Resoconto integrale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 1993 del 5 aprile 1991 - Resoconto

OGGETTO N. 1993/IX - Presa d'atto delle dimissioni dell'Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti.

Presidente: L'ordine del giorno consta di due punti: la presa d'atto delle dimissioni dell'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Fosson, e la nomina dell'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti. La Presidenza propone che la discussione sia unica, anche se le votazioni saranno separate.

Nell'allegato trasmesso ai signori consiglieri c'è il testo della lettera sottoscritta dal collega Augusto Fosson, con cui precisa: "Facendo seguito agli accordi politici intervenuti, con la presente rassegno le dimissioni da Assessore regionale?. Il Consiglio, con votazione palese, sarà chiamato a prendere atto di queste dimissioni.

Successivamente, con votazione segreta, cioè scrivendo "sì? o "no?, e su proposta del Presidente della Giunta, il Consiglio procederà alla nomina dell'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti.

Ha chiesto la parola il Consigliere Andrione; ne ha facoltà.

Andrione (UV): J'ai une motion d'ordre. Le 2 avril, lors de la dernière séance du Conseil régional, j'ai fait une déclaration dans laquelle je faisais des propositions politiques pour la constitution d'un axe entre différentes forces, présentes dans ce Conseil régional. Après des vicissitudes, que je ne raconterais pas parce qu'elles sont inutiles, j'ai reçu ce matin, 5 avril, une réponse dans laquelle monsieur Tonino, secrétaire régional du PDS - je laisse les autres détails -, déclare: "Confermo la disponibilità del PDS a un confronto che consenta di chiarire i presupposti e i contenuti della vostra proposta?. Il ajoute une phrase dans laquelle il dit: "Ovviamente il nostro partito ha confermato l'impegno a sostenere i patti sottoscritti, eccetera?.

Or, il nous semble qu'il est politiquement impossible de procéder à une mutation, qui a un caractère politique, dans la Junte actuelle, alors qu'il y a des pourparlers politiques en cours et, par conséquent, nous demandons l'ajournement de la séance.

Président: Un avis favorable et un avis contraire pour l'ajournement de la séance.

Le Conseiller Riccarand a demandé la parole; il en a la faculté.

Riccarand (VA): Vorrei presentare un'altra mozione, per chiedere che prima di discutere dell'eventuale richiesta di aggiornamento, ci sia una sospensione di quindici minuti dei lavori del Consiglio per una riunione delle forze di minoranza. Credo che questa richiesta sia opportuna dopo aver sentito quanto è stato detto dal Capogruppo dell'Union Valdôtaine, che si è riferito alla lettera del Segretario regionale del PDS.

Perché questo? Noi sentiamo l'esigenza che ci sia chiarezza su quello che sta succedendo e si sta verificando. Fin dall'inizio, prima ancora del 27 marzo, quando si è apertamente delineata la crisi all'interno della maggioranza, noi avevamo avanzato una precisa proposta politica rispetto ad una nuova maggioranza che rispondesse maggiormente alle esigenze di buon governo della nostra comunità. L'avevamo fatta pubblicamente qui in aula, l'avevamo fatta negli incontri con i gruppi politici e con i partiti in tutte le occasioni.

Ne avevo parlato anche con il Segretario regionale e con il Capogruppo consiliare del PDS. Proprio sulla base di quel colloquio avevo assunto l'iniziativa di verificare con l'Union Valdôtaine se esistevano le condizioni per aprire un discorso o una trattativa. Io ho portato avanti quell'iniziativa ed ora vedo che, attraverso una serie di tappe, ha comunque portato ad un momento significativo e rilevante, rappresentato da questa lettera del Segretario regionale del PDS.

Tuttavia, siccome questa lettera, che è pervenuta al Gruppo dell'Union Valdôtaine, riguarda tutta la minoranza, e non solo essa, chiederei una sospensione di quindici minuti, in modo che ci sia un momento di confronto e per concordare eventuali iniziative comuni tra i gruppi della minoranza del Consiglio.

Presidente: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Bondaz; ne ha facoltà.

Bondaz (DC): La maggioranza voterà contro la richiesta di sospensione e contro la richiesta di rinvio..

Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Andrione; ne ha facoltà.

Andrione (UV): Monsieur le Président, il s'agit tout simplement d'une question de courtoisie, pas d'une autre question parce que c'est la minorité pour la minorité. Nous ne touchons pas la majorité: nous demandons quinze minutes. Monsieur Riccarand a demandé quinze minutes pour se confronter avec nous, avec le Groupe des Autonomistes Indépendants et avec le Conseiller Bich. Je ne vois pas en quoi cela pourrait déranger la majorité.

Presidente: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione, in ordine di importanza, la proposta di sospensione della seduta per quindici minuti, avanzata dal Consigliere Riccarand.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 34

Favorevoli: 16

Contrari: 18

Astenuti: 1 (Aloisi)

Il Consiglio non approva

Presidente: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la proposta di aggiornare la seduta, avanzata dal Consigliere Andrione.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 34

Favorevoli: 16

Contrari: 18

Astenuti: 1 (Aloisi)

Il Consiglio non approva

Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Andrione; ne ha facoltà.

Andrione (UV): J'ai naturellement une deu-xième motion d'ordre, même si je sais qu'elle sera repoussée avec dix-huit voix. Pour le 9 avril, à seize heures, est convoqué le Conseil régional pour discuter d'une motion de censure par rapport à la Junte actuelle. Nous demandons formellement que l'ordre du jour actuel soit uni à la discussion de la motion du 9 avril et même nous croyons qu'il serait nécessaire et correct politiquement de discuter avant la motion et après de procéder à des changements dans la composition de la Junte régionale.

Je formalise la proposition d'unir la discussion de l'ordre du jour d'aujourd'hui à la discussion de la motion de censure prévue pour seize heures du 9 avril prochain.

Presidente: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Bondaz; ne ha facoltà.

Bondaz (DC): Io mi sarei aspettato che il collega Andrione facesse una proposta inversa, cioè che la mozione di censura messa all'ordine del giorno del 9 aprile fosse discussa oggi, per evitare un'altra adu-nanza consiliare, anche se credo che non la potesse fare per motivi procedurali e di Regolamento.

E' evidente che la maggioranza voterà contro questa seconda mozione d'ordine presentata dal Consigliere Andrione.

Presidente: I colleghi sicuramente sanno che per le mozioni di sfiducia non è prevista la procedura d'urgenza. Il primo giorno valido per la seduta su questo argomento era il 9 aprile e proprio per quel giorno è stato convocato il Consiglio su richiesta di quindici consiglieri.

Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la proposta del Consigliere Andrione, di unificare l'odierno ordine del giorno con quello della sessione straordinaria già convocata per martedì 9 aprile, dando priorità alla discussione della mozione di sfiducia.

Esito della votazione:

Presenti: 35

Votanti: 34

Favorevoli: 16

Contrari: 18

Astenuti: 1 (Aloisi)

Il Consiglio non approva

Presidente: Invito il Consiglio a procedere nella discussione dell'ordine del giorno della seduta odierna.

Ricordo che la Presidenza aveva proposto, ed ora conferma, di esaminare i due oggetti in un'unica discussione, dato anche il carattere squisitamente politico di questo dibattito.

Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

Mafrica (PCI-PDS): In precedenza ci sono state alcune schermaglie procedurali, originate da un problema politico, determinato dal fatto che il Capogruppo dell'Union Valdôtaine nell'adunanza precedente aveva avanzato una proposta che è stata esaminata dagli organi dirigenti del PCI-PDS. Poiché la lettera citata dal Consigliere Andrione è stata letta in modo parziale, preferisco leggerla per intero e chiarirne anche il senso.

In una lettera dell'Union Valdôtaine si facevano le seguenti proposte al PCI-PDS: "Facendo seguito agli incontri ufficiosi dei giorni scorsi, alla proposta politica da noi esternata in Consiglio regionale il 2 aprile e alla trattativa ufficiale del 3 aprile, confermiamo che il Gruppo consiliare dell'Union Valdôtaine, unanime, accogliendo la Vostra richiesta, è favorevole all'immediata formazione di una nuova maggioranza, che esprimerà un esecutivo, nel quale la presenza dell'Union Valdôtaine sarà limitata a quattro Assessori?.

Il Segretario regionale Alder Tonino risponde con la seguente lettera, che vi leggo integralmente: "Ho sottoposto all'attenzione della Direzione regionale del PDS, allargata alla partecipazione del Gruppo regionale, il contenuto della Vostra lettera del 4 aprile 1991. A parte la precisazione che l'incontro del 3 aprile, avvenuto su Vostra richiesta, non può essere scambiato per una trattativa ufficiale - nessuno aveva mandato in tal senso - confermo la disponibilità del PDS ad un confronto che consenta di chiarire i presupposti ed i contenuti della Vostra proposta. Nel contempo, la Direzione ed il Gruppo regionale del nostro partito hanno ovviamente confermato l'impegno di sostenere i patti sottoscritti nell'ambito della maggioranza che attualmente governa la Regione?.

C'è da dire che la proposta di cui si parla, avanzata nell'adunanza del 2 aprile, è stata prima esaminata nel Comitato regionale, che ha deciso come segue: "Il Comitato regionale del PDS ha valutato la situazione politica venutasi a creare in seno alla maggioranza che governa la Regione. Il Comitato regionale approva l'operato della Direzione e del Gruppo regionale, che, al fine di consolidare la maggioranza, hanno accettato l'adesione dell'Union Autonomiste Pensionati all'impegno politico ed al programma sottoscritto dopo il cambiamento del 6 giugno ed hanno concordato un rafforzamento dell'Esecutivo regionale con l'ingresso in Giunta del compagno Demetrio Mafrica. In merito all'ipotesi di una diversa maggioranza, avanzata dall'Union Valdôtaine, il PDS, come sempre, non si sottrae al confronto, purché siano chiaramente esplicitate le proposte ed il tutto si svolga nella chiarezza, senza con questo smentire la validità del programma e degli obiettivi che si intendono raggiungere con l'attività dell'attuale maggioranza regionale?.

Mi pare che il senso di questi documenti sia chiaro. In questo momento non c'è una posizione diversa del PDS rispetto a quella di aprire un confronto politico per verificare gli indirizzi politici generali, le basi politiche numeriche ed i contenuti programmatici di una proposta che ancora non conosciamo chiaramente.

Al di là di una disponibilità dell'Union Valdôtaine ad una presenza bilanciata nell'Esecutivo, non è dato di conoscere quali sono i reali contorni politici e programmatici di tale proposta. Alcune forzature esercitate dal gruppo dirigente dell'Union Valdôtaine hanno dato l'impressione che non si tratti di una vera proposta politica, ma di una certa mascherata volontà di rivincita sul cambiamento del sei giugno. Noi attendiamo di conoscere più chiaramente questa proposta, siamo disponibili a tutti i confronti, ma nel frattempo rispettiamo lealmente i patti sottoscritti, come è stato chiaramente definito dalle risoluzioni dei nostri organi dirigenti.

Presidente: Ha chiesto la parola il Presidente della Giunta, Bondaz; ne ha facoltà.

Bondaz (DC): Non intervengo sicuramente per ragioni politiche, ma solo per porgere un doveroso, sincero ed amicale ringraziamento all'amico Augusto Fosson, col quale ho collaborato in questi mesi duri e difficili, nei quali però credo che abbiamo operato secondo le nostre possibilità nell'interesse della Regione.

Nel momento in cui egli lascia l'Assessorato all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti, gli porgo il mio personale ringraziamento e credo anche quello di tutti gli amici della Giunta regionale, accompagnato dall'augurio che quanto prima possa tornare tra questi banchi a tutelare fattivamente gli interessi e le valutazioni che noi auspichiamo in favore della nostra Regione.

Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Andrione; ne ha facoltà.

Andrione (UV): Il nous paraît assez évident, même dans le climat de la discussion qui se déroule en ce moment au Conseil régional, qu'un certain malaise politique est présent aujourd'hui en Vallée d'Aoste et que la majorité de dix-huit, qui vient de se former, est une majorité faible, qui n'exprime pas la volonté populaire et qui n'a pas en son sein les capacités administratives nécessaires pour gérer en ce moment la Vallée d'Aoste.

C'est pourquoi, en assurant encore une fois que loin de nous tout esprit de revanche, que loin de nous tout esprit d'intérêt, nous réaffirmons qu'il est nécessaire qu'une nouvelle majorité se forme. Nous ne voulons empêcher à aucune force de s'unir à nous. Nous voulons que la nouvelle majorité puisse être la plus large, la plus homogène, la plus autonomiste possible.

Nous sommes convaincus quand même que les forces que j'ai citées le 2 avril (les Autonomistes Indépendants, l'Union Valdôtaine et le PDS) ont la possibilité de constituer un axe politique et administratif qui donnerait à la Vallée d'Aoste la possibilité d'avoir une administration à la hauteur des temps et avec les perspectives nécessaires.

Dernièrement le PDS a fait des pas importants, en affirmant un choix pour le fédéralisme. Comme militant depuis trente-cinq ans de l'idée fédéraliste, comme unioniste, comme représentant de la Vallée d'Aoste, je crois que nous assistons à un phénomène politique qui nous intéresse au plus haut point et qui approche des Autonomistes Indépendants et de l'Union Valdôtaine, le groupe du PDS.

Nous croyons avoir les numéros, les hommes et les idées nécessaires pour que la Vallée d'Aoste soit administrée d'une façon propre, honnête, correcte, pour que cette administration change quelque chose dans ce pays et qu'elle réaffirme son originalité, sa capacité d'autonomie et sa capacité d'autogestion. C'est le sens de notre proposition.

Nos propositions sont claires. Elles seront discutées dans le détail, mais nous avons la conviction que nous trouverons, dans les forces que j'ai citées, non seulement des camarades, non seulement des copains pour une route, mais une alliance profonde qui pourra pendant très longtemps représenter le peuple valdôtain.

Président: Le Conseiller Aloisi a demandé la parole; il en a la faculté.

Aloisi (Ind): Vorrei fare alcune osservazioni sulla situazione politica che si è venuta a creare in questo Consiglio e sulla mia posizione personale, che in questo ultimo periodo è stata oggetto di illazioni anche denigratorie, per cui ritengo corretto chiarire bene la mia posizione, le mie intenzioni e soprattutto ciò che penso di questa situazione.

Innanzitutto sono disgustato, ma penso che lo sia moltissima gente, praticamente la stragrande maggioranza della popolazione valdostana, del modo in cui si continua a fare politica in questo Consiglio, dove si è scesi a certi livelli di degrado politico veramente vergognosi.

Posso capire alcune forze politiche di tendenze regionaliste che in passato a volte criticavano le posizioni dei partiti nazionali romani, però oggi dobbiamo purtroppo constatare che quelle stesse forze, che criticavano allora o che continuano a criticare i partiti nazionali, a livello locale si comportano alla stessa stregua e forse anche peggio dei partiti nazionali.

Ho validi motivi per affermare queste cose. Non dimentico, ad esempio, le dichiarazioni del segretario dell'Union Valdôtaine, un certo Guido Grimod, in merito a questa situazione politica. Egli diceva che questa maggioranza è attaccata al potere e non ha alcuna prospettiva futura - questo è un giudizio politico ed è giusto che egli lo dia -, ma insinuava soprattutto che questa maggioranza ha l'apporto determinante del fascista Aloisi.

E' da otto anni che io sono in questo Consiglio ed ho sempre cercato - i colleghi possono darmene atto - di sfatare quell'accusa, che non è infamante, ma non è vera. Non fosse altro che per ragioni anagrafiche, come giustamente è stato fatto rilevato da un collega qui presente, io non potevo a suo tempo essere fascista. Qui ho sempre sostenuto di rappresentare il Movimento Sociale Italiano, punto e basta. Certe insinuazioni sono quindi fuori luogo e sono infamanti soprattutto per chi le fa, perché le fa in un particolare momento politico per ragioni meramente speculative.

Per carità, io non voglio tornare al passato, perché nel dichiararmi indipendente ho fatto una scelta che ritengo coraggiosa. Allora avevo dato delle motivazioni che ritengo valide e quelle sono le uniche motivazioni per cui ho preso una determinata decisione. Non si può però accusare il sottoscritto di voler comunque rappresentare un passato che non ha mai condiviso e non ha mai accettato e da cui, anzi, si è dissociato.

Vorrei ricordare, sia pure senza alcun intento polemico, che nelle file dell'Union Valdôtaine hanno militato personaggi che a suo tempo erano iscritti al Partito Nazionale Fascista. Anche se ho qui con me molti documenti probanti, non voglio toccare un particolare personaggio, ma ricordo solo che una fotografia ritrae l'ex senatore Fosson in camicia nera e con il braccio teso mentre saluta il Duce che passa sotto l'Arco d'Augusto. Credetemi: non indossava la camicia nera per una questione di moda o di "look?. Come lui ce n'erano tanti altri. Ricordo inoltre che ultimamente è entrato nell'Union Valdôtaine un certo Claudio Magnabosco che, quando io entrai nell'MSI, era il mio ideologo, quello cioè che mi illustrava l'ideologia del partito.

L'Union Valdôtaine non ha mai obiettato nulla nei confronti di quei fatti, mentre oggi cerca di strumentalizzare una situazione politica. Questo non ha alcun senso e dimostra solo l'ignoranza politica di certi personaggi. Questo non è un modo di fare politica, ma è un espediente per scendere a livelli veramente vergognosi; per un Movimento regionalista come l'Union Valdôtaine, che si ispira a concetti di democrazia e di pluralismo, questo è il livello più basso che si possa raggiungere e che dimostra l'infondatezza di tutte le sue tesi democratiche e pluralistiche.

Mi auguro che queste tesi del Segretario dell'Union Valdôtaine non siano condivise dalla maggioranza movimento che io apprezzo, tant'è che tra loro ho anche dei colleghi; non si può però accettare che venga strumentalizzata in modo così vergognoso una posizione politica, oltretutto inesatta.

Estendo questo invito anche agli organi di informazione, che continuano sistematicamente a citare il sottoscritto con gli appellativi di "ex fascista? o "neofascista?. Mi si chiami per quello che sono stato: io sono un ex missino e non me ne vergogno, perché ho sempre portato avanti un discorso coerente. La mia presa di posizione ed il mio distacco da quel movimento, che io ho accusato di restare immobile e di essere insensibile all'evoluzione dei tempi, sono quindi perfettamente coerenti con la mia coscienza e con ciò che io ho fatto. Non vanno strumentalizzate le posizioni personali su questo problema ed invito quindi anche gli organi di informazione a fare attenzione ed a cercare di dare informazioni e non disinformazioni.

Li invito soprattutto a specificare che di Aloisi ce ne sono due: c'è Domenico Aloisi, che oggi è Consigliere regionale indipendente, e c'è un certo Giovanni Aloisi, fuoriuscito o espulso dal PSI, che non ha niente a che vedere con il sottoscritto. Quando si vogliono dare certe informazioni, occorre anche specificare l'identità della persona, altrimenti si può far credere che sia sempre il sottoscritto ad entrare o ad uscire dal PSI, come mi è già stato fatto notare da tanta gente, cui, malgrado tutto, ho precisato: "Guardate che non sono io, perché si tratta di un altro?.

Quanto sopra vale per la situazione politica generale.

Vorrei poi soffermarmi brevemente su un nostro collega, che sistematicamente in quest'aula mi tira sempre per i capelli, immischiandomi in questa situazione: mi riferisco all'amico Bich. Mi è amico, perché l'ho sempre ritenuto una persona seria e corretta, su cui poter fare affidamento, con cui poter parlare sul piano umano e su quello politico, ma io non posso accettare che, ogni volta che si alza, insinui: "Ecco il fascista Aloisi che appoggia questa maggioranza?. E' ora di smetterla, perché ciò non ha più senso: i fessi ed i somari rimangono sempre tali, ma la gente ormai le capisce certe cose. Il passato è passato e va lasciato da parte.

Oggi, in Emilia, vengono alla luce tanti fatti che ci fanno anche vergognare e la storia farà giustizia, però bisogna smetterla con queste insinuazioni che sono strumentali. Vero invece è che purtroppo è stato il Consigliere Bich a creare questo guazzabuglio o questa grave situazione per motivi strettamente personali o per problemi interni di partito, che non mi riguardano.

Se il Consigliere Bich me lo consente, vorrei fargli osservare che è inaccettabile che in questo Consiglio, che dovrebbe amministrare nell'interesse della nostra popolazione, si vengano a creare gravi situazioni di ingovernabilità per problemi di carattere personale. Questo è inaccettabile. I problemi interni del partito si risolvono all'interno del partito, senza venire qui ad insinuare, a chiamare o ad invischiare altre persone che non c'entrano per nulla.

Caro collega Bich, io sono convinto che se ti avessero assegnato la poltrona del tuo collega ed amico Pascale, quando c'è stato il famoso ribaltone, tu non ti saresti comportato in quel modo; ne sono convinto.

Ecco perché dobbiamo smetterla e dobbiamo essere coerenti. La gente deve capire queste cose, ma le devono capire soprattutto i giornalisti che devono illustrare i fatti così come realmente si svolgono. Non si può invischiare l'Aloisi in un problema interno del PSI, quando la vera realtà è strettamente connessa a poltrone ed a motivi di potere. Io non voglio entrare nel merito perché non mi compete, ma non voglio essere invischiato e chiamato in causa in problemi che non mi riguardano.

Detto questo, devo aggiungere che mi è rimasta un'altra amarezza, quella d'aver invischiato in questa situazione il Presidente del Consiglio, nonché Presidente dell'ANPI, perché si è detto che è stato votato ed appoggiato dall'ex missino Domenico Aloisi. Questa è un'altra falsità e mi auguro che l'informazione chiarisca la situazione con il giusto risalto.

Il Presidente del Consiglio, che io apprezzo per essere una persona veramente eccezionale, non ha avuto il mio voto. Queste cose vanno chiarite a chi cerca di mestare nel torbido, perché in occasione dell'elezione del Presidente del Consiglio io mi sono astenuto e quindi non ho votato a favore; mi sono astenuto proprio per rispetto alla persona ed all'intelligenza del Presidente del Consiglio, che io ammiro e rispetto, tant'è che avrei anche potuto votare contro, ma non l'ho fatto, proprio per rispetto alla persona; però non ho neppure votato a favore. Queste cose vanno dette.

Cercare di insinuare nell'ANPI situazioni conflittuali o meschine, per mettere in difficoltà il Presidente del Consiglio, è solamente vergognoso. Ecco perché non bisogna abbassarsi a questi livelli, mentre bisogna cercare di fare politica seriamente.

Infine è stato dato per scontato che il sottoscritto era colui che salvava questa maggioranza, tant'è che era su tutte le locandine e su tutti i giornali si poteva leggere: "L'ex missino salva la maggioranza?. Anche questa è un'altra falsità ed i giornalisti dovrebbero fare attenzione a quello che scrivono, perché devono riportare le dichiarazioni ufficiali che fa il sottoscritto, non quelle fatte dagli altri, magari dai partiti o dai movimenti contrari che vogliono insinuare certe cose. Io mi sono dichiarato indipendente e quindi non mi sono schierato con la maggioranza.

Voglio ringraziare ufficialmente il PSI, che in un documento ufficiale mi ha invitato a valutare attentamente questa maggioranza; ma a tutt'oggi il sottoscritto è e rimane indipendente. Il sottoscritto non salva la maggioranza, perché, come ben sapete, essa è composta da diciotto, mentre io mi ritengo libero di valutare di volta in volta le varie situazioni in base alla mia coscienza e, se le riterrò giuste, voterò a favore della maggioranza.

Colleghi dell'Union Valdôtaine, sicuramente ricordate che, quando le posizioni erano ribaltate e voi vi trovavate su quei banchi, molte volte ho votato a favore dei provvedimenti o delle decisioni assunti dall'Union Valdôtaine o da quella maggioranza, ma allora ciò non creava scandalo. Oggi, perché voto a favore su questioni che condivido, come ad esempio quella amministrativa o altre, ciò è motivo di scandalo. Questo è assurdo e non ha senso.

Ecco, io vorrei invitarvi, sempreché l'invito sia accettato, anche perché, come ho già detto, gli asini rimangono asini, a fare politica in modo serio e corretto, senza scendere a certi degradi che sono veramente vergognosi ed offendono la dignità dell'intero Consiglio.

Il Consigliere Aloisi, sino a prova contraria è indipendente e va rispettato; la sua posizione deve essere ufficializzata fino a quando il sottoscritto non farà altre dichiarazioni ufficiali. Ecco, ci tenevo a ribadire queste cose e mi auguro che sia per l'ultima volta, perché le cose devono essere chiare e non devono essere strumentalizzate né da una parte, né dall'altra. Caro Bich, il sottoscritto deve essere lasciato tranquillo. Sarò io, come indipendente, a valutare quello che dovrò fare, non sono gli altri a dovermi spingere ad assumere determinate decisioni, per cui non voglio entrare in una polemica interna del PSI, visto che sistematicamente il collega Bich mi inserisce in quel contesto. Ribadisco la mia posizione di indipendente, rimango indipendente e mi auguro che questa posizione venga ufficializzata dagli organi di informazioni e dalle altre forze politiche per quella che è oggi nella sua realtà e concretezza. Grazie.

Presidente: Ha chiesto la parola il Consigliere Riccarand; ne ha facoltà.

Riccarand (VA): Ho chiesto la parola solo per dichiarazioni di voto, perché non ritengo che ci sia molto da aggiungere a quanto abbiamo detto nella precedente adunanza consiliare. Il nostro intervento di allora aveva preceduto di poco quello del Consigliere Bich, che di fatto aveva aperto la crisi politica e numerica della maggioranza nata nel giugno 1990, ma i dati erano sostanzialmente quelli anche prima che egli esplicitasse il suo dissenso e ritirasse il suo appoggio alla maggioranza.

Ora ci troviamo di fronte all'affannoso tentativo di rattoppo di una maggioranza con questo genere di apporti, che evidentemente non erano nelle intenzioni di chi l'aveva costituita nel giugno 1990 e che anzi li aveva sicuramente esclusi, ma che ora deve accettare e portare avanti in qualche modo.

Oggi nasce di fatto una nuova maggioranza, anche se non è stata esplicitata fino in fondo, con un socialista in meno ed un Gremmo in più, che però si presenta ancora più debole, se possibile, della precedente, che già era debole perché non era nata sulla base di un programma, ma come tentativo di porre in un angolo e ridimensionare l'Union Valdôtaine. Alle spalle della coalizione sorta allora non vi era il supporto di alcun progetto ed oggi essa presenta delle contraddizioni più gravi ed evidenti e risulta ancora più fragile sul piano numerico: con l'uscita del Consigliere Bich, la maggioranza dispone di un voto in meno. Già prima, del resto, su una serie di provvedimenti ed in momenti particolarmente significativi, cioè quando era necessario, i Consiglieri Gremmo ed Aloisi non avevano fatto mancare il loro appoggio.

Questa maggioranza, però, nasce soprattutto senza una prospettiva, un futuro o un progetto, e cerca solo di tirare avanti. Noi crediamo che questa formula non abbia un futuro. Già prima non c'erano risposte a tutta una serie di problemi importanti, ma credo che ora ne avremo ancora meno. Faccio un esempio per tutti, ma è un esempio fondamentale: quello della legge elettorale. Sarei curioso di sapere che tipo di proposta potrà mai fare questa maggioranza rispetto ad una nuova legge elettorale per il Consiglio regionale della Valle d'Aosta; ma se andassimo a vedere tutti gli altri problemi sarebbe la stessa cosa.

Di fronte a questa situazione, noi riproponiamo con forza una soluzione diversa, una maggioranza alternativa e diversa, che oggi è realizzabile: in Valle d'Aosta ci sono tutte le condizioni per fare una maggioranza di sinistra, ambientalista ed autonomista. Queste condizioni oggi sono possibili; in passato non c'erano, ma oggi si sono create. La soluzione dipende fondamentalmente dal Gruppo del PCI-PDS. Noi abbiamo lavorato e lavoriamo perché si realizzi questa soluzione che, secondo noi, può essere molto importante e positiva per utilizzare bene i due anni che ancora rimangono di questa legislatura e per porre in atto tutta una serie di importanti cambiamenti e riforme.

Molto apertamente dico anche che mi dispiace di non poter votare per il Consigliere Mafrica che, dalle notizie che si hanno, verrà proposto come Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti. Mi dispiace perché, dopo aver condiviso per tanti anni dai banchi dell'opposizione le sue battaglie, ne apprezzo le capacità e ritengo che possa essere sicuramente un buon Assessore per la Regione Valle d'Aosta. Tuttavia non penso che la sua candidatura, inserita all'interno di questa maggioranza e di questo organigramma, possa ottenere in questo momento il nostro voto favorevole. Speriamo invece che in futuro si verifichino le condizioni perché anche noi possiamo votare l'Assessore Demetrio Mafrica.

Presidente: Dichiaro chiusa la discussione generale e chiedo se qualcuno intende fare dichiarazioni di voto sulla presa d'atto delle dimissioni dell'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Fosson.

Ha chiesto la parola il Consigliere Mafrica; ne ha facoltà.

Mafrica (PCI-PDS): Ho chiesto la parola solo per dare atto della correttezza politica ed umana dell'Assessore Fosson.

Presidente: Se nessuno chiede la parola, pongo in votazione la presa d'atto delle dimissioni dell'Assessore all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti Fosson.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il Consiglio approva all'unanimità

Il Consiglio

prende atto per accettazione delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Fosson dalla carica di Assessore regionale all'Industria, Commercio, Artigianato e Trasporti.

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