Oggetto del Consiglio n. 370 del 22 dicembre 1993 - Resoconto
OGGETTO N. 370/X - Situazione di crisi della società Conner di Pont-Saint-Martin. (Interrogazione)
Interrogazione - A conoscenza della situazione venutasi a creare allo stabilimento CONNER di Pont Saint Martin a seguito della ristrutturazione aziendale;
Constatato che 185 unità lavorative resteranno a casa;
Viste le spese sostenute dalla Regione per l'acquisto dell'area ex?Ilssa Viola, nonché per la industrializzazione della stessa e quindi per la costruzione dello stabilimento CONNER;
i sottoscritti Consiglieri regionali
Interrogano
la Giunta regionale e l'Assessore competente per conoscere quali iniziative sono state assunte dalla Regione di fronte al comportamento della Società che sembra non sia in grado di garantire una ripresa produttiva a breve termine.
F.to: Lanièce-Rini.
Presidente - Ha chiesto la parola l'Assessore all'industria, commercio e artigianato, Mafrica.
Mafrica (GV-PDS-SV) - Molte delle questioni che riguardano la Conner sono già note; mi limito a rispondere sulle iniziative prese dalla Regione e sui risultati ottenuti.
La Conner ha avuto un anno molto buono nel 1992, ancora agli inizi del 1993 ci ha richiesto un ampliamento della convenzione per migliorare le camere bianche e per aumentare l'occupazione.
Nel secondo trimestre del 1993 hanno cominciato a manifestarsi segnali di crisi, che hanno portato nel terzo trimestre alla cassa integrazione ordinaria per 110 addetti.
Le notizie più pesanti sono giunte verso la fine di ottobre del 1993, quando è giunta notizia che era stato chiuso lo stabilimento in Scozia con la perdita di oltre 200 (posti?) di lavoro. Questo perché l'importazione in Europa di prodotti provenienti dal sud-est asiatico senza l'imposizione di dazi doganali danneggiava le aziende produttrici di questo tipo di prodotti.
In seguito a queste prime notizie che provenivano dalla Scozia, l'Amministrazione regionale ha preso due iniziative.
Il 2 novembre la Giunta regionale ha scritto al Ministero del commercio estero e al Ministero dell'industria per segnalare che, a fronte di una franchigia che si riferiva a prodotti per 19,6 milioni di ECU, vale a dire per circa 37 miliardi, erano stati, nel 1993, importati in Europa prodotti per oltre 600 milioni di ECU, vale a dire circa 1140 miliardi.
Abbiamo segnalato come Regione al Ministero del commercio estero e al Ministero dell'industria questo fatto, che danneggiava le produzioni di uno stabilimento presente in Valle d'Aosta.
Il 3 novembre abbiamo scritto alla Conner, facendo presente che la Regione aveva sostenuto impegni rilevanti per questo tipo di insediamento e chiedeva che venisse tenuto conto di detta volontà regionale e che si tenesse anche conto dell'iniziativa che la Regione aveva preso nei confronti del Ministero dell'industria e del Ministero del commercio.
Dobbiamo dire che il Ministero dell'industria è stato sollecito, perché in data 16 novembre ci ha segnalato che era stata indirizzata alla CEE la richiesta di ripristinare i dazi su questi prodotti, determinanti anche ai fini della competitività dell'azienda valdostana.
Il sig. Conner, il titolare americano di questa società, che ha uno stabilimento in Valle d'Aosta e ne ha altri a Singapore, in Malesia e in California, ha ribadito che la difficoltà principale per la Conner era questa concorrenza, in Europa, di prodotti che non pagavano i dazi.
In data 30 novembre la CEE ha ristabilito questi dazi con decorrenza 5 dicembre; quindi l'iniziativa regionale da questo punto di vista è stata utile. Successivamente a questo risultato abbiamo ripreso contatti con la casa madre per far presente che questi dazi, anche grazie all'iniziativa della Valle d'Aosta, erano stati ripristinati.
Nel 1994 la Giunta regionale seguirà perché anche nel corso di quell'anno per tali prodotti non ci sia questa concorrenza sleale; nel frattempo l'azienda a livello locale ha raggiunto un accordo con le Organizzazioni sindacali per un anno di cassa integrazione straordinaria che riguarda 165 addetti.
Con l'azienda a livello locale abbiamo avuto incontri, nel corso dei quali abbiamo ribadito la volontà della Regione di intervenire anche a sostegno di iniziative di diversificazione produttiva che sono in programma; abbiamo ribadito all'azienda locale la volontà di far rispettare le convenzioni per quanto riguarda il numero degli addetti.
In questo senso abbiamo scritto anche alla casa madre, chiedendo un incontro con un rappresentante diretto della casa madre.
Abbiamo ricevuto una risposta, per cui questi incontri che riguardano la Regione e la Conner americana avranno luogo nel corso del mese di gennaio.
In quella sede faremo presente i risultati ottenuti a livello di comunità europea, faremo presenti le nostre disponibilità anche ad intervenire per favorire la diversificazione produttiva; chiederemo che vengano rivisti al meglio i livelli occupazionali di questa azienda, augurandoci che il ristabilimento dei dazi restituisca competitività all'azienda valdostana.
La situazione è di difficoltà, però anche l'accordo raggiunto con le Organizzazioni sindacali e i programmi di diversificazione che sono stati presentati lasciano delle possibilità di mantenere un livello di occupati con prospettiva di risalire nel tempo.
Si dà atto che, dalle ore 9,38, presiede il Vicepresidente Aloisi.
Presidente - Ha chiesto la parola il Consigliere Lanièce.
Lanièce (GA) - Prendo atto della risposta dell'Assessore. Avevo presentato questa interrogazione dopo aver appreso dagli organi di informazione della crisi in cui era venuta a trovarsi la Conner, che rischiava di far rimanere a casa 185 persone.
Abbiamo saputo che l'accordo è stato fatto in sede sindacale, ovviamente questo è un fatto positivo, però bisogna ricordarsi che molte volte la cassa integrazione è il preludio, purtroppo, del licenziamento e quindi della disoccupazione.
Invito l'Assessore Mafrica a seguire con attenzione la problematica della Conner, proprio per l'importanza della stessa azienda, anche se la crisi è dovuta ad una crisi mondiale, cioè ad una forte concorrenza del mercato sud-asiatico.
Penso che sia giusto sottolineare l'importanza, in futuro, di seguire una diversificazione delle attività produttive, perché la monoproduzione, in situazione di crisi, questo comporta quasi sempre dei licenziamenti e dei rischi per gli occupati.
Sperando che questo invito sia accolto dalla Giunta, ringrazio l'Assessore per la risposta.