Compte rendu complet du débat du Conseil régional. Les documents ci-joints sont disponibles sur le lien "iter atto".

Objet du Conseil n. 531 du 10 juin 2014 - Resoconto

OGGETTO N. 531/XIV - Elezione degli Assessori regionali ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21.

Presidente - Punto 1 all'ordine del giorno.

Il Consiglio regionale, con atto n. 526 in data 23 aprile 2014, ha preso atto delle dimissioni rassegnate dalla totalità degli Assessori regionali; ha preso atto che la Giunta non è più in condizione di deliberare validamente, in quanto il numero dei propri componenti scende al di sotto del quorum strutturale previsto dall'articolo 3 della legge regionale 7 dicembre 1979 n. 66; dato atto che la Giunta continua in prorogatio ad assicurare l'ordinaria amministrazione fino al subentro del nuovo Esecutivo, in analogia a quanto disposto dagli articoli 8 e 9 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 21, nel caso di scioglimento anticipato e di annullamento delle elezioni e di scadenza naturale della legislatura; dato atto che, in analogia a quanto disposto dall'articolo 8 della legge regionale 21/2007, il termine massimo per l'esercizio dell'ordinaria amministrazione da parte della Giunta è di 60 giorni, decorsi i quali si verificherà ex lege lo scioglimento funzionale del Consiglio regionale, ove non sia costituito un nuovo Esecutivo; considerato che il Presidente della Regione non ha rassegnato le dimissioni dalla carica, né è stata presentata una mozione di sfiducia costruttiva nei suoi confronti e che, pertanto, rimanendo nella pienezza delle sue funzioni è titolato a proporre al Consiglio regionale l'elezione, con le modalità di cui all'articolo 4 della legge regionale 21/2007, di una nuova Giunta di cui rimane il Presidente; considerato che con lettera in data 6 giugno 2014, protocollata al n. 4488/GAB, il Presidente della Regione ha chiesto la convocazione del Consiglio regionale in seduta straordinaria e urgente, ai sensi dell'articolo 38, comma 4, del Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale, per provvedere all'elezione degli Assessori regionali, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 21/2007; il Consiglio regionale, previa proposta del Presidente della Regione, è chiamato a procedere all'elezione degli Assessori regionali ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 21/2007, con le modalità previste dall'articolo 8bis del Regolamento interno del Consiglio.

Dichiaro quindi aperta la discussione generale.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, Rollandin; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Merci Monsieur le Président.

Le 23 avril dernier, la prise d'acte des démissions des Assesseurs régionaux a ouvert une phase décidément particulière de la vie du Conseil régional et de la politique valdôtaine, une phase compliquée et difficile à gérer, mais qui a - du moins - eu le mérite de relancer le dialogue entre les mouvements et les partis politiques présents dans cette salle. Cette situation a été la conséquence des difficultés objectives des forces du gouvernement Union Valdôtaine et Stella Alpina pour œuvrer efficacement à la réalisation du programme électoral et de législature qui a été approuvé par les électeurs lors de la consultation régionale du 2013, à cause des résultats des élections.

Depuis le 23 avril, un certain nombre de rencontres se sont déroulées afin d'approfondir les méthodes de travail à employer et d'étudier les problèmes urgents auxquels doit faire face la Vallée d'Aoste, de même que les différentes manières possibles de résoudre les tensions économiques, financières et sociales que connaît aujourd'hui notre communauté. Nous sommes en effet tous bien conscients du fait que la Vallée d'Aoste traverse actuellement l'un des moments les plus complexes de son histoire, à cause de la crise économique et financière qui affecte son tissu économique et productif, mais aussi à cause des effets des politiques d'austérité européennes et italiennes qui, d'une part, drainent des ressources régionales en exigeant notre participation au redressement des finances publiques et, d'autre part, limitent la possibilité d'intervention de la Région.

Au cours de ces derniers mois, les partis et les mouvements politiques ont tenté de s'accorder sur des méthodes et des solutions pour sortir le Conseil régional de cette impasse. Ils ont recherché un terrain d'entente sur lequel baser des accords qui, à ce jour, s'avèrent toujours difficiles à conclure.

Pour résumer, nous pouvons dire que nous nous trouvons face à une alternative. La première solution consiste dans les élections. C'est une hypothèse que l'Union Valdôtaine et Stella Alpina ne veulent pas prendre en considération, parce que, en ce moment précis, le fait de retourner aux urnes signifierait reporter encore - jusqu'à l'automne, au moins - la mise en œuvre de la solution des problèmes de notre communauté. Et ce, avec le risque d'un résultat électoral qui pourrait bien ressembler à celui des élections de 2013, par ailleurs. La seconde solution consiste à poursuivre le parcours politique et administratif amorcé par l'Union Valdôtaine et Stella Alpina depuis le début de cette législature avec quelques intégrations, modifications et changements programmatiques.

Nous devons - et nous voulons - travailler de façon pragmatique avec le sens des responsabilités, rester ouverts au dialogue pour trouver des solutions concrètes et rechercher les accords nécessaires sur les thèmes les plus importants et urgents, sur la base des documents qui ont déjà été élaborés par les forces politiques et discutés au cours des réunions de ces derniers mois. À peine un an après la naissance de la XIV législature - et à l'issue des réflexions et de l'apport des nouveaux éléments produits par l'échange récent entre les forces politiques présentes au sein du Conseil régional - nous avons donc entrepris une relecture du programme de la majorité, qui avait été approuvé en juillet 2013. Aujourd'hui, nous en réaffirmons la validité fondamentale, au niveau tant de ses contenus que de sa structure, même s'il nous semble opportun de mettre l'accent sur certaines priorités. Pour ce faire, nous voulons prendre en compte, comme elle le mérite, la sensibilité qu'ont exprimée les forces d'opposition: d'ailleurs, les priorités que je vais indiquer figuraient aussi au chapitre des urgences dans le document qu'elles ont présenté le 11 avril 2014.

Le società e gli enti strumentali. Pur sempre nel rispetto delle loro specificità, talvolta caratterizzate dall'operare in contesti di mercato apertamente concorrenziali, l'azione di società e enti strumentali deve rispondere agli obiettivi e agli interessi della Regione, che li partecipa o addirittura li controlla attraverso i propri rappresentanti, in raccordo con la Giunta e il Consiglio regionali (ciascuno nel proprio ruolo di governo, l'una, e di controllo e di impulso, l'altro). Economie ed efficienze continueranno ad essere ricercate nella progressiva razionalizzazione del sistema, verificando l'opportunità di ridisegnare il quadro e le competenze di società e enti controllati, nonché quello delle partecipazioni azionarie regionali non maggioritarie. La razionalizzazione mirerà anche a definire - per dipendenti, dirigenti e amministratori dei soggetti "controllati" - situazioni contrattuali e remunerative in linea con quelle del sistema regionale e del comparto pubblico.

Le "grandi opere" e gli altri interventi pubblici. Siamo pienamente coscienti che l'attuale congiuntura e la situazione di bilancio della Regione richiedono una verifica in ordine a opportunità, priorità e dimensione delle cosiddette "grandi opere" in programma. Per questo, la strada che abbiamo intrapreso è quella di procedere con la realizzazione e il completamento delle sole iniziative già avviate, riferite tutte a strutture di servizio prioritarie per la comunità e per il territorio: Università, Ospedale, Aeroporto hanno queste caratteristiche, tutte. Perciò vanno completate: per offrire il servizio per il quale sono state progettate, per evitare il degrado e sprechi relativamente a quanto già realizzato. Peraltro, si tratta di progetti che, rispetto alle ipotesi iniziali, sono stati e saranno ampiamente rivisti e rimodulati, per contenere i costi di costruzione e quelli di futura gestione. Per il resto, considerate anche le ricadute positive sull'occupazione degli investimenti realizzati dal settore pubblico, intendiamo continuare nelle attività di manutenzione del territorio e delle opere già esistenti, privilegiando comunque gli interventi minori o già cantierabili, importanti e in grado di produrre ricadute per l'economia locale.

Le riforme istituzionali. In questi mesi il Governo e il Parlamento italiano stanno lavorando per modificare la Costituzione e l'assetto delle Camere, intervenendo anche con provvedimenti che incidono sull'architettura dei livelli di Governo della Repubblica e sulla posizione e le competenze delle Regioni e delle Province Autonome. Una brevissima sintesi, per dire che l'ordinamento italiano è avviato verso riforme profonde, che non mancheranno di impattare - e, anzi, già lo fanno - anche sulla Valle d'Aosta. Il momento particolare richiede attenzione e impegno particolari da parte nostra, richiede la presenza e la fattiva partecipazione della nostra Regione - del Consiglio e della Giunta - in tutte le sedi in cui se ne discute e si decide. È necessario esserci per portare il contributo e chiedere il riconoscimento dell'esperienza regionalista e di quella delle Autonomie speciali, ma anche e soprattutto per salvaguardare e valorizzare come Valle d'Aosta le nostre prerogative di autogoverno. Conferma e rafforzamento dello Statuto speciale, che non deve poter essere modificato se non con l'intesa espressa del Consiglio regionale. Adeguata rappresentanza della Regione nelle Assemblee parlamentari italiana e europea. Nuovo slancio per l'attività della Commissione Paritetica ex articolo 48bis dello Statuto speciale allo scopo di attualizzare il nostro sistema di Autonomia speciale e di limitare i rischi di contenzioso con lo Stato. Completamento del percorso intrapreso dalla Regione nell'ambito del federalismo fiscale affinché il concorso della Valle d'Aosta al risanamento della finanza pubblica italiana si fondi su regole certe e adeguate alle nostre dimensioni e alla nostra realtà di sistema virtuoso nel suo insieme, come Regione e come Enti locali. Questi gli obiettivi prioritari per i quali lavorare in costante raccordo tra Consiglio, Giunta, CPEL e Parlamentari valdostani. È evidente che il mutato quadro di riferimento a livello italiano, così come l'esperienza sviluppata in quasi settant'anni di autogoverno, richiedono anche una riflessione a livello interno, come Valle d'Aosta. La razionalizzazione e l'efficienza vanno ricercate in una sempre migliore organizzazione della pubblica amministrazione; il sistema degli Enti locali e della finanza locale va anch'esso verificato e, se necessario, rimodulato in pieno accordo con il CPEL; anche l'elezione e la composizione del Consiglio regionale devono fare oggetto di esempio di un'eventuale riverifica.

Piano per la gestione dei rifiuti. Confermando quanto ampiamente riportato nel programma di maggioranza in termini di tutela e valorizzazione dell'ambiente e delle risorse naturali, tra le priorità emerge con forza quella di poter stabilire una corretta e valida politica di gestione dei rifiuti. Quest'esigenza, che deve essere rispettosa delle scelte fatte dai cittadini con il referendum del 18 novembre 2012, deve trovare espressione in un piano per la gestione dei rifiuti aggiornato e completo. L'obiettivo deve essere, al di là di come trattare i rifiuti e gestirne la raccolta e il riciclo, operare per ridurre al minimo la quantità di rifiuti prodotti. Siamo di fronte ad un problema estremamente complesso, che richiede - per poter essere avviato a soluzione - condivisione e partecipazione, incontro tra le diverse sensibilità e accordo tra cittadini e istituzioni e tra i diversi livelli istituzionali. Gestire i rifiuti e operare per una politica di "rifiuti zero" è un obiettivo molto ambizioso, che coinvolge le fasi della produzione, della distribuzione e del consumo, e che non può essere raggiunto se non con profondi interventi anche in ambito educativo e culturale. Crediamo perciò che un'eventuale Commissione consiliare speciale sia per questa materia uno strumento possibile e necessario al fine di poter incardinare un percorso che conduca ad una politica e ad azioni efficienti nei metodi e realmente efficaci nei risultati.

Piano straordinario per il lavoro. Il lavoro è la grande priorità e la più seria emergenza di questi anni, anche per la Valle d'Aosta. Si tratta di un problema con diverse sfaccettature e intensità: come sostenere i disoccupati attraverso adeguate azioni di welfare; come favorire l'inserimento o il reinserimento lavorativo di chi è in cerca di occupazione; come contenere gli impatti della crisi sulle attività produttive esistenti; come rilanciare lo sviluppo e quali settori privilegiare a tal fine, tenendo in considerazione le caratteristiche della nostra regione. La straordinarietà e la complessità del momento richiedono interventi anch'essi straordinari, interventi da mettere in sistema per ottenere il migliore risultato con l'utilizzo delle risorse disponibili e per questo da inserire in un piano dedicato, alla cui confezione e realizzazione la Giunta intende lavorare sin dai prossimi giorni. Un piano straordinario per il lavoro che contempli, in maniera organica, tutti gli aspetti del problema e le relative soluzioni: dalle politiche di sviluppo e di innovazione a quelle di formazione, alle politiche sociali e di inclusione, a quelle di raccordo tra scuola e mondo del lavoro. Un piano peraltro che, fermo negli obiettivi, non deve essere strutturato in maniera rigida, al fine di potersi adattare ai continui mutamenti degli scenari e delle norme.

Queste sono le priorità individuate sulle quali intendiamo operare con spirito di condivisione e di partecipazione, con l'obiettivo di costruire insieme qualcosa di solido e di efficace, nel solo interesse della Valle d'Aosta e dei Valdostani. E questa è anche la ragione per la quale sono evidenziati gli argomenti, non invece le soluzioni nel dettaglio, non perché non sappiamo come intervenire, ma proprio perché è nostro auspicio poter migliorare ancora il risultato attraverso il dialogo e il concorso di tutti, laddove è possibile. Voglio ricordare che le urgenze e le emergenze sono già state oggetto di una specifica richiesta, che a suo tempo era stata inviata in Consiglio, e dove c'era stata l'adesione anche di poter ricominciare a lavorare con le commissioni competenti. Ricordo che tra queste urgenze ci sono gli accordi per la ferrovia, le soluzioni legate ai problemi finanziari che permettono di risolvere la questione stessa che è già oggetto di trattativa, ma che non può essere risolta (teniamo conto che le scadenze sono a luglio e che devono essere affrontate con tempi rapidi). La stessa questione per quanto riguarda le problematiche relative a soluzioni a diversi problemi lavorativi che, come avete già visto, non sto a ripetere, perché facevano parte di questa legge.

Come proposta per la Giunta, propongo i nomi degli Assessori della Giunta regionale: Renzo Testolin per l'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali; Pierluigi Marquis per l'Assessorato delle attività produttive, energia e politiche del lavoro; Ego Perron per l'Assessorato del bilancio, finanze e patrimonio; Emily Rini per l'Assessorato dell'istruzione e cultura; Mauro Baccega per l'Assessorato delle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica; Antonio Fosson per l'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali; Luca Bianchi per l'Assessorato del territorio e ambiente; Aurelio Marguerettaz per l'Assessorato del turismo, sport, commercio e trasporti e per le funzioni di Vicepresidente. Grazie.

Presidente - Grazie Presidente. La discussione generale è aperta. Qualche collega intende prendere la parola? Chiede la parola il Consigliere Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Merci. Seulement pour demander s'il est possible de distribuer le document que le Président vient de lire; on a quand même pris note, mais ce serait bien de l'avoir. Merci.

Presidente - Nel frattempo che vi vengono consegnate le fotocopie, qualcuno vuole intervenire? O volete aspettare la documentazione richiesta? Ha chiesto la parola la Consigliera Emily Rini; ne ha facoltà.

Rini (UV) - Grazie Presidente.

Consentitemi, colleghi, un brevissimo intervento, un intervento che si pone a chiusura di questa mia esperienza da Presidente del Consiglio regionale; un'esperienza, colleghi, che ho vissuto con grande impegno e con profondo senso di responsabilità. Innanzitutto una responsabilità nei confronti di quest'aula, quest'aula che è la massima espressione della democrazia rappresentativa in Valle d'Aosta. Per me, ricoprire il prestigioso incarico di Presidente è stato un grandissimo onore e lo è stato perché il Consiglio regionale è l'espressione della nostra comunità. Siamo stati eletti per rappresentare e per seguire il territorio e la sua gente. Ciò che ci unisce tutti quanti, pur nella differenza delle nostre convinzioni e delle nostre visioni politiche, è sicuramente la passione per l'impegno politico.

I miei ringraziamenti, oggi, credetemi, non sono di rito, ma sono davvero sentiti e vanno quindi a tutti coloro i quali contribuiscono, con le loro azioni e con il loro lavoro, a servire questa istituzione. Innanzitutto grazie a voi, colleghe e colleghi Consiglieri regionali, che con i loro ideali sono l'espressione della ricchezza e della pluralità della nostra democrazia. Un grazie sentito ai Capigruppo, alla Conferenza dei Capigruppo, con i quali, devo dire, il confronto magari non è sempre stato semplicissimo, ma sicuramente è stato molto costruttivo, sia dal punto di vista politico, ma anche umano. Un particolare ringraziamento va ai miei colleghi dell'Ufficio di Presidenza, i Vicepresidenti Lanièce e Rosset e i Consiglieri Segretari Follien e Roscio...grazie, davvero. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare in particolar modo i colleghi André Lanièce e David Follien perché con loro è nata davvero una sinergia speciale in questo anno di lavoro condiviso, perché loro mi hanno insegnato, in quest'anno, che i rapporti umani e il rispetto vengono prima di tutto, e questo credo che sia un insegnamento più che mai attuale. Un grazie ancora a tutto il personale del Consiglio regionale, principalmente al mio staff di segreteria, perché gli obiettivi si raggiungono solo quando c'è attenzione per il lavoro di squadra. Grazie al Segretario generale, la dottoressa Christine Perrin, e a tutti i dirigenti del Consiglio regionale; grazie perché ci avete fornito un supporto importantissimo, un supporto prezioso e lo avete fatto in un momento non semplice per la politica valdostana. Un ringraziamento ancora a Silvia Carrel, Capo Ufficio stampa, che con Michelle e Maria, e con discrezione e competenza lavorano a supporto del Presidente, dell'Ufficio di Presidenza e di tutti i gruppi consiliari. Un grazie infine va a tutti voi giornalisti, perché con professionalità, competenza, ma anche con tanta pazienza, avete seguito i nostri dibattiti, e date sempre grande visibilità alle attività dell'Assemblea.

Oggi, si apre una nuova fase, una fase che intendo affrontare con lo stesso entusiasmo e la stessa umiltà, sapendo che il bene della Valle d'Aosta e della sua comunità sono alla base del mio e del vostro impegno politico. In conclusione, faccio davvero i miei più sentiti auguri di buon lavoro a chi saprà sicuramente ricoprire con serietà e impegno il prestigioso ruolo di Presidente del Consiglio regionale.

Presidente - Grazie. Aspettiamo sempre la documentazione o qualcuno vuole intervenire nel frattempo? Bene, la documentazione è stata consegnata. Vi invito, se volete, a prendere la parola. Siamo in discussione generale. Qualche collega intende prendere la parola? Qualche richiesta di intervento, colleghi? Vi inviterei a prenotarvi, eventualmente facciamo un po' di alternanza. Io non ho nessuno prenotato, per cui non posso neanche proporre l'alternanza degli interventi. Colleghi...grazie. Ha chiesto la parola la Consigliera Patrizia Morelli; ne ha facoltà.

Morelli (ALPE) - Merci Monsieur le Président. Les collègues voudront bien excuser cette petite pause, normalement on procède par taille de groupe, mais je n'ai aucun problème à commencer le débat.

Oggi forse siamo all'epilogo di una crisi, una crisi durata 70 giorni, e io mi sento di riconoscere che è una crisi che lascia dell'amaro in bocca un po' a tutti, non solo a noi che sediamo in questa aula, ma anche a tutti quei cittadini, quei valdostani che, per questi due mesi e mezzo, hanno creduto e hanno sperato che nella nostra Regione fosse giunto il momento di un cambiamento, di un cambiamento di un sistema politico malato, superato, anacronistico; noi, di questo, siamo ancora fermamente convinti. Così non è stato: gli innumerevoli incontri tenutisi hanno portato ad un nulla di fatto.

Il progetto Renaissance proposto da Cinque Stelle, PD, ALPE e UVP è stato lasciato cadere nel vuoto e quella che apparentemente per alcuni Consiglieri dell'Union Valdôtaine e di Stella Alpina sembrava essere la ricerca di una nuova stagione politica...lo abbiamo anche pensato per un certo periodo...una stagione politica densa di contenuti e di valori rinnovati...beh, si è rivelata essere la mera ricerca di poltrone per alcuni. Si ritorna all'equilibrio fragile del 26 marzo scorso, data fatidica in cui la nostra mozione di richiesta di dimissioni della Giunta veniva approvata a maggioranza, prendendo tutti alla sprovvista, sicuramente la maggioranza, ma anche l'opposizione, è giusto riconoscerlo. Infatti che l'equilibrio della maggioranza fosse precario lo sapevamo bene tutti quanti, fin dall'inizio della legislatura, ma che solo dopo nove mesi dalle elezioni dello scorso anno, ci saremmo trovati a fronteggiare l'evidente débâcle della maggioranza, noi non avevamo osato sperarlo. E quel voto del 26 marzo ci ha spiazzati.

Non abbiamo avuto la prontezza di riflessi - ma io direi anche un po' la sfacciataggine - di presentare immediatamente una mozione di sfiducia costruttiva, senza neanche dare il tempo agli avversari di rendersi conto di cosa stesse succedendo...come si dice in gergo, "ci voleva del pelo", che noi non abbiamo avuto, che forse altri in questo Consiglio avrebbero avuto, ma non noi. Noi abbiamo pensato ai contenuti. Il gruppo di ALPE sicuramente lo ha fatto, ma anche gli altri gruppi di opposizione. On s'est penchés sur les contenus, Président Rollandin, et on a travaillé à ce document que vous avez cité, qui a été baptisé "Renaissance", peut être avec une fierté et un enthousiasme un peu naïfs, mais que nous revendiquons avec un certain orgueil. Nous avons essayé le parcours de la transparence en proposant ouvertement nos arguments, nos points forts à la conscience et à la sensibilité des autres Conseillers. Non con strategie diverse, non con la strategia della spallata, lo dico garbatamente, in amicizia, al collega Bertin, che per nostra grande sfortuna in quel periodo era assente, non con la strategia della spallata che si fonda solo sugli incontri segreti e sulle cospirazioni di Palazzo, ma alla luce del sole, cercando di mettere a frutto quel voto del 26 marzo, abbiamo avviato un percorso di condivisione dei contenuti, dei temi forti che, per quanto riguarda il gruppo di ALPE, sono patrimonio da sempre, un patrimonio fondato innanzitutto sulla consapevolezza che oggi la nostra Regione ha bisogno di persone, metodi, soluzioni, leggi diverse, innovative, che ci facciano uscire da quell'autunno del Medioevo, tanto studiato dagli storici, che ha preluso, che ha preceduto la Renaissance. E gli interpreti del nuovo non possono essere gli stessi artefici di ciò che è considerato superato, perché hanno fatto il loro tempo, hanno fatto il loro tempo, eppure non mollano...perché? Bene ha fatto la dirigenza di ALPE a porre la domanda nel comunicato di ieri, ripreso oggi dalla stampa: "Augusto Rollandin sa benissimo che in 18 non si può governare, ma si ostina a farlo"...perché? Orgoglio e tenacità senza pari, oppure conservazione di un sistema di potere economico e politico che fa capo al Presidente? Beh, certainement les deux. Una domanda...questo lo dico en passant...che dovrebbe stuzzicare un po' i soloni dell'informazione a dedicarsi anche magari a qualche inchiesta approfondita sulla gestione dei soldi pubblici nelle società partecipate o sull'affidamento di qualche appalto, oltre a cimentarsi nell'arte sottile e insidiosa della polemica, esercitata naturalmente sempre con un occhio di riguardo al potere...chiusa parentesi.

Torniamo alla crisi. Per qualche ora, forse anche qualche giorno, il progetto Renaissance sembrava aver attecchito: si sono fatti i nomi di ben sei Consiglieri dell'Union Valdôtaine che avrebbero dovuto uscire allo scoperto e aderirvi convintamente. Non li citerò, sono di dominio pubblico, anche il Presidente Rollandin li conosce bene. Per ingenuità politica, ma forse ancor di più perché la speranza di veder concretizzato il nostro progetto di cambiamento era tanta e tale, ci siamo un po' autoconvinti a fidarci di chi si è poi rivelato inaffidabile...non so se per mancanza di coraggio, per calcolo politico o per chissà quale altra ragione...per quanto mi riguarda è una lezione per il futuro e aggiungo che, per quanto mi riguarda, questi 70 giorni non sono passati invano. È nelle situazioni di crisi che le persone si rivelano per ciò che sono, nel bene e nel male, e in questi 70 giorni tanti nervi sono venuti allo scoperto, ma questa è una mia sensazione personale, vale per come la vedo io, quindi è poca cosa.

Dal punto di vista politico, in generale, la conclusione è molto gattopardesca: "Tutto cambia affinché nulla cambi", per citare il Principe di Salina...oppure potrebbe valere anche un accenno a Shakespeare: "Molto rumore per nulla", la commedia nella quale, tra l'altro, uno dei protagonisti si chiama Leonato...70 giorni per risolvere momentaneamente, ripeto, "momentaneamente", perché riaffioreranno presto i problemi interni dell'Union Valdôtaine e della maggioranza...70 giorni per tranquillizzare qualche malpancista, questo termine che non mi piace ma che in fondo rende molto bene l'idea, per permettere al collega Perron di diventare Assessore e coronare legittimamente il sogno di una vita...70 giorni per spedire Joël Farcoz, ahimè, nei banchi del Consiglio, dove peraltro, a buon senso, avrebbe già dovuto sedere dall'inizio della legislatura...non me ne voglia in quanto giovane e volenteroso, ma sicuramente bisognoso di farsi un po' le ossa.

E ora, ora abbiamo ricevuto, abbiamo ascoltato la proposta del Presidente Rollandin...qui a parlé de remodulation du programme...nous n'avons pas tellement eu le temps de le lire, ce programme, mais je dois avouer franchement, il ne faut pas tellement de temps pour en saisir les contenus. Il a parlé d'ouverture aux points soulevés par les autres forces politiques. Je vais approfondir, je veux me prendre le temps d'approfondir, mais la première impression est que, en réalité, il n'y a rien de nouveau. Il n'y a rien de nouveau pour ce qui concerne des points qui, pour nous, sont incontournables et que nous avons absolument voulu approfondir dans les documents que nous avons présentés, mais même lors des rencontres politiques que ALPE a eu avec les forces de la majorité.

Eh bien, pour ce qui concerne...le società e gli enti strumentali per le quali noi abbiamo chiesto di intervenire attraverso riforme legislative per garantire trasparenza, per garantire pari opportunità, mi pare che i passaggi fatti dal Presidente si limitino alla progressiva razionalizzazione del sistema, la razionalizzazione mirerà a definire situazioni contrattuali e remunerative in linea con quelle del sistema regionale. Ecco, questo è quanto, è lo sforzo che viene fatto di proposta in questo senso. Per quanto riguarda le grandi opere, vengono riaffermate le grandi opere, Università, Ospedale, Aeroporto; si dice che hanno tutte le caratteristiche che determinano la necessità di essere completate, quindi nessun ripensamento sulle grandi opere, ma, al contrario, si continua decisi. Anche sulle riforme istituzionali mi prenderò il tempo di leggere con cura i passaggi, ma non mi pare che riaffermino niente di nuovo. C'è un passaggio che vado a ricercarmi, riferito...se ho capito bene durante la lettura...riferito alla legge per le elezioni regionali...non lo trovo, forse me lo sono sognato...ah no, è la conclusione: "Anche l'elezione e la composizione del Consiglio regionale devono fare oggetto di esame e di una eventuale rilettura". Bene, io non mi dilungherò oltre sui singoli aspetti, penso che altri colleghi del gruppo sapranno fare un'analisi migliore della mia.

Concludo dicendo e chiedendomi: e ora? Per quanto riguarda noi, per quanto riguarda ALPE, dopo aver giocato assieme agli altri alleati la nostra partita, una partita seria, fatta di sostanza, di proposte, portata avanti da persone che poco millantano e molto lavorano (lasciatemelo dire), ALPE continuerà a fare ciò che ha sempre fatto, contrastando un sistema che non condivide, portando all'attenzione questioni e domande scomode e lavorando, sempre e soltanto, per il bene della nostra comunità. Grazie.

Presidente - Invito i colleghi a prenotarsi per eventuali loro interventi. Io non ho nessuna richiesta di intervento. Qualche collega intende prendere la parola? Chiede la parola il Consigliere Lauren Viérin; ne ha facoltà.

Viérin L. (UVP) - Merci Monsieur le Président.

Nous avons écouté avec attention l'intervention du Président Rollandin. J'exprimerais, au nom du groupe de l'Union Valdôtaine Progressiste, quelques considérations sur les contenus de l'intervention, sur la proposition du nouveau Gouvernement qui arrive, à 11 mois du début de la législature, avec une nouvelle proposition, surtout dans la composition du Gouvernement et de la Présidence du Conseil. Des considérations aussi sur cette crise et sur ces 75 jours qui ont bloqué la Vallée d'Aoste d'un point de vue administratif - ou, mieux, partiellement - et, d'un point de vue politique, 75 jours qui ont quand même une lecture dans les contenus pour ce qui est justement le monde de la politique valdôtaine.

C'était le 26 mars quand le Gouvernement Rollandin, votre Gouvernement, le Gouvernement d'une partie qui est assise aujourd'hui dans les bancs des Conseillers, venait battu deux fois, une fois sur le Casino et une fois sur une requête plus politique encore, sur une requête de démissions du Gouvernement même. C'est de là qu'on doit partir: le Conseil que Madame, l'ancienne Présidente Rini...vous présidiez, a demandé, même si avec une votation secrète, les démissions du Gouvernement. Ces démissions - ou mieux, les démissions du Gouvernement et pas du Président - sont arrivées le 22 avril, donc presque un mois après cette requête et la démission des 8 Assesseurs a vu une phase encore plus tourmentée qui, aujourd'hui, voit le 10 juin la proposition du nouveau Gouvernement. Donc 75 jours qui ont bloqué notre Région et qui, avec une nouvelle proposition, devraient voir repartir avec les mêmes numéros, c'est à dire 18 à 17, cette législature. Nous croyons - et j'y reviendrai - que l'image de la politique en général dans ce moment difficile a été une image pas trop bonne: 75 jours pour résoudre une crise qui s'est résolue aujourd'hui avec le changement de quelques sièges et de quelques postes de Gouvernement, est un message que la politique donne, d'un point de vue même des temps, qui n'est pas un bon message.

Allora quali sono le considerazioni che possono essere fatte per quanto ci riguarda su questa crisi? Intanto che ci sono voluti 75 giorni per capire che è una crisi prettamente da far rilevare, crisi che si può ricondurre a una crisi di appetiti, crisi di mal di pancia e di poltrone più che di contenuti e di cambiamento, che poi, in parte, sono stati illustrati. Noi non ci siamo fatti troppe illusioni su questo. La collega Morelli ha definito "naïf" certi passaggi...noi crediamo che la trasparenza sia, anche in politica, un elemento fondamentale. Se poi questo si può tradurre in essere naïf, noi crediamo che sia un nuovo modo di introdurre, anche in politica, la gestione dei rapporti e delle crisi anche, dei cambiamenti che ci devono essere, alla luce del sole, dimenticandoci delle riunioni segrete o, meglio, dei blitz e della mancanza di coraggio di dire apertamente a chi...o nei momenti in cui può rappresentare un problema, di dirlo apertamente, dire che forse ci sono dei momenti in cui bisogna affrontare una crisi in un certo modo. Anche questo è un modo diverso di approcciarsi, tante crisi forse non arriverebbero se si sapessero affrontare i problemi in modo preliminare e a monte. Quindi, senza farci troppe illusioni, in questi 75 giorni, la prima considerazione è che 75 giorni per cambiare un Assessore e poi riuscire a fare qualche rimescolamento è una considerazione che riduce un po' la politica a un vecchio modo di fare politica. La Valle d'Aosta è stata ed è in ginocchio e per 75 giorni sulla pelle dei valdostani questa crisi non ha saputo dare soluzioni.

Noi crediamo quindi che in primis sia una responsabilità che è in capo alla maggioranza, perché la maggioranza non ha avuto più i numeri per governare; in questi 75 giorni diversi sono stati i tentativi, ma la soluzione, alla fine, si riduce a questi pochi cambiamenti. La seconda considerazione invece è di contenuti. Noi...l'ha già anticipato la collega Morelli...noi non ritroviamo all'interno di queste buone intenzioni quel cambiamento tale da presupporre un rilancio di ciò che è, secondo noi, un momento che ha bisogno di scelte più forti...ma su questo tornerò. Avete cambiato i nomi delle persone che andranno a ricoprire le caselle, ci sono dei buoni propositi che si traducono in questo documento, noi saremo qui a valutare, di volta in volta, sicuramente quelle che sono invece le azioni concrete, con quel pragmatismo che il Presidente ha citato nel suo discorso. È chiaro che la torta da spartire era quella che è!

Il primo punto delle urgenze di Renaissance era la riduzione dei costi della politica e anche del numero degli Assessorati, quindi la prima considerazione è che per placare gli appetiti che c'erano già prima e che, attraverso questa crisi, sicuramente si sono addirittura inaspriti e aumentati, per qualcuno è chiaro che il primo messaggio alla collettività in questo momento di difficoltà è che tranquillamente avete mantenuto il numero degli Assessorati a 8, malgrado tutto ciò che è stato detto sulla politica di questi mesi: che dalla prossima volta noi ridurremo il numero degli Assessori. Beh, noi ci aspettavamo che "la prossima volta" fosse questa crisi, invece non solo gli 8 Assessorati, ma anche la Presidenza rientra nella torta da spartire ancora una volta. Quindi, al di là dei buoni propositi e del dialogo che questa crisi ha sicuramente aperto nel mondo politico parzialmente - poi, in una certa fase, su questo ritornerò - è chiaro che il primo messaggio della politica alla comunità valdostana è che ci sono più appetiti rispetto a poltrone, tant'è che qualcuno deve tornare a sedersi tra i banchi dei Consiglieri e che altri hanno dovuto accettare, bon gré, mal gré, altre scelte...che poi, per carità, saranno anche camuffate con il bene della Patria e gli ideali prima del resto, però il messaggio che esce da questa stanza non è un buon messaggio.

Renaissance partiva anche dai costi e dagli emolumenti; di questo non abbiamo sentito parlare, magari gli Assessori saranno più espliciti su questo. Quindi, per quanto ci riguarda, sui temi precisi torneremo...cambiati i nomi, torta da spartire, ma nulla di più. Non condividiamo quindi questo progetto, che è un progetto di spartizione più che di contenuti, e arrivo alla terza considerazione.

Qualcuno ha voluto addossare, durante questa crisi, ma soprattutto ad un certo punto, sulle forze di opposizione la responsabilità della mancata soluzione della crisi stessa. Allora questa è un'occasione molto interessante per spiegare intanto in quest'aula, alla politica, ma anche fuori, in aula, ma anche a casa, che cosa è successo, cos'ha fatto l'opposizione per quanto riguarda una propria proposta di soluzione della crisi. Beh, intanto tanti hanno raccontato questa crisi...è chiaro che è un po' come quando gioca la Nazionale di calcio, si sentono tutti allenatori, quando c'è stata questa crisi tutti si sono sentiti grandi strateghi della soluzione, dei rimedi, poi tanti hanno scritto...alla fine è chiaro che la crisi si risolve quando questa si conclude, come diceva un noto allenatore: la partita è finita quando l'arbitro fischia la fine. Noi non sappiamo se questa è la fine della partita o se sia un secondo tempo per arrivare ad una soluzione più stabile, anche per la maggioranza stessa, soprattutto...non tanto numericamente, perché quella è quella che è, ma per quanto riguarda il fatto di placare gli appetiti.

Vi raccontiamo quella che è stata una nostra strategia. Intanto dal 26 di marzo, quando il Governo è stato battuto all'11 di aprile, quando nasce Renaissance, le forze di opposizione lasciano alla maggioranza la soluzione della crisi, e dicono: magari - anzi, sicuramente - è un problema di poltrone, è un problema di risolvere qualche problema interno alla maggioranza e sicuramente le opposizioni lasciano tempo alla maggioranza per trovare una soluzione. L'11 aprile le forze di opposizione portano le proprie sensibilità in un documento, noto ormai come Renaissance, e cercano di proporre alla politica valdostana, in parte ai movimenti e in parte ai singoli Consiglieri, perché avevamo notato un certo distaccamento tra i movimenti e gli eletti che sono stati conclamati nelle riunioni politiche dei movimenti della maggioranza - li abbiamo letti sui giornali, e poi, in quest'aula, si respiravano - e abbiamo semplicemente proposto, in 17, i nostri contenuti per addivenire ad una soluzione della crisi, che solo dopo si sarebbe tradotta in persone che avrebbero incarnato questo Governo. È chiaro che questa è la sintesi che Renaissance ha rappresentato, è stata proposta con dei tavoli che sono stati tavoli alla luce del sole, alla luce del sole! Abbiamo aperto con Stella Alpina e con l'Union Valdôtaine in primis, e poi con Stella Alpina e con alcuni eletti dell'Union Valdôtaine, una discussione di contenuti su Renaissance...e quali sono stati i risultati di queste riunioni? Beh, intanto che c'era apprezzamento per il documento di Renaissance, sia da parte di Stella Alpina, sia da parte dei sei eletti dell'Union Valdôtaine, che avevano formalmente costituito un gruppo...questa è la realtà di ciò che è successo! Questo gruppo era nato!

Allora, noi crediamo che quando si parla con certe persone si parla di contenuti...se poi questi contenuti vengono bypassati e esistono gli appetiti, beh, è chiaro che già nelle premesse l'abbiamo rifiutato...noi non abbiamo potuto probabilmente garantire a tutte queste persone gli appetiti che avevano! È chiaro che poi qualcuno ha fatto retromarcia, altri si sono defilati, Stella Alpina non condivideva l'impostazione che esisteva, non condivideva neanche questa gestione verticistica, e ha dovuto, con altre riunioni, ricredersi, rivedere tutta una serie di posizioni. Ma noi vorremmo capire se la posizione era dettata dalla paura delle elezioni o dall'essere stati folgorati dalle proposte e dai contenuti di Renaissance o da altri fattori, perché poi questo, a un certo punto, si è ribaltato e le posizioni sono diventate diametralmente opposte. Allora, questa è stata la realtà e noi crediamo che ci sia stato, per quanto ci riguarda, ingenuità, ma semplicemente linearità, correttezza e coerenza con quanto avevamo proposto. C'era un'adesione sui contenuti? Bene, poteva nascere qualcosa, se non c'era è chiaro che si poteva mediare e che sui contenuti ci si confrontava e ci si stava confrontando. È chiaro che la base di partenza, di rottura, doveva essere una base di rottura sui contenuti, altrimenti, per quanto ci riguarda e per quanto riguarda l'Union Valdôtaine Progressiste, altre soluzioni non ci sarebbero state e non sarebbero arrivate. Quindi dopo la retromarcia, sicuramente dettata anche in parte da Stella Alpina per una spaccatura probabile, anzi non solo probabile, ma anche nella pratica, è chiaro che c'è stata un'inversione di tendenza...legittima, legittima, che noi rispettiamo, rispettiamo. Però, ecco, che poi la crisi la si racconti un po' come la si vuole raccontare, ma almeno che la politica abbia la capacità di raccontare i fatti per quello che sono, senza avere il timore di raccontare qualcosa in malo modo o, soprattutto, di raccontarlo in modo parziale.

Probabilmente questo nostro atteggiamento ha anche dato fastidio...noi rivendichiamo veramente a chi ci diceva: ma no, ma dovevate essere più scaltri, dovevate fare le cose di nascosto, dovevate parlare di meno...no, assolutamente! Perché se qualcuno crede in qualcosa e se ci sono delle trattative, se si coinvolgono 17 persone più le persone con cui si dialoga in queste trattative, noi rivendichiamo la linearità e soprattutto la trasparenza della politica nel coinvolgere le persone, quando si vogliono rovesciare, ribaltare o modificare certi metodi, che forse in certi momenti possono dare fastidio. E, allora, noi abbiamo semplicemente fatto ciò che ci animava. Questo non ha portato all'obiettivo che si sperava? Non c'è nessun problema! Per quanto ci riguarda, abbiamo scelto di metterci in trincea e in trincea, se è il caso, ci stiamo, quindi su questo non c'è nessun problema.

Questo stallo è chiaro che ha ulteriormente ingarbugliato la situazione, perché si avvicinava anche il termine ipotetico per le elezioni, elezioni che - abbiamo capito - nessuno voleva. Stiamo prendendo anche tante volte le abitudini di altri luoghi, sicuramente tanti hanno paura di perdere ciò che hanno acquisito. Sulle elezioni, al di là della crisi e delle considerazioni che il Presidente ha fatto, bisogna dire quello che è: queste elezioni spaventavano, spaventano molti. Quindi altri elementi sono stati elementi che hanno accelerato il proseguire delle trattative e ciò che noi non riconosciamo alla politica valdostana, rispetto a ciò che ha detto il Presidente, è che si è aperta una seconda fase, si è aperta una seconda fase di confronto...diciamo più inerente ai movimenti, perché diciamo che il tentativo degli eletti non era andato a buon fine, anche se ad un certo punto il mondo della politica si era fatto da parte per questi problemi che citavo poc'anzi.

Questo tentativo poi di parte della politica di dialogare è stato un tentativo parziale, è stato un tentativo parziale che forse...ecco, qui, ingenuamente, abbiamo intuito voler dividere l'opposizione. Quando si va a dialogare con le forze della Renaissance si possono anche aprire dei tavoli con le singole forze, ma per avere la completezza del panorama politico valdostano si devono sentire tutte le forze politiche, nessuna esclusa! Allora è lì che forse la politica non ha avuto il coraggio di dialogare fino in fondo e si è arenato anche il secondo tentativo che, per quanto ci riguarda, non ci ha visto partecipare a quei tavoli; ma, ripeto, la maggioranza avrebbe dovuto, a nostro modesto parere...se è vero ciò che dice il Presidente, che questa crisi ha riaffermato o comunque ha aperto un dialogo nella politica valdostana...avrebbe dovuto essere un dialogo...che poi può essere anche un dialogo che non porta a nulla, ma doveva essere un dialogo che teneva conto di tutte le sensibilità. Invece, leggiamo ancora oggi dalle dichiarazioni del Presidente della Stella Alpina, Martin, e anche nelle trattative che ci hanno raccontato, essere stato un atteggiamento da parte di qualcuno di voler escludere certe forze dal dialogo.

Ecco, di questo tentativo di escludere, noi ne prendiamo atto. È chiaro che non si può parlare di dialogo con tutto il mondo della politica valdostana quando si cerca di escludere qualcuno per i giochini politici che probabilmente derivano dal fatto di non essere riusciti a chiudere una prima fase a certe condizioni per poi essere, così, i detentori del dialogo in Valle d'Aosta, dimenticandosi che esistono delle forze che rappresentano degli elettori, che rappresentano la comunità valdostana. Quindi noi ne prendiamo atto e da una situazione di grande condivisione su Renaissance e di grande intesa, da un giorno all'altro c'è stato un grande tentativo invece di escluderci. Diciamo questo perché anche questo tentativo è fallito, e probabilmente è fallito anche e soprattutto per il fatto di aver considerato solo parzialmente l'opposizione in questo dialogo, solo parzialmente.

Noi non condividiamo - e abbiamo avuto modo anche di dirlo - il fatto di ridurre tutta questa crisi ad una questione personale, non è che con il passo indietro del Presidente si risolvevano tutti i problemi della Valle d'Aosta, e lo abbiamo anche detto, in questa seconda fase, con una politica di cotanto citata substitution...qualcuno, che fino al giorno prima era seduto al fianco del Presidente, semplicemente con un'operazione machiavellica pensava di sostituire il Presidente, facendo credere a qualcuno che poi tutti i problemi sarebbero stati risolti. Noi crediamo che se c'è crisi e se c'è un dialogo, questi sono di contenuti sul sistema, non sulle persone e noi questo lo affermiamo e lo vogliamo affermare come Union Valdôtaine Progressiste, perché quando abbiamo fatto certe scelte non le abbiamo fatte contro le persone, non le abbiamo fatte contro le persone, e forse noi lo possiamo dire più di altri.

Ci ha fatto allora un po' sorridere, ecco, collega Marguerettaz e collega Fosson, che certi tentativi arrivassero proprio da lì, perché noi crediamo che se c'è serietà nel discutere dei temi e dei problemi, facciamolo fino in fondo, facciamolo fino in fondo, ma smettiamola con i dell'ultimo minuto, senza andare a scomodare Cesare, di chi pensa di uscire indenne da una certa situazione essendo, fino al giorno prima, complice di un sistema! Quindi noi rifiutiamo anche la politica che dimentica i contenuti e che personalizza tutto, che personalizza, anche perché - abbiamo avuto modo di dirlo - diciamo che le persone sono legittimate spesso attraverso un voto popolare e quindi di questo voto popolare bisogna tenere conto. Altra cosa è discutere sui contenuti di queste...l'azione amministrativa che queste persone incarnano. Quindi oggi è inutile aver letto un certo passaggio politico senza tener conto di questi elementi e voler semplificare sempre tutto, perché ad un certo punto noi crediamo che bisogna fermare un attimo le bocce e guardarsi bene da ciò che è una politica strumentale che vuole semplicemente arrivare, cioè emergere a tutti i costi.

Il risultato di tutto questo cos'è? Il risultato di tutto questo è che oggi siamo 18 a 17, e noi crediamo che voi siate liberi di provarci con una coesione maggiore o minore rispetto a prima, questo saranno le prossime sedute, saranno i problemi, i temi, che ce lo dimostreranno. Noi crediamo che potevate provarci subito a tornare a 18 a 17, ecco! L'unica cosa che vi diciamo è che forse la politica in generale faceva una figura un po' migliore. Larghe intese, cambiamento, Renaissance...noi, di Renaissance, in questo documento ritroviamo poco, ma capiamo anche l'imbarazzo probabilmente di qualcuno, che aveva fino ad un certo punto aderito a Renaissance, di dover proprio proporre ciò che non era parte invece di un progetto che vedeva esclusa una certa parte politica. Che cosa si può leggere da questo rimpasto? Un rimpasto che non è un nuovo programma, è una rilettura del programma ripartendo dalla validità del programma stesso con delle priorità che vengono elencate...questo per cibler bene il passaggio. Allora, intanto, è che il gruppo dei sei si è ricollocato, ha ottenuto probabilmente di più e legittimamente la Stella Alpina, man mano che si avvicinavano le elezioni, ha accettato anche i saldi, quindi ha accettato ciò che arrivava, ma invece nella torta che viene spartita la lettura politica è una lettura ben precisa: ci sono delle promozioni, ma ci sono anche e soprattutto delle bocciature!

Allora, la prima lettura politica è che c'è una sostituzione del Presidente del Consiglio con un declassamento...non ce ne voglia l'ex Presidente Rini, ma è un declassamento che, nei contenuti, è sulla gestione dei dossier, e probabilmente deriva da questi mesi di azione, che tante volte forse noi abbiamo anche denunciato, e che la porta ad essere bocciata o comunque declassata nel suo ruolo da Presidente e viene rimossa. Abbiamo poi una bocciatura in tronco - è già stata citata dalla collega Morelli - che è la bocciatura di chi gestiva l'istruzione e la cultura. Noi lo abbiamo denunciato tante volte, possiamo dire che effettivamente siamo d'accordo sul fatto che un cambio dovesse avvenire. Il mondo della cultura è stato praticamente distrutto, l'istruzione la citerò solo per quanto riguarda le borse di studio...con i colleghi abbiamo fatto una battaglia in commissione, e qualcuno...il Presidente Restano si è anche un po' arrabbiato per questo, ma effettivamente questo cambiamento doveva arrivare. Quindi un declassamento, una bocciatura e un esilio, ex Assessore Baccega, dopo la gestione del Casinò e le note vicende in quest'aula che hanno visto momenti anche un po' più di tensione personale, viene spostato, rimosso anche lei da quell'Assessorato e spostato in un altro Dicastero. Quindi è una lettura politica che esiste, perché poteva essere un rimpasto...perché il gruppo si riduce a un solo ingresso nella compagine, che è quello del collega Ego Perron, e che poteva essere semplicemente un cambio, un "cambio alla pari" come viene spesso definito; invece questa rimodulazione deve avere una lettura politica, "deve avere una lettura politica", non possiamo far finta di niente. Sul Presidente del Consiglio torneremo, perché il collega Marco Viérin invece è nel limbo, quindi ne riparliamo nell'altro punto all'ordine del giorno.

In conclusione, vorremmo dire che questo rimpasto noi lo consideriamo un pastrocchio, un pastrocchio per sopravvivere e per stare a galla con diversi elementi che sono più forti della mancanza di coesione: la paura delle elezioni, la logica spartitoria, gli appetiti, hanno prevalso su quelli che erano altri elementi di contenuti.

Dispiace che i contenuti di Renaissance non siano entrati in questa revisione del programma, se vogliamo chiamarla così, se non in modo parziale, e ci dispiace che questo non sia avvenuto proprio perché, al di là delle poltrone, noi crediamo che questi contenuti siano utili alla Valle d'Aosta e questo per noi è qualcosa di molto importante. I contenuti di Renaissance sono alla base della nostra voglia di cambiare la Valle d'Aosta, di migliorarla, chiaramente, un cambiamento non inteso come un semplice slogan. Si è parlato tanto di condivisione, di volontà, di segnali e, a parte qualche segnale che effettivamente nelle bonnes intentions c'è, l'immagine politica del "tutto come prima" o, meglio, forse del "tutto peggio di prima", perché in questi 75 giorni avete anche deliberato tanto per pulire quel poco che era rimasto...dice: "mah, vediamo chi arriva, intanto noi iniziamo a portare via quel che è rimasto"...ordinaria o non ordinaria amministrazione, avremo modo di parlarne...ma in tutto questo, secondo noi, è la politica che ne esce sconfitta.

Per quanto ci riguarda, continueremo il nostro lavoro puntuale per un cambiamento, perché abbiamo abbandonato un certo sistema e le poltrone per cambiare il sistema, per cercare di farlo. È chiaro che sappiamo che il cambiamento è un lavoro che spesso deve essere condiviso e corale e quindi noi crediamo che, facendo sul serio, questo sistema potrà cambiare. Noi continueremo a lottare con tutte le nostre energie per il cambiamento con un lavoro quotidiano finché questo cambiamento non arriverà, ma siamo sicuri che questo cambiamento arriverà e che sia semplicemente attraverso questa crisi che si risolve parzialmente un momento per rimandare un cambiamento reale, un cambiamento che, effettivamente, se ci sarà la volontà, potrà arrivare attraverso l'apporto di tante sensibilità, però noi a questo cambiamento non rinunceremo mai. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Ferrero; ne ha facoltà.

Ferrero (M5S) - Grazie Presidente.

Dopo la delusione e il disgusto per quello che è successo, non posso fare a meno di trattare con una punta di ironia - mi deve essere permesso - lo spettacolo a cui avete fatto assistere la Valle d'Aosta in questi due mesi, e allora lo intitolerò: "Qualcuno sparò sul nido del Farcoz". È il titolo che daremo al vergognoso film a cui abbiamo assistito per oltre due mesi, costato milioni di euro all'economia valdostana, film che è iniziato con le dimissioni che voi, Assessori, avete dato, perché della maggioranza di 18 eravate rimasti in 17. Questo per capire bene, una volta per tutte, di chi è la responsabilità di quello che è successo. Voi siete rimasti in 17 e avete perso la maggioranza; poi qualcuno sembra si sia pentito ed ecco che siete di nuovo in 18! Mi spiace, lo dico sinceramente, che sia stato il Consigliere più giovane dell'Union Valdôtaine a fare le spese di questa crisi di poltrone. Prima era stato esibito quasi come un trofeo, portato ad esempio di un nuovo modo di fare politica, che dava spazio ai giovani, ma ecco che, ai primi appetiti di poltrone, è stato l'unico che ci ha lasciato le penne, senza aver fatto poi meglio o peggio dei suoi colleghi: questa è la cosa grave!

L'attore principale di questa commedia è il già Presidente Rollandin, che, nonostante la risoluzione di sfiducia del Consiglio regionale, ha continuato a ricoprire abusivamente la sua carica di Presidente e di Prefetto, guadagnata probabilmente ingiustamente, lo dirà poi la Magistratura, magari con il voto di scambio di alcuni suoi compagni di partito primi esclusi in lista. Pensate che il Presidente, a momenti, ieri, ai festeggiamenti per i 200 anni dell'Arma dei Carabinieri, stava quasi rischiando di premiare un militare per meriti nell'operazione contro la 'ndrangheta, Tempus Venit, quella del parcheggio dell'ospedale, proprio quella che poi gli è costata la richiesta in attesa di rinvio a giudizio! Un pregiudicato rimane il Presidente, un pluri-inquisito attualmente in attesa di giudizio a rappresentare la Valle d'Aosta nelle occasioni ufficiali con le Forze dell'ordine e a ricoprire le funzioni di Prefetto. Siate fieri, unionisti di ferro e signori della Stella Alpina, di chi vi rappresenta! Il passo indietro, il passo avanti, le minacce, le intimidazioni, il sapiente accompagnamento del gregge di pecore, tutte cose che abbiamo visto da ormai quarant'anni...hanno ragione i cittadini quando dicono che la mafia è nei Palazzi, intendendo che il metodo mafioso di condurre la politica è all'interno dei Palazzi! Tutto questo con la sapiente collaborazione di una Presidente del Consiglio che si è sempre comportata come una politicante di secondo piano, schierata, e non ha mai saputo rivestire il ruolo istituzionale di garanzia e di arbitro che le spettava, in questo aiutata da alcuni Dirigenti, che hanno confezionato dei pareri ogni volta sempre nella direzione di togliere le castagne dal fuoco al Presidente Rollandin!

Certamente il secondo attore è il Consigliere La Torre...un attimo, guardo se per caso è uscito...no, questa volta è in aula, non si è allontanato, rassicuro tutti...ma non aveva detto che le cose dovevano cambiare perché lui potesse appoggiare una nuova maggioranza? Che la condizione per fare un nuovo governo era il Consigliere Rollandin che si doveva dimettere dal suo incarico? Non era all'inizio di un beau geste, una carriera eccezionale la sua? Iniziata nel PSI per poi "deviare" alla Stella Alpina, poi Fédération Autonomiste...mi scuserà se faccio qualche errore...per finire poi nelle braccia dell'Union Valdôtaine, questa Union in cui molti unionisti onesti non si riconoscono più, perché è diventata la grande madre di tutti i rifugiati, i fuoriusciti, i riciclati, i riconvertiti! Lo vedremo forse gestire in prima persona i 400 mila euro che avete deliberato venerdì scorso, stanziati per l'Expo del '15 di Milano? Quattrocentomila euro buttati dalla finestra, mentre non ci sono i soldi per le badanti, per i disabili, per gli studenti, per le attività commerciali, turistiche e agricole...spendere per un'operazione una somma tale nella nuova "Tangentopoli italiana", in cui la lista delle grandi nazioni che non parteciperanno si allunga di giorno in giorno, sarà un flop, oppure tutto questo ritorno al prezzo della garanzia di 20 o 30 milioni di euro a Bruno Milanesio, vero convitato di pietra, forse qui oggi, per continuare i lavori inutili in quel bidone di operazione immobiliare che è la costruzione della nuova Università, in cui sappiamo bene non ci saranno mai e poi mai studenti per riempirla...

Veniamo e dedichiamo solo un attimo alle comparse di questa commedia: Ego pardon, finalmente ha placato la sua insofferenza per il Presidente Rollandin; la poltrona terapeutica di Assessore alle finanze ha risolto tutti i suoi dolori e la pecorella smarrita ha ritrovato il suo buon pastore, ne siamo veramente felici! In questa grande opera di alta politica rimangono poi incollati alle sedie, salvo qualche piccolo spostamento, tutti gli altri, con la benedizione, mi sia consentito, di "monsignor Fosson", forte nelle prediche, maestro nei sermoni, ma scarso nelle azioni! È andato in onda un regolamento di conti tutto interno alla maggioranza, in cui è venuto fuori quello che molti di voi sono.

Un ultimo consiglio, ai sei Consiglieri della maggioranza che, come cavalieri senza macchia, ma con tanta paura, avevano deciso alcune settimane fa di costituire un gruppo consiliare, firmando un documento che esiste, e poi si sono tirati indietro. Allô! Mi sia permesso un consiglio di questo farmaco miracoloso, si chiama "Fifa-retard" della ditta farmaceutica "Fratelli Coraggio S.p.A.", è una confezione di 10 supposte a cessione controllata, da assumere un'ora prima delle decisioni importanti per far passare le paure improvvise. Lo so, direte che sono parole di chi vuole distruggere, di un populista e di un demagogo, di chi arringa la piazza. Non avete capito nulla, cari signori! Le mie sono le parole di molti cittadini esclusi che non sopportano più questa politica falsa e ladra, che ormai protegge solo più gli interessi di pochi privilegiati e se ne frega delle difficoltà della popolazione. Spero che quando riuscirete a capire questo non sarà troppo tardi per la Valle d'Aosta.

Presidente - La parola alla collega Fontana, ne ha la facoltà.

Fontana (PD-SIN.VDA) - È inutile negare che oggi siamo di fronte all'ennesimo teatrino della politica valdostana. Siamo stati senza un governo nella speranza che questa Regione intraprendesse un nuovo percorso politico, un percorso capace di un cambiamento radicale, un cambiamento aperto alla trasparenza e alla meritocrazia, 75 giorni di passiva politica in un momento storico in cui dare delle risposte tempestive è essenziale, un lasso di tempo esagerato, ma ben speso se avesse prodotto una rinascita politica e, di conseguenza, economica e sociale; purtroppo, invece, è stato solo tempo sprecato.

Qui, oggi, siamo alle solite: si è di nuovo impantanati nelle paludi che hanno caratterizzato questo Governo dalla sua nascita, un'immobilità politica poco trasparente ed efficace. Assistiamo oggi alla presentazione di un nuovo governo, con le stesse facce di quello precedente, ma diversamente collocate: qui sta la novità! I valdostani sicuramente non cascheranno in questo trucco da quattro soldi, capiranno l'inganno immediatamente. Un cambiamento può avvenire solo cambiando le persone e non rimescolandole! La sostanza in caso resta la stessa, purtroppo, siamo di fronte al solo e semplice cambio di posto. Che credibilità può avere un governo del genere, e soprattutto che risposte può dare ai valdostani, quando, di fatto, al 99 percento è composto dalle stesse persone che ieri sono state sfiduciate e che ci hanno condotto al baratro? Noto inoltre con stupore che i cosiddetti "responsabili" sono rientrati nei ranghi, e soprattutto, per alcuni di loro, che la responsabilità è stata anche ben ricompensata. Se la politica deve essere anche un esempio per tutti i cittadini, un esempio di onestà, un esempio di rigore, un esempio di credibilità e di trasparenza, possiamo dire che oggi questa è una pagina estremamente buia e triste nella storia della politica valdostana: si è di fronte a un suo enorme fallimento. Di fatto presentate una politica con l'unico intento di rigenerare sé stessa, il bene della comunità sembra essere stata messa nel cassetto. Quello che conta, per voi, sono i posti di potere e nulla più. Sono molto amareggiata e disgustata di tutto ciò.

Continuerò comunque imperterrita il mio lavoro di opposizione a questo modo di fare politica, cercando di proporre nuove strategie, nuove azioni politiche di sostegno ai valdostani e alla Valle d'Aosta. Quello che proponete come governo di cambiamento è solo un bluff; solo in giochi di nessuna importanza è possibile cambiare le pedine da un posto all'altro senza che non cambi nulla, altrimenti se una pedina ha un certo valore deve necessariamente ricoprire solamente ruoli specifici e non posti a caso. Ormai in politica la specificità individuale non conta più nulla, ognuno può fare qualsiasi cosa, basta solo spostarsi da una poltrona all'altra! Tengo a precisare che rimarremo all'opposizione e vigileremo come sempre affinché il cittadino sia sempre al centro dell'interesse politico e non ci siano altri fini.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Grazie Presidente.

Questo è il terzo Governo Rollandin negli ultimi 72 mesi. Colleghi, Renouveau Valdôtain a cui ho aderito nel luglio 2006 è nato per contribuire a un cambiamento di sistema. Ad inizio 2010, quattro anni e mezzo fa, ALPE è nata con un unico obiettivo: quello di contribuire fattivamente e realmente a cambiare questo sistema, soprattutto se ci sono le condizioni per mettere in campo una reale discontinuità di sistema. Ho avuto l'opportunità di fare il Consigliere di ALPE nella passata legislatura e mi sembra che, pur facendo un'opposizione...io dico serrata, forte, sempre con la barra dritta sui contenuti, cercando di proporre in quest'aula...non delle alternative, ma delle nostre soluzioni a delle criticità, a delle condizioni e situazioni che, a nostro avviso, non potevano fare il bene della Valle d'Aosta...

Questa mattina, quando sono sceso da Torgnon, ho cercato di ritracciare un po' il percorso di questi 11 mesi di legislatura, cercando di fare un po' il punto della situazione rispetto agli ultimi sei anni, questo breve pezzo di legislatura e anche della passata legislatura. Le assicuro, Presidente Rollandin, che ci aspettavamo, mi aspettavo qualcosa di più dalla sua memo che oggi ci ha letto, dal suo rimpasto, soprattutto dal punto di vista, come dicevo prima, modifica o riscrittura sui contenuti. Non riprenderò assolutamente le premesse, il discorso che ben ha fatto il nostro Capogruppo Morelli, ma vorrei entrare con voi, colleghi, sui contenuti che oggi ci proponete. In questi 75 giorni, da tanti colleghi di maggioranza, chi Assessore e chi Consigliere, sembrava che finalmente ci fosse un cambio di rotta sui contenuti... "Non è possibile, tutto è calato dall'alto, noi non ne sappiamo nulla, siamo gli ultimi a sapere le cose, ci vengono scaricati questi disegni di legge sulla testa e noi non ne sappiamo nulla, per quanto riguarda questa operazione noi non siamo a conoscenza...".

Nel suo breve intervento, Presidente Rollandin, lei nelle premesse ha citato gli incontri che sono stati fatti in queste ultime due settimane tra le forze politiche. Io ero presente, Presidente Rollandin, a questi incontri...peccato che lei non fosse presente a questi incontri, e purtroppo noi abbiamo convenuto e parlato solo con le seste file probabilmente dell'Union, della "sua" Union Valdôtaine, perché al primo punto del suo nuovo progetto lei cita...inserisce, non cita...un dossier a cuore ad ALPE, a cuore al sottoscritto e a tutta la Renaissance: le società e gli enti strumentali. Bene, dato che per noi le parole si possono spendere ma sono i fatti e gli atti che fanno la differenza, e soprattutto è meglio scrivere le cose per poter produrre qual è l'intenzione del nostro movimento di ALPE, abbiamo redatto una piccola memo, un piccolo documento che abbiamo lasciato ai colleghi dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina. Ecco il suo punto, alla pagina 5, rispetto al punto che noi abbiamo scritto...sono due cose completamente diverse, Presidente Rollandin, lei pensa di...non so, qualche collega di maggioranza, collega fino a pochi giorni fa, ci diceva: "se so po gnèn, i fan tot comèn i voulon" (traduzione letterale dal patois: " non si sa nulla, fanno tutto come vogliono"), gestiscono centinaia di milioni di euro, ma noi non ne sappiamo nulla...il Presidente Rollandin oggi ci fa questa proposta sulle società per azioni di proprietà pubblica al cento percento: "...l'azione di società e enti strumentali deve rispondere agli obiettivi e agli interessi della Regione, che li partecipa o addirittura li controlla attraverso i suoi rappresentanti, in raccordo con la Giunta e il Consiglio regionali (ciascuno nel proprio ruolo di governo, l'una, e di controllo e di impulso, l'altro)". Ecco, per com'è scritto sembra che il ruolo di questo Consiglio sarà quello eventualmente del controllo e, eventualmente, quello dell'impulso.

Bene, Presidente Rollandin, ieri io ho fatto quattro richieste. Ringrazio l'Assessore Marquis, perché alla prima richiesta c'è già stato seguito, ho richiesto delle informazioni per quanto riguarda Vallée d'Aoste Structure, e ho fatto richieste che vanno in una direzione a nostro avviso importante, tutte cose che, ad oggi, i Consiglieri regionali non hanno potuto avere. E cos'ha fatto il gruppo ALPE che non parla a vanvera, che parla solo tramite fatti e parla solo tramite atti? L'ha scritto nero su bianco! Cosa gradiremmo nel comparto delle società pubbliche? Il Presidente Rollandin sa perfettamente che in questo momento ci sono ancora un po' di risorse nelle nostre società partecipate e controllate. Abbiamo scritto questo, colleghi (magari a qualche collega della maggioranza può interessare): "Per la trasparenza e per l'equità, le decisioni che riguardano gli indirizzi delle società partecipate e controllate della Regione devono essere discusse e approvate dal Consiglio regionale che ne controlla la sua attuazione". Secondo: "I Consiglieri, e di conseguenza i cittadini tutti, devono veder garantito il diritto di verificare l'utilizzo dei soldi di tali società".

Un altro punto che il Presidente Rollandin ha toccato è quello dell'occupazione, cara credo a tutti i gruppi consiliari in quest'aula...Presidente Rollandin, sa cosa avremmo gradito nel suo punto, dal punto di vista politico? Le pari opportunità! Avremmo gradito un passaggio: che le assunzioni di personale a tempo determinato e indeterminato in tutto il mondo parallelo, in tutto il mondo delle società partecipate e controllate, associazioni e fondazioni, avvengano tramite evidenza pubblica...ecco, questo avremmo gradito al punto n. 1 per quanto riguarda il lavoro. Stessa considerazione avremmo gradito...l'altresì evidenza pubblica per le forniture, il lavoro al fine di garantire pari opportunità, trasparenza e qualità, se, come lei ha detto - e l'ha scritto nel suo intervento - sarà una nuova stagione per quanto riguarda il confronto e il dibattito. Noi aspettiamo in questi giorni delle risposte sul gruppo CVA, aspettiamo l'albo fornitori del gruppo CVA, aspettiamo i lavori del gruppo CVA, aspettiamo anche i nomi e i cognomi degli assunti nel gruppo CVA, aspettiamo anche come sono state assunte le ultime persone all'interno del CELVA, aspettiamo anche delle risposte all'interno dell'albo fornitori che ad oggi non abbiamo di Vallée d'Aoste Structure e dell'Associazione Forte di Bard. Se così sarà, se così sarà, vuol dire che i 70 giorni sono stati proficui...non per noi, non per ALPE, non per Renaissance, ma per i cittadini valdostani. Altrimenti il mercato continuerà alla stessa maniera: ogni mattina...dato che, da come mi sembra, siete in 18 e oggi il rilancio parte da 18, ogni mattina il Presidente Rollandin, come ha fatto da un anno a questa parte, si sveglierà e, prima di ogni cosa, conterà quanti sono con lui su un determinato argomento, quanti ne può convincere con le buone e quanti con le cattive e poi si passa subito all'azione. Del resto può contare su un bel po' di prebende da distribuire, dato che noi non abbiamo neanche la facoltà di verificare, c'è sempre un'offerta che non si può rifiutare, specialmente se si hanno a disposizione decine di società controllate e partecipate, decine di incarichi, decine di consulenze, di posti di lavoro da distribuire o assegnare a piacimento, qualche lavoro in affidamento diretto, o diversi, o...perché no? qualche avanzamento di carriera, perché anche l'avanzamento di carriera può aiutare nei momenti di difficoltà e nei momenti di crisi. Per di più a lui personalmente non costa nulla, non è che ha bisogno di metter mano al portafoglio, è un portafoglio nostro, è un portafoglio comunque della comunità, e a quel punto si potrebbe anche dare contezza della situazione. Detto questo, qualche altra riflessione.

Come gruppo ALPE rivendichiamo invece di aver assunto, assieme al PD, in questi ultimi giorni una responsabilità che andava oltre quanto ci spettava. Ad un certo punto sembrava tutto fermo perché non si accettavano gli incontri bilaterali proposti da Union Valdôtaine e Stella Alpina. Bene, abbiamo dunque accettato di incontrarli, abbiamo presentato, come vi dicevo prima, le nostre idee, ma abbiamo scritto nero su bianco, e ci sono dei colleghi che erano presenti a quegli incontri irrinunciabili, irrinunciabili, ci mancherebbe per noi, per una reale discontinuità di sistema, non di persone, per una reale discontinuità di sistema, se c'è una criticità si trova una soluzione, se non ci sono le pari opportunità si modificano le regole. Se diciamo che questo è il centro, che il Consiglio regionale è al centro del dibattito politico, nulla c'entra il Presidente Rollandin...onoriamo, onoriamo tutti insieme le decisioni che questo Consiglio assume, nulla c'entra il Presidente Rollandin! Ma se questo Consiglio, a maggioranza, vota delle mozioni, vota degli indirizzi, cerchiamo di onorare tali indirizzi e tali prese di posizione. Quindi i nostri punti erano irrinunciabili per instaurare un possibile dialogo costruttivo che portasse finalmente la Valle d'Aosta fuori dal passato, ripeto e ripetiamo: "fuori dal passato". Abbiamo anche subito una sorta di linciaggio per questa scelta, anche da parte di amici, anche di alleati, ma siamo andati avanti lo stesso; per noi la barra dritta, per noi "la barra dritta" sono i contenuti. Noi conosciamo perfettamente dove il modello è malato, dove l'appendicite è acuta e con le nostre poche, sapendo perfettamente di non avere la bacchetta magica, volevamo solo portare il nostro piccolo "eumblo, eumblo" (traduzione letterale dal patois: "umile, umile") contributo per modificare, per andare in una direzione completamente alternativa e dare, a nostro avviso, delle risposte puntuali e soprattutto legate a delle pari opportunità.

Dopo aver letto quel documento, penso che ripartiremo da dove eravamo rimasti 70 giorni fa circa, e vediamo se qualcosa cambierà o assisteremo di nuovo al muro contro muro, all'assenza di confronto franco, all'assenza di dibattito, al diniego reiterato di accesso alle informazioni e agli atti che di fatto ci è stato offerto in questi ultimi mesi. Faccio due esempi e gradiremmo avere delle risposte puntuali, in questi 10 giorni, su tutta una serie di informazioni che abbiamo chiesto; se sarà una nuova stagione lo vedremo subito, perché abbiamo chiesto finalmente...perché dopo 72 mesi, non un mese, 72 mesi, noi non possiamo sapere quali sono i fornitori del più grande gruppo a partecipazione pubblica in Valle d'Aosta; noi, dopo 72 mesi, non possiamo sapere chi sono i fornitori dell'Associazione Forte di Bard; noi, dopo 72 mesi, non possiamo sapere chi sono i fornitori di Vallée d'Aoste Structure.

L'augurio che facciamo, non tanto a noi, ma alla Valle d'Aosta, è che questo periodo di sospensione vi sia servito per riflettere su queste mancanze, a nostro avviso, e mi riferisco soprattutto a quei signori, a quei colleghi che un mese e mezzo fa avevano sottoscritto un documento prendendo delle distanze, dicendo: "pomé pousiblo, i déside to lluì, i fé to lluì " (traduzione letterale dal patois: "non è possibile, decide tutto lui, fa tutto lui")...noi non abbiamo neanche la possibilità di interloquire; noi, in Giunta, non possiamo praticamente neanche portare il nostro minimo contributo. Questo, Presidente Rollandin, è quanto i suoi colleghi, i primi colleghi a fianco a lei, continuavano in questi mesi a portarci a conoscenza, del fatto che loro...se gentilmente è interessato, le faccio solo questo passaggio, Presidente Rollandin: in CVA noi non possiamo dire nulla, noi non sappiamo nulla, è cosa privata del Presidente, è cosa privata del Presidente...e io chiesi: ma in Giunta non avete mai discusso del gruppo CVA? In Giunta non avete mai discusso quando il gruppo CVA ha acquistato l'impianto eolico a Viterbo per un importo di 95 milioni di euro? Non ho avuto risposte, se devo dire la verità, e da diversi Assessori, né sì, né no, ma l'unica risposta che ho avuto è: "én CVA i déside to lluì" (traduzione letterale dal patois: "in CVA decide tutto lui"). E io mi sono chiesto: ma voi potete eventualmente tradurre, modificando le regole del gioco, in modo che almeno la maggioranza sappia, in modo che almeno una certa maggioranza possa conoscere, almeno che si sappia come vengono utilizzate le nostre risorse...io faccio sempre l'esempio dell'ormai ex Assessore Marco Viérin ai lavori pubblici: il piano lavori di Marco Viérin è circa un sesto rispetto al piano lavori solo del gruppo CVA, quindi immaginiamoci discontinuità di sistema cosa vuol dire per noi, qual è il contributo che vorremmo portare in quest'aula. Abbiamo saputo che ci sono stati contrasti personali, ma queste sono cose vostre, guerre di nervi, scontri verbali, anche se apparentemente sembrano essere superati dalla ritrovata amicizia; in realtà lasciano solchi profondi nei rapporti umani, ma a noi, in questo momento, poco interessa.

Oggi, e termino, assistiamo ad una sorta di "restaurazione"; pur non avendo il Re Sole, abbiamo un deus machina che tenta di farsi passare come il migliore, il più intelligente, e soprattutto l'unico. Noi, di ALPE, da sempre, e prima ancora come Renouveau e Vallée d'Aoste-Vive non abbiamo mai creduto nel mito del superuomo, figuriamoci se ci crediamo adesso, avendo avuto modo di conoscere cosa succede in realtà all'interno di certe stanze, cosa può o meno convincere certi uomini politici dal cambiare gruppo o cambiare movimento o, peggio ancora, cambiare idea, perché cambiare idea si può, si può e si deve se ci sono le condizioni, ma penso se c'è di fondo comunque un unico fattore, che è quello del bene comune, che è quello delle pari opportunità e quello della chance a tutti, e che non è quello delle prebende, che non è quello degli amici degli amici, che non è quello che va a dare delle risposte puntuali solo a pochissime persone. Finito il giro di giostra, si parte dalla vita vera dell'amministratore, dell'amministrare il giorno dopo giorno. A questo punto a noi, del gruppo ALPE, ci aspetta solo di lavorare, noi vi aspettiamo e non faremo sconti; del resto, se a Casal di Principe ha vinto il sindaco anticamorra, c'è speranza anche per la Valle d'Aosta!

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Nogara; ne ha facoltà.

Nogara (UVP) - Merci Président.

Finora si è già detto tanto e di tutto su quanto sta succedendo in questo momento, qui, in Valle, e in Consiglio. Nel mio breve intervento vorrei solo spiegare in poche - spero chiare - parole, a tutte le persone che in questi ultimi due mesi non hanno capito quello che sta succedendo e il perché di questa crisi. È chiaro che una gran mano non ci è stata data da certi organi di stampa, da certi quotidiani on line o dai mass media. Per fare capire finalmente alla gente, almeno per quello che riuscirò a dire su quello che è successo, già i miei colleghi hanno detto, secondo me, diverse cose sacrosante. Volevo solo spiegare semplicemente come la vedo io, dal nostro punto di vista.

La maggioranza si è autosfiduciata...ecco, questo penso e spero l'abbiano capito tutti, non è stato certo...noi abbiamo fatto solo una richiesta, di sfiduciare la Giunta e il Presidente della Giunta, ma si è autosfiduciata da sola, e qui penso che nessuno possa dire il contrario. Perché, perché si è autosfiduciata? La risposta l'abbiamo avuta proprio oggi, l'abbiamo avuta oggi, e in che modo? C'erano dei mal di pancia sulla spartizione delle poltrone. Quindi la Valle d'Aosta, per 75 giorni, non ha avuto un Governo, e per questo motivo è evidente che la crisi si è risolta accontentando certi appetiti; e poi, soprattutto, cos'è che è entrato in ballo? Sono le elezioni...tutti una gran paura di queste elezioni, allora tutto quello che veniva era buono.

Un altro chiarimento che mi piacerebbe avere...e spero che con la nuova Giunta ci siano delle risposte, perché nel Consiglio precedente non abbiamo avuto grandissime risposte dai componenti della Giunta...perché vi siete dimessi come Assessori? Io lo chiedo soprattutto agli Assessori di lungo corso, come l'Assessore Fosson o l'Assessore Marguerettaz...vi siete resi conto di non riuscire a gestire i vostri Assessorati? Eravate in disaccordo con la Presidenza? Ecco, adesso mi riesce difficile capire come possiate accettare, di nuovo, il vostro reinserimento nella Giunta regionale.

Un'altra curiosità che ho è chiedere al neo Assessore alle finanze, Ego Perron, se le deleghe per il Casinò, in un momento così difficile, e penso che tanti stiano aspettando anche questa risposta, se sono di nuovo in carico all'Assessorato delle finanze - perciò a lei - o se sono in carico ancora al Presidente Rollandin; vista la crisi che c'è in questo momento nella nostra Casa da gioco, penso che tanti, in questo momento, siano curiosi di avere questa notizia.

Un'altra cosa importante che, secondo me, è da rilevare è che noi, noi tutti 17, come minoranza...è chiaro che un po' dappertutto si vogliono avere delle chiarificazioni, magari per qualche problema che insorge, ma la compattezza della minoranza è stata la forza di questa parte di legislatura. Noi siamo fissi, siamo imperniati soprattutto sui contenuti e abbiamo sempre dimostrato che non ci tiriamo indietro, abbiamo la disponibilità di fare qualsiasi tipo di incontro. Devo ricordarvi che soprattutto in quest'ultimo periodo, e l'abbiamo visto proprio oggi dai vari comunicati stampa che ci sono stati, Stella Alpina - come l'Union Valdôtaine - assolutamente non hanno nessuna intenzione di dialogare con noi, e questo stride un po' con quello che lei, Presidente, nella sua introduzione, ha detto.

Tornando poi al programma che ha illustrato, lei, Presidente, ha preso un po' dei temi di Renaissance per darci delle risposte...diciamo che di risposte non ce ne sono assolutamente confrontando Renaissance, confrontando quello che ci ha portato lei e per quello che ho potuto leggere; soprattutto, come ha ben specificato il Consigliere Chatrian, nelle partecipate...tra l'altro, qui vedo che si specifica proprio che è la Giunta che deve trattare esclusivamente con le partecipate, che ha il "ruolo di governo"..."e di controllo e di impulso" dall'altra, che sarebbe il Consiglio regionale...ecco, diciamo che non c'è niente di nuovo in quello che ha detto. Nelle grandi opere, le posso dire, e questo glielo dico personalmente: secondo me, la grande opera che bisognerà senz'altro concludere è l'Aeroporto, per i gravi problemi che già ci sono dei trasporti, qua, e poi anche perché effettivamente è incominciata. Sulle altre grandi opere, mi consenta di dirle, sia l'Università che l'Ospedale, ma soprattutto l'Ospedale, sono veramente ancora in alto mare, se vogliamo veramente fare dei cambiamenti che, secondo noi, sono necessari, e sono venuti anche fuori in commissione...penso che l'Assessore Fosson sia d'accordo con quello che sto dicendo...e qui non ci sarebbero degli sprechi, perché non è ancora proprio iniziato niente. Vorrei poi capire quali sono i piccoli interventi per l'economia locale, perché ormai si è sempre e solo parlato più di grandi opere, ma di piccoli interventi per l'economia locale...ho provato adesso, così, su due piedi, in fretta e furia a pensare, ma non ho visto nessun intervento che possa aiutare il nostro tessuto imprenditoriale in questo momento. Per le riforme istituzionali, come ha ben ricordato la collega Morelli, qui si deve parlare, in quest'aula, di legge elettorale, quello senz'altro, però non è che ci siano delle grandi attenzioni...abbiamo visto, lo stiamo vedendo, lo stiamo toccando in questo momento, probabilmente prima di andare alle elezioni una modifica della legge elettorale senz'altro si dovrà fare, perché ci troveremmo di nuovo poi un'altra volta in questa situazione che non è - penso che siamo d'accordo tutti - l'ideale. Per il piano della gestione rifiuti - incrocio proprio adesso lo sguardo dell'Assessore Bianchi - lei ha fatto uno spiegone su tutto, ma molto probabilmente non si è raccordato forse con l'Assessore Bianchi, perché qui devo dire che in III Commissione si è fatto un buon lavoro per quello che è l'inizio di un discorso per la gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta; probabilmente dovreste confrontarvi un po' di più, magari si riesce ad avere poi una visione diversa di quello che è stato fatto. Per il piano straordinario del lavoro mi sembra che vengano dette tante cose, ma, in pratica, non c'è niente di concreto. Ecco, è stata probabilmente un po' una delusione, una delusione penso per tutti, non solo per noi che siamo in questo Consiglio, ma soprattutto per chi ci ascolta fuori e ci ha visto lavorare in questo periodo.

Noi 17, della minoranza, abbiamo continuato a fare il nostro lavoro, ci siamo preparati come se non fosse successo niente, e abbiamo lavorato per trovare delle soluzioni di cui la Valle d'Aosta ha bisogno in questo momento. Siamo disponibili per un qualsiasi confronto, però per un confronto costruttivo, perché fino adesso, in quest'aula, si è tanto parlato di collaborazione, però alla fine non si è mai arrivati a niente. L'unico obiettivo che si è raggiunto è stato quello dei cantieri forestali; alla fine si è riusciti, dopo innumerevoli discussioni, si è riusciti ad ottenere un qualcosa, che questo, sì, è un qualcosa di buono per il tessuto sociale della Valle d'Aosta, perché si è dato respiro a diverse famiglie. Grazie.

Presidente - Ho visto che si è iscritto il Consigliere La Torre...anticipiamo l'intervento di La Torre? Allora diamo la parola al collega La Torre.

La Torre (UV) - Grazie Presidente.

Innanzitutto ringrazio i colleghi che gentilmente mi hanno permesso di inserirmi nelle loro prenotazioni, però lo ritenevo anche giusto, in qualche modo doveroso, cercare di...come dire? partecipare al dibattito, per far sì che non fossero solo loro, in qualche modo, a pronunciarsi. Io ho ascoltato fino adesso con grande attenzione quelle che sono state, se volete, le impressioni articolate e anche pacate, impressioni articolate e pacate che partono da una presa d'atto oggi riconosciuta da tutti: che stiamo chiudendo una fase di serrato confronto, che ci ha visto per più di 60 giorni impegnati tutti quanti su posizioni anche diverse, una fase in cui, però, in qualche modo si è cercato di riportare la politica al centro del dibattito. Infatti, oggi, le riflessione pacate e articolate che voi state facendo parlano di politica. E credo che questo sia un punto importante su cui riflettere, perché in questo Consiglio, che nella prima fase della legislatura ha visto un muro contro muro...era percepito da tutti, quindi non da me, ma da tutti, anche dai cittadini come un Consiglio fazioso, un Consiglio che non riusciva a uscire da questo durissimo confronto, un Consiglio che in qualche modo non riusciva a essere presente rispetto a quella che era una realtà del territorio, una realtà amministrativa politica nazionale che vede affrontare tutte le Regioni italiane, in particolare anche la nostra, un momento delicato e difficile.

Oggi, quindi, essere ritornati a parlare di politica per me è una cosa importante. E quindi, se da una parte si chiude quella che può essere considerata una fase di un confronto, come ho detto anche difficile, che c'è stato fino a oggi, secondo me oggi si apre anche un nuovo momento. E si apre un nuovo momento politico, un momento su cui, se noi riusciamo a trarre riflessione ed esperienza da quello che è accaduto, non possiamo che...come dire? ripartire in qualche modo anche da posizioni diverse, ragionando in modo diverso, ragionando in un modo più politico, quindi in qualche modo avviare quello che può essere anche un nuovo corso. È chiaro che questo nuovo corso, se vorrà essere riflessivo e quindi fare anche esperienza di quello che è stato, dovrà partire proprio da quello che diceva Nogara...non è stato casuale che sono intervenuto dopo di lei, ma quello che lei ha detto c'entra...dovrà ripartire proprio da questi momenti, di tipo anche amministrativo, su cui dovremo confrontarci. Sono momenti ineluttabili, nel senso che noi non possiamo sottrarci a questo: la legge elettorale, il Patto di stabilità, la trasparenza.

Io credo che quello che leggiamo sui giornali, che sta accadendo, è accaduto a nostra insaputa, ma oggi lo sappiamo perché lo leggiamo sui giornali, ci faccia riflettere, ci faccia capire quanto questi argomenti della trasparenza, del ruolo della politica, diventano fondamentali per quelli che sono una credibilità e un modo di fare politica. Ed è questo proprio il terreno su cui credo che noi possiamo ripartire, proprio cercando di trovare questi momenti di coesione che Nogara chiede. E non sono solo parole le mie, perché poi di fatto questi momenti di coesione sono davanti a noi, cioè queste cose che dovremmo affrontare sono davanti a noi: la legge elettorale, la mobilità, e tutto questo credo che sarà un banco di prova straordinario, se vogliamo ripartire tutti insieme con un nuovo modo di rapportarci.

La fase che si è chiusa secondo me si doveva chiudere, si doveva chiudere, perché credo che tutti abbiano detto all'interno di quest'aula...tutti, Consiglieri e forze politiche, abbiamo detto che le elezioni anticipate non erano un bene per questa Regione, e quindi, essendo che un confronto si è svolto e si è svolto pienamente, al di là degli esiti, la fase aveva raggiunto una posizione in cui bisognava in qualche modo chiudere per evitare quello che era riconosciuto da tutti come il male peggiore: le elezioni anticipate. Io credo quindi che questo confronto, questa crisi che si è aperta, questo avvio di crisi che c'è stato, era una cosa che era nei fatti, che era nel modo in cui quest'aula stava operando, c'era un'insoddisfazione complessiva e generale.

Credo quindi che questa crisi abbia fatto bene, abbia fatto bene a tutti, abbia fatto bene, da una parte, alla maggioranza, perché ha permesso alla maggioranza di approfondire, di cercare di analizzare quello che era il malessere che in qualche modo la toccava e, nello stesso tempo, anche cercare di capire quale poteva essere il metodo di lavoro più utile per lavorare tenendo conto anche dei ridottissimi numeri che caratterizzano questo rapporto di forze all'interno del Consiglio.

Credo anche che questa crisi sia stata utile alla minoranza, e lo credo perché non solo le ha permesso di presentare in modo più nitido le sue istanze, ma soprattutto le ha permesso - consentitemelo di dire - anche di creare una proposta che era quella di Renaissance, che è nata sulla base di questa crisi, era una proposta che prima non c'era. Poi abbiamo detto tutti che legittimamente nella vostra proposta ci sono elementi che possono essere condivisi, elementi su cui probabilmente bisogna discutere, elementi su cui non siamo magari d'accordo, ma di fatto la proposta di Renaissance è un passaggio politico che nasce da questa crisi, e quindi io credo che sia anche questo un elemento positivo, su cui noi dobbiamo riflettere.

E poi questa crisi ha permesso anche un'altra cosa, quello che dicevo prima, e cioè ha permesso ai movimenti e ai partiti di tornare a parlare di politica: intanto ha permesso a tutti, in qualche modo, ognuno con i suoi limiti, come qualcuno ha detto, di giocare anche dei ruoli, dove tutti in qualche modo hanno cercato di dare un contributo. Poi evidentemente le valutazioni sono personali, quindi ognuno può ritenere che il contributo che le persone hanno dato sia valido o non valido, ma tutti i soggetti che hanno partecipato, anche da posizioni diverse nel tentativo di mettersi in gioco...beh, hanno fatto politica, hanno fatto politica, grazie a Dio che si torna a fare politica!

Mi rivolgo anche alla Consigliera Fontana, che ha fatto un ragionamento legittimo...ma è quello che ha fatto Renzi! In fondo Renzi ha fatto politica non essendo neanche eletto dai cittadini, ha rimesso in discussione, dall'interno stesso del suo partito...come dire? indicazioni di partito, ha rimesso in discussione valutazioni di partito, e ha riaperto, facendo politica, un gioco di...come dire? di trasparenza e di confronto che oggi porta ad avere un Presidente che in qualche modo cerca di guidare un cambiamento. Quindi il tempo che noi abbiamo dedicato non è tempo perso, quello che noi abbiamo fatto qua dentro, al di là di quello che può essere un risultato...è evidente che se qualcuno magari già si vedeva Assessore e oggi non lo è, magari è insoddisfatto da questa cosa...però, se è vero che il ragionamento che facciamo è quello di dare un avvio a un nuovo corso, io credo che quello che stiamo cercando di dirci è proprio questo, e cioè: cerchiamo insieme - e riprendo di nuovo le parole di Nogara - di ragionare sulle cose che dobbiamo fare...è chiaro, mantenendo ognuno le proprie posizioni.

D'altronde penso che anche l'esperienza che abbiamo vissuto noi, all'interno, con colloqui, con rapporti...io stesso ho dato avvio, in qualche modo, in maniera più forte a quello che poteva essere il momento di confronto, e l'ho fatto con estrema convinzione di fare un servizio alla politica, ma anche ai movimenti della maggioranza, perché è solo affrontando le cose - come forse ha detto Viérin - alla luce del sole, affrontandole e parlandone, che si possono risolvere e trovare delle soluzioni. E quindi non trovo nemmeno così...come dire? negativo che ci siano state, anche all'interno dei movimenti di maggioranza, diverse posizioni anche di diversi Consiglieri che, in qualche modo, hanno cercato di far pesare...con la loro posizione annunciata, magari non concretizzata...hanno cercato di far pesare la bilancia verso quest'ipotesi di un nuovo corso, di un nuovo modo, metodo di far politica, che non è solo quello che chiede la minoranza, perché ce lo siamo detti anche noi, lo condivide anche il Presidente, abbiamo cercato di farne un patrimonio di questa ripartenza.

I cambiamenti, qualcuno critica i cambiamenti...al di là dell'ironia di Ferrero, perché gli altri sono stati dei discorsi che avevano dei contenuti politici, Ferrero ha fatto un discorso sicuramente ironico, ma i contenuti politici...non è un'offesa, non è che ne ho sentiti tanti...ma, al di là dell'ironia, è difficile fare cambiamenti stratosferici in ambiti numerici, cioè voglio dire, questi siamo, non è che...a meno che qualcuno avesse pensato a un Assessore tecnico, ma questo era un altro discorso, allora qui avremmo introdotto altre valutazioni di altro genere...il cambiamento...questi sono i 35 Consiglieri eletti, queste sono le persone, 18 di una maggioranza e 17 di un'opposizione, questi sono, a meno che non si volesse andare a misurarci sulle elezioni anticipate, questo è il personale umano che noi disponiamo e che offriamo.

Io credo che la responsabilità di aver avviato un dibattito per me sia un punto d'onore, il risultato non dipendeva solo ed esclusivamente da me, anche perché, come ho detto, le forze politiche sono entrate finalmente in campo e hanno avuto modo di confrontarsi; non hanno trovato un risultato, non sono stati in grado di raggiungere un risultato...io non entro in una valutazione del lavoro dei segretari politici, io ritengo che abbiano fatto quello che era necessario, quello che hanno ritenuto necessario. Però il cambiamento parte da questo: il cambiamento parte da un confronto, parte da un confronto fatto con dei toni accettabili, con delle riflessioni politiche, parte con delle proposte politiche, parte con delle posizioni politiche che possono essere dei movimenti e anche dei singoli Consiglieri. Io continuo a sostenere che oggi la politica è fatta da movimenti ma è fatta anche dagli eletti, perché gli eletti rappresentano poi in qualche modo i cittadini, hanno una responsabilità anche nei confronti dei cittadini. E quindi è giusto coniugare i movimenti e i partiti con gli eletti, ma è anche giusto che gli eletti possano essere interpreti di un pensiero, portare qualche cosa. E questo è un terreno su cui ci troviamo, quindi se noi comprendiamo gli errori che abbiamo fatto, tutti, tutti...e io penso che qui, anche in questa situazione, sono stati fatti degli errori, ma la politica ha la grande fortuna che gli errori in questo caso se si comprendono si possono anche non ripetere...possiamo fare dei passi avanti. Non è che noi ci possiamo dimenticare - io parlo per me stesso - l'errore che abbiamo fatto per le europee; noi veniamo da un mese di votazioni europee, ma io credo che la Regione abbia perso un'occasione straordinaria! Io ritengo che noi abbiamo delle colpe, ci mancherebbe altro, ma la vera colpa che forse abbiamo tutti è quella che non abbiamo saputo dialogare, perché abbiamo mischiato posizioni di maggioranza e minoranza, abbiamo mischiato posizioni amministrative con posizioni politiche, e quella è stata una grande occasione che noi abbiamo perso, un grande terreno di confronto della Valle d'Aosta con tutta l'Italia e col resto dell'Europa su cui noi non ci siamo misurati! E qui non sto addossando responsabilità a nessuno, non è...io mi prendo anche in questo le responsabilità che possono essere nostre, però non è che possiamo far finta di non vedere queste cose!

Concludo citando anche Viérin, che ha fatto un intervento secondo me molto interessante, l'ho ascoltato con grande attenzione: alla luce del sole, nella trasparenza, noi dobbiamo portare avanti un dibattito politico. Ci sono diverse forze, ci sono diverse provenienze, radici comuni, ci sono ambiti nazionali...questo non è che ci deve dividere, perché il punto che ci unisce è quello di essere il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, e quindi il punto che ci unisce è quello dell'interesse complessivo dei valdostani. È chiaro, probabilmente la prima fase della legislatura è stata una cosa negativa, è stata negativa per tutti. Adesso, questa ripartenza a mio avviso sta nelle nostre corde, nella nostra capacità di non trasformarla in uno scontro. Io non sono qui a riprendere magari anche velate osservazioni dure o negative, io credo che oggi si possa veramente chiudere una fase e ripartire, anche sempre 18 a 17, con una nuova fase, tutto dipende da come noi l'approcciamo. È chiaro che se l'interesse è solo quello di criticare...il diritto della critica ci sta, però, però, però...io credo, Donzel, e poi tanto lei poi interverrà sicuramente, credo che sia per tutti una grande opportunità.

Io, come ho detto, al di là delle semplici e facili ironie di Ferrero, non avevo mai posto la mia questione come una questione personale. Mi dispiace che Ferrero non sappia che mi occupavo di EXPO già da quattro mesi fa - sembra quasi che mi occupo di EXPO da adesso, ma me ne occupavo già da quattro mesi - e mi dispiace per Ferrero, ma poi glielo spiego volentieri, anzi sarei proprio contento se se ne occupasse anche lui...purtroppo la Regione Valle d'Aosta fa anche una figura un po' piccola, perché i soldi che mettiamo a disposizione sono veramente pochi rispetto a una realtà nazionale che vede le altre Regioni molto più impegnate, anche in altre città, e che i 400 mila euro che lui cita, che poi sono 500 mila, di fatto, visto che la sola partecipazione all'EXPO, volenti o nolenti, costa quasi 400 mila euro, vuol dire che resta veramente poco per quello che sono le iniziative...e, anzi, è per quello che dico che mi piacerebbe, anche su questo tema, aprire, aprire, aprire, visto che me ne devo occupare io, aprire, e su questo ragionamento lanciare anche di nuovo un ponte, com'è stato fatto dal Consigliere Nogara....sugli argomenti che ha detto lui, della trasparenza, della legge elettorale...un ponte su cui costruire qualcosa. Questo è il mio invito e questo è quello che io ritengo giusto in questo momento. Dopodiché spero, "spero" che le parole che stanno venendo fuori da molti Consiglieri si realizzino poi nei fatti, in un clima completamente diverso nel quale tutti possiamo riconoscerci. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il Vicepresidente Rosset; ne ha facoltà.

Rosset (UVP) - Grazie Presidente.

Il mondo valdostano è un piccolo mondo, in cui tutti ci si conosce; fa sorridere che almeno fra di noi si faccia del cinema, quando i retroscena sono così chiari da invitare a lasciar perdere nel cercare giustificazioni e pretesti. Ebbene, allora l'ha già citato la collega Morelli: "Potere e poltrone", ecco il titolo adatto a questo film, quindi diverso da quello di Ferrero...questo per venire al sodo, senza troppi giri di parole. So che la tentazione è in effetti quella di essere attaccanti in una seduta come quella di oggi; quando appunto si conoscono vizi e virtù dei protagonisti oggi in primo piano, quante cose ci sarebbero da dire e quanti episodi si potrebbero raccontare su questa storia?

La caratteristica più grave di quello che è stato un "gioco dell'oca" è che si è tornati al punto di partenza da quel 26 marzo. E allora rifletto su come di fronte ai problemi da risolvere ci si sia rifugiati dietro bizantinismi giuridici, spesso in contrasto, violando elementari principi di buon senso istituzionale, se non vogliamo scomodare l'etica e i principi del diritto. Bene, tutto questo mi convince come il cambiamento debba avvenire nel nome del bene di una comunità e non di scontri fra gli uni e gli altri. Chi oggi pensa di aver vinto è invece, secondo me, nei fatti, il vero sconfitto. Quando si vive nel Palazzo con un manipolo di fedelissimi e con persone che si incontrano non sincere, per semplice paura, ebbene, si perde il senso della realtà.

Oggi la Valle d'Aosta vuole un cambiamento, un cambiamento che veda equità, partecipazione, trasparenza, e invece siamo di fronte ad un sussulto politico, un sussulto politico che non ci porterà lontano; anzi, questo elastico di resistere, tirato, resistere, resistere, si dimostrerà sbagliato per chi lo ha studiato a tavolino, e in questo non c'è nulla di eroico, semmai c'è qualcosa di malinconico che vede un futuro senza consistenza. È vero che i regimi politici camminano sulle gambe degli uomini e non vivono nel mondo della Luna, ma non è una questione solo di personalismi e di togliere Caio per premiare Sempronio.

Quello che si evidenzia oggi è una crisi morale, una crisi etica, che voi, della maggioranza, incarnate. E qui io vorrei recitare i responsabili della sedicente battaglia interna: Fosson, Marguerettaz, eccetera... È vero, Consigliere La Torre, anziché portare ad un nuovo corso, secondo me hanno portato a spasso il Consiglio Valle finché qualcuno non ha tirato loro il guinzaglio e ha tirato fuori qualche osso da spolpare. La gravità è nel comportamento politico, irrispettoso della comunità, dei rapporti democratici, della considerazione reciproca, ma non solo, soprattutto del ruolo del Consiglio regionale, che troppo spesso non viene preso in considerazione. Ebbene, da sempre, in Valle, la politica ha raggiunto momenti di polemiche, polemiche anche feroci, di scontri epocali, di passaggi storici delicati, ma qui...qui siamo scesi molto in basso, e lo stesso comportamento verso Renaissance, e cioè l'insieme di una proposta di programma delle opposizioni, è stato venato di profonda malafede. Anche in questo caso la logica era prendere tempo e agire nella linea ormai vecchissima delle logiche premiali e delle promesse...questo per tenere alcuni sulle spine. Ebbene, prendere tempo non servirà o non serve. Se questi sono i metodi nel vuoto delle idee e delle azioni concrete contro la crisi, senza rapporti politici in Italia e in Europa, ebbene sono preoccupato, e lo dovrebbero essere tutte le persone di buonsenso contro crisi, degrado e disperazione. Il cinismo non ci porterà lontano, da nessuna parte.

Ebbene, noi continueremo a lavorare per un progetto che è Renaissance, cogliamo con positività sia la relazione del Presidente, che le proposte di La Torre. Il Presidente dice: "Pour ce faire, nous voulons prendre en compte, comme elle le mérite, la sensibilité qu'ont exprimée les forces d'opposition: d'ailleurs, les priorités que je vais indiquer figuraient aussi au chapitre des urgences du document qu'elles ont présenté le 11 avril 2014". Sono passati 75 giorni, si poteva prendere prima in considerazione. Bene, che questa crisi, Consigliere La Torre, ci conduca verso un nuovo momento politico. Mi auguro che sia questa l'indicazione e che questa crisi possa avere, come lo dice anche il Presidente, il merito..."le mérite de relancer le dialogue entre les mouvements et les partis politiques présents dans cette salle"...mi auguro che non sia soltanto carta straccia, ma che sia realtà. Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola la Consigliera Chantal Certan; ne ha facoltà.

Certan (ALPE) - Merci Monsieur le Président.

Après toutes les interventions des collègues je passerais un petit peu rapidement sur les prémisses de mon intervention pour être plus rapide. Quoi dire, quoi dire après cette période? Nous sommes dans une période de l'année, je dirais, de l'année scolaire, de fermeture des classes, de bilans, c'est le temps de bilans.

Come in ogni fine d'anno scolastico si tirano le somme e, dopo 70 giorni di scivolo vertiginoso, la caduta definitiva, oggi, è rimandata. Si tira, cari colleghi, un sospiro di sollievo, mi ha detto qualcuno, mi ha detto qualche collega...nessuno schianto, perlomeno nessuno schianto apparente. E lei, Presidente Rollandin, da buon preside, ha presieduto quest'anno scolastico e adesso sta tirando le somme fra bocciature e promozioni. La sua grande esperienza e la ruse, qu'on vous reconnaît, l'astuzia con la quale ha agito, meriterebbe quasi i complimenti, perché devo dire che, a tenacia, sicuramente ne conosciamo pochi altri. Tranquillamente, non ha mai perso la calma, ha fatto finta di fare qualche passo un po' più lungo dei precedenti e, intanto, è rimasto al suo posto. Ripeto: l'astuzia con la quale ha condotto questi 70 giorni meriterebbe quasi i complimenti. E oggi lei è lì, da solo, a farci da preside e a fare gli scrutini o, se preferisce, ha presentato la sua nuova collezione di prêt-à-porter...anzi, no, scusi, di prêt-à-gouverner.

Mi dispiace - e lo dico sia da insegnante che da collega Consigliere - che a farne le spese e la bocciatura più secca arrivi a quello che, come ha definito qualcuno precedentemente, non ha fatto né peggio, né meglio di tanti altri Assessori, semplicemente ha fatto poco, magari anche ogni tanto con dei difetti, però è quello che ha pagato di più, ed è anche quello più giovane, il più giovane, il più inesperto o, se meglio si preferisce, il meno esperto a bluffare. Ecco, l'ex Assessore Farcoz ci ha lasciato le penne, ma forse, invece di avere e ricevere ordini e istruzione, avrebbe avuto bisogno soltanto di sostegno, sostegno che doveva venire sin dall'inizio, se lo si voleva lanciare e se si voleva dare un segnale del più giovane in Giunta, che poteva anche essere un segnale positivo, e io l'ho accolto in quanto tale, però allora lo si doveva sostenere e non lasciare che si bruciasse, perché credo che in questo modo, spesso, poi si bruciano anche delle persone valide.

Devo dire la verità: per quanto io sia, in generale, per carattere...anzi, cerchi di essere positiva, devo dire che a farne le spese, anche questa volta...lascio finire la telefonata al Presidente, perché credo che sia più importante dell'intervento che sto facendo io, quindi...sì, sì, mi scusi se con il mio intervento le ho disturbato la telefonata, mi scusi...dicevo che, per quanto cerchi di essere positiva e di guardare il bene che ci può essere in questo...sì, lo so, Presidente, che ha due orecchie anche lei, però ci sono delle regole, credo che almeno...comunque, dicevo, per quanto uno cerchi di essere positivo, alla fine a farne le spese è stato ancora, per l'ennesima volta, l'Assessorato dell'istruzione e direi un Assessorato che, invece, avrebbe bisogno di persone che di scuola se ne intendono e di cultura hanno veramente voglia di occuparsene. Invece, per l'ennesima volta, così come avviene anche a livello nazionale, così come avviene in tutti i Governi degni di questi ultimi vent'anni, l'istruzione e la sanità sono spesso le cose che si vanno a penalizzare, sia in risorse umane che economiche, perché poi alla fine sono quelle che si vedono sempre meno e soprattutto a livello di voti pagano meno, e quindi, purtroppo, a farne le spese sono, anche questa volta, i valdostani e la Valle d'Aosta intera.

Condivido molte analisi che sono state fatte dai colleghi e non andrò a ripeterle. Credo che comunque questi 70 giorni, al di là di tutto, non siano stati negativi e non siano neanche stati inutili, lo dico soprattutto a chi segue e a chi ci ascolta, perché magari si è pensato che noi Consiglieri non avevamo più nulla da fare...beh, noi abbiamo continuato a lavorare molto in questi mesi e devo dire, tanto per aprire il cahier de doléances che molti hanno già aperto, che io sto ancora aspettando delle risposte a dei "116"...ne dico uno per tutti: ad esempio su quello del commissario dell'Istituto musicale non si è neppure degnato di rispondere, nonostante i solleciti di Dirigenti dell'istruzione; quindi, giusto per dare un'idea, forse dovevano essere seguiti meglio...magari adesso col cambio alla Presidenza del Consiglio vedremo cose migliori, però...tanto per dire che noi abbiamo continuato a fare la nostra azione, e chiudo la parentesi.

Dicevo...non sono stati inutili, perché il fatto che lei oggi cambi i colori alla sua sfilata e al suo prêt-à-porter, vuol dire che la sua "sfilata programmatica" del mese precedente era obsoleta ed era da rinnovare, e dico questo perché lo si è visto benissimo nei punti programmatici che lei ci ha dato; oggi ci parla di urgenze, non ci parla più di un "programma di continuità". Nel mese di luglio 2013, orgogliosamente e con grande fierezza, ci aveva esibito il suo programma di legislatura di continuità. Beh, oggi non si è azzardato a dare un programma di continuità, ma ha detto: colgo gli aspetti della discussione di questi 70 giorni che alcune forze politiche e che il documento Renaissance, in particolare, hanno evidenziato...preciso: "alcune forze politiche" vuol dire alcune forze politiche del Consiglio, quindi quelle della minoranza in particolare, eh, giusto per non creare...quindi, se lei oggi si è dovuto soffermare su questo, credo proprio che perlomeno l'aspetto costruttivo che è stato portato dalle forze di minoranza sia assolutamente positivo. Poi, vabbè, lo sappiamo, abbiamo dei Direttori di giornali che lo definiscono un "documento sufficiente"...beh, certo, noi siamo abituati a dei mostri sacri, quindi il nostro è solo sufficiente, ma, proprio per rimanere nell'ambito della scuola, la sufficienza a volte paga comunque, no? Quindi, per carità, benissimo che lei abbia preso alcuni di questi punti; però, mi permetto di dire, visto che lei ci ha parlato in particolare delle urgenze...beh, se andiamo a leggerlo insieme, io non vorrei fare una lettura in classe collettiva, però, Presidente Rollandin, lei ha preso, par ci, par là, quelli che le interessavano e ha preso forse il primo pezzo della frase, ma non ha proprio preso tutto!

Noi abbiamo parlato di "cambio di metodo", di "discontinuità di sistema", abbiamo parlato di tante cose, e non abbiamo solo parlato, le abbiamo proprio scritte, e sono comunque degli argomenti sui quali è da anni che ribattiamo. Non lo so, può essere anche una soddisfazione vedere che alcuni di questi punti finalmente vengano presi in considerazione come urgenze, che vengano perlomeno accettati come dei problemi. Sono stata in questi anni anche Segretario di ALPE, e ricordo che le prime volte che parlavamo di alcuni temi quasi venivamo derisi. Oggi, sentire che ad esempio le gestione dei rifiuti, ma non solo la gestione dei rifiuti, anche la sua riduzione, è una priorità, beh, guardi, per me è una soddisfazione già solo questa, perché nel 2010, quando siamo partiti, non siamo stati trattati da stupidi, forse anche peggio, quindi mi fa molto piacere che finalmente si arrivi lì...per dire che non sono stati 70 giorni inutili.

Riprendo un attimo anche il discorso del collega La Torre. Con tutto il bene che le voglio, collega La Torre, le faccio i complimenti per essere stato molto convincente e per quello che ha detto, perché bisogna veramente essere solo come lei può essere per poter dire certe cose, e devo dirle che le faccio veramente i complimenti. Finalmente i cittadini valdostani, però, in questi 70 giorni hanno visto e hanno potuto vedere, loro, come sono andati i fatti, e quindi lascio a loro il giudizio, non mi permetto certo di farlo io. Posso dire che...adesso è uscito, come vede, è difficile...comunque devo dire che è stato un gran ballerino, il nostro collega, ha saputo volteggiarsi perfettamente un po' tra minoranza e maggioranza, tra riunioni in cui era presente e riunioni in cui non era presente, comunque alla fine ha ottenuto perfettamente quel che voleva e le carte oggi sono scoperte, perlomeno oggi le vediamo. Settanta giorni, ho detto prima, in cui i punti e i contenuti dei documenti della minoranza sono stati presi in considerazione, ma 70 giorni anche in cui finalmente - lo diceva qualcuno prima - si è parlato di nuovo di politica, qualcuno si è messo di nuovo a scrivere di politica; dopo aver scritto di montagna, di luna, di stelle e di tutti i pianeti, si è ritornato a parlare di politica. Si sono rivisti vecchi fantasmi e questi fantasmi hanno avuto un ruolo importante; devo dire che hanno avuto ruoli importanti anche i "guardoni" o, se vogliamo definirli un po' più elegantemente, quelli che leggono ma non scrivono niente, non lasciano i segni, quelli - sempre per usare un'altra parola un po' più elegante, un po' più fine e raffinata, i maîtres à penser - che non si occupano più di politica, però che attivamente hanno voluto dare il loro imprinting, chi sul web, chi nelle segrete stanze...insomma, finalmente la politica è tornata in questi 70 giorni nel dibattito. Qualcuno pensa di dare lezioni o terapie agli altri...beh, devo dire che alcuni di questi scrivevano già così quando è nato Renouveau Valdôtain, pensando che Renouveau Valdôtain avesse delle forti...diciamo "dosi di masochismo"...poi vedo che alla fine, nel 2013, a queste forme si sono adattati anche altri, quindi va bene quand'è così.

Insomma, oggi spero che, comunque sia, visto che i numeri dicono così, che 18 è maggiore di 17, per cui oggi si riparte...qualcuno parla di ripartenza, a me piace ben poco...possiamo dire che oggi inizia, Presidente Rollandin, il suo...non il suo "Rollandin bis", mi permetto di dire il suo 6° Governo, giusto? O sbaglio qualcosa? Quindi, se tanto mi dà tanto, ne manca ancora qualcuno, perché, come spesso si dice, di vite ce ne sono molte di più, quindi andiamo ancora al 7°! Speriamo che nel prossimo ci siano poi in programma tutti quei punti che oggi non è riuscito a scrivere e non ci sono stati nei fogli: i costi della politica - lo ricordava prima il collega Viérin - e tutta una serie di altri punti che ad ogni governo si rimanda, che ad ogni governo si rimanda. Io adesso non posso che sperare e augurarmi che finalmente nel prossimo suo Governo, nel programma di legislatura del 7° Governo Rollandin, ci siano poi ancora tutti quei punti che oggi, invece, non sono stati messi.

Di certo è che da parte nostra ci sarà l'impegno costante anche al dialogo, perché io la rivendico questa facoltà. Credo che ognuno di noi, qui, all'interno dell'aula consiliare, abbia un trentacinquesimo di responsabilità, debba rispondere di questa responsabilità, e credo che sia importante anche il dialogo e i passaggi che sono stati fatti; l'importante è che questi siano stati fatti con grande chiarezza e grande trasparenza e, in effetti, i risultati si sono poi visti. Sicuramente molte delle cose che ci aspettavamo essere un po' più incisive...eh, non mi faccia quella faccia, Presidente...pensavamo che fossero cose acquisite, sono state acquisite solo nelle parole, nelle riunioni quasi di cordialità che sono state fatte. Poi, però, più si andava nello specifico e più si vedevano le cose dileguarsi, perché probabilmente erano troppo complicate da mettere in atto. Ecco, io credo che invece la Valle d'Aosta abbia proprio bisogno di questi nuovi passaggi, quelli che lei forse oggi non è ancora riuscito a pronunciare, quelli che lei forse oggi non è ancora riuscito a mettere in programma, ma che da diversi anni noi continuiamo a ribadirle. Ecco, credo che la Valle d'Aosta e tutti i valdostani le chiedano proprio questi punti, e non sottovaluti, perché le elezioni europee hanno dimostrato che i valdostani, e comunque in generale l'elettorato, seguono più di quello che spesso chi si definisce "esperto di politica" pensa.

Presidente - Grazie. Per l'alternanza degli interventi, proporrei al collega Borrello di intervenire.

Borrello (SA) - Grazie Presidente.

Ringrazio i colleghi che mi danno la possibilità di inserirmi all'interno del dibattito per produrre un piccolo contributo, a nome e per conto della Stella Alpina. La crisi politica in atto ha comportato sicuramente molte problematiche alla Valle d'Aosta, sia dal punto di vista istituzionale che dal punto di vista amministrativo, e anche dal punto di vista economico, oltre ad aver minato fortemente anche la credibilità di tutta la classe politica.

Riteniamo estremamente urgente e non più rinviabile la necessità di dare un governo alla Valle d'Aosta per affrontare i problemi - ripeto - economici, sociali e istituzionali della nostra Regione. Come già detto da alcuni di voi, il ritorno alle elezioni sarebbe sicuramente un passaggio negativo soprattutto dal punto di vista amministrativo, perché non riusciremmo a dare quelle riposte nei prossimi sei mesi e quindi metteremmo ancora più in difficoltà il contesto economico della nostra Regione.

Nel corso di questa pausa, chiamiamola "di riflessione", si è aperto un momento di confronto politico nel tentativo di dare una risoluzione alla crisi in atto. Il risultato dei confronti con le forze politiche non hanno peraltro consentito un allargamento dell'attuale maggioranza regionale, incardinata nei partiti dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina. Come Stella Alpina valutiamo positivamente il confronto avviato con le altre forze politiche svoltosi - ci tengo a sottolinearlo - in un clima politico sereno, in linea e nel rispetto dell'importanza del momento, riconoscendo il giusto ruolo che assume il dibattito politico incardinato negli organismo di partito. Questo confronto, che è stato sicuramente approfondito, ha consentito di accertare uniformità di vedute analoghe su diversi argomenti interessanti la nostra comunità; parallelamente, ha fatto emergere alcune sensibilità comuni dal punto di vista programmatico. È per questo motivo che, come Stella Alpina e come maggioranza, approfittando della nomina di questa nuova Giunta regionale, abbiamo ritenuto necessario integrare il nostro programma di legislatura con alcuni temi che, condividendo già quanto espresso dal Presidente, vorrei sottolineare in alcuni aspetti, in particolar modo le politiche sul lavoro (la crisi occupazionale in atto è sicuramente una cosa negativa, dobbiamo combattere con delle azioni di rilancio dell'economia); la verifica delle grandi opere - è stato detto dal Presidente e lo ribadisco - soprattutto per quanto riguarda le opere già in itinere, Università, Ospedale e Aeroporto (si tratta di progetti - ripeto le parole del Presidente - che rispetto alle ipotesi iniziali sono stati e saranno ampiamente rivisti e rimodulati). Un approfondimento è necessario sicuramente anche per quanto riguarda la riforma delle partecipate; in quest'aula abbiamo già approvato una mozione, e la disponibilità è incardinata anche nella prefazione che ha fatto il Presidente, proprio nell'ottica di approfondire questo tipo di ragionamento, per arrivare a un tema che - lo metto come ultimo, ma non per minore importanza - forse è il più importante di tutti: il ragionamento sulle riforme istituzionali. In questo momento storico il Consiglio regionale si deve far carico di tutta una serie di approfondimenti per cercare di far convergere le intelligenze e le professionalità di tutto il Consiglio, affinché si possa fornire un contributo per ridurre l'impatto negativo che alcune riforme istituzionali potrebbero avere, soprattutto nella difesa del nostro Statuto speciale.

Come Stella Alpina, ripeto, avendo valutato positivamente i dibattiti politici intercorsi fra le forze politiche, riteniamo necessario continuare tale confronto nel rispetto dei ruoli, ovviamente per trovare quelle soluzioni condivise in un momento molto difficile per la Valle d'Aosta. Oggi ci accingiamo a votare l'insediamento di una nuova Giunta che si dovrà far carico, ovviamente insieme a tutti noi, di una notevole mole di lavoro, con la consapevolezza delle grandi difficoltà economiche e sociali che stiamo vivendo.

Anticipo già una dichiarazione di voto: l'auspicio che esprimo in questa sede è che l'Esecutivo, giorno dopo giorno, sappia confermare questa fiducia che oggi gli riconosceremo a nome della Stella Alpina.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Fabbri; ne ha facoltà.

Fabbri (UVP) - Grazie Presidente.

Aujourd'hui c'est une très triste journée pour la Vallée d'Aoste, pour la politique de la Vallée d'Aoste et pour les citoyens de la Vallée d'Aoste. Il y a eu l'occasion pour renouveler la façon de conduire la politique et l'administration publique, rien de tout cela! On continue avec la vieille politique, le partage de fauteuils et l'équilibre du pouvoir.

Oggi è veramente una giornata triste per la politica in genere e per la politica valdostana in particolare. L'occasione e l'opportunità di rinnovare il modo di gestire l'Amministrazione è stata sconfitta da un'operazione di rimpasto, di rimpasto politico da puro manuale della vecchia politica. I motivi politici che sono intercorsi in questi ultimi tempi sono già stati affrontati e sviscerati approfonditamente. Io, a questo punto, devo dire che, quale neofita di questa politica, ho avuto occasione di approfondire come sono state condotte queste giornate così concitate, e devo dire di averne concluso una lezione veramente profonda. Tutto si è risolto con un cocktail fatto con gli stessi ingredienti di prima, in pieno accordo con il "gattopardismo" che è già stato ricordato, un gattopardismo di vecchio stampo, naturalmente.

Gli Assessori dimissionari dovranno spiegare all'opinione pubblica e a noi perché si sono dimessi per poi essere riconfermati e quale alchimia politica abbia potuto compiere questo miracolo. Questa è la vera renaissance che io ho visto qui! Una rinascita di persone che si sono dimesse e che ora ritornano a gestire il potere. Sono stati 75 giorni persi, una traversata del deserto inutile che non ha portato alcun sostanziale cambiamento. Tutto è stato messo a tacere: i ribelli, i responsabili, i capitani coraggiosi sono stati sconfitti, sono stati ricondotti alla ragione, alla "ragione di Stato", alla ragione del potere; questo per la paura del confronto, forse del confronto elettorale, che poteva essere affrontato dopo avere modificato in parte la legge regionale ed aver affrontato i problemi che sono reali per la politica valdostana.

Alla collega che una settimana fa ci invitava a collaborare e a condividere, chiedo se ha condiviso questa commedia che oggi viviamo. È stata persa l'occasione di percorrere insieme un nuova fase politica, un progetto chiaro, un progetto fattibile, connotato da riforme strutturali, attuabili anche in tempi non biblici. Tutto ciò è stato rifiutato, altro che condivisione! È stata usata la tecnica del temporeggiare, non del prendere tempo, del prendere tempo per sviscerare i problemi, la famosa tecnica del temporeggiare per poter arrivare a scopi non sempre confessabili. Abbiamo avuto, dunque, una vecchia maggioranza, un vecchio Governo, che non si sa quanto potrà affrontare i problemi valdostani. Ai nuovi Presidenti che si vanno delineando, bisogna riconoscere che hanno una notevole esperienza per sedere sui più alti scranni della politica e dell'Assemblea valdostana, poiché sono entrati in Consiglio ancora da adolescenti. Nel momento difficile che viviamo, e che richiederebbe una grossa coesione politica, vi è stata nuovamente un'occupazione totale da parte di una fragile maggioranza, la cui durata è facilmente prevedibile.

Vorrei concludere riprendendo quello che il Presidente ha scritto nel suo programma...riprendo dalle grandi opere citate dal collega Borrello, il Presidente non c'è più, ma ci sono i suoi colleghi. Allora, per quanto riguarda le grandi opere: Università, Aeroporto, Ospedale, hanno le caratteristiche di dover essere compiute, perciò vanno completate. Il collega Borrello diceva che, per contenere i costi, si dovranno rimodulare i progetti. Si parla di Università, si parla di Aeroporto, ma non si parla di Ospedale, che sarà la matrice, la madre di tutti i buchi che verranno aperti nel bilancio della Regione. Concludo adesso facendo la stessa conclusione della relazione del nostro Presidente: "Queste sono le priorità individuate, sulle quali intendiamo operare con spirito di condivisione e di partecipazione, con l'obiettivo di costruire insieme qualcosa di solido e di efficace, nel solo interesse della Valle d'Aosta e dei valdostani. E questa è anche la ragione per la quale sono evidenziati gli argomenti, non invece le soluzioni di dettaglio. Non perché non sappiamo come intervenire..." ma, ahimè, io ho visto che in questi 10 mesi di soluzioni ne sono state prospettate ben, ben poche, e quindi ho qualche dubbio che sappiate come intervenire su questi problemi così importanti...e poi riprende: "...ma proprio perché è nostro auspicio poter migliorare ancora il risultato attraverso il dialogo e il concorso di tutti". È quello che noi da 10 mesi stiamo proponendo: dialogo, concorso per affrontare i problemi fondamentali per la nostra vita futura e che ci è stato costantemente negato! Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Bertin; ne ha facoltà.

Bertin (ALPE) - Grazie Presidente.

Dopo più di due mesi di stallo politico e di paralisi amministrativa difficilmente comprensibili e provocati dall'incapacità della maggioranza di svolgere il proprio ruolo, oggi, come se niente fosse, si vorrebbe ripartire con gli stessi presupposti. Abbiamo visto un piccolo restyling del programma, si citano le riforme istituzionali...tra l'altro, siamo in ritardo di mesi, abbiamo perso sei mesi mentre a Roma il dibattito andava avanti, e qui da noi nessuno ne ha parlato e se ne è occupato; un ritardo, a mio avviso, difficilmente recuperabile. Si è parlato poi delle questioni relative ai rifiuti...sono ormai due anni che aspettiamo una risoluzione di questo problema, ma non credo che cambierà qualcosa, sono scettico; se c'era la volontà politica si poteva fare prima, ma in ogni caso aspettiamo e vediamo quale sarà la novità di questo nuovo programma che ci ha illustrato. Come peraltro sono scettico rispetto alle grandi opere, che non vengono messe in discussione, semmai confermate, ad iniziare dall'Aeroporto, che ci costerà tantissimo in costi di gestione e che difficilmente la nostra comunità potrà ancora permettersi...ma, anche questo, è confermato. Vedremo, comunque, siamo disponibili al confronto e, per quanto scettici...io sono un po' di natura scettico, ma sarei comunque contento di essere smentito. Una crisi al buio quella che abbiamo visto, che, per molti aspetti, rimane incomprensibile: 70 giorni di un teatrino che ha visto come protagonista indiscusso il Consigliere La Torre, che ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità...20 minuti, addirittura...come diceva Andy Warhol: "Tutti hanno diritto a un quarto d'ora di celebrità"...dichiarazioni continue, tutte prontamente contraddette, e che comunque non hanno dato nessuna via per un'uscita da questa crisi.

Inevitabilmente, questa crisi, per ambizioni personali, ricerca di visibilità, inconsistenza politica dei protagonisti di questa maggioranza, non poteva che finire con un rimpasto di governo inutile per affrontare le gravi questioni che attendono la Valle d'Aosta; un rimpasto in stile democristiano, da Prima Repubblica, preludio a un "governo balneare", sempre utilizzando una terminologia da Prima Repubblica e, da questo punto di vista, perfettamente in linea con il Governo precedente, un Governo di galleggiamento con un unico obiettivo: stare a galla. La debolezza politica e numerica è confermata: un governo balneare che non sarà in grado di rispondere alle necessità della nostra Valle, e la necessità sempre più evidente è quella di cambiare un sistema che da tempo non regge più. Non sto qui ad allungare la discussione sul sistema ormai alla fine, sono anni che lo ripetiamo, abbiamo analizzato tutti gli aspetti di questo grave impedimento per la Valle d'Aosta. Non sarà questo Governo a cambiare il sistema e, da questo punto di vista, rappresenta una piccola perdita di tempo. Visto che bisogna essere positivi, dopo mesi di stallo c'è almeno un Governo - pessimo, ma c'è - che potrà affrontare quell'ordinaria amministrazione, diciamo così, ferma da mesi, però non potrà affrontare le grandi questioni necessarie per dare un futuro alla nostra Regione...purtroppo non sarà in grado di farlo. Grazie.

Presidente - Ha chiesto ora la parola il Consigliere Segretario Roscio; ne ha facoltà.

Roscio (ALPE) - Grazie Presidente. Buongiorno colleghi.

Solo alcune considerazioni, anche se molti colleghi mi hanno preceduto e hanno già fatto tutta un'analisi delle dinamiche politiche di questi mesi, e hanno anche spiegato bene qual è la situazione; però, anche se non ho avuto il tempo di fare gli approfondimenti sul discorso che lei ha fatto, Presidente, ho avuto modo di leggerlo velocemente e vorrei fare alcune annotazioni, alcuni appunti. La parola d'ordine che ricorre è "dialogo" e la seconda parola d'ordine è "continuità"...ecco, è quasi quello che non è mai successo in tutto il Governo precedente, nel senso che non so se è opportuno ricordare tutte le richieste di articolo 116 per avere documentazione a cui non è stato dato seguito. Tutte le iniziative, non solo quelle d'ispezione o di controllo, ma tutte le iniziative che volevano proporre qualcosa sono state puntualmente bocciate dalla maggioranza...non so, si è parlato di decine e decine di mozioni di indirizzo politico che sono state bocciate.

Ad un certo punto, nel suo discorso, Presidente, lei ricorda il precario risultato delle elezioni che è quello che ci ha portato a questa crisi; riconosce, ma finora l'atteggiamento è sempre stato lo stesso, nel senso che io mi ricordo che nel luglio scorso avete detto: "noi siamo 18 e in 18 governiamo", avete combinato di tutto e di più, però, pur di non cambiare metodo, siamo di nuovo qui. Non ho sentito parlare nel suo discorso di una cosa che forse era un pilastro fondamentale per evitare questa situazione, nel senso che se noi riconosciamo che in Valle d'Aosta una situazione come quella di adesso genera ingovernabilità e se noi riconosciamo che in Valle d'Aosta sussiste un problema di controllo del voto col sistema elettorale delle tre preferenze, forse una cosa che si poteva dire per cambiare veramente era: "finalmente rivediamo la legge elettorale, magari mettendo quella famosa preferenza unica"...non mi sembra che in questo documento ci sia scritto chiaramente! Cosa che invece era scritta nel documento della Renaissance, che invece lei dopo riprende e dice: "en restant ouverts au dialogue"...ma io questo "en restant ouverts au dialogue", veramente fino ad ora non l'ho ancora visto e anche la validità fondamentale pone l'accento "sur certaines priorités", richiamando proprio il documento della Renaissance, il documento della Renaissance che è stato il prodotto, come ha detto prima il collega La Torre, che adesso non vedo più...ah sì, eccolo là...è stato il prodotto di questa crisi, un prodotto positivo dal punto di vista politico.

Ecco, non per ripetermi, ma alcuni esempi...sulle partecipate, lei scrive, Presidente: "una progressiva razionalizzazione e una revisione dei contratti e delle remunerazioni"...cosa diavolo vuol dire poi, me lo deve spiegare! Mi sembra che il documento di Renaissance sia molto più esplicito e molto più chiaro su questa cosa, perché riconosce al Consiglio il ruolo centrale nel decidere gli indirizzi, e non solo di ratificare e di controllare cose che sono già state fatte. Dice che le assunzioni e le forniture devono essere fatte in base a criteri di trasparenza e di rispetto delle pari opportunità, cioè le persone devono essere assunte con un concorso, come avviene nei concorsi pubblici, non a chiamata degli amici o degli amici degli amici e soprattutto sul merito, cosa che nel suo discorso non c'è, allora non è proprio la stessa cosa! Per quanto riguarda le grandi opere, lei dice che l'Università, l'Ospedale, l'Aeroporto, vanno tutte completate, vanno tutte completate. Il titolo del documento di Renaissance è: "Stop alle grandi opere"...non mi sembra proprio identico! Sulla gestione del piano rifiuti non sto a dilungarmi, ma l'aggiornamento di piano data di almeno 10 anni, quindi dire che bisogna fare un nuovo piano di gestione dei rifiuti per me è fuffa finché non lo si fa, nel senso che anche la Commissione speciale di cui si parla...io ho già visto questo film...la Commissione speciale presieduta dal collega Bertin ha lavorato per mesi, ha prodotto centinaia di pagine e di documentazioni indirizzando chiaramente la gestione dei rifiuti in Valle d'Aosta e mi sembra che un Governo non molto diverso da quello attuale l'abbia affossato in dirittura d'arrivo, affossato, perdendo...non tempo, di più, perché ormai quello che bisogna fare in Valle d'Aosta è evidente, anche un bambino ormai verrebbe qui a gestire meglio i rifiuti rispetto a come facciamo noi, oggi!

Vorrei poi capire, visto che nel documento non l'ho più ritrovato, che posto occupa la mobilità nell'elenco delle priorità, perché ha fatto un cenno sulla ferrovia, ma non è dato sapere la mobilità in Valle d'Aosta quale posto nelle priorità occupa nel suo documento. Il punto sui costi della democrazia, che il documento di Renaissance poneva fra le priorità a costo zero, non viene neanche minimamente sfiorato. Ho già detto sulla legge elettorale...e cosa dire del rispetto degli impegni assunti delle famose "leggi di settore" discusse nella finanziaria, dove noi di minoranza avevamo addirittura reperito i fondi e poi voi avete cambiato le regole in corso d'opera, facendo anche finta di essere molto bravi e dicendo alla gente: "guardate cosa siamo riusciti a trovare", quando, in realtà, quello che sarebbe spettato loro era ben diverso? A me sembra che i due documenti non siano neanche lontanamente paragonabili. In calce al documento della Renaissance ci sono 17 firme di 17 Consiglieri che siedono in questo Consiglio, e mi piacerebbe sapere quanti dei Consiglieri che stanno dall'altra parte condividono e sottoscrivono - come noi abbiamo fatto - questo documento presentato dal Presidente, e proprio nel segno di un'ampia condivisione com'era quel documento di Renaissance e di una vera volontà di cambiamento.

Mi avvio a concludere, ma vorrei chiedere una cosa, per favore, Presidente: non diciamo che siamo proprio la stessa cosa e che i nostri documenti sono proprio uguali, perché mi sembra che alcune differenze ci siano, e mi sembra che anche il futuro che viene prospettato dai due documenti non sia lo stesso per la Valle d'Aosta. Per parafrasare Roberto Saviano...prima il collega Chatrian ha ricordato Casal di Principe...Roberto Saviano, in un discorso in televisione, ha detto: "io non so se noi siamo meglio o peggio di quelli che combattiamo, ma sicuramente siamo diversi"...ecco, anche secondo me siamo diversi.

Concludo con una piccola cosa: Presidente io faccio fatica a pensare che chi può incarnare il cambiamento in Valle d'Aosta sia colui che ha incarnato il sistema Valle d'Aosta! Nulla di personale, ma faccio fatica veramente a crederlo, e mi ritorna un po' il vecchio detto: il lupo perde il pelo ma non il vizio...insomma, viene difficile da credere che lei possa incarnare il cambiamento della Valle d'Aosta in questo momento. Piuttosto mi sembra che qui si stia facendo il contrario di quello che diceva la collega Morelli...la collega Morelli, parafrasando Tomasi di Lampedusa, diceva: "si vuol cambiare tutto per non cambiare niente". A me sembra che con questa nuova Giunta non si cambi niente per far finta di cambiare tutto, insomma...alla fine, mi sembra che ritorniamo allo stesso punto di partenza! Grazie.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Guichardaz; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, segnali di grandi cambiamenti arrivano forti e netti da quest'aula: finalmente il Presidente Rollandin, dopo una prima fase di rodaggio durata quasi un anno, ha ritenuto di premiare le competenze e di lasciarsi alle spalle quelle scelte improvvide che, evidentemente, quando furono fatte all'inizio della scorsa legislatura, tennero più conto di equilibri interni tra le forze di maggioranza e all'interno anche dei partiti che componevano le forze di maggioranza, che non la capacità e la conoscenza degli ambiti dei quali i singoli Assessori dovevano occuparsi. E quindi ha deciso, finalmente, il Presidente Rollandin, di dare vita al "Rollandin bis", scelta tutta informata, come dicevo, alla competenza e che mi pare di capire tralasci qualunque ragionamento politico-poltronistico.

Vediamo dunque quali scelte di rottura che ha deciso di portare avanti il nuovo Presidente di questo nuovo Governo: non più il giovane Farcoz all'istruzione, ma una persona di "grande esperienza" nel campo della cultura e dell'istruzione come l'ex Presidente del Consiglio Emily Rini, esperienza anche dovuta alle decine di manifestazioni e pubblicazioni di cui la Presidente è stata madrina e promotrice. Una scelta che dimostra che l'opposizione aveva in qualche modo le sue ragioni per criticare l'operato dell'ex Assessore Farcoz: la sua inesperienza era più volte stata evidenziata da alcuni colleghi particolarmente attenti al settore di cui si occupava l'ex Assessore Farcoz. Mi pare che la collega Morelli e il collega Laurent Viérin abbiano detto ciò che noi dell'opposizione diciamo da tempo, e cioè che governare richiede appunto esperienza e competenze. Poi il "diversamente giovane" (politicamente) Marco Viérin...per usare un linguaggio politicamente corretto, così da non essere accusato di maleducazione da qualche giornalista dai modini aristocratici...dicevo, il non più giovane Marco Viérin fuori dall'Assessorato delle opere pubbliche e dell'edilizia residenziale e, al suo posto, l'ex Assessore alle finanze Mauro Baccega...beh, non si può dire che l'Assessore Baccega non abbia esperienza in certi ambiti delle opere pubbliche: quando era Assessore al Comune di Aosta ha impegnato molte energie nella risoluzione del complicato problema delle case popolari, tanto da meritarsi l'appellativo di "Assessore alla casa". E poi, cari colleghi, non possiamo dire che non abbia seguito con "competenza" e "grande passione" i complicati lavori di ristrutturazione e ampliamento del Casino & Resort di Saint-Vincent, lavori che, come tutti sappiamo, sono un esempio di come si possa fare bene anche nell'ambito delle opere pubbliche! Ci ricordiamo, colleghi, i lunghi dibattiti sui fantasmagorici giochi d'acqua e di luce, non so se ve li ricordate, e sulle rifiniture a 5 stelle plus del nuovo e rinnovato Resort & Casino. E che dire del nuovo Assessore alle finanze, Ego Perron, persona di grande esperienza politica, ma soprattutto di "grande esperienza nel campo contabile e finanziario", come ha dimostrato con interventi di spessore tecnico fatti nel corso del dibattito sulla finanziaria regionale?

Bene, Presidente Rollandin, lei, come al solito, sa farci sognare! È capace di soluzioni che farebbero impallidire anche il più abile dei maghi! Oggi ha tirato fuori dal cilindro una soluzione inaspettata a questa crisi...anzi, a questo che molti giornalisti hanno definito "uno stallo", il più delle volte attribuendolo all'opposizione, ma credo che sia sempre bonariamente attribuito all'opposizione...un rimpasto di Governo nella direzione della competenza e della qualità, abbandonando, come ho già detto, l'idea di un Governo esclusivamente basato sulla redistribuzione delle poltrone, così com'è stato fatto nel passato, in base ai mal di pancia di ciascun Consigliere, ma facendo scelte basate esclusivamente sulla "competenza". Per questo, Presidente Rollandin, ha mantenuto i più esperti sul campo: l'Assessore Bianchi a capo dell'ambiente (un riconosciuto esperto di rifiuti e di politiche ambientali, appunto); l'Assessore Testolin all'agricoltura (un noto esperto di orti e di frutteti), e l'Assessore Marquis alle politiche del lavoro (che è un noto esperto, appunto, di lavori). Sull'Assessore Fosson che dire? Un medico a capo del Dicastero della sanità...forse un errore di valutazione da parte del Presidente, ma ci sarà tempo per ripensare a un'eventuale ricollocazione di qualche escluso, magari più adatto di lui per competenze e abilità.

E che cosa si può dire dei contenuti? Contenuti completamente innovati rispetto alla sua precedente gestione, Presidente Rollandin! Possiamo dire, cari colleghi, che il Presidente ha finalmente capito che non si poteva andare avanti con le modalità e i vecchi contenuti che tanti danni hanno fatto alla nostra Valle fino a oggi. Possiamo dire, cari colleghi, che il Presidente ha finalmente capito che non si poteva più andare avanti con una legge elettorale che non assicuri in alcun modo la segretezza del voto, che permette di controllare il voto attraverso il gioco delle tre preferenze...bravo, Presidente! Possiamo dire che il Presidente ha finalmente capito che queste benedette società partecipate e controllate sono da rimettere in quadro, sono da ridefinire criteri che diano finalmente un crisma di trasparenza e pari opportunità alle procedure d'appalto e alle assunzioni...bravo, Presidente Rollandin! Siamo contenti, Presidente Rollandin, che lei abbia finalmente posto il problema delle grandi opere e della sostenibilità economica delle operazioni ardite come il nuovo Ospedale (vecchio, ampliato, ristrutturato), dell'Università...siamo contenti che lei abbia rimesso in discussione il progetto dell'Aeroporto; finalmente ha capito - c'è voluta una crisi, Presidente - che queste opere che un tempo venivano definite di "importanza strategica fondamentale" non hanno più una sostenibilità economico-finanziaria, non ci sono cioè i soldi per implementarle, non sono cioè fattibili...bravo, Presidente! E ancora, Presidente: bene, benissimo, che nel suo corposo e articolato nuovo programma di governo, per il suo "inedito" governo, abbia messo in bella evidenza la questione della riduzione dei costi della politica con la prevista riduzione degli emolumenti agli Assessori, Presidenti, Vicepresidenti e Consiglieri! Bene, bene che abbia dato un segnale forte riducendo di un Assessorato la sua squadra di governo, dando finalmente retta ad alcuni suoi amici di partito che chiedevano, già prima delle elezioni, questo gesto di grande responsabilità! E cosa dire della sua dura presa di posizione a favore della riduzione dei Primari, dei Dirigenti della pubblica amministrazione, ma anche delle società para-pubbliche? Bene, bravo, Presidente! Con questa nuova visione che lei ha così ben tradotto in questo programma di rinascita...non chiamiamolo "renaissance", sennò si potrebbe confondere con un altro...lei, Presidente, dimostra e sta dimostrando un cambio radicale di rotta rispetto alle logiche che fino ad ora sono state alla base della sua azione politica. Grazie Presidente!

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Président Rollandin, on ne peut que partager votre analyse politique au début de votre document. Quand vous soulignez que cette situation a été la conséquence des difficultés objectives des forces de Gouvernement, Union Valdôtaine et Stella Alpina, pour œuvrer efficacement à la réalisation du programme électoral et de législature, et quand vous soulignez quels sont les problèmes urgents auxquels on doit faire face en tant que Vallée d'Aoste, et vous parlez de résoudre les tensions économiques, financières, sociales, qui connait aujourd'hui notre communauté...et bien, on ne peut qu'être d'accord avec cette analyse. Ce qui nous ne trouve pas d'accord c'est votre solution pour résoudre la crise. C'est ça qu'on ne peut pas partager, car rien n'a changé vis-à-vis des difficultés objectives dont vous parlez dans votre document, et même rien n'a changé vis-à-vis des nombres qui entament votre prochain Gouvernement.

Qualcuno dovrà spiegare ai valdostani che non sono stati 75 giorni persi invano, per cui penso che dovrete alcune giustificazioni su quella che è stata la vostra debolezza politica, quelle che sono state le vostre divisioni, ambizioni personali, il fatto che dopo 11 mesi non siete stati in grado di proporre nessun disegno di legge regionale, salvo l'approvazione del bilancio. Questo è tutto nell'interesse dei valdostani, sappiamo bene che una politica non può essere una politica inerme, ferma, ma una politica che deve dare risposte, soprattutto in un momento così delicato, un momento così difficile per quella che è l'economia valdostana, per quella che è la realtà valdostana.

Siete riusciti, in questo periodo, a condurre la Valle d'Aosta all'isolamento politico in campo nazionale, anche verso le altre Autonomie speciali. Avete rinunciato a difendere Statuto e Autonomia della nostra Valle. Vi siete adeguati alle regole nazionali su fiscalità, sul Patto di stabilità, e tutto questo mentre le altre Autonomie portavano a casa risultati importanti su come utilizzare le proprie risorse di bilancio. L'ho detto nell'altro Consiglio: è importante quanto hanno portato a casa, in legge finanziaria, Trento e Bolzano verso la fiscalità degli Enti locali e l'accordo che è riuscita a portare a casa la Sardegna per il Patto di stabilità 2015. E tutto questo quando, tra gli atti che lei ha sottolineato "urgenti" da mandare avanti, c'è l'assestamento di bilancio, un assestamento di bilancio in cui voi proponete un congelamento di 320 milioni a fronte del miliardo e 76 milioni di bilancio (questo in attesa della definizione del Patto). Allora è una visione diversa, ecco, quella che separa le vere urgenze che lei ha sottolineato e l'azione di Governo che avete fatto fino ad oggi; soprattutto ci preoccupa il futuro, non cambierà nulla perché i numeri sono gli stessi, sono cambiate alcune sedie, alcuni mal di pancia sono stati accontentati, però tutto questo non cambia la sostanza! Vi siete resi conto - e ci sono delle tracce significative nel suo documento, Presidente - di aver condotto la Valle d'Aosta sull'orlo del collasso e avete tentato di dare la colpa della vostra assenza di programmazione di azione politica ai due mesi di crisi politica. Beh, non è la verità, perché voi siete stati assenti dall'atto dell'insediamento del vostro Governo! Non avete dimostrato un'azione politica, non avete dimostrato di avere a cuore l'interesse della Valle, avete iniziato male, avete iniziato molto male, e qualcuno che mi ha preceduto l'ha sottolineato: invece di dare un segnale diverso, avete pensato bene di mantenere gli Assessorati com'erano prima, malgrado le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, e questo ha portato a un'assenza di credibilità.

Ebbene, dopo questo percorso che in questi 75 giorni a noi ha permesso di conoscere e valutare le persone...e non è poco, non è poco, soprattutto per noi che siamo alla prima esperienza è importante capire l'affidabilità delle persone, è importante capire quanto uno è coerente e onesto nei corridoi e poi, quando è il momento di dare un segnale, un segnale magari di cambiamento, non parla...perché a volte, Presidente, i silenzi sono peggio delle parole! E tutti quei coraggiosi che ci hanno abituato ai proclami delle battaglie interne e quant'altro...eh, sono stati i grandi assenti di questa crisi politica, sono stati quelli che, come ci hanno a suo tempo ricordato: "dovevate fare le battaglie nelle sedi opportune"...ebbene, in quelle sedi opportune sono stati zitti, non hanno parlato! E allora questa crisi, questo terrore delle elezioni...perché dobbiamo dircelo, in verità: forse, salvo lei e pochi altri, forse salvo lei e pochi altri...diciamo che le elezioni non la spaventavano, ma qualcun altro, e io dico la maggioranza, soprattutto quelli che pensavano di essere "il nuovo che avanza"...beh, erano terrorizzati da questo appuntamento elettorale, per cui questa paura delle elezioni ha partorito questo topolino! Eh, qualcuno ha coronato il sogno della vita, avrà una poltrona da Assessore, premio alla coerenza o, meglio ancora, alla carriera, o magari all'azione da vero responsabile.

Siete riusciti a santificare l'ex Assessore Farcoz... Noi non siamo stati teneri con l'ex Assessore Farcoz - io lo ammetto - e probabilmente era dovuto al fatto che si trovava in una posizione difficile, ma in alcuni casi non lo ritenevamo...diciamo responsabile a sufficienza per difendere quel ruolo che ricopriva. A volte aveva anche un po' quell'atteggiamento presuntuoso, ma è un atteggiamento un po' da giovane, e questo ha portato a volte a essere magari non teneri con l'ex Assessore Farcoz; però, obiettivamente, non avevamo nulla di personale, noi teniamo a ribadire questo. Lei ha pensato bene che non era il caso di premiare la coerenza, bensì che fosse meglio o più opportuno premiare qualcuno che in questi momenti è stato forse un po' più bravo a rivendicare dei posti o delle poltrone.

E poi, alla neo Assessore Rini, io mi auguro che qualcuno abbia spiegato che sarà responsabile del futuro della nostra cultura, che dovrà occuparsi della scuola valdostana...che è tutt'altra storia, eh, rispetto alla specializzazione di cui, almeno in questo periodo, attraverso la sua esperienza di Presidente del Consiglio, ci ha gratificato. Lei era molto brava nell'elargire contributi ad associazioni, a cooperative amiche; l'ultimo esempio è quello dei 46 mila euro che ha dato all'Aosta Sound Fest, e questo quando le avevamo chiesto, in sede di approvazione del bilancio del Consiglio regionale, un sacrificio di 160 mila euro per mettere nel piano dell'occupazione, creare un po' di lavoro, in un momento così difficile...attenzione! Non avremmo azzerato il capitolo, le avremmo lasciato comunque 600 mila euro per continuare in quest'azione, dicevamo, legata a questo importante ruolo che l'ha vista...molto brava, eh, indubbiamente molto brava...avrà un ruolo diverso, ecco. Noi speriamo che in questo ruolo lei possa contraddistinguersi per capacità, sicuramente per capacità, però è un ruolo diverso, ecco.

E poi siamo riusciti a vedere nel suo nuovo organigramma come si può ridare credibilità e come si può ridare visibilità a un Assessore, Baccega, che ha avuto un po' di problemi, ecco, in quest'aula. È stato più volte messo in difficoltà, è stato sfiduciato, sfiduciato pubblicamente quando gli è stata ritirata la delega al Casinò, gli è stato detto di non essere incisivo in quel ruolo che lo avrebbe dovuto vedere quale protagonista in un momento così difficile quale quello legato alla definizione delle risorse finanziarie del bilancio regionale. E allora probabilmente tutta questa azione viene anche permessa da una stampa più o meno amica, crediamo asservita, che, nel ridipingere il nuovo ruolo dell'Assessore Baccega, dice che probabilmente si è riusciti a trovare la persona giusta da mettere al posto giusto, in quanto gli permetterà di rialimentare quelle che sono le politiche della casa. A me pare che questo nuovo ruolo dell'Assessore Baccega sia un po' come mettere un orso nella casa del miele, ecco, nel senso che noi abbiamo visto com'era riuscito a farsi una campagna elettorale ricoprendo il ruolo di Assessore alle politiche della casa per il Comune di Aosta...probabilmente avrà un'altra opportunità di farci capire, di farci vedere quali sono le capacità in merito alle politiche della casa nel nuovo ruolo di Assessore.

Ci sono poi, come in ogni operazione, vincitori e vinti. Beh, tra i vincitori io ci metto anche lei, Presidente, perché lei è riuscito a far capire ai "responsabili" che le battaglie interne, la volontà di cambiamento, di metodi, di pensare a un futuro diverso per la Valle d'Aosta, ebbene, che nulla cambierà nella sua maggioranza senza il suo benestare! Noi pensavamo, ci eravamo illusi che ci fosse la volontà di cambiare, ci fosse la volontà di un cambiamento veramente radicale, non legato al numero dei posti da occupare, non al numero delle persone, bensì legato a un metodo diverso. Ebbene, quando ci siamo resi conto che non c'era spazio, non c'era la volontà di cambiamento, non c'era questo coraggio di cambiare, non c'era questa volontà di fare qualcosa di diverso nell'interesse della Valle d'Aosta, al di là delle poltrone, come ho detto prima...bene, quando noi ci siamo resi conto che non c'era margine, devo dire che noi, come UVP, visto come funzionano le fotocopiatrici in Consiglio regionale, preferiamo lei, l'originale, a una sbiadita fotocopia...una sbiadita fotocopia che, come si paventava, era a nostro dire poco affidabile e senza coraggio. Io ci metterei tra i vincitori anche la minoranza, perché con tutto quello che avete cercato di dividerci, di metterci gli uni contro gli altri...ebbene, non ci siete riusciti, ma per un semplice motivo: perché non cercavamo poltrone!

Tra i vinti ci sono certamente i "responsabili", quelli che nei corridoi si creavano problemi di coscienza, quelli che non condividevano metodi, scelte, imposizioni...i responsabili sappiamo tutti quali sono, ecco, non è una novità, qualcuno li ha già citati, perché sono stati in parte...diciamo premiati, e gli altri lo sappiamo tutti chi sono, per cui non è un grosso problema. Ebbene, questi responsabili hanno dimostrato, forse, di ambire più a poltrone personali che non a fare un vero cambiamento nell'interesse della Valle.

E tra i vinti io ci metterei anche Stella Alpina, perché a Marco Viérin viene proposto un onorevole percorso verso un pre-pensionamento. Di fatto, Stella Alpina, col peso specifico dei due Assessori in Giunta, accetta un monocolore dell'Union Valdôtaine di vecchia memoria democristiana, e soprattutto Stella Alpina si avvia a un lento declino di "cannibalizzazione" da parte dell'Union Valdôtaine, percorso che l'Union ha già fatto e portato a termine con successo, la scorsa legislatura, col PdL...forse non se ne accorgono, ma lei è un vero stratega, è riuscito anche a far digerire loro questa lenta agonia!

E allora, tra chi ha perso, io ci metterei anche la Valle d'Aosta, perché - qualcuno mi ha già preceduto - nel suo programma non tocca neanche minimamente la riduzione dei costi della politica! Noi abbiamo fatto delle proposte concrete, abbiamo fatto delle proposte legate alla riduzione del compenso delle indennità dei Consiglieri, legate alla riduzione del compenso del Presidente del Consiglio, degli Assessori...ebbene, tutte queste non sono state neanche minimamente sfiorate! Non fa nessun riferimento alla legge elettorale - lo ha già detto mi pare il collega Guichardaz - quando, in un momento in cui una parte consistente - io oserei quasi dire la maggioranza - dei valdostani chiedeva a gran voce le elezioni...e uno dei timori è lo stesso timore che lei ha detto nella sua relazione, è quello di dire che se andiamo a elezioni rischiamo lo stesso risultato, la stessa impasse...ebbene, necessita di rivedere la legge elettorale, doveva essere uno dei punti fondamentali, come quello del controllo del voto, magari rivedendo il discorso delle preferenze o magari introducendo il voto elettronico! Non so quale può essere la soluzione, ma di certo non possiamo più permetterci di avere un voto sotto controllo.

Quello che lei ha definito una "priorità", un piano straordinario per il lavoro, ebbene, lei si è accorto con quattro anni di ritardo della situazione drammatica che sta vivendo la Valle d'Aosta! Questo doveva essere un piano preventivo pensato e approvato nel 2010, dopo il suo accordo sul federalismo; questo era un piano da mettere in piedi, non ipotizzarlo nel 2014, quando siamo in una situazione drammatica per l'occupazione in Valle! Lei doveva pensarlo quattro anni fa, quando ha siglato l'accordo in cui le risorse della Regione sono esclusivamente derivanti da quella che è la fiscalità locale...lei non poteva permettersi di aspettare quattro anni per avere un'idea così brillante! Ha perso quattro anni, e anche se lo mette in moto adesso, i primi risultati li avrà tra due-tre anni e il bilancio regionale ne risentirà tra cinque anni! Allora sono queste le cose che non sono accettabili!

E poi non c'è nulla per le fasce deboli, non c'è un passaggio, non c'è nulla per quello che riguarda il discorso legato al sociale, dove il "responsabile" Fosson avrebbe detto che si sarebbe battuto: "batterò i pugni per farmi dare le risorse necessarie perché mi finanzino il sociale, le micro, il territorio"...beh, speriamo che in questi due mesi sia andato a fare un po' di pugilato...magari, chissà, nel prossimo futuro i pugni li batterà!

Però, la vera partita - e lei lo sa benissimo, Presidente - è che lei, con questo, ha cercato di prendere tempo; lei sa benissimo che non è la soluzione per la Valle d'Aosta, lo sa benissimo, lei sa che in questo momento doveva prendere tempo, doveva cercare un'uscita onorevole, doveva cercare di portare a termine quelle due-tre operazioni un po' importanti, non ultima anche quella dell'approvazione del bilancio del 2015, ma lei sa benissimo che il suo è un Governo senza futuro e senza prospettive. E mi dispiace dirlo, perché mi piacerebbe anche essere smentito, ma ho il timore che il suo Governo non cadrà per colpa magari di "franchi tiratori" o di "malpancisti"...lei cadrà, il suo Governo cadrà per la sua azione politica che continua a portare avanti come se nulla fosse cambiato! Lei cadrà perché la Magistratura contabile, da una parte, le chiederà come mai si continuano a fare affidamenti diretti alle partecipate, senza analisi di congruità, si continuano a dare affidamenti diretti a società cooperative nate su input di qualcuno molto vicino che continua a percepire contributi senza gare. Lei cadrà sull'azione della Magistratura, perché prima o poi la Magistratura valdostana aprirà sicuramente qualche inchiesta su quello che è il "Mose valdostano" e parlo di CVA...dovrete spiegare come mai una società creata dal nulla, dove in questo momento le uniche forniture che ha fatto le ha fatte per CVA, le uniche forniture le ha fatte per CVA...dovrete spiegare come mai c'è questo passaggio di quelle che vengono comunemente chiamate - e mai come in questo momento il termine è esatto - "scatole cinesi", e ci saranno...e cadrete su queste cose, che faranno del male alla Valle d'Aosta, faranno del male alla politica valdostana, faranno del male anche a quelli che magari, in questo momento, non hanno avuto il coraggio di prendere in mano la situazione e di ribaltare i sistemi!

Questo è un futuro che la Valle d'Aosta non avrebbe mai dovuto conoscere, ma questo sarà purtroppo l'amaro futuro che ci toccherà. Della relazione del Procuratore della Corte dei conti voi ve ne fregate, della trasparenza ve ne fregate, della richiesta della documentazione che in questi 10 mesi l'opposizione ha cercato di chiedervi, quella trasparenza che ha cercato di chiedervi senza andare per forza ad identificare i colpevoli e altri...nulla è stato fatto! Leggetevi la relazione del Procuratore della Corte dei conti: un danno arrecato da una partecipata pubblica è esattamente come un danno arrecato da un pubblico dipendente. Non lo invento io, basta che vi leggiate le relazioni! E allora è su questo che ci faremo male tutti, ma sarà troppo tardi. È su questo che voi avete e noi abbiamo, tutti insieme, perso una grande occasione, una grande occasione di dare un'immagine diversa della Valle d'Aosta. Noi ci abbiamo creduto, siamo stati degli illusi, ma non importa; alla fine, poi, io penso che ognuno avrà a che fare con la propria coscienza. Bene, la nostra coscienza è stata quella...abbiamo cercato di farne tutti partecipi, dicendo che non era un problema, e anche se si dovevano cercare le larghe intese avremmo ridotto comunque il numero degli Assessorati, avremmo dato un immagine diversa, avremmo dato, se non altro, un po' di trasparenza a questo sistema valdostano; sistema valdostano che in questi anni è andato avanti perché avevamo risorse per accontentare tutti...adesso queste risorse sono finite, per cui è finito anche il sistema valdostano. E lo dico veramente a tutti i Consiglieri regionali presenti: fermiamo questa deriva prima che sia troppo tardi, perché sennò lo farà o la Magistratura contabile o la Magistratura ordinaria, e allora magari dopo piangeremo, piangeremo tutti per un'immagine che non avremmo mai voluto dare della Valle d'Aosta.

Concludo dicendo che, per noi dell'UVP, è un'occasione mancata, un'occasione di cui in questo momento la Valle d'Aosta aveva bisogno, aveva bisogno di avere un sussulto, e a noi fa male, in questo momento, vedere nei valdostani la rassegnazione...quando vedi un valdostano rassegnato è una pessima immagine. Per cui, veramente, una mano sulla coscienza e cerchiamo, cerchiamo veramente di cambiare questo sistema valdostano. Se voi proporrete degli atti che vanno in questo senso, noi dell'UVP, indipendentemente dal fatto che saremo in minoranza, ve li voteremo, ve li voteremo tutti, saremo ben contenti di votarli, e non vi chiederemo nulla in cambio. Vi chiediamo solo: trasparenza, onestà e, soprattutto, consapevolezza che la Valle d'Aosta sta morendo.

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Restano; ne ha facoltà.

Restano (UV) - Merci Monsieur le Président.

Je tiens avant tout, au commencement de mon intervention, à remercier la collègue Madame Emily Rini pour le travail qu'elle a accompli au sein de la Présidence du Conseil, pour sa disponibilité, sa professionnalité qu'elle a mis à disposition des Conseillers. Elle l'a fait dans une période très difficile du point de vue social, économique, mais surtout, pour ce qui la regarde, dans une période où les rapports entre les forces politiques étaient très difficiles aussi. Merci pour ce que vous avez fait. Je tiens aussi à remercier le collègue Joël Farcoz pour le travail qu'il a accompli jusqu'à maintenant au sein de l'Assessorat à l'instruction et à la culture, pour son engagement et pour la disponibilité à s'engager dans une autre charge au sein du Conseil. Merci à tous les deux au nom du groupe de l'Union Valdôtaine et à mon nom personnel.

Hier soir s'est réuni le Conseil Fédéral de l'Union Valdôtaine et, après un long débat, il a invité, avec une résolution, le Président de la Région, tous les élus unionistes et la majorité à continuer le travail au service responsable de la communauté valdôtaine. Le Conseil Fédéral de l'Union, conscient de la gravité du moment souhaite qu'une collaboration ample et partagée puisse s'établir avec les forces politiques présentes au Conseil de la Vallée et invite les élus, le Président de la Région à maintenir et à manifester leur disponibilité au dialogue avec les forces politiques qui, avec sens de responsabilité, voudront fournir leur soutien pour essayer de dépasser les actuelles difficultés politiques, sociales, économiques et institutionnelles.

Ebbene, sono partito da questo documento che è stato predisposto ieri sera dal Conseil Fédéral, l'organo più importante del nostro movimento, per affermare quanto è sorto da questo momento di difficoltà, da questa crisi politica e per affermare soprattutto quello che è un chiaro messaggio, un messaggio che gli unionisti vogliono dare a tutti i Consiglieri e alla popolazione valdostana, un messaggio di apertura nei confronti delle forze politiche, un messaggio di confronto, di dialogo, e anche un messaggio di cambiamento e condivisione. Tutto questo nasce da questa crisi, da un lungo periodo di crisi, noi ne siamo coscienti, ma una crisi che ha portato a un confronto, un confronto acceso, serrato, che abbiamo avuto prima con gli imprenditori, gli artigiani, i singoli lavoratori, le varie associazioni presenti sul territorio; tutti ci invitavano ad andare avanti, ci invitavano a confrontarci, a dare alla Valle d'Aosta un governo, un governo che potesse oltrepassare la crisi, un governo che ci permettesse di andare a Roma e discutere delle riforme, come avete già detto voi. Questi incontri poi sono proseguiti, con l'assenso del gruppo, anche tra noi Consiglieri, degli incontri a volte accesi, incontri che poi sono sfociati in condivisione e collaborazione con altri movimenti. Da tutto questo, a seguito di quella che potremmo dire "un'analisi del caso in sanità" condotto insieme ad altri colleghi, è nato questo governo, questo governo formato sempre da 18 persone, non siamo riusciti a dare una soluzione numerica diversa, però abbiamo lavorato sui contenuti; un governo che vuol essere, però - è già stato detto e auspicato da alcuni colleghi - un inizio di un nuovo percorso da fare insieme, nel rispetto dei ruoli che ognuno di noi ricopre all'interno di questo contesto.

Ebbene, nel documento che ha presentato il Presidente, io vedo un documento che parte da quello che è il nostro programma di legislatura, che non va dimenticato, non l'abbiamo abbandonato, quello è il programma con cui noi ci siamo presentati agli elettori, e che non dimentichiamo, ma al quale, viste le consultazioni e le analisi che abbiamo fatto insieme a voi, il Presidente ha apportato dei cambiamenti, dei cambiamenti che vanno nel senso che ho detto prima. Ci siamo quindi portati a parlare di partecipate, ma nell'ottica di quanto è già stato detto all'interno di quest'aula, nell'ottica di un cambiamento, di una gestione in accordo con la Giunta e con il Consiglio, di economie, di efficienza, di revisione dei contratti dei Dirigenti, così come avviene nel comparto pubblico...mi sembra di aver letto. Abbiamo parlato di grandi opere...erano già previste all'interno delle grandi opere e ne abbiamo dibattuto in commissione; la revisione del progetto dell'Ospedale...anche la Renaissance su questo argomento concorda con noi. Certo, non possiamo abbandonarla questa opera, così come non possiamo abbandonare l'Aeroporto e non possiamo abbandonare quanto già portato avanti attraverso un accordo di programma riguardo all'Università. Su certe scelte è impossibile tornare radicalmente indietro. Abbiamo parlato di opere minori, quelle che devono essere un po' il sostegno delle nostre piccole imprese artigiane, di manutenzione del territorio, un punto importante per la nostra Valle. E poi non si potevano dimenticare in questo momento le riforme istituzionali, i rapporti con Roma, la discussione della riforma del Titolo V, che non ci sta ad aspettare, quindi è una cosa urgente un intervento da parte del nostro Presidente a Roma, e la discussione del Patto di stabilità, del quale spero si possano avere dei risultati positivi, ma se non andiamo a Roma con forza e con determinazione, non potremo mai portare al tavolo questa discussione molto importante per noi. Dobbiamo dibattere sullo Statuto speciale, sulle riforme dei nostri Enti locali e, perché no? anche sulla riforma elettorale, però a questo noi non abbiamo la pretesa di dare una soluzione immediata. Abbiamo dato degli indirizzi, ma la soluzione la dobbiamo trovare in seguito, la dobbiamo trovare insieme, sennò il cambiamento non ci sarebbe. È questo quello che il Presidente ci ha annunciato.

Ebbene, Presidente, noi le diamo la nostra fiducia: metta gambe alle sue proposte e iniziamo a lavorare.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Grosjean; ne ha facoltà.

Grosjean (UVP) - Merci Président.

Dopo tutte queste chiacchiere non mi rimane granché da dire. Ahimè, questi 75 giorni purtroppo non hanno avuto l'esito che noi ci aspettavamo! Settantacinque giorni fa pensavamo ad un cambiamento reale nel sistema di fare politica, e qualcuno aveva sostenuto quest'idea...poi dopo farò anche i nomi, tanto per ricordarlo...cambiamento reale di fare politica, e invece c'è stato semplicemente un rimescolamento delle cariche. Credo che la strategia sarà sempre la stessa, cari cittadini valdostani, mettetevi il cuore in pace, non cambierà niente! Continueremo ad avere degli Assessori ubbidienti al sistema, ma sappiate che noi continueremo a fare attività di opposizione. Non solo, cari futuri Assessori o Governo, vi metteremo presto alla prova, vedremo se sarete in grado di mettere a punto quelle poche proposte che sono arrivate e che ci ha elencato il Presidente! Governo, cioè programma, che - l'ha appena confermato il collega Restano - non è della maggioranza, ma è del Presidente, l'ha detto lui!

Io sono fortemente convinto...e faccio un invito particolare all'Assessore all'agricoltura: serve veramente una svolta per rilanciare questa nostra Valle d'Aosta, in particolare l'agricoltura, con tutto ciò che ne consegue, non solo a livello di produzioni, ma a livello di occupazione, di posti di lavoro, in agricoltura ci sono delle possibilità incredibili per rilanciare l'occupazione a costi che potrebbero anche essere molto contenuti. In questi 10 mesi di Governo non ho mai visto nessuna apertura alla discussione, in particolare alla condivisione dei problemi, problemi che assillano le nostre aziende, ma solamente delle grandi sfalciate, adesso è periodo di fieni...30 percento, 20 percento in meno dappertutto, così, in modo arrogante, in modo direi "vergognoso", dopo aver dato illusioni. Ve lo ricordo ancora una volta: se forse siete seduti sui banchi della maggioranza è per promesse fatte in campagna elettorale e non mantenute dopo, questo va ricordato tutte le volte che parliamo ai nostri ascoltatori, e oggi credo che ce ne siano tanti, anche se mi dicono che il sistema non sempre funziona, però, insomma, qualcuno sente...

Sul sistema agricolo e contributivo, sistema che sicuramente vi ha portato a governare senza rispetto e senza nessuna prospettiva per il mondo rurale, solo per fare un esempio: siamo al mese di giugno - e già nel mese di giugno dell'anno scorso avevamo lo stesso problema - non si ha ancora nessuna direttiva per gli impianti dei vigneti. Assessore, l'anno scorso lo capivo, era nuovo del sistema, ma siamo di nuovo nelle canne un'altra volta, siamo di nuovo nelle canne un'altra volta! Del regolamento 1308 nessuno ne sa niente...l'altro giorno ho parlato con i viticoltori, nessuno ne sa niente! E poi ci sono tutti gli altri problemi, ma questi li riserviamo per quando ci sarà il prossimo Consiglio, perché sicuramente di argomenti ce ne sono tanti.

La cosa che più mi ha stupito è stato l'ultimo intervento del collega Restano, che viene a farci quasi da moralizzatore, riportandoci quello che ha detto il Conseil Fédéral...ma io vorrei ricordare semplicemente che, caro collega Restano, lei era uno di quelli che ha firmato il progetto Renaissance insieme al collega Fosson, insieme alla collega Rini e insieme ad altre persone...mi sembra che ci siano state 6-7 persone che all'epoca erano pronte...qualcuno è anche venuto in riunione con noi a fare delle avances, quindi mi sa che bisogna riportare un po' di chiarezza e riprendere a lavorare un po' seriamente, non essere un giorno da una parte e un giorno dall'altra!

Presidente - Grazie. Ha chiesto la parola il collega Restano; ne ha facoltà.

Restano (UV) - Solo per puntualizzare: forse il collega si confonde, non ho mai firmato il progetto Renaissance...se mi vuole dire e accusare di essere uno dei sei "responsabili", io non me ne vergogno...ho aperto un dialogo, perché il dialogo è la base della politica, non sono le accuse.

Presidente - Non ho altre persone iscritte. C'è qualcuno che vuole fare il secondo intervento? Ha chiesto la parola il collega Donzel, come primo intervento; ne ha facoltà.

Donzel (PD-SIN.VDA) - Grazie Presidente.

Cari colleghi, ho seguito con attenzione questo dibattito, perché questa mattina un caro amico mi ha detto: "Raimondo, se vai in Consiglio regionale, oggi la prima cosa che devi fare è ricordare che sono passati novant'anni dal barbaro assassinio fascista di Matteotti" ed è giusto che tutte le assise democratiche si ricordino di questo fatto. Ed è per questo che ha un senso il dibattito, ha un senso ascoltarsi tra maggioranze e minoranze, perché uomini come Matteotti, come il nostro Chanoux, sono morti per consentirci di rappresentare dei cittadini in queste sedi. Ed è proprio dai cittadini che voglio partire e dall'esigenza che qualcuno di noi, ognuno con le sue sensibilità, cerca di rappresentare in quest'aula.

Io ho avvertito nella mia esperienza politica, che insomma data già qualche anno, un'esigenza forte di cambiamento in Valle d'Aosta; un'esigenza che in qualche modo i partiti, i movimenti che avevano il potere - ho preso anche pezzi della Sinistra - hanno in qualche modo cercato di arginare più che raccogliere questa spinta al cambiamento e, in qualche modo, promuoverla, raccogliere le energie migliori che c'erano nella società valdostana. Mi ricordo questa spinta fortissima già nelle elezioni comunali di Aosta del 2005, che fu poi riproposta nelle elezioni politiche del 2006, nel referendum del 2007. Si cercò, invece, di tarpare questa voglia di partecipare e di cambiare le cose nella società valdostana e, per quanto mi riguarda, per la mia parte politica molto mi sono battuto perché capisse che il riformismo è un atto di cambiamento rivoluzionario che non ammette le mezze misure. Il riformismo è il vero cambiamento democratico! Sono semmai quei rivoluzionari che fanno complotti, bombe a mano, azioni militari, che non accettano la radicalità che viene portata dalla popolazione, dagli intellettuali, dalle semplici persone a un progetto forte di cambiamento. Questo progetto di cambiamento, secondo me, cresce nella comunità valdostana anche se non trova interpreti adeguati. Probabilmente io sono tra i più inadeguati a rappresentare questa esigenza di trasformazione e di cambiamenti, ma io l'ho vissuta profondamente nel referendum 2012, e vi dico che francamente la lettura che diedi in quest'aula, quando ci riunimmo nel 2008, fu che eravamo in otto a fare l'opposizione e ci eravamo trovati in 17. Forse qualcosa era cambiato nella società valdostana, forse questa spinta al cambiamento aveva trovato altri interpreti del cambiamento, non si poteva buttarla lì come se niente fosse.

Il Presidente Rollandin, che comunque è un uomo pragmatico, ma appartiene...almeno aveva una storia passata di decisionismo, di scelte anche forti, impegnate, in qualche modo doveva interpretare questo bisogno di rompere gli schemi, l'immobilismo. Ce l'ha raccontato all'inizio della passata legislatura, ma lì, forse, era un sistema economico che finiva, una crisi economica straordinaria che travolse l'idea delle grandi opere, dei cambiamenti, eccetera. Alle volte bisogna anche riconoscere che certi percorsi trovano degli ostacoli che sono molto più grandi di noi: una crisi internazionale, gli accordi sul federalismo con Berlusconi, e quant'altro, hanno cambiato gli scenari. Bene, bisognava cambiare registro in Valle d'Aosta, bisognava cambiare strategia. Invece ci fu una paura del sistema di cui lei, Presidente, ormai è l'alibi conclamato, perché al di là che tutti - compresi i suoi colleghi - facciano riunioni per decidere in modo non trasparente e pubblico come abbiamo fatto noi di chiederle un passo indietro, il problema è che tutto questo sistema ormai la usa come paravento, si nasconde dietro di lei perché nulla cambi, perché non si modifichi nulla, la vedono come l'alfiere dello status quo, che è un po' una cosa, se vogliamo, paradossale. Lei stesso, in qualche modo, ha cominciato a nascondere le magagne di questo sistema facendo anche delle operazioni consiliari che - io ho avuto modo di rappresentare più volte - mi lasciano molto perplesso, nel senso che già nella passata legislatura lei fece un allargamento di maggioranza come nulla fosse, no? Se ne pigliò quattro, così, senza che neanche ci fosse un nuovo governo, eccetera, si andò avanti...tant'è che non le verrà attribuito quel governo in più, perché lei fu così abile a condurre quell'operazione che praticamente quello è considerato un solo "Governo Rollandin" nella passata legislatura, ma in realtà furono due, perché ci fu un palese allargamento della maggioranza. Naturalmente in quel caso riuscì a non modificare gli Assessori perché la premialità probabilmente fu esterna nei confronti del PdL, pure attraverso altre forme, però non è una soluzione trasparente.

Adesso anche questo percorso della crisi è stato comunque, dal mio punto di vista, inquinato da interpretazioni dubbie dei percorsi regolamentari di cui invano abbiamo chiesto che si facesse garante l'ex Presidente Rini, che ha agito come un funzionario dell'Union Valdôtaine che trasmette comunicazioni, compresa l'ultima riunione Capigruppo, molto difficile e triste per noi, perché francamente non sapevamo neanche quale sarebbe stata la procedura che ci saremmo trovati di fronte in quest'aula; veramente una comunicazione in cui all'ordine del giorno praticamente c'era semplicemente una data...abbiamo poi chiesto conto agli uffici di fornirci qualche documentazione aggiuntiva e questa è arrivata.

Qui siamo a questo passaggio in cui ci viene presentata una sorta di programma senza l'elezione però di un nuovo governo, di un nuovo Presidente, e questo programma inizia con le due grandi possibilità che ci vengono offerte: la prima soluzione le elezioni e, la seconda, questo governo. Francamente io ne ho viste almeno...io ho lavorato per altre due soluzioni: uno, un governo di emergenza che consentisse la riforma della legge elettorale, e quindi andare consapevolmente a elezioni senza l'alibi del "ci ritroviamo in 18", perché bastava modificare un solo articolo della legge in cui si diceva che, in caso di parità, o comunque in caso di 18 seggi, si andava comunque al ballottaggio e chi vince piglia 21. E sgomberiamo dal campo questa storia del "no, la responsabilità delle elezioni l'Union non la vuole"...ma che storie sono? Qui la metà della gente è spaventata di andare alle elezioni perché sa che non sarà eletta, questa è la solfa! Ma quale responsabilità? Non ci crede nessuno! Allora è inutile che la raccontiamo così. Se crediamo che le elezioni riproducano un governo di questo tipo, ci mettiamo domani mattina e facciamo questa benedetta legge elettorale che modifica innanzitutto questo articolo. Poi ci saranno le battaglie delle preferenze uniche, multiple o triple... Noi del PD vogliamo assolutamente, come alle europee, che ci sia l'obbligo di una preferenza femminile, e quindi ognuno poi dirà la sua, ma intanto mettiamo a casa quel risultato lì e non facciamo come a livello nazionale che non si fa mai la legge elettorale perché così non si va mai a elezioni! Visto che siamo responsabili, diciamo ai valdostani: "noi le elezioni non le vogliamo perché stiamo pensando a voi cittadini, facciamo subito questa legge elettorale", e quindi, appena scopriremo chi è questo Presidente autorevole della I Commissione che ci guiderà in questo cammino, si vedrà la totale collaborazione del Partito Democratico nella stesura della legge...quindi "apertura di dialogo totale". Facciamo la legge e sgomberiamo il campo tra chi ha paura o non ha paura delle elezioni, così poi questa frasetta, tutta questa pagina la togliamo via, così, dal programma, perché non c'è più bisogno di parlare di elezioni. Se c'è da andare ad elezioni, ci andiamo, ma non c'è il pareggio, non c'è il pareggio...punto primo. E ci tengo a dire che questa condizione è nota ai rappresentanti dell'Union e della Stella Alpina perché è stata rappresentata con correttezza e serietà in quegli incontri. Incontri che ringrazio davvero il Partito Democratico per averli consentiti, messi in piedi, sono stati veramente preziosi e utili, perché siamo andati con tre chiari punti a questi incontri e abbiamo potuto farci un'idea di qual è il percorso che ci troveremo davanti da qui in avanti. E devo anche ringraziare le altre forze politiche che sostengono il gruppo PD-Sinistra VdA, cioè Rifondazione Comunista, l'Italia dei Valori, il Partito Socialista e un gruppo di persone che fa capo alla società civile, perché hanno accettato che noi partecipassimo in modo responsabile, serio e costruttivo a questi incontri.

Devo dirvi che se il vostro modo di dialogare è questo, cioè che ci incontriamo e poi è un dialogo tra sordi, voi non ascoltate quello che vi diciamo, fate esattamente l'opposto, me lo spiegate perché ci vediamo? Noi ci mettiamo tutta la serietà. E guardi, Presidente, che non c'era solo la questione che riguardava il suo eventuale "passo indietro", anzi tengo a precisare che non abbiamo mai chiesto un passo indietro dell'Assessore Farcoz. È nota la mia determinazione quando mi rivolgo ai colleghi di maggioranza anche con toni duri sui contenuti che nulla attengono ai miei rapporti personali. Credo di incontrare tutte le mattine il collega Farcoz, arriviamo tra i primi e parcheggiamo sempre la macchina vicino al Palazzo regionale, ci salutiamo cortesemente tutte le mattine, mai l'ho aggredito per la strada dicendogli chissà che cosa...mi occupo di istruzione e gli dico le cose che non vanno nel terreno dell'istruzione. E oggi vorrei anche tirargli su il morale e ricordargli che, combinazione, sempre novant'anni fa, come nel caso di Matteotti, un portiere della Nazionale italiana, visto che si avvicinano i Mondiali, fece un tristissimo debutto in Nazionale, in Ungheria; era il portiere Combi, una leggenda del calcio juventino, e si beccò la bellezza di 7 goal. Chiunque sarebbe uscito distrutto, invece poi ebbe una carriere luminosa e vinse il Campionato del mondo...è quello che auspico anche a lei, insomma, ci sono le "giornate no" e poi arrivano tante "giornate sì" nella vita.

Comunque il PD non aveva chiesto un passo indietro dei più giovani, semmai aveva chiesto un passo indietro di chi aveva gestito in questi anni il potere, ma non con acrimonia come ha anche rappresentato una lettera del nostro Segretario, non c'è nessuna vendetta personale, c'era: esiste una volontà nell'Union Valdôtaine e di Stella Alpina di costruire un percorso di rinnovamento? No, sulle persone no, sulle persone no, perché, effettivamente, ci viene riproposto...poi quando mi vanno male le cose nel presente vado a cercare nel passato...ci viene riproposto, per la prima volta nella storia valdostana, un "governo balneare", cioè una roba che aveva fatto Giovanni Leone nel 1963. Siccome non riusciva...cioè Fanfani si era buttato avanti, riforme...un po' come abbiamo fatto noi con Renaissance: qui bisogna fare le riforme, cambiare tutto, eccetera...panico generale, che si fa? Un governo balneare! Rimettiamo tutto calmo, passiamo via l'estate, no? e poi vediamo in autunno di fare una riflessione politica e capire dove stiamo portando la Valle d'Aosta. Perché dico un governo balneare? Perché è un monocolore Rollandin, questo! Vengono riconfermati gli Assessori principali, cioè dove c'è il denaro liquido, dove ci sono i soldi, l'Assessorato della sanità, l'Assessorato del turismo, due grossi Assessori di peso riconfermati. Riconfermato l'Assessorato dell'agricoltura che rappresenta da sempre un punto di riferimento politico per l'Union, abbiamo una sorpresa che un fedelissimo di Rollandin, anche se apparentemente milita in un altro partito, cioè nella Stella Alpina, l'Assessore Baccega, che diventa Assessore ai lavori pubblici. Che cosa ci rimane? L'Assessore Marquis, in una Giunta in cui sarà l'estrema minoranza solitaria. Quando a me hanno proposto di andare a fare il solitario in una Giunta monocolore Union, ho detto: lasciamo perdere, lasciamo perdere! C'è anche la dignità personale. Cosa pensa di cambiare o rivoluzionare in un monocolore unionista? Non si può assolutamente avviare quel processo straordinario di riforme che chiedeva l'allargamento a più forze politiche, perché ci sono più voci, più energie di fronte al cambiamento.

Fra l'altro noi avevamo chiesto, collega Restano, in sede di dialogo, che ci fosse immediatamente un biglietto da visita del cambiamento...l'avevo chiamato così...e come ci si presenta? Ci si presenta in 7, non in 8! Perché, Presidente Rollandin, è lei che più volte accenna che si potrà ridurre il numero degli Assessorati, si potrà ridurre il numero degli Assessorati... e tra le varie cose che timidamente il PD ha chiesto c'è il "cominciamo a ridurre il numero degli Assessorati", no? Lei ha dimostrato di avere anche due interim nell'altra legislatura, cioè di andare avanti con 6...non ci venga a dire che non si può governare con 7 Assessori la Valle d'Aosta...si può, non si vuole, non si vuole, perché, come qualche collega prima di me ha accennato, ci sono logiche spartitorie che nulla hanno a che vedere con l'interesse generale dei valdostani. E questo, guardate che è un vero peccato, perché qualche piccolo segnale che dica: "ma veramente vogliamo cambiare" aiuta questo dialogo!

Quando noi, nel primo incontro Union-Stella Alpina e la commissione politica del PD abbiamo chiesto il taglio delle indennità dei Consiglieri, facendo attenzione che non avessero ricadute sugli amministratori locali, abbiamo chiesto una significativa riduzione dei compensi degli Assessori e dei Presidenti, in particolare del Presidente del Consiglio, ma nessuna risposta ci ha dato in questo senso! Poi dite che siete pronti al dialogo? Benissimo, I o II Commissione, legge, che verrà votata dal PD; quindi il PD, pur non avendo poltrone, incarichi e quant'altro, nell'interesse generale dei valdostani, vi voterà la riduzione sensibile delle indennità. E tengo a precisare che non è che riduciamo agli altri, abbiamo rinunciato ad avere quei posti, quindi come per dire...non è che chiediamo agli altri di tagliare!

Altra questione molto importante è stata la questione del taglio dei compensi ai manager pubblici, dei tagli dei benefit...altro tema fondamentale: la riforma dell'amministrazione pubblica, la riduzione del numero dei manager pubblici, la riduzione dei Dirigenti regionali, la riduzione dei Primariati in USL, la riduzione dei Primariati in USL, ma non perché ce l'abbiamo con i Primari, mica li vogliamo disoccupati, li vogliamo medici, che continuino a lavorare, ma vogliamo salvare posti di lavoro e i servizi, i servizi, perché è qui che vi voglio vedere! Come faremo, con meno risorse, a garantire gli stessi servizi? Noi qualche segnale di quelle posizioni alte, cioè a partire da noi politici...e, fra l'altro, queste posizioni un po' ridicolizzate come la Sinistra del PD...no, no, queste sono le posizioni dei "renziani" che possiamo citare noi del PD un po' più a ragione del collega La Torre che cita Renzi, forse un po' fuori luogo...lo inviterei, visto i suoi trascorsi anche in Forza Italia, a non esagerare con le citazioni "renziane", ma il ragionamento è: vogliamo che ci siano dei segnali forti perché i cittadini valdostani, che sono quelli che ci interessano nella gestione di questa crisi, avranno delle brutte sorprese, e queste brutte sorprese, non sono causate da due mesi di stallo. Il Presidente Rollandin queste cose le sa benissimo!

Quest'anno, a parte i due mesi di cosiddetto "stallo"...ma pensate l'assurdo...nei due mesi di stallo sono state votate le uniche due leggi del 2014! Allora c'è da sperare che lo stallo lo rifacciamo tra un po', perché sennò passa tutto l'anno senza una legge? Allora vi renderete conto che i problemi sono politici dentro la maggioranza Union-Stella Alpina che ha un'incapacità nell'affrontare certe soluzioni, e il non coinvolgere o l'immaginare che piccoli apporti di voticini possano salvare una legislatura, senza un apporto politico riformista, Presidente Rollandin, è davvero difficile per me da capire! Le nuove leggi di settore per rilanciare l'economia hanno bisogno di una visione strategica della Valle d'Aosta! Ma noi siamo disposti! Io sono convinto, e conosco da una vita i colleghi dell'ALPE, conosco da 10 mesi i colleghi dell'UVP...ma guardate che se non andiamo a lavorare nelle commissioni, a scrivere le leggi di settore, ragazzi miei, non ci portate nulla, eh! Oggi qui c'è molto fumo e non c'è l'arrosto! Abbiamo chiesto - e poi ho scoperto che lo chiedevano anche i colleghi di ALPE - di rispettare gli impegni di spesa presi nella passata legislatura con le leggi già fatte e che avevamo ottenuto attraverso un emendamento e un accordo in quest'aula. Abbiamo il rispetto per l'impresa? Dobbiamo trovare le risorse economiche per rimettere immediatamente in campo risorse sul turismo, sull'agricoltura che inneschino, anche come in passato, il volano dell'edilizia che è la prima risposta occupazionale che possiamo avere in Valle d'Aosta. Perché dobbiamo dirlo ai valdostani che non possiamo rispondere solo con la leggina dei 67 giorni dei forestali. Quello è un tampone necessario che viene messo lì, ma il dramma che stiamo vivendo con la disoccupazione che, ahimè, esploderà a due cifre in autunno, è quello che non riusciamo a mettere in moto risorse.

Arrivo a quella cosa che non ho ancora scritto sul mio blog, ma che dovrò poi scrivere, alla questione cosiddetta delle "grandi opere". Sulle grandi opere c'è già stato un accordo, se vogliamo di massima, tra commissione e Consiglio regionale, l'Ospedale è opera necessaria, ma a fermare l'Ospedale è anche la stessa USL che dice che ci sono costi di gestione molto alti. Allora, i costi di gestione molto alti sono, secondo me, secondo noi del PD, da mettere anche in relazione ai costi di tutta la struttura elevata che merita un ripensamento. Allora qui non è che si dice che non si vuol fare, non si vuole costruire, siamo contro tutto, eccetera...siamo perché l'opera sia presentata in condizioni di fattibilità reale, cosa che oggi non è, mentre nel documento del Presidente, mi dispiace, si dice: "avanti" ("anduma" in dialetto piemontese)"...no, per noi no!

Università...sull'università abbiamo più volte detto che prima bisogna fare un ragionamento, una sorta di grande riunione di tutta l'intellighenzia valdostana, di tutte le energie politiche, del mondo dell'impresa, del commercio, degli États généraux de la culture valdôtaine, decidere che università vogliamo e noi vogliamo un'università della montagna, in rete con le altre università della montagna, noi vogliamo quello, ma sarà una mediazione, non è che vogliamo imporre una nostra idea, ma questa roba che c'è, che sopravvive lì, che non ha un piano di sviluppo, non può avere come investimento milioni di euro in edifici che poi fanno la fine delle "cattedrali nel deserto" degli aeroporti dove poi diciamo: "eh, abbiamo pensato troppo in grande, non ci saranno mai quegli aerei"! Altro problema, quindi...che abbiamo discusso con serenità, ma io non lo trovo qua dentro, non trovo queste cose dentro il passaggio del Presidente!

Altra questione: la questione dell'Aeroporto mi pareva un'apertura uscita anche da Stella Alpina, declassamento dell'Aeroporto, lasciamo perdere i grandi voli, aeroporto turistico...qua c'è mica scritta questa roba qua! Qua c'è scritto: avanti con il finire l'aerostazione così com'è! Ma mandate le stesse persone in commissione politica o quelli che vanno in commissione politica non prendono appunti? Io mi sono preso gli appunti! Ho una sintesi di tutti gli interventi della commissione politica. Allora, se mandate della gente in commissione politica poi questi devono raccogliere la roba e riportarla nelle decisioni, tant'è che una cosa che aveva chiesto il Partito Democratico era che, a un certo punto, dovevate presentarci quel signore che doveva fare il Presidente della Regione, chiunque esso fosse, perché a lui era demandata la garanzia di scrittura del programma e la sua realizzazione...mica lo scrivono le forze politiche, ho detto, il programma...c'è una persona che lo incarna e lo guida! Fine degli incontri e lettera col piccione viaggiatore che poi è arrivata senza che nulla contenesse di decisivo. Allora, non giocate sulle parole "responsabilità", perché non è responsabile andare a delle riunioni e dire esattamente l'opposto il giorno dopo, decidere di fare rotture, non rotture, e quant'altro.

Noi abbiamo deciso di servire un'idea forte di cambiamento che, vi ripeto, non nasce oggi, non ha 10 mesi di età, ma ha ormai anni e anni di maturazione nella società valdostana che vuole un cambiamento serio, un cambiamento...non rivoluzionario, la società valdostana non è rivoluzionaria...ma cresce la voglia di riforme vere. Mai come oggi, con la crisi economica che morde, con il bilancio regionale in difficoltà, servono queste riforme. E ha ragione il collega Chatrian a ribadire più volte che dobbiamo avere un atteggiamento diverso rispetto alle società partecipate, perché non dobbiamo fare l'assalto alla diligenza, alle ultime risorse economiche, che invece devono essere messe a disposizione di sviluppo duraturo. Queste erano le condizioni del Partito Democratico per il dialogo, un dialogo vero, sincero, in cui c'era tutta la disponibilità di andare a vedere le carte sino in fondo, a vedere le carte sino in fondo, e non è che c'era una questione, ce n'erano tre.

Uno può dire: ma noi vogliamo a tutti i costi tenerci Rollandin, vi diamo tutta la Renaissance e apriamo a tutte le forze politiche della Renaissance...potevamo andare a vederlo noi, questo discorso...c'è stato un "no" su tutto, su tutti e tre i punti: "no" sul Presidente, "no" sul programma, "no" sull'allargamento alle altre forze politiche...e come si fa a camminare sulla strada del cambiamento? Certo, si possono usare i media, si possono usare i troll che attaccano le persone, potete usare i Direttori di giornale che mettono al bando i Consiglieri regionali che si rivendicano la loro dignità, la loro autonomia...certamente, avete i mezzi economici per controllare quei giornali e dire: Donzel non andrà più su quel giornale lì finché non apparirà il suo rinvio a giudizio, no? Quindi, dopo mesi, anni di linciaggio si vuole continuare con la linea del linciaggio...ma fatelo! Vi controllate questi giornali, la Gazzetta Matin è roba vostra, usatela in questo modo come ha scritto - e conservo, prova - il Direttore Mercanti: "tu lì non ci metterai più piede finché non sarai rinviato a giudizio". Usate questi metodi, usate i vostri troll che scrivono insulti: "tutti a casa, tutti ladri...ladro, vai a casa", usate questi metodi qua per dire che stiamo costruendo il dialogo! E voi pensate che con questi metodi, con le minacce...magari recuperate il collega La Torre a colpi di minacce sui giornali, ma il collega Donzel non lo recuperate a colpi di minacce! Non mi faccio intimidire da nessuno dei vostri troll, dei vostri compari, che mi attaccano regolarmente con queste vicende sui social network. Sono sereno, e ringrazio ancora il Partito Democratico per la serietà con cui ha affrontato questo percorso e rappresento in quest'aula la profonda delusione di tutti quelli che speravano davvero di trovare un'interlocuzione seria nell'interesse di quei valdostani che, davvero, il cambiamento da anni lo desiderano e ci lavorano. Mi avvio a concludere.

Ultimo passaggio che naturalmente mi lascia molto deluso sono due questioni: una riguarda la questione sociale già evocata dal collega Roscio, no? Qui ci sono quattro reduci della Commissione speciale: il collega Bertin (Presidente), il collega Chatrian, il collega Roscio (come esperto) e il sottoscritto...ci volete rimettere a lavorare nella Commissione speciale? Ma certo che ci andiamo, mica facciamo la scena di quelli che non ci lavorano, ma voi sapete che non è quella la risposta! Ve l'abbiamo detta la risposta, l'abbiamo detta negli incontri con l'Union e la Stella Alpina, e si chiama: "raccolta dell'umido nel fondovalle e compostaggio". Ci date una risposta nel merito? Avete un progetto che va in questa direzione? Noi ci siamo, vi aiutiamo, andiamo dai cittadini a farci insultare che non vogliono fare la raccolta differenziata, glielo spieghiamo noi, però volete darci una risposta nel merito e non dirci di un'altra Commissione speciale a due anni da un referendum? A sette anni dal referendum dell'ospedale stiamo ancora parlando di quale progetto? Non è questo il riformismo, non è questo il cambiamento!

La commissione sul lavoro...ma certo che noi siamo disponibili a lavorarci! Ma poi ci vogliono degli atti consequenziali, degli atti veri...su questa situazione, ogni volta che ci confrontiamo sui temi del lavoro, non abbiamo risposta! Avevamo parlato con preoccupazione dell'esternalizzazione delle attività dei servizi domiciliari nelle Comunità montane e, ancora oggi, non sappiamo che progetto c'è...questo sta dentro un piano sul lavoro. Noi vogliamo capire se volete seguire la strada dell'esternalizzazione à tout prix oppure trovare altre soluzioni. Quindi, come dire? non c'è la preclusione, la non volontà di ragionare e parlare di ogni singolo tema...con onestà, con serietà, con rispetto per le idee altrui, con rispetto per quelle che sono le sensibilità diverse.

Chiudo con un ultimo passaggio sulla questione dei rapporti con il Governo nazionale. Voi lo sapete che, sia quando siamo stati in opposizione a livello nazionale, sia ora che siamo al Governo, non c'è stato da parte del PD l'uso strumentale che fece il PdL dei suoi rapporti con il livello nazionale. Noi siamo sempre disponibili a lavorare per il bene della Valle d'Aosta e a collaborare a 360 gradi nel Consiglio regionale, a 360 gradi perché la Valle d'Aosta non sia penalizzata a livello nazionale. Su questo parlo anche a nome del Segretario Fulvio Centoz: c'è tutta la disponibilità a collaborare, ma non a fare les commis voyageurs, quelli che sottobanco vanno, segreto...dev'esserci un progetto, Capigruppo, tutti insieme, andiamo a Roma e facciamo una battaglia perché, secondo me, la Valle d'Aosta è ingiustamente penalizzata e trattata male dai Governi nazionali. Ho espresso anche grosse riserve sull'atteggiamento delle riforme del Titolo V da parte del Governo nazionale, quindi su questo siamo pronti a confrontarci e a dare una mano a chiunque governa la Valle d'Aosta sulle riforme istituzionali. Ma voi, scusate, per quanto ci riguarda, non rappresentate quel bisogno di cambiamento.

Da parte nostra ci sarà un'educata, ma ferma, ferma e risoluta opposizione se questi sono i presupposti. Se, invece, ci presenterete leggi che cambiano, proposte serie di cambiamento che vanno nell'indirizzo dei cittadini valdostani, come hanno detto i colleghi dell'UVP, non mancherà il voto del PD. Non vogliamo un ribaltone, nel senso di dire chissà chi va a occupare i posti...volevamo veramente che si creassero le condizioni per cambiare la Valle d'Aosta.

Presidente - Vi sono altre richieste di intervento? Della minoranza devono ancora intervenire, sempre che lo vogliano, Cognetta e Bertschy, come primo intervento. Ha chiesto la parola il collega Bertschy; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Merci. Due considerazioni di tipo politico, visto il lungo e articolato dibattito che soprattutto le forze di opposizione hanno - come sempre, direi - cercato di portare in Consiglio regionale.

Prima considerazione: devo dire che, per un giorno che vede nascere un nuovo governo, non trovo in aula visi troppo allegri e grande serenità e coinvolgimento; probabilmente è un po' la stanchezza del pomeriggio o delle trattative politiche...noi che ne abbiamo fatte poche, siamo un po' più freschi e vogliosi anche di partecipare. Un governo che nasce praticamente - come ci siamo detti ormai da queste ultime considerazioni - forse solo per provare a dare piccole e puntuali risposte, ma soprattutto a mettere insieme quelle difficoltà che, in questi due mesi di crisi, si sono viste in maniera forte. Si è tentato in questi ultimi giorni, anche da parte dei media, di mettere in crisi soprattutto i rapporti tra le forze di minoranza che, ricordiamo, sono 4 e siamo in 17... sicuramente ci sono, come in tutti i gruppi che fanno della pluralità una ricchezza, dei momenti in cui si discute e si cerca di trovare della sintesi. Però mi pare che da quelle parti i gruppi siano diventati molti più di 2, come apparirebbero a sostegno del governo, e le difficoltà a lavorare insieme sono notevoli. Soprattutto apprezzo l'intervento del collega La Torre, che ha ribadito l'importanza delle politica, è giusto anche ricordare quale percorso è stato fatto, perché se questa crisi è nata, è nata - e ho avuto modo di ricordarlo - grazie anche alla sua serietà nel porre un problema di tipo politico...il paradosso di oggi è che è seduto vicino alle stesse persone che hanno dimissionato, per le quali ha sottoscritto con noi la mozione di sfiducia, e credo che nel suo insieme tutto questo percorso abbia una difficoltà dall'essere compreso per la gente.

Certamente la voglia di arrivare a questo obiettivo politico, di mettere insieme le persone, come ricordato dal Presidente Rollandin, soprattutto i movimenti, gli eletti, è stata raggiunta - ribadiamo - per un certo momento; poi, a un certo punto, si è deciso che 14 mila valdostani che hanno votato l'UVP da parte dell'Union Valdôtaine e della Stella Alpina non avevano più bisogno di essere considerati, perché evidentemente si riteneva che non avessimo nulla da portare al tavolo della discussione; però la politica non basta che parli, la politica deve trovare delle soluzioni, e soluzioni, ad oggi, assolutamente non le ritroviamo...mi pare che i 4 gruppi di opposizione l'abbiano detto in maniera chiara. Ma è normale che non si possano trovare, non le potevamo certo chiedere al Presidente Rollandin, che ha ben chiaro come intende governare, ha ben chiaro i suoi progetti, non li ha mai nascosti, ha fatto un percorso...forse più lineare e trasparente di tanti altri. Il problema è che tutti quelli che dicono delle cose non riescono mai, invece, a concludere con la serietà che ci vorrebbe in politica rispetto ai propri elettori, le cose che dicono e che vorrebbero sostenere. Quindi per noi non c'è assolutamente niente di nuovo. Ci aspettavamo esattamente questo, oggi: è normale che dopo due mesi, 75 giorni di lavoro, ci fosse un'apertura alle forze di opposizione, ma è un'apertura che per voi non poteva che venire così, scialba, annacquata, senza incidere. Nel progetto Renaissance, i 7 punti, 5 dei quali sono stati citati oggi, erano da fare in 100 giorni, e la differenza tra noi e voi è che in 100 giorni queste cose noi le mettevamo in pista, non le dichiaravamo così, a vuoto, nell'aula, semplicemente per trovare una soluzione all'accordo!

Ho apprezzato molto il passaggio con il quale Raimondo Donzel diceva: "parliamo seriamente di queste elezioni", e non sto a ripeterlo, parliamo anche seriamente di quello che vogliamo fare qua dentro! Non possiamo più perdere l'occasione per diventare concreti. La concretezza non è scrivere delle cose e poi trovare la soluzione che le ritarda, o soprattutto non dare mai delle risposte; la concretezza è decidere se al Casinò, la dirigenza...per chi ha firmato, votato, rifirmato...se va trovata una soluzione o non va trovata una soluzione. C'è un impegno politico al quale non abbiamo dato risposte e al quale tanti colleghi di maggioranza hanno detto di aderire, si sono trovati d'accordo in tante discussioni. Allora, mentre l'azienda sta cuocendo - sapete benissimo tutti le condizioni - noi siamo ancora qua a decidere quale sarà la scelta che faremo per dare almeno una piccola risposta puntuale su questo punto. La concretezza è data da tutti gli argomenti che sono stati citati oggi, continuiamo a tradurre le nostre politiche del lavoro in qualche cosa che assiste, invece di far diventare queste politiche del lavoro attive. Non ribadiamo quello che ci siamo già detti sui cantieri, perché ci sarebbe da dire altro...ma cosa aspettiamo a fare una legge che metta, oltre alla trasparenza e all'equità, che tanto giustamente è stata considerata qua, le disponibilità economiche delle partecipate in favore di tutte le imprese valdostane? Siamo capaci di fare un piano lavori annuale, triennale, in cui si dica: "ci sono 100 milioni di lavori, 50 nell'Amministrazione pubblica, 50 nelle partecipate...imprese, organizzatevi, perché sapete che questo è il giro d'affari che ci può essere intorno"? E, invece, non lo facciamo, facciamo finta di fare delle piccole riforme...certo che non si può fare un piano del lavoro così, ma sto cercando di mettere in evidenza le disponibilità che ci sono, i lavori che ci sono da mettere in campo, le forniture, i servizi che ci sono, perché il sistema economico valdostano si possa organizzare rispetto a una richiesta, rispetto a una richiesta...e invece non lo facciamo! E queste sono le cose che, giorno dopo giorno, ci chiedono. Ma è normale, io ripeto, per me è normale che oggi queste risposte non arrivino, perché noi ci siamo confrontati e siamo arrivati alla crisi perché ci sono due modelli e due visioni differenti!

Le elezioni, che erano a un certo punto lo snodo della vicenda, servivano per decidere se effettivamente questi due modelli andavano riproposti alla comunità valdostana dopo essere stati discussi con una forza politica, qua dentro, maggiore che in passato. E non vuol dire che chi in passato ha fatto queste battaglie le ha fatte a vuoto, anzi, le ha fatte e ha anche lanciato questo riformismo nel quale un po' tutti ci siamo ritrovati. Ben vengano queste battaglie, però ci sono due modelli differenti, quindi bisogna decidere. Noi, il nostro, non lo cambiamo, abbiamo fatto troppe battaglie, abbiamo messo la faccia in troppe vicende, siamo andati durante la crisi a incontrare i cittadini valdostani, ognuno di noi ha preso i suoi impegni, quindi lì, indietro, non ci possiamo tornare. E l'abbiamo detto chiaramente, l'abbiamo detto chiaramente, mentre non è stato così chiaro quello che è stato detto dall'altra parte. È meglio dire: "noi crediamo nel nostro sistema, andiamo avanti", che non cercare delle soluzioni che non ci permettano di dare delle risposte chiare, concrete e determinate verso la gente...è meglio fare una cosa diversa. Se invece si vuol lanciare il famoso "governo di scopo" di sei mesi, un anno, un anno e mezzo...certo, non il governo di legislatura per provare ad andare in fondo...con il governo di scopo si dice chiaramente che cosa si vuol fare, una, due, tre, cinque, dieci cose, ci si mette a lavorare per farle, e poi si ritorna a dare la disponibilità agli elettori. Non l'avete scelta questa strada o, meglio, avete provato a farla senza almeno due forze politiche, poi sappiamo che il Movimento Cinque Stelle ha da sempre dichiarato che non avrebbe aderito a un governo, si è provato a farla senza una forza politica...immaginiamo, oltre che per una scarsa attenzione verso di noi, probabilmente anche perché, pur avendo mantenuto l'ottavo Assessorato, gli appetiti, quando si fanno dei governi più larghi rimangono gli stessi, ma diventa più difficile essere considerati da tutti. Quindi tutte queste cose qua ci portano a dire quello che è stato ribadito in maniera estremamente chiara: i due modelli non si sono ritrovati, seppur ci sono dei punti di incontro, su alcune cose siamo distanti.

Nessuno dice che l'Ospedale non debba essere fatto, è stato detto bene, può e deve essere considerata questa struttura importante, questo servizio importante, ma se non abbiamo disponibilità finanziarie oggi per mantenere il nostro sistema di imprese, questa struttura va ritardata, anche se in questo momento sarebbe importante dare una risposta! Ma noi vogliamo prima vedere morire tutte le nostre imprese, le persone che lavorano nelle imprese, invece che spostare queste disponibilità finanziarie un po' più in là nel tempo? Non è meglio forse trovare il sistema che attraverso questi fondi si aiuti il nostro sistema, visto che l'Assessorato dei lavori pubblici è stato svuotato sempre più e gli Enti locali hanno sempre meno risorse per mettere a disposizione? Finché non troviamo il sistema di riconvertire il nostro sistema lavoro...il collega Vincent parla sempre e giustamente dell'agricoltura...noi vorremmo vedere di più insieme agricoltura e turismo, ma ci va del tempo! Quindi i passaggi in un sistema economico vanno un pochettino guidati, non si può semplicemente togliere le risorse e dire: "qualche cosa succederà"! Allora, se abbiamo un altro modello, vediamolo insieme, lavoriamoci insieme a questo nuovo modello, ma tutte queste imprese valdostane che si trovano con maestranze valdostane, oggi, a non avere un programma lavori a tre mesi, a tre mesi...e se la gente non lavora non si fa la casa, non fa i mutui, non fa le sue cose, abbiamo da mettere disponibilità finanziarie, ma...sono cose che sappiamo tutti, sono banali, però non stiamo agendo in questo senso, in questi due-tre anni non abbiamo agito in questo senso qua! Allora, se i due modelli non si trovano, bisogna essere chiari, se invece si trovano bisogna essere concreti nel dare le risposte. Ci dovete dire rispetto a uno, due, tre argomenti quando si fa e come si fa. Certamente che se sono cose che abbiamo dichiarato le sosterremo e le sosterremo anche lavorandoci insieme.

L'altra cosa che vorrei ribadire è che troppe accuse, ma anche è stato troppo semplicistico leggere la crisi da parte un po' di tutti. Noi abbiamo semplicemente fermato un sistema di governare nel quale non ci ritrovavamo e abbiamo voluto dare il nostro contributo. Questo sistema di governare non ha però assolutamente fermato l'attività politica degli Assessori, questo va detto, non l'attività amministrativa, deliberativa, ma gli Assessori sono rimasti in questi giorni con la loro indennità, giusta, perché facevano la politica, anche se deliberavano nell'Amministrazione avevano i loro Segretari particolari, potevano andare a fare i loro incontri, e quindi che non si venga poi a dire che si è fermato qualcosa! Piuttosto avremmo dei ritardi sulle delibere, faremo Consiglio regionale per 10 giorni di fila, ma che nessuno si osi di dire ai cittadini che sono fermi degli impegni politici, "politici", perché c'era la crisi! Perché voi avete lavorato come noi, dovreste aver lavorato, come noi tutti i giorni nel nostro ufficio. Noi chiedevamo i "116", facevamo le nostre attività e facevamo le nostre cose, voi facevate la vostra attività di Assessori. L'unica cosa che non potevate fare era deliberare, quindi non facciamo passare messaggi sbagliati alla comunità!

Tutta la questione dei fondi europei dev'esser pronta, non è ferma, perché più volte è stato citato, dev'essere pronta! Perché l'Assessore Marquis sicuramente ci ha lavorato con le sue strutture, nessuno ha tolto gli stipendi ai Dirigenti per far questa roba, per questo importante impegno, e ce ne sono altri che sono stati citati come delle urgenze. Noi siamo stati anche pronti a venire in Consiglio regionale quando è stata l'ora di venire. Quindi ai cittadini valdostani che si dica in maniera chiara che la crisi ha prodotto una ricerca del dialogo e qualche cosa è successo, ma non ha fermato l'azione amministrativa! E l'azione amministrativa riparte nei prossimi 10 giorni, quando il Presidente Rollandin porterà i suoi provvedimenti, i suoi disegni di legge - speriamo siano partiti - e tutte le delibere che sono da fare. Ha la disponibilità dell'UVP, dell'ALPE, del PD e dei Cinque Stelle, ecco, di venire in aula anche tre, quattro, cinque giorni di fila, per deliberare. Però mi ha dato veramente fastidio che è sembrato che si fermasse la Valle d'Aosta, non è così, non è così!

Allora noi siamo disponibili, come sempre, abbiamo detto le cose che riteniamo giuste da dire nei momenti in cui abbiamo potuto dirlo, abbiamo voluto far capire alla cittadinanza che la crisi era una crisi diversa dal famoso "ribaltone", avessimo voluto fare un ribaltone...a parte che non ne avremmo avuto necessità, perché a noi non interessava agire per fare un ribaltone, a noi interessava agire per portare avanti un nuovo modello. Poi le cose sono andate in maniera diversa e voi che avete avuto la possibilità, subito, di rifare il vostro governo...avete aspettato fino adesso! È inutile ritornare a dire le cose che sono già state dette. Però i giorni non li hanno persi i quattro gruppi di opposizione...anzi, a un certo punto vi hanno anche dovuto obbligare ad uscire allo scoperto, perché io sono convinto, sono convinto che anche all'interno della maggioranza, soprattutto il Presidente, probabilmente un po' più di chiarezza l'avrebbe voluta vedere magari con una tornata elettorale, però è un argomento che riguarda voi. Se troverete la capacità di portare avanti il vostro modello saremo i primi a fare il nostro lavoro; se invece faremo delle confusioni, vi chiederemo di avere chiarezza negli impegni che prenderete con noi, perché non bisogna più prendere in giro nessuno.

À un peu plus d'un an et demi de la naissance de l'UVP, avec les autres forces politiques de l'opposition, l'UVP a su mettre en difficulté la méthode de faire politique et d'administrer qu'elle combat dès son début. Nous le considérons un grand résultat que nous voulons partager avec les autres forces d'opposition. Sans nous connaître, nous avons travaillé dès le premier jour en transparence et respect réciproque, en trouvant un équilibre politique et une méthode de travail et donc ALPE, PD-Sinistra valdostana et Movimento Cinque Stelle nous ont bien aidés à bien faire notre travail. Ce projet nous a permis de faire ce que jusqu'à maintenant les forces politiques d'opposition n'ont jamais fait et ils n'ont jamais abouti: se présenter ensemble sur le territoire pour rencontrer les citoyens en leur présentant un projet politique commun. Ils sont nombreux les valdôtains qui ont apprécié notre engagement, notre transparence et notre envie de travailler pour donner un avenir à nos jeunes. Ils sont nombreux les valdôtains qui nous demandent d'aller en avant de cette façon, cohérents, convaincus, déterminés et unis. Bien sûr, la crise politique à mis à l'épreuve même la capacité de tenir cette unité de propos. C'est normal, c'est la conséquence d'un projet si haut pour notre Vallée. Je suis sûr que nous serons capables d'aborder même cette situation et de la résoudre, car les raisons de notre projet ne sont pas perdues, mais vivantes pour les élus et pour leurs mouvements politiques. L'UVP y croît et elle travaillera dans cette direction. Il y a sûrement un peu de déception pour n'être pas réussis pendant cette première occasion à faire naître notre projet politique, quand même une déception plus petite de celle qu'on aurait donnée à nos électeurs en acceptant défauts et vides compromis. Ici est notre force, mais aussi, par paradoxe, notre faiblesse en ce moment politique. Nous avons la force d'avoir un grand projet et de nous devoir confronter, de l'autre côté, avec une majorité qui pose, avant les contenus, ses propres fauteuils. Heureusement ce n'est pas ainsi pour tous et nous avons saisi qu'il y a des sensibilités qu'on continuera à cultiver pour convaincre d'autres Conseillers à soutenir le projet de changement que la communauté désire et que nous demande. Le vôtre ce n'est qu'un Gouvernement de passage, faible, qui vous ne plaît pas et qui ne plaît pas à qui vous soutient. Vous êtes obligés à proposer cette solution, car la seule chose qui vous garde unis c'est d'éviter le vote. Donc nous, les oppositions, nous continuerons à travailler pour un projet alternatif et une autre nouvelle politique pour notre Région.

E noi, come progressisti, continueremo a portare avanti in quest'aula la battaglia perché il cambiamento possa avvenire, e possa avvenire confrontandoci veramente, prendendo degli impegni seri sulle cose da fare, ma in breve tempo, senza dare la possibilità, ancora una volta, di dare dei brutti esempi dei quali non vogliamo far parte. Quindi da quando ci sarà la possibilità di confrontarci su ogni tema, daremo, come sempre, la nostra disponibilità, il nostro sostegno e la nostra forza di proposta.

Presidente - Grazie. Ci sono altre richieste di intervento, come secondo intervento? Se non vi sono altre richieste, do la parola al Presidente, per la risposta; ne ha facoltà.

Rollandin (UV) - Oui, Président.

J'ai écouté avec attention les différentes interventions des collègues, que je remercie avant tout pour avoir mis tout le sérieux du moment pour entrer dans le mérite de ce débat; un débat difficile, étant donné qu'on parle d'un moment de difficulté de l'action et de l'activité du Conseil régional, l'organe qui, par excellence, représente l'activité au niveau de notre administration. Évidemment je ne peux pas reprendre les interventions de tous les collègues, c'est évident qu'on le fera au moment où il y aura, sur certains thèmes, la possibilité d'y revenir.

Sur certains points je voudrais revenir, surtout sur le fait que je veux reprendre le discours qui est un peu à la base de ce qui s'est passé: le dialogue, le manque de dialogue, la possibilité de dialoguer entre les forces politiques. Bien sûr, il y a eu des difficultés, car à un moment donné moi je ne faisais pas partie, mais tout de même il y a eu, en quelque sorte, au début, des difficultés à se confronter. Après il y a eu de la part du PD - il faut l'avouer - la disponibilité à se retrouver, à parler...les accords évidemment viennent après. Ensuite il y a eu la disponibilité de ALPE, et on n'a pas exploité après la possibilité de voir avec l'UVP.

Je crois que tout de même ces rencontres ont été utiles, ont été sérieuses, je veux le reconnaître, et peut-être l'unique aspect qu'il y a eu en quelque sorte de difficulté était de comprendre d'où on devait démarrer, c'est-à-dire sur les thèmes, après les organes et, après, les personnes, tandis qu'on a peut-être mis à l'avance la question des personnes, qui, par la suite, devaient continuer à représenter une entente.

Cela dit, j'ai entendu quelques collègues dire: "in 18 non si governa"...là je reviens à un discours de la loi électorale que nous avons reçue; ce n'est pas une loi que nous avons adopté, nous, c'est une loi faite dans un temps où on imaginait que les principes importants étaient ceux de ne pas avoir des entraves par rapport à une continuité de programme, et sur la possibilité de trouver des résultats qui puissent donner une continuité à l'action administrative. La loi a démontré, au contraire, qu'elle a des points à revoir, nous sommes disponibles à en discuter et à voir ensemble les réponses, mais maintenant le résultat électoral a porté 18 à 17.

Évidemment on revient aujourd'hui à ce thème de pouvoir présenter une intégration au programme qu'on avait déjà évoqué et que tout le monde connaît, qu'on avait essayé d'entamer pendant ces 11 mois. Je crois que dans ce sens, après 11 mois...justement on a dit que sur certains passages on était dans la situation de reprendre et de revoir certains passages. Credo che in particolare questo lo sia per il discorso delle grandi opere su cui alcuni hanno detto - se mi è concesso - alcune imprecisioni. Noi ne abbiamo citate tre: l'Aeroporto...abbiamo detto che quell'opera che era già stata ridotta...la struttura che completa l'Aeroporto, e che aveva già avuto una riduzione di un piano malgrado fosse della Gae Aulenti...ecco, ma dico: questo dev'essere completato, non è che possiamo lasciare questa struttura com'è senza completare l'opera...questo noi abbiamo detto.

Per quanto riguarda l'Università, io apprezzo il discorso di collegamenti con l'università di montagna, ma voglio solo specificare che nell'università - e poi apriremo un dibattito - le facoltà che possono essere concepite e concepibili per un'università che è in Valle d'Aosta, oggi sono quelle che hanno una gamma di risposte che vale per il valdostani e per i tanti che vengono da fuori...son più del 40 percento quelli che vengono dalle altre regioni a studiare in Valle d'Aosta; poi...disponibili a guardare che cosa può succedere, ma il discorso del campus universitario collegato con l'utilizzo delle ex caserme era - ed è, a nostro avviso - un progetto importante. Si può guardare come completarlo...è necessario far tutto o no? questo è discutibile...

Come abbiamo detto per l'Ospedale, e il collega Tonino l'aveva detto in commissione: rispetto al progetto com'è, e alla sostenibilità gestionale, noi abbiamo chiesto i dati all'USL, ci stanno arrivando, e naturalmente siamo disponibili a rivedere il progetto...questo lo faremo in commissione, lo faremo in commissione. Ora, questo è quello che noi abbiamo detto.

Per quanto riguarda le partecipate, qui sicuramente non possiamo esaurire il tema in questa replica, perché sono state riportate una serie di questioni molto delicate. Ora, primo, qui c'è l'impressione che sulle partecipate l'assioma sia: benissimo, facciamo un piano lavori delle partecipate, grossi spunti su questo, e abbiamo risolto il problema...questo è quello che ha detto adesso il collega Bertschy: "Dobbiamo avere questo progetto, in modo che si sappia quanto...". Io vorrei far notare che in qualsiasi tipo di appalto, dai lavori pubblici ai Comuni, noi sappiamo benissimo che questo non ha mai risolto il problema delle ditte valdostane, perché gli appalti, oggi, più che mai, sono merce rara, non solo in Valle d'Aosta, ma fuori non ce ne sono più, quindi vengono tutte in Valle e chi vince, vince, come è giusto che sia, ma non dà lavoro alle maestranze valdostane! Una volta almeno venivano e davano in subappalto...oggi nemmeno quello! Oggi arrivano da molto lontano con le proprie maestranze e non hanno assolutamente l'intenzione di lasciare, nemmeno nell'edilizia, questo aspetto...e torneremo su questo.

Sulla CVA vorrei solo dire di un aspetto in particolare, quando si parlava...ho sentito "scatole cinesi", si parlava dei cinesi...io penso che a tutti sia stato di gradimento vedere che ENEL - e non penso sia l'ultima delle società che gestisce l'energia - abbia fatto un accordo con i cinesi per la fornitura delle turbine con lo stesso meccanismo che la CVA, prima degli altri, ha voluto esperire con grandi risultati economici e anche funzionali...questo a prova di smentita. Io penso che questa notizia abbia in qualche modo avuto una sua eco, sia stata gradito da parte di tutti vedere che non erano proprio così stupidi gli amministratori della CVA se sono andati a vedere questo, quando l'ENEL, adesso, fa lo stesso percorso...vorrei sottolinearlo, magari! Questo la dice lunga su come a volte si vadano a individuare dei punti come se fossero delle bestemmie, e poi diventano, di fatto, i punti di riferimento per una logica di mercato che ha i suoi tornaconti...e così per tante altre situazioni su cui torniamo per le partecipate. Noi lo abbiamo ripreso questo tema delle partecipate, perché siamo d'accordo a discuterlo, c'era già un'iniziativa su una mozione della commissione di Leonardo La Torre, che stava lavorando su una problematica relativa al come individuare una legge che, in qualche modo, vada nella logica che è stata da voi anche ricordata.

Ora, io ho preso atto anche con piacere di alcune affermazioni che son state fatte qui, anche di una forza come l'UVP, che ha chiarito credo in modo inequivocabile qual era l'atteggiamento nei confronti di quello che è questo passaggio, e della disponibilità a esaminare alcuni percorsi che vadano nella logica di trovare dei sistemi che possano meglio specificare alcuni punti, anche guardati col programma. Per quanto riguarda il discorso delle deleghe al Casinò, l'Assessore avrà la delega al Casinò, quindi è una risposta che dovevo, perché mi sembra corretto, era stata chiesta. Sulla legge elettorale vorrei solo dire ai colleghi che noi non la riteniamo un'emergenza, perché abbiamo detto che non volevamo andare alle elezioni e, diciamo, non per paura di perdere o vincere, ma perché riteniamo che quel tempo...andare alle elezioni, lo ripeto, voleva dire andare in autunno...non era percorribile una situazione che permettesse un lasso di tempo di vuoto amministrativo e politico per tutti questi mesi.

A Bertschy, che ha detto: "ma non si è mica perso tempo", io vorrei ricordare che ci sono tutta una serie di provvedimenti pronti che non vanno in Giunta perché non possono essere mandati, in quanto sono straordinari, e devono essere poi vagliati dalle commissioni e portati in Consiglio. Tra l'altro ci sono già quei provvedimenti di cui abbiamo detto, e non è vero che non si è fermato, perché se nell'intertempo il Consiglio avesse funzionato e se ci fosse stato l'assestamento di bilancio, i pagamenti dei debiti ancora del 2013, dove ci sono i soldi lì, li avremmo fatti! Come lì ci sono i soldi per il Patto, per le ferrovie... Il collega Marguerettaz mi ricorda ogni giorno che siamo quasi alla scadenza, se non si arriva a quel punto saltano i collegamenti ferroviari! Ora, tutti questi problemi...non è che se abbiamo continuato una certa attività amministrativa abbiamo potuto continuare con questi...sono fermi, sono fermi! Adesso non entro nel merito, noi lo abbiamo detto: "abbiamo le nostre responsabilità", ma il fatto che non si sia voluto andare avanti o che ci sia stato questo fermo, ha fermato questa azione importante dei pagamenti di tutte le delibere. Si ricordavano i piani europei...i piani europei sono comunitari, sono del lavoro, sono dell'agricoltura...noi abbiamo pronto il piano per il 2014-2020, non potevamo presentarlo, perché naturalmente questo rappresenta delle scelte, deve andare in commissione, giustamente, devono essere rappresentate e spiegate! Questa è la conseguenza di un fermo macchina che ci è costato caro, ed è la ragione per cui, noi, malgrado questo governo...io non so se è un governo balneare, di montagna, a me il balneare non è che mi ispiri, perché poi al mare ognuno si gioca le sue carte...ma dico, però, che ho anche sentito alle volte le persone anziane che dicevano: "non ho mai visto durare tanto quanto il provvisorio"...e alle volte succede anche questo!

Il problema dei rifiuti...sui rifiuti capisco che ci siano tutte queste sollecitazioni, giuste, di riprendere questo...quando noi abbiamo parlato, non è certo, per carità, per costringere a fare una commissione in più, noi qui siamo disponibilissimi, credo che il dialogo che è stato fatto con l'Assessore competente vada benissimo, che venga continuato, non è che noi impazziamo per le commissioni, se si ritiene bene, sennò basta che andiamo avanti il più in fretta possibile su questa tematica, dando per acquisito che alcuni... Credo che anche questo vada detto: noi abbiamo fatto una scelta politica all'inizio della legislatura che potevamo anche non fare: quella di seguire il referendum! Una decisione che ci costa cara, perché noi abbiamo comunque una società che ha vinto un appalto e che, a giusto titolo, poteva chiedere di avere l'assegnazione dei lavori, perché il referendum di fatto è stato annullato dalla sentenza della Corte costituzionale, perché non si poteva tenere! Noi, in quest'aula, abbiamo detto: "no, c'è stato un pronunciamento popolare, andiamo in questa direzione". Credo che questo debba essere ricordato, perché noi lì ci siamo presi anche delle responsabilità, quindi noi siamo dell'idea che devono essere assolutamente portate avanti.

È un programma che noi abbiamo presentato con delle integrazioni...poi sicuramente non si conclude oggi il dibattito sulle varie tematiche del programma. Ecco, vorrei solo che non si confondesse l'azione del "116" con il dialogo. Il "116", come il Regolamento dice, è uno strumento in mano ai Consiglieri per avere delle informazioni, quello non è il dialogo, il dialogo...no, no, è stato detto, io ho preso nota di tutto...il dialogo con il "116" non c'entra niente. Il dialogo è quello che si cerca di avere nel momento in cui due si parlano, cercando di non parlare ognuno per sé e ascoltare quello che dice l'altro, ma dialogare vuol anche dire provare con un po' di umiltà a capire che qualcosa di ragione ci dev'essere anche dall'altra parte, ma anche con la reciprocità...magari qualcosa di non proprio tutto sbagliato abbiamo fatto anche noi, magari! Incominciamo a metterci in questa situazione, a riconoscere che qualcosa...io non parlo di chi c'era prima con noi, ma di chi, anche adesso...ci sono delle cose che credo possono essere in qualche modo lette, rilette, interpretate, ma guardate anche con un po' di buonsenso! Perché altrimenti, effettivamente, il dialogo significa una serie di monologhi...io parlo, e poi, finito io, parla pure, e...non succede nulla! No, il dialogo è finalizzato a trovare le modalità per cui...e in ragione di tutto questo, alla base, c'era un dialogo, nel senso di capire se alcune tematiche che sono state evocate, come quelle delle riforme...io ringrazio della precisazione che ha fatto il collega Donzel sui rapporti politici, la trovo un'azione importante questa, cioè dire: noi siamo al Governo nazionale, sicuramente non solo non lavoriamo contro - che sarebbe il colmo - ma siamo disponibili a...noi ne prendiamo atto con soddisfazione...io voglio ringraziarlo pubblicamente, perché noi siamo una briciola e se non c'è la possibilità di sensibilizzare nel modo giusto, difficilmente riusciremo a far capire le nostre ragioni. Questo credo che sia un dato molto importante.

Per quanto riguarda il piano del lavoro, qui si apre un discorso molto ampio...certo, lavoro nell'edilizia, il cui crollo ha determinato quell'impennata della disoccupazione; i lavori sono quelli che riguardano le parti sociali, sono i lavori che giustamente Grosjean conosceva in agricoltura...purtroppo in agricoltura i lavori sono meno appetibili di altri settori, perché troviamo molto spesso gente che dice: "Dove dovrei lavorare? Ah, ma io magari ho un altro impegno"...questo lo vive sulla sua pelle il collega. Ora, per quanto riguarda il lavoro, noi vorremmo che su questo sicuramente potessimo aprire un dibattito che ci portasse a delle azioni concrete, al di là dei piani che sono già in essere. Ecco, noi non riteniamo che ci sia a questo punto, che queste siano le conseguenze...noi non abbiamo mai detto, mai fatto degli apprezzamenti sul giornale nemico, amico, contrario...poi, anche lì, sulle proprietà, credo che ci sia un ingarbugliamento che, alle volte, è meglio non andare troppo per il sottile, perché se qualcuno ha citato la Gazzetta, poi c'è anche la Vallée, magari qualcuno non cita, ma può anche dirlo, no?...poi ognuno ha le proprie abitudini. Ora...non stiamo a sottilizzare, vanno e valgono più i tweet dell'amico Donzel che tante di queste chiacchiere sui giornali...giusto Donzel? E allora lasciamoli un po' sfogare.

Per quanto riguarda il discorso nell'insieme, per noi era importante oggi far capire che vogliamo riprendere...non è che noi dobbiamo gioire, noi non abbiamo stappato nulla, nemmeno una Coca Cola, siamo qui, beviamo l'acqua minerale alla bottiglia, e cerchiamo di essere più sobri possibili in un momento difficile, cerchiamo di riuscire assieme a riprendere un taglio normale che ci permetta di lavorare, per quanto possibile, insieme, di discutere, di riuscire a trovare le motivazioni per andare d'accordo...questa è la disponibilità! Poi, sul resto, io credo che se ci sono le premesse che abbiamo detto, forse è a vantaggio di tutti; se purtroppo non siano capite, effettivamente i rischi sono tanti.

Ringrazio quindi tutti i colleghi. Su questi temi ritorneremo e spero effettivamente che si possa lavorare dialogando, soprattutto cercando soluzioni in tempi rapidi, questo dobbiamo riconoscercelo tutti, "in tempi rapidi", perché effettivamente, molto spesso, le programmazioni, le cosiddette "soluzioni a lungo termine" sono veramente a tempi lunghissimi. Noi abbiamo delle difficoltà di bilancio che il collega Mauro Baccega lamentava recentemente, perché abbiamo oggi da pagare delle opere programmate 5-6 anni fa e che adesso arrivano al dunque. Al Comune di Aosta, qual è la difficoltà? Arrivano adesso al dunque pagamenti di opere che finalmente stanno andando avanti e che riprendono dei capitoli con degli impegni di spesa che sono stati fatti allora e che adesso entrano nel Patto di stabilità! Abbiamo 300-400 milioni di opere che sono in questa classe! Ecco perché noi non possiamo più permetterci di uscire da questi binari se vogliamo integrare un lavoro importante, un lavoro che vada nella logica di riaprire dei canali per l'occupazione a tutti i livelli...a tutti i livelli, nessuno escluso! Oggi si sta lavorando molto sulla necessità di riprendere e, per fortuna, anche in Bassa Valle c'è una ripresa nel mondo del lavoro, e avremo occasione per dirlo con l'Assessore competente. Questo ci dà la speranza che qualcosa possa girare nel verso giusto.

Ecco, questo è il nostro auspicio: che, insieme, possiamo fare un percorso valido non solo per le due fazioni, o per l'una piuttosto che per l'altra, ma valido per quella che è la volontà che tutti hanno in Valle, di risolvere problemi molto difficili. Grazie.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Chatrian, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.

Chatrian (ALPE) - Sì, grazie Presidente.

Per il futuro, Presidente Rollandin, verificheremo le sue "ampie aperture"...stiamo all'oggi! Qualche considerazione per il gruppo ALPE. Lei è, come al solito, un attore nato, lo abbiamo sentito in questi 20 minuti, ha spostato completamente la discussione in altri ambiti. Ha parlato del Comune di Aosta...che ci azzecca il Comune di Aosta, in questo momento di crisi e di difficoltà del Consiglio regionale? Ha parlato dell'ENEL...che ci azzecca con la crisi politica e le difficoltà di questo Consiglio regionale? Ho ascoltato quando lei ha parlato, Presidente...cosa ci azzeccano i cinesi in questo momento, nel momento in cui abbiamo parlato di trasparenza? Ma a domande puntuali che il sottoscritto e diversi colleghi dell'opposizione hanno fatto, non solo non abbiamo avuto risposte...

Ho ascoltato attentamente l'intervento del collega Restano: "abbiamo lavorato sui contenuti"...vedremo e verificheremo l'apertura di credito sul domani, dovremo comunque confrontarci in quest'aula e in commissione. Ma ad oggi, a domanda puntuale...perché poi, nei corridoi, mezz'ora fa, Presidente Rollandin..."ma non è vero che nelle partecipate si assume senza concorso"...i suoi colleghi di maggioranza...vi assicuro, colleghi di maggioranza, collega Farcoz, che non è così! Andiamo avanti: a domanda puntuale...nulla c'entrano i "116", collega Presidente Rollandin, nulla c'entrano...avremmo gradito delle risposte tipo questa: i Consiglieri eletti hanno diritto ad avere l'elenco aggiornato dei fornitori di lavori, beni e servizi e, per ciascuno di essi, l'entità economica complessiva dei suddetti suddivisi per annualità, del gruppo CVA sì o no? La trasparenza, collega Restano...lei ha letto solo ed esclusivamente una piccola parte delle partecipate, capiamo: "economie ed efficienze continueranno ad essere ricercate nella progressiva razionalizzazione del sistema"...okay, ottimo! A oggi, noi Consiglieri, potremo avere delle informazioni? Punto di domanda. Secondo: la trasparenza, dato che sono soldi pubblici: potranno sapere le imprese valdostane se potranno partecipare sì o no? Avremmo gradito avere queste risposte, a oggi non è così, Presidente Rollandin! Se nella prossima settimana discuteremo in quest'aula che si andrà in quella direzione, noi, ALPE, ci saremo, ci saremo! Terzo: avremmo gradito, collega Perron...tra poco, probabilmente, si accingerà ad assumere un Dicastero importante e avremmo gradito...abbiamo chiesto: la mozione, votata a maggioranza da questo Consiglio, sarà onorata per quanto riguarda la Casa da gioco? Punto di domanda. Avremmo gradito una risposta da parte vostra.

E poi facciamo degli esempi, perché altrimenti parliamo tra sordi. Ha ragione il Presidente Rollandin quando ci dice: "noi non siamo i buoni e voi siete i cattivi", e io sono il primo a dirlo, sono il primo a dirlo! Però non raccontiamo delle frottole ai valdostani, Presidente Rollandin! E avrei gradito da parte di Restano un passaggio anche su questo, sulle famose "società partecipate e controllate". Le faccio un piccolo esempio, così i valdostani sanno! Il cunicolo, vicino all'Ospedale, all'ampliamento dell'Ospedale, dopo un'approvazione di Giunta regionale, tramite una società in house...per quello che noi chiediamo trasparenza, per quello che noi chiediamo una casa di vetro...è stato affidato...1 milione 900 mila euro, un affidamento diretto, colleghi...avremmo gradito: "in Valle d'Aosta queste cose non succederanno più"...avremmo gradito questo, per quanto riguarda questi temi che noi, da diversi anni, comunque stiamo cercando di portare in quest'aula, in queste discussioni, per avere delle risposte puntuali. Il collega Bertschy è andato oltre probabilmente, e lei, abilissimo, perché è da 40 anni che fa politica a tempo pieno, abilissimo, ci ha portato fuori strada di nuovo. Ma come possiamo fare delle gare solo per i valdostani? Iniziamo a fare delle gare, Presidente Rollandin, nelle partecipate...collega Farcoz, dato che nei corridoi parla, si chiamano "procedure negoziate" o si chiamano "evidenze pubbliche", dove tutti possono partecipare o tanti possono sapere. Ecco, questo noi chiediamo! E poi non portiamo, invece, il dibattito fuori, dicendo poi saranno le imprese da Quincinetto in giù probabilmente a vincere queste gare! Iniziamo a mettere questi grandi "non gare" che a oggi non avvengono quanto meno sotto il cappello della trasparenza, e poi, se andremo in quella direzione, ben venga...noi ci saremo, Presidente Rollandin!

Termino dicendo: sul domani verificheremo, puntualmente, su ogni singolo atto, dai temi come le società partecipate, passando per i rifiuti, anche su questo ALPE non pensa di avere la bacchetta magica, ci mancherebbe, ma in questi ultimi 11 mesi mi sembra che Renaissance, tutta, più volte ha portato in quest'aula mozioni che andavano in direzione alternativa, che non avete voluto accettare forse per dei problemi vostri interni, non lo so...noi ci saremo per quanto riguarda il nostro apporto fattivo che va nella direzione di modificare l'impianto valdostano e dare discontinuità. Termino, Presidente Lanièce...

Un passaggio, Presidente Rollandin: l'Aeroporto. Lei è abilissimo anche su questo, ha mimato molto bene, abbiamo tagliato anche un piano rispetto all'architetto Gae Aulenti...non ci basta, Presidente Rollandin, lei lo sa...no, no, non scherziamo, lei sa che la Provincia di Bolzano, che è quattro volte la nostra, 510 mila abitanti, ha un aeroporto che ogni anno costa alle casse pubbliche 2 milioni e 200 mila euro all'anno. E allora riverifichiamo la sostenibilità globale di questa cosa e non prendiamo in giro solo l'architettura eventualmente e ci occupiamo solo dell'involucro! Se siete interessati ad affrontare la sostenibilità, anche sul discorso...

Termino...l'altra grande opera: l'Ospedale. Mi va bene l'USL, mi vanno bene i Primari che ci dicano che cosa dobbiamo fare, ma poi, dal punto di vista architettonico-finanziario, deve essere sostenibile, sostenibile nel senso che dovremmo farci non solo carico, ma poter quanto meno sostenere la qualità per quanto riguarda il livello sanitario e, dall'altro, la sostenibilità economica.

Termino...un'altra richiesta, senza mettere insieme il discorso "116" col dialogo, perché nulla c'entra, ma è un discorso anche di rispetto per noi eletti, noi ieri abbiamo formulato una richiesta con l'articolo 116 che chiede cortesemente copia di tutta la documentazione inerente la gara per la realizzazione del 1° lotto del Polo universitario della Valle d'Aosta, tramite NUV, tramite NUV, cioè una società ad hoc che è stata costituita e, in particolare, tutti i documenti di ogni singola offerta e soprattutto i verbali della commissione di gara. Presidente, ci affidiamo a lei affinché in pochi giorni i verbali della commissione e tutti i documenti ci siano comunque recapitati. Grazie.

Presidente - La parola al collega Bertschy per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.

Bertschy (UVP) - Grazie.

Mi ha stupito un po' nella replica il tono di voce, nel senso che nella discussione siamo andati...no, mi ha stupito nel senso che non è da lei, si vede che erano argomenti che le erano particolarmente cari. Non sono così sprovveduto da pensare che si mettano...ho fatto solo il sindaco...ma che si mettano in disponibilità delle risorse e che si dica che queste sono per i valdostani, queste sono per i siciliani, queste sono per i calabresi. Se permette, le normative rispetto gli appalti le conosco. Quello che intendevo dire era che oggi, dagli impianti a fune alle società partecipate...io, andando per la strada, trovo degli impresari che non so bene a cosa rispondono e che mi dicono: "non sappiamo che esistano questi lavori". Allora sto semplicemente mettendo in discussione la trasparenza della disponibilità economica che c'è in Regione Valle d'Aosta, quindi 1 milione di euro l'impianto a fune tale, 20 milioni di euro la società partecipata tale, 50 milioni di euro la Regione Valle d'Aosta, di modo che gli impresari, che hanno anche sull'appalto pubblico degli interessi, sappiano che nel prossimo anno ci sono queste disponibilità, e vadano a gareggiare secondo le...e nel prossimo triennio ci saranno queste disponibilità per poter pianificare un po' la propria attività. E poi sa benissimo, perché lei è stato un artefice, con Assessori ai lavori pubblici precedenti, che si è inseguito un sistema di normative che permettesse...non di tutelare e di togliere la messa in gara delle disponibilità finanziarie, ma di trovare un sistema, come succede nel tanto citato Alto Adige, che ci permetta di dire che forse è meglio non spostare vagonate di camion dal sud verso il nord - che sappiamo che non avvengono - e si fa solo semplicemente un passaggio di soldi. Proviamo a studiare e rimetterci attorno ad un tavolo di discussione delle normative e, attenzione...no, ma uniamo i dirigenti anche, perché i dirigenti hanno poca voglia...ma probabilmente perché il sistema politico non li tutela a sufficienza...poca voglia di utilizzare già gli strumenti che ci sono a disposizione, perché sappiamo che certe gare e certi affidamenti diretti possono avere importi più elevati, quindi era questo a cui mi riferivo. Immagino che l'abbia colto, ma abbia voluto dare la risposta un po' di altra natura...e va bene, l'importante è che ci siamo capiti.

Rispetto al discorso degli atti amministrativi fermi, si ricordi, Presidente, ne ha preso atto nell'altro Consiglio, che noi il 19 maggio abbiamo fatto una Capigruppo dove abbiamo deciso di portare avanti i nostri 3 provvedimenti e detto che il 20 maggio ne avremmo fatta una seconda...il 21, quando ce l'avreste richiesta, per avviare gli altri atti amministrativi. Sì, oggi è il 10 giugno, però, e noi stiamo ancora aspettando la Capigruppo che dia il via! Avete dovuto risistemarvi in questi 75 giorni la crisi politica. Lei sicuramente è rimasto al suo posto e va avanti con i suoi progetti; però, se la roba è ferma, non è colpa dei 4 gruppi di opposizione! Noi vi abbiamo solo detto: "se siete in crisi abbiamo un programma di governo alternativo"...non vi interessa? Fatelo più in fretta possibile! Avete aspettato tutti questi giorni e, forse, è riuscito a mettere fretta prima del 22 perché vi ha detto: "guardate che sono finiti i giorni...parlatevi, parlatevi, ma tanto qua dobbiamo andare avanti in 18, perché dicono delle cose diverse da quelle che diciamo noi". E lì è stato bravo, è stato pratico rispetto a questo, però se gli atti amministrativi sono fermi è perché UV e Stella Alpina non avevano il diciottesimo voto. Tanto lo abbiamo visto, ci sono stati dei voli di qua e di là, 17 e mezzo un momento, 17, 18...è stato un po' un casino in questi giorni, ma un casino di UV e Stella Alpina, ecco, non un problema nostro! Quindi gli atti amministrativi sono di nuovo fermi dal 19 maggio...si poteva fare tutto più veloce.

Io credo che bisogna essere schietti, come anche è stata schietta la sua risposta: evitiamo veramente di perdere del tempo...c'è un argomento, lo trattiamo, sì, no, e...la faccia fuori dal Palazzo a rispondere alla gente...meglio così, meglio così, almeno ognuno risponde al suo elettorato e sa quello che deve fare! Basta con gli "uominicchi", quelli che vogliono dare ragione a tutti, che cercano di stare con i piedi in tutte le scarpe, basta, basta! Andiamo avanti, o in una direzione o nell'altra, però i due modelli sono alternativi. Quello che è mancato è la capacità di dialogare sui due modelli delle forze politiche e anche noi abbiamo esigenza che i gruppi PD, ALPE, UVP e Cinque Stelle abbiano più visibilità, perché hanno temi più cari e meno cari. Nessuno di noi vuole annacquare la discussione in termini politici, però non confondiamo i due modelli di sviluppo della comunità che abbiamo tutti insieme.

Noi siamo all'opposizione in questo momento; speriamo di riuscire a convincervi che le nostre idee sono utili, al di là delle persone. Voi continuate a lavorare al vostro progetto che non è alternativo; è un progetto che, tra l'altro, ha visto una delle due forze politiche, Presidente, una delle due forze politiche chiedere, a lei, di dimettersi per un lungo periodo...un po' lei gliel'aveva data la possibilità di chiederglielo. Oggi siete di nuovo tutti insieme e siete lì, secondo me, senza tanto amore, senza grandi progetti, senza avvenire; però, come dice lei, magari il provvisorio dura. L'importante è che non sia un danno per la comunità, che sia un "provvisorio" che dia delle risposte.

Presidente - Grazie. Altre richieste di intervento per dichiarazione di voto? La parola al collega Gerandin; ne ha facoltà.

Gerandin (UVP) - Merci Président.

Solo per riprendere quel passaggio che faceva riferimento alle forniture ENEL, per quel che riguarda il discorso delle turbine cinesi. Noi sappiamo che ENEL compra in tutto il mondo, ma su specifiche ENEL, e non modificate per il mercato asiatico come fa CVA in questo momento, per risparmiare, con rese che non sono assolutamente in linea con quelle che aveva. E poi la parte importante, tanto per fare chiarezza, è che i controlli li fa ENEL e non sono demandati alla TÜV, che è molto accondiscendente con CVA (come succede in questo momento), che in Cina esistono prodotti buoni, ma se i prodotti buoni costano, costano, e che ENEL fa gare e non assegna a prescritto come fa CVA con WGP. Questo è quanto dovuto, per cui è quanto noi andremo ad approfondire, andremo ad approfondire, perché dovrete spiegarci come mai c'è stata necessità di creare questo anello intermedio invece di acquisire direttamente sul mercato cinese, se sono prodotti validi, perché sappiamo benissimo qual è stato l'evolversi dei fatturati di WGP. Per cui è questo che io dico quando bisogna fare chiarezza, quando noi chiediamo che ci sia trasparenza; così come ci spiegherete come mai in WGP c'è una cospicua partecipazione azionaria da parte di CVA e come mai qualche figura di riferimento molto altolocata di CVA fa parte del Consiglio di Amministrazione di WGP. Questo è quanto, per cui è solo chiarezza quello noi chiediamo.

Sul resto devo complimentarmi, perché ha fatto un'altra opera d'arte, nel senso che è riuscito a dare all'Assessore Perron la delega al Casinò e mi compiaccio, ecco, nel senso che è un artista, questo lo devo riconoscere; per cui, oltre alle grane legate al bilancio e al Patto di stabilità, dovrà in questo momento concentrarsi per far decollare di nuovo la parte legata al Casinò. Ultima considerazione, proprio marginale, ma riferita già al suo primo intervento (non l'ho citato nel mio primo intervento, ma me l'ero evidenziato): mi pare che il messaggio che lei ha trasmesso in questo momento ai valdostani sia un messaggio che li tranquillizzi poco, ecco, perché mi ero segnato il suo passaggio dove diceva che sono evidenti gli argomenti da affrontare, ma che non ha le soluzioni. Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste? Se vuole fare una precisazione, Presidente...no, okay. Ha chiesto la parola il collega Guichardaz, per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.

Guichardaz (PD-SIN.VDA) - Grazie.

Come sempre, lei, Presidente, è un maestro - qualcuno potrebbe dire - nel girare le questioni a suo...è uno spettacolo ascoltarla, Presidente! Il problema è che, spesso e volentieri, però, lei racconta una realtà che poi smentisce puntualmente con i fatti. Io ho letto...poi, come al solito, devo rileggere le cose varie volte, per cui mi prenderò poi del tempo per approfondire anche il suo intervento...alcune questioni, però, sono interessanti e bisogna capire se troveranno realizzazione. Lei, per esempio, ha detto nel suo intervento che, per quanto riguarda le partecipate e controllate, verranno affrontate le questioni relative ai dipendenti, al personale e alla dirigenza sia dal punto di vista diciamo dell'inquadramento contrattuale che remunerativo, in linea con ciò che avviene nel comparto unico. Beh, io le preannuncio già che, se fosse così, e quindi se questa intenzione che voi avete esplicitato sul vostro programma di legislatura per questo...diciamo "Governo bis", questo rimpasto, io sono il primo a dare la mia disponibilità, perché sulla questione della creazione di meccanismi di assunzione che rispondano ai meccanismi pubblici o meccanismi...diciamo di reclutamento, abbiamo fatto una battaglia lunga 11 mesi, ci abbiamo provato in tutti i modi...credo che sarebbe incoerente anche da parte nostra non partecipare attivamente a questa che, secondo me, è una novità importante.

"Ridisegnare il quadro e le competenze delle partecipate e controllate"...non so cosa voglia dire...io spero i limiti e le competenze...beh, noi, in Valle d'Aosta, abbiamo un sistema di partecipate e controllate che è estremamente invasivo e occupa spazi che, in alcuni casi, sarebbe opportuno fossero lasciati alla libera iniziativa e all'iniziativa privata; anche su questo, io credo che, se ci si confronta laicamente e le intenzioni sono le stesse che abbiamo manifestato in questi 11 mesi...beh, ci siamo. Io parlo quanto meno per il gruppo PD-Sinistra VdA, ma credo che la disponibilità che oggi è intervenuta da parte di tutti i colleghi sia quasi da prendere come fatta, se effettivamente le questioni sono quelle che lei ha evidenziato.

Riguardo poi alle grandi opere, completamento delle opere cominciate...la questione dell'Ospedale, ad esempio, non si può proprio dire che sia un'opera cominciata. L'Assessore Fosson, in V Commissione, oltre a dire che era opportuno approfondire la sostenibilità di questa opera, ha detto, tra le righe, che il progetto probabilmente dovrebbe essere anche rivisto, perché è un progetto che ha...sì, appunto, quindi questo Ospedale è un'opera che non è ancora cominciata. L'unica cosa che è cominciato è lo scavo archeologicamente assistito che, sinceramente...noi avevamo comunque chiesto - e ci era stata data l'assicurazione che ci sarebbe stato - un ragionamento prima di intraprendere un'operazione del genere da un punto di vista complessivo...vabbè, è cominciato questo tipo di scavo, vi è un parcheggio che oggi necessiterà probabilmente anche di un collegamento diverso, però non si può dire che questa opera sia un'opera che va implementata. Questa è un'opera che va ragionata nei termini di che tipo di ospedale vogliamo, il discorso è sempre lo stesso, e soprattutto in termini di sostenibilità, sia finanziaria per quanto riguarda la costruzione dell'ospedale, sia gestionale, perché l'USL - da quello che ne sappiamo noi - ha detto che allo stato, sulla base delle disponibilità e dei tagli operati alla sanità, questo tipo di progetto non è...diciamo sostenibile da un punto di vista gestionale. Io penso che questo aspetto qua rimetta in discussione alla radice il progetto stesso dell'Ospedale.

Per quanto riguarda poi l'urgenza del passaggio delle competenze...mi sembra da Trenitalia alla Regione Valle d'Aosta, che lei ha accennato e ha raccontato come urgente...beh, abbiamo fatto un dibattito enorme su questa cosa e noi abbiamo detto: attenzione, perché i tempi sono molto rapidi, bisogna agire rapidamente - questo lo dicevamo 4 mesi fa - preparate un piano di riassorbimento delle competenze in termini di gestione e di capacità...diciamo gestionale. Oggi probabilmente non è un problema della minoranza o del cosiddetto "stallo" operato da noi. Io spero che chi è competente...non so qual è l'Assessorato che a questo punto dovrebbe occuparsi di questo, se l'Assessorato dell'Assessore Marguerettaz o chissà quale altro Assessorato, quale Dicastero, ma io spero che ci sia un piano che al 31 di luglio permetta comunque questo passaggio di competenze, perché io mi ricordo che chiacchierando, così, come si fa ogni tanto con gli Assessori, qualcuno mi ha detto: "ma no, ma tanto figuriamoci se al 31 di luglio poi non ci sarà un'ulteriore proroga"...io penso che non ci sarà un'ulteriore proroga. Questo lo abbiamo detto, prendete gli atti di quel dibattito, questa è una delle urgenze massime, perché altrimenti, come ha detto Trenitalia, verrà chiusa la gestione al 31 di luglio, dopodiché...altro che taglio delle tratte e via dicendo!

Prendo ancora solo un minuto riguardo all'elezione e alla composizione del Consiglio...beh, l'avete scritto voi! Avete scritto da qualche parte che va affrontata: "L'elezione e la composizione del Consiglio regionale devono fare oggetto di esame di un'eventuale rilettura"...per quanto riguarda noi, questa è un'urgenza, è un'urgenza perché, secondo noi, questo tipo di governo che voi avete costituito oggi ha una vita e avrà una vita molto breve...chiamiamolo "balneare", chiamiamolo "montano", o io non so che cosa, però, stante le condizioni, è necessario che si pensi innanzitutto ad una legge elettorale che assicuri la governabilità. La proposta che è stata fatta può essere implementata, discussa, e tutto quello che vogliamo, ma è evidente che, se non si pensa primariamente di dare una stabilità di governo a questa Regione, purtroppo ci ritroveremo la prossima volta con una situazione pari, magari capovolta, ma non sarà piacevole in ogni caso.

Riguardo poi alla condivisione e alla partecipazione...voi, alla fine, chiudendo questo bel documento, parlate di un nuovo spirito di condivisione, eccetera, però oggi ci preannunciate che la Presidenza del Consiglio sarà comunque affidata a uno dei vostri, che le Presidenze delle commissioni saranno comunque ancora gestite totalmente da parte della maggioranza...quando parliamo di condivisione...poi, un giorno, ci spiegherete che cos'è che dovremmo condividere, cioè vi dobbiamo condividere solo i voti a favore o vi dobbiamo condividere, magari, una certa magnanimità nei toni? Se questa è la condivisione, per quello che mi riguarda, non va bene! Grazie.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento per dichiarazione di voto? Se non vi sono altre richieste, spiego solo la modalità di votazione. In pratica ci sarà un'unica votazione riguardante tutti i colleghi indicati dal Presidente, che sono ripeto: Renzo Testolin come Assessore all'agricoltura e risorse naturali; Pierluigi Marquis come Assessore alle attività produttive, energia e politiche del lavoro; Ego Perron come Assessore bilancio, finanze e patrimonio; Emily Rini come Assessore all'istruzione e cultura; Mauro Baccega come Assessore alle opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica; Antonio Fosson come Assessore alla sanità, salute e politiche sociali; Luca Bianchi come Assessore al territorio e ambiente; Aurelio Marguerettaz come Assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, nonché come Vicepresidente della Giunta. Ricordo che l'elezione si effettua a scrutinio segreto, a maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati, apponendo sulla scheda di votazione che vi verrà consegnata un segno nel rettangolo sottostante le diciture "SI/OUI", "NO/NON". Sono considerate nulle le schede recanti nominativi di persone o altre indicazioni. Procediamo. La votazione verrà effettuata nella cabina, quindi adesso procediamo all'appello, in modo che vi sarà consegnata la scheda. Tutto a posto? Procediamo alla votazione.

Appello nominale

Presidente - Come scrutatori chiamo i colleghi Borrello, Nogara e Restano, oltre al Segretario Follien. Comunico il risultato della votazione:

Consiglieri presenti: 35

Consiglieri votanti: 35

Schede valide: 35

Voti favorevoli: 18

Voti contrari: 17

Il Consiglio, quindi, approva la nuova Giunta del Presidente Rollandin.

Invito quindi gli Assessori a sedersi nei banchi della Giunta e ovviamente mi congratulo con loro, augurando a tutti quanti un buon lavoro nell'interesse della Valle d'Aosta.

Punto 1.01 all'ordine del giorno.