiamente come ristrutturazione dello stadio del ghiaccio: 2,650 miliardi. Bisogna tenere in considerazione che questo era un discorso valido fino a qualche mese fa, ma che oggi senz'altro può essere lasciato a maturare, sia perché non sappiamo che fine farà la squadra di serie A di hockey su ghiaccio, sia perché a questo punto, piuttosto che spendere questi soldi per il solo adeguamento della vecchia struttura, sarebbe meglio al punto 1 della realizzazione del Palazzetto del turismo e dello sport fare un palazzetto a doppio uso, così come fatto correntemente in tutti i nuovi palazzi dello sport che vengono fatti in Italia e in Europa.

Queste sono delle osservazioni che dovranno essere valutate dall'Assessorato e dalla Giunta, ma ritengo che valga la spesa di continuare il lavoro che era stato iniziato di confrontazione fra i vari Sindaci, quello di Aosta e quelli del circondario, per vedere se alcune di queste opere non possono essere spostate su territori di comuni che hanno già la disponibilità delle aree, e nello stesso tempo per non centuplicare queste strutture.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Squarzino Secondina per mozione d'ordine.

Squarzino (VA) Chiedo che vengano chiariti i termini del nostro orario, di come vogliamo procedere con i lavori. Per le 21 alcuni di noi hanno piacere di andare alla manifestazione, ma prima credo sia utile ed opportuno che votiamo questa risoluzione, per cui vorrei capire come vogliamo procedere: se finiamo stasera, andando avanti ad oltranza, oppure se torniamo domani mattina.

Presidente O chiudiamo alle venti, oppure, visto i punti che abbiamo su cui c'è sostanziale accordo, potremmo andare avanti ad oltranza e chiudere i lavori stasera. Ancora sono le venti, eventualmente vediamo nel corso dei lavori. Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (PpVA) Solo per dire che presenterò degli emendamenti, adesso aspetto delle risposte dall'Assessore e probabilmente non ce ne sarà bisogno; li presento, e poi vediamo in base alla risposta dell'Assessore se li ritirerò o meno.

Presidente Vi sono altri che intendono intervenire in sede di discussione generale? Se nessuno chiede la parola, dichiaro chiusa la discussione generale. Ha chiesto la parola l'Assessore al turismo, sport e beni culturali, Agnesod.

Agnesod (UV) Credo che valga la pena anzitutto risottolineare quella che è stata la ricerca di equilibrio tra la spesa, il rapporto che tiene conto della capacità di spesa complessiva che esiste attraverso quello che è previsto nel capitolo e quelli che sono gli interventi attraverso il Credito sportivo, e quelli che sono gli interventi previsti. Pertanto è stato inserito solo quello che è possibile realizzare, e questo limita introduzioni dell'ultimo momento. Credo questo sia un discorso generale, che vale sia per le proposte che aveva fatto Piccolo che per quelle avanzate da Collé.

Ci sono poi, entrando nel merito degli interventi, alcune considerazioni da fare. Anche sulle opere occorre fare, attraverso incontri con il comune e con le comunità montane a livello di consorzi intercomunali, una valutazione di quelli che possono essere gli utilizzi di questi impianti. L'emendamento proposto da Piccolo chiedo che venga sospeso; per il momento ritengo che valga la pena soprassedere su questa richiesta, tenuto conto anche che questa opera ha già un suo finanziamento in corso, quindi non è nella condizione in cui non esiste possibilità di finanziamento.

Per quanto riguarda le osservazioni fatte dal Consigliere Collé per le piste di fondo, bisogna dire che le opere che sono state introdotte nei passati programmi, quelle che sono state concluse, non si inseriscono più. La classificazione delle piste a livello regionale è una cosa diversa dall'inserimento in questo programma a livello regionale; sono due cose distinte che non hanno niente a che vedere. Quindi, per quanto riguarda i finanziamenti e la classificazione delle piste rispetto all'intervento, in questo elenco sono due cose distinte.

Alcuni interventi non sono stati inseriti, perché non sono stati chiesti dai comuni; quindi sono delle richieste che sono state fatte a livello di ipotesi, magari alcune sono rimaste ferme - adesso vado ad elencare i casi - a livello comunale e non sono state presentate alla Regione.

Per quanto riguarda il discorso del progetto dei due ponti e del sottopasso della pista di Saint-Oyen, della spesa complessiva di 550 milioni, è arrivato quando questa delibera aveva già avviato il suo iter; nel 1996 quando ci sarà il bilancio nuovo in corso, potremo anche rivedere questo discorso perché ci sono delle spese previste in questo piano che non verranno effettuate. Mi riallaccio al discorso del golf, dove ci sono 20 miliardi previsti per il campo da golf; in questo momento abbiamo la copertura del 70 percento dell'adesione dei proprietari e siamo in una situazione ancora non ultimata. Quindi la possibilità di rivedere il programma esiste, in questo momento abbiamo preparato un elenco finanziabile e non andrei ad introdurre nuovi emendamenti, in quanto porterebbero degli scompensi rispetto a quelle che sono le previsioni di spesa e quindi la realizzabilità delle strutture stesse.

Per quanto riguarda la pista di bob, la richiesta del comune non c'è; o comunale o intercomunale, comunque l'attivazione prevista dalla legge n. 45 deve venire da parte dell'ente locale. Credo che sul bob varrà la pena, come per altre strutture, di fare una valutazione con il comune, anche se ci sono delle indicazioni che non sono sicuramente favorevoli per quanto riguarda la perizia geologica del territorio.

Ci sono dei problemi soprattutto nella parte alta della pista, ci sono dei problemi di utilizzo successivo e questo abbiamo avuto modo di confrontarlo in un recente incontro che abbiamo avuto con la Federazione italiana sport invernali a Milano, alla presenza dei rappresentanti del Bob Club di Cervinia, dell'Amministrazione comunale di Cervinia e del Presidente della Fisi, Valentino, in cui sono stati esaminati questi problemi ed è stato anche evidenziato che esistono attualmente nel mondo dodici piste omologate per gare di coppa del mondo. Le gare previste sono sei, quindi ben sei piste non avranno la gara di coppa del mondo. Noi, preparando una pista nuova, andremo ad aggiungere la tredicesima pista con sei gare previste in calendario. Questa è la situazione. Ciò non significa che escludiamo questo tipo di intervento, però bisogna valutarlo bene fino in fondo per capire se ci sarà il tornaconto.

Per quanto riguarda i 30 milioni e i 60 milioni, sicuramente sono pochi ma si tratta di piccoli interventi; non sono interventi sostanziali perché per questi interventi è previsto un inserimento nell'elenco normale.

Per quanto riguarda i 50 metri quadrati finanziati, anche lì secondo una valutazione che abbiamo espresso più volte non finanziamo i punti di ristoro, perché i punti di ristoro possono essere finanziati attraverso altre leggi. Ci sono le leggi che finanziano gli alberghi, ci sono altri modi per finanziare, oppure deve essere anche in questo caso sollecitata da parte del privato una iniziativa che possa produrre. Che l'Assessorato allo sport finanzi dei centri di ristoro ha un senso solo se contenuto entro un certo limite di metri quadri, che sono poi funzionali alla struttura stessa; oltre questa diventa una ricettività alberghiera che non è confacente.

In merito all'osservazione che era stata fatta da Voyat, nel mese di maggio è stato fatto di nuovo un incontro con i sindaci di tutto il comprensorio; si è evidenziata la necessità di produrre da parte delle amministrazioni comunali che confinano con Aosta, compreso Aosta, una serie di richieste. Adesso stiamo aspettando, anche perché le amministrazioni nuove non hanno ancora preso in esame questo tipo di problematiche; abbiamo avuto degli incontri in questi giorni con alcuni sindaci e aspettiamo che questi comuni si facciano interpreti di queste richieste, perché per quanto riguarda la realizzazione dei campi da tennis è stata scelta questa indicazione, in quanto rientra in parte nel programma concordato con il Comune di Aosta per tutta una serie di spostamenti ed adeguamenti delle palestre del Palazzetto dello sport e di queste strutture.

Per lo stadio del ghiaccio, questa è una richiesta del comune, che dovrà essere attivata dal comune stesso. Concordo che se non esiste più una squadra ad alto livello, è inutile costruire stadi di questo genere; però anche questa è stata messa in programma perché esiste una richiesta del Comune di Aosta. La decisione per questo tipo di scelta del Comune di Aosta è stata presa solo da alcuni giorni, quindi credo che valga la pena lasciare le cose come stanno; se poi ci rendiamo conto nei prossimi mesi che bisogna intervenire su questo programma, non ci sono problemi per farlo.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Piccolo.

Piccolo (ADP-PRI-Ind) Ringrazio l'Assessore, perché con le sue ultime parole mi ha già anticipato in quella che poteva essere una eventuale proposta. Ritiro l'emendamento per le assicurazioni avute, anche perché l'impegno dello stesso Assessore in V Commissione era nel senso di condividere la scelta dell'inserimento a livello regionale dell'opera del campo "Brunod".

Chiedo solo all'Assessore in questi ultimi mesi di verificare la possibilità di inserirlo, visto che fra l'altro la proposta prevede la revisione ogni 31 gennaio dell'anno successivo, e che quindi con il prossimo anno questa proposta possa essere accettata.

Presidente Ha chiesto la parola il Consigliere Collé.

Collé (PpVA) Chi di noi ha fatto l'amministratore comunale sa che i rapporti con la Regione, in modo particolare con i funzionari, sono sempre stati molto difficili, ed anche qui credo che ci sia un meccanismo per cui o gli uni o gli altri non si capiscono.

Questa classificazione - e per classificazione intendo nel programma, cioè opere a livello regionale - che è stata fatta nel 1988 ha fatto in modo che i comuni interessati erano convinti che questa non cambiasse più, quindi non si sono preoccupati di fare domande. É questo il problema, perché da sempre, una volta messi in quella classificazione, tutti rimanevano tranquilli sotto questo aspetto. Di conseguenza non è corretto, oggi, di fronte a questi amministratori, togliere completamente per quanto riguarda tre piste di fondo ed un'altra declassificarla da regionale a comunale.

Tuttavia, l'Assessore ha ribadito in Consiglio la possibilità di fare una integrazione, se ci sono le motivazioni; prego l'Assessore di tenere in considerazione quelle opere che sono in corso di realizzazione, perché è vero che ogni anno e mezzo vengono fatte delle domande per il completamento di queste piste, però in nessuno di questi quattro casi l'opera è completata. Probabilmente si dovevano fare le domande e i funzionari non sono stati avvisati di questo.

Proprio perché l'Assessore ha detto che gli emendamenti creerebbero problemi, li ritiro, augurandomi che non siano solo parole ma che, una volta vista la situazione da parte dell'Assessorato al turismo nei confronti di questi comuni, ci sia la volontà politica di inserire questi interventi, per dare la possibilità ai comuni di portare a termine opere iniziate da quattro o cinque anni.

Presidente Qualcuno chiede la parola per dichiarazione di voto? Pongo in votazione la deliberazione in oggetto.

Presenti, votanti e favorevoli: 29

Il Consiglio approva all'unanimità